Autore: Antonio Trementozzi

  • Leonardo: “Raul? Pensiamo a Corvia!”

    Leonardo: “Raul? Pensiamo a Corvia!”

    Smaltita la gioia e la soddisfazione per aver agguantato la qualificazione ai quarti di Champions, la squadra nerazzurra si tuffa nuovamente nel clima della Serie A. L’obiettivo per la squadra di Leonardo è provare ad arrivare alla partita del prossimo 2 aprile contro il Milan, con gli stessi distacchi o rosicchiando qualche punto, in attesa delle notizie dal Barbera dove i rossoneri affronteranno il Palermo di Cosmi.

    OTTIMISMO – Il tecnico nerazzurro Leonardo torna a parlare ai microfoni dopo la vittoria post Champions contro il Bayern Monaco. Leonardo che domani affronterà il Lecce, esclude eventuali cali di concentrazione: “Euforia per aver centrato quarti di Champions? Non credo sia un problema, questa è una squadra molto esperta e sa rimanere sempre concentrata. Lo è stata già dai primi allenamenti dopo la trasferta di Monaco e ancora di più oggi. Certo è che se non ci fossimo concessi un po’ di allegria subito dopo una vittoria così bella come quella conquistata sui tedeschi, non sarebbe stato normale. Trovare un equilibrio tra euforia e concentrazione, questo è la chiave”.

    Questo è il momento decisivo per la stagione nerazzurra, con un’Inter ancora in corsa su tutti i fronti, come nello scorso anno con Mourinho. Leonardo è consapevole degli ottimi risultati raggiunti, e spiega come l’appagamento non fa parte del morale di questa squadra: “Credo che l’ottimismo porti altro ottimismo e che la vittorie portino altre vittorie – ha aggiunto il tecnico brasiliano – L’Inter ha la consapevolezza di stare attraversando un momento decisivo della stagione”

    LECCE – Parlando dell’avversario da affrontare domani, Leonardo cerca di mettere in guardia i suoi, nonostante la superiorità tecnica tra le due squadre sia evidente, come insegna Milan – Bari queste sono le partite più insidiose. “Il Lecce ha dimostrato, partita dopo partita, una crescita costante: domani non ci saranno né Chevanton né Di Michele, ma non per questo i nostri avversari rinunceranno a giocare a viso aperto, come hanno sempre fatto. Non ci aspettiamo affatto una partita facile”.

    INDISPONIBILI – Chiusura su un possibile rientro di Milito, dopo le voci in settimana, che lo davano disponibile almeno per sedersi in panchina. Il Principe infatti è ancora assente dalla lista dei convocati e il tecnico brasiliano motiva così la scelta di lasciare a casa il bomber argentino: “Deve compiere il suo programma. Ha avuto reazioni molto positive, ha svolto una specie di preparazione estiva e avendo due settimane davanti per completare questo recupero è preferibile arrivi alla fine del percorso.”

    Indisponibile anche Ranocchia, che a Monaco non era sembrato al top della forma, trascinandosi un piccolo fastidio al ginocchio per troppe partite.  “Ranocchia non è convocato perché non è in condizioni di giocare – ha aggiunto Leonardo–  ha giocato troppe partite ed è andato anche oltre quella che era la sua condizione, il suo ginocchio non ha problemi gravi e per quello domani non sarà in campo“.

    CHAMPIONS LEAGUE – Leonardo continua la conferenza parlando del sorteggio favorevole per i nerazzurri uscito dalle urne di Nyon, che ha regalato lo Schalke 04 nei quarti di finale di Champions League: “Lo Schalk e ha tanto entusiasmo: è una squadra che è cresciuta grazie agli investimenti fatti anno dopo anno. Nessuna fortuna o sfortuna, bisogna analizzare chi abbiamo pescato, una squadra che ha fatto benissimo in Bundesliga, che è arrivata avanti in Champions, che ha un grande portiere, un grande Raul e un grande Farfan.”

