Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter – Bayern Monaco: un Mercoledì da Leoni!

    Inter – Bayern Monaco: un Mercoledì da Leoni!

    Se fosse un film sarebbe “Un mercoledì da Leoni” quello che attende i nerazzurri stasera in campo a San Siro nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco. I tedeschi vedono in questa sfida l’opportunità di una rivincita dopo la sconfitta nella finale del 22 maggio a Madrid. Entrambe le squadre in estate non hanno praticamente fatto grandi colpi di mercato riconfermando gli stessi uomini.

    Stesso anche l’inizio di stagione in salita, forse pagando la stanchezza per l’annata precedente, con l’Inter che si è saputa riprendere solo dopo l’arrivo di Leonardo con 8 vittorie su 10 partite e il Bayern di Van Gaal che è tornato a macinare gioco e vittorie solo in quest’ultimo mese, abbandonando definitivamente la conquista del titolo.

    La differenza rispetto al 22 maggio sta nell’assenza pesantissima di Diego Milito, che ha vissuto in quest’anno calcistico il periodo più travagliato della sua carriera, non riuscendo praticamente mai a recuperare dai numerosissimi infortuni che l’hanno colpito. Dall’altra parte Van Gaal che nella finale spagnola aveva dovuto rinunciare a Frank Ribery perché squalificato, stasera potrà schierare tutte le sue stelle, proponendo in attacco anche il bomber Mario Gomez utilizzando alla massima potenza il potenziale offensivo della sua squadra.

    “L’Inter non è cambiata molto – ha spiegato ai giornalisti Louis Van Gaal – e finora io non l’ho mai vista giocare in modo diverso. Chi ha visto la finale di Madrid lo sa bene, e poi basta vedere come l’Inter gioca ogni settimana. Anche contro il Cagliari nella ripresa si è chiusa dietro senza fare nulla mentre l’avversario attaccava.

    Il tecnico del Bayern attacca Leo e la società per il modo di giocare troppo difensivista:

    “Si vede che allenatore e società hanno deciso di giocare così, io invece voglio offrire un calcio più attraente per i tifosi: attaccare è più difficile rispetto a pensare solo a difendersi, ma è la mia idea di calcio”.

    Una squadra con Ribery, Robben, Muller e Gomez ha sicuramente nel suo dna elevatissime doti offensive, ma come ha dimostrato in Bundesliga la squadra di Van Gaal ha evidenti limiti in fase difensiva.

    Leo dal canto suo ha voluto puntualizzare sull’aspetto relativo alla stanchezza della squadra e sul fatto che la sua squadra subisca troppi gol.

    “La squadra ha risposto molto bene a un momento dispendioso e arriva a questa gara di Champions con stimoli altissimi. Punti deboli e forti del Bayern? Tutti ne hanno. Se mi andrebbe domani una vittoria 3-2? Sappiamo le regole, in Champions, a differenza del campionato, non è un gran risultato.”

    Volendo analizzare la partita a livello tattico è necessario vedere come scenderanno le squadre in campo.

    Van Gaal non lascia nulla al caso, essendo un abilissimo allenatore, dovrebbe schierare la stessa formazione scesa in campo contro il Manz con quattro difensori: centrali Badstuber e Tymoshchuk con Lahm a destra e l’ipotesi Luiz Gustavo a sinistra. Centrocampo di contenimento con Schweinsteiger e Pranjic a dare un po’ di copertura poiché in fase offensiva agiranno sulle fasce Ribery e Robben con Muller libero di svariare dietro l’unica punta Mario Gomez.

    Leo stasera si affiderà alla vena realizzativa di Eto’o che in Champions ha già segnato 7 gol. Non avendo a disposizione Milito e non potendo schierare Pazzini perché già utilizzato dalla Sampdoria in Champions dovrà cambiare la formazione. In difesa ci sarà il ballottaggio tra Cordoba e Ranocchia per chi dovrà affiancare il rientrante Lucio. Maicon a destra stakanovista dei nerazzurri ha praticamente giocato tutte le partite. A sinistra c’è il rebus sul possibile utilizzo di Chivu permettendo a Zanetti di tornare a centrocampo. La linea dei mediani vedrà quindi Thiago Motta play basso con Zanetti e Cambiasso di supporto. Sneijder e Stankovic dovrebbe svariare e non dare punti di riferimento alla difesa bavarese, con l’unica soluzione offensiva rappresentata da Samuel Eto’o.

    Curiosità per gli interisti, Josè Mourinho ieri ai giornalisti ha detto che stasera tiferà Inter davanti alla Tv: “Io sono sempre con i miei amici. Voglio sempre che vincano tutte le partite ma sarà tosta perché il Bayern è una grandissima squadra, Io sarò con la mia maglia a guardare la partita in Tv”.

  • Lione – Real Madrid: Mou “Facciamo un gol in più e passiamo il turno”

    Lione – Real Madrid: Mou “Facciamo un gol in più e passiamo il turno”

    Stasera in campo torna l’Europa che conta con uno scontro già riproposto lo scorso anno tra Real Madrid e Lione. Stavolta però sulla panchina dei galacticos siede lo Special One Jose Mourinho, l’uomo dei dettagli che vede nella Champions League il suo “habitat naturale”. Il Real Madrid da 6 anni non raggiunge i quarti di finale e nemmeno l’esborso stratosferico della precedente gestione con gli acquisti maxi milionari di Ronaldo Kaka e soci ha portato i risultati attesi, con l’eliminazione già agli ottavi di finale proprio da parte del Lione. Le statistiche non sorridono agli spagnoli che in 6 sfide dirette contro i francesi ne hanno perse 3 e pareggiate altrettante a dimostrazione di come la sfida sia tutt’altro che facile.

