Autore: Antonio Trementozzi

  • Derby Roma – Lazio, le probabili formazioni

    Derby Roma – Lazio, le probabili formazioni

    Solito derby incandescente nella capitale, che vedrà affrontarsi oggi allo stadio Olimpico alle ore 15 Roma e Lazio. I giallorossi sono reduci da una settimana non proprio rosea, dopo la bruciante eliminazione dalla Champions League ai danni dello Shakhtar, con l’aggravante di aver mostrato più nervosismo che qualità in campo. La Lazio non può perdere l’ennesimo sfida stracittadina, per non perdere punti preziosi utili a rimanere nelle zone alte della classifica. Inoltre in curva giallorossa in caso di vittoria si parla già di “manita”, poiché sarebbero 5 i derby vinti consecutivamente dalla Roma.

    Montella nella conferenza stampa carica i suoi: “È forse l’ultimo treno per il 4° posto, ma l’idea del mio futuro qui sulla panchina giallorossa non è primario, è una gara che conta solo per la classifica, per noi e per riconquistare i tifosi. Mi aspetto un’accoglienza particolare da loro”.

    L’aeroplanino giallorosso dovrebbe scendere in campo con Doni in porta, coppia di centrali formata da Juan e il francese Mexes, a scalare sulla fascia è Burdisso. Sull’altra fascia immancabile Riise. In mezzo al campo dovrebbero esserci pochi dubbi con la presenza di Pizzarro, affiancato da De Rossi per la fase di interdizione, mentre ai lati dovrebbero agire Taddei e Perrotta.  Dovrebbe partire titolare anche il francese Menez spesso utilizzato a partita in corsa, comunque in ballottaggio con il montenegrino Vucinic sempre letale nei derby capitolini. In attacco esclusione per Marco Borriello e posto da titolare inamovibile per il capitano Francesco Totti.

    L’allenatore biancoceleste Reja è ottimista in vista della sfida odierna: “Sento che è la volta buona” ha detto nella conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. “Ho la sensazione che questa volta tocchi alla Lazio vincere il derby. – ha voluto aggiungere parlando del derby capitolino- Se giustizia deve essere fatta, dovrebbe toccare a noi domani. Nelle sfide precedenti avremmo meritato di più, anche da un punto di vista arbitrale, e non c’è bisogno di sottolinearlo ancora. Credo che qualcosa ci spetti”.

    Reja dalla sponda opposta deve alzare bandiera bianca sull’eventuale recupero lampo di  Andre Dias, poiché sarebbe stato un rischio farlo rientrare in questa partita. Esclusione dell’argentino a parte, non ci sono grossi dubbi di formazione per l’allenatore biancoceleste, che schiererà la stessa Lazio che ha battuto il Palermo, ad eccezione di Scaloni: Muslera torna tra i pali dopo l’infortunio alla caviglia; difesa a 4 con Biava e Stendardo al centro e Lichtsteiner e Radu sugli esterni. A centrocampo c’è stato il recupero di Brocchi e Mauri, ma molto probabilmente partiranno dalla panchina lasciando spazio a Matuzalem e Ledesma. Una Lazio a trazione anteriore con la presenza in campo di quattro giocatori con spiccati doti offensive: il profeta Hernanes, Sculli recuperato dopo il problema allergico dovuto alla vernice del campo, Zarate e Floccari che avrà tanta voglia di vendicarsi dopo l’errore dagli undici metri nel derby della scorsa stagione.

    PROBABILI FORMAZIONI Roma Lazio in campo oggi alle 15 allo Stadio Olimpico di Roma

    ROMA (4-2-3-1): 32 Doni; 29 N. Burdisso, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise; 7 Pizarro, 16 De Rossi; 11 Taddei, 20 Perrotta, 94 Menez; 10 Totti. A disp.: (27 Julio Sergio, 15 Loria, 3 Castellini, 30 Simplicio, 23 Greco, 22 Borriello, 9 Vucinic) All. Montella

    Indisponibili: Cassetti
    Squalificati: Brighi, Rosi
    Diffidati: Vucinic, Juan

    LAZIO (4-2-3-1): 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 13 Stendardo, 20 Biava, 26 Radu; 24 Ledesma, 11 Matuzalem; 77 Sculli, 8 Hernanes, 10 Zarate; 22 Floccari. A disp.: (12 Berni, 5 Scaloni, 14 Garrido, 32 Brocchi, 6 Mauri, 15 Gonzalez, 18 Kozak) All. Reja

    Indisponibili: Rocchi, Diakitè, Dias
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Mauri, Kozak, Matuzalem, Lichtsteiner

    Arbitro: Tagliavento di Terni (Niccolai-Papi; IV°: Damato)

  • Guai in casa Inter: Lucio è stiramento!

    Guai in casa Inter: Lucio è stiramento!

