Autore: Rapa Luciano

  • Frosinone – Pescara 1-1, un pari che sa di resa

    Frosinone – Pescara 1-1, un pari che sa di resa

    Il Frosinone in pieno recupero vede sfumare la vittoria in quel di Pescara gettando alle ortiche, forse, l’ultima possibilità si agganciare il treno playout al termine di una gara che avrebbe meritato di vincere. Giovedì Santo amaro anche in casa Pescara che solo al 94’ raddrizza un match che sembrava destinato a vedere il successo del fanalino di coda Frosinone che grazie ad una rete di Masucci al 65’ si era portato in vantaggio. La fame di punti degli ospiti sembrava aver avuto la meglio su un Pescara poco determinato che solo all’ultimo respiro riesce ad agguantare un punto che muove la classifica dopo lo stop di Ascoli.

    Avvio di match dai buoni contenuti agonistici su ambedue i fronti ma sicuramente non spettacolare, con il fanalino di coda Frosinone che sembra non nutrire timori reverenziali al cospetto di un avversario, il Pescara, che punta ai 3 punti per riallacciarsi al treno playoff. I ritmi restano compassati per buona parte della prima frazione di gioco con il Pescara che gode di un buon possesso ma fatica negli ultimi 25 metri e, conseguentemente, a trovare la stoccata vincente; il Frosinone, invece, sembra attende sornione pur fornendo l’impressione di potersi rendere insidioso sull’asse Sansone-Stellone se preso per mano dal playmaker Pestrin. Squadre al riposo sul risultato di 0-0, risultato sostanzialmente giusto per quanto fatto vedere nei primi 45 minuti. . Stessi ventidue di inizio gara nella ripresa e medesimo copione tattico in avvio di secondo tempo. Frosinone intraprendente nella fase centrale del secondo tempo e passa in vantaggio al 64’ grazie a Masucci che lanciato in contropiede ha gioco facile nel trafiggere Pinna e a buttare nello sconforto il pubblico pescarese. Di Francesco butta nella mischia prima Maniero per Soddimo e poi Sansovini per Tognozzi: Pescara dunque a trazione anteriore nell’intento di raddrizzare il match. Al minuto 83’ il giallo del gol fantasma: azione travolgente di Gessa sulla destra, cross per il colpo di testa di Maniero con Sicignano che si supera e respinge. Gol o non gol?. Al 91’ Stellone suggerisce al neo entrato Ben Djema che viene chiuso al momento di battere a rete dall’ennesimo recupero in extremis della retroguardia pescarese sulle ripartenze ospiti. Il forcing finale, inclusi ben 6 minuti di recupero, regala ai padroni di casa, beccati dal proprio pubblico, il pareggio: è Sansovini, al nono gol stagionale, a ritrovarsi sui piedi un pallone d’oro e a freddare Sicignano al termine di un’azione confusa scaturita da un corner al minuto 94’. Di lì a poco, il triplice fischio finale dell’arbitro dopo che Olivi aveva avuto la palla della possibile beffa per i ciociari.
    Pescara-Frosinone
    Marcatori: 64’ Masucci (F), 94’ Sansovini (P)
    Pescara: Pinna, Del Prete, Diamoutene, Olivi, Petterini, Gessa, Tognozzi (78’ Sansovini), Cascione, Bonanni, Bucchi, Soddimo (65’ Maniero). All. Di Francesco. A disp. Bartoletti, Zanon, Sembroni, Capuano, Berardocco.
    Frosinone: Sicignano, Catacchini, Minelli, Terranova, De Maio, Masucci (90’ Biasi), Bottone, Pestrin, Bianco (84’ Ben Djema), Sansone (93’ Cesaretti), Stellone. All. Campilongo. A disp. Vaccarecci, Grippo, Beati, Campagna.
    Arbitro: sig. Colletto di Castelfranco Veneto coadiuvato dagli assistenti Meli di Parma e Fortalezza di Foggia (IV uomo: sig. Nasca di Bari)
    Ammoniti: Minelli, Bottone, De Maio, Bianco (F), Gessa, Del Prete (P)
    Note: la Lega Serie B nella 37° giornata del Campionato Serie bwin supporta la campagna di raccolta fondi per sostenere Dynamo Camp con un sms o una chiamata da rete fissa al numero 45506 in corso fino al 24 Aprile. Presenti circa 200 tifosi ospiti nel settore loro riservato. Spettatori totali 8426 (3043 abbonati più 5383 paganti) per un incasso complessivo di euro 52.736,00

