Autore: Rapa Luciano

  • E’ febbre da A, Adriatico sold out per Pescara-Inter

    E’ febbre da A, Adriatico sold out per Pescara-Inter

    E’ febbre da Serie A a Pescara. Saranno infatti 20.476 gli spettatori che assisteranno domenica sera alle ore 20.45 alla gara dell’Adriatico Pescara-Inter che segna il ritorno dopo 20 anni nella massima serie del club adriatico. C’e’ stata una vera e propria caccia al biglietto, con i tagliandi esauriti in poche ore: con 7500 abbonati (il dato ufficiale non e’ ancora stato comunicato), sono stati circa 13 mila i biglietti messi in vendita e nonostante il tutto esaurito, anche in queste ore i centralini del Pescara calcio sono stati tempestati di telefonate di tifosi in cerca di biglietti. Alla societa’ biancazzurra sono arrivati oltre 200 richieste di accrediti stampa, ma molti non potranno essere evasi per la capienza della tribuna stampa. Polverizzati anche i 749 biglietti del settore ospiti. Tifosi dell’Inter, soprattutto del Centro-Sud Italia, hanno pero’ acquistato biglietti anche per gli altri settori, eccezion fatta per la curva Nord.

    Giovanni Stroppa debutto di fuoco in Pescara-Inter | ©Getty Images
    La data e l’avversario, d’altro cantto, sono scolpiti nella mente dei tifosi biancazzurri sin dal 26 Luglio alle ore 20.30 e da allora, parzialmente distratti dal calciomercato e dalle partite amichevoli, l’attesa cresce di giorno in giorno. A tenere a battesimo il nuovo Delfino, nel Tempio del Calcio pescarese, sarà l’
    Inter di Stramaccioni e la gara riporta alla memoria, inevitabilmente, quando lo scontro tra abruzzesi e lombardi aprì la stagione 1987/88. Il palcoscenico era la ‘Scala del Calcio’, vale a dire lo stadio San Siro, dunque campo inverso rispetto alla stagione che sta per iniziare, e la matricola Pescara stupì lo Stivale del Pallone sbancando Milano ed uscendo trionfante dal rettangolo verde dopo aver battuto i quotatissimi nerazzurri a domicilio per 0-2. Era il Pescara di Galeone, Sliskovic, Pagano e Leo Junior, una squadra indelebilmente impressa nella memoria collettiva del popolo pescarese. Altra epoca, altri protagonisti ma la speranza di tutti è che la nuova avventura sia inaugurata con il medesimo trionfo. Il nuovo Pescara ha perso tutti i principali artefici della cavalcata record che ha ricondotto il delfino nel ‘Mare Magnum’ della Serie A: da Zeman a Verratti, da Insigne a Sansovini passando per Immobile e Gessa, sono stati tanti gli addii eccellenti.

    Il nuovo condottiero è un giovane rampante, Giovanni Stroppa, i nuovi idoli Celik, Bjarnason, Quintero, Perin e tanti altri che si uniscono ai reduci Cascione, Zanon, Anania e Nielsen. Fino al termine del mercato sarà possibile portare correttivi, ed in tal senso la gara con l’Inter potrà fornire le indicazioni finali sul dove e come intervenire, ma l’ossatura della squadra è definita ed è pronta a dar battaglia su tutti i campi e contro tutti gli avversari a partire dai ragazzi di Stramaccioni. Sulla sponda nerazzurra dei Navigli l’epoca dello Special One Mourinho e del Triplete è lontana. Dall’addio del condottiero portoghese si sono alternati vari tecnici e sono transitati vari calciatori ed anche in questa annata difficilmente i meneghini potranno insidiare nella lotta scudetto Juve, Napoli e Roma. La squadra di Moratti è infatti accreditata, in tal senso, non come favorita ma come possibile outsider ed ha puntato tutto sull’emergente Stramaccioni che proprio con Stroppa rappresenta il nuovo che avanza nell’universo pallonaro italiano. Abile stratega, fautore di un calcio propositivo e per nulla rinunciatario, Stramaccioni, o ‘StraMou’ come è denominato si giocherà una carta importantissima nella sua giovane carriera. Dovrà guidare una squadra di blasone con tanti campioni, nonostante un mercato che ha riservato partenze eccellenti ed arrivi non del tutto scintillanti, ed ha intenzione di partire con il piede giusto proprio da Pescara. Con un Pazzini in meno ma con un cassano in più: che sia lui l’uomo che farà cambiare il volto ai nerazzurri? Signore e Signori, allacciate le cinture: si parte per un lungo, intenso e bellissimo viaggio!

