Autore: Antonio Trementozzi

  • Materazzi al Chiambretti Night: “Ridatemi lo scudetto del 2002”!

    Materazzi al Chiambretti Night: “Ridatemi lo scudetto del 2002”!

    Non si placano le polemiche tra Inter e Juventus in quest’ultimo periodo. A riaccendere l’eterna polemica questa volta è il difensore interista Marco Materazzi ospite d’eccezione nella trasmissione dei numeri uno, il Chiambretti Night di ieri sera. “La Juve rivuole gli scudetti? – ha risposto il campione del mondo alla domanda sullo scudetto assegnato a tavolino all’Inter del 2006 – Non devono chiederlo a noi. Io mi riprenderei quello perso il 5 maggio 2002. Comunque in quattro o cinque partite precedenti alla sfida contro la Lazio c’è stato qualcosa di poco chiaro”. Non bastavano le continue punzecchiature tra i due presidenti nelle settimane passate dove Agnelli si era detto stufo di sentire ancora le dichiarazioni relative a Calciopoli, indirizzando la sua frustrazione verso la giustizia sportiva e sulla lentezza delle indagini, chiedendo risposte chiare alle loro richieste. Moratti messo a conoscenza della risposta aveva così risposto: “È un giovin signore, mi dispiace annoiarlo”. Non bastasse la continua schermaglia si è sviluppata anche sul mercato, dove i nerazzurri hanno messo a segno il colpo Pazzini, pupillo di Del Neri e su cui la Juve aveva già provato l’assalto in estate, ma ricevendo solo risposte negative. La querelle infinita tra le due squadre sembra non esaurirsi mai, soprattutto in vista del big match tra una settimana, (Juventus-Inter del 13 Febbraio) che vedrà le due società affrontarsi sul campo, unico terreno che non ammette repliche!

    Nella lunga intervista Marco Materazzi  in fase di apertura parla anche del caso Chivu: Ha commesso una sciocchezza, guardandolo ho capito cosa era successo, lo conosco da tanti anni. È difficile ammettere gli errori, lui però lo ha fatto subito”. Raccontando anche, come sia subito andato a calmare Marco Rossi, spiegandogli che se avesse continuato a protestare sarebbe stato espulso e passato lui dalla parte del torto.

    E sul rapporto con l’ormai ex allenatore Benitez, Marco ha cercato di evitare ulteriori polemiche, non lesinando una piccola frecciatina: “Non voglio parlare di lui, è acqua passata, ora c’è un altro allenatore. Non ho il dente avvelenato con lui, anche con Mourinho giocavo poco. Dico solo che in un gruppo solido bisogna dare più attenzione a chi non gioca rispetto agli undici che scendono in campo”.

    Si attendono repliche!

  • Maicon premiato miglior brasiliano d’Europa

    Maicon premiato miglior brasiliano d’Europa

    Oggi al centro sportivo Angelo Moratti di Appiano Gentile, è stato consegnato al terzino nerazzurro Maicon il “Samba d’Or”, premio come miglior giocatore brasiliano in Europa per il 2010. Questo premio è stato creato nel 2008 dall’associazione Sambafoot con vincitori del calibro di Kaka nella prima edizione e Luis Fabiano per l’anno passato. Come si legge sul sito ufficiale dell’Inter, all’allenatore nerazzurro Leonardo, è spettata la consegna del premio.

    Assolutamente giusto premiare un giocatore come Maicon, che lo scorso anno ha praticamente vinto tutto, concludendo un’annata irripetibile.

    Ricordando anche il premio di miglior difensore della passata edizione della Champions League vinto nella giornata dei sorteggi europei.

    Dopo un periodo di calo fisico, e problemi al ginocchio che l’hanno tenuto lontano dai campi, si sta rivedendo nelle ultime partite il vero terzino destro più forte del mondo (come l’aveva definito Roberto Mancini allora tecnico nerazzurro), le sue avanzate devastanti e l’apporto fondamentale alla fase offensiva.

