Autore: ClaudioBlasi89

  • Roma – Lazio: Il derby che vale una stagione

    Roma – Lazio: Il derby che vale una stagione

    Il derby è da sempre un evento che vale ben più dei tre punti in palio, ma quest’anno più che mai è importantissimo anche in chiave classifica. Quella che per i tifosi della capitale é “la partita” è segnata in questa fase della stagione da una sfida nella sfida, quella per il quarto posto, che vede gli aquilotti di Lotito in vantaggio di 5 punti sugli eterni rivali giallorossi. I ragazzi di Montella sono reduci dalla pesante sconfitta in Ucraina che ha prodotto sicuramente più danni nelle teste che nelle loro gambe e affrontano il derby con uno stato d’animo tutto da decifrare. Il “caso” De Rossi e l’espulsione di Mexes contro lo Shakhtar sono solo gli ultimi segnali di un nervosismo che ormai attanaglia lo spogliatoi romanista; segnato dalla crisi societaria, cambio d’allenatore e tante voci di possibili partenze eccellenti a fine stagione. Dall’altra parte c’è una Lazio in un buon momento di forma (10 punti in 5 partite) che sta inseguendo il sogno Champions dall’inizio della stagione e che se saprà sfruttare gli isterismi degli avversari potrebbe dare il definitivo colpo di grazia alla stagione giallorossa.

    FORMAZIONI – Il 134° derby capitolino potrebbe perdere uno degli storici protagonisti visto che la presenza di Francesco Totti è in dubbio a causa di un’elongazione che potrebbe tenerlo fuori dai titolari. In campo ci sarà “capitan futuro” De Rossi che deve dimostrare di poter prendere per mano la squadra nonostante il difficile momento personale e di squadra. Per i biancocelesti ancora assente Rocchi; a cui si aggiunge Dias che non riesce a recuperare. Ce la dovrebbe fare invece Mauri almeno per la panchina.

    ROMA (4-2-3-1): Doni; N.Burdisso, Mexes, Juan, Riise; Pizarro, De Rossi; Taddei, Perrotta, Vucinic; Totti.

    A disposizione: Julio Sergio, Loria, Simplicio, Castellini, Greco, Menez, Borriello.

    Allenatore: Montella

    LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Stendardo, Biava, Radu; Ledesma, Matuzalem; Sculli, Hernanes, Zarate; Floccari.

    A disposizione: Berni, Scaloni, Gonzalez, Garrido, Bresciano, Mauri, Kozak.

    Allenatore: Reja.

  • Cesena – Juventus: le probabili formazioni

    Cesena – Juventus: le probabili formazioni

    Non cambiano parole e musica in casa Juventus. Stasera al Manuzzi è l’ennessima partita da non poter sbagliare, l’ennesima prima partita di una serie di finali. Un pò come lo erano state le gare contro Lecce, Bologna e Milan. Il bottino dei bianconeri in questo filotto di partite è stato imbarazzante sia per i punti raccolti (o non raccolti per dirla tutta) sia per la qualità delle prestazioni offerte, paradossalmente meglio contro la più quotata compagine meneghina che contro le avversarie più abbordabili. In ogni caso la “Vecchia Signora” ha rallentato ulteriormente un cammino già non esaltante ed adesso anche gli obiettivi minimi sembrano essere inesorabilmente compromessi. La classifica parla di una zona Champions che dista 10 punti, ma quello che spaventa davvero è la continuità di chi sta davanti: esclusa la Roma (che se pur per motivi diversi ha tanti problemi quanti ne ha la Juve), Lazio e soprattutto Udinese stanno mantenendo un passo che al momento i piemontesi non sembrano in grado di tenere.

    FORMAZIONIDelneri cambia un pò le carte in tavola e rispolvera dalla soffitta bianconera Motta e Pepe. A centrocampo Marchisio e Aquilani formeranno il duo centrale con Krasic a presidiare la fascia destra. In attacco torna capitan Del Piero in coppia con Matri. Per quanto riguarda i padroni di casa (reduci da due vittorie consecutive) l’attenzione si concentra soprattutto sul reparto offensivo, con il “piccolo genio” Giaccherini che insieme  Jimenez agirà dietro l’unica punta Bogdani. La velocità del 25enne trequartista romagnolo potrebbe mettere in crisi una difesa apparsa in grossissime difficolta in queste settimane (vedi Di Michele e Di Vaio).