    Piove sul bagnato in casa Inter. Infatti dopo lo stop in campionato con il pareggio di Brescia, arrivano le solite brutte notizie dall’infermeria nerazzurra. Dal sito ufficiale dell’Inter si rende noto come “lo staff medico dell’Inter, guidato dal professor Franco Combi, ha sottoposto Lucio ad accertamenti strumentali, che si sono resi necessari dopo l’infortunio muscolare accusato a Brescia: gli esami hanno evidenziato uno stiramento al gluteo destro e il difensore è già stato sottoposto alle prime sedute fisioterapiche e di recupero agonistico”.

    Da escludere quindi la sua presenza in campo negli ottavi di finale Uefa Champions League contro il Bayern Monaco, in programma martedì all’Allianz Arena a meno di recuperi che abbiano del miracoloso.

    Le buone notizie invece arrivano dalla partecipazione all’allenamento di giocatori importanti come Esteban Cambiasso, Cristian Chivu e Thiago Motta.  Si è visto in campo anche il Principe, ma con una seduta di allenamento individuale e personalizzata, quindi è da escludere il rientro di Diego Milito in terra tedesca. L’attaccante argentino non vuole assolutamente affrettare i tempi di recupero, evitando in questo modo ulteriori ricadute.

  • Le pagelle di Brescia – Inter. Disastro Cordoba

    Le pagelle di Brescia – Inter. Disastro Cordoba

    Pagelle Brescia

    Arcari voto 7 Splendida partita del numero 1 del Brescia che praticamente salva i suoi in più occasioni. Apre una sfida nella partita con il macedone Goran Pandev e la stravince negandogli il gol più volte, specialmente nel secondo tempo quando con un’uscita spericolata praticamente para con il viso evitando il pallonetto dell’attaccante nerazzurro.

    Zambelli 6 buona la sua prestazione, visti gli innumerevoli cross che fa partire dalla fascia pertutto il tempo che rimane in campo. Viene sostituito poiché recuperato in extremis, non volendo rischiare ulteriori infortuni.

    Zebina 5,5 Prova opaca del giocatore ex juventino che è responsabile sul gol interista, di tenere in gioco Eto’o. Spinge molto sulla fascia in fase offensiva ma lascia molto a desiderare in quella difensiva, permettendo troppo scorribande dei giocatori nerazzurri nella sua zona.

    Caracciolo 6,5 L’airone colpisce ancora i nerazzurri come aveva già fatto all’andata. L’assist glielo serve Cordoba involontariamente. Ha l’occasione di far vincere la partita al Brescia nel finale, ma si fa parare il rigore da Julio Cesar e alla fine il pareggio sta stretto al Brescia. -3 punti al fantacalcio per il rigore sbagliato!

    Eder 6,5 Entra a partita in corso e lascia il segno, soprattutto nel finale quando supera in velocità Cordoba, e lo costringe a commettere fallo da rigore. Ancora pericoloso nell’ultimo minuto quando scavalca con un pallonetto Julio Cesar,  ma si fa recuperare  e stoppare da Stankovic prima di riuscire a calciare a rete

    Brescia: Arcari 7; Zebina5,5, Mareco 5,5, Zoboli 5,5; Zambelli 6(16’ s.t. Eder 6,5), Kone 5,5, Vass 5, Hetemaj 6, Berardi s.v.(25’ Daprela 5,5); Diamanti 6, Caracciolo 6.

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7,5 Ancora una volta protagonista positivo in assoluto dei suoi. Grandi parate che riescono a congelare il risultato fino all’errore di Cordoba. Sul gol di Caracciolo non ha specifiche colpe. Poi nel finale dimostra di essere un vero pararigori, dopo quello contro il Palermo, neutralizzando il tiro dagli undici metri di Caracciolo. Discorso opposto per l’airone: +3 al fantacalcio!

    Sneijder 6,5 Bella la partita dell’olandese, che si rende utile alla manovra della squadra in molte azioni. Suo il calcio d’angolo dal quale nasce il gol dell’1 a 0 interista. Poi nella ripresa colpisce il palo da fuori area con un tiro a giro che ricorda molto Fifa alla Playstation! Sfortunato

    Eto’o 6,5 31 gol stagionali per festeggiare i suoi 30 anni con il suo record personale di 36 gol stagionali che si avvicina ad essere infranto. Però non riesce ad essere incisivo come al solito. Troppo lontano dalla porta pensa a dare una mano alla squadra in fase di ripiegamento, lasciando spazio a Pandev davanti, facendo perdere peso alla manovra offensiva nerazzurra. Sprecato

    Pandev 5,5 gioca una buona partita dal punto di vista dei movimenti, e dell’impegno. Ma un attaccante deve fare gol, e lui ultimamente la porta non la vede nemmeno con il cannocchiale. Praticamente gli capitano due palle gol nitide e lui ovviamente le scarica direttamente sul portiere avversario. Il calcio è beffardo si sa, e la regola magica del gol mangiato gol subito è sempre valida.

