Autore: ClaudioBlasi89

  • Chelsea – Copenhagen: le probabili formazioni. Attesa per Torres

    Chelsea – Copenhagen: le probabili formazioni. Attesa per Torres

    Il Chelsea di Carlo Ancelotti scende in campo stasera per finire l’opera cominciata due settimane fa contro il Copenhagen e conquistare i quarti di finale di Champions League. Con i Blues che si erano imposti per 2 reti a 0 nella partita d’andata disputata in Danimarca, la partita di stasera non dovrebbe presentare grosse difficoltà e potrebbe essere l’occasione giusta per “El NiñoFernando Torres di dimostrare che i milioni investiti a gennaio per portarlo a Stamford Bridge sono stati ben spesi.

    Il tecnico italiano però non vuole correre rischi e metterà in campo una formazione con tanti titolari. I danesi, che avevano ben figurato nel girone di qualificazione, sono di fronte a una mission impossible che difficlmente si compirà.

    PROBABILI FORMAZIONI

    Chelsea (4-4-2): Cech; Bosingwa, Ivanovic, Terry, Cole; Ramires, Essien, Lampard, Malouda; Torres, Anelka.

    Copenhagen (4-4-2): Wiland; Kvist, Zanka Jorgensen, Antonnson, Wendt; Bolanos, Claudemir, Kristensen, Vingaard; Santin, N’Doye.

  • Juventus – Pirlo: i possibili scenari sulla mediana bianconera

    Juventus – Pirlo: i possibili scenari sulla mediana bianconera

    La Juventus inizia a preparare la prossima stagione dopo un’altra annata fallimentare e si iniziano a fare i primi nomi per la squadra che verrà e uno di questi è Andrea Pirlo. Il centrocampista del Milan è in scadenza di contratto e la politica rossonera di rinnovare i contratti nel finale di stagione lascia le porta aperte alle possibili offerte di altri clubs. Il centrocampista bresciano servirebbe sicuramente ai bianconeri privi di un uomo d’ordine davanti alla difesa e spesso in difficoltà nella fase di costruzione dell’azione. La necessità di un metronomo a centrocampo è evidente visto che ne Felipe Melo ne Aquilani sono sembrati in grado di dare un’identità alla mediana piemontese, spesso confusionaria e priva di idee ma c’è da capire se Pirlo possa essere realmente in grado di dare quel “quid” in più al gioco bianconero. Le perplessità maggiori riguardano le condizioni fisiche del giocatore bresciano, che a 32 anni forse non può più garantire la continuità mostrata nelle stagioni passati in maglia rossonera. Altra questione spinosa è l’ingaggio: per portare il campione del mondo all’ombra della Mole serve un contratto biennale da almeno 3-4 milioni di euro a stagione che sembra al limite dei parametri di spesa della Juventus.

    Inoltre se dovesse arrivare Pirlo, la Vecchia Signora dovrebbe provvedere a sfoltire la rosa: Sissoko ha già la valigia pronta ma insieme a lui dovrebbe partire uno tra Aquilani e Melo. Il romano è in prestito secco ma Marotta vuole riscattarlo magari cercando di ottenere uno sconto dal Liverpool ; il brasiliano ha il grosso difetto di essere costato 25 milioni di euro e i bilanci di corso Galileo Ferraris non possono permettersi di registrare una minusvalenza eccessiva. Dunque servono almeno 15 milioni per far partire il numero 4 che altrimenti potrebbe diventare una pedina di scambio (circolano possibili voci di un surreale scambio con Schweinsteiger).

     

    Una soluzione auspicabile potrebbe essere cercare di rimandare Melo alla Fiorentina, squadra dove il brasiliano era esploso, per cercare di strappare alla “Viola” il suo capitano Montolivo, magari con un bel conguaglio a favore dei toscani. Magari stavolta è la Juve a fare il pacco a Corvino.

