Autore: ClaudioBlasi89

  • La ripicca del Benfica: il Porto è campione ma si spengono le luci dello stadio [video]

    La ripicca del Benfica: il Porto è campione ma si spengono le luci dello stadio [video]

    Caduta di stile in casa Benfica dopo la partita persa in casa contro il Porto che permette ai Dragoes di laurearsi campioni di Portogallo. Al termine dei 90 minuti gli uomini di Villas Boa erano pronti a festeggiare la conquista del titolo ma nello stadio di Lisbona pensano bene di spegnere i riflettori lasciando letteralmente al buio giocatori e tifosi presenti sugli spalti (al settimo minuto del video). E, ciliegina sulla torta, in campo vengono aperti gli irrigatori, tutto questo per rovinare la festa al Porto campione con 5 giornate d’anticipo. Ma da come si può vedere nel video sottostante ci sarebbe voluto ben altro per rovinare i festeggiamenti.

  • Il programma dei quarti di Europa League: Giuseppe Rossi unico italiano

    Il programma dei quarti di Europa League: Giuseppe Rossi unico italiano

    Dopo la due giorni di Champions League si continua a giocare sui campi europei per i quarti di finale di Europa League. L’unico a difendere i colori italiani stasera sarà Giuseppe Rossi che con il suo Villareal affronta in casa gli olandesi del Twente, e avrà il compito di trascinare i suoi verso le semi-finali. L’attaccante italiano sta disputando una stagione straordinaria con 15 reti messe a segno nella Liga e 8 in Europa Legue, attirando così le attenzioni delle grandi di Spagna e d’Europa. Ma il tecnico Garrido ha ricordato come le vicende personali dei singoli giocatori passino in secondo o terzo piano in questo momento della stagione. Gli “amarillos” sono reduci dalla sconfitta di misura contro il Barça mentre il Twente ha appena compiuto il sorpasso in testa alla classifica olandese vincendo lo scontro diretto con un’altra squadra impegnata stasera, ovvero il PSV Eindhoven. I biancorossi devono andare adesso a far visita al Benfica che esce a sua volta dalla sconfitta contro il Porto di Villas Boa, laureatosi campione di Portogallo con ben 5 giornate di anticipo e di scena stasera contro lo Spartak Mosca. Il tecnico portoghese lascierà probabilmente la squadra a fine campionato, visto che su di lui ci sono le attenzioni di numerosi top-club, e sicuramente vorrà conquistare un trofeo proprio come fece il suo mentore Mourinho prima di lasciare Oporto. Nell’ultimo quarto di finale scenderanno in campo Dinamo Kiev e Braga, due squadre che hanno fatto lo scalpo a Liverpool e Manchester City.

    Guardando il tabellone dispiace non vedere squadre italiane nella fase finale, ma ancora una volta il nostro calcio è troppo impegnato a snobbare le competizioni minori. E il 20 aprile la finale di Coppa del Re sarà un sentitissimo Real Madrid – Barcellona. Non è mai troppo tardi per imparare.

  • Dalla “Leomuntada” alla crisi: Leonardo si era dimesso

    Dalla “Leomuntada” alla crisi: Leonardo si era dimesso

    Dal paradiso all’inferno in soli 4 giorni. Il momento dell’Inter è sintetizzabile in queste poche parole, visto che nel momento più importante della stagione la squadra meneghina ha fallito due sfide cruciali in maniera clamorosa. Storicamente l’ambiente nerazzurro è facilmente esaltabile nei momenti di gloria e altrettanto facilmente isterico nei momenti più difficili, soprattutto sul fronte tifosi. Dopo la scorpacciata di trofei dell’era Mourinho i supporter interisti hanno individuato in Leonardo il colpevole degli scivoloni nerazzurri nel derby e in Champions e quello che doveva essere l’uomo della “Leomuntada” è diventato improvvisamente capro espiatorio di una stagione un pò storta, sempre in relazione a quelle degli anni passati.

    Il tecnico brasiliano è uscito visibilmente turbato da questa settimana infernale, tanto da pensare alle dimissioni dall’incarico assunto solo pochi mesi fa. L’implicita ammissione arriva dal presidente Moratti che nelle sue dichiarazioni ha lasciato trapelare il momento difficile dell’allenatore: ” Lui è incerto sul suo futuro? Lo dice perché è una persona onesta, ma spero che non faccia cose strane e che resti“. Leonardo ha avuto la possibilità di allenare due grandi squadre come Milan e Inter, ma si può dire che come allenatore sia alle prime armi e probabilmente non è in grado di affrontare le pressioni di un ambiente diventato ormai esigente, visto che gli interisti non sono più abituati a perdere.