    Chiusura finale sul discorso europeo con un avvertimento a chi già pensa ai quarti di Champions: “Comunque, stiamo già  parlando di Raul quando dobbiamo pensare prima a Corvia”.

    DIFFIDATI – Nel finale l’ultima analisi sul rischio diffide difficili da gestire: Eto’o, Pazzini, Lucio e Nagatomo sono tutti diffidati e a rischio squalifica qualora venissero ammoniti. Assenze pesante in vista del derby senza ombra di dubbio. Leonardo non fa drammi e spiega come “Questi giocatori sono diffidati adesso, ma lo erano anche quando sono arrivato io, quindi non vedo questo come un problema fondamentale da gestire, tendendo anche conto dei giocatori infortunati”.

  • Milito, Leonardo e il nuovo ciclo Inter

    Milito, Leonardo e il nuovo ciclo Inter

    L’eroe di Madrid, l’uomo simbolo del Triplete nerazzurro, Diego Milito è tornato ad allenarsi col gruppo per tornare a far sognare i tifosi nerazzurri. Scartata l’ipotesi di un suo impiego nella partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Bayern, si affaccia l’ipotesi di vederlo almeno in panchina contro il Lecce e  finalmente a disposizione di Leonardo nella sfida scudetto del 2 aprile contro il Milan.

    Il Principe ha praticamente passato una stagione in infermeria, non riuscendo mai a recuperare perfettamente dagli infortuni, complice anche la voglia di tornare a disposizione forzando spesso i tempi di recupero richiesti. Stavolta però a differenza della vecchia gestione Benitez, l’infortunio dell’attaccante argentino è stato affrontato con un’altra linea di pensiero, quasi a fari bassi, togliendo le pressioni e soprattutto la fretta di tornare al numero 22 nerazzurro. Queste le parole di Leonardo nell’immediato post infortunio nella partita contro la Roma: “Diego ora deve stare tranquillo e non pensare più a quello che è successo. Non deve dimostrare niente a nessuno e sa di essere un calciatore importante per l’Inter. Deve rilassarsi e recuperare al meglio”.

    Con Benitez, forse la mancanza di risultati e anche di gioco (causate anche dall’indisponibilità di troppi giocatori contemporaneamente), acutizzavano la mancanza di un giocatore come Diego e quindi appena possibile si cercava di farlo tornare a disposizione, non riuscendo mai a fargli ritrovare la condizione ottimale.

    Anche dalle parole di Milito datate 28 febbraio a margine di un evento promozionale mostrano come il giocatore abbia recepito il messaggio del tecnico e abbia adottato una filosofia più orientata alla pazienza: “Sto bene, sto migliorando. Ha detto bene Leonardo: non devo farmi prendere dall’ansia, devo guarire bene. La voglia è tanta, ma l’idea comune è quella di tornare disponibile per esserlo fino alla fine della stagione. Non so se ci sarò o meno nella gara di ritorno di Champions League a Monaco, ma vivo con serenità, penso solo a recuperare e a stare bene per tornare a dare il mio contributo alla squadra. Non voglio farmi prendere dall’ansia, voglio solo recuperare per stare bene”

    Adesso il bomber nerazzurro dovrebbe tornare utile alla causa nerazzurra, mettendosi la sfortuna alle spalle. Visto il passaggio ai quarti di Champions League e la rincorsa scudetto, potrebbe in un paio di mesi togliersi diverse soddisfazioni e tornare a ritagliarsi il ruolo da protagonista che aveva nella scorsa stagione.

    Sembra essere passato un secolo dalla vecchio gestione Benitez, e invece in pochi mesi Leonardo ha fatto tornare l’entusiasmo e il sorriso, non solo ai giocatori ma anche ai tifosi interisti. La situazione con il tecnico spagnolo era paradossale, con la squadra campione di tutto, che dopo la vittoria contro il Genoa (gol di Muntari con la papera di Eduardo) aveva incassato solo figuracce, prima con i pareggi contro Brescia e Lecce e poi con la sconfitta nel derby per 1 a 0 propiziata dal rigore di Ibra. Derby che aveva mostrato gli evidenti limiti del gioco nerazzurro anche considerando la superiorità numerica non sfruttata contro i rossoneri. Evitando di parlare del 3 a 0 di Brema con l’avvertimento di Moratti di non fare figuracce in Europa.