  • Manchester United – Olympique Marsiglia: le probabili formazioni

    Manchester United – Olympique Marsiglia: le probabili formazioni

    Si accendono le luci del “Theater of dreams” per la sfida di ritorno degli ottavi di Champions League tra Manchester United e Olympique Marsiglia. Quindici giorni fa i “Red devils” non erano andati oltre lo 0-0 in terra francese e stasera servirà una vittoria, anche di misura, per accedere ai quarti. Gli uomini di Ferguson sono reduci dalla vittoria in FA Cup contro l’Arsenal ma hanno rallentato in Premier perdendo le ultime due partite contro Liverpool e Chelsea e rischiano di essere raggiunti in testa alla classifica proprio dai “Gunners” che hanno una partita in meno. Fase cruciale della stagione per Rooney e compagni che dovranno decidere se puntare forte su una delle competizioni oppure provare a centrare un clamoroso “triplete”. Dal canto loro i ragazzi di Deschamps non hanno niente da perdere nella trasferta oltremanica, visto che non partono coi favori del pronostico e l’ultima vittoria in Ligue 1 contro il quotatissimo Rennes potrebbe aver galvanizzato un ambiente facilmente esaltabile come quello marsigliese.

    FORMAZIONI – Sir Alex dovrà fare i conti con un’infermeria affollata di pedine importanti tra cui Fletcher, Ferdinand e Anderson e si affiderà all’esperienza di due pezzi di storia dello United come Scholes e Giggs. Recuperati in extremis anche Nani e Carrick. Rosa praticamente al completo per i francesi (fatta eccezione per il solo Brandao) che dovrebbero schierarsi con un 4-2-3-1 i cui elementi di maggior interesse sono sicuramente l’esterno sinistro Taiwo (in scadenza di contratto e seguito da diversi top-clubs) il trequartista Lucho Gonzalez (già 7 reti in campionato) e il 21enne esterno offensivo Andrè Ayew che sta dimostrando ottime doti fisiche e realizzative. In attacco ballotaggio tra l’acciaccato Gignac e Jordan Ayew.

    Manchester United (4-4-2): Van der Sar; Rafael, Smalling, Vidic, Evra; Nani, Fletcher, Scholes, Giggs; Berbatov, Rooney. A disposizione: Kuszczak, Rafael, Brown, Fabio, Gibson, Valencia,Hernandez.

    Allenatore: Ferguson

    Olympique Marsiglia (4-2-3-1) : Mandanda; Fanni, Diawara, Heinze, Taiwo; M’bia, Cheyrou;  Remy, Lucho Gonzalez, Ayew; Gignac. A disposizione: Andrade,Hilton, Abriel, Kaborè, Edouard Cissè, Valbuena, Jordan Ayew

    Allenatore: Deschamps

  • Roma – Lazio, il “day after”

    Roma – Lazio, il “day after”

    Il “day after” del derby romano porta la consueta ondata di polemiche e riflessioni sia sulla partita sia sulla nuova situazione di classifica che si va delineando. Pietra dello “scandalo” secondo Lotito è il laser puntato dai supporter romanisti verso Muslera sin dal riscaldamento e poi nell’episodio decisivo del match, ovvero il gol su calcio di punizione di capitan Totti sul quale l’estremo difensore compie una papera delle sue. Il presidente laziale dovrebbe però preoccuparsi della scarsa intensità mostrata dalla squadra in quella che doveva essere la partita della vita e rivelatasi invece una vera e propria “Waterloo” biancoceleste. Una ricerca di alibi che sicuramente non giova a una squadra apparsa in difficoltà e che nei minuti finali ha perso completamente la testa, come dimostrano Radu e Matuzalem autori di interventi platealmente violenti. Insomma niente a che vedere col calcio “moralizzato e didascalico”. La Lazio perde il 4° posto scavalcata dall’inarrestabile Udinese e adesso deve cercare di recuperare soprattutto mentalmente per non vanificare nel finale una stagione sin qui al di sopra delle aspettative.