    Josè in conferenza stampa ha curato tutto nei minimi dettagli, professando un silenzio stampa riguardo l’undici da schierare, dichiarando come stavolta la formazione “la conosco soltanto io”, ha detto ai giornalisti, lasciando molti dubbi sullo schieramento iniziale.

    “Non è cambiato niente, abbiamo parlato stamattina ed analizzato il nostro avversario. – ha aggiunto il tecnico portoghese- Abbiamo bisogno di tempo per mettere in pratica le parole, il Lione è una buona squadra. Tanti nuovi giocatori si sono integrati nel nostro gruppo, non erano qui lo scorso anno e quindi non ci sarà l’aspetto psicologico. Marcheremo un gol in più e passeremo il turno. Sappiamo che il Lione è un avversario tosto, con esperienza, e che abbiamo già incontrato più volte. Le statistiche esistono perché possano arrivare ad un termine. Le lasciamo nel passato e pensiamo al presente. Siamo pronti e ci aspettano due gare impegnative. Siamo il Real Madrid, i campioni dei campioni nella storia d’Europa. E’ una pressione, ma anche un valore da dover difendere. Dobbiamo superare gli ottavi di finale, è da sei anni che non accade. Una barriera simile l’ho abbattuta anche all’Inter, dove poi ho riportato la Champions dopo 50 anni”.

    I continui riferimenti ai nerazzurri faranno sicuramente piacere ai suoi ex tifosi italiani, ma soprattutto hanno il compito di  motivare una squadra che troppe volte in questi ultimi anni è stata ridimensionata nella cornice europea.

    Il dubbio principale sulla formazione dei blancos è quello relativo al ballottaggio tra Adebayor che parte leggermente in vantaggio rispetto a Benzema (ex Lione).  Lo schieramento dovrebbe essere più difensivista rispetto al normale con una linea di centrocampo composta da  Khedira, Xabi Alonso e Lassana Diarra, sacrificando l’esterno argentino Di Maria.In difesa dovrebbe esserci Arbeloa più che Ramos. Infine un dettaglio su Cristiano Ronaldo che essendo diffidato deve far attenzione alle ammonizioni per non saltare la gara di ritorno.

    Il tecnico del Lione Puel parla di Josè facendogli i complimenti: “E’ ovviamente uno dei migliori acquisti del Real ma non possiamo dimenticare la grande qualità dei giocatori che sono arrivati . Sappiamo che è un allenatore capace di far funzionare le sue squadre, il Real mi sembra più equilibrato rispetto allo scorso anno e le sue stelle riescono a esprimersi”.

    Sfortunata la squadra francese per l’assenza di Lisandro Lopez, poiché l’attaccante argentino ex Porto, si è infortunato calciando un pallone durante la sessione di allenamento. Un’assenza di peso come spiega il tecnico Puel in conferenza stampa: “Ci mancherà davvero molto Lisandro. Tanto più che si tratta di un match troppo importante. Può raggiungere il suo miglior livello molto velocemente e sa trainare la squadra. Mancherà in questa partita, è un dato di fatto. Ma abbiamo altri giocatori che sono disponibili e in forma”.

    Al posto di Lisandro Lopez dovrebbe giocare Delgado con Bastos a insidiare il reparto difensivo degli spagnoli.

    La parola al campo per una partita che segnerà in un modo o nell’altro il destino dell’allenatore più discusso e chiacchierato degli ultimi anni!

  • Ranieri a testa alta “aguro a Montella e alla Roma di tenere alta la bandiera”

    Ranieri a testa alta “aguro a Montella e alla Roma di tenere alta la bandiera”

    Claudio Ranieri dopo aver rassegnato le dimissioni ed aver abbandonato la sua Roma a testa alta, ha voluto dire ancora la sua, attraverso un comunicato del suo ufficio stampa.

    “Ringrazio tutti, un pensiero particolare va a Rosella Sensi per le parole dette e per l’opportunità che mi ha dato di guidare la squadra del mio cuore  ringrazio ancora una volta la squadra per il percorso fatto insieme e i successi condivisi e tutti gli uomini di Trigoria con cui ho vissuto giorno per giorno. Ringrazio anche i tanti tifosi che, in un momento delicato della mia vita di sportivo e di romanista, mi hanno riempito di attenzioni”.

    Il discorso continua con i migliori auspici per il nuovo allenatore Vincenzo Montella, nella speranza che la Roma possa rialzarsi e tornare a fare bene, lottando per obiettivi che le competono. Ricordando come i giallorossi nonostante la stagione abbia preso un binario storto, abbiano ancora la possibilità di giocarsi la carta della Coppa Italia, dove dovranno affrontare l’Inter di Leonardo.

    “Auguro a Vincenzo Montella e ai miei ragazzi di tenere alta la bandiera della Roma sempre e dovunque”- a dimostrazione di come l’ex tecnico giallorosso abbia un legame fortissimo con i ragazzi, nonostante le ultime incomprensioni che avevano un po’ logorato il rapporto con lo spogliatoio.