    Il feeling con i tifosi non era mai scoccato, senza parlare del pessimo rapporto con lo spogliatoio. Discorso opposto per Leonardo che ha saputo imboccare la strada descritta dallo Special One, non rinnegandone i meriti, e adattandola al suo modo di vedere il calcio. Sorrisi e allegria per una squadra che gioca divertendosi. 14 partite 11 vittorie, 1 pari e una sconfitta in campionato con il Milan a -5 e una qualificazione ai quarti che sa davvero di impresa. Leonardo dopo essere entrato nel cuore dei tifosi interisti, nonostante la sua storia rossonera, potrebbe compiere un altro miracolo: far tornare Milito l’uomo dei trionfi nerazzurri!

  • Pagelle Bayern Monaco – Inter 2-3, Pandev croce e delizia

    Pagelle Bayern Monaco – Inter 2-3, Pandev croce e delizia

    Pagelle Inter

    Eto 8 Nemmeno inizia la partita e lui per ricordare a tutti qual è la cosa che sa fare meglio mette la palla in rete al 4’ minuto, portandosi a quota 8 gol in Champions League e a 32 reti stagionali. Lotta in tutte le zone del campo, e veste le panni dell’assist man servendo il passaggio decisivo del 2 a 2 di Sneijder. Nel finale mette giù una palla impossibile, la controlla in area, attira su di sé tre uomini e serve un pallone perfetto sui piedi di Pandev. Il macedone ringrazia segnando e regalando la qualificazione all’Inter.

    Sneijder 7,5 Splendida la sua partita. È la chiave del centrocampo nerazzurro. Sembra avere gli occhi anche dietro la testa quando serve assist tagliando l’intero campo, con giocate  a cercare i compagni a memoria. Entra anche lui nella lista dei marcatori trovando gloria da fuori area con un gran tiro indirizzato nell’angolino basso della porta di Kraft.

    Julio Cesar 6 Il voto mente. Avrebbe potuto macchiare la mancata qualificazione dell’Inter con due errori imperdonabili. All’andata aveva regalato il gol a Mario Gomez. Forse innamorato del bomber tedesco decide di concedergli il bis, facendosi scappare dalle mani una palla innocua di Robben. Viene punito anche dal pallonetto di Muller con un’uscita infelice. Poi si ricorda di essere il numero 1, e chiude la porta a Ribery, congelando il risultato. Nella ripresa si rende protagonista con almeno un paio di interventi decisivi e si fa perdonare per gli erroracci commessi. Ringrazi Pandev per il gol altrimenti staremo parlando di altro

    Ranocchia 6 Discorso simile a Julio Cesar per Ranocchia, con una partita a due facce, da Jekyll e mr. Hide. Primo tempo in costante difficoltà, dove non riesce proprio a prendere le misure agli attaccanti del Bayern e soffre moltissimo come tutti i suoi compagni del reparto difensivo. Diventa decisivo nel finale soprattutto con un paio di chiusure su Ribery e su Gomez negli ultimi minuti.

    Pandev 6,5 il tifoso nerazzurro lo odia e lo maledice per tutta la partita e poi nel finale realizza il gol qualificazione e fa impazzire di gioia tutti! I compagni che fino ad un attimo prima gli avrebbero messo volentieri le mani addosso (vedere le imprecazioni di Sneijder quando gli mura il tiro indirizzato a rete), lo riempiono di abbracci e di complimenti. Questo è il calcio.