    E se è vero che la squadra che allena solo pochi mesi fa dominava in Italia e in Europa, è anche vero che da giugno in poi qualcosa è cambiato dalle parti di Appiano Gentile, con uno spogliatoio in fermento dopo la partenza dello “Special One”, le tante voci di mercato intorno ai “big” della squadra e zero acquisti durante la sessione estiva. Se anche uno come Benitez (non certo un brocco) ha avuto i suoi problemi, forse la colpa non è tutta di Leonardo.

  • Rooney castiga Ancelotti, il Manchester espugna Stamford Bridge

    Rooney castiga Ancelotti, il Manchester espugna Stamford Bridge

    Il Manchester United di Sir Alex Ferguson espugna dopo 9 anni Stamford Bridge nella partita più importante della stagione, grazie a un gol di Rooney nel primo tempo. Gli uomini di Ancelotti buttano via un tempo, ma hanno le occasioni buone per pareggiare e si vedono negare un rigore solare nei minuti di recupero del secondo tempo. All’Old Trafford i Blues dovranno avere il coltello tra i denti.

    PRIMO TEMPO – Soprese nelle formazioni iniziali con Zhirkov e Hernandez preferiti rispettivamente a Berbatov e Malouda. Neanche il tempo di cominciare e il Chelsea ha la palla buona per passare in vantaggio con Torres che si tuffa su un cross di Bosingwa, ma viene chiuso benissimo da Rio Ferdinand. Nei primi minuti i Blues cercano di essere aggressivi ma il Manchester è bravo a prendere le redini del gioco e a contrastare gli uomini di Ancelotti grazie a un’ottima organizzazione di gioco e al pressing di tutti i giocatori. Al 18′ Ramirez lancia Drogba che dal limite dell’aria lascia partire un missile che Van der Sar riesce a mettere in calcio d’angolo. Ma i “Red Devils” ne hanno di più e al 23′ passano in vantaggio: Giggs viene lanciato sull’out di sinistra e compie una magia con uno stop a seguire che mette fuori causa la difesa avversaria, entra in area e serve un liberissimo Rooney che di piatto trova l’angolo più lontano.

    OCCASIONE CHELSEA – Il Chelsea prova a reagire senza troppa convinzione, anche per colpa di un evanescente Torres mai in grado di mettere in pensiero la retroguardia avversaria e sbagliando anche tocchi elementari. Al 34′ l’ex Liverpool prova a sfondare sulla destra ma viene chiuso da Vidic, bravissimo a non commettere fallo sullo spagnolo che comunque si lascia cadere. L’immagine della partita è Rooney che pressa su Essien sulla fascia destra nei pressi dell’area di rigore: il Manchester sembra una macchina da guerra. Ma al 45′ il londinesi potrebbero trovare un insperato pareggio con un cros dentro di Drogba sul quale si lancia Torres che pur non deviando il pallone manda fuori tempo Van der Sar che vede la sfera infrangersi sul palo; sulla palla vagante arriva Lampard che di sinistro tira come può verso la porta avversaria ma un provvidenziale tocco di Evra salva lo United dalla capitolazione.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa cambia l’inerzia della partita con il Chelsea che diventa spesso un pericolo e gli uomini di Ferguson che chiudono e cercano il contropiede. Al 49′ è Ramires a rendersi pericoloso di testa su cross di Drogba, ma il giocatore brasiliano non trova la porta. Al 53′ esce Rafael per infortunio ed entra Nani, con Valencia arretrato sulla linea di difesa. Passano 2 minuti e i diavoli rossi si fanno vedere in contropiede con Rooney che serve Hernandez che però è in fuorigioco. Al 56′ Drogba prova la giocata acrobatica con uno stop e rovesciata che finisce fuori di poco. Il Chelesa cresce ma non riesce a sbloccarsi, anche per merito dello United che difende bene e riparte. Al 69′ gran botta da fuori di Essien che non trova la porta di pochissimo. Ancellotti butta nella mischia Malouda e Anelka ma a sorpresa ad uscire è Drogba (migliore dei suoi) e non Torres. Proprio lo spagnolo si rende pericolossisimo al 75′ con una bella girata di testa sulla quale si supera Van der Sar. I Blues non riescono a incidere e rischiano anche di prendere il secondo gol, ma vengono salvati da Cech bravo ad anticipare Nani. All’87’ è Anelka a provarci ancora di testa ma senza fortuna. Minuti finali incandescenti con un clamoroso rigore negato al Chelsea per un fallo evidentissimo di Evra su Ramires e un minuto dopo ammonito Torres per simulazione. Fischio finale e Chelsea ancora una volta sfortunato con gli arbitraggi in Champions.