  • Puzzle Sport. A Mazzarri e Di Natale il Premio Prisco

    Puzzle Sport. A Mazzarri e Di Natale il Premio Prisco

    Scelti i vincitori del celebre ‘Premio Prisco’ targato 2011, il riconoscimento intitolato alla memoria del compianto dirigente dell’Inter amato per la sua ironia e per la sua cultura decubertiana. Sono Igor Campedelli, presidente del Cesena, Walter Mazzarri, tecnico del Napoli dei Miracoli ed Antonio Di Natale,attaccante dell’Udinese spettacolo, i vincitori dell’edizione numero nove del ‘Premio Prisco’ alla lealtà, alla correttezza e alla simpatia sportiva.

    I tre vincitori, individuati dalla giuria presieduta da Sergio Zavoli e composta da Italo Cucci, Gianni Mura, Giampaolo Ormezzano edal Generale di Corpo d’Armata Corinto Zocchi (Presidente del Comitato Giuseppe Prisco), hanno battuto una nutrita e qualificata concorrenza. Igor Campedelli, che nell’albo d’oro del premio succede, tra gli altri, a Massimo Moratti e ad Aurelio De Laurentiis, ha battuto Luigi Corioni (Brescia) e Tommaso Ghiradi (Parma) anche perché principale artefice della scalata del suo Cesena dalla Prima Divisione alla serie A in soli due campionati; Walter Mazzarri, che iscrive il suo nome dopo quelli di Mancini, Mazzone, Spalletti, Ancelotti, Ranieri ed Allegri, è stato scelto in una terna composta anche da Malesani del Bologna e Guidolin dell’Udinese.

    I supporters friulani, tuttavia, hanno di che consolarsi: nella categoria riservata ai calciatori, infatti, ha vinto il capocannoniere della scorsa Serie A con 29 reti e capitano bianconero Totò Di Natale che ha avuto la meglio sull’highlander Marco Di Vaio (Bologna) e sull’enfant prodige Andrea Ranocchia (Inter). Il bomber campano riporta il premio in Italia dopo che nella scorsa edizione ad aggiudicarselo era stato l’argentino Diego Milito dell’Inter (in passato, si erano meritati il riconoscimento autentici fuoriclasse come Roby Baggio, Alex Del Piero, Gianfranco Zola e Daniele De Rossi).

    Il premio speciale di giornalismo ‘Nando Martellini’, abbinato al ’Prisco’, è stato appannaggio di Roberto Beccantini de ‘La Stampa’ (Crosetti de ‘La Repubblica e Cerqueti di ‘Rai Sport erano gli altri papabili). Ai vincitori verrà consegnata una scultura appositamente realizzata dal Maestro Pietro Cascella e nella cerimonia di premiazione, che si terrà presso il Teatro Marrucino di Chieti in data 16 Maggio, sarà conferito un riconoscimento al giornalista originario di Silvi Marina Federico de Carolis.

  • Serie B, il Pescara ora crede nei playoff

    Serie B, il Pescara ora crede nei playoff

    Archiviato il ‘Marzo maledetto’ con un solo punto conquistato in cinque partite, l’entrata del mese di Aprile è coincisa con il riscatto biancazzurro: 6 punti in due gare ed il tabù trasferta finalmente sfatato dopo 5 mesi di astinenza e zero punti riportati a casa in tutto il 2011. Si respira dunque un’aria diversa al Poggio degli Ulivi con il traguardo salvezza ormai raggiunto quasi aritmeticamente ed il sogno playoff distante appena un punto. “Raggiungiamo l’obiettivo che ci siamo prefissati ad inizio stagione in modo definitivo”, dichiara ai cronisti il tecnico Di Francesco, “poi guarderemo ad altro ma senza che diventi una delusione se non dovessimo riuscire a fare di più. Ripeto: pensiamo prima a centrare la certezza della permanenza nella categoria e poi ad altro ma senza ossessione. Ora siamo lì e dobbiamo provarci giocandoci al meglio tutte le partite”. Mai come quest’anno, forse, la serie cadetta è di poco chiara decifrazione con una classifica davvero corta: “questo campionato ha riservato mille sorprese, squadre che resuscitano e poi vengono risucchiate nei bassifondi o viceversa. Ora siamo tutte lì e ci giocheremo le nostre carte fino alla fine”.