    “È un onore incredibile – ha dichiarato il giocatore dell’Inter – poter ricevere questo premio, a simboleggiare anche il connubio tra Brasile ed Europa. Per questo premio devo però anche e soprattutto ringraziare i miei compagni: senza il loro aiuto non avrei potuto vincere nulla di quanto ho vinto. Da soli non si vince nulla. E insieme noi vogliamo continuare a vincere tanto, perché non ci sentiamo affatto appagati. Personalmente, è un buon momento per me: mi sento bene, l’infortunio è alle spalle, spero quindi di poter continuare a fare del mio meglio e ad ottenere grandi soddisfazioni con l’Inter. E anche con il Brasile. Le motivazioni certo non mancano, anzi, sono ancor più di prima. Più si vince e più si vuole continuare a vincere”.

    Passate le sirene madrilene estive, Maicon con queste parole sembra rimarcare una volta per tutte la volontà di voler restare ancora a lungo con i suoi compagni nerazzurri.

  • Mourinho ha nostalgia dell’Italia

    Mourinho ha nostalgia dell’Italia

    In una recente intervista rilasciata a Sky, il vate di Setubal, si racconta a 360 gradi, dalle motivazioni che l’hanno spinto a diventare uno dei migliori allenatori al mondo fino alla nostalgia del nostro paese.

    L’intervista condotta da Christian Panucci parte dagli esordi, ripercorrendo il percorso di studi del portoghese, laureato in Scienze Motorie e con alle spalle diversi anni di lavoro con ragazzi disabili:

    “Per me è stata un’esperienza incredibile perché tutto è psicologico là, tutto è affetto, tutto è emozione. Ti puoi preparare all’università per lavorare con loro, però poi quando arrivi lì, tutto è passione, cuore, è rapporto diretto, empatia”. Josè spiega quindi l’importanza fondamentale che questa esperienza ha dato alla sua vita: “Io ero molto giovane e nello stesso tempo in cui allenavo ragazzi di 14-15 anni, lavoravo nella scuola con questi bambini e bambine e per me questa è un’esperienza fantastica che dopo tu prendi per la vita e tante volte dico ai giocatori, quando loro non sono felici, che devono essere sempre felici e che ci sono tanti problemi nella vita e questi bambini ne sono un esempio”.

    Riferimenti anche al padre ex giocatore che gli ha fatto vedere il mondo del calcio in un’ottica diversa, con la consapevolezza di non essere un fenomeno con la palla al piede e la scoperta della vocazione nel saper dirigere al meglio una squadra: “Ho capito che non potevo essere un grandissimo giocatore: potevo essere un fenomeno quando giocavo con i miei amici vicino a casa mia, ma quando passavo al campionato organizzato diventavo un giocatore come tanti altri. Ho capito che anche da giovane ero più allenatore in campo che giocatore”.

    Si prosegue con i primi anni da assistente al Barcellona e gli splendidi rapporti con Robson e Van Gaal, l’uno l’opposto dell’altro ma entrambi capaci di insegnargli moltissimo. “Io dico sempre che Bobby mi ha dato un opportunità fantastica di andare a Barcellona, perché sono andato con lui, però poi Van Gaal mi ha dato un’autonomia e una fiducia che mi hanno preparato tanto”.

    L’intervista continua nei ricordi della prima panchina conquistata alla guida del Benfica, prima di arrivare a Leira a metà stagione e raggiungere un terzo posto che sa di miracolo sportivo.

    L’approdo al Porto è storia nota con la rifondazione della squadra con moltissimi giovani talenti portoghesi (tra cui ricordiamo Deco) e la conquista del campionato, una coppa Uefa  e addirittura una Champions League! La storia si ripete con il Chelsea dove il portoghese ha portato in bacheca due campionati consecutivi e sfiorato l’impresa in Europa, ponendo le basi per una squadra che ancora oggi mantiene quell’ossatura di giocatori.

