Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter addio a San Siro con il progetto stile Emirates.

    Inter addio a San Siro con il progetto stile Emirates.

    L’Inter e Massimo Moratti hanno deciso: i nerazzurri saluteranno presto San Siro per un nuovo e moderno stadio di proprietà. L’ingaggio di Marco Fassone, e la visita in terra cinese con l’incontro del presidente di una settimana fa, con i vertici  della China Railway Construction sono senza dubbio i primi indizi e al tempo stesso le prime conferme di una seria intenzione dell’Inter di cambiare ‘casa’.  Le indiscrezioni arrivano dal quotidiano nazionale ‘Il Corriere dello Sport’ che nell’edizione odierna anticipa i piani di Moratti nel voler realizzare un impianto nuovo di zecca, presentando i progetti entro quest’estate.

    L’idea di lasciare la Scala del Calcio è ben radicata nella mente del presidente nerazzurro da lungo tempo, ma complice la crisi economica, la dirigenza aveva accantonato il progetto. L’idea fu ripresa con forza subito dopo l’annata storica del Triplete, con un gruppo di finanziatori del Qatar intenzionati ad aiutare il club nerazzurro nella costruzione di un nuovo impianto, ma anche in questo caso non ci fu nulla di concreto.

    Stadio San Siro © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    MODELLO INGLESE- Secondo il quotidiano romano la palla ora passerebbe nelle mani di Fassone, già in grado di realizzare le basi del moderno e fruttuoso Juventus Stadium, con l’avallo della importante società di costruzione cinese, aprendo in questo modo le porte del fiorente mercato economico della Cina al brand Inter. L’obiettivo è quello di costruire un nuovo impianto nell’arco di quattro anni, emulando il modello dell’attuale Emirates Stadium, l’impianto di proprietà dell’Arsenal, con una capienza di circa 55-60 mila spettatori. Proprio sulla capienza ridotta si punterà in modo forte, per incentivare il sold out ad ogni match casalingo, riempiendo lo stadio e forzando la corsa al biglietto con un numero di tagliandi minori.

    La costruzione del nuovo impianto resta comunque subordinata alla scelta di una zona dove inizieranno il prima possibile i lavori, con la discriminante maggiore rappresentata dalla presenza della metropolitana nei paraggi. Dopo una scrematura iniziale, rimangono cinque le zone papabili per il nuovo impianto:  Rogoredo, Gratosoglio, Rozzano, Pioltello e Settimo Milanese.

    ADDIO SAN SIRO- Abbandonare il vecchio e glorioso San Siro a questo punto è più che una semplice suggestione. Considerando come Milan e Inter incassino circa 28 milioni di euro annuali dal botteghino con un canone annuo di 8 milioni a testa da versare al comune di Milano, ( di cui se ne spende il 70 % per opere di ammodernamento che lo stadio necessita), il nuovo impianto a questo punto sembra quasi un obbligo dal punto di vista economico. Il costo della nuova opera si aggirerà intorno ai 200-250 milioni di euro, ma si prevede che con un introito medio di 60 milioni annui, l’ammortamento della spesa verrà spalmato in quattro cinque anni. Oltre alla struttura sportiva c’è l’intenzione di realizzare un’opera commerciale a 360 gradi, con musei interni, ristoranti, zone adatte alle famiglie e soprattutto spazi più idonei ai tifosi come spesso è già ben visibile in Inghilterra.

    A questo punto San Siro resterebbe nelle mani del Milan che dovrebbe pagare per intero la quota del canone annuo, calcolabile in 16 milioni di euro, con un possibile sconto da parte del comune di Milano. In attesa del nuovo stadio le due società quest’estate inizieranno i lavori di rifacimento del nuovo manto erboso, nello stile del Wembley Stadium, risolvendo una volta per tutte le problematiche relative a un campo definito da tutto il mondo (vedere le critiche del Barcellona) ‘un campo di patate’.