    Pagelle Bayern


    Robben7 Devastante. Chivu non lo vede mai, e nemmeno con l’aiuto di Cambiasso e Thiago Motta lo riescono a fermare. È lui insieme a Ribery l’arma in più del Bayern. Poi non si capisce perché, forse per un problema fisico(altrimenti sarebbe stato un puro suicido tattico) Van Gaal lo sostituisce e inevitabilmente il Bayern cala in maniera evidente.

    Ribery 6,5 Benissimo nel primo tempo, bene nella prima parte del secondo, poi prova troppo a giocare da solo e affonda insieme al resto della squadra. Resta comunque il fatto che abbia giocato una buona partita e se il Bayern avesse vinto il voto sarebbe stato sicuramente diverso.

    Muller 7 Cosa c’è da aggiungere su questo giovane talento tedesco? Nell’ultimo mondiale aveva dimostrato di essere un vero campione negli inserimenti e nella capacità di segnare. Stasera lo ricorda a tutti quando entra in area con il tempo perfetto e scavalca Julio Cesar con un pallonetto d’esterno delizioso.

    Gomez 6,5 Ancora una volta in gol con la complicità del portiere nerazzurro. O sono amanti segreti o semplicemente gli porta fortuna giocare contro Julio Cesar. Resta il fatto che anche stasera non deve far niente altro che aspettare l’occasione buona per metterla dentro facile facile. Davanti al numero uno nerazzurro stasera quando arriva lui si sente quasi la musichetta tanto famosa del “ti piace vincere facile?” Bom sci bom sci bom bom bom….

  • La fortuna aiuta gli audaci. Bayern – Inter 2-3

    La fortuna aiuta gli audaci. Bayern – Inter 2-3

    Una risposta secca a chi da per finito il calcio italiano. L’Inter stende i tedeschi in casa loro, come fecero gli azzurri di Lippi a Berlino 2006. Impresa nerazzurra, con l’Inter che sconfigge per 3 a 2 il Bayern Monaco. Il risultato nasconde però la sofferenza e i rischi corsi dalla squadra di Leonardo. , e l’Inter stasera non ha certo mancato di coraggio. Ha saputo reagire agli errori e ha saputo rimontare un risultato che avrebbe tagliato le gambe a qualunque squadra. Partita vietata ai cardiopatici.

    Primo Tempo- Javier Zanetti, il capitano onnipresente e recordman di presenze consecutive con l’Inter stasera si accomoda in tribuna a causa di un problema intestinale dell’ultimo momento. Anche Milito rinuncia a forzare i tempi di recupero,e stasera non farà mancare il tifo dalla tribuna. Spazio alla coppia Thiago Motta  Cambiasso dunque a centrocampo, con il tridente offensivo Sneijder Eto’o e Pandev. Previsione azzeccata invece per la formazione bavarese, che non presenta novità nell’undici di gioco.

    La partita regala subito grandissime emozioni ai tifosi nerazzurri,  al 4’ con lo  scambio tra Stankovic e Pandev, con il macedone che serve l’assist vincente a Samuel Eto’o. Affondo decisivo per il camerunense che batte il portiere con un tiro che si va a insaccare alle spalle di Kraft.  Inter 1 Bayern 0 e il risultato è ribaltato con la partita che diventa fin da subito incandescente. Al 20’ succede l’impensabile, con il replay del gol del Bayern a San Siro: Robben da fuori area fa partire un tiro non difficile da neutralizzare, con Julio Cesar che nuovamente come all’andata commette un errore assurdo, regalando il pallone dell’1 a 1 a Mario Gomez. Qualificazione a rischio con l’unica certezza che non ci saranno i supplementari. Al 30’ raddoppio del Bayern con Muller che viene servito in area da Robben e dalla complicità della deviazione di Thiago Motta. Il giovane centrocampista bavarese è micidiale sottoporta e con un pallonetto scavalca Julio Cesar gelando i tifosi nerazzurri. Bayern sul 2 a 1 e qualificazione sempre più lontana per l’Inter.  Solo Bayern dopo il gol del vantaggio, con un dominio del campo totale.