  • Presentato il nuovo Pescara, ma col Levante è 0-0

    Presentato il nuovo Pescara, ma col Levante è 0-0

    Termina con un pari a reti bianche l’esordio stagionale del Pescara tra le mura amiche dell’Adriatico nel test amichevole contro il Levante, squadra militante nella Liga spagnola. Un match che ha fornito buone indicazioni al nuovo trainer biancazzurro Giovanni stroppa che ha avuto in regalo, in attesa di un centravanti importante, l’ex bresciano Jonathas. Prima del match, la presentazione ufficiale del nuovo team dannunziano. La serata inizia sulle note di ‘che bello è’: sfilano in rapida serie tutti i protagonisti della stagione agonistica che sta per iniziare, dai dirigenti allo staff tecnico passando per i confermati della gestione Zeman (anche i calciatori sul mercato). ed i nuovi arrivati (compreso l’ultimo colpo, il brasiliano Jonathas).

    Spazio a Michele Nevoso, il protagonista di ‘Road to Pescara’ che ForzaPescara.TV ha seguito dalla partenza di Manchester fino all’arrivo in Abruzzo, il tutto in bici. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni (un po’ deludente la risposta dei tifosi, anche in virtù dei prezzi ritenuti “un po’ esosi” dei biglietti e dell’amichevole con il Genoa appena 48 ore dopo), ma la Curva Nord si è confermata calorosissima come sempre. La chiusura della presentazione è affidata anche quest’anno al tenore abruzzese Piero Mazzocchetti, ormai un portafortuna per il Delfino, che ha intonato la romanza ‘Nessun dorma’. Un abito tutto nuovo per calcare i palcoscenici più importanti dello stivale tricolore: Il Delfino Pescara 1936 ha svelato il vestito buono che indosserà nella stagione del suo ritorno dalla porta principale nel calcio che conta. In una caldissima mattinata di fine Luglio, presso lo Store Ufficiale in via Regina Margherita, è stato svelato alla presenza di tutto lo stato maggiore della società dannunziana lo ‘smoking’ che accompagnerà la Stroppa’s Band nella sua avventura in Serie A.

    A far da testimonial d’eccezione all’evento, in qualità di top model nostrani, tre artefici di tante vittorie biancazzurre: l’indimenticato Rocco Pagano, funambolica ala del Pescara targato Galeone, il mediano tuttofare Franco Marchegiani ed il vecchio capitano Giacomo Di Cara. Una sorta di ponte tra passato e futuro che vuole proiettare il Delfino nella nuova era calcistica senza dimenticare le origini ed una storia che, tra successi e sofferenze (come scordare gli anni bui della Lega Pro ed il trauma del fallimento?), ha consacrato il Pescara come emblema sportivo non solo di una città ma di un’intera Regione. La tecnica, la grinta e la gioventù: le tre vecchie glorie rappresentano il sunto di quella miscela esplosiva che sarà anche nel DNA del team di nuovo conio dopo l’estate di calciomercato. La loro presenza, inoltre, assume anche la valenza di una sorta di amuleto benaugurante: i tre calciatori, infatti, erano parte integrante della rosa del Pescara che per l’unica volta nella sua storia raggiunse la salvezza in Serie A (in tutte le altre apparizioni nella massima serie, infatti, il Delfino è retrocesso dopo appena un anno). Le nuove divise da gioco non differiscono molto da quelle che hanno accompagnato il Delfino nella scorsa straordinaria stagione. La prima casacca è quella classica biancazzurra: tre strisce verticali, leggermente più larghe rispetto al recente passato, con collo a V e rifiniture al bordo delle maniche che sono bianche. In evidenza, ovviamente, il nuovo main sponsor Acqua Santa Croce e l’altro marchio Risparmio Casa.

    La seconda maglia è abbastanza simile a quella della scorsa annata agonistica se si eccettuano alcuni particolari: la tonalità scelta è nuovamente un blu intenso, ma alla striscia verticale laterale biancazzurra è stato aggiunto un delfino stilizzato all’altezza del ventre. La terza divisa è completamente gialla con lo scudetto del Pescara al centro. Una scelta di continuità con il passato ed anche un po’ scaramantica: la tenuta gialla, infatti, è stata ritenuta un portafortuna e spesso, anche nell’anno di Zeman, è stata preferita alla divisa blu. A griffare tutto l’abbigliamento tecnico, che già sta facendo registrare vendite importanti, è l’azienda Errea, da due anni partner del sodalizio adriatico. Sicurezza e qualità: le maglie sono realizzate con nano particelle di argento e titanio inserite nel tessuto, che in questo modo diventa traspirante, anti olio, antimacchia e idrorepellente senza rilascio di sostanze nocive.