    Poi Ranieri parla dell’affetto dimostratogli da tutto il mondo del calcio:”In queste ore, in tantissimi mi hanno scritto e mandato messaggi di stima e grande affetto, uomini di calcio e gente comune”.

    Conclusione con i ringraziamenti dei personaggi più noti e comunque più vicini al tecnico o alla causa giallorossa, come il tecnico di Coverciano Cesare Prandelli o Carletto Mazzone da sempre tifoso giallorosso:

    Le parole di Cesare Prandelli che prima di me ha vissuto l’entusiasmo dei colori giallorossi ed oggi siede sulla panchina della nostra nazionale, mi hanno commosso, e poi tra i più noti Carletto Mazzone tempra di romanista d’acciaio e Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia. Grazie Roma! “.

  • Pagellone Genoa – Roma 4-3. “Pippo” Paloschi

    Pagellone Genoa – Roma 4-3. “Pippo” Paloschi

    Pagelle Roma

    Julio Sergio 7 Nonostante i 4 subiti non ha evidenti colpe in nessuno e anzi se non fosse per lui il passivo sarebbe stato sicuramente peggiore, soprattutto nel primo tempo e a inizio ripresa quando inizia la sfida con Floro Flores negandogli ogni possibilità di segnare.

    Totti 6,5 Se la Roma avesse vinto la partita il voto sarebbe stato diverso. Se il capitano sul 3 a 3 avesse segnato nell’occasione a porta vuota invece di calciare su Criscito forse staremmo parlando di tutt’altra partita. Ma con i se non si vincono le partite. Un primo tempo splendido con due assist prima su calcio d’angolo e poi su punizione rispettivamente per Mexes e Burdisso. Arriva anche il gol a inizio ripresa. Poi naufraga insieme al resto della squadra. Da capitano abbandona la nave per ultimo.

    Borriello 6,5 Buona anche la sua prestazione. Prende botte guadagna punizioni e fa ammonire mezza difesa del Genoa, riuscendo a servire anche un assist decisivo per il capitano sul gol del 3 a 0.

    Menez 6,5 Assolutamente positiva anche la sua prestazione. Entrato nel finale di partita fa quello che gli chiede Ranieri spaccando in due la difesa genoana. Splendida l’accelerazione con la quale scarta mezza difesa rossoblu e serve all’altezza del dischetto Francesco Totti. Dubbi sul perché non abbia giocato titolare

    Loria 4,5 Pessimo l’ingresso in campo del difensore nel finale. Dovrebbe fornire copertura invece è inguardabile  quando dal cross di Rafinha con la palla che rimbalza in area, permette senza difficoltà il colpo di testa a Palacio per il pareggio genoano.

    Pagelle Genoa

    Criscito 7 Devastante. Gioca una partita sontuosa alternando chiusure perfette a ripartenze con un’eleganza da grande campione. Galliani l’aveva cercato con forza, ora sappiamo il perché. Duttile versatile e assolutamente indispensabile per Ballardini oggi ha mostrato a tutti come la Nazionale ha un altro elemento da inserire nel progetto Prandelli. Merita di giocare in una big!

    Rafinha 7 Galvanizzato dal gol nel derby della Lanterna corre come un forsennato, e serve palloni in area con una facilità devastante. Forse è questo il vero Rafinha, il terzino sulle cui tracce nemmeno un anno fa c’erano gli occhi di mezz’Europa. Preziosi se lo tenga stretto.

    Paloschi 7,5 Chi non t’aspetti. Rientra tocca due palloni e segna una doppietta pesantissima regalando 3 punti e emozioni a non finire ai tifosi rossoblu. Super Pippo Inzaghi c’aveva avvertito lui è il mio degno erede aveva detto. Golden Boy!

    Palacio 8 Oggi ha fatto il bello e cattivo tempo in campo con una doppietta e l’assist vincente per Paloschi non poteva chiedere di meglio. La prima rete è l’immagine del rapace d’area che approfitta in un secondo dell’indecisione del portiere giallorosso. Nel secondo gol riesce a imprimere una traiettoria velenosissima al pallone scavalcando Julio Sergio e indirizzando il pallone all’angolino. Poi per non peccare di egoismo davanti al portiere si ricorda di Paloschi e chiude la partita con una prestazione fantastica. Idolo delle Folle!

    Floro Flores 6,5 Fosse rimasto in campo altri 10 minuti ci sarebbe stata gloria anche per lui. Esce sostituito da Ballardini e raggiunto dai microfoni a bordo campo gli scappa un “ ma questo proprio oggi doveva parare tutto?” rivolto a Julio Sergio che praticamente gli ha parato ogni tiro negandogli la soddisfazione del gol. Comunque è un gladiatore e si batte e lavora per la squadra per  tutta la partita riuscendo a servire anche un bell’assist per il primo gol di Paloschi appena entrato in campo.

    ROMA (4-4-2): Julio Sergio 7, N.Burdisso 5,5, Castellini 5, Mexes 5,5, Riise 5 ; Greco 5, Brighi 5, Simplicio 5,5 (19’ Menez 6,5), Perrotta s.v. (8’ Taddei 5,5); Totti 6,5, Borriello 6,5 (26’ Loria 4,5).

    GENOA (4-4-2): Eduardo 5,5; Mesto 6 , Kaladze 5,5, Dainelli 5, Criscito7; Rafinha 7, Kucka 6,5, Milanetto 6( 16’ Veloso 6,5), Rossi 5,5(19’ Paloschi 7,5); Floro Flores 6,5(Moretti 37’), Palacio 8.