  • La Roma di Zeman, Totti al centro del progetto

    La Roma di Zeman, Totti al centro del progetto

    È cosa ormai fatta per il ritorno di Zeman alla Roma. Il tecnico boemo dopo essere tornato alla ribalta con la promozione in Serie A del suo Pescara, attraverso un calcio divertente e spettacolare come suo specifico marchio di fabbrica, prepara il suo rientro nel club giallorosso dopo l’addio del 1998 con il quinto posto in bacheca, e la successione di Capello. Le ultime parole pronunciate sul palco nel bel mezzo della festa per la promozione del Pescara in A, avevano fatto presagire ai tifosi un addio imminente, con la Roma, unica società che avrebbe potuto realmente far vacillare il tecnico boemo. Manca ancora l’ufficialità, sia chiaro, ma dalle parole rilasciate in una recente intervista all’emittente sportiva Sky Sport 24, lo stesso Zeman fa trapelare come per sancire il nuovo matrimonio giallorosso manchino solo la firma e i dettagli. La voglia di rivincita, e di riscatto saranno il catalizzatore di un progetto Roma che dopo l’annata fallimentare di Luis Enrique dovrà iniziare a dare i suoi frutti, riportando i giallorossi nei posti alti della classifica.

    Zdenek Zeman © Marco Luzzani Getty Images Sport

    ACCORDO RAGGIUNTO – L’incontro con Franco Baldini di lunedì ha portato i frutti sperati. La conferma arriva attraverso le stesse parole del boemo che in merito al suo futuro ha spiegato di aver parlato con la società giallorossa e di essere a buon punto. Il ritorno a Roma è visto da Zeman come una sorta di rivincita e un’opportunità di tornare ad allenare nel calcio che conta dopo un’uscita di scena per motivi ‘esterni’ al mondo del calcio:

    “Per me questa avventura rappresenta tante cose, una rivincita e una nuova occasione. Sono uscito dalla Roma perché dovevo uscire. Sono uscito per un problema politico, non per il rendimento. Nel 1998, dopo lo scandalo (doping, ndr), la Roma ha perso più di venti punti per le decisioni di altri. Con venti punti in più, la squadra sarebbe stata competitiva. Continuando con me, l’anno dopo la Roma non avrebbe fatto meglio quindi è stato giusto cambiare”.

    TOTTI E I GIOVANI – La Roma del futuro inizierà a prendere forma verosimilmente già da venerdì, data in cui ci sarà un altro incontro tra Zeman e Baldini per porre la firma sul contratto e l’ufficialità al nuovo tecnico giallorosso. Sul capitolo Totti, Zeman ha spiegato come se il capitano della Roma continuerà a dimostrare il suo valore, giocherà titolare, anche nel ruolo di prima punta. Filosofia chiara e senza possibilità di fraintendimenti: gioca chi merita, senza considerare la carta d’identità dei calciatori, nonostante il tecnico boemo spesso riesca a ottenere i suoi migliori risultati proprio con i più giovani.

    MERCATO – Ovviamente è prematuro parlare di mercato prima della firma di Zeman, ma le primissime indiscrezioni giornalistiche parlano di alcune precise preferenze del boemo. Nella lista dei desideri spunta il nome di Angelo Ogbonna, giovanissimo difensore del Torino in ottica Nazionale azzurra e sui cui sono forti gli interessi anche di altri importanti club di Serie A. Occhio anche ai fedelissimi del Pescara che potrebbero e magari vorrebbero seguire Zeman alla Roma, tra cui Verratti e Insigne. Difficilissimo per gli ultimi due con Verratti che a scanso di sorprese rimarrà un altro anno a Pescara e Insigne probabilmente con l’addio di Lavezzi vestirà l’azzurro di Napoli. Rimane apertissimo il discorso su Destro, ma c’è da battere la concorrenza di Juventus e Inter che al momento sembrano essere in vantaggio.

  • Inter Stramaccioni fino al 2015. Moratti “Calciopoli scandalo peggiore”

    Inter Stramaccioni fino al 2015. Moratti “Calciopoli scandalo peggiore”

    Mancava solo la firma e l’ufficialità: Inter Stramaccioni per altri tre anni. Oggi il giovane tecnico ha firmato il rinnovo del contratto che lo lega alla società nerazzurra sino al 2015 con un triennale. Il giovanissimo tecnico romano ha saputo conquistarsi questa conferma nelle otto partite alla guida dell’Inter, stregando il presidente Massimo Moratti e ricevendo moltissimi attestati di stima anche da parte dei colleghi più esperti. Con questo rinnovo parte ufficialmente il tanto decantato progetto di rifondazione e ringiovanimento dell’Inter futura. È lo stesso presidente Massimo Moratti a comunicare ai giornalisti presenti sotto la sede dei suoi uffici della Saras la conferma dell’avvenuto rinnovo contrattuale: “Stramaccioni? Non ero presente in sede, c’era lui. E’ tutto già fatto, il contratto è stato rinnovato per 3 anni”.