    Tabellino
    Pescara-Levante 0:0
    Pescara:
    Anania(1’st Perin), Zanon (1’st Crescenzi), Romagnoli, Capuano, Balzano, Nielsen (36’st Quintero), Colucci, Cascione (14’st Bjarnason), Caprari (14’st Ragusa), Abbruscato(14’st Chiaretti), Brugman (14’st Celik). All. Stroppa. A disp. Bocchetti, Blasi, Cosic, Terlizzi.
    Levante: K.Navas, Konè (1’st Angel), Navarro (1’st Balesteros), H.Rodas, El Zhar (28’st Juanlu), O.Serrano (28’st Rios), Nikos (40’st Jero), Ruben (14’st Iborra), Michel (36’st Roger), Ivan (14’st Pallardo), P.Diop (27’st Barquero). All. Martinez Jimenez Juan Ignacio. A disp. Munua, Pedro Lopez, Garabato.
    Arbitro: sig. Damato di Barletta, assistenti signori Musolino di Taranto ed Altomare di Molfetta
    Ammoniti: Ivan (L)
    Note: spettatori 4552 per incasso di poco più di 54 mila euro

  • Il nuovo Pescara si presenta ai tifosi contro il Levante

    Il nuovo Pescara si presenta ai tifosi contro il Levante

    Serata di gala a partire dalle 20.30 presso lo stadio Adriatico dove si terrà la presentazione ufficiale della compagine societaria, staff e squadra, mentre alle 21.30 ci sarà l’amichevole di lusso con il Levante (arbitro Damato Antonio di Barletta – assistenti Musolino Espedito Marco di Taranto e Altomare Francesco di Molfetta). Si veste dunque a festa lo Stadio Adriatico-Cornacchia di Pescara per la presentazione ufficiale della nuova squadra davanti al pubblico abruzzese e per l’amichevole internazionale con gli spagnoli del Levante.

    La lunga notte di calcio, un appuntamento che a Pescara si ripete da tre anni a questa parte, è aperta alle ore 20.30 con la sfilata dei nuovi arrivi e dei calciatori confermati e proseguirà con il match il cui calcio d’inizio è fissato per le ore 21.30.

    Giovanni Stroppa nuovo tecnico Pescara | ©Getty Images
    In attesa che venga puntellata la rosa con gli ultimi due innesti, un centravanti (Vossen in vantaggio su Bojinov e Floccari) ed un trequartista (Jonathas, impiegabile anche in altri ruoli, è ai dettagli), Giovanni Stroppa proseguirà con la sperimentazione al modulo alternativo al 4-3-3, vale a dire il 4-2-3-1 visto all’opera nelle precedenti uscite della squadra biancazzurra.

    Le indicazioni della vigilia suggeriscono la conferma in blocco della retroguardia della scorsa stagione con Cascione e Colucci mediani a protezione della difesa con il duplice compito di costruzione e di interdizione; Abbruscato sarà l’unica punta supportato da Caprari, Nielsen (nello sperimentale ruolo di raccordo tra centravanti e mediani) e Celik. Della contesa non faranno parte con ogni probabilità lo slovacco Weiss, alle prese con i postumi di una leggera bronchite, e l’slandese Bjarnason affetto da virus ed almeno inizialmente i nuovi arrivati Terlizzi, Blasi e Quintero che solo lunedì, al rientro della squadra in sede dopo il ritiro di Rivisondoli, si sono aggregati alla truppa.

    Pescara (4-2-3-1): Anania, Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano, Colucci, Cascione, Caprari, Nielsen, Celik, Abbruscato. All. G. Stroppa

  • Intrighi Juve, Milan e Inter per Ranocchia, Pazzini, Quagliarella

    Intrighi Juve, Milan e Inter per Ranocchia, Pazzini, Quagliarella

    Intrighi sull’autostrada Torino-Milano, la medesima percorsa già negli ultimi 365 giorni da Pirlo e Lucio. Se dalla sponda rossonera dei Navigli nella scorsa stagione il playmaker migliore al mondo si incamminò verso Vinovo così come ha fatto, da quella nerazzurra, appena poche settimane fa il centrale brasiliano, da Torino potrebbe invece partire, direzione Appiano Gentile, il bomber Quagliarella.