    Cordoba 4,5 Entra al 20’ del secondo tempo, per far riposare Lucio in vista della partita di Champions contro il Bayern Monaco, e da solo riesce a rovinare una partita che fino ad allora non aveva regalato grandi spunti al Brescia. Splendido l’assist per Caracciolo che porterà il Brescia sull’1 a 1. Poi nel finale si fa battere in velocità da Eder e in ripiegamento lo stende in area di rigore. Chiara occasione da gol e ultimo uomo = rigore e rosso diretto.  Disastroso

    Inter: Julio Cesar7,5; Maicon 6, Lucio 6 (20’ s.t. Cordoba 4,5), Ranocchia 6, Nagatomo 6(32’s.t. Materazzi s.v.); Zanetti 6, Stankovic 5,5, Sneijder 6,5; Pandev 5,5, Eto’o 6,5, Pazzini 5,5 (25’ s.t. Kharja 5).

  • Caracciolo frena l’Inter! Primo pareggio per Leonardo

    Caracciolo frena l’Inter! Primo pareggio per Leonardo

    Un’Inter all’antica quella che scende in campo contro il Brescia con il 4-2-3-1 ( tanto amato dal tecnico portoghese autore del triplete) grazie all’inserimento di Pandev al posto di Kharja.

    Tutti si aspettano che siano in nerazzurri a fare la partita, e invece è il Brescia a far gli onori di casa e mettere in seria difficoltà la squadra di Leonardo, con Zebina che nei primi minuti viene murato da Nagatomo in area andando vicino al gol.

    Nei primi minuti a sorpresa è più reattivo il Brescia  con un approccio alla partita nettamente migliore rispetto alla squadra di Leonardo. Ma è solo un fuoco di paglia, infatti dopo una prima fase di attesa, i nerazzurri cercano di prendere le misure agli avversari prima di sferrare l’affondo decisivo.

    Bellissima percussione di Nagatomo al 12’ che salta un difensore del Brescia e calcia in porta con l’esterno, andando vicino al suo secondo gol stagionale.

    L’Inter con una buona circolazione di palla riesce ad arrivare con facilità vicino l’area di rigore avversaria evitando il pressing dei giocatori di Iachini. Il Brescia infatti si abbassa troppo e permette ai nerazzurri di giocare alla sua maniera con un lungo possesso palla.

    Al 18’ arriva il 31 gol stagionale di Eto’o che festeggia al meglio il suo compleanno. Su calcio d’angolo battuto da Sneijder, Ranocchia colpisce di testa e il camerunense trova la deviazione vincente sotto porta. Inter in vantaggio e Brescia che deve rincorrere.

    Al 34’ Caracciolo servito in area controlla male e cerca di scavalcare Julio Cesar con un pallonetto. Palla alta sopra la traversa e pericolo scampato per la retroguardia nerazzurra.

    Nel finale rischio per la difesa del Brescia con l’ingresso in area di Pandev, murato dall’intervento di Zebina che stoppa il macedone in tackle rischiando rigore ed espulsione. Il Brescia si affida troppo spesso ai lanci lunghi su Caracciolo che riesce a servire spesso Diamanti ma senza essere mai pericolosi. Finale di tempo con l’Inter che va a riposo in vantaggio.

    Ripresa che inizia con le stesse formazioni. Il Brescia parte nello stesso modo del primo tempo, con Caracciolo che servito in area colpisce di testa e sfiora il pareggio.

    Al 4’ il Brescia va vicinissimo al pareggio quando Caracciolo salta Ranocchia con una grande giocata e si invola in area tenendo tesata a Stankovic. Fuga palla al piede e gran tiro che viene murato da un grandissimo intervento di Julio Cesar. Al 9’ incredibile occasione per i nerazzurri con Sneijder molto sfortunato che  da fuori area prende la mira e con un gran tiro a giro colpisce il palo con Arcari battuto.

    Ancora Inter con lo scambio in area tra Pazzini e Pandev, con il macedone che non riesce a segnare calciando troppo sul portiere.

    Leonardo cerca di congelare il risultato togliendo Pazzini e inserendo Kharja per dare più peso al centrocampo nerazzurro. Al 34’ ancora una grandissima occasione per Pandev praticamente da solo davanti al portiere sbaglia un gol impossibile, colpendo Arcari sul viso. Lampo del Brescia al 40’  su calcio d’angolo di Diamanti con Caracciolo involontariamente servito da Cordoba che di testa sottoporta mette in rete battendo Julio Cesar. Tutto da rifare: Brescia 1 Inter 1.