  • Il Milan raddoppia. Mexes saluta la Roma, Nesta rinnova

    Il Milan raddoppia. Mexes saluta la Roma, Nesta rinnova

    Era già nell’aria da diverso tempo ma adesso è arrivata la conferma: Philippe Mexes dall’anno prossimo non sarà più un giocatore della Roma. Il giocatore dopo l’intervento al crociato che ha segnato la fine della sua stagione ha infatti dichiarato che quella con la Juve è stata la sua ultima partita in giallorosso: “Quella contro la Juventus è stata la mia ultima partita con la Roma. Qui ho passato sette anni bellissimi ed irripetibili ma ho deciso che a fine stagione andrò via“. Anni intensi quelli del difensore francese nella capitale, sin dal suo arrivo che bloccò il mercato della Roma per un anno e poi gli anni con Spalletti in cui Mexes si è affermato uno dei migliori centrali del campionato.

    “Il dolore più grande? La sconfitta contro la Sampdoria dell’anno scorsa che ci è costata lo Scudetto”. E forse è proprio questo uno dei motivi che hanno spinto il 29enne francese a cambiare aria, magari per provare a vincere qualcosa nel Milan, società con cui si dovrebbe legare per la prossima stagione. Ma a domanda precisa Mexes glissa così: “Dopo così tanto tempo ho deciso di cambiare: non è una questione di soldi ma è una scelta di vita. Dove andrò? Vedremo…“, anche se il suo futuro appare sempre più a tinte rossonere.

    LASCIA O RADDOPPIA – E a Milanello oltre a Mexes ci sarà ancora Alessandro Nesta che smentisce le voci di un suo presunto ritiro a fine campionato: “Non ho detto che volevo smettere a fine stagione: son stato interpretato male – ha spiegato il difensore – Mi hanno chiesto a che punto della carriera fossi ed ho risposto che ho 35 anni e sono quasi alla fine, ma non proprio alla fine. Io spero di poter giocare ancora, anche se forse non potrò fare tutte le partite come quest’anno“. Insomma un Nesta che ha ancora voglia di giocare e vincere, magari pronto alla staffetta con il francese per il posto vicino all’inamovibile Thiago SIlva.

    E il Milan che come al solito riesce a sfruttare al meglio le situazioni di mercato lancia già da ora la sfida alle avversarie per la prossima stagione.

  • Chelsea – Manchester United: le probabili formazioni. Scontro tra titani

    Chelsea – Manchester United: le probabili formazioni. Scontro tra titani

    I “Blues” di Carlo Ancelotti ospitano stasera i diavoli di Manchester per l’andata dei quarti di finale di Champions League, per quella che sarà la rivincita della finale del 2008 vinta proprio dagli uomini di Ferguson ai calci di rigore. Primi in campionato e in serie positiva da due giornate, Rooney e compagni proveranno a espugnare Stanford Bridge anche se la squadra del tecnico italiano ha ormai come obiettivo principale la Champions e farà di tutto per arrivare in fondo alla competizione.

    PROBABILI FORMAZIONI – Per i londinesi dovrebbe scendere in campo ancora Torres, sempre più a secco di reti, affiancato da Drogba e con una mediana composta da Lampard ed Essien centrali e Ramires e Malouda ad agire sugli esterni. Ferguson si affida all’esperienza di Scholes e al talento di Rooney per abbattere il muro avversario.

    Chelsea (4-4-2): Cech; Bosingwa, Ivanovic, Terry, Cole; Ramires, Essien, Lampard, Malouda; Torres, Drogba.

    Allenatore: Carlo Ancelotti

    Manchester United (4-4-2): Van der Sar; Evra, Vidic, Ferdinand, Rafael; Park, Scholes, Carrick, Valencia; Rooney, Berbatov.

    Allenatore: Alex Ferguson

  • Troppo Real: il Tottenham affonda al Bernabeu

    Troppo Real: il Tottenham affonda al Bernabeu

    Il Real di Mourinho “mata” il Tottenham di Bale e ipoteca il passaggio in semi-finale di Champions League, con lo “Special One” che adesso potrebbe bissare il successo dello scorso anno. Fondamentale l’acquisto di Gennaio Adebayor, fortemente voluto dal tecnico portoghese e autore di una prestazione maiuscola.