    L’Inter cerca un vice Milito e la Juve una punta, in attesa del famigerato Top Player, per puntellare il reparto offensivo. L’idea è nata presto ma, al di là delle remore di entrambe le società nel rinforzare una diretta concorrente, potrebbe concretizzarsi. In realtà la Juventus, priva di Bonucci e alla ricerca di un difensore, oltre a Bocchetti, Peluso, Armero, Bruno Alves ed Astori, sta facendo più di un pensierino ad un vecchio allievo di Conte: Andrea Ranocchia. Nelle ultime ore è spuntato anche un nome nuovo per la retroguardia dei bianconeri piemontesi, quello di Danilo dell’Udinese (i friulani, dopo Isla ed Asamoah, sembrano essere diventati una succursale del team di Marotta e Paratici), ma l’azzurrino di Prandelli è indiscutibilmente in cima alla lista di preferenze (intanto i bianconeri stanno per prelevare dalla Samp il mediano Poli, che sarà girato in prestito altrove).

    Ranocchia e Pazzini © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il centrale è un pupillo di Antonio Conte e risolverebbe parecchie problemi alla Vecchia Signora. Sulla situazione di Andrea Ranocchia, che vede addensarsi nubi sempre più fitte sul suo futuro in nerazzurro. L’agente del giocatore non chiude a una sua possibile partenza, trincerandosi dietro un laconico: “Resta. Però il calcio è strano e tutto può succedere…”. Queste le parole dll’agente Tullio Tinti (lo stesso di Pippo Inzaghi, ora tecnico degli Allievi del Milan), rilasciate a SpazioMilan. Attenzione però ad una pista sotterranea alla quale si lavora in silenzio e potrebbe scatenare polemiche: proprio il Milan di Galliani e Berlusconi, orfano di Thiago Silva e Nesta oltre che di Gattuso, Seedorf, Inzaghi ed Ibrahimovic, starebbe facendo più di un pensiero al difensore ex Bari ed Arezzo. Boutade o pista percorribile? Lo scopriremo solo vivendo, avrebbe proferito in musica Lucio Battisti….

  • Tevez o Dzeko? Da Manchester il top player rossonero ma Damiao…

    Tevez o Dzeko? Da Manchester il top player rossonero ma Damiao…

    Arriverà probabilmente da Manchester, sponda City, il nuovo top player del Milan. Giocando con le parole, c’è poco da stare Allegri in casa rossonera dopo le dolorose, ma sontuose sul piano economico, cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva al fantasmagorico PSG del duo Leonardo-Ancelotti.

    I rossoneri, per placare la piazza ambrosiana e consentire al proprio allenatore un campione in grado di innalzare il livello qualitativo del suo team, notevolmente abbassatosi dopo le due citate partenze, cercano un big in avanti: sarà Dzeko o Tevez il prescelto? Galliani propende per il secondo, suo autentico pallino, ma le piste di mercato sembrano condurre più agevolmente al primo che con Pato, Cassano e Robinho (rifiutata offerta del Santos), dovrebbero comporre il nuovo attacco del Diavolo. Il procuratore dell’attaccante del Manchester City, Sead Susic, contattato in esclusiva da SpazioMilan.it, ha apertamente parlato dell’esistenza di una trattativa ben avviata tra la società rossonera e il suo assistito: “L’arrivo di Dzeko al Milano è molto più che possibile. I contatti ci sono stati e proseguono, vediamo cosa succederà nei prossimi giorni. A lui piace tantissimo il campionato italiano e il Milan, sarebbe una bellissima esperienza. Oggi è evidente che il Milan avrà bisogno di sostituire un attaccante come Ibrahimovic. E Dzeko non può che essere un candidato all’altezza. Percentuali? Mi limito a dire che è molto possibile, 70% ci sta”.

    Edin Dzeko © Alex Livesey/Getty Images

    Ora tocca a Galliani. L’ad del Milan, oggetto di critiche ed invettive da parte del popolo rossonero dopo le due operazioni con il PSG che sembrano preannunciare un forte ridimensionamento, ha abituato tutti a colpi  in entrata pirotecnici. Cosa estrarrà ora dal cilindro? Rolando in difesa, Dzeko o Tevez in avanti: il nuovo Milan partirà da questi capisaldi ma occhio a Damiao, centravanti dellInternacional di Porto Alegre e della Seleçao, prossimo protagonista alle Olimpiadi. Per ora il Milan vuole sondare il terreno e capire i costi di unoperazione per uno dei giocatori maggiormente richiesti in Europa (68 gol in 111 gare in Brasile): l’Internacional potrebbe accontentarsi di 20 milioni ma attenzione ai giochi al rialzo.