    Incredibile al 43’ su un ribaltamento di fronte Eder viene atterrato in area da Cordoba. Il colombiano viene espulso e Caracciolo ha l’occasione di portare i suoi in vantaggio con un rigore a favore.  Le emozioni non finiscono mai e Julio Cesar nega la gioia all’airone tenendo il risultato sul pari!

    Assurdo finale con il Brescia che rischia nuovamente di vincere la partita al 50’ con Eder che scavalca Julio Cesar ma si fa recuperare da Stankovic. Fischio finale, e risultato  fermo sull’ 1 a 1.

    Partita che da una prima sentenza al discorso scudetto: con un punto preziosissimo guadagnato dal Brescia per allontanarsi dalla zona retrocessione e due punti lasciati dalla squadra di Leonardo che conosce nella sua gestione il primo pareggio stagionale. Se domenica il Milan dovesse vincere, il campionato andrebbe già verso i titoli di coda.

  • Del Neri, Cesena ultima spiaggia?

    Del Neri, Cesena ultima spiaggia?

    L’allenatore bianconero Del Neri nella conferenza stampa alla vigilia della delicatissima trasferta di Cesena vuol dire la sua sull’ultimo periodo nero in casa Juventus. Le solite dichiarazioni di facciata per dare la scossa allo spogliatoio ‘Da qui alla fine sono 10 finali’, stavolta non basteranno, in campo servirà davvero dare il 110 per cento e vendere cara la pelle. Il tecnico juventino lascia aperta la possibilità di entrare ancora in zona Champions, nonostante i dieci punti di distacco dal quarto posto e la lotta a 3 con Udinese Lazio e Roma. “Dobbiamo cambiare marcia e molto dipende anche dagli altri. – ha continuato l’allenatore bianconero- Ma ci crediamo, ci sono ancora tanti scontri diretti in giro per il mondo”.

    Molta sincerità nelle parole di Del Neri, che si assume la piena responsabilità per il trend negativo della sua squadra, spiegando come una vittoria contro il Cesena potrebbe rappresentare una panacea in un periodo come questo (3 sconfitte nelle ultime 3 gare, e oltre 300 minuti senza segnare) “ Se mi faccio qualche rimprovero? Sì, come tutti. Quando si raggiungono obiettivi importanti il merito è di tutti. Allo stesso modo quando le cose non vanno bene la colpa va suddivisa tra tutti. Una vittoria ci darebbe stimoli e nuova fiducia in noi stessi, la strada è quella giusta. Abbiamo recuperato elementi importanti e spero che la Juve possa tornare una squadra spensierata, che giochi a calcio. Non è il momento più difficile della mia carriera. Qui a Torino vincere è la norma, una sconfitta fa notizia. Due o tre consecutive non ne parliamo”.

    Assunzione delle responsabilità a parte, il tecnico non ha intenzione di abbandonare la nave, anzi spiegando come ieri abbia avuto un incontro con il presidente juventino per ulteriori chiarimenti e garanzie sulla sua situazione: “Non mi balena per nulla l’idea di dimettermi, nemmeno nel caso di un’altra sconfitta contro il Cesena. Faccio gli scongiuri. Sappiamo che ora è vietato sbagliare, spero che la mia squadra scenda in campo con mentalità e voglia giusta. Ieri ho pranzato con Andrea Agnelli, non siamo distanti. Le mie chance di essere confermato anche l’anno prossimo? Dipende dai risultati. Ho grande rispetto per questa società, e credo che la stima sia reciproca. Il mio futuro? Non ho certezze. Ma ho la forza e la volontà di andare avanti. Fino a quando saremo tutti insieme. Sono sereno”.

    Senza ombra di dubbio la partita con il Cesena in questo momento vale per Del Neri più di una Champions League, poiché in caso di sconfitta l’esonero sarebbe davvero una realtà concreta. Scendendo nel dettaglio della sfida il tecnico bianconero cerca di lasciare un’ombra di mistero sulla formazione che scenderà in campo, con più di qualche indizio sull’utilizzo dal primo minuto del capitano Alessandro Del Piero: “Il Cesena è una formazione aggressiva, arriva da due ottimi risultati, la squadra è in salute. Modulo? Non credo cambierò, ho già scelto chi gioca e l’ho anche già fatto sapere ai giocatori. Ma me lo tengo per me. Del Piero titolare? C’è bisogno di qualità. Recuperiamo giocatori importanti come Aquilani e Pepe”.

    Se riuscirà a riprendersi la Juventus, o se sarà ancora Del Neri il tecnico bianconero nelle prossime settimane lo decideranno solo i risultati che da troppo tempo mancano in casa Agnelli. Nessuno alla fine del girone di andata poteva immaginare una situazione così paradossale a Torino, soprattutto dopo la vittoria contro l’Inter, che sembrava rappresentare uno spiraglio di luce in un periodo oscuro. Del Neri sta iniziando a capire cosa voglia dire allenare una grande società come la Juventus. Dopotutto come si leggeva in uno striscione esposto in curva nell’ultima partita, c’era una frase di Boniperti: “Alla Juventus vincere non è importante. E’ l’unica cosa che conta”. La lezione è servita!