    Umore completamente opposto sulla sponda romanista, con una squadra “riabilitata” agli occhi dei tifosi dopo le recenti delusioni e con il suo uomo simbolo, Totti, che ridiventa il “re di Roma”. In quello che sarà quasi certamente l’ultimo derby dell’era Sensi i giallorossi trovano la classica vittoria scaccia crisi e adesso tornano a puntare dritti a un posto per i preliminari di Champions che distano solo 4 punti con 9 gare ancora da giocare. Anche in caso di qualificazione, sembra improbabile la conferma di Vincenzo Montella sulla panchina capitolina, anche perchè il magnate americano Di Benedetto vorrà sicuramente iniziare la sua storia giallorossa portando in panchina un nome pesante; magari Ancelotti anche se si è iniziato a parlare di Roberto Mancini. La firma per il passaggio della società da Italpetroli al nuovo proprietario è slittata ancora a causa di problemi tecnici ma la trattativa dovrebbe essere perfezionata nel giro di un paio di settimane.

    Insomma una partita che è riuscita ad invertire quello che era lo scenario capitolino con la Roma che adesso sembra capace di qualsiasi impresa e la Lazio che esce sconfitta e si trascina dietro malumori e nervosismi. Potere del derby…

  • Ligue 1: crolla il Rennes, Lille solo in testa

    Se fosse successo in Italia si sarebbe detto “clamoroso al Cibali” ma i cugini d’oltralpe non possono sapere del grande Sandro Ciotti. Nella 27a giornata di Ligue 1 l’ex capolista Rennes perde in casa 2-0 contro l’Olympique Marsiglia, che potrebbe rivelarsi il vero ago della bilancia nella corsa al titolo visto che nel turno precendete i marsigliesi avevano ceduto in casa contro il Lille che adesso guarda tutti d’alto in basso, in virtù della rocambolesca vittoria per 2-1 contro il Valenciennes firmata ancora una volta da Hazard. Il campionato è ancora apertissimo con le prime quattro squadre racchiuse in 4 punti tra cui torna anche il Lione che vince 2-0 contro il Sochaux e inizia a puntare la testa della classifica, anche se gli impegni europei potrebbero condizionare le squadre di Deschamps e Puel.

    Non sfrutta l’occasione il Paris Saint-Germain che pareggia in casa 2-2 contro il Montpellier e perde forse definitivamente il treno per la vittoria finale, ma resta in corsa per un posto in Europa. In zona salvezza importantissa vittoria del Monaco che supera in trasferta per 1-0 il Bordeaux grazie alla rete di Adriano Pereira. Nella scontro salvezza tra Nizza e Auxerre è la squadra della Costa Azzurra ad avere la meglio con un gol di Mouloungu che porta cosi i rossoneri a +4 dal terz’ultimo posto. Piccola impresa della “cenerentola” Arles che pareggia per 3-3 contro il Lorient quando si trovava sotto di due reti.

     

    TUTTI I RISULTATI

    Rennes-Marsiglia 0-2

    Arles-Avignon-Lorient 3-3

    Lens-Tolosa 0-1

    Nancy-Caen 2-0

    Nizza-Auxerre 1-0

    St.Etienne-Brest 2-0

    Sochaux-Lione 0-2

    Bordeaux-Monaco 0-1

    Lilla-Valenciennes 2-1

    Paris SG-Montpellier – 2-2

  • Il punto sulla Liga: “Effetto Mou”, il Barcellona rallenta

    Il punto sulla Liga: “Effetto Mou”, il Barcellona rallenta

    La 28a giornata della Liga potrebbe rivelarsi fondamentale ai fini della vittoria finale grazie ai due punti che il Real Madrid riesce a rosicchiare alla capolista Barcellona con i “blancos” che sono adesso a -5 dalla vetta. La squadra di Mourinho aveva vinto 2-0 nell’anticipo casalingo di sabato grazie alla seconda doppietta consecutiva di Benzema, che sembra aver tratto beneficio dalle critiche che gli erano state rivolte dal tecnico portoghese. L’attaccante francese risulta ancora una volta decisivo proprio mentre la sua squadra è orfana del capocannoniere Cristiano Ronaldo. Ma Mourinho è ben più di un semplice allenatore. È uno stratega. Allora ecco che le polemiche sollevate in settimana su una presunta volontà di far finire la Liga anticipatamente danno i loro frutti. Il Barcellona frena in casa del Siviglia, ma la partita è condizionata da un gol inspegabilmente annullato a Messi sullo 0-0. Per i catalani a segno la stellina Bojan (oggetto del desiderio di numerosi club italiani e inglesi) ma il suo gol non basta a regalare i 3 punti alla squadra di Guardiola, visto che a inizio ripresa arriva le rete del pareggio di Jesus Navas. Nel finale clamorosa occasione per Iniesta che prima trova la traversa e poi un miracoloso salvataggio sulla linea.