    Fortunata l’Inter al 40’, con il Bayern che va vicinissimo al 3 a 1. Robben serve un grandissimo assist a Gomez che anticipa l’uscita di Julio Cesar e calcia in porta. La palla incredibilmente cammina sulla linea ma non entra  grazie a  un grandissimo intervento di Ranocchia che manda il pallone prima sul piede di Muller e poi sul palo, lasciando il punteggio invariato. Si va a riposo sul punteggio di 2 a 1.Sintesi di un primo tempo che mostra i limiti difensivi della squadra di Leonardo, che nonostante in fase offensiva abbia dimostrato di poter far male ai bavaresi, avrebbe potuto incassare a dir poco altri 3 gol dal Bayern.

     

    Secondo Tempo- Si torna in campo con gli stessi uomini del primo tempo. Il Bayern arriva con una facilità imbarazzante nei nella zona presidiata da Julio Cesar, con il centrocampo e la difesa nerazzurra che fanno davvero fatica a contenere Ribery e Robben. Troppi gli errori in fase di impostazione per i giocatori guidati da Leonardo, che non riescono mai ad avvicinarsi dalle parti di Kraft.

    Al 62’ l’Inter torna a sperare quando Sneijder servito da Eto’o da fuori area fa partire un gran tiro che va dritto all’angolino opposto alle spalle di Kraft. Punteggio sul 2 a 2 e all’Inter basterebbe un gol per passare il turno.  Al 72’ ancora Sneijder ha una grande occasione servito in area da Cambiasso, ma sbaglia calciando fuori di poco. I nerazzurri ci credono e  ci provano con coraggio . Sono sfortunati quando Pandev al 80’ mura un tiro praticamente indirizzato in porta di Sneijder.

    Al 88’ arriva il miracolo in casa Inter, quando Eto’o controlla un pallone impossibile, e serve un assist d’oro a Pandev che di sinistro mette la palla alle spalle di Kraft. Inter 3 Bayern 2 . La panchina nerazzurra esulta quasi entrando in campo. Ultimi minuti di contenimento e qualificazione nelle mani dei nerazzurri.

    Partita assurda, che regala mille emozioni. L’Inter all’Allianz Arena dopo aver sofferto tantissimo, espugna uno stadio difficilissimo e batte un grande Bayern. Unica  squadra italiana ai quarti ribaltando un pronostico che la dava per sfavorita. Ennesima dimostrazione che le statistiche nel calcio lasciano il tempo che trovano.

  • Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Il difensore del Bari Marco Rossi è salito agli onori delle cronache più che come giocatore, come incassatore di colpi dalle squadre milanesi. Esatto, prima un pugno in viso preso dal difensore nerazzurro Chivu, e poi la manata al fianco in Milan Bari assestatagli da Ibrahimovic. Stesso trattamento per due squadre diverse, osservando ai massimi livelli il dettame della par condicio come lui stesso ammette sorridendo. Come si legge sulle pagine della Gazzetta dello Sport (firma di Giuseppe Calvi), il difensore ha ricevuto ieri da Striscia la Notizia un tapiro d’oro per i due casi sopra citati.

    La spiegazione di certi comportamenti?: “Non c’è una spiegazione,- ammette Rossi- sono vuoti  che si creano nel cervello perché sono atti che non dovrebbero succedere, perdite di lucidità”.

    Poi ridendo  e scherzando ammette: “Forse mi ha colpito perché stava perdendo (riferito a Ibra), e perchè stavamo facendo il colpaccio a San Siro”

     

    “Mi sento travolto da un insolito destino– ha spiegato ai microfoni il giovane difensore, citando un titolo di un film di Lina Wertmüller del 1974-  Sono stato colpito all’improvviso sia da Chivu che da Ibra, senza che ci fossimo incrociati in precedenti azioni di gioco. Chivu mi chiese scusa, con una telefonata il giorno dopo, mentre da Zlatan nessun cenno. La squalifica di 3 giornate? Quasi scontata per un gesto violento”.

