Autore: Antonio Trementozzi

  • Aquilani frena sul riscatto della Juve: “Non è facile”

    Aquilani frena sul riscatto della Juve: “Non è facile”

    L’ex centrocampista di Roma e Liverpool Alberto Aquilani ormai in forza nella Juventus, in un’intervista Sky Sport rivela alcune indiscrezioni sul suo futuro sempre meno più chiaro. Parlando innanzitutto della sua scelta di tornare in Italia e vestire la maglia bianconera e con l’analisi della situazione attuale:

    “Sono venuto qui con la speranza di trovare un po’ di continuità dopo due anni in cui avevo giocato veramente poco. Sono venuto in prestito e quindi sapendo di correre anche qualche rischio, in una squadra importante come la Juventus, dove c’era anche il rischio di non giocare. Invece sono contento di aver trovato tanta continuità. Quando giochi così tante partite, ci sono momenti in cui le cose vanno meglio, altre peggio, non ero più abituato a fare tutte queste partite insieme, una dopo l’altra. Sono però soddisfatto, – ha aggiunto il centrocampista bianconero – ovvio che i risultati della squadra condizionano le prove dei singoli giocatori e viceversa. Adesso siamo in un buon momento e da qui alla fine ci sarà un sprint dove cercheremo di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società.

    Anche Alberto come Gigi Buffon parla di rammarico guardando alla classifica, evidenziando come adesso sia il momento di rialzarsi e tornare ad essere la vera Juventus: C’è sicuramente rammarico perché abbiamo perso tanti punti, giocato male alcune partite, però non mi piace guardare indietro ma avanti. Purtroppo nel calcio ci sono momenti in cui le cose non vanno bene, ci sono alti e bassi e questo va accettato. Siamo in una posizione di classifica ancora non buona e quindi ci serve ancora qualche risultato positivo per cercare di entrare nella zona che ci compete, la Champions League. Penso che quello sia il nostro obiettivo”.

    Sul suo futuro è meno ottimista, visto l’elevato costo del suo cartellino, spiegando come la scelta di giocare alla Juventus per lui sia stata anche dettata dalla volontà di rimettersi in gioco, giocarsi tutte le carte a disposizione:
    “Io sono venuto qui rischiando anche qualcosa perché sono venuto in prestito secco, a differenza di altri miei compagni che hanno un obbligo o già una parola per il riscatto. Da parte mia non c’è niente, la Juventus ha soltanto un diritto ma molto alto per il mio riscatto. So dunque che non è facile ma sono tranquillo, non ci sto pensando e cercherò di dare tutto quest’anno perché mi hanno dato la possibilità di tornare in Italia e di avere un ruolo importante in questa squadra”.

    Guardando i risultati delle italiane in Champions, con il Tottenham che batte la prima in classifica del nostro campionato e la Roma che perde contro una squadra ucraina che ancora non aveva iniziato il campionato è normale parlare di crisi del calcio italiano? “Non so se la parola crisi sia quella giusta. – questa la risposta del centrocampista bianconero – Io ho giocato in Inghilterra e lì le squadre sono forti, ci sono 5-6 squadre allo stesso livello.  Anche il Liverpool, che secondo me è una grandissima squadra, in Italia giocherebbe non in scioltezza, perché la parola scioltezza è sbagliata, però farebbe sicuramente molto bene, mentre lì è sesta o settima. E comunque ha speso più di cinquanta milioni di euro nel mercato invernale, anche perché ha venduto Torres. Le squadre inglesi hanno qualcosa in più, hanno una cultura diversa forse nell’allenamento o nel preparare la partita che ti permette di dare qualcosa di più in campo durante il match”.

    Finale di intervista con una domanda sulle differenze tra Roma e Torino e sulla possibilità che la sua ex squadra riesca ad uscire da questo periodo negativo: “Sono due piazze un po’ diverse. I tifosi della Roma sono tutti lì, sono tutti romani, pronti a fischiarti quando le cose non vanno bene e mandarti alle stelle quando le cose vanno bene. Quando le cose vanno male, invece, di meno. Però non so, la Roma è formata da grandissimi calciatori, quindi io penso non abbiano nessun tipo di problema a superare questo momento”.

  • La Roma crolla sotto i colpi dello Shakhtar

    La Roma crolla sotto i colpi dello Shakhtar

    La Roma perde 3 a 2 all’Olimpico contro Shakhtar e adesso la qualificazione è seriamente a rischio. Dopo la crisi di risultati con il pari di Brescia e le sconfitte contro l’Inter e il Napoli che avevano ridimensionato i sogni scudetto in casa Roma, arriva la batosta anche in Europa, con una sconfitta che rende davvero difficile la trasferta per il ritorno degli ottavi.

    A parte il risultato non sono mancati gol e spettacolo all’Olimpico per una partita che davvero non ha smesso mai di regalare emozioni.

    La Roma di Ranieri gioca un bellissimo calcio per gran parte del primo tempo, rendendosi padrona del campo.

    Gran parte del gioco passa per i piedi del capitano, anche se sia Vucinic che Menez riescono con giocate improvvise a mettere in crisi la difesa della squadra ucraina. La Roma fa fatica però a entrare in area, provando troppo spesso gli inserimenti per vie centrali, mentre lo Shakhtar si difende con molti uomini dietro la linea della palla.

