Autore: ClaudioBlasi89

  • Fattore Inter per Mou e Mancio, Pastore contento a metà e super Ribery

    Fattore Inter per Mou e Mancio, Pastore contento a metà e super Ribery

    Il fine settimana negativo di alcune squadre della nostra Serie A sembra aver contagiato anche alcuni ex-protagonisti del campionato del Belpaese. Prendete Mourinho per esempio, che affonda sul campo del modesto Levante e deve abbandonare la vetta della Liga. Le “merengues” si complicano la vita con l’espulsione di Khedira al 40′ e subiscono l’1-0 per colpa di un errore difensivo di Marcelo. Insomma, una solidarietà col mondo nerazzurro che forse lo Special One avrebbe volentieri evitato. Si rimette in marcia il Barcellona che dopo il pareggio della scorsa settimana rifila ben 8 reti al povero Osasuna, di cui 3 messe a segno da Messi. Chi si illudeva che lo strapotere blaugrana potesse finire dovrà mettersi l’anima in pace.

    Altra vecchia conoscenza nerazzurra che conclude il week-end con l’amaro in bocca è Roberto Mancini al quale non bastano le ennesime reti del Kun” Aguero per portare via i 3 punti dal Craven Cottage di Fulham. In vantaggio di due reti i “citizens” si fanno rimontare nel secondo tempo da Zamora e Murphy. Ne approfittano i cugini dello United con Ferguson che infligge la prima lezione al neo-tecnico dei Blues Villas Boas. A trascinare i Red Devils ci pensano Nani (forse valeva la pena fare uno sforzo in più quest’estate per strapparlo agli inglesi) ed il solito Rooney. I rossi di Manchester sono adesso soli al comando.

    La “nouvelle vie” di Pastore sotto la Tour Eiffel continua ad essere un pò luci ed ombre. Il talento argentino va a segno nel pareggio contro l’Evian e da il via alla rimonta dei parigini, sino a quel momento sotto di due reti. Il progetto di Leonardo necessita di tempo e soprattutto di difensori all’altezza dei giocatori presi in attacco. Se il PSG riuscirà a centrare la zona Champions, la prossima campagna acquista sarà ancora più consistente dell’ultima. Per la panchina si pensa a due grandi nomi: Ancelotti e Wenger.

    Chi sembra invece aver ritrovato l’antico spirito vincente è il Bayer Monaco, che dopo l’ultima deludente stagione, ha cominciato la Bundesliga nel migliore dei modi: 5 vittorie in 6 giornate. L’ultima è arrivata contro lo Shalke 04 di Raul, sconfitto per 2-0 grazie alle reti di Petersen e Mueller. Nonostante l’assenza del bomber Gomez, i bavaresi riescono a portare a casa il match grazie ad uno straripante Ribery. Con la finale di Champions da disputare a Monaco, sognare è lecito.

  • Manchester City-Napoli 1-1, le pagelle. Cuore Maggio, immenso Tourè

    Manchester City-Napoli 1-1, le pagelle. Cuore Maggio, immenso Tourè

    Le pagelle di MANCHESTER CITY – NAPOLI 1-1 NAPOLI De Sanctis 6,5 – Sempre attento nelle occasioni nelle quali viene chiamato in causa. Non ha colpa sulla punizione di Kolarov. Campagnaro 7 – Sicuramente il migliore del reparto difensivo. Deve gestire un brutto cliente come Dzeko, ma riesce bene nel compito. Cannavaro 6 – Non sempre perfetto, arranca quando deve marcare Aguero. Una prova complessivamente sufficiente. Aronica 5,5 – Anche lui è vittima della velocità di Aguero e della fisicità di Dzeko. Ci mette un tempo a capire che pesci pigliare.

    ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Maggio 7 – Sempre generoso il laterale napoletano: un primo tempo di sacrificio e una ripresa con un pochino più di spinta. Nell’occasione del gol ha la lucidità di servire Cavani dopo una corsa di 50 metri. Inler 6 – A centrocampo deve vedersela con Yaya Tourè e il confronto non è per nulla semplice. Diligente in fase di costruzione e tenace in copertura. Gargano 6 – Tanti polmoni per il mediano napoletano. Corre e lotta su ogni pallone, ma non è tanto lucido quando si tratta di impostare. Zuniga 6 – Partita sufficiente per il colombiano. Sbaglia qualche passaggio di troppo. Lavezzi 7 – Nel primo tempo sembra l’unico a poter creare grattacapi alla retroguardia del City. Colpisce una traversa e ci mette tanta corsa e classe. Nel secondo tempo è costretto ad uscire. Dzemaili 6 – Subentra a Lavezzi e cerca di fare da collante tra difesa e attacco. Hamsik 7 – La sua tecnica e visione di gioco sono sempre utili alla causa azzurra. Sfortunato in un paio di occasioni sotto rete. Meritava il gol. Cavani 6 – Non è ancora il Cavani della scorsa stagione. Primo tempo anonimo, ma nel secondo è bravo a pizzare la zampata vincente. MANCHESTER CITY Hart 6 – Non è chiamato a grossi interventi. Bravo ad anticipare Pandev nel finale di partita. Zabaleta 6 – Tanta corsa per l’esterno destro argentino. Sembra non patire la fatica. Kompany 6 – Salva un gol praticamente fatto, ma per il resto soffre la velocità dei napoletani. Lescott 5,5 – Discorso simile al compagno di reparto. Grande forza fisica ma poca rapidità. Kolarov 6,5 – Luci e ombre per l’ex laziale. Non una prestazione brillante, ma gol decisivo per lui. Barry 6 – Non si risparmia il ruvido centrale di Mancini. Grinta e qualche buona ripartenza Y. Tourè 7,5 – E’ l’anima del City: non tira mai indietro la gamba, lotta a tutto campo e colpisce una traversa. Un pilastro. Nasri 6 – Forse non al meglio fisicamente, disputa una partita senza infamia e senza lode. Silva 6,5 – Ha la stoffa del leader. Cerca sempre il pallone e si propone per il passaggio. Grandissimi margini di miglioramento. Aguero 6,5 – La sua velocità mette in grande difficoltà i difensori del Napoli, costretti al fallo sistematico. Colpisce una traversa. Dzeko 7 – Marcarlo è un’impresa titanica questa sera. Quando parte palla al piede se ne porta dietro almeno 3. Gli manca solo il gol.

  • Buona la prima in Champions. Il Napoli esce imbattuto da Manchester

    Buona la prima in Champions. Il Napoli esce imbattuto da Manchester

    Finisce 1-1 il big match tra Manchester City e Napoli, con le due squadre che si dividono la posta in palio grazie alle reti di Cavani e Kolarov. Il primo tempo è ad appannaggio degli inglesi mentre la ripresa è stata essenzialmente di marca partenopea, almeno fino al momento del vantaggio. Dopo il City ha cercato, e trovato, il pareggio ed ha anche provato a vincere nel finale. Il Napoli strappa un punto prezioso in una trasferta per niente facile.

    ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images
    PRIMO TEMPO – Sorprese nella formazione per il City, con Mancini che cambia 5/11 rispetto all’ultima sfida di Premier. Il più illustre degli esclusi è sicuramente Carlos Tevez, al quale viene preferito Dzeko. I “citizens” cominciano subito all’attacco e gia al 3′ si fanno vedere dalle parti di De Sanctis con una tiro di Nasri. Il Napoli è costretto a rintuzzare le folate offensive dei padroni di casa, bravi ad imbastire il gioco con un Tourè maestoso davanti alla difesa e con la classe di Silva e Nasri. Al 14′ altro brivido per i partenopei: Aguero libera Dzeko che in corsa spara verso la porta azzurra, mancando la porta di poco. Proprio nel momento più difficile, gli ospiti piazzano una zampata quasi letale con Lavezzi, che liberatosi del centrale avversario, prova una conclusione a giro che si stampa sulla traversa. In Napoli prova adesso ad insistere ma un evanescente Cavani perde il tempo per la conclusione. Dopo questo break durato una decina di minuti, il City riprende le redini del gioco e si installa stabilmente nella metà campo avversaria, con un Napoli che arranca ed è spesso costretto al fallo per fermare Aguero. Al 34′ gli uomini di Mancini pareggiano il conto dei legni con Touré che, servito splendidamente da Aguero, colpisce a botta sicura ma trova la traversa. Passano 5 minuti e arriva un altro pericolo per De Sanctis costretto a disinnescare una punizione velenosa di Kolarov proveniente dalla sinistra. Nel finale ancora Lavezzi, migliore in campo per i suoi, prova a fare tutto da solo ma riesce solo a strappare un calcio d’angolo. E prima della fine c’è spazio per il terzo ammonito in casa Napoli: si tratta di Aronica (prima di lui Maggio e Cannavaro) che, come da copione, abbatte il “Kun”. SECONDO TEMPO – Il secondo tempo inizia col Napoli più arrembante e finalmente capace di giocare il pallone con una certa continuità. Al 49′ Hamsik va ad un passo dal goal: smarcatosi in area lo slovacco scarica bene verso la porta ma Kompany salva letteralmente sulla linea. Al 60′ Mazzarri è costretto a sostituire Lavezzi per infortunio; al suo posto entra Dzemaili. Anche senza il “Pocho”, gli uomini di Mazzarri continuano a spingere ed al 66′ arriva un’altra buona occasione per Hamsik, la cui conclusione viene però deviata da Zabaleta. Il goal è nell’aria ed arriva al 70′: Maggio recupera una palla nella propria trequarti, avanza palla al piede fino al limite dell’area avversaria e serve Cavani, che a tu per tu con Hart non sbaglia. Napoli in vantaggio. PAREGGIO CITY – La risposta del City è però immediata, prima con Aguero che colpisce una traversa al 72′ e poi con Kolarov, che inventa una grandissima punizione dal limite destro dell’area avversaria: palla che supera la barriera e si insacca alle spalle di De Sanctis. La partita prosegue con i padroni di casa che cercano la rete del vantaggio ed il Napoli che, come nel primo tempo, cerca di coprirsi e ripartire in contropiede. Ancora un paio di buone occasioni per il City e una per il Napoli, con Pandev bravo a pressare il difensore avversario vicino la linea del fallo laterale e poi anticipato da una tempestiva uscita coi piedi di Hart. Finisce 1-1 a Manchester, risultato giusto che rispecchia la tenacia del Napoli e le molteplici risorse del City.

  • Manchester City-Napoli ultime e probabili formazioni

    Manchester City-Napoli ultime e probabili formazioni

    Mancano una manciata di ore al ritorno in Champions League del Napoli e Mazzarri sembra avere le idee chiare su sulla formazione da mandare in campo: il tecnico toscano opterà un leggero turn over rispetto alla partita d’esordio di Cesena. La super sfida col Milan infatti impone ti dosare le forze in questo intenso avvio di stagione ed allora ecco che al fianco dell’inamovibile Inler dovrebbe scendere in campo Gargano, facendo tirare il fiato a Dzemaili. Sulla fascia sinistra invece dovrebbe spuntarla Zuniga che prenderà il posto di Dossena. Davanti spazio al trio delle meraviglie Hamsik-Lavezzi-Cavani.

    Dall’altra parte della barricata, Mancini ha solo l’imbarazzo della scelta: in difesa continuerà a fare panca Kolarov per lasciare spazio a Clichy, mentre sulla destra Richards è in vantaggio su Zabaleta. A centrocampo sicuro Tourè, mentre sono in ballottaggio Barry e De Jong, con Nasri pronto a subentrare a gara in corso. Sulle fasce Silva e Milner dovrebbero essere sicuri del posto, mentre in attacco spazio al tandem argentino composto da Tevez e Aguero.