    Il momento negativo è archiviato: “penso sia stata fondamentale la partita di Piacenza. L’aspetto psicologico è importante e dovremo dare continuità a quello che abbiamo fatto nelle ultime due partite. Ho rivisto negli occhi dei ragazzi la voglia di fare bene, ora è importante non ricadere nelle amnesie capitate in passato. Ricordiamo che tra i nostri problemi c’era quello delle assenze, specie in mezzo al campo con 4 o 5 indisponibilità fisse. E’ il centrocampo che dà equilibrio ad una squadra e da esso dipende sia la fase offensiva che quella difensiva. Ora serriamo i ranghi con la speranza di recuperare più uomini possibili, da Cascione a Tognozzi, ma anche Sansovini che prima di Piacenza ha avuto qualche problemino alla spalla”. Alle porte c’è l’insidiosa partita del ‘Del Duca’ al cospetto di una squadra che non può più errare e venderà cara la pelle: “è per entrambe una gara importante, andiamo ad Ascoli con massimo rispetto per loro ma consapevoli delle nostre qualità. Prepareremo la partita al meglio durante tutta la settimana, sappiamo di avere di fronte una squadra che lotta sempre fino alla fine, dal grande carattere e che non molla mai. Un po’ come il suo allenatore, la cui mano è ben visibile. Partono con un 4-5-1 che poi varia, attaccano e difendono in modo molto compatto. Cercheremo di impostare la partita con la stessa mentalità di Piacenza, cercheremo di prendere palla alti e verticalizzare”. Ad Ascoli mancherà il pubblico: “dispiace che mancheranno i nostri tifosi”, chiosa Di Francesco, “anche a livello inconscio la loro presenza spinge a dare quel qualcosa in più. Sappiamo che è una gara importante e molto sentita, daremo il massimo”.

    Ex di turno della delicata gara di Ascoli, Luca Ariatti è tra i protagonisti del rilancio biancazzurro: da quando è rientrato in squadra, in tandem con Verratti nella linea mediana, sono arrivate due vittorie in altrettante gare. La sua esperienza ed il suo senso tattico sono stati decisivi nella duplice zampata biancazzurra: “metto a disposizione quel che è il mio modo di essere e le mie qualità a livello tecnico, caratteriale e di esperienza. Sono stati importanti i recuperi, il fatto di avere più alternative e giocatori con più minuti nelle gambe, penso a me ma anche a Bucchi e Gessa ad esempio. Questa squadra con tutto l’organico al completo se la gioca con chiunque”. Sembra lontano già anni luce la mini-crisi di Marzo: “si respira un’aria diversa rispetto al post partita di Modena, a livello generale è tutta un’altra atmosfera. Sabato ho respirato in campo il fatto che si doveva vincere per non avere il sapore di un’occasione persa: lì c’è stato il salto di qualità mentale secondo me. Ci siamo ricompattati, due vittorie senza subire gol”.

    Dall’incubo di essere risucchiati alla possibilità di centrare gli spareggi promozione il passo è stato breve: “In Serie B fare due risultati pieni in modo consecutivo fa cambiare prospettive. Comunque noi dobbiamo raggiungere la salvezza matematica il prima possibile e poi non adagiarsi su quanto fatto giocandoci le nostre possibilità per salire quel gradino in più che tutti sappiamo. Guardiamo agli avversari di turno e pensiamo a lavorare bene senza rivolgere la mente al Torino, al Livorno, alla Reggina, al Padova che può rientrare, al Vicenza e alle altre. Guarderemo la classifica solo a fine campionato”. Sette partite per puntare ad un sogno, partendo dal derby di Ascoli: “Aver ritrovato fiducia e tratto insegnamento dal periodo negativo è e sarà importante per il finale di stagione. Ora pensiamo all’Ascoli. Il caldo può essere un fattore, ne risente lo spettacolo ed il ritmo della gara. Dato l’orario strano per una partita, le 12.30, una novità per molti ma non per me che l’ho conosciuto lo scorso anno, il caldo sarà un elemento importante così come l’alimentazione. Ho ricordi positivi della mia esperienza ad Ascoli, di tanto tempo fa ormai. Ho conosciuto mia moglie là ed è una città che fa parte della mia vita ormai, ma non penso a questo: sarà una partita fondamentale come lo è stata Piacenza e come lo sarà quella con il Frosinone. In più è un derby, sappiamo che i tifosi ci tengono in modo particolare e daremo il massimo. Andremo ad Ascoli per fare la nostra partita dopo aver sfatato finalmente il tabù trasferta e questa cosa può anche averci liberato psicologicamente”.