    Al 27’ dopo aver sfiorato pochi minuti prima il gol Burdisso da calcio d’angolo, arriva la rete del vantaggio giallorosso grazie a Perrotta. De Rossi mette giù in area un pallone difficile, scarica su Taddei, cross morbido a scavalcare il portiere e Perrotta schiaccia di testa sul difensore dello Shakhtar Rat con deviazione vincente per i giallorossi. La gioia del gol non dura nemmeno un minuto, perché sull’azione offensiva seguente della squadra di Lucescu la Roma subisce il pareggio con un tiro da fuori area di Jadson deviato da De Rossi. Deviazione decisiva che beffa il portiere giallorosso Doni.

    Una partita che poteva sembrar facile sulla carta si rivela tutt’altro, quando al 35’ Costa si libera al limite dell’area e calcia a giro sul palo opposto realizzando un gol bellissimo. Ancora Shakhtar al 41’ quando Riise perde palla con un errore sulla fascia regalando il pallone a Costa che serve in area il compagno Luis Adriano libero da marcature e realizza il gol che porta gli ucraini sul 3 a 1. Una tripletta tutta brasiliana che manda la Roma negli spogliatoi con il morale ai minimi storici e uno stadio intero che fischia i suoi eroi e gli incita a tirare fuori gli attributi. Nella ripresa la musica non cambia la Roma subisce tanto, troppo, anzi rischia l’imbarcata e il possibile 4 a 1, esponendosi molto e lasciando tantissimo spazio alle ripartenze degli ucraini. La Roma ci crede e nel giro di pochi minuti con Menez al 60’ riesce ad accorciare le distanze. Il francese praticamente si inventa un gol bellissimo. Tiene testa e resiste alla trattenuta di Jadson poi dal limite dell’area calcia di piatto all’incrocio dei pali facendo esplodere l’Olimpico! La Roma ci crede e fino alla fine va più volte vicino al gol sia con Borriello entrato al posto di Vucinic sia con Totti, ma senza fortuna. Senza però  dimenticare  i rischi corsi e le numerose occasioni sventate da Doni o sbagliate dagli uomini di Lucescu. Nel finale la Roma alza bandiera bianca accusando anche le ammonizioni di Cassetti e Menez entrambi diffidati, che, automaticamente salteranno la sfida di ritorno.

    In conclusione è stata una partita che ha sicuramente divertito gli spettatori, mostrando un calcio spettacolare ma sicuramente  evidenziando dei limiti con delle squadre organizzate male a livello difensivo, dove non c’è stata tregua per le difese: o attaccava lo Shakhtar o attaccava la Roma non ci sono state fasi intermedie o di gioco statico. Tantissime le occasioni per parte a dimostrazione di come gli avvertimenti di Ranieri non siano stati proprio ascoltati da tutti. La Roma perde in casa una partita chiave. Il ritorno adesso è assolutamente in salita per i giallorossi che dovranno segnare almeno 2 gol e non subirne nessuno per passare il turno.

  • Pagelle Fiorentina – Inter 1-2. Ranocchia è un muro

    Pagelle Fiorentina – Inter 1-2. Ranocchia è un muro

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 6,5

    Ranocchia 7,5 Proprio nello stadio dove si era infortunato risorge come un’araba fenice, tirando fuori una prestazione da numero 1. L’Inter ha trovato il degno sostituto di Samuel per il presente ma soprattutto per il futuro! Stasera è zona no-fly dove c’è lui: prende praticamente tutte i palloni alti e con eleganza e forza fisica al tempo stesso tiene testa a Gilardino Mutu e Babacar. Nel giorno del suo compleanno non poteva chiedere di più! Uomo partita Sky: Tanti Auguri Andrea!

    Maicon 7

    Cordoba 6 Ancora qualche incertezza per il colombiano che forse paga ancora lo scotto dell’incertezza di Torino che aveva praticamente spianato la strada a Matri. Soffre moltissimo Gilardino nelle palle alte e nella maggior parte delle occasioni è costretto al fallo.

    Nagatomo 6,5 Prima da titolare, parte con il freno a mano nel primo tempo e lascia la timidezza nello spogliatoio nel secondo, dove solca la fascia con una corsa che non t’aspetti. Dribbling, tanta velocità e ottimi inserimenti. L’unico problema è la precisione nei cross che lascia a desiderare: mezzo voto in meno per questo. Da calibrare

    Stankovic 6,5

    Cambiasso 7


    Sneijder 5,5


    Zanetti 7

    Pazzini 7 è incredibile come il Pazzo riesca a passare quasi un’intera partita senza ricevere un pallone, aspettare quello giusto e farsi sempre trovare pronto! Nel primo tempo praticamente è inesistente, nel secondo si mette più a servizio della squadra prendendo palla anche a centrocampo cercando di far salire i compagni e guadagnando qualche punizione. Eto’o lo premia con uno splendido assist e lui ricambia portando l’Inter in vantaggio. Non esulta ma esultano gli interisti per lui!