  • L’ultima provocazione di Mou: “Faccio finire prima la Liga”

    L’ultima provocazione di Mou: “Faccio finire prima la Liga”

    Il tecnico portoghese alla guida del Real Madrid continua la sua crociata contro i “poteri forti” della Liga spagnola, poiché secondo lui starebbero penalizzando in ogni modo possibile la sua squadra. Mourinho è sbottato ancora una volta sul fronte calendario, indirizzando le sue ire contro la scelta di far giocare il derby di Madrid, a soli 3 giorni di distanza dal decisivo ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Lione. Un sistema che vuole far vincere a tutti i costi la Liga al Barcellona, questa la sintesi del pensiero del portoghese.

    Alla vigilia della gara casalinga con l’Hercules, le parole del portoghese scendono come lava infuocata, e lanciano ancora una volta insinuazioni pesantissime sui complotti attorno ai blancos. Il tutto per la felicità dei media spagnoli: “Vogliono far finire la Liga in anticipo. Se perdiamo un altro punto, adios. Non sono un fesso, se aumenta il gap è finita. Se una squadra– riferendosi ai blaugrana guidati da Guardiola- gioca il martedì e poi la domenica e un’altra– riferito al Real Madrid- scende in campo mercoledì e sabato, non si può dire che stiamo lottando con le stesse regole“. Insomma un giallo in piena regola, con tutte le caratteristiche idonee alla teoria del complotto. Lasciando Josè di nuovo solo contro tutto e tutti.

    Ma il meglio deve ancora venire, perché di lì a poco nella conferenza stampa, Mourinho lancia una provocazione fortissima:”Qualcuno vuol far finire la Liga in anticipo, ma stavolta gli darò una mano io: ad esempio non convocando Casillas per il derby con l’Atletico”. Una proposta shock che di certo farà discutere. L’ipotesi dell’esclusione dei big come forma di protesta, sarebbe il gesto più eclatante mai visto nella Liga.

    L’intervista continua, eludendo  stavolta il discorso sugli arbitri con una delle sue solite battute: “Non posso discutere sull’arbitraggio del Barça. Quando critico qualcuno poi devo subito scusarmi di fronte al comitato degli arbitri, a quello anti-violenza…”.

    Chiuso il discorso polemico sulla Liga, il pensiero va diretto alla partita di ritorno degli ottavi di Champions contro il Lione. La domanda è nell’aria, Cristiano Ronaldo è recuperato? Sì, giocherà mercoledì sera. Se dovessimo giocare domani ovviamente non lo avrei al 100%, ma ora può allenarsi domenica, lunedì e martedì, così da poter arrivare preparato alla sfida col Lione”.

  • Brescia – Inter, le probabili formazioni

    Brescia – Inter, le probabili formazioni

    Questa sera alle ore 20 e 45 al Rigamonti di Brescia torna con un turno di anticipo torna il campionato di Serie A. Si giocherà infatti di venerdì, la sfida tra Brescia e Inter, per dare ai giocatori nerazzurri più ore di riposo in vista della partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League di mercoledì sera contro il Bayern Monaco.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo, nella conferenza stampa ha spiegato come prima di tuffarsi nel clima Champions bisognerà pensare al campionato e alla partita con il Brescia che rappresenta senza ombre di dubbio un’insidia: “Il Brescia è una squadra che può giocare in tanti modi, che non dà tanti punti di riferimento. È  una squadra che ha tante risorse e non sono un caso i risultati che hanno fatto fuori casa, contro ad esempio Udinese, Roma e Napoli, ma anche nella partite casalinghe dimostrano costanza”.

    Nella lista dei convocati per il match di stasera tra Brescia e Inter non figurano Cambiasso, Thiago Motta e Chivu: “Sono tre casi diversi – ha voluto precisare Leonardo nella conferenza stampa pre match -. Chivu ha un problema muscolare e un colpo al piede che ha portato avanti per alcuni giorni, ma niente di grave, Cambiasso ha avuto problemi 15 giorni fa nella gara di andata degli ottavi di Champions League contro il Bayern, ma siamo tranquilli e Thiago Motta, un lieve affaticamento.” Turn over precauzionale insomma.

    L’Inter dovrebbe scendere in campo con il solito 4-3-1-2, dove in difesa dovrebbero giocare Maicon, Lucio e Ranocchia in ballottaggio con Cordoba, volendo fa riposare il centrale italiano che non ha saltato nemmeno una sfida. Nagatomo dovrebbe prendere il posto di Chivu sulla fascia sinistra. Centrocampo con Stankovic vertice basso, supportato da Zanetti, Kharja e Sneijder dietro la coppia del gol Pazzini Eto’o.