  • Bucchi scaccia la crisi, Pescara-Crotone 1-0

    Bucchi scaccia la crisi, Pescara-Crotone 1-0

    La voglia di rialzarsi del Pescara, un punto nelle ultime 5 partite, ha la meglio su un Crotone ordinato ma che non ha saputo reagire alla rete decisiva siglata da Bucchi al 17’pt: si rinchiude tutto qua il match di scena allo stadio Adriatico tra Pescara e Crotone.

    Le due squadre hanno dato vita ad una gara dai discreti spunti agonistici ma assolutamente non spettacolare ed a tratti noiosa. Nella prima frazione di gioco, prima della rete di Bucchi grazie ad un colpo di testa ravvicinato su cross telecomandato di Soddimo (prima rete in campionato per l’ex Napoli), da segnalare una traversa colpita dal pitagorico Curiale sullo 0-0, un paio di discreti interventi di Pinna a conservare il risultato e la palla gol divorata da Bonanni in pieno recupero a tu per tu con Belec.

    Nella ripresa, il taccuino del cronista rimane immacolato per tutti i minuti compreso il recupero poiché le iniziative di entrambe le squadre si spengono all’altezza della trequarti avversaria, lasciando inoperosi gli estremi difensori: da segnalare solo una buona iniziativa di Sansovini che sfiora il gol e l’espulsione di Abruzzese in pieno recupero. Il match termina dunque 1-0 per i ragazzi di Di Francesco che abbandonano finalmente quota 42 punti e guardano con più ottimismo alla doppia trasferta di Piacenza ed Ascoli; i calabresi, invece, sono ora attesi martedì 5 Aprile dal recupero contro l’Ascoli, autentico spareggio playout.

    Pescara-Crotone
    Marcatori: 17’ Bucchi (P)
    Pescara: Pinna, Del Prete, Diamoutene, Mengoni, Petterini, Gessa (82’ Berardocco), Ariatti, Verratti, Bonanni, Soddimo (67’ Sansovini), Bucchi (75’ Maniero)i. All. Di Francesco. A disp. Bartoletti, Olivi, Capuano, Giacomelli.
    Crotone: Belec, Correia, Viviani (63’ Russotto), Vinetot, Abruzzese, Mazzotta, Eramo, Galardo, Cutolo (75’ Calil), De Giorgio, Curiale (79’ Ginestra). All. Menichini. A disp. Concetti, Crescenzi, Matute, Tedeschi.
    Arbitro: Sig. Ruini di Reggio Emilia coadiuvato dagli assistenti Ciancaleoni di Foligno e Paganessi di Bergamo (IV uomo: Sig. Doveri di Roma 1)
    Ammoniti: Eramo, Galardo, Vinetot (C), Verratti , Mengoni, Bucchi, Petterini (P)
    Espulso: Abruzzese (C)
    Note: il pescarese del Prete festeggia la centesima presenza da professionista; le squadre di Serie A il 2 e 3 aprile e le squadre di Serie bwin l’1, 2 e 4 aprile, porteranno su tutti i campi di calcio, a tifosi e non, ai giovanissimi e meno giovani, il messaggio della LILT: “Alimentiamo la prevenzione per vincere il cancro”. Sparuta presenza di supporters crotonesi sugli spalti; spettatori totali 6800 (3757 paganti e 3043 abbonati) per un incasso complessivo di euro 36788,00.

  • Puzzle Sport. Calcio, Basket, Pesci d’Aprile ed altro

    Puzzle Sport. Calcio, Basket, Pesci d’Aprile ed altro

    BASKET. Brutta disavventura per il membro della Hall of Fame Dominique Wilkins, quasi 27 mila punti in Nba ed un passato in Italia,a Bologna sponda Fortitudo, sul finire della carriera. L’ex Re delle schiacciate, attuale vice Presidente della franchigia di Atlanta (sua storica squadra d’appartenenza) e commentatore, è stato aggredito da un ex arbitro, il Sig. Rashan S. Michel, al termine della gara tra gli Hawks ed Orlando. Il motivo? Economico. Al centro del contendere, un credito presunto di circa 15 mila dollari che l’ex arbitro, fermato dalla polizia, vanterebbe sull’illeso ex fenomeno della palla a spicchi.

