Autore: Black Mamba

  • Diego spara a zero su Marotta: “E’ stato scorretto”

    Diego spara a zero su Marotta: “E’ stato scorretto”

    A poche settimane dalla sua cessione al Wolfsburg, Diego spiega un retroscena che sicuramente desterà scalpore nell’ambiente juventino: il brasiliano non le manda a dire e se la prende con il direttore generale della Juventus Beppe Marotta, reo di aver agito scorrettamente nei suoi confronti:

    • Del Neri voleva tenermi, Marotta no. E con me e con altri campioni come Trezeguet non è stato corretto. Ha qualità, ma gli manca l’esperienza a questi livelli: la sua campagna acquisti è sbagliatissima“.

    L’ex juventino lo accusa anche di averlo ceduto contro la sua volontà:

    • Il mister è stato chiaro. Voleva che restassi. Marotta invece non è stato chiaro. Io ho sempre detto che volevo restare e il mister mi ha sempre detto che avrei giocato io. Sapevo che Marotta cercava una soluzione. Io sono stato chiaro e mi aspettavo la stessa chiarezza da lui. Se voleva vendermi poteva farlo due mesi fa, sarebbe stato tutto più semplice e più chiaro, avrebbe trovato una soluzione più giusta ed economicamente più vantaggiosa“.

    Poi parla anche del suo rapporto in squadra con Del Piero, precisando che fra loro non vi è stato nessun contrasto:

    • Io e Alex siamo incompatibili ma non c’era problema. Io conosco le mie qualità e avrei giocato io. Senza mancare di rispetto ad Alex ma io sono andato via che ero titolare, non ero un giocatore che stava sempre in panchina“.

    Infine dichiara che secondo lui la Juventus quest’anno faticherà tanto e che la squadra allestita non è da titolo:

    • La campagna acquisti della Juventus è sbagliatissima, la qualità non è soltanto dei giocatori italiani, non si possono escludere i campioni stranieri. Marotta ha chiarito che vuole una squadra tutta italiana. Ma è una politica sbagliata. Comunque è una squadra forte, ma poteva essere fortissima. Marotta ha perso tanti soldi. Spero che vincano, perché lì ho tanti amici. Così non si può vincere“.
  • Liscio & Sbalascio: Milan da paura con Ibra. Tessera del tifoso da valutare

    Liscio & Sbalascio: Milan da paura con Ibra. Tessera del tifoso da valutare

    Con l’inizio del campionato torna anche la nostra rubrica “Liscio & Sbalascio”, con il quale tratteremo non solo i migliori e i peggiori di giornata ma anche i più importanti avvenimenti del week-end calcistico sia in positivo sia in negativo qualora ce ne fossero.
    Inanzitutto ricordiamo che con l’apertura del nuovo torneo ha esordito anche la tessera del tifoso, che dovrà essere utilizzata dagli stessi tifosi che vogliono seguire la propria squadra in trasferta, e che ha suscitato non poche polemiche non solo tra gli addetti ai lavori, ma soprattutto dal tifo organizzato: alcune di queste tifoserie hanno deciso di sciogliersi per protestare contro questa iniziativa.
    Comunque nelle prossime settimane cercheremo di inquadrare meglio questa situazione per poi tracciarne un primo bilancio.
    Torniamo ora ad analizzare quelli che sono stati i principali protagonisti della prima gara di campionato, a partire dai migliori di giornata per poi concludere con i peggiori:

    Il gradino più alto del podio va sicuramente al Milan, che con l’acquisto dello svedese ex Inter Zlatan Ibrahimovic (e in attesa dell’arrivo di Robinho, Borriello permettendo…) manda in visibilio i propri tifosi rifilando 4 reti al neopromosso Lecce. Oltre alla goleada però, i rossoneri sono stati capaci di sferrare un gioco particolarmente convincente, a tratti spumeggiante, impreziosito dalle perle di Ronaldinho e da un Pato in stato di grazia. Ai tifosi rossoneri non resta che sognare…

    Al secondo posto della nostra classifica collochiamo Sebastian Giovinco, la “Formica Atomica” del Parma, che già al debutto con la sua nuova maglia ha deliziato i propri tifosi con giocate di alta classe, condite dall’assist per Bojinov per il momentaneo 1-0 e dalla traversa colpita su un calcio di punizione. Alla fine per lui sostituzione con standing ovation meritatissima. E’ solo la prima partita, è vero, ma alla Juve tra un pò potrebbero rimpiangerlo!

    Terzo posto per il giocatore più anziano della Serie A, Francesco Antonioli, che con le sue parate ha mantenuto inviolata la porta del Cesena permettendo ai romagnoli di portare a casa un punto prezioso al ritorno nella massima serie, considerando la difficoltà del match giocato in casa della Roma vice-campione d’Italia.