     

    Dalla parte opposta Beppe Iachini ha le idee chiare: “Leonardo è un allenatore che predilige il gioco. Io la penso esattamente come lui, quindi ce la giocheremo a viso aperto, senza paura”.  Ricordando come: “Nelle grandi occasioni, contro grandi avversari e davanti al grande pubblico, abbiamo sempre fatto bella figura”.

    Le rondinelle dovrebbero scendere in campo con  la stessa formazione che ha strappato lo 0 a 0 contro il Napoli di Mazzarri. Difesa a 3 con l’ex giocatore juventino Zebina e Zoboli  sugli esterni. Mareco centrale favorito su Bega. Robusto centrocampo a 5 uomini con Vass, Kone Hetemaj Berardi e Zambelli. L’utilizzo di quest’ultimo è dato ancora come incerto. In attacco ci sarà l’ex giocatore del West Ham Diamanti con l’airone Caracciolo già in gol nel match di andata, favorito sul brasiliano Eder.

     

    Una sfida, due motivazioni ben diverse. I 3 punti per i nerazzurri sono fondamentali per non perdere terreno nella corsa scudetto, soprattutto adesso che il Milan non avrà più l’impegno europeo e potrà concentrare tutte le sue energie sul campionato. Come diceva ieri Materazzi in un’intervista, il derby non è decisivo poiché se non vinci le due partite di avvicinamento, non conta niente. Discorso opposto per il Brescia che in piena zona retrocessione scenderà in campo con il coltello tra i denti, anche a costo di strappare un punticino utile per la salvezza.

    Probabili formazioni  BRESCIA-INTER

    Brescia (3-5-2): Arcari; Zebina, Mareco, Zoboli; Zambelli, Kone, Vass, Hetemaj, Berardi; Diamanti, Caracciolo.
    A disposizione: Sereni, Bega, Daprelà, Baiocco, Eder, Lanzafame, Possanzini.

    Allenatore: Iachini

    Squalificati: Accardi (1)

    Diffidati: Caracciolo, Arcari, Lanzafame, Zebina, Zoboli, Hetemaj

    Indisponibili: Dallamano, Zanetti, Filippini

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Stankovic, Kharja; Sneijder; Eto’o, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Cordoba, Obi, Mariga, Coutinho, Pandev.

    Allenatore: Leonardo

    Squalificati: nessuno

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Lucio

    Indisponibili: Samuel , Milito , Cambiasso

  • Adriano: “Dio mi ha detto è meglio che torni in Brasile”

    Adriano: “Dio mi ha detto è meglio che torni in Brasile”

    Finalmente si fa chiarezza sul caso Adriano e sul suo addio alla società giallorossa. Dopo le ultime dichiarazioni del suo agente Gilmar Rinaldi: “senza di me non si firma nulla” seguenti alle parole del dirigente della Roma Montali, che aveva messo fine all’avventura romana del giocatore brasiliano, comunicando come la società e l’attaccante avessero raggiunto l’accordo per la rescissione consensuale del contratto. Il tutto è stato possibile perché Montali ha trattato l’uscita di Adriano con il suo agente italiano, Roberto Calenda. Lo stesso giocatore ha voluto spiegare le sue motivazioni ai microfoni di Sky: “Sto bene perché sto facendo una cosa veramente di cuore. Ho deciso, insieme alla società, di andare via, per un problema mio. In questa stagione non è andata così bene, mi sono infortunato tre volte, l’ultima è stata la più grave. Noi abbiamo parlato tantissimo insieme, abbiamo deciso di chiudere qua”.

    Il discorso continua e Adriano spiega le sue scelte professionali e la rinuncia ai soldi che gli spettavano per il contratto, per tornare in Brasile accanto alla famiglia: “Potevo anche rimanere in Brasile quando mi hanno lasciato partire la prima volta,- ha spiegato il giocatore ex giallorosso- però non volevo comportarmi di nuovo come avevo fatto con l’Inter. A Milano avevo fatto lo sbaglio di non presentarmi e di parlare per risolvere la situazione, come ho fatto adesso con la Roma. Sto rinunciando a tantissimi soldi, però, come ho detto prima, per prima cosa voglio essere felice con la mia famiglia, con tutti, poi i soldi arrivano. Sono molto soddisfatto, oggi posso uscire di qui con la testa alta, qui non ho mai trattato male nessuno, ho sempre rispettato tutti”.