  • Follia Roma: il Genoa recupera tre reti e vince con Paloschi

    Follia Roma: il Genoa recupera tre reti e vince con Paloschi

    Dopo un sabato nero di contestazione giallorossa a Trigoria, gli uomini di Ranieri scendono in campo al Marassi contro il Genoa a caccia del riscatto che potrebbe voler dire mettere fine a un periodo di crisi iniziato con il Brescia. Formazioni stravolte rispetto alle previsioni con Castellini a prendere il posto di Juan per problemi nel riscaldamento. Burdisso scala al centro con Castellini a prendere il suo posto sulla fascia. Menez inizia la partita dalla panchina, al suo posto c’è Marco Borriello che ai microfoni di Sky dichiara: “Io e Ranieri ci siamo chiariti pensavo di meritare di giocare in Champions”.

    Il campo di gioco è in pessime condizioni ma la partita inizia con i migliori auspici, con una che inizia fortissimo e non lascia spazio alla squadra di casa.

    Borriello al 3’ non sfrutta un’occasione clamorosa con un uscita sgangherata di Eduardo, ritrovandosi il pallone vicino con la porta completamente vuota. Solo  un cattivo rimpallo gli impedisce di impattare il pallone. La Roma comunque è in giornata e al 6’ su azione da calcio d’angolo punisce i rossoblu con un colpo di testa di Mexes che completamente dimenticato da Dainelli impatta il pallone e mette in rete la palla del vantaggio giallorosso. Al 8’ la Roma è costretta a fare il primo cambio  per sostituire l’infortunato Perrotta (infortunio alla caviglia) con Taddei.

    Al 16’ è ancora Roma con una punizione sulla trequarti campo conquistata da Borriello. Il capitano Totti batte la punizione e mette in area una palla forte e tesa, Burdisso svetta su tutti i difensori e colpisce il pallone di testa infilando Eduardo sul palo opposto. Roma 2 Genoa 0. I fantasmi della contestazione sembrano lontani. Finale  di tempo al cardiopalma: prima la splendida azione al 40’ con il duetto tra Totti e Borriello dove il capitano giallorosso serve con uno spiovente in area al compagno e Borriello calcia di poco a lato. Nemmeno un minuto e c’è il rovesciamento di fronte con Floro Flores che non riesce a segnare grazie a un miracolo di Julio Sergio. Una partita bellissima e soprattutto con fasi di gioco veloci con occasioni da entrambe le parti, dove non c’è un attimo di tregua.

    Nel secondo tempo il Genoa scende in campo con la voglia di fare subito bene per rientrare in partita. Al 4’ c’è una discesa di Rafinha che dal fondo mette in area un cross perfetto per Floro Flores. L’attaccante genoano a botta sicura colpisce e Julio Sergio con una grandissima parata gli nega il gol. Il calcio è strano e dal rovesciamento di fronte nasce il gol della Roma. Borriello servito in area finta di tirare scarta Dainelli e serve Totti in aerea che lasciato troppo libero da Kaladze ha il tempo di stoppare e mettere la palla in rete.

    La partita sembra finita e invece il Genoa accorcia le distanze con Palacio al 7’  che approfitta di un’incomprensione tra Julio Sergio e Mexes mettendo in rete la palla del 3 a 1. Il Genoa ci crede e improvvisamente  la partita si infiamma con i rossoblu che hanno diverse occasioni da gol. Soprattutto Floro Flores che sotto porta sfiora il gol fermato solamente da un grandissimo Julio Sergio.

    L’ingresso di Paloschi per il Genoa sarà determinante. Al 23’ Floro Flores crossa e serve in area la punta rossoblu. Il giovanissimo attaccante genoano senza marcature ha il tempo di stoppare di petto e di incrociare battendo il portiere giallorosso. 3 a 2. Il Genoa accorcia le distanze e riapre la partita con una Roma che soffre e con uno stadio che si infiamma.

    La beffa per la Roma arriva al 29’ quando dall’ennesimo cross di Rafinha arriverà il pareggio dei giocatori di Ballardini. Ancora  Palacio con un colpo di testa a scavalcare Julio Sergio porta il risultato sul 3 a 3 facendo letteralmente esplodere la curva genoana.

    Ancora emozioni nel finale quando Menez si beve con un accelerazione l’intera difesa rossoblu, servendo Totti all’altezza del dischetto. Il capitano giallorosso a porta vuota calcia forte ma trova sulla sua traiettoria Criscito che tiene in piedi il risultato.

    Il calcio è assurdo perché al 40’ non bastasse la Roma crolla con l’uno due tra Criscito e Palacio con l’argentino che serve l’assist vincente a Paloschi che a porta vuota non sbaglia portando i suoi sul 4 a 3.

    Ranieri avrà un bel po’ da pensare nella settimana che segue. La difesa della Roma ormai prende gol sistematicamente da 5 partite di fila, ma soprattutto l’interrogativo è come si possa subire una rimonta del genere non riuscendo a gestire un vantaggio di 3 gol? Se c’era stata contestazione sabato non osiamo immaginare cosa succederà domani.

  • Federica Nargi: “Matri? fatica più con me che con i terzini!”

    Federica Nargi: “Matri? fatica più con me che con i terzini!”