    CESENA (4-3-2-1): Antonioli, Santon, Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Caserta, Colucci, Parolo; Giaccherini, Jimenez; Bogdani. A disposizione: Calderoni, Benalouane, Ceccarelli, Appiah, Piangerelli, Rosina, Malonga.

    Allenatore: Ficcadenti.

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Motta, Bonucci, Chiellini, Traorè; Krasic, Aquilani, Marchisio, Pepe; Del Piero, Matri. A disposizione: Storari, Sorensen, Grygera, Barzagli, Buchel, Martinez, Iaquinta.

    Allenatore: Delneri.

  • La serata di Europa League: quante “grandi” in campo

    La serata di Europa League: quante “grandi” in campo

    Giovedi serata di Europa Legue con ben 8 partite in programma e tante squadre che potrebbero tranquillamente figurare nel tabellone della più prestigiosa Champions. Si comincia alle 19 con il Liverpool del nuovo allenatore Dalglish impegnato nella trasferta di Braga. I “Reds” sono reduci dalla convincente vittoria ottenuta sul Manchester United e puntano a fare bottino pieno anche in Portogallo. Sarà un’altra squadra portoghese a scendere in campo allo stesso orario, con gli uomini di Villas Boa che affrontano il CSKA Mosca del talento Honda.

    Il Porto sta dominando il suo campionato e c’è già chi sogna la doppietta del “predestinato” tecnico lusitano. Altra sfida di sicuro interesse è quella tra Leverkusen e Villareal ( che ha eliminato il Napoli nel turno precedente). Le due squadre sono in lizza per un posto in Champions League per la prossima stagione e tutto lascia pensare che il loro sarà uno scontro entusismante e ricco di reti. Ultima partita in programma alle 19 è ancora tra due “nobili” del calcio europe come PSV Eindohven e Glasgow Rangers.

    Alle 21 invece scenderanno in campo i 4 volte campioni di Champions dell Ajax nel match casalingo contro lo Spartak Mosca. Anche senza il fenomeno Luis Suarez (passato al Liverpool) i lanceri hanno ottime possibilità di passare il turno. Altra storica formazione impegnata stasera è il Benfica che ospiterà i francesi del Paris Saint-Germain nello splendido “Estádio da Luz”. A completare il programma della serata neanche a dirlo altre un’altra formazione in piena corsa Champions ovvero il multimilionario Manchester City di Roberto Mancini che in Ucraina affronterà la Dinamo Kiev della vecchia conoscenza italiana Andriy Shevchenko. L’altro allenatore italiano impegnato stasera sarà Luciano Spalletti, fresco vincitore della supercoppa di Russia, che col suo Zenit affronterà in Olanda l’insidioso Twente.

    Insomma l’Europa League assomiglia sempre di più a una “Champions B” (introiti televisivi a parte) con tantissime squadre di spessore che arrivano nelle fasi finali. Un peccato non capirlo anche in Italia.

  • Leonardo a 360° su Brescia e Bayern Monaco. Ma su Calciopoli….

    Leonardo a 360° su Brescia e Bayern Monaco. Ma su Calciopoli….

    È un Leonardo risoluto e motivato quello che si presenta oggi in conferenza stampa ad Appiano Gentile. Il tecnico brasiliano parla a 360° di quelle che sono le prossime sfide che attendono l’Inter e vuole pensare ad una partita alla volta anche se sa che una vittoria col Brescia potrebbe essere un ottima rampa di lancio per affrontare al meglio la super sfida di Champions contro il Bayern Monaco: “Ogni partita è importante perché vincere cambia il risveglio e fa andare avanti. La gara con il Brescia ha alla base una motivazione altissima e questo è un segnale che dà già una risposta“.

    Ad ogni modo l’Inter non dovrà sottovalutare l’impegno di campionato perchè le rondinelle sono in un buon momento di forma e nelle ultime tre giornate hanno già inchiodato sul pareggio Udinese e Napoli: “È  una squadra che ha tante risorse e non sono un caso i risultati che hanno fatto fuori casa, contro ad esempio Udinese, Roma e Napoli, ma anche nella partite casalinghe dmostrano costanza“.