    Tra i flop di giornata troviamo al primo posto la Juventus, che inizia il campionato come lo aveva recentemente concluso, ovvero con una sconfitta. Di negativo non c’è solo il risultato, infatti la squadra bianconera non è mai stata pericolosa nell’arco dei 90 minuti, ad eccezione di un’occasione capitata sulla testa di Chiellini allo scadere, ma ha preoccupato soprattutto il gioco espresso dalla squadra di Del Neri, lento e macchinoso. Juve da rivedere, poichè è ancora la prima giornata.

    Secondo gradino per Juan Manuel Vargas che nella partita contro il Napoli si è fatto espellere per un fallo di reazione su Campagnaro. Poteva essere uno dei migliori nella nostra classifica visto il grande primo tempo disputato, ma finisce tra i peggiori per aver lasciato i suoi compagni in 10 in un momento cruciale della partita.

    Terzo e ultimo posto tra i peggiori della nostra speciale classifica va all’attaccante dell’Inter Diego Milito. L’argentino, nel posticipo contro il Bologna, è stato deludente e non ha mai inciso nella manovra offensiva nerazzurra. Sembra la copia sbiadita del giocatore di qualche mese fa quando permise alla sua squadra di vincere Campionato, Coppa Italia e Champions League con i suoi gol decisivi. Sarà che non è in condizione, ma da lui ci si aspetterebbe un guizzo anche nei momenti di crisi.

  • Juve: Martinez fuori un mese

    Juve: Martinez fuori un mese

    Altra tegola in casa Juve all’indomani della sconfitta all’esordio in casa del Bari: l’esterno uruguaiano Jorge Martinez ha riportato un trauma contusivo – distorsivo al ginocchio sinistro, è stato sottoposto a risonanza magnetica e gli esami effettuati hanno riscontrato una distrazione di primo grado del legamento collaterale mediale. L’ex catanese starà lontano dai campi di gioco per almeno un mese. Sembra non finire dunque la serie di infortuni in casa bianconera, dopo gli stop di Iaquinta e Amauri, che staranno fuori anche loro almeno 30 giorni. Il tecnico Del Neri si ritroverà dunque ad avere meno soluzioni offensive al ritorno dalla pausa.

  • Ferrari multata e deferita alla Fia

    Nessuna sanzione in termini di classifica iridata per la Ferrari, che se la cava con un deferimento al Consiglio della Fia e con 100mila dollari di multa per aver dato “ordini di scuderia illlegali”, secondo il paragrafo 39.1 del regolamento. La decisione presa dalla Federazione è destinata ad aumentare le polemiche ed il clima di tensione che già si respira nel paddock. Dopo le dichiarazioni di vari piloti e del boss della McLaren Whitmarsh, ecco che anche il capo della Red Bull Chris Horner getta benzina sul fuoco e lancia pesanti accuse alla scuderia italiana: Horner si dice “scioccato” per il sorpasso di Alonso su Massa in quanto il regolamento vieta ordini di scuderia, e rincara la dose affermando che dopo la manovra si sono addirittura scusati con il pilota brasiliano, gesto molto evidente di scorrettezza.

  • Contador ancora il Re del Tour de France

    Alberto Contador è ancora una volta il Re del Tour de France. Lo spagnolo dell’Astana ha conquistato la sua terza maglia gialla e il pubblico francese gli ha riservato la meritata standing ovation sugli Champs-Elysee. L’ultima tappa è andata a Mark Cavendish, che ha preceduto Alessandro Petacchi, e quest’ultimo ha conquistato la maglia verde. Nella classifica generale dietro a Contador si è piazzato Andy Schleck a 39 secondi di ritardo, e al terzo posto si è classificato Menchov.
    Per Alberto Contador è il terzo Tour de France dopo quelli conquistati nel 2007 e nel 2009 e sommati ad un Giro d’Italia e ad una Vuelta di Spagna. Il ventisettenne ha ancora davanti a sè un futuro roseo e sicuramente avrà la possibilità di vincere molti altri Tour sperando di raggiungere Lance Armstrong a quota 7.
    Un meritato elogio va a Schelck che si aggiudica la maglia bianca di miglior giovane per la terza volta consecutiva ed è sicuramente stato l’unico e vero rivale di Contador in questo Tour de France.
    Bene Petacchi che a 37 anni porta a casa la maglia verde, la prima della sua lunga e straordinaria carriera. Lo spezzino inoltre ha vinto le prime due volate e ha mantenuto alto l’onore italiano.
    Degno di nota infine il saluto di Lance Armstrong che abbandona la corsa che lo ha reso celebre al mondo intero.