    Le domande relative all’Italia arrivano sul finale di intervista, con una risposta che sicuramente gli affezionati apprezzeranno:

    “Dopo l’Inghilterra sono arrivato in Italia e ho trovato un mondo completamente diverso e molto più complesso. Però per me il peggio in Italia è il dopo partita. Non perché non mi piace, mi piaceva tanto parlare in tv, parlare con Gianluca Vialli, Arrigo Sacchi, gente con un’opinione sincera che ti fa pensare e che ti fa imparare. Però dopo una partita voi giocatori siete stanchi e anche noi allenatori lo siamo. Dopo la partita uno deve mangiare, andare a casa, riposare. Invece, dopo una partita, un’ora di tv era pesante ed era la cosa che meno mi piaceva in assoluto. Ma ricordo sempre quello che diceva Crespo quando io l’ho avuto al Chelsea. Hernan mi diceva tante volte, perché io gli facevo tante domande sull’Italia e lui mi diceva sempre : ‘Quando siamo in Italia siamo stanchi dell’Italia, quando non siamo in Italia, l’Italia manca’. . . ed è vero”.

    Il solito Mourinho, mai una risposta banale!

  • Chivu squalificato 4 turni per pugno a Rossi

    Chivu squalificato 4 turni per pugno a Rossi

    La stangata come era prevedibile è arrivata! Il difensore romeno dell’Inter Cristian Chivu paga la giusta sanzione per il pugno scagliato in pieno viso al centrale del Bari Marco Rossi. Il giudice sportivo attraverso il ricorso della prova televisiva, dopo aver visionato le immagini e valutato l’episodio come comportamento violento, ha applicato la sanzione prevista per il caso specifico. Come si può leggere nella nota, sono più chiare le motivazioni tecniche che hanno portato a scegliere questo provvedimento:

    Il Giudice Sportivo ha sanzionato Chivu, per quattro giornate una volta “acquisite ed esaminate le relative immagini televisive di piena garanzia tecnica e documentale” sulla sfida di ieri sera tra Bari e Inter. Le immagini prese in considerazione  mostrano “il gesto del calciatore interista, del tutto avulso dall’azione di giuoco, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per l’energia impressa e la delicata zona del corpo colpita”. Una condotta resasi necessaria poiché “l’arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio, era concentrata in altra direzione”.

    Lo stesso giocatore ieri sera nell’immediato post partita si era presentato davanti  le telecamere per chiedere scusa,  scoppiando in lacrime capendo la gravità dell’atto compiuto. Le scusa rivolte in primis a Marco Rossi, alla società, ai tifosi e alla figlia a cui non faranno onore guardare quelle immagini del padre.

    “Chiedo scusa a tutti”sono le prime parole del sincero pentimento di Chivu – “Difficile spiegare cosa è successo, perché ho perso un attimo di lucidità. Sono qui per chiedere scusa a Marco Rossi perché ho un briciolo di dignità e voglio chiedergli scusa. Non è da me, mi spiace, mi sento un uomo di merda. Non l’ho mai fatto e chiedo scusa a tutti quelli che guardano il calcio e seguono la squadra. Soprattutto chiedo scusa alle mie due bambine, che potrebbero vedere quello che è successo”.

    “Capisco le scuse di Cristian,- questa la risposta del difensore del Bari Marco Rossi- durante la gara si possono capire questi blackout. Poteva essere un episodio a favore nostro con l’eventuale espulsione. Abbiamo fatto comunque una buona partita. Ora accetto le scuse e pensiamo ad altro. Ci penserà chi di dovere”.

    Scuse e pentimenti a parte, ora il terzino sinistro nerazzurro salterà una serie di partite dall’alto tasso di difficoltà: Roma, Juventus, Fiorentina e Cagliari, tornando a disposizione di Leonardo solo per la sfida contro la Sampdoria dell’ex Pazzini. Dire che l’ha combinata grossa sarebbe quantomeno riduttivo!

  • Bari – Inter 0-3, il pagellone dei nerazzurri

    Bari – Inter 0-3, il pagellone dei nerazzurri

    Pagelle Inter

    Julio cesar 7 Ancora una volta ribadisce il suo ruolo da numero “uno” in campo, togliendo dall’angolino la punizione calciata da Almiron e dando la sicurezza che mancava al reparto difensivo con le sue uscite perfette

    Maicon 6,5 mezzo voto in meno perché nel secondo tempo cala vistosamente mostrando come stia piano piano tornando ai fasti di una volta. Il terzino destro più forte del mondo è sulla via di guarigione, Leo ringrazia!