    Lunga intervista alla Gazzetta dello Sport (firmata da Francesco Velluzzi) per Federica Nargi attuale velina di Striscia la Notizia (insieme alla bionda Costanza Caracciolo) e compagna di Alessandro Matri attaccante in forza alla Juventus. La giovanissima e bellissima fidanzata del bomber juventino si racconta al giornale in rosa, parlando di sé, di Alessandro e del loro splendido rapporto e dei progetti per il futuro.

    Spiegando come gli inizi non siano stati facili, soprattutto per lui quando lei si faceva desiderare: “Io sono difficile. Mi ha corteggiata a lungo, a me piace. L’ ho fatto tribolare per tre mesi. Ci conoscemmo in discoteca, poi lo rividi a Roma in un locale e la sera dopo in un altro. Un caso. Lo chiamavo con l’ anonimo e impazziva, una sera chiamai da casa. Fu la fine. Poi cominciai a dargli il numero del cellulare, ma con le cifre sballate, doveva trovare quello giusto”.

    Il segreto per una coppia che dura da due anni e non risente della lontananza?: “Vedendoci poco è come se fosse sempre il primo giorno, siamo una coppia normale”

    L’intervista continua nell’elenco delle caratteristiche che l’hanno fatta innamorare del calciatore: “É un bellissimo ragazzo, è umile, semplice e, soprattutto, molto educato”. Analizzando anche gli aspetti negativi: “Le superstizioni dei calciatori. Lo chiamo cinque volte prima di una partita. Se va bene devo rifarlo ogni volta”.  Ammettendo come lei non si perda nemmeno una partita del suo fidanzato e lui faccia lo stesso nei suoi confronti, guardando ogni sera Striscia la Notizia!

    Poi un aneddoto in salsa culinaria in risposta alla domanda se cucina per lui: “Sì. La prima volta, a Milano, fu un dramma. Provai con la calamarata. Era salata, faceva fatica a mandarla giù. Ma non sono male. Soprattutto coi dolci. Lui è goloso, gli faccio il tiramisù e la crostata alla nutella”

    Alla domande se gli piacciono le altre Federica risponde con una sorriso “Quali altre? Non sono ipocrita: gli occhi sono fatti per guardare”. E con sorpresa scopriamo che in famiglia si tifa: “Inter. Ma ora mio padre e mia madre seguono Ale. E papà Claudio, dopo ogni partita, gli manda un sms con la pagella”.  Ammettendo come sia andata a vedere la partita a Torino tra Juventus e Inter e con la promessa che andrà più spesso poiché Alessandro ha comprato casa da poco.

    Chiusura di intervista con le ipotesi sul futuro considerando che questo sarà l’ultimo anno a Striscia la Notizia (considerando i 3 anni di permanenza un record come con la coppia Canalis Corvaglia): “Voglio studiare recitazione, il sogno è un musical”

    Riflessione finale, sulla situazione odierna italiana, con gli scandali delle numerosissime ragazze provenienti dal mondo dello spettacolo che frequentavano il premier:
    “Mi sembra una caccia al peccato. Io mi sento lontana da quella situazione e so che per fare quel che faccio ho fatto un concorso e sono arrivata dove sono con le mie gambe. E se davvero fosse vero quel che si legge, sono certa di poter affermare che nessuna velina è stata mai implicata in nessuno scandalo.”

    SEREDOVA, QUATTROCIOCCHE, CECCHETTO E… NARGI

  • La Roma a Genoa per rispondere alle critiche

    La Roma a Genoa per rispondere alle critiche

    Dopo le sconfitte contro il Napoli e contro lo Shakhtar in Cahmpions i giallorossi sono chiamati a rialzarsi nella difficile trasferta di Marassi contro un Genoa ricaricato in morale e rilanciato in classifica dopo la vittoria nel derby della lanterna contro la Sampdoria.

    Sicuramente non è facile per Claudio Ranieri lavorare in un clima di contestazione come quello che lo avvolge, dove proprio ieri a Trigoria ci sono state pesantissime prese di posizione dei tifosi che hanno contestato la squadra prima della partenza verso Genoa. La polizia è dovuta intervenire a Trigoria dove tra fumogeni e lanci di bombe carta da parte degli ultrà il clima era davvero teso. Il bilancio parla di un poliziotto e un tifoso ferito, con quattro ultrà fermati, tra cui uno colpevole del lancio della bomba carta.

    Ranieri in conferenza stampa spiega come questo non sia un momento facile, ma soprattutto di come non sia il momento per tirarsene fuori: “Io non abbandono la nave Roma. – ha spiegato il tecnico romano e romanista- State tranquilli, non me ne vado. Non me ne vado sino a fine stagione, le sfide mi piacciono, ho uno spogliatoio sano, forte determinato e una squadra che crede come me nella Champions. La situazione è difficile, da romano ci sto male il doppio, ma vado avanti con fiducia. L’anno prossimo? Calma: c’è un proprietario che vende, una banca che media, un compratore che si deve ancora insediare, stiamo mettendo il carro davanti ai buoi. Io ho ricevuto messaggi positivi e attestati di stima, mi vogliono rinnovare il contratto, ma diamo tempo al tempo. Io aziendalista? Solo perché firmo un contratto e un programma? Allora sì, ma se il piano non va lo dico: quando sono arrivato sapevo che non c’erano soldi e la situazione era difficilissima, potevo andare via l’anno scorso, ma sarebbe stato come tradire me stesso”.