    Eto’o 8
    27 gol in 33 partite questo il suo biglietto da visita. Per uno che non li conta nemmeno se non sono 25 è tutto un programma. Stasera non segna direttamente ma dai suoi piedi nascono i due gol che portano l’Inter a vincere una partita fondamentale. Nel primo c’è la complicità di Camporese, nel secondo dopo aver saltato il giovane difensore con una facilità disarmante serve un pallone perfetto a Pazzini. Ha cancellato con una serata l’immagine di quella maledetta traversa. Alieno

    Pagelle Fiorentina

    Boruc 6

    Camporese 5 Serata no per il giovanissimo difensore viola. Dopo il suo primo gol contro il Palermo stasera gli gira tutto storto. Nemmeno inizia la partita e devia un passaggio di Eto’o beffando Boruc. Nel secondo tempo soffre le avanzate del camerunense e si fa ubriacare dai suoi dribbling facendolo entrare in area nell’azione del secondo gol nerazzurro. Rimandato

    Gamberini 5,5

    Pasqual 6 La sfortuna di Camporese è bilanciata dal colpo fortunato nato dal suo cross che riesce a beffare Julio Cesar e a portare la Fiorentina sul pari. Per tutto il primo tempo una buona partita con ottime incursioni e una buona fase difensiva. Nel secondo tempo cala anche lui e soffre prima le accelerazioni di Maicon e poi quelle di Eto’o.

    Comotto 5,5

    Donadel 5,5

    Montolivo 5 Nel primo tempo è lui che detta i tempi di gioco e addirittura potrebbe portare la Fiorentina in vantaggio servito da Comotto in un’azione fotocopia a quella contro il Palermo,  con un inserimento perfetto al centro dell’area, dove stavolta calcia a lato. Nella ripresa scompare insieme al resto della squadra. Affondato

    Beherami 5,5

    Santana sv

    Lijaic 6,5 Grande partita del gioiellino tanto criticato da Mihaijlovic, che entra al posto di Santana e si rende pericoloso sin dal suo ingresso, mettendo la difesa interista in seria difficoltà. Corre, crea spazio e inventa, un grande talento che la Fiorentina dovrà valorizzare.

    Gilardino 5,5

    Mutu 5 Adrian praticamente gioca mezza partita, perché se nel primo tempo il suo nome è sempre presente in cronaca nella ripresa c’è qualcuno che si chiede se sia già stato sostituito? Forse le vicende personali non l’aiutano in un momento così delicato. Di certo questo non è il Mutu che conosciamo!

  • L’Inter cancella le critiche. Fiorentina ko, Milan a +5

    L’Inter cancella le critiche. Fiorentina ko, Milan a +5

    Chiuso il discorso recuperi l’Inter si riprende i 6 punti di distacco virtuali sul Milan e si porta a meno 5 dalla capolista, cancellando tutte le polemiche della sconfitta di Torino in un solo colpo.

    Una partita tutt’altro che facile quella di stasera per i nerazzurri di Leonardo contro una Fiorentina nel suo momento migliore. L’Inter scende in campo con una formazione dove al posto di Kharja a centrocampo rientra il serbo Stannkovic, mentre per la Fiorentina nessuna cambio nella formazione prevista.

    Al 6’ la partita già entra nel vivo con una bellissima ripartenza dei nerazzurri in una situazione di 5 contro 4 dove Stankovic serve Eto’o, il camerunense mette una palla tesa in area verso Nagatomo e il difensore viola Camporese con il piede anticipa tutti mettendo la palla in rete. Autogol sfortunato e la partita sembra già in salita per la Fiorentina. Sembra svanita maledizione della scorsa domenica quando la palla non voleva proprio entrare, e adesso la fortuna sembra girare per i nerazzurri. In realtà i viola non si demoralizzano, anzi, danno sin da subito del filo da torcere alla difesa interista con belle percussioni sulle fasce di Santana (uscito al 25’ per infortunio) e Pasqual, e con gli inserimenti sempre pericolosi di Montolivo.

    Un primo tempo in cui l’Inter non ha saputo sfruttare il vantaggio, giocando troppo schiacciata e permettendo alla Fiorentina molte ripartenze veloci. I nerazzurri soprattutto in difesa non hanno dato l’idea di una squadra solida soffrendo le offensive viola. Al 32’ Pasqual scende sulla fascia di Maicon e dalla trequarti fa partire un cross con una traiettoria velenosa sul quale Gilardino non riesce ad arrivare. Il portiere nerazzurro rimane beffato quando la palla sembra uscire e invece colpisce il palo interno e finisce in rete. 1 a 1 palla al centro, tutto da rifare.

    La Fiorentina continua a spingere, e l’Inter sembra riapparire gli incubi di Torino, dove il gioco mancava e la lentezza della manovra con gli errori a centrocampo erano una costante. Si va a riposo sul punteggio di 1 a 1 che non fa felice nessuno.

    Nel secondo tempo i nerazzurri scendono in campo con un atteggiamento diverso, riscontrabile soprattutto nella prestazione di Nagatomo, molto più propositivo nella ripresa. La squadra di Leonardo come un pugile cerca di mettere la Fiorentina alle corde, stando attenta a non subire troppo le pericolose ripartenze viola, spesso sventate da un monumentale Ranocchia. Il copione della partita  però è destinato a cambiare. Al 16’ della ripresa Eto’o riceve palla e si defila sulla fascia, dove con un gran numero salta prima Camporese e al limite dell’area serve un gran pallone che passa tra le gambe di Pasqual a Pazzini. Il Pazzo sotto rete è micidiale e nonostante la trattenuta di Gamberini riesce a portare nuovamente l’Inter in vantaggio.