    Ranocchia 6 Parte piano, poi nel secondo tempo acquista sicurezza, facendo suoi tutti i palloni alti, e mostrando classe in molti disimpegni.

    Chivu 4 primo tempo senza fronzoli, secondo tempo più vivace. Il voto è per il gesto inqualificabile che se fosse stato sanzionato dall’arbitro avrebbe cambiato la partita e lasciato i compagni in seria difficoltà.

    Materazzi 6 Partita tranquilla per lui, senza troppe sbavature

    Motta 5,5 nel ruolo di mediano basso sembra fuoriluogo, non recupera molti palloni e inventa poco. Fuori tempo su molti interventi, forse paga la stanchezza

    Zanetti 6,5 una sola parola Evergreen! Insostituibile, come se avesse una Duracell nelle gambe a un minuto dalla fine della partita ha ancora la voglia di scartare uomini e servire l’assist decisivo a Kharja per il gol di Snejder

    Kharja 7 un primo tempo da dimenticare. Poi si accende e trova l’uno due con Eto, piazzando un rasoterra micidiale. Nel finale non bastasse serve anche l’assist di petto per il neo entrato Sneijder. Il mercato interista sta dando i suoi frutti!

    Eto’o 6,5 Il re Leone non conosce pausa, corre e scatta come un ragazzino. Turn over?Non chiedetelo a lui

    Pazzini 6,5 se non avesse segnato il voto sarebbe stato sicuramente negativo, ma gli attaccanti vivono del gol, e a lui quello non manca mai! I tifosi sono già “Pazzi” di lui

    Sneijder 6,5 L’olandese non giocava dalla semifinale del mondiale per club e si presenta stasera solo per fare il tagliando ai muscoli. Serata perfetta in cui timbra anche il cartellino con il gol

    Milito 5 Lontano anni luce dal giocatore che ha fatto sognare i tifosi interisti. Lotta tutto il tempo che rimane in campo, ma le gambe sono troppo molli, e la prestazione è senza dubbio negativa. Ha bisogno di ritrovare la fiducia in sè stesso.

    Leo 6,5 Sufficienza più che piena per aver cambiato le carte in tavola, mostrando come il ruolo dell’allenatore sia decisivo in queste partite. Sbaglia formazione nel primo tempo, togliendo un centrocampista e allungando troppo la squadra. Restyling nel secondo tempo con il ritorno al 4-4-2 e ottiene una prestazione perfetta dai suoi ragazzi.

  • L’Inter dorme, Sneijder da la sveglia e travolge il Bari

    L’Inter dorme, Sneijder da la sveglia e travolge il Bari

    La squadra di Leonardo ha dimostrato come le grandi squadre anche giocando male riescano a portare a casa i 3 punti. Una partita che per tutto il primo tempo non ha regalato nessuna emozione, come in un incontro di pugilato dove i due pugili si studiano prima di sferrare il colpo decisivo. L’Inter scende in campo con una formazione inaspettata, e fin troppo offensiva schierando in avanti Milito Pazzini ed Eto’o, con il supporto dei 3 centrocampisti Kharja Zanetti e Motta.

    Inedita anche la coppia tutta italiana di centrali Ranocchia Materazzi. Nessuna sorpresa in formazione per la squadra di Ventura. È stata una partita dalle due facce, dove nel primo tempo va dato assolutamente merito al Bari di aver annullato il gioco dell’Inter e ci sono da fare serie critiche alla scelta iniziale della formazione da parte di Leo. I nerazzurri scesi in campo sono apparsi fin dall’inizio troppo sbilanciati e l’effetto 3 punte, togliendo peso al centrocampo ha reso paradossalmente sterile l’attacco. Degne  di nota nel primo tempo sono state le accelerazioni di Maicon arrembante sulla sua fascia e  la splendida parata di Julio Cesar su punizione di Almiron.

    Il nervosismo non è mancato in campo, soprattutto alla luce del gestaccio di Chivu, che ha rifilato un pugno al centrale del Bari Marco Rossi. Gesto ingiustificabile che non essendo stato ravvisato dalla terna arbitrale fa del giocatore romeno un candidato perfetto per la squalifica da prova televisiva. Nel secondo tempo l’ingresso di Snejider ha dato più qualità alla manovra interista, mostrando un Bari molto più schiacciato nella sua metà campo.