  • Alonso, trionfo e polemiche

    Subito dopo la gara corsa ad Hockenheim, le reazioni degli addetti ai lavori sul sorpasso “ordinato” dalla Ferrari a Felipe Massa per far vincere Fernando Alonso non si sono fatte attendere. Nel paddock c’è chi esprime il suo parere in modo cauto e chi interviene pizzicando la scuderia di Maranello, ma i più duri senza dubbio sono gli attacchi dei giornali brasiliani, che definiscono “immonda” la vittoria dello spagnolo per via dell’ordine via radio del team. Indubbiamente la gara di Massa era stata fin lì impeccabile, autore di una grande partenza e di un piccolo vantaggio ben amministrato nei confronti del compagno di squadra e del tedesco Vettel, e quasi sicuramente avrebbe concluso il Gran Premio al primo posto, cosa che sarebbe risultata fantastica per il pilota brasiliano, ad un anno esatto dal terribile incidente occorsogli in Ungheria. Come dicevamo, diverse le reazioni a fine gara di alcuni piloti e dei team: l’ex Barrichello non è affatto sorpreso dall’accaduto (essendo stato lui stesso in passato vittima di uno stesso sorpasso quando era il compagno di squadra di Michael Schumacher) e afferma che queste cose non sono nuove in casa Ferrari.
    Michael Schumacher invece tenta di “giustificare” il suo ex team dicendosi dispiaciuto per Felipe, ma solo uno alla fine può vincere il Mondiale ed è questa la cosa che conta di più.
    Duro invece Martin Whitmarsh, responsabile della McLaren, il quale dà merito alla Ferrari per la doppietta, ma preferisce non esprimersi su quello che è accaduto.
    Infine Jenson Button vorrebbe rivedere il sorpasso su Massa prima di esprimere il suo pensiero sulla vicenda.

  • Il Real Madrid su Amauri

    In queste ore si vocifera un interessamento del nuovo Real Madrid di Mourinho per l’attaccante italo-brasiliano della Juventus Amauri. Il tecnico portoghese è alla ricerca di una prima punta per sostituire il partente Raul e al momento i nomi caldi nella lista sono quelli dello juventino, di Hugo Almeida, punta del Werder Brema, e di Mario Gomez, potente centravanti del Bayern Monaco. In pole per vestire la camiseta blanca al momento c’è Amauri, resta da vedere se la Juventus deciderà di privarsene così facilmente, visto che in questo pre-campionato ha mostrato incoraggianti segni di ripresa dopo una stagione veramente deludente. Ma un’eventuale offerta cospicua del club madrileno potrebbe far vacillare i dirigenti torinesi, che potrebbero reinvestire il denaro incassato per sferrare l’attacco decisivo a Edin Dzeko, punta del Wolfsburg che non vuole più giocare in Germania con i Lupi e vuole a tutti i costi la Juventus.

  • Mondiali 2010: Il Messico inguaia la Francia

    Mondiali 2010: Il Messico inguaia la Francia

    La Francia vice-campione del Mondo è ad un passo dall’eliminazione dopo che la squadra del C.T. Domenech ha perso contro il Messico per 2-0. La squadra transalpina ha giocato una partita scialba, non all’altezza delle aspettative, ma grande merito va ad un Messico molto vivace e creativo.

    L’inizio del match è di marca francese, con Ribery e Malouda che impegnano più volte la retroguardia messicana con le loro giocate veloci e imprevedibili. Il Messico, almeno nella prima frazione, gioca prendendo gli avversari in contropiede, e si dimostra più incisiva dei francesi, nonostante la prima frazione si concluda senza reti.

    Nel secondo tempo Domenech manda in campo Gignac al posto di Anelka.La Francia va meglio: incide di più e tira in porta. Ma anche il collega messicano Aguirre non sta a guardare e mette in campo Hernandez al posto di Juarez e dopo pochi minuti anche il veterano Blanco al posto di Guillermo Franco. Al 19′ arriva la doccia fredda per i transalpini: passaggio filtrante sul filo del fuorigioco di Marquez per Hernandez che supera Lloris e mette dentro l’1-0 per la squadra centroamericana. I “Blues” accusano il colpo e non impegnano mai seriamente il portiere messicano Perez, anzi, al 34′ il Messico guadagna un calcio di rigore per un fallo di Abidal e che Blanco trasforma dopo una lunga rincorsa. Il 2-0 è un macigno per la Francia, che è incapace di reagire, ormai rassegnata alla sconfitta, e al fischio finale è delirio per i tifosi messicani presenti sugli spalti. La Francia è inguaiata pesantemente, e dopo il fallimento di Euro 2008, anche il Mondiale potrebbe finire con un’eliminazione prematura, ancora ai gironi.