    MANCHESTER CITY(4-2-3-1): Hart; Richards, Kompany, Lescott, Clichy; Barry, Yaya Tourè; Milner, Silva, Tevez; Aguero
    A disposizione: Pantilimon, Zabaleta, Kolarov, De Jong, Johnson, Nasri, Dzeko.
    Allenatore: Mancini

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Zuniga; Lavezzi, Hamsik; Cavani.
    A disposizione: Rosati, Fernandez, Dzemaili, Dossena, Santana, Mascara, Pandev.
    Allenatore: Mazzarri

  • Maxi Moralez, ultima scommessa di Marino

    Maxi Moralez, ultima scommessa di Marino

    E’ stata sicuramente una delle belle (i genoani avranno qualcosa da ridire) sorprese della prima giornata di campionato: la doppietta di Maxi Moralez all’esordio con la maglia dell’Atalanta spinge i tifosi della Dea e gli addetti ai lavori a monitorare con cura il 24 argentino. Arrivato per poco più di 5 milioni di euro, “El enano” potrebbe essere il colpo ad effetto per i nerazzurri bergamaschi, l’uomo giusto per spingere la squadra verso una salvezza difficile per via dei 6 punti di penalizzazione.

    Ma partiamo dall’inizio: Maxi Moralez inizia la sua carriera da professionista nel Racing Avellaneda nel 2005 e rimarrà nella squadra argentina sino al 2007, mettendo insieme 52 presenze e 8 reti. Durante i due anni giocati in patria il piccolo argentino (alto 1 metro e 60) mette in mostra le sue migliori qualità, ovvero doti tecniche di ottimo livello, dribling secco e un ottimo piede destro. Nel periodo al Racing, sotto la guida di Simeone, arriva anche la prima convocazione nella Nazionale under 20 argentina. Insomma Moralez inizia a far parlare di sè, ed i primi ad accorgersene dall’altra parte dell’oceano sono i russi del FK Mosca che lo acquistano a titolo definitivo per circa 7 milioni di dollari (più o meno quanto lo pagherà poi l’Atalanta). La campagna di russia però si rivela abbastanza fallimentare per l’argentino, vuoi per il clima non proprio sudamericano, vuoi per la giovane età. Giusto il tempo di mettere insieme 6 presenze (senza mettere a referto neanche una rete) e Maxi Moralez riparte per l’Argentina, sempre sponda Racing, dove giocherà il resto della stagione in prestito.

    Nella sua seconda vita argentina Moralez ritrova continuità e con la maglia che lo aveva lanciato nel calcio che conta scende in campo 36 volte e segna 7 reti. Numeri che convincono il Vélez a puntare su di lui con un investimento di circa 2 milioni di euro. E la scelta non potrebbe rivelarsi più azzeccata, perchè con la sua nuova squadra Moralez vince due Tornei Clausura, segna 20 reti in 72 partite ed esordisce nella Nazionale maggiore albiceleste.

    Ed allora ecco l’occasione della vita: Pierpaolo Marino strappa il talentuoso centrocampista agli argentini e lo vede come un punto fermo dell’undici nerazzurro, magari vicino all’altro argentino Denis. La prima giornata da ragione all’esperto dirigente italiano, quando la coppia sudamericana mette in crisi la retroguardia ligure e regala le prime due gioie a Moralez.

    Se il buongiorno si vede dal mattino…

  • Prima del Napoli in Champions: che il sogno abbia inizio

    Prima del Napoli in Champions: che il sogno abbia inizio

    Quella di domani si prospetta una notte magica per i napoletani, che si riaffacciano nell’Europa che conta dopo lunghi anni. Il caso ha voluto che  a fare compagnia agli azzurri di Mazzarri fosse il Manchester City di Roberto Mancini, altra compagine che non ha grande affinità con la Champions. La partita non si prospetta affatto semplice per il Napoli, dato che i “citizens” hanno costruito, a suon di milioni, un organico che sulla carta può dare filo da torcere alle più grandi compagini europee. Il City domina (insieme ai cugini dello United) la Premier League e può contare sull’apporto di Aguero, apparso in splendida forma nelle prime giornate di campionato. Oltre al “Kun” a sfidare Hamsik e compagni, c’è gente del calibro di Dzeko, Tourè e Silva giusto per citarne qualcuno.