    Inter Stramaccioni e po LAVEZZI E LUCAS?– Il numero uno nerazzurro non si nasconde alle domande dei cronisti sportivi, aggiungendo parole importanti sui due prossimi possibili colpi di mercato estivi: il talento brasiliano Lucas e il Pocho Lavezzi. Sul primo, Moratti scherzando spiega come il continuo accostamento del giocatore ai colori nerazzurri sia quasi una fantasia: “Lucas? Si dicono sempre tante cose. E’ un anno in cui bisogna fare attenzione sotto tutti i punti di vista”. Rimane ancora un pizzico di speranza per l’ipotesi Lavezzi, con una piccola apertura di Moratti nelle seguenti parole: “Lavezzi? Dovevamo sentirci con De Laurentiis, ma non ci siamo sentiti, non abbiamo avuto il tempo di vederci, né io né lui”.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport

    L’affare è complicato, con i francesi in netto vantaggio, ma la trattativa sembra andare per le lunghe, con l’elemento discriminante rappresentato, come il più delle volte accade, dalla volontà del giocatore. Dovesse essere realmente così, l’Inter a parità di offerte e rilanci, avrebbe il suo asso da potersi giocare per vincere la partita.

    CALCIO SCOMMESE –  Interrogato anche sullo scandalo del calcioscommesse, in riferimento alle parole di Daniele De Rossi che ha definito questo episodio addirittura peggiore di quello del 2006, Moratti ha voluto aggiungere: Questo caso peggio di quello del 2006? Dipende dai punti di vista, in quel caso erano implicati alti dirigenti importanti quindi era più grave, comunque sono entrambe due vicende brutte”.

    Chiusura dell’intervista nel finale con un secco ‘No Comment’ all’ipotesi palesata dal Premier Monti sulla possibilità di fermare il calcio per 2 o 3 anni, in cerca di una credibilità che sembra essere smarrita.

  • Inter Marco Fassone nuovo direttore generale

    Inter Marco Fassone nuovo direttore generale

    Il vento di rivoluzione e rifondazione che soffia in casa Inter, inizia a mostrare i cambiamenti anche al livello dirigenziale, dove i nuovi acquisti non parlano solo di Palacio e di nuovi giovani primavera, ma anche di Marco Fassone , ex direttore generale del Napoli. Il calciomercato dei vertici nerazzurri secondo i bookmakers avrebbe visto cadere la testa di Marco Branca, sostituito dopo aver toppato quest’anno la campagna acquisti, con un altro direttore sportivo di livello. Invece Massimo Moratti ha deresponsabilizzato Ernesto Paolillo che ricopriva due cariche contemporaneamente, ovvero quella di amministratore delegato e quella di direttore generale.

    INTER MARCO FASSONE CHI E’?- Marco Fassone entra a far parte della famiglia Inter con un curriculum di tutto rispetto. Ripercorrendo a ritroso le tappe del suo passato scopriamo come prima di diventare un dirigente sportivo sia stato un importante dirigente d’azienda. Laureato in Lettere Moderne all’Università di Torino entra a far parte del gruppo Ferrero, e in seguito alla Galbani in qualità di Direttore per lo Sviluppo di nuovi prodotti.

    Marco Fassone © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    Dopo essersi fatto le ossa con importanti brand, intraprende la carriera nel mondo sportivo, e precisamente in ambito calcistico, quando nel 2003 lega il suo nome a quello della Juventus ricoprendo il ruolo di Direttore del Marketing, fino a entrare a pieno nell’organigramma bianconero in pochi anni come Direttore Esecutivo Area Stadio Marketing e Vendite. Infatti legherà il suo nome al primo progetto di costruzione dell’attuale Juventus Stadium, e all’internazionalizzazione del marchio Juventus all’estero. Dopo aver lasciato il club torinese verrà ‘ingaggiato’  nel 2010 dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis che gli offrirà la carica di direttore generale lasciata vacante da Pierpaolo Marino con l’obiettivo d rilanciare il marchio Napoli sui mercati internazionali. L’addio al club partenopeo arriva dopo due anni, attraverso una lettera indirizzata ai tifosi, segno di un legame particolare.