    Al 35’ da segnalare la sostituzione di Sneijder per un dolore accusato alla coscia, nella speranza che non sia uno degli ennesimi infortuni che hanno falcidiato i nerazzurri in questa stagione.

    Nel finale Sinisa Mihaijlovic si gioca tutte le sue carta sostituendo Donadel con D’agostino per avere una maggior spinta offensiva e togliendo Beherami per l’ingresso di Babacar con una Fiorentina a trazione anteriore. Il Forcing finale non arriva, perché l’Inter con gli ingressi di Kharja Mariga e Obi ha un centrocampo di contenimento che gli permette di gestire tranquillamente il vantaggio con un possesso palla più articolato.

    Finale di partita: Inter batte Fiorentina 2 a 1. Leonardo con questi 3 punti cancella tutte le critiche del post partita contro la Juve e rilancia l’Inter alla caccia dei cugini milanisti

    Cosa si dirà domani in conferenza stampa? Sicuramente che questo campionato è senza ombra di dubbio il più bello degli ultimi dieci anni!

  • Roma – Shakhtar: probabili formazioni. Ranieri si affida a Totti

    Roma – Shakhtar: probabili formazioni. Ranieri si affida a Totti

    Stasera ore 20 e 45 all’Olimpico gli uomini di Ranieri vorranno cancellare la bruttissima prestazione contro il Napoli e fare risultato con lo Shakhtar Donetsk, squadra ucraina guidata da Lucescu, cercando di ipotecare mezza qualificazione già all’andata. Una partita che sulla carta potrebbe sembrare facile, ma ovviamente vista la crisi di risultati e il periodo non proprio roseo dei giallorossi, la renderanno in realtà una sfida da affrontare con la dovuta cautela. Soprattutto considerando il fatto che la squadra di Lucescu ha svolto una preparazione specifica solo per la Champions League, poiché il campionato ucraino non è ancora iniziato.

    Ranieri dopo gli sfoghi in conferenza stampa ha chiarito di non essere lui il problema della Roma, avendo già avuto un confronto con i giocatori e smentendo al tempo stesso ogni voce su Montella come suo sostituto, etichettando in maniera ironica queste voci come gossip romani. La squadra deve rialzarsi da questo momento, ne ha le potenzialità, manca solo un pizzico di fiducia e consapevolezza nelle proprie forze, questo è stato in sintesi il messaggio del tecnico giallorosso.

    Vista l’indisponibilità di Julio Sergio per l’infortunio rimediato contro il Napoli, in porta andrà la riserva di lusso Doni. Difesa schierata con il ritorno del francese Mexes che in campionato non ha giocato per scontare la squalifica e dell’argentino Burdisso. Ai lati Riise e Cassetti che torna sulla fascia dopo la prova da centrale. Solito centrocampo robusto con Daniele De Rossi Perrotta e Simplicio, vista l’indisponibilità di Pizzarro ancora alle prese con problemi muscolari. Ranieri  in attacco, sembra voler puntare sul tridente offensivo composto da Menez, il capitano Francesco Totti e il montenegrino Vucinic, lasciando in panchina Marco Borriello.

    Dall’altro lato Mircea Lucescu in un’intervista sulla Gazzetta dello Sport si è detto convintissimo della forza della sua squadra: “Siamo superiori alla Roma nell’organizzazione di gioco. Abbiamo due filosofie diverse. Noi siamo più portati a proporre calcio,sfruttando gioventù e velocità, mentre la Roma si affida alle qualità tecniche dei suoi campioni e al contropiede”.

    In seguito però ammette come, la gara contro la Roma avrà molte insidie per il lungo stop dalla fine del campionato ucraino: “Il problema è che abbiamo giocato l’ultima gara ufficiale ottanta giorni fa. In uno spazio di tempo così grande non si perde solo la condizione, ma si dimenticano anche i meccanismi di gioco”.

    Predicando infine molta cautela e credendo nella possibile vittoria: “All’Olimpico sarà dura perché la Roma è in difficoltà. Mi aspetto una risposta piena di orgoglio, ma anche un certo nervosismo e questo potrebbe danneggiare la squadra di Ranieri. Noi però vogliamo giocarcela” .

    Stasera l’America guarderà la partita, Ranieri e la Roma sono avvertiti: Vietato sbagliare!