    Ancora una volta le parole dell’attaccante brasiliano mostrano la sua fragilità a livello emotivo, soprattutto la saudade, la nostalgia della sua terra che troppo spesso ha condizionato la sua vita a livello calcistico e non:  “Io sono una persona molto sensibile, la tristezza si impossessa spesso di me, quindi ho deciso di tornare in Brasile”.

    Nostalgia non solo del Brasile, ma soprattutto della famiglia, come spiega lui stesso con queste parole: “Ho due figli, non sono accanto alla madre, mi mancano troppo anche loro, sono molto attaccati a me. Quando parlo al telefono mi viene da piangere, io non posso più stare lontano da loro. Ormai ho 29 anni, mi devo curare da solo, le cose pesano tantissimo sulle mie spalle”.

    Sui vari motivi che l’hanno fortemente penalizzato in questa stagione alla Roma, e nel suo ritorno in Italia Adriano pensa che il peso maggiore in negativo l’abbiano avuto i continui infortuni subiti: “Penso di essere stato fortemente penalizzato dagli infortuni, non ho avuto fortuna in questa stagione. Quando ho iniziato a stare meglio e ad allenarmi bene, mi sono infortunato. La prima volta mi sono fatto male a un adduttore e sono stato fermo quasi due mesi. Poi sono tornato, ho giocato una partita,- continua l’attaccante brasiliano–  Ranieri ha visto che stavo facendo progressi, ma mi sono infortunato ancora a una caviglia e sono stato fuori ancora due mesi.”

    Il discorso diventa mistico religioso, in seguito con il giocatore che motiva la sua scelta di tornare in Brasile come un segnale divino:“ È difficile giocare quando succedono cose così. Nella mia vita non mi sono mai fermato tanto come in questa stagione, forse è un segno di Dio che dice: ‘Guarda, è meglio che torni in Brasile’. Dopo la caviglia mi ha ceduto una spalla. Ho giocato due partite abbastanza bene, contro il Milan e contro il Chievo, ma poi ho sentito dolore nuovamente. Sono cose che succedono nella vita, bisogna pensare che magari succedono perché devi fare una scelta, io ho scelto di tornare in Brasile”.

     

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Moratti risponde a Galliani: “È difficile sminuire le vittorie dell’Inter”

    Moratti risponde a Galliani: “È difficile sminuire le vittorie dell’Inter”

    Dopo le parole piene di malizia di Adriano Galliani in riferimento all’annata passata nerazzurra, cercando in qualche modo di sminuire il valore dei titoli conquistati, “il vero triplete credo sia quello formato da Champions League, Mondiale per Club e Supercoppa d’Europa” arriva la risposta del presidente nerazzurro Massimo Moratti: “Galliani ha detto che nel triplete ci deve essere la Supercoppa Europea e non la Coppa Italia? – ha aggiunto il presidente nerazzurro- Non ho seguito, ma quando una squadra avversaria fa qualcosa di buono si cerca sempre di sminuirla, anche se in questo caso è difficile sminuire quello che ha fatto l’Inter”. Una risposta che accende il clima derby con 3 settimane di distanza. Certamente Galliani avrebbe potuto risparmiarsi una simile dichiarazione, che sa molto della volpe che non arriva all’uva dicendo perché sia marcia. Il Milan è in corsa su tutti i fronti e rimane la favorita numero uno per lo scudetto, ma nelle parole di Adriano Galliani, si legge ancora lo scotto e il fastidio del passaggio di Leonardo, alla corte dei nerazzurri. Lo sgarbo non è stato ancora metabolizzato, e le acredini si sono accentuate tra le due società.

    Più solidale il presidente nerazzurro che appena uscito dai suoi uffici della Sara risponde alla domanda dei giornalisti su chi tiferà questa sera: “È sempre bene avere diversi impegni, anche se sinceramente non mi sono messo nei panni del Milan”. Anche in questo caso c’è un secondo fine, nella speranza che il Milan rimanendo in corsa per la Champions molli qualche energia in campionato.

    Infastidito ancora una volta sulla vicenda Calciopoli e sulla convocazione ricevuta dal procuratore federale Stefano Palazzi per il 31 marzo Moratti risponde in maniera scocciata: “Con tutto il rispetto per Palazzi, che giustamente fa quello che deve fare, è però ridicolo il fatto che l’Inter, nella mia persona, debba presentarsi per questa cosa”.

    Chiuse le polemiche e le diatribe giudiziarie calcistiche il pensiero finale va alla data odierna, 9 marzo, giorno di nascita della società nerazzurra. Infatti oggi l’Inter festeggia i suoi 103 anni di storia. Moratti è raggiante in viso quando parla dei suoi giocatori e della sua squadra: “È già bellissimo pensare alla storia dell’Inter – aggiunge il presidente nerazzurro- il regalo me lo sta già facendo la squadra con il suo atteggiamento in questo periodo, mi sembra che questa sia una bella cosa, il fatto che la squadra continui a mantenere il carattere e la dignità necessari”.