    CALCIO. Collegato con il Chiambretti Night nella puntata dedicata alla coppia Seredova-Buffon, l’ex C.T. azzurro Arrigo Sacchi parla del Pallone d’Oro 2006: “Stimo tantissimo Fabio Cannavaro, ma secondo me nel 2006 sarebbe stato più giusto dare il Pallone d’Oro a Buffon anziché al difensore. Gigi è eccezionale”.

    PODISMO: ‘Vivincittà 2011’, in programma domenica in 38 città italiani ed in 16 città nel Mondo, è anche quest’anno dedicata alla solidarietà e all’ambiente. Podisti e sportivi si annunciano a migliaia per onorare l’iniziativa, 100 mila unità previste, che prevede una gara competitiva di 12 Km ed una non competitiva di 4 km.

    JUDO. L’ARGENTO Olimpico di Atene 2004 nello judo, l’austriaca Claudia Heill, è stata ritrovata morta all’età di 29 anni dopo un volo dal sesto piano di una palazzina di Vienna. La donna non ha lasciato alcun biglietto, le forze dell’ordine indagano sulle circostanze e sembrano accreditare l’ipotesi suicidio.

    PESCE D’APRILE. Tra i numerosi scherzi fatti registrare il 1 Aprile da numerosissime ed importanti testate italiane ed internazionali, notevole successo ha riscosso quello di ForzaPescara.Tv: la web television abruzzese, infatti, ha divulgato una news (poi ovviamente smentita tra l’ilarità generale) nella quale si sostenevano le dimissioni del tecnico Eusebio Di Francesco con l’arrivo imminente di Billy Costacurta (ora commentatore tv), favorito su Cagni e Baldini, in riva all’Adriatico.

  • Giuseppe Rossi infiamma il calciomercato

    Giuseppe Rossi infiamma il calciomercato

    Tra Sanchez, Ganso, Aguero e Pastore irrompe un attaccante italiano al centro del prossimo calciomercato: Giuseppe Rossi, calciatore nativo negli States ma originario di Fraine (Chieti) ed attualmente in forza al Villareal, è destinato ad infiammare l’estate 2011 di trattative a livello europeo. Il talentuoso ex Parma e Manchester United, infatti, sembra ormai prossimo a lasciare i gialli di Spagna: per lui già si è accesa una grande asta che coinvolge i maggiori club continentali: in Italia ci sono in fila le milanesi e (soprattutto) la Juventus (più defilato il Napoli di Cavani e Lavezzi) mentre nella penisola iberica sembra spietata la corte del Barcellona di Messi ed Inesta.

    Tuttavia, l’offerta più cospicua per la funambolica punta da anni nell’orbita della Nazionale Maggiore italiana sembra provenire dall’Inghilterra: a fronte di una clausola rescissoria di 50 milioni di euro, infatti, il Tottenham ha offerto una cifra pari a 30 milioni pur di accaparrarsi le gesta di Rossi e farne il calciatore simbolo degli Spurs di Bale. A Tuttosport l’agente Pastorello ha dichiarato: “Mi sembra normale che un pogetto ambizioso come quello della Juve si sposi con l’identikit di Rossi. Il Barcellona? Fa piacere essere accostati a un club tanto importante, ma escludo ci siano stati contatti tra noi e il Barcellona. Il Tottenham in Gennaio ha offerto 30 milioni, ma era il momento sbagliato”. Chi la spunterà?

  • Puzzle sport. Samuel Eto’o, the champ from and for Africa

    Puzzle sport. Samuel Eto’o, the champ from and for Africa

    E’ tra i più forti attaccanti dell’epoca contemporanea ed attualmente il miglior calciatore africano, con fondate prospettive di diventare il più grande calciatore del Continente Nero di tutti i tempo scalzando dal primi posti di questa speciale graduatoria il liberiano George Weah ed il connazionale Roger Milla: Samuel Eto’o, centravanti dell’Inter con successi personali e collettivi conquistati anche con le maglie di Barcellona (soprattutto) e Real Madrid, ha scritto pagine indelebili della storia del calcio e si appresta ad entrare di diritto nell’Immortale Gotha Planetario del Football.