    ASSENZE E PROBABILI FORMAZIONI – L’Inter si presenta a Brescia con qualche problema di formazione in virtù delle assenze di Thiago Motta, Cambiasso e Chivu più i lungodegenti Milito (che dovrebbe recuperare per il Bayern) e Samuel. La “Beneamata” dovrebbe schierarsi con 4 difensori davanti a Julio Cesar e una mediana composta da capitan Zanetti, Kharja e Stankovic con Sneijder dietro le due punte Eto’o e Pazzini. Convocato anche Simone Dell’Agnello, fresco vincitore del titolo di “Golden Boy” al Torneo di Viareggio. Per la squadra di Iachini da registrare l’indisponibilità di Zanetti e Filippini e il dubbio Zambelli. Possibile la presenza di Bega sull’out di destra. In attacco confermato il duo Diamanti-Caracciolo.

     

    BRESCIA (3-5-2): Arcari, Zebina, Mareco, Zoboli; Zambelli, Kone, Vass, Hetemaj, Berardi; Diamanti, Caracciolo. A disposizione: Sereni, Bega, Daprelà, Baiocco, Possanzini, Eder, Lanzafame Allenatore: Iachini

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo, ; Zanetti, Kharja, Stankovic; Sneijder; Pazzini, Eto’o. A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Cordoba, Chivu, Thiago Motta, Mariga, Pandev Allenatore: Leonardo

    DISCORSO CHAMPIONS –  Per quanto riguarda l’appuntamento in baviera Leonardo si sente in grado di compiere l’impresa: “Ci sentiamo in grado di riuscire ad andare avanti in Champions League, così come nel campionato e non credo si tratti di una responsabilità esagerata, perché sapere di essere ancora in corsa per tutto dà grandi motivazioni. Tutte le squadre partono con l’obiettivo di vincere tutte e tre le competizioni, detto questo dobbiamo pensare partita dopo partita cercando di fare del nostro meglio“. L’Inter non parte coi favori del pronostico visto che gli uomini di Van Gaal hanno due risultati su tre per passare il turno ma i neroazzurri sono pur sempre i campioni in carica e niente vieta di pensare che possano andare a vincere in Germania.

     

    SU CALCIOPOLI – Inevitabile la domanda sull’ “affaire” Calciopoli dopo le polemiche in settimana per la convocazione del presidente Moratti da parte del procuratore federale Palazzi. Ma Leonardo glissa: “Mi farebbe molto piacere se non si parlasse così tanto di questo argomento. Inoltre, si tratta di cose che io personalmente non sono in grado di giudicare perchè non ho le coordinate giuste per farlo. Io sono sempre per il chiarimento di tutto, ma non saprei dire più di questo“. Il brasiliano cerca di tenere la squadra lontana dai turbamenti di una vicenda che appare sempre meno chiara e da l’idea che le verità emerse nel 2006 non rappresentino interamente quello che era il quadro dei poteri più o meno occulti del calcio italiano.

  • Scarpa d’oro 2011: Di Natale se la gioca contro i “pichichi”

    Scarpa d’oro 2011: Di Natale se la gioca contro i “pichichi”

    Con la stagione 2010/2011 che entra nella sua fase più calda si iniziano a fare i primi conti per quello che riguarda l’assegnazione della “Scarpa d’oro“, il riconoscimento individuale assegnato al giocatore europeo che ha segnato di più nel proprio campionato tenendo conto del rispettivi coefficienti di difficoltà assegnati alle varie leghe. A guidare la classifica provvisoria ci sono i due “cannibali” della Liga ovvero Cristiano Ronaldo e Messi (vincitore del trofeo la scorsa stagione) entrambi con 27 reti all’attivo.