    Non ci sta per niente il difensore del Bari a passare per il fesso della situazione, e la precisazione che segue serve proprio a rimarcare il suo pensiero su queste vicende: “Non dipingetemi come un punching ball! In campo parlo poco e lotto, non sono un tipo timido, pur essendo leale metto sempre la gamba.”

    Rossi aggiunge un particolare del suo passato da ‘lottatore’- Tre anni fa avevo perso anche un dente, per una gomitata di Simone Inzaghi nella partita tra Parma e Atalanta. Il giorno dopo un giardiniere del Tardini ritrovò il dente tra l’erba, e mi fu riattaccato.”

    Nel finale le dichiarazioni sui suoi buoni intenti per il futuro: “Spero di non arrivare mai a colpire un avversario, perché comunque sono sempre scene poco educative.Ma se un giorno dovessi sbagliare, mi meriterò almeno le attenunanti, visti i precedenti ai miei danni!” e come dargli torto?

    Fonte (Gazzetta dello Sport)

  • Inter – Bayern Monaco, probabili formazioni: sorpresa Milito

    Inter – Bayern Monaco, probabili formazioni: sorpresa Milito

    Il replay della finale di Champions Leage del 22 Maggio dello scorso anno va in onda questa sera all’Allianz Arena alle ore 20 e 45. La vendetta dei tedeschi è iniziata a materializzarsi quando Mario Gomez ha chiuso la partita dell’andata sul punteggio di 1 a 0. Un gol che pesa come un macigno calcolando che essendo stato segnato fuori casa, costringe i nerazzurri a dover segnare almeno due gol di scarto per passare ai quarti di finale. Bayern che si qualifica con due risultati su tre e che sicuramente può contare sul fattore campo. L’Inter rimane con questa partita, l’ultima squadra italiana (anche se meno italiana nella rosa) a difendere la possibilità di continuare ad avere una voce in capitolo nelle competizioni europee.

    Leonardo è più che fiducioso per la rimonta nerazzurra, e parla di un’aria particolare che si respira, un ‘aria da “il momento è adesso, perché partite come queste sono come finali, perché ora cominciano a decidersi le cose”. Il discorso di Leonardo continua con un chiaro riferimento alla partita dell’andata: “ci stavano anche altri risultati a San Siro, quindi ci sta tutto anche stasera … Una vittoria dell’Inter non sarebbe così strana, perché l’Inter ha tutto per battere il Bayern”

    La formazione dell’Inter rimane ancora un’incognita, poiché l’utilizzo di Lucio rimane ancora un’incognita, anche se è più si che no. Confermati Ranocchia, Chivu e Maicon per il reparto difensivo. Centrocampo di contenimento e al tempo stesso di spinta con Cambiasso play basso (favorito sull’italo brasiliano Thiago Motta), Stankovic e  capitan Zanetti. Sneijder giocherà nel suo ruolo preferito dietro le punte, sfidando il suo amico olandese Robben. In attacco immancabile il bomber Eto’o già a quota 7 gol in Champions League, affiancato dal macedone Pandev. Da Goran tutto l’ambiente nerazzurro si attende una buona prestazione, ma più di tutto i gol che gli sono mancati, soprattutto nella partita contro il Brescia.  Attenzione alla sorpresa Diego Milito che ieri ha giocato una partitella con i compagni e ha segnato anche un gol. Lo staff medico predica calma e molta precauzione, ma non è impossibile vederlo seduto in panchina stasera.

    Altri toni per Van Gaal che a prescindere dal risultato comunque in estate abbandonerà il club bavarese per “per differenze di filosofia calcistica” come egli stesso ammette. Nella conferenza stampa pre partita simpatico siparietto con Gomez, quando l’allenatore olandese si siede tra i giornalisti e chiede alla sua punta: “ A che minuto segnerà signor Gomez?” “A che minuto vuole il gol” risponde il giocatore, “Se fosse così facile..” chiude Van Gaal.