  • Milan, Nesta saluta “Vado via”. Futuro negli Stati Uniti

    Milan, Nesta saluta “Vado via”. Futuro negli Stati Uniti

    Saluta uno dei senatori rossoneri, Alessandro Nesta: il miglior difensore italiano degli ultini 3 lustri, infatti, abbandona il Milan e l’Italia per andare negli States. “La comunicazione è che è stata l’ultima stagione al Milan, vado via. I ritmi sono elevati e se non mi sento importante preferisco stare a casa. Ho preso questa decisione sono stato benissimo, ho vinto tanto ma per il rispetto della società e di me stesse preferisco andare a fare un’esperienza diversa dove posso ancora fare qualcosa di buono. Verso febbraio ho deciso che sarebbe stato l’ultimo anno. Ho parlato con il Milan e l’ho riferito anche a loro. Destinazione? Non si sa ancora perché non ho firmato ancora nulla. Non so dove vado, non sarebbe male andare oltreoceano, altre opportunità non ci sono. Lascio un Milan deluso perché speravamo di vincere il campionato che era alla nostra portata. C’è delusione mentre il futuro non si sa perché c’è un bel gruppo di giocatori che lascerà il Milan. Se spendi e rinnovi resti a certi vertici, però non so la società cosa voglia fare. Veniamo a Milanello tutti i giorni mangiamo insieme ci sono sempre le stesse persone da dieci anni, ringrazio anche loro. Mi mancheranno. Lascio le amicizie storiche, persone come Ambrosini, Seedorf, Pirlo, Abbiati, Maldini sono le persone con la quale sono più legato. Mi mancheranno calcisticamente.

    La mia carriera è stata intervallata da molti infortuni, dopo ogni infortunio sono ripartito sempre bene. Sono un professionista. Ancelotti è stato l’allenatore più importante della mia carriera. Importante per tutto, un allenatore perfetto. La prima Champions è stato il ricordo più bello. Per riaprire un atro ciclo come quello bisogna trovare la gente giusta come Pirlo e Seedorf che per 10 anni hanno fatto tanto, sono seri professionisti, bisogna ricreare un gruppo serio“.

    Alessandro Nesta © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Alla domanda conclusiva, da parte di un giornalista, di alternare le partite, Nesta ha concluso la sua conferenza stampa, rispondendo così. “Non ce la faccio, non riesco a stare a casa, la domenica devo giocare. Se sto a casa qualcosa non va. Credo che sia importante capirlo. I ritmi sono troppo per me, vado altrove dove sono più bassi. La società mi ha offerto un altro anno ma ho deciso cosi“.
    Intanto i meneghini guardano al mercato in entrata ma dalla cintola in su e puntano due talenti sudamercani, Ganso ed Hernanes. Il primo, conosciutissimo in Italia, potrebbe lasciare la Lazio per sbarcare in Lombardia senza eccessivo esborso economico (in rapporto al valore assoluto del calciatore, si intende) mentre il secondo, da tempo accostato a Galliani e soci, potrebbe davvero arrivare finalmente in Italia. Joseph Lee, procuratore di Hernanes, centrocampista brasiliano reduce da due stagioni con la maglia della Lazio, afferma che il ‘Diavolo’ è sulle tracce del suo assistito.

    Queste le dichiarazioni del manager del giocatore a SpazioMilan.it: “In due anni in Italia ha dimostrato tutto il suo valore ed è una cosa automatica che sia accostato a grandi club”. Quante possibilità ha il Milan di ingaggiarlo? “Al momento non è arrivata un’offerta concreta da parte del club rossonero, ma sarebbe una destinazione gradita. Il Milan è una delle migliori squadre al mondo, Hernanes vuole giocare a grandi livelli e alla Lazio ha fatto capire che può fare la differenza”. Ci sono già stati contatti? “Si, il Milan ha dimostrato interesse per il mio assistito. Se n’era parlato anche nei mesi scorsi, ma dipende prima dalla Lazio. Noi siamo qui, la Lazio è proprietaria del cartellino. Il Milan, se vuole, sa come deve fare…”.