    Probabili formazioni

    Roma (4-3-1-2): Doni; Cassetti, Mexes, Burdisso, Riise; Perrotta, De Rossi, Simplicio; Menez, Totti, Vucinic.
    Allenatore: Ranieri
    Panchina: Lonbont, Juan, Castellini, Brighi, Greco, Taddei, Borriello.
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Cassetti, Menez
    Indisponibili: Adriano, Julio Sergio, Pizzarro

    Shakhtar Donetsk (4-4-2): Pyatov; Srna, Chygrynskiy, Rakitskiy, Rat; Costa, Gai, Jadson, Willian; Eduardo, Adriano.
    Allenatore: Lucescu.
    Panchina: Khudzhamov, Hubschmann, Ishchenko, Kobin, Stepanenko, Mikhitaryan, Teixeira
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Rat, Gai
    Indisponibili: Fernandinho, Kucher

  • Fiorentina – Inter: Probabili formazioni. Leo lancia Nagatomo

    Fiorentina – Inter: Probabili formazioni. Leo lancia Nagatomo

    Stasera la serie A scenderà in campo con due recuperi di campionato, dove vedremo affrontarsi a Firenze la Fiorentina di Siniša Mihajlovićr igenerata dalla rimonta in casa del Palermo, contro i nerazzurri costretti a vincere per non abbandonare definitivamente l’obiettivo scudetto. L’altro recupero si terrà a Genova dove si svolgerà il derby della lanterna tra Sampdoria e Genoa, dove anche in questo caso un pareggio non sarebbe utile a nessuna delle due squadre vista la bassa posizione occupata in classifica da entrambe.

    Leonardo nell’ultima conferenza stampa ha confessato ancora una volta la sua idea di calcio offensivo e di bel gioco,  chiedendo coerenza di giudizio sulla sua squadra, senza fare drammi per una partita persa dopo una incredibile rimonta. Alle 18 e 30 i nerazzurri scenderanno in campo per cancellare l’amarezza della sconfitta di Torino con questo probabile schieramento: Julio Cesar estremo difensore, coppia di centrali Ranocchia Cordoba con Maicon a destra e la possibilità di vedere fin dal primo minuto sulla fascia opposta al brasiliano, il nipponico Nagatomo, avanzando  capitan Zanetti a centrocampo. Playmaker basso della mediana stavolta sarà Cambiasso essendo indisponibile Thiago Motta, con il supporto a lati di Kharja e Zanetti. L’olandese Sneijder si muoverà dietro il reparto offensivo composto da Pazzini – Eto’o, quest’ultimo particolarmente ispirato, vorrà farsi perdonare gli errori di domenica sera.

    Dal fronte opposto l’ex giocatore e vice in seconda di Roberto Mancini all’Inter Siniša Mihajlović, ha affermato in conferenza stampa di augurare la rimonta scudetto ai nerazzurri con la loro vittoria finale, ma di voler assolutamente conquistare i 3 punti per riportare la Fiorentina in una zona di classifica più idonea al blasone della squadra. “La squadra di Leonardo ha vinto sette della ultime nove partite – ha detto Sinisa ai giornalisti – L’Inter ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto. Io domani però voglio batterli, anche se rimango un tifoso nerazzurro”.

    Il tecnico viola schiererà una formazione con Boruc in porta, un difesa composta da Gamberini e il giovane Camporese (con il suo primo gol in Serie A proprio nel match contro il Palermo), De Silvestri e Pasqual terzini. A centrocampo rimane l’incognita su chi prenderà il posto davanti alla difesa tra Donadel e D’Agostino, con il primo leggermente favorito per le maggiori doti difensive. Supporto sulle fasce arriverà dal nuovo arrivato nel mercato di gennaio Behrami, e da Santana. Ispiratissimo Riccardo Montolivo, che dopo l’ottima prestazione di domenica con un palo colpito da 30 metri e il gol che ha chiuso la partita con il Palermo, vorrà mettersi in mostra contro la sua probabile prossima squadra. Coppia d’attacco formata dal bomber Gilardino e Adrian Mutu reintegrato a pieno titolo nella squadra, anche se  in queste ultime ore si parla di uno nuovo “caso Mutu” dove i servizi segreti romeni, abbiano in mano un’intercettazione telefonica tra un malvivente di Costanza, Nuredin Beinur(accusato in Romania di corruzione tangenti e violenza), e appunto il calciatore viola. Dalle intercettazioni in questione emerge che il boss malavitoso paghi i conti al calciatore e sfrutti in cambio la sua immagine per fare soldi. “Non è vero, è solo altro fango su di me” ha dichiarato il giocatore romeno esausto di questa situazione. I guai per Mutu sembrano non finire mai.

    FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Comotto, Gamberini, Camporese, Pasqual; Behrami, Donadel, Montolivo; Santana, Gilardino, Mutu. Panchina : Neto, De Silvestri, Natali, Marchionni, D’Agostino, Babacar, Ljajic. Allenatore: Mihajlović
    Squalificati: nessuno

    Diffidati: Boruc, Donadel, Marchionni

    Indisponibili: Frey, Jovetic, Vargas, Kroldrup

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Kharja; Sneijder; Pazzini, Eto’o. Panchina: Castellazzi, Materazzi, Natalino, Stankovic, Mariga, Pandev, Coutinho. Allenatore: Leonardo

    Squalificati: Chivu (2 turni) Thiago Motta (1)

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Maicon

    Indisponibili: Lucio, Samuel, Milito

  • Ranieri: “Montella? Solo Gossip romani”

    Ranieri: “Montella? Solo Gossip romani”

    Claudio Ranieri è stufo di sentir parlare dopo ogni sconfitta di un suo ipotetico sostituto già pronto a prendere il suo posto. Al suo fianco siede Philippe Mexes, nella sala della conferenza stampa prima del match d’andata degli ottavi di finale di Champions League di domani all’Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk. Entrambi sono in scadenza di contratto e in vista del cambio societario imminente il futuro è tutt’altro che chiaro.