    In zona Champions clamoroso tonfo del Valencia che nella trasferta di Zaragoza incassa ben 4 reti ma mantiene comunque 3 punti di vantaggio sul Villareal di Giuseppe Rossi (ancora a segno) che impatta 1-1 contro lo Sporting Gijón, facendosi rimontare quando era in vantaggio di un gol e due uomini. Per le pretendenti all’Europa League da registrare la vittoria dell’Espanyol (reduce da due sconfitte consecutive) contro il Deportivo La Coruna e il pareggio per 2-2 del Atletico Madrid (doppio Aguero per i “colchoneros”) in casa dell’Almeria. Nelle zone basse della classifica batte un colpo il Malaga vince per 2-0 contro la Real Sociedad e raggiunge cosi l’Hercules e proprio l’Almeria a 26 punti.Il posticipo della giornata vedrà impegnate Getafe e Athletic Bilbao. I baschi, con una vittoria, potrebbero staccare di 5 punti l’Atletico Madrid nella corsa all’Europa meno nobile.

     

    TUTTI I RISULTATI

    Almeria-Atletico Madrid 2-2

    Real Madrid-Hercules 2-0

    Real Saragozza-Valencia 4-0

    Espanyol-Deportivo La Coruna 2-0

    Levante-Maiorca 1-1

    Osasuna-Racing Santander 3-1

    Real Sociedad-Malaga 0-2

    Villarreal-Sporting Gijon 1-1

    Siviglia-Barcellona 1-1

    Posticipo

    Getafe-Athletic Bilbao

  • Le pagelle di Genoa – Palermo 1-0: Delude Pastore

    Le pagelle di Genoa – Palermo 1-0: Delude Pastore

    GENOA

    Eduardo: 6 Il portiere portoghese dà finalmentre un po di sicurezza al reparto difensivo dopo le papere delle settimane precedenti.

    Marco Rossi: 6,5 Grande sostanza del mediano rossoblu. Sempre pronto a raddoppiare sugli avversari e a far ripartire la squadra.

    Palacio 7:  Semina scompiglio nella trequarti avversaria con un misto di corsa e tecnica individuale che lo rendono sempre pericoloso.

    Floro Flores 7: Segna la rete della vittoria e fa tanto lavoro prezioso in mezzo all’aria di rigore, regalando sponde oppure cercando la conclusione personale.

    PALERMO

    Sirigu 6: Partita luci e ombre per il portiere rosanero. Bravo a murare due volte Palacio e a disinnescare le punizioni di Veloso. Meno bene in uscita sulle palle alte

    Migliaccio 6,5: Anche schierato fuori ruolo svolge benissimo i compiti che gli vengo assegnati, risultando più volte decisivo nelle chiusure difensive.

    Pastore 5,5: Non riesce a trovare spazi nella metà campo avversaria e col passare dei minuti diventa sempre più demotivato. Una magia nella ripresa ma niente di più.

    Hernandez 5,5: Il giovane uruguayano prova a rendersi utile nella manovra d’attacco e va vicino al gol nella ripresa. Patisce il momento negativo di tutta la squadra.

    TABELLINO

    Genoa (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito; Konko (26′st Rafinha), Veloso, Kucka, Rossi (38′st Chico); Palacio, Floro Flores (42′st Boselli). A disposizione: Scarpi, Moretti, Paloschi, Milanetto.

    Allenatore: Ballardini.

    Palermo (3-4-1-2): Sirigu; Munoz, Bovo, Migliaccio; Cassani (6′ Darmian), Nocerino, Bacinovic, Balzaretti; Pastore; Hernandez (36′st Pinilla), Miccoli (9′st Ilicic). A disposizione: Benussi, Acquah, Liverani, Andelkovic.

    Allenatore: Cosmi.