    PAOLILLO- Contattato e intervistato in esclusiva dalla Redazione di Fc Inter News.it, l’attuale amministratore delegato nerazzurro Paolillo ha voluto placare le voci insistenti su un suo possibile addio dai vertici della dirigenza nerazzurra:

    “Il nuovo direttore generale sarà Marco Fassone, posso confermarlo – ha detto Paolillo a FcInterNews.it -. Ma questo non porterà come conseguenza un mio addio all’Inter. Da diverso tempo chiedo di poter separare il ruolo di amministratore delegato rispetto a quello di direttore generale. Anche per la sovrapposizione di impegni legati alla Primavera e non solo, Fassone entrerà nell’organigramma per dare un supporto importante, ma io non lascio, assolutamente”

    COMPITI INTER MARCO FASSONE- La domanda sorge spontanea a questo punto: quale saranno i compiti di Marco Fassone con questa nuova investitura in nerazzurro? Le ipotesi più probabili lo vedrebbero in un ruolo che garantisca all’Inter una maggiore rappresentanza in sede di assemblea di Lega in Serie A e soprattutto a livello internazionale nel rilancio di un marchio che come si è visto nell’ultima amichevole in Indonesia, ha molti terreni fertili da sfruttare in maniera migliore. Un esperto di marketing come Fassone saprà mettere a disposizione le sue competenze per far fiorire il brand nerazzurro in mercati da saper ‘attaccare’ in maniera decisa come la Cina e l’Indonesia.

  • Inter, svolta per Lavezzi con l’idea Viviano per Silvestre?

    Inter, svolta per Lavezzi con l’idea Viviano per Silvestre?

    Settimana decisiva per il calciomercato dell’Inter, con l’affare Lavezzi in assoluto stand by e il caso Destro in stallo, vista la brutta implicazione del Siena nello scandalo del calcioscommesse. Moratti dopo essere tornato a Milano è stato messo al corrente dai suoi uomini di mercato Marco Branca e Piero Ausilio dell’innalzamento del pressing del Psg sul Pocho Lavezzi. Assolutamente lontano dalle intenzioni del numero uno nerazzurro, l’idea di scatenare un’asta che possa far lievitare il prezzo del cartellino di Lavezzi. I Francesi hanno presentato un’offerta difficilmente replicabile, con una base cash vicina ai 26 milioni di euro (quindi non lontana ai 31 milioni della clausola rescissoria) con un ingaggio annuale di circa 4,5 milioni di euro per il giocatore. A questo punto è atteso un rilancio, o forse nella speranza che il giocatore preferisca Milano a Parigi, e vagliando anche gli ottimi rapporti tra Moratti e De Laurentiis l’affare potrebbe trovare la svolta con altre formule.

    Ezequiel Lavezzi © ROBERTO SALOMONE/AFP/GettyImages

    PAZZINI E PANDEV- In questo contesto si inserisce a pennello il discorso delle contropartite tecniche. Considerando come l’Inter abbia in ballo con il Napoli il riscatto dell’attaccante macedone Goran Pandev, la trattativa avrebbe naturalmente una corsia preferenziale a tinte nerazzurre. Branca e soci puntano su un base cash, più il riscatto di Pandev (con prestito in scadenza il 30 giugno) e l’inserimento di alcune contrapartite tecniche rappresentate per lo più da giovani interessanti. Volendo cambiare strategia e alimentando l’interesse di De Laurentiis con un’offerta più appetibile, l’Inter potrebbe inserire nell’affare anche Giampaolo Pazzini, ovviamente nel caso, con un esborso cash ridotto. Proprio l’attaccante ex doriano a causa della stratosferica stagione di Milito ha faticato a trovare il giusto spazio in attacco, e Napoli potrebbe rappresentare la giusta piazza per un suo rilancio, considerando come nel caso arrivasse anche Destro lo spazio davanti per lui non sarebbe poco, ma quasi nullo.

    DESTRO?-  Futuro incerto per l’attaccante del Siena, Mattia Destro, considerando come gli interessi delle maggiori società italiane, con Juventus, Roma e Inter siano fortissime su di lui. La sua situazione è molto particolare, essendo in comproprietà tra Siena e Genoa, dove l’Inter ha raggiunto un accordo di massima con Enrico Preziosi, mentre la Juve punta su un patto con il Siena. Ovviamente lo scandalo calcioscommesse piombato come un spada di Damocle dal cielo ha interrotto qualsiasi trattiva interlocutoria tra le parti, con lo stesso Preziosi impossibilitato nella giornata odierna ad incontrare il presidente del Siena, viste le vicende giudiziarie in corso. Rebus.