    Per stemperare il clima molto teso di questi giorni in casa giallorossa( dopo la contestazione dei tifosi a Trigoria) Ranieri fa chiarezza sul suo futuro e sul rapporto con lo spogliatoio con una battuta: “L’allenatore è come il marito, certe cose è l’ultimo a saperle. Non chiedetelo a me se viene Montella, io sono convinto che siano solo gossip romani. E sapete perché? Perché ho l’appoggio della squadra. Chiedetelo a Philippe. Tre quattro mesi fa ho parlato con i ragazzi e ho chiesto: ‘Ci sono problemi con me? Se è così vado via’. Mi hanno detto di no ed eccoci qui. L’ho fatto perché questa, inutile negarlo, è per noi una stagione particolarissima. La situazione societaria che stiamo vivendo ovviamente influisce, ci sono anche in ballo diversi rinnovi tra cui quello di Mexes”. Sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno l’allenatore giallorosso  predica calma visto il momento particolare della società, spiegando come ci sia tempo per trovare un accordo: “Ci sono una società e una banca che stanno vendendo, un socio che sta entrando, come si potrebbe rinnovare adesso? A me comunque l’entusiasmo non manca, me lo danno i ragazzi”.

    Il difensore francese conferma le parole del tecnico spiegando come non sia corretto far ricadere tutte le colpe sull’allenatore: “È vero, il mister ci ha detto tante volte ‘se non vi piaccio vado via’. Noi diamo il massimo, ma sono i giocatori i primi colpevoli”. Sul fronte rinnovo di contratto anche Mexes ha voluto dire la sua, lasciando più di qualche dubbio sulla sua permanenza a Roma:

    “Ho incontrato il presidente Sensi, ma il mio futuro è in secondo piano. In questo momento penso solo al calcio e alla stagione da giocare. Il tempo c’è, rinnovare è importante sia per la Roma che per me. Pensate che succede se mi faccio male. Però ci sono tante valutazioni da fare, anche se qui sto bene”

    In primo piano c’è la partita di domani sera per affrontare al meglio il turno di ritorno degli ottavi, dove Ranieri è convinto di invertire il trend elle ultime partite: “Dal punto di vista psicologico non è stato difficile preparare la partita. I ragazzi sono carichi, vogliono far bene e io sono fiducioso. La battuta di arresto con il Napoli è stata avvertita ma non per mancanza di stimoli, loro hanno semplicemente giocato meglio. Chi ha esultato per il sorteggio, magari  domani sera si ricrederà e io potrò dire di non essere sorpreso. Lo  Shakhtar è una signora squadra, sappiamo che dobbiamo fare una grandissima partita. Ci teniamo molto ad andare avanti in Champions”

    Anche Mexes ha voluto spiegare il momento negativo dei giallorossi, parlando di un blocco psicologico più che fisico, mostrandosi al tempo stesso molto sicuro delle reali potenzialità della squadra:  “Stiamo vivendo un momento no e dobbiamo uscirne il prima possibile. Certi cali di tensione purtroppo non me li spiego, è un problema di fiducia forse, non riusciamo a capire che siamo in grado di superare certe difficoltà. Abbiamo un blocco e non sfruttiamo la nostra forma e la nostra potenza. Ma resto convinto che siamo una bella squadra. Lo spogliatoio? Siamo sempre gli stessi, è un bel gruppo. Mancano tante partite, alla fine faremo i calcoli”.

  • Leonardo: “cerco un bel gioco chi mi prende lo sa”

    Leonardo: “cerco un bel gioco chi mi prende lo sa”

    Mentre Milan e Roma disputano in questa due giorni di calcio europeo l’andata degli ottavi di Champions League, i nerazzurri domani sono attesi a Firenze per il recupero della giornata di campionato persa durante lo svolgimento del Mondiale per Club. Questa partita potrebbe rappresentare un’opportunità per smaltire i postumi dell’ultima sconfitta contro la Juve che ha lasciato a tutto l’ambiente interista l’amaro in bocca.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo  nella conferenza stampa alla vigilia del match di recupero tra Fiorentina e Inter difende i suoi dopo la sconfitta esterna proprio contro i bianconeri.

    Leo usa parole forti per spiegare la sua filosofia di calcio, il suo modo di allenare:

    “La squadra non è stanca, né vecchia o morta e non vedo tutti questi problemi. Domenica abbiamo perso una partita e basta, non credo a un problema trasferta. Noi cerchiamo sempre di imporci dovunque per vincere e giocare bene, l’Inter ha tutte le caratteristiche per farlo. In campionato è ancora tutto aperto, cosa stiamo qui a piangere? Non capisco. Io voglio un calcio offensivo, cerco un bel gioco e lo farò sempre. Chi mi prende, sa che sono fatto così”.