  • Pescara – Vicenza 6-0, spettacolo Zemanlandia

    Pescara – Vicenza 6-0, spettacolo Zemanlandia

    E’ indigestione di gol allo stadio Adriatico di Pescara per la sfida tra i padroni di casa di Zdenek Zeman e gli ospiti di Gigi Cagni, al ritorno sulla panchina veneta proprio in questa giornata: Pescara – Vicentza termina con punteggio tennistico, 6-0 per gli abruzzesi, confermando lo stato di forma eccezionale degli adriatici che nelle ultime tre partite ha conquistato 9 punti con 13 reti all’attivo e zero al passivo.

    E’ tornata Zemanlandia, gol e spettacolo a profusione, con dominio imbarazzante e difesa sigillata (i detrattori del boemo gridano al miracolo) su un Vicenza davvero derelitto. L’immagine di Gigi Cagni in piedi davanti alla propria panchina mentre assiste al naufragio dei suoi è una metafora che dice molto di più dei battibecchi dello stesso tecnico biancorosso con i giornalisti nella mixed zone. Ciro Immobile al 26 gol stagionale (capocannoniere incontrastato di Serie B), Capitan Sansovini con un ruolo ‘alla Altafini’, il ‘nuovo Pirlo’ alias Marco Verratti ma soprattutto Lorenzo Insigne, della stirpe dei piccoli fuoriclasse, sono i mattatori del 6-0.

    Zdenek Zeman © Giusepep Bellini/Getty Images

    Al 15’ Pescara in vantaggio: Lorenzo Insigne è lanciato in profondità da Verratti e batte Pisoglio con un preciso tocco che non lascia scampo all’estremo ospite in uscita. Al 33’, Insigne firma la doppietta personale ed il raddoppio biancazzurro con un pallonetto beffardo che non lascia scampo al portiere veneto (in precedenza annullata una splendida rete in sforbiciata allo stesso numero 11 pescarese). Il terzo gol abruzzese arriva al 15’ quando c’è sfortunata la decisiva deviazione di Pisano nella propria porta su torre aerea di Ciro Immobile a conclusione di grande azione manovrata.

    Al minuto 18 Sansovini sigla  il poker e la propria rete personale numero 15 in stagione aggirando anche Pinsoglio in uscita e depositando in rete a porta sguarnita. Ciro Immobile al 21’ trova la cinquina di giornata ed il goal personale numero 26 al 23’ con uno splendido pallonetto che mortifica il Vicenza. La sesta rete biancazzurra è firmata dal danese Matti Lund  Nielsen al 36’ che conclude una nuova azione spettacolo della Zeman’s Band con la propria rete stagionale numero 2. Il danese sembra avere conti in sospeso con le squadre venete: dopo il Padova, infatti, castiga anche il Vicenza.  E’ calcio spettacolo a Pescara, uno show made in Zemanlandia che non appare troppo severo per quanto visto in campo ma perfettamente aderente alle prestazioni offerte dai due team : naufraga sulle rive del mare Adriatico il Vicenza di Cagni mentre il Pescara di Zeman salpa a vele spiegate verso mete agognate e fantastiche.

    VIDEO PESCARA VICENZA 6-0

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  • Ernesto Bronzetti su Mourinho, Tevez, Llorente e Giroud

    Ernesto Bronzetti su Mourinho, Tevez, Llorente e Giroud

    Ernesto Bronzetti, procuratore sportivo e consulente di mercato dei più grandi club europei, è intervenuto su Radio Lombardia nella trasmissione “Falla Girare” per parlare di calcio spagnolo e mercato.

    A proposito della vittoria del Real Madrid sul Barcellona nel “Clasico” della Liga che ha anticipato l’eliminazione dei blaugrana dalla Champions: “La vittoria del Real penso che sia stata quasi determinante per il campionato. Mourinho non si è smentito nemmeno questa volta. Ha innescato una polemica con la stampa sportiva per l’impiego di Fabio Coentrao contro il Bayern Monaco in Champions, gara in cui ha giocato malissimo. E’ stato attaccato e criticato per i 28 milioni di euro spesi e si dava per titolare ieri sera Marcelo. Mourinho, invece, ha preso tutti in contropiede, facendo giocare ancora Coentrao, che è stato uno dei migliori in campo“.