    Ma sul terzo gradino del podio troviamo Antonio Di Natale, l’attuale capocannoniere del nostro campionato con 22 centri. Il giocatore napoletano si sta dimostrando ancora una volta l’attacante italiano più prolifico e rischia seriamente di bissare (se non migliorare) il risultato della stagione scorsa, quando a fine torneo aveva messo a referto ben 29 marcature. Un’estate inquinata dalle tante voci di mercato che lo avevano visto vicinissimo alla Juve non hanno condizionato l’andamento di “Totò”, che insieme a Sanchez sta letteralmente trascinando l’Udinese in piena zona Champions. Scendendo di un gradino troviamo un’altra conoscenza del calcio di casa nostra: Edinson Cavani. L’uruguayano del Napoli ha fatto centro 20 volte nel campionato in corso ma sta attraversando un periodo di forma non esaltante e non segna da 3 partite (5 considerando l’Europa League).

    Scorrendo ancora la classifica troviamo nomi prestigiosi come Bebatov, Eto’o, Gomez, Tevez e Villa ma non mancano giocatori meno conosciuti che fanno faville nei campionati minori. A 24 reti troviamo per esempio Kenny Miller e Sander Post che giocano rispettivamente nella Süper Lig turca e nella prima divisione estone. Lo scozzese pero aveva segnato la maggior parte delle sue reti nei Glasgow Rangers. Altro bomber limitato da un basso coefficiente UEFA è Hulk del Porto, che sotto la guida del nuovo mago Villas Boa ha già messo insieme 19 reti. Una menzione particolare la merita sicuramente Marco Di Vaio, attualmente 10°, che a quasi 35 anni sta vivendo una seconda giovinezza a Bologna ed è a quota 17 in classifica marcatori, conducendo i felsinei alla salvezza.

    Lo scorso anno ci sono voluto ben 34 gol per vincere la Scarpa d’oro ma tutto lascia pensare che quest’anno la soglia sarà ancora più alta perchè il testa a testa per il titolo di “pichichi” sta portando Messi e Ronaldo a numeri sovraumani. Per la felicità delle allegre difese della Liga.

  • Schalke 04 – Valencia: Ultime e probabili formazioni

    Schalke 04 – Valencia: Ultime e probabili formazioni

    Serata di gala alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen dove lo Schalke 04 ospiterà il Valencia per la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Gli uomini di Magath stanno disputando un campionato al di sotto delle aspettative ed occupano attualmente un anonimo 10° posto in Bundesliga, ma partono comunque coi favori del pronostico grazie all’1-1 imposto ai valenciani nella partita del Mestalla. Le ambizioni dei tedeschi passano per i gol di Raúl González Blanco già andato a segno nel match d’andata.

    FORMAZIONI – Per i padroni di casa da registrare l’assenza per infortunio del ex-milanista Huntelaar con Edu e Gavranovic a giocarsi una maglia da titolare in attacco. Altro dubbio per quanto riguarda il laterale sinistro difensivo con Sarpei in vantaggio su Schmitz. Per i bianconeri la certezza è la presenza al centro dell’attacco del bomber Soldado con il brasiliano Jonas  che potrebbe vincere il duello con Pablo Hernandez per affiancarlo. Gli esterni di centrocampo saranno due giocatori dalle spiccate doti offensive come Joaquin ed il giovane Mata, con i valenciani obbligati a segnare almeno un gol.

    Schalke 04 (4-4-2) – Neuer; Uchida, Howedes, Metzelder, Sarpei: Farfan, Kluge, Matip, Jurado; Raul, Gavranovic.

    Allenatore: Magath.

    Valencia (4-4-2) – Guaita; J.Alba, D.Navarro, Ricardo Costa, Bruno; Mata, Banega, Tofal, Joaquin: Soldado, Jonas.

    Allenatore: Emery.

  • Dalle stelle alle stalle: il triste epilogo della “favola” Bari

    Dalle stelle alle stalle: il triste epilogo della “favola” Bari

    Dalle stelle alla stalle. Si può riassumere cosi la storia della stagione 2010/2011 del Bari che tanto aveva convinto l’anno scorso sotto la guida di Ventura e che tanto ha deluso quest’anno, con la retrocessione in cadetteria che pare ormai inevitabile. Il Bari è ultimo con 16 punti a ben 12 lunghezze dalla quart’ultima posizione e con il magro bottino di 15 reti segnate e 42 subite. Analiziamo quali sono stati gli elementi che hanno influito sull’involuzione della formazione pugliese che solo 12 mesi fa era stata etichettata come “squadra rivelazione” del campionato.