    A chi gli avesse fatto notare come l’Inter renda di meno fuori da San Siro, come a Udine e a Torino dove i nerazzurri con due sconfitte non hanno raccolto punti, il tecnico brasiliano esclude categoricamente qualsiasi problema da trasferta:

    “In casa e fuori casa si è sempre 11 contro 11, sempre nello stesso campo, non c’è alcuna influenza su una squadra così forte ed esperta. La squadra deve solo giocare e cercare di far male: non devi essere meno propenso a giocare come sai, l’Inter deve giocare per far male e ha le qualità per farlo”

    Leonardo parla anche di Eto’o e di come possa sembrare paradossale trovare in quel gol sbagliato il caprio espiatorio della partita contro la Juve:

    Le critiche ad Eto’o? Ci vuole davvero coraggio a criticare uno come Eto’o, non esiste– ha aggiunto Leonardo Lui ha fatto 27 gol, può capitare anche un secondo in cui non trovi lo spazio o il colpo giusto, parlare di problema Etò’o non esiste, lui sta benissimo ed è un giocatore esperto, figuratevi se si abbatte per una cosa del genere. Mi sembra quasi che anche a questo proposito si cerca di attaccare l’Inter, quasi come se si aspettasse che perdessimo una partita”.

    Chiarimenti anche su Pandev utilizzato di meno rispetto al suo predecessore Rafa Benitez e come si è visto a Torino sicuramente non in ottima condizione:

    “Pandev? Lo vedo molto meglio. Ha fatto il titolare per tanto tempo, poi è stato fuori e il sistema è cambiato. Per lui non è facile, anche perché è sempre entrato in campo in momenti difficili. La continuità gli potrà essere utile e sono sicuro che Goran risponderà bene al momento giusto”.

    Il discorso va irrimediabilmente verso la trasferta di Firenze, con le considerazioni relative all’avversario reduce da una grande rimonta a Palermo, e sulle parole del presidente Massimo Moratti che si è detto ancora convinto di conquistare il titolo:

    “Per quanto riguarda i viola, affrontiamo sempre le squadre nel loro momento migliore, è il destino dei grandi. La Fiorentina è in forma, lo sappiamo. Sul presidente che ha detto di credere allo scudetto è ovvio, ma io non riesco neanche a fare tutti questi conti. Quale squadra oggi può dire: ‘Ho già vinto’? Una settimana fa c’era la grande Inter che faceva spettacolo, ora la squadra è logora, mille problemi, è esagerato. Io ho la mia idea di calcio, non entro in queste cose qui. Voglio un bel calcio, io punto a un’Inter che giochi bene. L’Inter è la migliore squadra del mondo, non dimenticatevelo, non c’è niente da piangere: dopo il Barcellona giochiamo un grande calcio, io penso a un calcio offensivo, siamo sul tetto del mondo e non scordatevelo”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Crouch avverte il Milan: “c’è ancora un affare in sospeso”

    Crouch avverte il Milan: “c’è ancora un affare in sospeso”

    Stasera l’ex attaccante del Liverpool Peter Crouch vorrà prendersi la sua rivincita personale sul Milan, dopo la finale persa ad Atene nel 2007 2 a 1 quando dopo una splendida stagione, (7 gol in quell’edizione di Champions League) si vide rilegato in panchina dall’allora tecnico dei Reds Rafa Benitez. Entrò in campo solo nel finale e gioco appena 12 minuti, che ancora oggi gli hanno lasciato l’amaro in bocca.

    Adesso lo “spilungone” inglese milita nel Tottenham, con molta sicurezza dalle sue parole mostra di non aver affatto paura del Milan, anzi ripensando alla finale persa con il Liverpool spiega:

    “Ripensando a quella stagione, fu un successo essere arrivati in finale e sono molto orgoglioso che ci siamo riusciti, ma ero davvero molto arrabbiato e deluso di non giocare dall’inizio. Avevo segnato sette gol in Champions League, ero capocannoniere in tutte le competizioni e mi sentivo bene: ero convinto di giocare, per questo sono rimasto tremendamente deluso quando ho scoperto che dovevo andare in panchina. Sebbene il Milan fosse una squadra fantastica, sono assolutamente convinto che avremmo potuto batterla e questo aumenta il mio rammarico. La medaglia del perdente non è una cosa che uno vuole fare vedere, infatti la mia è nascosta dietro a quella della vittoria in FA Cup dell’anno prima. Ecco perché sento che quella con il Milan è stata una sorta di partita non finita e c’è ancora un affare in sospeso fra me e loro”.

    Peter carica i suoi attuali compagni con un paragone con la sua ex squadra: Avevo già giocato in Champions League con il Liverpool, e posso affermare che questo gruppo non ha nulla di invidiare a quello dei Reds“, continuando a spiegare le differenze con i Reds , soprattutto nella filosofia di gioco dell’attuale tecnico Redknapp: “Abbiamo giocato con un’unica punta– riferendosi sempre alla finale di Atene 2007- Penso che avremmo potuto osare di più. E’ stato un po’ frustrante rimanere in panchina. Benitez era troppo prudente a volte, Redknapp invece vuole sempre attaccare e vedere in campo i giocatori offensivi“.

    Conclusione con un riferimento anche ai cugini interisti e alla consapevolezza della forza del Tottenham nelle partite giocate in casa al White Hart Lane:

    “Abbiamo già battuto i campioni in carica e siamo a nostro agio nel torneo . In casa sono convinto che possiamo battere chiunque, e allora perché non credere di poter andare fino in fondo?”.