    VIVIANO PER SILVESTRE– Sempre in tema di comproprietà l’ultima idea di mercato nata in sede nerazzurra vedrebbe l’Inter sedersi ad un tavolo con il Palermo, evitando di finire alle buste per il cartellino di Emiliano Viviano, utilizzando la propria metà per attuare il sorpasso nella corsa al difensore rosanero Matias Silvestre, seguito in maniera forte e decisa anche dal Milan. Il centrale argentino dovrebbe sostituire Lucio al centro della difesa, mentre per Chivu già dato per partente, viste le poche offerte valide si prospetta l’ipotesi di accettazione della proposta fatta dalla dirigenza nerazzurra, con una netta riduzione dell’ingaggio e un contratto di due anni.

  • Inter, doppio colpo sul mercato: presi Agostinho Cà e Edgar Lé

    Inter, doppio colpo sul mercato: presi Agostinho Cà e Edgar Lé

    Nonostante il progetto di rifondazione dell’Inter continui a impegnare gli uomini di mercato nerazzurri, l’obiettivo è mantenere ad alti livelli anche una cantera interista con i giusti innesti. Con l’arrivo di Palacio, il mercato dell’Inter è partito ufficialmente con il botto, ma in maniera più celata sono passati inosservati anche altri due colpi messi a segno da Branca e soci per la primavera nerazzurra: Edgar Lé e Agostinho Cà.  Il primo, classe ’94, è un ottimo difensore centrale o all’occorrenza un centrale di centrocampo, mentre , classe ’93 è un centrocampista centrale puro. Entrambi i giocatori arrivano dallo Sporting Lisbona, freschi vincitori del loro Campionato Primavera.

    La svolta nella trattativa è stata data dalla volontà degli stessi giovani calciatori che, in scadenza di contratto nel prossimo giugno 2013 avrebbero avuto l’intenzione di non rinnovare, con l’idea di cambiare squadra. Ovviamente ci saranno le dovute valutazioni in merito al loro futuro prossimo, con l’ipotesi di utilizzare i giovani talenti inserendoli nella primavera nerazzurra, oppure ‘parcheggiandoli’ in società minori di Serie A di B, per non bruciare le tappe, consentendo allo stesso tempo una maturazione adeguata. L’ipotesi Novara sembra essere realmente la più plausibile per , secondo le stesse parole dell’agente del calciatore Paulo Rodrigues:

    “I due club hanno raggiunto un accordo. Sarò in Italia nei prossimi giorni per firmare il contratto e per discutere con l’Inter le opzioni possibili. Non so dirle se andrà al Novara oppure no, posso però assicurarle che il ragazzo è molto contento”.

    Marco Branca © Valerio Pennicino/Getty Images

    Va lodata l’intuizione dei nerazzurri perché sulle tracce del calciatore c’erano nomi sontuosi delle maggiore società calcistiche europee come il PSV Eindhoven, il Barcellona e l’Atletico Madrid. Inoltre considerando le scadenze contrattuali sul fronte interno, l’Inter chiude un altro ottimo affare confermando Bocar, attaccante classe ’94 campione d’Italia con la Beretti guidata da Sergio Zanetti. Anche quest’ultimo di nazionalità lusitana sarebbe potuto divenire l’oggetto di mercato privilegiato di squadre come il Manchester City e Benfica, considerando come fosse in scadenza di contratto.

    La lezione ad Appiano Gentile è chiara: la rifondazione parte dal basso!

  • Inter Indonesia 4-2, doppiette per Coutinho e Pazzini. Video

    Inter Indonesia 4-2, doppiette per Coutinho e Pazzini. Video

    Si conclude nel migliore dei modi, con una vittoria per 4 a 2 contro la nazionale indonesiana la tournée in Indonesia per l’Inter di Stramaccioni. Più che un’amichevole per chiudere nel migliore dei modi una stagione assolutamente deludente, la sfida nel continente asiatico è servita dal punto di vista commerciale ad alimentare un bacino d’utenza che conta moltissimi fan interisti. Oltre al business economico che ha portato nelle casse societarie per due amichevoli un budget di circa 2,5 milioni di euro, è stata l’occasione per quei giocatori che tornavano alla base, come Jonathan e Coutinho, di dimostrare come le esperienze lontano da Milano abbiano portato solo note positive. Proprio il baby brasiliano, fin troppo additato come inadatto al calcio fisico italiano, dopo essersi messo in luce all’Espanyol, realizzando cinque reti e conquistandosi l’affetto dei tifosi spagnoli, ha realizzato una partita perfetta, condita da giocate da campione e una doppietta a confermare l’ottimo stato di forma.