    CALCIO D’INIZIO – Passano appena 4 minuti ed il Real è gia in vantaggio: calcio d’angolo dalla destra e Adebayor che stacca meglio di tutti con il pallone che si insacca alle spalle del portiere. Al 7′ ammonito Peter Crouch, cartellino si rivelerà decisivo nel proseguo della gara. I “Blancos” dominano e al 9′ è Marcelo che va vicino al gol con un tiro da fuori. Il Tottenham fatica a costruire contro un Real messo benissimo in campo e al 15′ arriva il colpo di grazia con la seconda ammonizione per Crouch a causa di un’entrataccia su Marcelo. Con gli inglesi in 10 il Real inizia il suo assedio nella metà campo avversaria con Ronaldo e Marcelo tra i più attivi ma con gli “Spurs” che si salvano. Si sommano i calci d’angolo per gli spagnoli con Gomes costretto agli straordinari. Al 29′ si vedono finalmente in attacco anche i giocatori di Redknapp con Van der Vart servito direttamente dal portiere ma chiuso perfettamente da Carvalho. Un minuto dopo è Bale a farsi pericolo, con un bel tiro di sinistro che finisce sull’esterno della rete. Al 33′ Sergio Ramos in tuffo riesce a mettere in mezzo un bel pallone per Adebayor che però a pochi metri dalla porta non trova la deviazione vincente. Bale è come al solito incontenibile ma è da solo non riesce a cambiare la partite. Finisce il primo tempo con il giallo di un tocco di mani di Dawson non ravvisato dall’arbitro.

    SECONDO TEMPO – Il Tottenham cambia subito con Defoe dentro al posto di Van der Vart. La partita ricomincia sulla falsa riga del primo tempo con il Real che assedia l’area avversaria soprattutto con Ronaldo e l’attivissimo Marcelo. All’8′ è Assou-Ekotto che prova a spaventare Casillas con la palla a lato di poco. Ma i blancos raddoppiano al 12′: cross di Ronaldo per Marcelo che crossa e trova Adebayor solo in aria che di testa segna il 2-0. La partita diventa a senso unico con il Real che non esce più dalla metà campo degli inglesi. Al 25′ pezzo di bravura di Ronaldo che da solo supera tutta la difesa ma il suo tiro si infrange sul corpo di un avversario. Al 27’arriva il 3-0 con un tiro stupendo di Di Maria che la mette sotto l’incrocio. Al 30′ entra Higuain per Adebayor che esce tra gli applausi. Due minuti dopo si vede anche Kakà al posto di Di Maria. Al 43′ arriva anche la firma dell’asso portoghese Ronaldo che su cross di Kakà mette alle spalle di Gomes per la 4a volta nella serata. Fischio finale e Real virtualmente in semi-finale.

    REAL MADRID – TOTTENHAM 4-0
    4′ e 57′ Adebayor, 72′ Di Maria, 86′ C.Ronaldo

    REAL MADRID Casillas; Ramos, Pepe, Carvalho, Marcelo; X.Alonso, Khedira; Di Maria, Ozil, C.Ronaldo; Adebayor (a disp. Adan, Garay, Arbeloa, Granero,L.Diarra, Kakà, Higuain). All. Mourinho
    TOTTENHAM (4-4-1-1) Gomes; Corluka, Gallas, Dawson, Assou-Ekotto; Lennon, Sandro, Modric, Bale; van der Vaart (46′ Defoe); Crouch (a disp. Cudicini, Bassong, Jenas, Kranjcar, Huddlestone, Pavlyuchenko). All. Redknapp.

    Ammoniti: Crouch (T)
    Espulso: Crouch (T) al 16′

  • Una Copa America in “rosso”: arrivano gli spagnoli?

    Una Copa America in “rosso”: arrivano gli spagnoli?

    Dopo Mondiali ed Europei la Spagna potrebbe diventare anche campione del Sud America. E di oggi infatti la notizia che la federazione spagnola potrebbe sostituire quella giapponese nella Copa America, vista la gravissima situazione che sta vivendo il Paese del “Sol Levante”. Il presidente Villar ha incontrato Grondona per parlare appunto di una possibile partecipazione della “Furie Rosse” alla manifestazione sudamericana che si svolgerà quest’estate in Argentina e si è detto favorevole: “Io vorrei che la Spagna partecipasse alla Copa America. Ci è stato proposto molte volte e il calcio spagnolo lo deve al Sud America per tutti i grandi calciatori che son venuti a giocare qui. E’ una cosa da valutare con attenzione e che proporrò alla giunta direttiva“.Il vero problema sarebbe convincere i giocatori spagnoli a rinunciare alle vacanze estive per il secondo anno di seguito e con la prospettiva di saltarle anche l’anno prossimo in occasione degli Europei.