    Hamsik e Cannavaro all'Etihad Stadium ©Scott Heavey/Getty Images
    La lezione impartita dal Barcellona nel Trofeo Gamper (5-0 per i blaugrana) potrebbe indurre il tecnico dei partenopei a schierare una formazione più coperta, pronta a colpire in contropiede grazie alla lucidità di Inler e alla velocità di Maggio e Lavezzi. Ci si aspetta comunque di vedere un Napoli propositivo, pronto a giocarsi la partita, senza nascondersi per 90′ nella propria metà campo. Comunque vada sarà un successo: solo una manciata di anni fa gli azzurri si cimentavano nella vecchia serie C con il “Pampa” Sosa ultimo a portare la gloriosa maglia numero 10. Ma questo accadeva una vita fa. Il nuovo Napoli ha voglia di sognare.

  • Il volti nuovi della Premier League: City pigliatutto, Arsenal depredato e United di giustezza

    Il volti nuovi della Premier League: City pigliatutto, Arsenal depredato e United di giustezza

    Tra magnati e sceicchi anche quest’anno il mercato della Premier League è stato ricco di colpi milionari e nomi prestigiosi. Ad occupare le prime pagine dei quotidiani sportivi sono state sicuramente le due squadre di Manchester che hanno investito pesantemente in questa sessione di calciomercato. Il City di Mancini ha compiuto il definitivo salto di qualità rinforzandosi in ogni reparto: in difesa è arrivato Gael Clichy, a centrocampo Hargreaves e Nasri ed in attacco la stella Aguero. I “citizens” adesso fanno paura all’Inghilterra e all’Europa.

    Alex Livesey/Getty Images
    Lo United dell’intramontabile Ferguson invece puntella la rosa con gli arrivi del portiere spagnolo De Gea e del talento Ashely Young, mentre salutano i Red Devils O’Shea e Wes Brown (entrambi al Sunderland). Il nuovo Chelsea dello “Special two” Villas Boas riparte dal giovanissimo attaccante belga Lukaku che è sbarcato a Londra per un cifra vicina ai 22 milioni di euro. Altro giovane talento alla corte del tecnico portoghese è l’esterno spagnolo Mata, arrivato dal Valencia, che ritroverà sulla mediana il portoghese Meireles. In uscita invece Zhirkov, Benayoun e Kakuta. Anno di transizione per l’Arsenal, che ceduti i gioielli Fabregas e Nasri (oltre ai vari Ebouè, Bendtner e Clichy), punta tutto sull’ivoriano Gervinho. A completare la rosa arrivano Arteta, Mertesaker, Andrè Santos ed il già citato Benayoun. Operazione in prospettiva quella legata all’attaccante Joel Campbell: prelevato dalla squadra costaricana del Saprissa e girato in prestito ai francesi del Lorient. Il Liverpool prende Doni per la porta, il ricercatissimo Coates, l’ala Downing e l’attaccante Bellamy. Il Tottenham si assicura l’ariete Adebayor ed il centrocampista Parker, oltre ai giovani Yago (prestito) e Coulibaly, provenienti rispettivamente da Juventus e Siena. Approda in Premier anche Davide Santon, passato al Newcastle per 6 milioni di euro. Firmano col Fulham gli “ex-italiani” Grygera, Riise e Kasami.

  • Il calciomercato della Liga, il Real in difesa. Barça di qualità, rivoluzione Atletico

    Il calciomercato della Liga, il Real in difesa. Barça di qualità, rivoluzione Atletico

    Ancora una volta la Spagna si conferma al centro dei più grandi colpi del mercato estivo e vede una schiera di nuovi campioni pronti a darsi battaglia nella Liga. La squadra regina del mercato, neanche a dirlo, è il Barcellona di Pep Guardiola che ha riportato a casa Cesc Fabregas e si è assicurato uno dei migliori prospetti del calcio mondiale come Alexis Sanchez. Sarà interessante vedere come il tecnico blaugrana gestirà la truppa dei centrocampisti che vede oltre ai soliti Xavi e Iniesta (oltre al già citato Fabregas) il promettentissimo Thiago Alcantara e Sergio Busquets. In uscita i campioni d’Europa lasciano andare Milito all’Independiente e Bojan alla Roma di Luis Enrique.