    Analizziamo invece le sue parole per capire l’undici da schierare contro il Genoa: “Pizarro ho deciso di portarlo a Genova, sta sempre meglio. Titolare? Diciamo che è pronto per venire con noi. Con Borriello ci siamo subito chiariti dopo lo Shakhtar, ora lui è allenato ma ha mal di schiena”. Tra i convocati e quindi arruolabili  Borriello e Pizarro, mentre Vucinic non è partito con la squadra. Lo schieramento secondo le indiscrezioni derivanti dall’allenamento di rifinitura, vedono al centro della difesa Juan e Mexes, con lo spostamento laterale di Nicolas Burdisso. Riise nonostante l’erroraccio nella partita di Champions dovrebbe aver vinto il ballottaggio con Castellini. Centrocampo con Brighi al posto dello squalificato De Rossi, Perrotta e Taddei ai lati con Simplicio più avanzato. Possibile rientro a partita in corso del cileno Pizzarro nel ruolo di regista davanti alla difesa. In attacco vista l’indisponibilità di Vucinic e i dolori alla schiena di Borriello, Ranieri dovrebbe lasciare spazio alla coppia Totti Menez.

    In Casa Genoa, Ballardini  dovrebbe confermare l’undici titolare che ha vinto il derby contro la Samp. Difesa a quattro con Kaladze Dainelli centrali e Mesto Criscito ai lati. In mediana Milanetto, Kucka, Rossi con l’autore dello spettacolare gol di mercoledì Rafinha, ormai già idolo dei tifosi. Terminale offensivo composto da Palacio e l’ex Udinese Floro Flores, con Paloschi che dovrebbe partire dalla panchina.

    ROMA (4-4-2): Julio Sergio, N.Burdisso, Juan, Mexes, Riise; Taddei, Brighi, Simplicio, Perrotta; Totti, Menez.

    Allenatore: Ranieri.

    In panchina: Doni, G.Burdisso, Castellini, Greco, Borriello, Pizarro.

    Squalificati: Rosi (4), De Rossi (1), Cassetti (1)

    Diffidati:  Vucinic, Greco, Brighi, Juan

    Indisponibili: Adriano, Vucinic

    GENOA (4-4-2): Eduardo; Rafinha, Kaladze, Dainelli, Criscito; Konko, Kucka, Milanetto, Rossi; Floro Flores, Palacio.

    Allenatore: Ballardini

    In Panchina: Scarpi, Chico, Mesto, Antonelli, Veloso, Jankovic, Paloschi.

    Squalificati: nessuno

    Diffidati: Criscito, Destro, Veloso

    Indisponibili: Konko, Destro, Chico

  • Inter – Cagliari: Probabili Formazioni

    Inter – Cagliari: Probabili Formazioni

    Stasera la squadra guidata da Leonardo scenderà in campo a San Siro contro il Cagliari di Donadoni cercando di dare una continuità di risultati utili, che, a seconda del risultato tra Milan e Chievo vorrà dire rimanere agganciati alla capolista o rosicchiarle ulteriori punti. Continuano le risposte piccanti tra Leonardo che riferiva come la sua squadra nonostante i “soli” due punti guadagnati sulla capolista sia ora più vicina e le repliche di Galliani che sdrammatizzava dimostrando come il suo ragionamento matematico non facesse una piega. Le vere risposte arriveranno dai campi di gioco dove l’Inter dovrà affrontare il Cagliari in una sfida tutt’altro che facile.

    Lucio e Sneijder hanno svolto allenamenti personalizzati e  non sono stati convocati per stasera, cercando di far riposare l’olandese reduce da un affaticamento muscolare e di non forzare i tempi di recupero del difensore brasiliano in vista della sfida di Champions contro il Bayern di mercoledì prossimo.

    Il serbo Dejan Stankovic dopo le tre settimane di stop e il rientro con la Fiorentina è di nuovo arruolabile anche se probabilmente ci sarà una staffetta a centrocampo. Giornata speciale per lui perché scendendo in campo oggi contro il Cagliari festeggerebbe la partita numero 200 con la maglia nerazzurra.

    Proprio in vista della sfida di Champions ci dovrebbe essere un mini turn-over tra i nerazzurri, dove l’argentino Cambiasso dovrebbe avere un turno di riposo, con il ritorno di Thiago Motta nella posizione di play basso. La difesa dovrebbe essere quella proposta nella partita di Firenze con Ranocchia e Cordoba al centro, Maicon e ancora una volta dal primo minuto Yuri Nagatomo a sinistra.

    Zanetti non sa nemmeno cosa significhi la parola turn-over e quindi scenderà regolarmente in campo. Altri possibili titolari a centrocampo potrebbero essere Kharja e Dejan Stankovic entrambi papabili per il ruolo di trequartista dietro le punte, con il serbo in vantaggio. In attacco immancabili gli attori protagonisti delle ultime splendide prestazione dei nerazzurri: Eto’o e Pazzini che viaggiano entrambi a una media gol stratosferica, con il camerunense a quota 27 gol in 33 partite e Pazzini arrivato nel mercato di gennaio già a quota 4 gol con la nuova maglia nerazzurra.

    Dal fronte opposto nessun problema di indisponibilità per Roberto Donadoni che è partito alla volta di Milano con la rosa al completo.