    Arbitro: Romeo

    Marcatori: 32′st Floro Flores

    Ammoniti: Dainelli (G), Bovo (P)

  • Genoa – Palermo 1-0: decide Floro Flores

    Genoa – Palermo 1-0: decide Floro Flores

    Nello scontro tra le due grandi deluse di questo campionato il Genoa si porta a casa una vittoria fondamentale sia per la classifica che per il morale contro un Palermo che appare sempre più privo di idee. Bravo Ballardini a costruire un centrocampo capace di pressare e ripartire nella prima parte del match e a costruire azioni pericolose nel proseguo della partita. Citazione per i monumentali Marco Rossi e Rodrigo Palacio, vere anime di questo Grifone.

    CALCIO D’INIZIO – Neanche il tempo di cominciare e Palacio si presenta subito davanti a Sirigu sfruttando la distrazione di Munoz, poi bravo a recuperare sul connazionale. Nei primi dieci minuti è il Palermo a sembrare più in palla con l’asse Miccoli-Pastore che sembra poter procurare qualche fastidio alla retroguardia genoana; ma il maggior possesso palla non produce vere e proprio occasioni da gol. Il Genoa attende e riparte, diventando pericoloso all’11’ quando Floro Flores ruba palla nella trequarti avversaria e serve sulla corsa Palacio che a tu per tu con Sirigu spara sul portiere avversario. Passano i minuti e il Genoa inizia ad avanzare il suo baricentro lasciando pochissimo spazio alle iniziative dei siciliani e ingabbiando Pastore a centrocampo, con il “Flaco” costretto ad arretrare e a defilarsi sulla destra. Il “Grifone” comincia un vero e proprio assedio nella metà campo rosanero, grazie alla reattività di Kucka e Veloso e al talento di Palacio, e ci provano dalla distanza ma è attento il portiere rosanero. Al 42′ è Criscito a mettere in crisi la difesa avversaria mettendo un bel pallone in mezzo dalla sinistra sul quale smanaccia Sirigu e poi spazza la difesa. Anche in ripartenza in Palermo non si rende pericoloso grazie anche al costante pressing operato da Marco Rossi. Finisce il primo tempo con più Genoa che Palermo.

    SECONDO TEMPO – Gli uomini di Cosmi provano a ripartire con più grinta nella seconda frazione e vanno vicini al gol del vantaggio con una bella iniziativa di Hernandez il cui sinistro termina fuori di pochissimo. Al 54′ esce Miccoli per Ilicic e lo sloveno sembra poter dare un pò di dinamismo in più alla manovra palermitana. Al 60′ arriva lo squillo di Pastore che impegna dalla distanza Eduardo. Ma la reazione siciliana termina qui con il Genoa che riprende il comando delle operazioni e ricomincia il forcing iniziato nel primo tempo con il Palermo che si vede solo in contropiede come al 75′ quando è ancora Ilicic a dare brillantezza alle ripartenze dei suoi, servendo al limite dell’aria Hernandez che spara alto.

    VANTAGGIO GENOA – Ma al 78′ sono i padroni di casa a trovare il meritato vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo (sul quale Darmian trova un’incredibile “auto-traversa”) il Genoa rimette palla nella mischia creatasi al limite dell’area, col pallone che dopo un rimpallo arriva a Palacio la cui conclusione viene murata da Sirigu ma sulla ribatutta è pronto Floro Flores a mettere in rete. Grosse contestazioni da parte di Cosmi per un tocco di mano di Rossi e per la posizione dubbia di Palacio.

    FINALE DI GARA – Dopo aver subito lo svantaggio il Palermo prova a reagire ed a farsi vedere più spesso dalle parti di Eduardo ma non riesce ad essere davvero pericoloso sino all’82’ quando Pastore trova finalmente una giocata degna del suo talento, bevendosi da solo tutta la difesa avversaria e smarcando Pinilla (subentrato un minuto prima ad Hernandez) il quale però spreca clamorosamente la palla del pareggio calciando alto da posizione ottimale. I rossoblù cercano di non chiudersi troppo e all’85 guadagnano una punizione dal limite grazie all’inesauribile Palacio, migliore dei suoi insieme a Marco Rossi. I siciliani cercano disperatamente il pareggio ma non riescono a superare la barricata eretta dai genoani nel finale. Dopo 4 minuti di recupero finisce il match: il Genoa si porta a casa tre meritati punti contro un Palermo sempre più lontano da quello che ad inizio stagione aveva entusiasmato stampa e tifosi.