    Il Milan è avvertito, stasera non sarà una passeggiata!

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Le pagelle di Juventus – Inter 1-0

    Le pagelle di Juventus – Inter 1-0

    Le pagelle ai protagonisti di JUVENTUS – INTER 1-0

    Inter

    Julio Cesar s.v

    Maicon 5,5

    Zanetti 5,5

    Ranocchia 6,5 Altra ottima prova del giovane talento nerazzurro. La strada imboccata è quella giusta, stasera non sbaglia niente e chiude su molti palloni gli attaccanti bianconeri. Sovrasta di testa Toni e non è cosa da poco. Aveva bisogno di sicurezza e la sta acquistando partita dopo partita. Migliore in campo

    Cordoba 4,5 Assolutamente colpevole sul gol di Matri, dove si perde completamente la marcatura della punta bianconera provando un anticipo scellerato che ha l’effetto contrario favorendo l’ex cagliaritano e lasciando libero di colpire in area e mettere il pallone in rete. Si sente sempre di più la mancanza di Lucio e Samuel.

    Nagatomo 5,5

    Cambiasso 5

    Kharja 5

    Thiago Motta 5 Sbaglia tantissimo. Doveva essere il faro del centrocampo nerazzurro e invece la luce si spegne improvvisamente. non è serata nemmeno per lui e perde una quantità di palloni innumerevole. Rimandato.

    Sneijder 5,5 La brutta copia del giocatore visto a Roma. Perde mille palloni e non riesce a incidere nella partita come ci si aspetta da un campione come lui. Svogliato

    Eto’o 5 Nel primo tempo tutti si chiedano che fine abbia fatto Samuel, qualcuno telefona a Chi l’ha visto? Non riesce mai a superare il giovane Sorensen, e non entra nel vivo del gioco. Nel secondo tempo viene fuori in maniera spaventosa, ma i gol sbagliati sono la dimostrazione della serataccia. Prima la traversa e poi la palla mancata nel finale sono la fotografia della sua pessima prestazione.

    Pandev 5 entra nel secondo tempo e sembra abbia giocato già 70 minuti di partita. Lentissimo e svogliato non riesce mai a servire un compagno o a essere utile alla squadra. C’era un motivo perché Leonardo l’avesse schierato così poco. Assente non giustificato!

    Leonardo 5 Stasera come aveva già fatto con il Bari lascia un tempo alla squadra avversaria. Del Neri ringrazia e non perdona. Nel secondo tempo la squadra si rianima e solo la sfortuna evita il pareggio. Non si spiega come mai non abbia provato a spostare Eto’o sulla fascia opposta con Sorensen che lo bloccava in ogni modo. Avrà un bel da fare in settimana. Mercoledì c’è la Fiorentina.

    Juventus

    Buffon 6,5 Splendida l’uscita su Samuel Eto’o a salvare il risultato. Poi ordinaria amministrazione, dimostrando come si possa essere decisivi anche con un solo intervento. Ringrazia la traversa nel finale quando la palla di Eto’o sembra averlo battuto.

    Bonucci 6

    Barzagli 7 A chi gli dava del bollito lui risponde con una prestazione sontuosa, stoppando gente come Eto’o Pazzini e Sneijder, non proprio gli ultimi arrivati. Ricordando le glorie del 2006 con la vittoria del mondiale in Germania lui si erge come un “Muro di Berlino”.

    Chiellini 7 Fuori ruolo?Chi?Ottima prova di “Re Giorgio” che corre sulla fascia come fosse sempre stata casa sua, chiudendo ogni incursione nerazzurra e pennellando cross per i compagni. Ancora una volta DelNeri aveva ragione. Devastante.

    Sorensen 6,5 Tutti si sarebbero aspettati che Eto’o gli avrebbe fatto mangiare la polvere, ma il biondino norvegese stasera è stato l’incubo del camerunense. Perde mezzo voto solo per un bruttissimo retropassaggio che rischia di servire involontariamente Eto’o sbucatogli alle spalle. Una vera scoperta. Complimenti al vivaio bianconero!

    Melo 5,5

    Aquilani 6

    Krasic 5,5

    Marchisio 6

    Sissoko 5,5

    Toni 6,5

    Matri 7,5 tre gol in  altrettante partite. Media da fantacalcio per un acquisto azzeccatissimo. One Shot one kill. Alla prima palla utile la mette dentro castigando la difesa nerazzurra. Rimane in campo per tutta la partita nonostante una botta presa in un contrasto di gioco, con forti dolori al petto. La Juve ha trovato l’attaccante per il presente ma soprattutto per il futuro. Cecchino.

    Del Neri 7 Partita perfetta. Spedisce Chiellini sulla fascia, scegliendo la coppia di centrali Barzagli Bonucci. La scelta lo ripaga con una difesa fortino che blocca ogni offensiva interista. Vince la sfida anche a centrocampo dove nella mediana viene annullato il gioco dei nerazzurri con un pressing a tutto campo e ripartenze velocissime. Due torri in attacco per mettere in difficoltà l’Inter sulle palle aree. Mossa azzeccata e nerazzurri castigati su colpo di testa. Idolo dei tifosi