    In conferenza stampa il tecnico del Cagliari ha voluto ribadire che a San Siro la sua squadra va per giocarsi la partita, senza fare troppi calcoli: “Mi dà fastidio quando leggo che con l’Inter ci può stare la sconfitta. Loro sono una grande squadra, che lotta per vincere il campionato. Ma anche noi siamo una squadra di serie A. Se loro giocheranno da ’10’ accetteremo l’eventuale sconfitta. Però noi dobbiamo dare il massimo e giocarcela. – ha aggiunto Donadoni- Dobbiamo tenere i ritmi alti e sfruttare le occasioni che si presenteranno”.

    Vediamo nel dettaglio le scelte del tecnico Donadoni:

    In porta Agazzi, con una difesa composta dai centrali Canini e Astori con a destra Pisano e a sinistra Agostini. Centrocampo robusto d’interdizione con Biondini, l’immancabile capitano Daniele Conti e il talentuoso Nainggolan su cui hanno già messo gli occhi molte società, con Cossu a completare il reparto. In attacco dopo la partenza di Alessandro Matri la coppia fissa è Acquafresca Nenè. Un’altra ipotesi è la scelta di una sola punta (Acquafresca) affiancato da Cossu e Lazzari.

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Kharja; Stankovic; Pazzini, Eto’o.

    All. Leonardo.

    Panchina: Castellazzi, Materazzi, Natalino, Mariga, Cambiasso, Coutinho, Pandev

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Maicon

    Squalificati: Chivu (1)

    Indisponibili: Lucio, Samuel, Milito , Sneijder

    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Nené, Acquafresca.

    All. Donadoni.

    Panchina: Pelizzoli, Perico, Ariaudo, Laner, Lazzari, Missiroli, Ragatzu

    Diffidati: Canini, Ariaudo

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: nessuno

  • Leonardo punge Galliani: “Siamo più vicini o sbaglio?”

    Leonardo punge Galliani: “Siamo più vicini o sbaglio?”

    Dopo che il vice presidente del Milano Adriano Galliani aveva in un’intervista minimizzato la rimonta nerazzurra, spiegando come in realtà i punti recuperati nella gestione Leonardo siano solo 2, (escludendo quindi i recuperi)il tecnico nerazzurro Leonardo, nella conferenza stampa prima della partita contro il Cagliari, ha voluto rispondere al diretto interessato esponendo il suo pensiero: “A me sembra che siamo un po’ più vicini rispetto a gennaio, o no?”- ha detto con un pizzico di ironia- Galliani mette in dubbio la nostra rimonta? Io non faccio tanti conti, ma credo che la chiave nel confronto siano i due recuperi: dare per scontati i sei punti contro Cesena e Fiorentina non è giusto. Comunque manca un terzo di campionato, è presto per mettersi a contare. La vittoria di Firenze è stata importante per la reazione immediata dopo una sconfitta, vittoria ottenuta contro una squadra in salute, che aveva perso solo una partita nel 2011. Comunque non voglio entrare in polemiche col Milan, e non solo perché qualsiasi cosa dica può essere mal interpretato, visto che sono stato lì. Dico solo che sul campo sono felice di quello che abbiamo fatto, anche se so che possiamo migliorare ancora tanto”.

    Sulla formazione da schierare domenica contro il Cagliari, il discorso si focalizza sugli indisponibili Sneijder e Lucio non in perfette condizioni e comunque tenuti a riposo precauzionale in vista della sfida degli ottavi di andata di Champions contro il Bayern Monaco: “Se Sneijder e Lucio fossero stati al cento per cento sarebbero convocati. Sneijder tornava da un lungo stop e ha giocato quattro partite di fila ad alta intensità. Normale che subentri un po’ di stanchezza e qualche problemino. Lucio deve rispettare dei tempi del suo infortunio. Sa anche lui che è meglio aspettare ancora qualche giorno”.

    Il tecnico nerazzurro inoltre non vuole sentire parlare della partita contro il Bayern prima della sfida contro il Cagliari: “Non temo che il Bayern possa distrarci, questa squadra ha dato svariate testimonianze di continuità, anche sotto il punto di vista dei risultati. Quindi non penso che i tedeschi possano distrarci. Questa è una squadra che ha la volontà di vincere tutto, e non è possibile scegliere un obiettivo prioritario. In più abbiamo una rosa che ci permette di cambiare i titolari ma scendere comunque in campo per vincere, mantenendo una voglia altissima”.

    Leonardo continua facendo i più sentiti complimenti a Ranocchia, lusingando ogni giocatore e spiegando come sia forte il legame di questo gruppo:

    “Sono molto felice di Ranocchia, ha superato il periodo di ambientamento, che io ritenevo dovesse essere graduale, e ora per l’Inter ma anche per il calcio italiano vederlo giocare così è una cosa molto bella E Cordoba è un vero esempio: anche in momenti difficili, con infortuni, lui non dice nulla e va avanti. Ha giocato con un problema alla spalla, e lo ha fatto alla grande. E per il gruppo è fondamentale. Materazzi gioca poco, ma in allenamento è quello che alza il ritmo di tutti: quello che ho trovato qui, con gente come Cambiasso e Zanetti, è la cosa che dà forza anche un allenatore”.