  • NBA playoff 2010, Finale: I Lakers vincono gara 1

    Va ai Los Angeles Lakers gara 1 delle Finali NBA 2010: allo Staples Center di Los Angeles i gialloviola battono agevolmente i Boston Celtics con un perentorio 102-89. Ancora una volta è Kobe Bryant il trascinatore dei californiani, che mette a referto 30 punti conditi da 7 rimbalzi e 6 assist. Ottima prova anche di Pau Gasol e di Ron Artest, con 23 punti e 14 rimbalzi il primo e 15 punti per il numero 37. Ai Celtics non bastano i 24 punti di Paul Pierce, e per tutto l’incontro i Lakers non hanno mai veramente sofferto, mantenendo i biancoverdi sempre a distanza di sicurezza. Dopo un primo periodo abbastanza equilibrato e con L.A. avanti di 5 lunghezze sui rivali di sempre, nel secondo quarto i gialloviola mettono la freccia e sul finire del primo tempo dilatano il loro vantaggio portandolo a 9 punti: all’intervallo i Lakers sono avanti per 50-41. Il periodo decisivo è il terzo quarto, nel quale il leader in maglia numero 24 e MVP delle Finals 2009 segna ripetutamente e affonda la difesa avversaria che alla sirena prima dell’ultima parte di gara sono avanti di 20 lunghezze (84-64). Il quarto periodo per i Lakers comincia con il solito momento di calo, un problema che gli uomini di Phil Jackson si portano dietro da un bel pò di partite, con Boston che dopo soli 3 minuti accorcia arrivando fino al -11, con i californiani che mettono a referto soltanto 1 tiro libero di Gasol. Ma al rientro di Bryant sul parquet la musica cambia, e i Lakers allungano nuovamente per poi amministrare il vantaggio accumulato fino agli ultimi 2 minuti della fine della gara, quando Pierce prova con orgoglio a riaprire il match,ormai congelato e portato a casa dai padroni di casa, con 3 canestri consecutivi. Finisce 102-89 per Kobe e compagni, domenica sempre allo Staples Center gara 2 di questa infinita battaglia che da decenni infiamma la rivalità tra le 2 franchigie.

    Risultati NBA del 3 giugno 2010
    Los Angeles Lakers – Boston Celtics 102-89
    –> Lak: Bryant 30, Gasol 23, Artest 15 – Bos: Pierce 24, Garnett 16, Rondo 13

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    Lakers-Celtics 1-0

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Artest manda i Lakers in paradiso

    Va ai Los Angeles Lakers Gara 5 delle Finali della Western Conference dei playoff NBA. Finisce 103-101 per i gialloviola allenati da Phil Jackson, ma all’inizio del terzo periodo i campioni in carica erano in vantaggio addiritura di 17 punti. La franchigia dell’Arizona non si dà per vinta e con i fondamentali punti della panchina riesce a rimontare e a pochi secondi dalla fine anche a pareggiare con una tripla di Jason Richardson. Partita che sembra essere destinata all’overtime, fin quando una magia del deludente Ron Artest (solo 4 punti per lui, 2 nel finale, quelli decisivi) regala un’incredibile vittoria alla sua squadra, avendo raccolto il tiro decisivo fuori bersaglio di Kobe Bryant e insaccando a meno di un secondo dalla sirena finale.
    Con questa vittoria L.A. torna a condurre nuovamente la serie sul 3-2, dopo una partita che li ha visti a tratti devastanti e a tratti inguardabili, sciupando il loro vantaggio tra il terzo e il quarto periodo. Sconfitta che brucia in casa Suns dopo la prova a dir poco notevole, in casa dei campioni. Non bastano i 29 punti e gli 11 assist di Steve Nash e il notevole apporto dalla panchina di Channing Frye (doppia doppia anche per lui, 14 punti e 10 rimbalzi). Per i Lakers in grande spolvero il solito Bryant con 30 punti e 11 rimbalzi, 9 assist e 4 stoppate, un galvanizzato Fisher autore di ben 22 punti, e la coppia Odom-Gasol (17 punti e 13 rimbalzi l’americano, 21 punti e 9 rimbalzi lo spagnolo).Gli uomini di Alvin Gentry si giocheranno il possibile riaggancio ai Lakers a Gara 6 in programma sabato notte a Phoenix. Per la franchigia della California doppio match-point in vista della finale NBA: in caso di sconfitta a Phoenix, Los Angeles si giocherà tutto a Gara 7 in casa allo Staples Center, con un occhio anche ad Est dove stanotte si gioca Gara 6 di Boston-Orlando, con i biancoverdi in vantaggio per 3-2 nella serie, ma avendo sciupato un vantaggio di 3-0. In attesa di una possibile rivincita per Kobe & compagni…

    Risultati NBA del 27 maggio 2010

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 103-101
    –> Lak: Bryant 30, Fisher 22, Gasol 21 – Pho: Nash 29, Stoudemire 19, Frye 14

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 2-3
    Lakers-Suns 3-2