    Su Mourinho: “Lui è abituato ad andare in una squadra, vincere, far spendere molto, spremere i giocatori a livello fisico e mentale, poi andar via per vincere altrove. Questa è la sua logica, che era la stessa di Italo Allodi. Nel suo futuro vedo il Manchester City, sempre che Mancini non riesca a vincere il campionato. Vedo solo quest’ipotesi perchè non credo a ripensamenti di Abramovic o un ritorno all’Inter

    Ernesto Bronzetti © Elisabetta Villa/Getty Images

    Sul mercato del Milan: “Adriano Galliani ha il pallino di Tevez e potrebbe esserci un ritorno di fiamma. E’ chiaro che al Milan serva un grandissimo giocatore in mezzo al campo. Bisogna rintracciare il nuovo Pirlo e possibilmente il nuovo Nesta in difesa

    Su consigli di mercato dalla Spagna: “C’è un attaccante forte fisicamente, un grande giocatore che è Fernando Llorente dell’Athletic Bilbao E’ stato inseguito da tante grandi squadre europee, da ultimo il PSG. Senza considerare i giovani del Barcellona, lo ritengo l’elemento più interessante della Liga“.

    Tra i tanti appetiti sul calciomercato internazionale c’è Olivier Giroud, bomber emergente francese classe 1986, protagonista di una stagione da protagonista in Ligue1 col Montpellier con 20 reti. Queste le dichiarazioni del manager del giocatore Thorleif Schönfeld a SpazioMilan.it: “E’ un giocatore che piace a tanti grandi club ed è normale che sia così. Ha dei numeri impressionanti, è un talento giovane che interessa e interesserà sempre a mezza Europa“. Interessa anche al Milan, ci sono stati contatti? “No comment“. Quindi non smentisce? “Adesso il giocatore sta pensando a chiudere la stagione col Montpellier, è concentrato sull’obiettivo della vittoria del campionato. Poi vedremo”.

  • Addio a Morosini, il tragico destino di un ragazzo provato dalla vita

    Addio a Morosini, il tragico destino di un ragazzo provato dalla vita

    Una partita come tante, una festa per tanti trasformata in tragedia. Per chi, come me era allo stadio Adriatico di Pescara per lavorare e raccontare le gesta sul rettangolo verde, come ‘ogni maledetta domenica’ verrebbe da dire citando un noto fil sullo sport, sarà difficile dimenticare. Un giovane di nemmeno 26 anni, che stava facendo ciò che sin da bambino ha amato, giocare a calcio, ci lascia. Dicono che “la morte più bella sia quella che ti coglie mentre fai ciò che ami di più”, ma non esiste una morte che non lasci dietro di sé dolore né può esistere un’esistenza che si spegne e possa essere definita migliore di altre.

    Era trascorsa appena mezz’ora dall’inizio del match e la sua squadra, il Livorno, era in vantaggio, a sorpresa, per due reti contro i padroni di casa del Pescara: Piermario Morisini improvvisamente si accascia al suolo. Piermario ha barcollato, tentennato, poi è caduto a faccia in giù. Resta scolpita nella mente l’immagine di quel momento, incancellabile. Attimi interminabili, secondi che sembrano celare dentro sé l’eternità. Dalla panchina del Pescara massaggiatore e medico, che erano i più vicini, sono schizzati in campo senza neanche attendere l’arbitro: massaggio cardiaco, respirazione artificiale, qualche segnale di ripresa. L’ambulanza tarda ad arrivare, i calciatori in campo si disperano, tanto i biancazzurri quanto gli amaranto, mentre qualcuno di loro, Verratti prima e Zanon con altri poi, istintivamente cercano una barella. L’ambulanza è stata bloccata all’ingresso da una macchina dei vigili urbani posizionata male. Sono minuti interminabili. La corsa all’Ospedale di Pescara. Per un’ora e mezza i medici in ospedale hanno poi provato a rianimare Morosini: tutto inutile, persino un pacemaker via endovena non è servito a far ripartire quel cuore. Piermario ci lascia.

    Piermario Morosini © Dino Panato/Getty Images

    Una morte assurda, che segue di appena due settimane un’altra morte, quella di Franco Mancini, preparatore dei portieri del Pescara, stroncato da un infarto all’improvviso. “Quando sono sceso in campo Morosini era in arresto cardiaco e respiratorio, abbiamo praticato il massaggio cardiaco per un’ora e mezza prima solo manualmente e poi con diversi strumenti, ma non c’é stato nulla da fare. Non si può dire se la causa sia cerebrale o cardiaca, questo può stabilirlo solo una eventuale autopsia“. Lo ha affermato all’Ansa il dott. Paloscia, responsabile dell’Unità Coronarica dell’Ospedale di Pescara, che era allo stadio come tifoso e che per primo ha tentato di rianimare il giocatore.