    Philippe Coutinho © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    INTER INDONESIA: IL MATCH- La partita non presentando grosse insidie per gli uomini di Stramaccioni si mette subito in discesa con Jonathan che serve un pallone a Coutinho, e il trequartista brasiliano fa partire un tiro imprendibile per il portiere indonesiano, aprendo le danze delle marcature. Il vantaggio dura nemmeno 5 minuti con Wangaai che realizza il gol del pari con un gran tiro da fuori area facendo diventare lo stadio una bolgia. Sarà ancora Coutinho a riportare in vantaggio i suoi con una bellissima azione confezionata con l’aiuto di Milito, conclusa con un pallonetto a scavalcare l’estremo difensore indonesiano. Nella ripresa spazio a diversi cambi con l’inserimento di Pazzini e Poli, più qualche giovane per assaggiare il campo con i big. Proprio Pazzini come era già accaduto nella prima amichevole, troverà la via del gol, partendo sulla linea del fuorigioco, anticipando il portiere con una bella giocata al volo e realizzando la rete del 3 a 1. Grandissima festa sugli spalti, con tifo da stadio italiano e cori in pieno stile San Siro sempre presenti. Gli stessi giocatori nerazzurri apprezzano molto. Sarà ancora Pazzini a gonfiare la rete con il gol del 4 a 1, conquistando un ottimo pallone in mediana, scambiando con Milito e tenendo botta alla retroguardia indonesiana. Da posizione defilata il Pazzo farà partire un gran tiro realizzando la sua doppietta personale dopo un’annata decisamente orribile. Spazio nei minuti finali del match, per il secondo gol della bandiera della nazionale indonesiana, con Pahabor che anticipa la retroguardia interista e da due passi insacca.

    STRAMA FELICE- La partita nel complesso ha dato buone indicazioni, nonostante la caratura dell’avversario non fosse certamente paragonabile al tasso tecnico dell’Inter, la buona prestazione e la voglia di mettersi in mostra evidenziata da elementi come Coutinho, Jonathan e Longo sono le migliori risposte auspicabili dal campo di gioco. In attesa dell’arrivo di Palacio e chissà di Lavezzi con altri rinforzi, mister Stramaccioni gongola con i giocatori a disposizione, consapevole di avere un Coutinho assolutamente rigenerato e ritrovato sia sotto l’aspetto fisico che a livello psicologico. La palla passa in mano a Moratti e Branca.

    Video Inter Indonesia highlights 4-2
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  • Stankovic saluta l’Inter e vola negli Stati Uniti

    Stankovic saluta l’Inter e vola negli Stati Uniti

    Tira aria di addii importanti nel mondo del calcio, soprattutto nell’Inter dove si iniziano a seguire più che le logiche del cuore, quelle delle mercato e del fair play finanziario. Stop con i legami emotivi e con i sentimentalismi, i senatori e i giocatori a fine carriera con gli ingaggi e l’età anagrafica maggiore hanno le valigie pronte per salutare senza troppi rimpianti i loro tifosi e i colori nerazzurri. Dopo i sacrifici economici necessari di Eto’o e Thiago Motta, sono arrivati i saluti finali di Cordoba, ai quali si sono aggiunti gli ultimi di Lucio, intenzionato a cambiare aria per ritrovare gli stimoli persi nell’ultima stagione. Sembra voler seguire questa strada un’altra colonna dell’Inter come il centrocampista serbo Dejan Stankovic, che dopo aver vinto praticamente tutto e aver dato l’anima in 7 anni di militanza nell’Inter, potrebbe salutare i suoi compagni per provare l’esperienza della MLS, ovvero nel calcio statunitense.