    Un autentico fuoriclasse, insomma, che alle straordinarie giocate sul rettangolo verde unisce un impegno sociale di primo spessore in favore di chi è meno fortunato grazie alla Fondazione che porta il suo nome e che opera in ausilio dei bambini del suo Paese nativo, il Camerun. In una lunga intervista-confessione al Magazine ‘Sette’ del Corriere della Sera (num. 11 del 17 Marzo 2011), Eto’o parla a tutto tondo del suo impegno sociale.

    Samuel e la sua Fondazione: “l‘obiettivo è aiutare i bambini del Camerun, il mio Paese, però, se c’è bisogno, non guardiamo all’età di chi ha bisogno. Sono nato in mezzo al bisogno, vengo da una famiglia povera. Con la Fondazione (www.fundacionsamueletoo.org) voglio offrire ai bambini cure mediche, istruzione e attività sportiva. Un bambino sano e istruito ha molte più possibilità di avere una vita decente”.

    Samuel e la situazione politica africana attuale: “la mia speranza, come quella di tutti, è che quanto stia accadendo serva per un cambiamento in meglio. Chi scende in strada in Egitto, Tunisia, Libia chiede democrazia, lavoro e libertà. Ma tutto deve accadere nell’interesse di quei popoli, non di nuove elite o, peggio, di poteri stranieri. Per tutta l’Africa l’autodeterminazione è stata un passaggio importante ma, poi. Alle dominazioni straniere si è sostituita la dominazione di pochi”.

    Samuel, l’immigrazione ed il razzismo: “chi non è mai stato in Africa non può capire a che livello è arrivata la disperazione degli africani. Ogni estate porto in Camerun degli amici europei, gente che non lo dice ma che nella propria testa magari pensa ‘perché non se ne stanno a casa loro invece di venire qui?’. Una volta sul posto ,cambiano opinione. (…) Per troppi africani non c’è futuro, c’è solo la morte. Ecco perché salgono sulla prima barca che può portarli in Europa. Tanto, morire per morire, vale al pena di rischiare. Non hanno niente da perdere. Li capisco. Io non ce l’ho con gli italiani che pensano ‘questi vengono a portarmi via il lavoro’. Ce l’ho con chi non fa nulla per risolvere il problema, i governi africani come i governi occidentali. Senza dimenticare la cooperazione: le onlus raccolgono tanto denaro ma tutti questi soldi in Africa non si vedono”.

    Samuel e l’educazione dei figli: “il rispetto è il valore più importante che ci sia. Cerco di insegnare loro a decidere seguendo i loro desideri. Io non ho avuto molte possibilità di scegliere. Mio padre mi diceva: fai così, questo è giusto, questo è sbagliato. Non critico mio padre, erano altri tempi , altre condizioni economiche. Il mio unico obiettivo è che i miei figli siano felici e pensino ‘che papà meraviglioso abbiamo’ “.
    Complimenti Samuel, Fuoriclasse dentro e fuori il campo!

  • Serie B, il Padova espugna Pescara grazie al redivivo Ardemagni (0-2)

    Serie B, il Padova espugna Pescara grazie al redivivo Ardemagni (0-2)

    Il Padova veste i panni del corsaro ed espugna Pescara, strozzando in gola al pubblico pescarese l’urlo ‘playoff stiamo arrivando’: 2-0 il risultato in favore degli ospiti allo stadio Adriatico, campo di gioco dove gli abruzzesi hanno raccolto ben 31 dei 42 punti complessivamente totalizzati. Una doppietta di Ardemagni , infatti, al 19’ e al 48’ della ripresa condanna il Pescara alla seconda sconfitta consecutiva (1 solo punto conquistato nelle ultime 4 gare) regalando al tempo stesso la prima vittoria esterna al Padova in stagione (veneti che tornano al successo dopo 9 turni): questo è dunque l’esito, poco preventivabile in realtà alla vigilia, dello scontro tra gli uomini di Di Francesco e quelli di Dal Canto (appena insediatosi dopo l’esonero di Calori).