    (Fonte:  Gazzetta dello Sport)

  • Pagelle Barcellona – Arsenal 3-1.Messi Dio del calcio!

    Pagelle Barcellona – Arsenal 3-1.Messi Dio del calcio!

    Pagelle Barcellona

    Messi 10 Si avete letto bene, il voto è tondo! È il Dio del calcio sceso sui campi di gioco, un giocatore che con la doppietta di questa sera all’Arsenal si porta a quota 45 gol in 39 partite giocate. Stralciando di questo passo anche il suo record personale dello scorso anno. Pallone d’oro in carica quest’anno, forse non meritato per l’annata non proprio vincente, ma senza ombra di dubbio il giocatore più forte del mondo, e non me ne vogliano i napoletani e Maradona, ma Lionel se continua di questo passo supererà di gran lunga il suo mentore Diego Armando! Vedere il primo gol per parlare….

    Xavi 8 Ce ne fossero di centrocampisti come lui! Ha l’etichetta made in Spagna, con la confezionatura nella cantera del Barca, per uno dei prodotti migliori del mercato. Sembra aver la palla incollata ai piedi, e praticamente smista una quantità di palloni innumerevole. Serve assist e si rende pericoloso quando può con degli inserimenti che mettono in continua crisi la difesa dell’Arsenal. Non bastasse si toglie anche la soddisfazione di segnare riportando la partita sul 2 a 1.

    Dani Alves 7,5 Onnipresente e devastante, questi sono gli aggettivi che riassumono la sua prestazione questa sera. Praticamente lo vedi tagliare il campo un milione di volte, correre e fare inserimenti su quella fascia senza sosta e tornare in difesa per aiutare i compagni. Segni particolari? Una potenza di tiro impressionante che gli permette di causare un infortunio alla mano a Szczesny a inizio partita su calcio di punizione, con una semplice parata! Potenza di fuoco + 3

    Iniesta 7,5 Dopo il gol nella finale del mondiale tutti lo davano come favorito per la conquista del Pallone d’oro. Lui nonostante la sconfitta bruciante si è ripreso alla grande, e si è messo a disposizione totale della squadra anche questa sera.  Entra di diritto nell’azione del gol di Xavi, quando mette a sedere Diaby, si crea lo spazio e serve il compagno in area.

    Busquets 6,5 Partita più che sufficiente per il giovane centrocampista spagnolo, soprattutto considerando il fatto che si ritrova a giocare come difensore centrale viste le indisponibilità di Puyol e Pique. Non fa praticamente niente di sbagliato in fase di copertura, e l’unico errore sfortunato lo paga caro. Sul calcio d’angolo battuto dagli inglesi stacca di testa per anticipare tutti e colpisce male, beffando Valdes. Il rischio di compromettere la qualificazione è stato alto. Ci hanno pensato i suoi compagni e Messi a togliere le castagne dal fuoco.

     

    Pagelle Arsenal

    Nasri 5 Le sorti di questa partita dovrebbero dipendere dal suo estro, viste le condizioni non proprio ottimali di Van Persie e Fabregas. Il francese ci prova qualche volta, ma sempre con un dribbling di troppo, non riuscendo quasi mai ad essere determinante o utile per la sua squadra.

    Van Persie 4 Resuscitato all’ultimo minuto, come Lazzaro si è alzato e ha camminato, si camminato e basta però. Non struscia nemmeno l’ombra di un pallone per tutto il primo tempo. Te ne accorgi che è in campo solo quando litiga con Abidal e rifila una manata in faccia a Dani Alves, episodio che gli costerà l’ammonizione. Nel secondo tempo commette l’idiozia più grossa della sua vita calciando un pallone dopo il fischio dell’arbitro, seconda espulsione e gara compromessa. Forse era meglio lasciarlo in panca… senza forse.

    Fabregas 5 Sentirà l’emozione di tornare in Spagna, sarà che non è in perfette condizioni fisiche, ma stasera non gliene riesce una. Anzi l’azione del primo gol parte da un suo sciagurato tacco al limite della sua area. Abbandona il campo nella ripresa già da sconfitto e con la testa bassa tra i fischi del pubblico. Forse il prossimo anno tornerà al Camp Nou, ma con la maglia della squadra di casa.

    Almunia 7 entra dopo pochi minuti per sostituire l’infortunato Szczesny, e si fa trovare subito pronto con ottimi interventi a chiudere lo specchio della porta a Villa.  Messi praticamente lo prende a pallonate per tutta la partita e lui risponde con parate che davvero hanno del miracoloso. Incolpevole su tutti e tre i gol, soprattutto sul primo capolavoro di Messi. È solo grazie a lui se l’Arsenal esce dal Camp Nou con un punteggio calcistico più che tennistico!