    La prospettiva di vedere la nazionale campione del Mondo cimentarsi nuovamente contro nazionali di cosi alto livello (la Spagna sarebbe inserita proprio nel girone dell’Argentina) è sicuramente suggestiva, ma bisogna vedere quanto i club di appartenenza siano favorevoli a concedere i giocatori per un evento fuori programma che sicuramente comprometterebbe la preparazione estiva per la stagione 2011/2012.

  • Mostapha El Kabir, la nuova scommessa del Cagliari

    Mostapha El Kabir, la nuova scommessa del Cagliari

    Il Cagliari comincia a muoversi per la prossima stagione e mette a segno il primo colpo di mercato: Mostapha El Kabir sarà infatti un giocatore della formazione sarda a cominciare dal prossimo Luglio. Il giocatore di origini marocchine milita attualmente nella serie A svedese con il Mjällby, ma è cresciuto calcisticamente in Olanda prima nelle prestigiose giovanili dell’Ajax poi in quelle di Feyenoord ed Utrecht sino ad esordire nel massimo campionato olandese con la maglia del Nec Nijmegen. Un carattere non propriamente tranquillo l’ha portato ad essere allontanato dalla squadra e a prendere la via che portava in Scandinavia dove il giocatore ha potuto mettere in mostra tutte le sue qualità.

    PRIMA DI TUTTI – Il presidente Cellino avrebbe voluto portarlo in Sardegna già nella scorsa sessione di mercato ma quando l’accordo sembrava ormai raggiunto il giocatore è rimasto in Svezia. Appuntamento solo rimandato perchè sono di oggi le dichiarazioni del massimo dirigente sardo che confessa: “Sì, lo abbiamo preso, ci sono le firme. E’ del Cagliari“. E dire che la concorrenza era folta, a cominciare dalla solita Udinese che aveva messo gli occhi sul giocatore magari per sostituire Sanchez, al centro delle offerte di numerosi clubs italiani ed europei. Si tratta di un giocatore brevilineo, dotato di una buona tecnica individuale e senso del gol, anche grazie a un piede destro che gli consente di piazzare il pallone in maniera precisa e potente. I paragoni (un pò affrettati) si sprecano, sino a scomodare sua maestà Zlatan Ibrahimovic che però ha fatto il percorso inverso rispetto El Kabir, ovvero ha cominciato a stupire in Svezia e si è confermato in Olanda. Ora anche il talento marocchino (anche se spera in una chiamata della nazionale Oranje) sbarcherà in Italia in cerca di fortune, magari per far sognare i tifosi rossublù a suon di gol e giocate d’alta scuola. Guardare per credere.

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  • Real Madrid – Tottenham: le probabili formazioni, subito Ronaldo e Bale

    Real Madrid – Tottenham: le probabili formazioni, subito Ronaldo e Bale

    Dopo aver perduto l’imbattibilità casaliga durata 9 anni Mourinho deve affrontare al Bernabeu il Tottenham della stella Bale, già individuato come uno degli obiettivi del mercato blanco per la prossima stagione. Lo “Special One” vede allontanarsi la possibilità di vincere la Liga e allora punta i fari sulla Champions League e sul fatto che il Real Madrid non arrivava ai quarti da un bel pò di tempo. Gli inglesi dal canto loro non hanno niente da perdere contro i più blasonati rivali spagnoli e giocheranno la partita senza la pressione di chi è obbligato a vincere.

    PROBABILI FORMAZIONI – Il tecnico portoghese ritrova due giocatori fondamentali come Xabi Alonso e Cristiano Ronaldo e schiererà il suo Real secondo il classico 4-2-3-1 con Adebayor favorito sul Higuain per una maglia da titolare. In panchina pronto a dare una mano ci sarà Kakà. Redknapp punta tutto sulla classe di Bale e Van der Vart e sull’esperienza di Crouch. In difesa dubbio Gallas con Bassong pronto a giocare dal primo minuto.

    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Sergio Ramos, Pepe, Carvalho, Marcelo, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria, Ozil, C. Ronaldo, Adebayor. A disposizione: Adan, Arbeloa, Garay, Diarra, Granero, Kakà, Higuain

    Allenatore: Mourinho

    Tottenham (4-4-2): Gomes, Corluka, Dawson, Gallas, Assou-Ekotto, Lennon, Sandro, Modric, Bale, Van der Vaart, Crouch. A disposizione: Cudicini, Bassong, Huddlestone, Jenas, Kranjcar, Pavlyuchenko, Defoe

    Allenatore: Redknapp