    CAMPAGNA ACQUISTI – Il primo Bari targato Ventura aveva saputo valorizzare alcuni giovani di belle speranze, su tutti Bonucci e Ranocchia, che avevano permesso ai biancorossi di costruire una difesa solida anche grazie al terzino destro Andrea Masiello. A centrocampo si era imposto Almiron che aveva ritrovato la qualità e la continuità che avava spinto la Juventus a prelevarlo dall’Empoli. In attacco era esploso Barreto che a fine stagione poteva vantare 14 reti centri in campionato. Durante il calciomercato i “galletti” riescono a confermare buona parte degli uomini che avevano portato al 10° posto finale ma perdono proprio i due talenti più cristallini della rosa, ovvero i due centrali difensivi, che prendono le strade di Torino e Genova. A sostituirli saranno inizialmente Marco Rossi (in prestito dal Parma) e Andrea Raggi (in prestito dal Palermo) e successivamente Glik (sempre dal Palermo). Il reparto offensivo vedrà l’arrivo di Ghezzal dal Siena e il ritorno del giovane Caputo reduce dal prestito alla Salernitana.

    LA STAGIONE – Il campionato del Bari si apre nel migliore dei modi con la vittoria casalinga contro la nuova Juventus di Delneri grazie a uno splendido gol di Donati e due pareggi contro Napoli e Cagliari. Poi il primo tracollo contro l’Inter (4-0) e 5 sconfitte nelle successive 6 giornate (unica vittoria in casa contro il Brescia) con il pesante passivo di 11 reti subite e solo 4 realizzate. Alla 9a giornata il Bari è ultimo e non lascerà questa posizione per tutto il resto del campionato. Se qualche piccolo segnale di ripresa si era visto dopo la sosta natalizia con la vittoria nel derby con il Lecce al “Via del Mare”, il Bari non riesce a trovare la soluzione ai suoi problemi e inanella una serie negativa di 6 sconfitte diventando sempre più solo in fondo alla classifica. L’attacco è il più sterile del campionato con il bomber Barreto che non è riuscito a ripetere la stagione di grazia dell’anno precedente, timbrando il cartellino solo 4 volte, complici anche dei problemi fisici. I suoi compagni d’attacco tutti insieme mettono insieme 5 reti ed è nutile infierire su una difesa che non si è resa assolutamente all’altezza dell’annata precedente.

    Nelle prime settimane di febbraio viene esonerato Giampiero Ventura, più per sedare le contastazioni della tifoseria e dare una scossa ad un ambiente più che demotivato, che per effettive colpe del tecnico genovese. Al suo posto viene scelto Bortolo Mutti che nelle 4 gare in panchina ha raccolto 2 pareggi e 2 sconfitte.Il destino del Bari è segnato ma la squadra pugliese ha dimostrato negli ultimi anni di poter fare bene sia in  A che in B e se ripartiranno con un progetto serio la loro permanenza tra i cadetti potrebbe durare solo una stagione.

  • All Star Game all’italiana: Pianigiani affronta Peterson

    All Star Game all’italiana: Pianigiani affronta Peterson

    Le luci non si accendono a San Siro ma al Forum d’Assago dove dopo 5 anni di assenza torna l‘All Star Game italiano, che vedrà confrontarsi la nazionale italiana di basket contro una selezione composta da alcuni giocatori stranieri che militano nella massima serie della pallacanetro di casa nostra, scelti direttamente dai tifosi che li hanno votati sul sito ufficiale della manifestazione. In programma domenica 13 marzo, lo spettacolo ricalcherà quello dell’All Star Game americano con le consuete gare di schiacciate (Iveco Slam Dunk Contest) e quella dei tiri da tre punti (Virgin Active Three Points Contest). Sarà proprio questa mini-sfida ad aprire l’evento che inizierà alle 17:15. Il match vero e proprio avrà inizio un’ora più tardi con le due formazioni che saranno guidate da due grandissimi allenatori come Simone Pianigiani e la leggenda Dan Peterson, tornato sulla panchina dell’Armani Jeans dopo 23 anni d’inattività sportiva.