    TABELLINO

    Genoa (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito; Konko (26’st Rafinha), Veloso, Kucka, Rossi (38’st Chico); Palacio, Floro Flores (42’st Boselli). A disposizione: Scarpi, Moretti, Paloschi, Milanetto.

    Allenatore: Ballardini.

    Palermo (3-4-1-2): Sirigu; Munoz, Bovo, Migliaccio; Cassani (6′ Darmian), Nocerino, Bacinovic, Balzaretti; Pastore; Hernandez (36’st Pinilla), Miccoli (9’st Ilicic). A disposizione: Benussi, Acquah, Liverani, Andelkovic.

    Allenatore: Cosmi.

    Arbitro: Romeo

    Marcatori: 32’st Floro Flores

    Ammoniti: Dainelli (G), Bovo (P)

  • Le pagelle di Cesena – Juventus 2-2

    CESENA

    Santon: 5 Sta diventando il gemello triste di quel ragazzo che aveva entusiasmato nei duelli contro Cristiano Ronaldo. Partita ordinata dietro ma non impressiona.

    Lauro: 6,5 In un ruolo dove i giocatori bravi sono rari, il Cesena ha la fortuna di avere un giocatore più che affidabile. Corre e lotta sulla fascia di competenza.

    Parolo: 7,5 Una prestazione da incorniciare per il centrocampista del Cesena che oltre a fare il suo lavoro di centrocampista si inventa attaccante e prima procura il rigore e poi sengna la rete del pareggio.

    Giaccherini: 5 Stecca la partita forse anche per l’errore macroscopico che compie nel primo tempo.

    JUVENTUS

    Buffon: 7 Nonostante il fallo (da espulsione) compiuto in occasione del rigore, Buffon salva letteralmete la porta tirando fuori tutto il repertorio delle grandi parate.

    Chiellini 4,5: Non sembra nemmeno lui quel ragazzone goffo e impreciso al centro della difesa. Partita da dimenticare al più presto

    Del Piero: 7,5 Nel primo tempo sfodera giocate di gran classe ed è determinante nell’azione del primo gol. Applausi al momento della sostituzione

    Matri : 8 Segna due gol bellissimi e da tutto per la squadra. Nel secondo tempo si batte come un leone fino al momento del cambio

  • Cesena – Juventus 2-2: “Dottor Jekyll e mister Hyde”

    Cesena – Juventus 2-2: “Dottor Jekyll e mister Hyde”

    La Juventus “Dottor Jekyll e mister Hyde” si presenta puntualissima al Dino Manuzzi di Cesena. Dopo essere passata in vantaggio di due reti i bianconeri operano un “suicidio” sportivo che consente agli uomini di Ficcadenti di trovare il pareggio. Il Cesena ha pienamente meritato il punto di questa sera che forse gli va addirittura stretto visti i ripetuti miracoli compiuti da Gigi Buffon. Per gli juventini prestazione maiuscola di Alessandro Del Piero, inspiegabilmente tenuto fuori nelle ultime gare e stasera vero trascinatore dei suoi nel primo tempo. A questo punto il cambio di guida tecnica per i bianconeri potrebbe essere auspicabile, non per cercare il quarto posto ma almeno per svegliare un ambiente che sembra ormai essere insensibile agli stimoli del tecnico.

    CALCIO D’INIZIO – La partita diventa subito interessante con le due squadre che provano a farsi vedere in attacco gia nei primi minuti rispettivamente con Del Piero e Bogdani. Le due squadre sono propositive ma la difesa della Juve sembra tutt’altro che solida e da sempre l’impressione di poter essere colta dalle amnesie delle ultime settimane. All’8′ è Krasic ad andare vicino al gol con un tiro sporcato da Lauro che finisce poco alto sopra la traversa. Un minuto dopo gol annullato a Matri: l’attaccante juventino era in netta posizione di fuorigioco al momento della conclusione. La Juve continua a presidiare la trequarti del Cesena ma quando i romagnoli ripartono riescono sempre a creare qualche grattacapo a Chiellini e compagni.