    Funziona la cura Dal Canto, traghettatore pro tempore (Cagni e Colomba in ballottaggio), che dopo il successo nella terra dannunziana culla la speranza di continuare la sua avventura sulla panchina della prima squadra: il vulcanico presidente Cestaro lo congederà, rispedendolo in Primavera, dopo un bel successo esterno? Primo tempo che non riserva emozioni, se si eccettuano una traversa di Italiano al 34’ (legno replicato nella ripresa dal biancazzurro Bucchi) ed una buona occasione sventata da Pinna al 47’ su conclusione ravvicinata di Ardemagni, e dopo 5’ di recupero dovuto alle numerose le interruzioni di gioco, le due squadre, tra la delusione del pubblico di casa, mandano in archivio un soporifero primo tempo, parzialmente ravvivato dalle due occasioni di marca veneta descritte in precedenza.

    Ripresa all’insegna di un Padova più brillante e ben messo in campo, mentre il Pescara, che doveva fare la partita, conferma il momento di crisi di rendimento e prestazioni. Le reti sono diretta conseguenza dello sviluppo del match: al 19’ De Paula dalla sinistra trova tutto solo Ardemagni che ha gioco facile nel battere Pinna (vano il tentativo in extremis di Mengoni); in pieno recupero, al 47’, ancora Ardemagni scatta sul filo del fuorigioco e trafigge il portire di casa per il definitvo 0-2. Si interrompe dunque dopo 747 minuti l’imbattibilità tra le mura amiche della squadra pescarese..

    Pescara-Padova 0-2
    Marcatori: 19’ e 47’ stst Ardemagni (PD)
    Pescara: Pinna, Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini, Berardocco (22’ st Giacomelli), Tognozzi, Bonanni, Stoian (1’ st Verratti), Ganci (18’ st Bucchi), Sansovini. All. Di Francesco. A disp. Bartoletti, Soddimo, Diamoutene, Del Prete, Giacomelli.
    Padova: Cano, Crespo, Cesar (33’ st Portin), Renzetti, Legati, Jidayi, Italiano, Bovo (23’ pt Gallozzi), El Sharawii, De Paula (25’ st Hochstrasser), Ardemagni. All. Dal Canto. A disp. Agliardi, Trevisan, Rabito, Di Nardo.
    Arbitro: Sig. Ciampino di Palazzino coadiuvato dagli assistenti Chiocchi e Zogno rispettivamente di Foligno e Bari (IV uomo: Sig. Coccia)
    Ammoniti: Zanon , Mengoni (P), Hochstrasser (PD)
    Note: Presentata la nuova canzone ‘Alè Pescara’ scritta ed interpretata da G. Paglarone. Marco Verratti è stato convocato con la nazionale under 19 di Daniele Zoratto per una gara amichevole tra Italia e Olanda che si terrà giovedì 24 al “Rocchi” di Viterbo, mentre Adrian Stoian sarà in Slovenia con l’under 21 romena per una gara amichevole prevista per il 29 marzo. Spettatori totali: 7375 (4332 tagliandi venduti, 3043 abbonati).

  • Golden Boys: Luca Berardocco, il playmaker del domani

    Golden Boys: Luca Berardocco, il playmaker del domani

    Aveva già debuttato in Serie B per una manciata di minuti contro Empoli ed AlbinoLeffe, ma la partita con la Reggina ha rappresentato il vero e proprio battesimo di Luca Berardocco nella serie cadetta e, conseguentemente, con la maglia del Pescara: centrocampista classe 1991, dopo tantissime presenze da titolare con la Berretti e la Primavera negli ultimi anni, quest’anno è approdato in pianta stabile in prima squadra complici anche i tantissimi infortuni che nelle ultime settimane hanno falcidiato la linea mediana del tecnico Eusebio Di Francesco ed a Grosseto è partito addirittura titolare.