    Solita partita di Eto’o che sfreccia sulla fascia come una gazzella e serve splendide palloni ai compagni di reparto, come nell’azione dell’uno due veloce che porta Kharja a scaricare il pallone in rete al 24’ del secondo tempo( l’ex genoano non andava in rete, addirittura da 21 mesi). Dopo il gol cambia totalmente la partita del franco marocchino, che trova più sicurezza e tranquillità nelle giocate. Nel finale il Bari crolla prima con il gol di Pazzini su un bel pallone recuperato da Snejider e all’ultimo minuto con una percussione sulla fascia di  capitan Zanetti che scarica su Kharja, assist per Snejider e pallone in rete, festeggiando il rientro nel migliore modo possibile!

    Bilancio positivo per i nerazzurri che, dovevano assolutamente vincere e riescono a tornare in corsa diretta per lo scudetto, ma serataccia per Chivu che in un periodo di partite fondamentali che attendono l’Inter (Roma, Juventus e Fiorentina per il recupero) si rende protagonista con un episodio inguardabile, andando incontro a una squalifica minima di 3 turni. Un consiglio per Leo, alla Roma e alla Juve non si può regalare un tempo!

  • Il Chelsea non ha freni: Hamsik e Sanchez per Giugno!

    Il Chelsea non ha freni: Hamsik e Sanchez per Giugno!

    Sembra che Roman Abramovich sia tornato il re del mercato in assoluto, come faceva solo qualche anno fa, ricordando l’oneroso acquisto flop di Shevchenko dal Milan. Non bastassero i 75 milioni di euro spesi in un solo giorno (con l’acquisto di Torres dal Liverpool e David Luiz dal Benfica) secondo l’autorevole giornale britannico “The Indipendent” il proprietario dei Blues ha in mente altri colpi ad effetto già per giugno, volendo ringiovanire la squadra e riuscire a vincere una Champions solamente sfiorata negli ultimi anni.

    Questa manovra risulterebbe un tentativo ultimo di aggirare il fair play finanziario che entrerà in vigore effettivamente solo nel prossimo anno e cercare di abbassare un’età media della squadra che ormai è troppo alta. Sulla lista dei desideri del magnate russo spiccano i nomi di Marek Hamsik gioiello del Napoli di De Laurentis che più volte ha dichiarato incedibile, e Alexis Sanchez stella dell’Udinese del patron Pozzo che ha infiammato il mercato invernale, con un cartellino dal valore non inferiore ai 30 milioni di euro.

    Arrivassero offerte irrinunciabili la serie A perderebbe due giocatori di valore assoluto, alzando ancora una volta il divario che separa la Premier League dal nostro campionato. Non bastassero questi nomi, in questa “lista della spesa” figura anche Romelu Lukaku giovanissimo talento 17enne dell’Anderlecht su cui ci sono gli occhi di mezza Europa, in primis Inter, Juventus e Real Madrid.  Il reparto offensivo in quest’ottica sembra più che sistemato, considerando anche i giocatori già presenti come Drogba, che non è proprio l’ultimo arrivato! Per la difesa invece spunta il nome  di Gregory Van der Wiel dell’Ajax con una valutazione che si aggira sui 20 milioni di euro già richiesto anche dal Barcellona di Guardiola. A chi considerava Carlo Ancelotti un tecnico sfortunato, essendo stato l’unico allenatore a cui Abramovich non avesse comprato nessuna stella, dovrà ricredersi!

  • Inter: Missione “Remuntada”. A Bari per i 3 punti

    Inter: Missione “Remuntada”. A Bari per i 3 punti

    Dopo l’ultima impresa sportiva contro il Palermo, ora la squadra di Leo ha un’occasione d’oro per risalire la classifica velocemente in un colpo solo. Tutte le avversarie in questi due giorni di campionato hanno rallentato: la Roma ferma sul pari in casa contro il Brescia, Lazio e Milan si sono annullati a vicenda con un secco 0 a 0, e il Napoli ha subito una brutta battuta d’arresto contro un ottimo Chievo perdendo 2 a 0. Senza dimenticare anche l’ulteriore sconfitta della Juve che ormai sta ridimensionando i  suoi sogni europei.