    CONVOCATI – Il quintetto degli stranieri più votati vede vincitori i tre giocatori della Dinamo Sassari James White, Diener Travis e Hunter Othello più Mazzarino della Bennet Cantù e Jumain Jones della Pepsi Caserta. Gli altri sette convocati sono stati scelti dalla Lega basket assieme a coach Peterson. Da registrare le defezioni per infortunio di David Hawkins (Armani Jeans Milano) e Sharrod Ford (Sutor Montegranaro). Nell’Italia di Pianigiani mancheranno invece gli “americani” Bargnani, Belinelli e Gallinari e verrà dato spazio ad alcuni giovani che ben stanno facendo durante questa stagione, ma sono stati convocati anche dei “veterani” al fine di collaudare la squadra che affronterà gli Europei in Lituania.

    ALL STAR TEAM – White James (Dinamo Sassari); Diener Travis (Dinamo Sassari); Hunter Othello (Dinamo Sassari); Mazzarino Nicolas (Bennet Cantù); Jumaine Jones (Pepsi Caserta); Jaaber Ibrahim (Armani Jeans Milano); Edgar Sosa (Angelico Biella); Kaukenas Rimantas (Montepaschi Siena); Rowland Earl Jerold (Vanoli – Braga Cremona); Thomas Omar (Air Avellino); Dasic Vladimir (Lottomatica Roma); Viktor Sanikidze (Canadian Solar Bologna);Drake Diener (Banca Tercas Teramo).

    NAZIONALE ITALIANA – Aradori Pietro; Antonutti Michele; Cavaliero Daniele; Cinciarini Andrea; Crosariol Andrea; Cusin Marco; D’ercole Lorenzo; Datome Luigi; Gentile Alessandro; Hackett Daniel; Mancinelli Stefano; Melli Nicolo’; Moraschini Riccardo; Mordente Marco; Poeta Giuseppe; Renzi Andrea; Viggiano Jeffrey.

    L’Agos Ducato All Star Game sarà poi l’occasione per raccogliere fondi per la costruzione del PalaAngeli, un palazzetto dello sport nella città dell’Aquila, con i giocatori che indosseranno una maglia che inviterà a donare un contributo.

  • Juventus: anno nuovo, vita vecchia. Ennesima rifondazione

    Juventus: anno nuovo, vita vecchia. Ennesima rifondazione

    Anno nuovo vita vecchia. La Juventus sta ripercorrendo esattamente la stessa strada della scorsa fallimentare stagione terminata con il deludente 7° posto. Un risultato non all’altezza delle ambizioni e del blasone della società di corso Galileo Ferrari, che ha portato all’ennesima rivoluzione estiva e all’arrivo a Torino di Marotta, Paratici e di Gigi Delneri, tutti reduci dalla positivissima esperienza alla in blucerchiato. Ma la Juventus non è la Sampdoria e il trio che aveva condotto i doriani ai preliminari di Champions League non è altrettanto efficace nel capoluogo piemontese. I guai iniziano probabilmente con una campagna acquisti che porta in bianconero giocatori privi di qualsiasi esperienza in un grande club: Pepe, Martinez, Motta (poteva essere un indizio prezioso il fatto che la Roma non l’avesse riscattato), Lanzafame e Traorè (se l’Arsenal l’ha dato via in prestito un motivo ci sarà). Insieme a loro sono sbarcati sotto la Mole anche giocatori di qualità come Krasic, Quagliarella, Bonucci e Aquilani ma si sono pian piano spenti nel naufragio della squadra di Delneri.