    VANTAGGIO JUVE – Al 19′ si sblocca il risultato: Del Piero ruba palla a centrocampo che si lancia verso la porta avversaria e libera Matri in area che con un preciso diagonale trafigge Antonioli. Al 20′ arriva la prima ammonizione per Motta che atterra da dietro Jimenez. Continua il magic moment del capitano juventino che in mezzo a una folla di maglie del Cesena si alza il pallone e dopo un palleggio smarca di tacco Pepe che non si dimostra all’altezza della situazione vanificando l’occasione. Proprio quando gli uomini di Delneri sembrano aver trovato il bandolo della matassa ecco che Giaccherini, lanciato splendidamente, supera tutta la difesa bianconera si ritrova solo davanti a Buffon. Quello che succede dopo sarebbe materiale per “Mai dire Gol” con il folletto romagnolo che prima centra il palo e poi a porta vuota da un metro riesce a spedire fuori; é il 27′ minuto. Superato lo spavento la Juve riprende a farsi vedere in avanti con i suoi uomini di punta e al 35′ trova la rete del 2-0 ancora con Matri che era stato bravissimo a servire Del Piero e ancora piu bravo a trovare il colpo di testa sul pallone vagante dopo la traversa colpita dal numero 10.

    BLACKOUT – Con la partita ormai incanalata sui binari giusti la Juve inizia un harakiri micidiale. Al 38′ Buffon è costretto ad abbattere Parolo (pessimo Chiellini in marcatura) procurando cosi il rigore per i cesenati (solo ammonito il portiere azzurro) che viene trasformato da Jimenez. Passano cinque minuti e Motta riceve il secondo giallo per gioco pericoloso. Juve in dieci e ancora polemiche arbitrali perchè l’intervento dello juventino non sembrava da sanzionare col cartellino. Finisce cosi il primo tempo.

    SECONDO TEMPO – Grygera per Krasic è la mossa per cui opta Delneri per dare equilibrio alla sua squadra. Ma il Cesena vuole fortissimamente il pareggio e inizia un forcing offensivo e ci prova spesso dalla distanza soprattutto  con Colucci e Malonga (subentrato a Caserta). Al 16′ i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio e si devono arrendere sono davanti ad un immenso Buffon che compie due miracoli di fila sulle conclusioni di Jimenez e Bogdani. La Juve prova a reagire ma la manovra offensiva è diventata sterile e l’unica conclusione da annotare è un colpo di testa di Aquilani di poco fuori. I romagnoli dimostrano una condizioni fisica e mentale superiore a quella degli avversari e continuano a bombardare la porta di Buffon che si supera ancora una volta al 31′ su Malonga. Ma il pareggio è nell’aria e al 35′ arriva più che meritato con Parolo che batte l’estremo difensore bianconero sugli sviluppi di un calcio piazzato. Girandola di cambi ma la trama della partita non cambia, con i cesenati che adesso vogliono trovare l’impresa. Un’occasione a testa negli ultimi secondi con un colpo di testa di Iaquinta e con un’incursione di Rosina la cui conclusione termina fuori. Fischio finale con la Juventus che esce ancora una volta con l’amaro in bocca. Onore al Cesena.

    TABELLINI

    CESENA: Antonioli; Santon (80′ Ceccarelli), Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Caserta (52′ Malonga), Colucci, Parolo; Jimenez, Bogdani, Giaccherini (73′ Rosina). A disposizione: Calderoni, Benalouane, Piangerelli, Appiah. Allenatore: Ficcadenti.
    JUVENTUS: Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Traore; Krasic (46′ Grygera), Marchisio, Aquilani, Pepe; Matri (77′ Iaquinta), Del Piero (67′ Martinez). A disposizione: Storari, Sorensen, Buchel, Spinazzola. Allenatore: Del Neri.
    Arbitro: Bergonzi.
    Ammoniti: Jimenez, Buffon, Bonucci, Lauro, Aquilani.
    Espulso: 43′ Motta (J) per doppia ammonizione.
    Marcatori: 19′ e 35′ Matri (J), 41′ rig. Jimenez (C), 80′ Parolo (C).