    Dejan Stankovic © Claudio Villa/Getty Images

    Stankovic classe 1978, condizionato dai continui guai fisici non sarebbe certamente più un elemento centrale del nuovo progetto Inter e a questo punto prima di realizzare il suo sogno di chiudere la carriera con la sua prima squadra la Stella Rossa di Belgrado, vorrebbe arricchire il suo curriculum seguendo le orme di altri campioni del calibro di Henry e del pioniere David Beckham. L’Inter qualora si dovesse separare da Dejan, ne ricaverebbe un alleggerimento certamente notevole per quanto riguarda la riduzione del monte stipendi, considerando come il centrocampista serbo fosse legato in nerazzurro fino al 2014 con un ingaggio netto di 3,5 milioni di euro a stagione.

    Il legame che lo stringe ai colori nerazzurri è certamente qualcosa di viscerale, considerando come abbia in più occasioni dimostrato l’attaccamento alla maglia. Arrivato nel 2004 dopo l’addio alla Lazio negli anni a seguire il serbo entra subito nelle grazie di Roberto Mancini, che lo schiera come centrocampista avanzato nel ruolo di trequartista. Nel 2007 le strade tra l’Inter e Stankovic sembrano dividersi, con il serbo destinato a finire alla corte degli eterni rivali della Juventus, mentre l’affare sfumerà (soprattutto per un diretto rifiuto dei tifosi bianconeri) con il centrocampista che continuerà a servire l’Inter e con Mourinho diventerà come vertice basso del centrocampo, una pedina fondamentale del portoghese. Memorabile il suo gol nei quarti di Champions League 2011 contro lo Schalke04, realizzando al volo da centrocampo una rete da cineteca. Stankovic dovesse salutare oggi l’Inter, avrebbe raggiunto oltre 300 presenze con 42 gol realizzati e un palmares nerazzurro da fare invidia: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champions League e un Mondiale per club.

    In attesa che Stankovic valuti le offerte statunitensi l’Inter si è già mossa per i possibili sostituti, con la ricerca già iniziata da tempo. Considerando come il rinnovo di Andrea Poli (fissato a quota 6 milioni) sia un affare da chiudere in brevissimo periodo, il candidato numero uno per prendere il suo posto potrebbe essere già in rosa. Destino diverso in mediana per un altro ex sampdoriano come Palombo, che arrivato a gennaio per aiutare un reparto in affanno, non è riuscito a trovare la fiducia né di Ranieri né di Stramaccioni, con un ritorno alla base doriana ormai scontato.

  • Rodrigo Palacio Inter copia la Juve

    Rodrigo Palacio Inter copia la Juve

    La tanto attesa Rifondazione in casa Inter è ufficialmente partita. Scelto il tecnico per il nuovo progetto nerazzurro, con la conferma dell’esordiente Andrea Stramaccioni, il presidente Massimo Moratti in accordo con la dirigenza ha iniziato l’opera di ristrutturazione e ringiovanimento della rosa. Il progetto prevedrà molti addii illustri, sia per abbassare un’età della rosa fin troppo elevata, sia per limare un monte ingaggi che sta seguendo alla lettera le nuove direttive del Fair Play Finanziario imposto da Platini e dall’Uefa. Si è partiti con due anni di ritardo dopo la conquista del triplete, considerando come dopo l’addio di Mourinho, la scelta frettolosa portò un allenatore come Benitez che non venne mai assecondato ed aiutato dalla dirigenza, costringendo alla ‘toppa’ a stagione in corso con Leonardo. Lo stesso ex dirigente rossonero, dopo aver conquistato i cuori dei tifosi nerazzurri e ottenuto ottimi risultati, fuggì in estate verso il Psg, lasciando Moratti con un pugno di mosche in mano e con un’altra decisione da prendere alla svelta con pochissima pianificazione in sede di mercato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

    Rodrigo Palacio © Marco Luzzani Getty Images Sport

    PALACIO PRIMO COLPO – Messo in cassaforte Stramaccioni, confermato Branca con Ausilio, il numero uno nerazzurro ha iniziato a impostare un’azione di mercato aggressiva e molto rapida (considerando che siamo a Maggio) come non si vedeva da anni. Dopo aver corteggiato da più di un anno l’argentino Rodrigo Palacio del Genoa, sfumato per un soffio nel mercato invernale con l’arrivo di Zarate, Moratti è riuscito a strappare il ‘Trenza’ a Preziosi per una cifra vicina ai 10 milioni di euro cash. La conferma è arrivata in giornata dalle stesse dichiarazioni del presidente genoano ad avallare una trattativa filata liscia come l’olio in meno di due giorni.