    POCHE IDEE – Quello che colpisce veramente in questa nuova Juve è l’assenza di uno schema di gioco preciso. Un insieme di giocatori che non sono una squadra. E la colpa almeno per questo deve ricadere sul tecnico di Aquileia che non è riuscito ad inculcare alla compagine bianconera il suo credo tattico, contraddistinto dall’uso costante delle fasce che costituiva il marchio di fabbrica del suo  4-4-2. Scarsa efficacia in attacco e troppa vulnerabilità in difesa. La retroguardia juventina non ha dato garanzie sin dall’inizio della stagione (7 gol subiti nelle prime 3 partite) ma Delneri sembrava aver trovato le giuste contromisure e alla 16a giornata “la Vecchia Signora” era risalita sino al secondo posto. Ma la partita successiva contro il Chievo è il punto di rottura della stagione bianconera:  la Juve si fa rimontare negli ultimi minuti dalla rete di Pellissier e si iniziano a sentire i primi scricchiolii in una macchina che già non appariva perfetta. Il resto è storia, con tutte le amnesie dei piemontesi che si ricompaiono puntuali alla ripresa del campionato con le 7 reti subite nelle prime due partite del nuovo anno (di cui 4 in casa contro il Parma). Nelle 11 gare successive il cammino dei piemontesi è deprimente: 4 vittorie, 6 sconfitte (in blocchi di 3 consecutive) e un pareggio che relegano la Juve nuovamente al 7° posto, li da dov’era cominciata la stagione.

    LA PROSSIMA STAGIONE – Questa squadra non sembra francamente in grado di compiere l’impresa di raggiungere il 4° posto ne con Delneri ne con il traghettatore del caso, Vialli o Gentile che sia. Tanto vale allora lasciare in sella l’attuale tecnico ed iniziare a programmare la prossima stagione sin da subito per evitare di commettere ancora una volta gli errori del recente passato. La Juventus che verrà ha bisogno di un all’allenatore degno della prestigiosa panchina bianconera ultimamente presidiata da uomini non all’altezza. Agnelli deve dare un taglio agli esperimenti e scegliere qualcuno capace di reggere le pressioni derivanti dall’allenare una delle squadre più importanti del campionato con una tifoseria abituata a vincere ed una storia importante. Dunque i nomi devono essere di primissimo livello anche se il presidente dovrà metterci del suo per trovare un top-coach che accetti di disputare una stagione fuori dall’Europa che conta. Il sogno è sicuramente Capello, attuale ct inglese, ma difficilmente “Don Fabio” lascerà il suo ben remunerato posto da selezionatore per accettare la scommessa Juve. Meglio puntare forte su Spalletti che in Russia sta mietendo successi a ripetizione e che ha gia dimostrato si sapersi confrontare con piazze calde ed esigenti. Il tecnico toscano si trova bene nella Russian Premier League ma non è detto che una chiamata di Agnelli non possa convincerlo a tornare in patria.

    CAMPAGNA ACQUISTI – Quello che sembra indispensabile in questa squadra sono gli esterni difensivi. Inspegabile come la dirigenza abbia potuto pensare che gli attuali giocatori più Motta e Traorè potessero ovviare a una lacuna tecnica che si palesa ormai da 2 anni. Paradossalmente l’elemento che si è messo piu in evidenza è il giovane Sorensen, preso per la Primavera e diventato titolare col passare delle partite. I nome buono per migliorare il reparto è quello di Aly Cissokho, l’esterno sinistro che l’estate scorsa era stato vicinissimo al Milan e che sta disputando un ottima stagione a Lione. Si parla anche di Baines dell’Everton con di un possibile inserimento di Iaquinta nella trattativa. Per la fascia destra servirebbe uno come l’olandese van der Wiel sul quale però hanno gia messo gli occhi numerose big inglesi. Il nome di Beck francamente non entusiasma. Capitolo centrocampo: si fanno instenti le voci dell’interesse per Mascherano, che alla Juve servirebbe come il pane, ma c’è da capire se l’argentino accetterebbe di sposare la causa bianconera. Il sogno è Montolivo ma c’è da battere la concorrenza dell’Inter. Con Krasic confermatissimo sulla destra la Juve dovrebbe cercare il suo gemello per la fascia opposta e l’uomo giusto potrebbe essere Bastos per cui servono dai 15 ai 18 milioni che messi a confronto dei 12 per portare Martinez in bianconeri appaiono come un investimento più che oculato. In attacco il margine di manovra è assai limitato visto che a gennaio è arrivato Matri per la modica cifra di 18 milioni.