    All’esterno dell’Ospedale commozione e disperazione di calciatori, dirigenti e tifosi si unisce creando un vortice di emozioni violente ed indescrivibili.
    Ora è solo il tempo del silenzio e del cordoglio, il tempo di fermarsi a riflettere e ricordare un ragazzo che ci ha lasciato. E’ il tempo del rispetto. Il dramma consumatosi allo stadio Adriatico con il malore ed il successivo decesso di Piermario Morosini ha comportato il doveroso ed opportuno stop al calcio: non si gioca in questo weekend. Non c’è bisogno di sottolineare che è giusto così.

    La discussione sui controlli medici, sulla celerità dei soccorsi, sull’accertamento di eventuali responsabilità con il pm della Procura pescarese Valentina D’Agostino che ha disposto l’autopsia, già affidata all’anatomopatologo di Pescara Cristian D’Ovidio, avrà uno spazio nei giorni successivi.

    Pensavo che la vita l’avesse già provato fin troppo e invece è arrivata anche quest’ultima tragedia“: Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta, ricorda così Piermario Morosini all’Ansa. “Aveva perso la mamma che era un bambino e poi il papà, poi il fratello handicappato si è suicidato e gli era rimasta la sorella, anche lei con handicap. Era triste, ma dolcissimo e disponibile“. La dolcezza è il ricordo che Piermario lascia: tanti amici e tanti colleghi hanno esperesso il proprio cordoglio ed inviato messaggi. ”Sembrava sorridesse, era bellissimo”, ha detto la fidanzata Anna dopo averlo visto in Ospedale. Un altro Angelo è volato in cielo, troppo presto, lasciando questa vita terrena di sofferenze.

    Ciao Piermario…

  • Lotta scudetto, Zeman dice Juve

    Lotta scudetto, Zeman dice Juve

    Alla vigilia di Pescara-Livorno, match importante per il suo team in piena bagarre per la promozione diretta in Serie A, torna a parlare Zdenek Zeman. Dopo aver analizzato i temi tattici dell’imminente match, con la sua squadra reduce da un periodo poco brillante (1 punto conquistato sugli ultimi 12 disponibili) e fortemente penalizzato dalle sviste arbitrali (“vivo nella speranza che l’arbitro sbagli il meno possibile, poi come si chiami non ha importanza. Quello che abbiamo vivisezionato noi”, dice riferendosi alle sviste nelle scorse partite, “lo hanno fatto anche gli arbitri, penso”), parla anche di mercato e della lotta scudetto.

    Sirene della massima serie cantano al suo indirizzo ma è possibile un rinnovo contrattuale con il Delfino abruzzese (i vertici biancazzurri professano in tal senso ottimismo): “io sto bene a Pescara, lo dico da quattro mesi. Finchè una cosa non è ufficiale è inutile parlarne. Dobbiamo metterci seduti e non ancora lo abbiamo fatto. E’ una formalità? Spero sia una formalità. Quando sarà parleremo del progetto: domani abbiamo una partita”.

    Zdenek Zeman | © Claudio Villa/Getty Images

    Incalzato dai cronisti, il tecnico boemo dice la sua anche sulla sfida scudetto tra Juventus e Milan, molto incandescente. In tempi non sospetti aveva professato la convinzione che a trionfare sarebbero stati i rossoneri, ora non è più tanto sicuro. “ero convinto che il Milan era più forte, ora mi sono convinto che non è così. Il Milan ha anche tanti infortunati, e bisogna vedere perché, la Juve sta meglio mentalmente e sta meglio fisicamente. E’ una squadra più giovane ed ha più motivazioni. Non sempre gli riesce quel che cerca di fare, anche mercoledì senza punizione non avrebbe vinto nonostante 5/6 palle gol. La punizione di Del Piero? E’ stato un grosso errore della barriera. Quando la fa Del Piero è eccezionale, se la fa un altro è errore della barriera”.

    Del Piero può essere un valore aggiunto nel rush finale, grande esempio di professionista: mai una parola fuori posto e sempre pronto. “Io non ci vivo dentro la Juve, se tutta la squadra e tutto l’ambiente lo rispetta vuol dire che si presenta bene“, la frase sibillina. Chiude su Conte che agli inizi della carriera ha inserito Zeman e Sacchi nel suo ideale Pantheon: “veniva spesso a Lecce a vedere i miei allenamenti”. Zdenek Zeman pensa di avere nemici? “Io conosco solo amici, i nemici non li calcolo”. E con un sorriso saluta tutti e se ne va.