    L’Inter quindi, va a Bari per affrontare una sfida di importanza fondamentale e anche se sulla carta non c’è partita, perché la squadra allenata da Ventura è il fanalino di coda della classifica il tecnico dell’Inter Leonardo predica calma e attenzione:

    “Il Bari ha raccolto meno di quanto meritava, basta vedere cos’hanno fatto lo scorso anno. Sono arrivati giocatori nuovi e questa gara va presa con molta concentrazione, sarebbe un errore pensare alla classifica, sia quella nostra che quella del Bari.”

    Le Notizie migliori per Leonardo arrivano anche dall’infermeria nerazzurra dove Sneijder come Cambiasso sono considerati dallo staff medico arruolabili per la partita. L’olandese fuori dalla semifinale del mondiale per club non vede l’ora di tornare a rendersi utile per i suoi compagni, ma anche in questo caso Leo chiede pazienza, cercando di non voler forzare i tempi: “Snejider? E’ disponibile ma non gioca dal 15 dicembre, da tanto tempo”.

    I dubbi restano per l’eventuale formazione da schierare, con l’ipotesi che vedrebbe partire subito Nagatomo sulla fascia sinistra, Kharja a centrocampo e dal primo minuto Pazzini in coppia con Eto’o, vista la non brillantissima forma dell’argentino Diego Milito.

    I toni della sfida salgono purtroppo non solo a livello sportivo, poiché è notizia di ieri l’esplosione di una bomba carta nei pressi dell’abitazione del presidente del Bari Vincenzo Matarrese. Tanto spavento per il presidente che ha dichiarato di essere sconvolto ma di non voler mollare: Non lo meritiamo. Stavo mollando tutto, poi la telefonata di un personaggio importante di Bari mi ha stimolato a continuare. La verità è che ho messo in crisi la mia famiglia per il calcio. Negli ultimi anni ci abbiamo rimesso circa 50 milioni di euro. Nonostante tutto sono qui, deciso a raggiungere la salvezza. Ho preso sette nuovi giocatori perché ci credo ancora. E, sia chiaro, possiamo salvarci solo con Ventura”.

    Per quanto riguarda l’undici da schierare, Ventura viste l’indisponibilità di Masiello e Barreto (fuori ancora per un mese)  e con il probabile forfait di Belmonte al centro della difesa schiererà Rossi, con un centrocampo robusto composto da Gazzi, Donati, Almiron e Bentivoglio, per riproporre in attacco il solito tandem composto da Okaka Rudolf.

    Attenzione su entrambi i fronti quindi, nessuna delle due squadra può permettersi falsi passi!

    L’occasione per gli uomini di Leo è troppo ghiotta per essere mancata, con la partita da recuperare contro la Fiorentina che si avvicina l’obiettivo è  rosicchiare due punti al Milan. Dall’altra parte per il Bari  l’obbligo di vincere è assolutamente necessario per tirarsi fuori da una situazione che definirla nera sarebbe poco.

  • Milito ha ancora voglia di vincere! Un’altra Champions è possibile!

    Milito ha ancora voglia di vincere! Un’altra Champions è possibile!

    Il principe Diego Milito, protagonista assoluto del 2010 con i nerazzurri, ha rilasciato una lunga intervista al sito della Fifa (trad. fcinter1908.it). Sul finale di stagione un po’ tribolato, che si è concluso comunque con la vittoria del Mondiale per Club, ha usato parole che lasciano trasparire ancora una grande emozione e tanta fame agonistica per la stagione in corso: “il Mondiale era uno degli obiettivi principali della stagione e siamo contenti di averlo vinto in scioltezza. E’ un torneo molto importante di per sé ma aggiunge anche lustro a quanto abbiamo fatto nel 2010. (…)Per questo siamo fieri di portare lo stemma dei campioni del Mondo sulla maglia e cercheremo di rivincere la Champions quest’anno”.