    RISCATTI – Sul capitolo riscatti la questione è abbastanza seria: se si dovessero riconfermare i giocatori arrivati quest’anno la Juve dovrebbe sborsare una cifra esorbitante e il budget per il mercato estito sarebbe davvero esiguo. Mi domando qual’è il senso di riscattare dei giocatori che hanno già dimostrato quest’anno di non essere idonei a farle il salto di qualità. Discorso diverso per Quagliarella che prima dell’infortunio aveva trovato una buona media gol e se tornerà in condizioni fisiche accettabili potrebbe formare con Matri una coppia d’attacco ben assortita.

    La Juventus per tornare grande dovrà fare un grandissimo lavoro ma mai come in questo caso c’è bisogno di un intervento deciso della proprietà che dovrà fornire quelle risorse per regalare dei giocatori all’altezza della situazione e creare un circolo virtuoso che possa portare la squadra a produrre utili tramite le prestazioni sportive. Il rischio altrimenti è quello di affossare definitivamente l’appeal dei torinesi e violentare definitivamente la storia della società dalle 2 stelle sulla maglia.

  • Al Chelsea il Monday Night. Parte la “mission impossible” di Ancelotti

    Al Chelsea il Monday Night. Parte la “mission impossible” di Ancelotti

    Fino a qualche settimana fa la panchina di Carlo Ancelotti sembrava essere sempre più traballante a causa di un non esaltante mese di febbraio (5 punti in 4 partite per i “Blues”) e un distacco dal Manchester United primo della classe che pareva siderale.  Ma proprio la gara contro i “Red Devils” potrebbe segnare una svolta nella stagione della squadra londinese. La vittoria contro gli uomini di Ferguson ha ridato entusiasmo e fiducia nei propri mezzi; ed il successo riportato questa sera in casa del Blackpool rilancia le ambizioni del tecnico italiano con la sua squadra che si trova adesso a -9 dal primo posto ma ha una gara in meno rispetto alla capolista.

    LA PARTITA – Nel “Monday night” il Chelsea porta a casa i 3 punti ma il punteggio finale di 3-1 non deve trarre in inganno sull’andamento della partita. Il piccolo Blackpool disputa una partita gagliarda e dopo aver concesso un gol (Terry di testa su angolo battuto da Lampard al 20′) e troppi spazi agli avversari, ha una reazione veemente e chiude l’undici di Ancellotti nella propria metà campo per tutto il finale di primo tempo e costringe agli straordinari Cech. Nella ripresa gli arancioni cercano di mantenere alta la pressione ma col passare del tempo calano fisicamente e finiscono per subire la rete del 2-0 segnata da Lampard su rigore procurato da Kalou (precedentemente subentrato a Drogba). Sempre l’attacante ivoriano fornisce l’assist al numero 8 inglese che mette a segno una doppietta. Il Blackpool perde le speranze ma all’85’ trova il meritatissimo gol della bandiera con una rasoiata di  Puncheon che trafigge il portiere avversario. Brivido nel finale con i padroni di casa che mancano di poco la rete del 2-3.

    CALENDARIO – La “mission impossible” di Ancelotti passa subito dalla sfida contro l’altro tecnico italiano Mancini nel prossimo turno di campionato. Lampard e compagni dovranno cercare di sfruttare il fattore campo: in casa il Chelsea ha ottenuto 9 vittorie 2 pareggi e 2 sconfitte e dovrà cercare di non farsi sorprendere da un City che vuole fortissimamente consolidare il suo posto Champions. Superato lo scoglio “Citizens” il calendario del Chelsea prevede cinque scontri abbastanza agevoli contro squadre di media-bassa classifica tra cui Wigan, Birmingham e West Ham (attualmente tra le ultime 4). Se i londinesi riusciranno a non perdere punti in queste sfide, si giocheranno la Premier tra la fine di aprile e la prima settimana di maggio quando dovranno affrontare prima il Tottenham e poi proprio il Manchester United, in quello che potrebbe essere un vero e proprio spareggio. Ultime due giornate contro Newcastle e Everton.

    La rimonta dei Blues passa quindi da tanti scontri dove sarà necessario essere grande contro le piccole, qualità che è mancata proprio nelle ultime settimane visti i punti persi contro avversari meno quotati.