    Piedi buoni, ottima visione di gioco con grandi doti tattiche, buona quantità nonostante non possegga un fisico da corazziere: questo dicono di lui diversi addetti ai lavori e nelle ultime sessioni di calciomercato il giocatore è stato spesso accostato ad altri club, sia di categoria inferiore per ‘farsi le ossa’ sia di maggiore spessore per un investimento ritenuto “sicuro in prospettiva”. Le sue grandi doti da regista puro, con un calcio mancino che lo rendono anche specialista nei calci piazzati, si evincono dalle aperture millimetriche e dalla capacità di dettare il passaggio smarcante e di leggere in anticipo lo svolgimento dell’azione. «Il mio esordio è stato emozionante» – racconta il giovane centrocampista a ForzaPescara.TV– «avevo già giocato poco con l’Empoli ed AlbinoLeffe, ma con la Reggina ho giocato parecchi minuti. È stata una grande emozione poter giocare nello stadio della mia città. Quando ero piccolo venivo sempre all’Adriatico e quasi non mi sembra vero essere ora un giocatore del Pescara.Sono mancino e mi piace giocare la palla. In campo corro molto e cerco di ispirarmi ai più grandi giocatori nel mio ruolo. In particolare Andrea Pirlo del Milan, che ritengo il miglior giocatore al mondo nel ruolo di regista davanti la difesa. Sono giovane ed ho ancora tanto da imparare».

    Mister Di Battista, tecnico della Primavera, dice di lui: «Sicuramente dei classe ’91 è uno dei ragazzi più rappresentativi ed ha giocato sin da piccolo nelle giovanili del Pescara. E’ un ragazzo straordinario. Dal punto di vista tecnico-tattico ha una grande padronanza della palla, grande capacità di lettura ed un buon calcio. Non ha il cambio di passo, è più compassato che dinamico. E’ un po’ un giocatore alla Pizarro, le caratteristiche sono queste, ma è in grado di ricoprire più ruoli in mezzo al campo. Penso che come lo stia gestendo mister Di Francesco sia il modo migliore per inserirlo e farlo crescere». Da Tognozzi a Sebastiani, da mister Di Francesco a tutti i compagni, per Berardocco sono solo lodi: sarà lui il playmaker del futuro?

  • Puzzle Sport. Gli ex calciatori ora commentatori tv

    Puzzle Sport. Gli ex calciatori ora commentatori tv

    Mario Sconcerti, storica firma del giornalismo sportivo italiano, parla dei grandi ex calciatori che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, hanno intrapreso la carriera di commentatori televisivi. In un articolo apparso sul Magazine Sette del corriere della Sera (24-01-11) illustra pregi e difetti di coloro che, dopo aver animato sul rettangolo verde le domeniche di milioni di tifosi, ora commentano le gesta dei loro eredi sul campo.
    Su Massimo Mauro: “è rimasto quello che mi sembrava fosse anche venticinque anni fa. Un ragazzo di Calabria solare che ancora combatte per redimersi da peccati che non ha mai commesso. E’ fastidioso e importante nel diverbio come quando era nehli spogliatoi, così almeno mi dicono i suoi mister. Un leader suadente come i dribbling sulla fascia, la saggezza lenta di quando è passato a centrocampo. Credo sia rimasto fedele a se stesso”.

    Su Gianluca Vialli: “ ho conosciuto un Vialli esplosivo da calciatore, il piacere vero di avere forza e talento, una specie di arroganza atletica attraverso cui arrivava la sicurezza, una coscienza di vivere profonda. L’ho ritrovato testimonial attento, elegante, misurato, un’evoluzione imprenditoriale che era distinguibile nel piglio del leader, non nell’amore che dedicava alla sua perfezione. Se volesse osare diventerebbe Presidente della Federazione. Ma oserà?”
    Su Beppe Bergomi: “è rimasto forse spiazzato, come disilluso dal primo dovere di un opinionista: la condanna a dividere. Oggi come trent’anni fa, è una pasta di ragazzo che vorrebbe solo parlare di calcio puro, senza distinguere a chi giova e a chi no”.
    Su Luca Marhegiani: “ho imparato da lui la pacatezza della tecnica. Lui, non un eroe fisico, l’ultimo dei portieri straordinari e normali che porta nel mestiere nuovo lo studio di chi ha dovuto sempre avere un’idea in più. Altrimenti avrebbe vinto la vita”.
    Su Josè Altafini: “mi sembra dolce e solitario, settantenne ancora dentro una partita tutta sua, che ruba i gol agli avversari e i minuti alla vita giocando con ironia doppia, come se l’unica cosa seria fosse prendere in giro il passato ed il presente”.

    Su Claudio Onofri: “è stato un libero che costruiva gioco e che vede il calcio in funzione sempre della qualità. E’ un maestro, un capitano di ragazzi, che si ritrova a essere un professore. Spero ne caisca anche i vantaggi, non solo i limiti”.