    Ovviamente l’intervista non poteva non tener conto dell’evidente calo fisico subito quest’anno, dove la media realizzativa dell’argentino è notevolmente scesa. Gli infortuni nella prima parte della stagione purtroppo l’hanno tormentato, condizionando inevitabilmente gran parte delle sue presenze in campo. La necessità di farlo giocare nel torneo di Abu Dabi ha allungato notevolmente i tempi della guarigione, questo emerge anche dalle sue parole: “Non ero in perfette condizioni ma sono contento di aver recuperato per il Mondiale. Il gol contro il Seongnam mi ha ripagato dei sacrifici fatti per esserci. Poi sono stato fuori ancora ma ora sono pronto per la seconda parte di stagione, quando le partite diventano sempre di più e sempre più importanti”.

    Tra i ricordi più belli citati dall’argentino spiccano i gol segnati a Siena nell’ultimo di Campionato (gol che ha regalato lo scudetto ai nerazzurri), il gol nella finale di Coppa Italia e ultimo e più importante, l’indimenticabile doppietta nella finale di Madrid. Chiusura dell’intervista con i più sinceri ringraziamenti al Genoa, primo club ad aver creduto nelle sue potenzialità e ai tifosi rossoblù ancora innamorati del Principe.

    I ringraziamenti finali vanno ai grandi giocatori da cui Diego Milito ha imparato di più e a cui si ispira ancora oggi: “Il mio idolo era Francescoli ma ho imparato molto guardando Batistuta e Crespo, due grandi attaccanti che hanno segnato tanto in Italia. Anzi Crespo sta continuando a farlo. E’ un professionista fantastico.”

  • Julio Cesar smentisce le voci di addio dall’Inter

    Julio Cesar smentisce le voci di addio dall’Inter

    Le voci di mercato che vorrebbero il portiere nerazzurro e della Selecao in Premier League per sostituire Van Der Sar (che quest’anno darà l’addio al calcio) vengono smentite dallo stesso in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

    “La storia che mi vorrebbe in Inghilterra l’estate prossima quando arriverà Viviano? Ma ci sono davvero queste squadre? E dove sono? Io del Manchester non ho mai sentito nessuno e per quanto ne so neppure l’Inter.Mi vedo all’Inter fino al 2014, quando scadrà il mio contratto. Non vedo perché dovrei cambiare”.

    In prospettiva di un eventuale arrivo in nerazzurro di Emiliano Viviano, giovane portiere del Bologna da tempo nelle mire dell’Inter, l’estremo difensore nerazzurro risponde con fermezza: “Per me non cambierebbe niente”.

    Nell’ipotesi che sia la società nerazzurra a volere una cessione, Julio ne parla con molta serenità, evidenziando lo splendido rapporto  con il presidente interista:Ne parliamo io e il presidente Moratti, come sempre: vado da lui, ascolto cosa ha da dirmi, gli dico quello che penso. E qualunque cosa ci diremo, ci capiremo senz’altro”.

    Il periodo più nero della carriera del brasiliano sembra essere finito, dopo un’assenza di quasi 3 mesi dai campi di calcio per via del solito infortunio e delle ricadute è ormai solo un ricordo. La medicina migliore secondo il portiere nerazzurro è proprio tornare a giocare, rendersi utile e indispensabile per un gruppo che ha sentito molto la sua mancanza.

    “Star fuori cosi tanto tempo è una noia mortale -ha dichiarato il portiere alla Gazzetta- iniziavo addirittura a parlare con in miei muscoli,soprattutto con quel bicipite femorale maledetto,adesso sono rientrato ed ho una voglia matta di far bene”

    Proprio domenica nella sfida contro il Palermo i tifosi hanno capito la vera differenza tra un buon portiere come Castellazzi e un fenomeno, uno dei tre portieri più forti al mondo, come Julio Cesar che da solo ha tenuto in vita una partita neutralizzando prima il rigore di Pastore che avrebbe chiuso la partita, e nel finale compiendo un altro miracolo sul tiro rimpallato su Maicon. Nell’attesa che lo score passivo della difesa interista nelle ultime gare possa diminuire, il portiere prima di tranquillizzare i suoi compagni di reparto, mette le cose in chiaro tranquillizzando i tifosi nerazzurri sul suo futuro!