    INTER COME LA JUVE?- Al di là degli investimenti in entrata che sembrano essere davvero numerosi, l’idea di base sulla quale rifondare la squadra nerazzurra, sembra ricalcare in qualche modo lo stile seguito lo scorso anno dalla ricostruzione bianconera: acquistando non più uno o due top player con ingaggi mostruosi, ma puntare su giocatori giovani, con ingaggi decisamente più leggeri e cosa più importante con una fame di vittorie che in questi due anni è certamente mancata ad una rosa che ha praticamente vinto tutto. Questi sono gli ingredienti necessari per riaprire un ciclo vincente.

    LAVEZZI, ISLA, DE JONG – Ovviamente oltre agli stimoli, serve la freschezza e la velocità di gioco che è mancata sugli esterni di una squadra che troppo spesso rallentava la manovra di gioco non trovando sbocchi. Proprio per questo Stramaccioni ha insistito per avere quegli esterni di ruolo che lo stesso Gasperini e Benitez richiedevano con insistenza. Palacio è il primo colpo, che di certo non esclude il possibile acquisto di Lavezzi. Il Pocho sembra essere più vicino al Psg, ma l’Inter fino all’ultimo tenterà l’assalto per l’argentino, sapendo che Milano rimane una destinazione molto gradita. Sempre sulla corsia laterale il restyling passa per il più che possibile ingaggio di Isla, che ha dichiarato apertamente il gradimento dei colori nerazzurri, e in mediana con l’inserimento di un centrocampista di peso e presenza come Nigel De Jong. Per Lucas la trattativa si fa più difficile considerando come il presidente del San Paolo abbia dichiarato di aver ricevuto un’offerta del Chelsea di 40 milioni di euro, cifra che taglierebbe all’istante fuori l’Inter.

  • Napoli, Insigne è il sostituto di Lavezzi

    Napoli, Insigne è il sostituto di Lavezzi

    Nemmeno il tempo di gioire per una Coppa Italia vinta contro una Juve imbattuta, che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, inizia a pianificare il prossimo mercato estivo alle porte. La domanda tormentone del momento arriva puntuale da tutti i tifosi napoletani innamorati e un po’traditi dal Pocho, e dai giornalisti di Sky Sport 24 che chiedono al numero uno del Napoli, quale sarà il futuro del numero 22, Ezequiel Lavezzi?

    “Lavezzi? Il Pocho ha ventisette anni, facciamolo decidere del suo destino, c’è una clausola rescissoria, se qualcuno si presenta e la paga andrà via”.

    Parole che confermano ulteriormente un addio ormai annunciato da tempo. Le stesse lacrime del giocatore a fine partita sono il segnale chiaro e inequivocabile di come il suo ciclo con la maglia del Napoli sia ormai giunto a scadenza. Nessuno è incedibile, questo è il De Laurentiis pensiero, soprattutto ragionando in termini di Fair Play Finanziario e con 31 milioni di euro che permetterebbero importanti investimenti sul mercato in entrata.

    Proprio parlando di un possibile sostituto in grado di colmare il vuoto lasciato dall’addio dell’argentino, il presidente continua l’intervista scoprendo senza timori le carte da giocare sul mercato, con un chiaro riferimento al gioiello del Pescara di Zeman, Lorenzo Insigne:

    “A me piace Insigne perché e un uomo squadra, lui e suo fratello stanno facendo benissimo, avete visto? E allora che facciamo? Li riportiamo a Napoli per non farli mai giocare perché gioca sempre il Pocho Lavezzi? I giovani devono giocare…”

    Lorenzo Insigne © Giuseppe Bellini Getty Images Sport

    Inizia dunque a prendere la giusta fisionomia il nuovo Napoli, che avendo scelto in un primo tempo Palacio come vice Lavezzi, vista la netta accelerazione nella trattativa da parte dell’Inter, vira con decisione sul giovane fantasista del Pescara. Lo stesso De Laurentiis avrebbe contatto telefonicamente Zeman per avere conferme sulla tenuta tecnica e psicologica del giocatore qualora fosse chiamato a giocare in una big come il Napoli, ottenendo conferme e risposte favorevoli.

    Ovviamente c’è prima da chiarire se Mazzarri continuerà a sedere sulla panchina del Napoli nella prossima stagione. DeLa sembra essere tranquillo, confidando negli anni di contratto rimanenti che legano il tecnico alla panchina partenopea, ma nel calcio si sa, basta un mal di pancia a far cambiare le carte in tavolo con poco tempo.