    Promosso anche Nagatomo che a Firenze  ha vinto la timidezza iniziale: “Nagatomo mi pare che abbia già superato i pregiudizi: a Firenze per lui non era una gara facile, anche di lettura tattica. Ha cominciato un po’ teso, ma man mano è cresciuto. Risposta positiva, è una vera alternativa, ci porta qualcosa di diverso sulla sinistra”.

    Chiusura di intervista con la secca risposta a chi gli domanda se il calcio italiano sia in crisi:

    “Mi fa arrabbiare sentire che il calcio italiano è lontano dai migliori d’Europa. Ma l’Inter è campione d’Europa e del Mondo, ce lo siamo dimenticati? La struttura del calcio italiano nella sua interezza forse è da rivedere. Ci vuole un progetto globale che faccia crescere le società e il campionato: manca da troppo tempo. C’è bisogno di una modernizzazione, ma io sono un allenatore, non un dirigente. Detto questo, credo che le nostre squadre abbiamo ancora un livello altissimo, nonostante l’appeal di altri campionati, come quello inglese e spagnolo, sia più forte nel mondo. E a livello di gioco io concepisco il calcio come la ricerca del gol: mentre qui la cultura, che rispetto, è quella di non prenderlo. Se ci piacciono tanti il Barcellona o l’Arsenal, dobbiamo cambiare questa mentalità”.

    (Fonte : Gazzetta dello Sport)

  • Lucio non ha fretta : “Torno con il Bayern”

    Lucio non ha fretta : “Torno con il Bayern”

    Il difensore brasiliano, pilastro della difesa nerazzurra nell’anno del triplete e titolare inamovibile sia con Benitez che con Leonardo dopo l’infortunio subito nella gara contro il Palermo è ormai pronto per il rientro. In occasione di un evento organizzato a Milano dal suo sponsor tecnico, il difensore nerazzurro ha spiegato ai giornalisti di non avere fretta, di non voler forzare i tempi in vista del big match di mercoledì prossimo in Champions League, che vedrà il replay della finale di Madrid tra Inter e Bayern Monaco.

    “Non so se tornerò già per la gara di sabato con il Cagliari  o mercoledì per la Champions League.- ha affermato il giocatore verdeoro –  Quello che so è che adesso sono felice di tornare ad allenarmi con la squadra e essere a disposizione dell’allenatore. Sono felice, ma ci vuole un po’ di attenzione. La partita con il Bayern è troppo importante, non possiamo rischiare adesso. Di sicuro, per quella data ci sarò”.

    Immancabile qualche parola sul rendimento più che buono della sua squadra evidenziando come il discorso scudetto sia ancora apertissimo:“l’Inter ha vinto tante partite, tranne quella giocata a Torino  contro la Juventus. Hanno fatto tutti bene e sono felice, perché la chance di tornare a vincere lo scudetto c’è. Spero che proseguiremo così”.

    A chi gli avesse fatto notare la crescita esponenziale di Ranocchia, suo compagno di reparto, lui risponde con tranquillità elogiando la società e il tutto il resto della squadra: “Se l’Inter l’ha preso è perché é un buon giocatore. Dopo l’infortunio di Samuel era importante che arrivasse un giocatore così. Ma devo ammettere che oltre ad Andrea, tutta la squadra sta lavorando bene in fase difensiva”.

    Anche se, come gli fanno notare, nonostante il cammino in campionato sia ripreso bene e l’Inter sia lanciata all’inseguimento del Milan, il problema evidente sono i 13 gol presi in 10 partite giocate portando i nerazzurri a non avere più quella solidità difensiva necessaria a chi vuole vincere il titolo: “Ne abbiamo fatti tanti,- spiega Lucio – giochiamo in modo molto offensivo, è normale soffrire un po’ di più dietro, ma l’importante è vincere“. Continuando sul discorso scudetto il difensore brasiliano crede nelle potenzialità della proprio squadra, anche se ammette :”Io credo sempre nella mia Inter, che ha fatto bene nelle ultime gare. Mancano tante partite, vincerà la squadra con più forza e con più qualità. Le chance non sono uguali, perché il Milan è un po’ avanti, ma l’Inter insegue ancora il sogno scudetto”.

    Stessa filosofia di pensiero anche per il capitano Javier Zanetti raggiunto dai cronisti alla Festa per il Nuovo Anno organizzata dal Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi, dove è stato premiato  come “Campione di Sport e Solidarietà”: “Noi pensiamo alle nostre partite, poi vedremo cosa succederà. – ha spiegato quasi a voler rispondere a Galliani che si era detto tranquillo sul vantaggio nei confronti dei cugini nerazzurri – È stata importante la vittoria di Firenze, ma ancora mancano tante gare: noi, comunque, siamo tranquilli e consapevoli delle nostre forze”.

    Poi ancora Lucio, con il pensiero  che si rivolge all’Europa dove l’Inter scende da campione in carica e avrà tutta la responsabilità di difendere il titolo con l’obbligo di provare a fare il bis, impresa difficilissima ma non impossibile:“In Champions c’è sempre pressione. L’Inter, dopo l’anno scorso, ha un grande nome in tutta Europa e deve affrontare queste partite con la massima concentrazione“.

    Ormai è evidente come la differenza tra l’Inter del girone di andata e quella di adesso la stiano facendo i recuperi degli infortunati, con una squadra che se è al completo può veramente dare fastidio al Milan e scendere in Europa con la consapevolezza di chi vuole vincere tutto come aveva già fatto nello scorso anno con Mourinho.