    © Lluis Gene/Getty Images
    L’altra grande di Spagna, il Ral Madrid, si concede il lusso di piazzare due colpi in difesa: l’esterno portoghese Coentrao e il giovane difensore francese Varane, arrivati per una cifra vicina ai 40 milioni di euro. A centrocampo Mourinho potrà contare sul giovane Nuri Shain, reduce dalla vittoria della Bunesliga con il Borussia Dortmund, e su Altintop arrivato a parametro zero. Lasciano invece la “Casa Blanca” Garay (Benfica), Canales (prestito al Valencia), Pedro Leon (prestito al Getafe), Gago (prestito alla Roma) ed il solito Drenthe (prestito all’Everton). Tra le altre squadre spicca sicuramente il nuovo Malaga degli sceicchi che piazza una serie di acquisti importanti come Santi Cazorla, proveniente dal Villareal, Joaquin dal Valencia, il regista argentino Diego Buonanotte, il francese Toulalan e riporta nella Liga Ruud Van Nistelrooy. Sempre nel “campionato degl’altri” cambia tanto l’Atletico Madrid che cede la coppia dell’Europa League composta da Aguero e Forlan e riparte da Radamel Falcao e Diego. Arrivano anche Arda Turan a centrocampo, Miranda in difesa e Adrian, attaccante ex Deportivo La Coruna. Da segnalare anche Zapata al Villareal, Albertazzi al Getafe, Chico al Maiorca e Ruiz al Valencia, tutti provenienti dalla Serie A.

  • Gasp ambizioso:”Voglio la Champions”

    Gasp ambizioso:”Voglio la Champions”

    E’ un Gasperini ambizioso quello che si presenta alla festa coi tifosi a Pinzolo. Le idee sono chiare: l’imperativo è vincere: “Il primo pensiero da allenatore dell’Inter? Che ora bisogna vincere”. E le vittorie passano per un gioco offensivo:”Il mio calcio è sempre stato offensivo è vero, e vorrei portare la mia idea anche all’Inter visto che mi ha sempre dato risultati. E’ chiaro che difesa a tre o quattro è un luogo comune, giochiamo a tre quando gli avversari hanno due punte e a quattro quando gli avversari ne avranno tre.”

    Gasperini fa poi una riflessione sulla possibilità di avere un organico di livello superiore rispetto alle sue passate esperienze:”Ci sono campioni che hanno vinto tutto e sanno muoversi al meglio, con esperienza. Sono campioni abituati a sopportare varie tensioni, quello che mi colpisce è la loro voglia di rinnovarsi nel voler vincere“.

    E alla fine svela il suo sogno nel cassetto: “Ad essere sincero sarebbe quello più ambito, la Champions League. Ma in questo momento è importantissimo anche il campionato”

  • La Juve stringe il cerchio: in arrivo Bastos e Vidal

    La Juve stringe il cerchio: in arrivo Bastos e Vidal

    Si stringe il cerchio in casa Juventus. La settimana prossima dovrebbe essere quella decisiva per Bastos e Vidal, con il fronte Giuseppe Rossi sempre caldo. Per l’esterno del Lione la trattativa dovrebbe concludersi sulla base di 13 milioni, visto che i transalpini hanno bocciato Sissoko come eventuale contropartita.

    © STR/AFP/Getty Images
    Per Vidal invece Marotta e Paratici hanno stanziato i 10 milioni richiesti dal Bayer ma il giocatore spera ancora in un’offerta del Bayern Monaco, anche se le “Aspirine” non vogliono cedere in giocatore in Germania e rinforzare una diretta concorrente. La sensazione è che il giocatore sia destinato a vestire bianconero. Con questi 3 rinforzi la Juventus potrebbe aver completato la campagna acquisti, anche se si cerca un centrale di difesa. Il problema adesso è sfoltire un organico che ha più di un elemento in esubero: i vari Almiron, Martinez, Grosso, Amauri e chi più ne ha più ne metta.