    La formazione tedesca dovrebbe essere simile a quella dell’andata prevedendo un 4-2-3-1 con qualche leggera variazione in difesa. In porta giocherà il giovane portiere tedesco Kraft, autore di un’ottima prova a San Siro. Difesa a 4 con il ritorno di Van Buyten centrale a fare coppia con Breno. Sugli esterni agiranno Lahm e Pranijc. Ad aiutare in fase di copertura, visto il centrocampo votato all’attacco ci saranno Luiz Gustavo e il sogno del Real di Mourinho Schweinsteiger. Le tre minacce maggiori si chiamano Ribery, Muller e Robben. Con il terminale offensivo composto dall’unica e pericolosissima punta Mario Gomez. Chiedere a Julio Cesar.

     

    Ecco le probabili formazioni nella partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter in campo stasera alle ore 20 e 45 all’Allianz Arena:

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Kraft; Lahm, Van Buyten, Breno, Pranjic; Schweinsteiger, Luiz Gustavo; Robben, Müller, Ribery; Gomez.

    A disposizione: Butt, Timoshchuk, Öttl, Badstuber, Kroos, Altintop, Klose.

    Allenatore: Van Gaal

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Pandev.

    A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Nagatomo, Thiago Motta, Kharja, Milito.

    Allenatore: Leonardo

  • Neymar tacco e passaggio no look: guarda il video!

    Neymar tacco e passaggio no look: guarda il video!

    Praticamente è sulla lista dei desideri di tutti i più grandi club d’Europa. Neymar da Silva Santos Júnior classe 1992, talento brasiliano del Santos, ormai è una realta concreta. I suoi numeri e le sue giocate fanno impazzire il pubblico, e soprattutto dopo la doppietta nella finale del campionato sudamericano under-20 (con l’oro ottenuto dal Brasile) le sue quotazioni sono praticamente lievitate alle stelle. Non bastasse ci ha pensato Pelè a incoronarlo suo degno erede, con delle parole speciali:  “Neymar può diventare più forte di me”.

    Nel video si possono vedere due sue giocate nel campionato brasiliano nella partita contro la Portuguesa. Prima un doppio passo a disorientare l’avversario, per portarsi avanti il pallone con un mezza ‘veronica’. Non bastasse lo spettacolo continua,  quando serve un assist ‘no-look’ mettendo il compagno davanti al portiere avversario.

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  • Inter a Monaco: convocato anche Milito

    Inter a Monaco: convocato anche Milito

    È notizia dell’ultima ora che Diego Milito è stato inserito nella lista dei convocati per la trasferta che i nerazzurri dovranno affrontare a Monaco. Il Principe si è aggregato ai compagni per l’impegno di Champions League solamente a livello figurativo, cioè farà parte della squadra ma sarà in tribuna all’Allianz Arena, perché non ha ancora recuperato dall’infortunio muscolare. Sarà una specie di portafortuna. Proprio lui che il 22 Maggio dello scorso anno aveva demolito i tedeschi con una doppietta nella finale di Madrid, diventando l’uomo simbolo dei successi europei nerazzurri, domani sera, proverà ad aiutare i suoi compagni solamente a livello di supporto e di tifo. Secondo i bollettini medici Milito dovrebbe rientrare in campo per la sfida contro il Milan, evitando il rientro affrettato nella partita contro il Lecce e approfittando in questo modo della pausa per recuperare al meglio.

    Leonardo ha voluto convocare l’argentino e anche Giampaolo Pazzini (non schierabile perché ha disputato i preliminari con la Sampdoria) per rafforzare la coesione di un gruppo che dopo gli insuccessi nella prima parte di stagione con la gestione Benitez aveva  vacillato un po’. Sono rimasti a Milano solamente Walter Samuel e David Suazo che dovranno proseguire con i rispettivi programmi individuali di recupero.

    Valutazione ancora da fare invece, per quanto riguarda il difensore brasiliano Lucio, che ha svolto un lavoro specifico a parte, ed è disponibile nonostante lo stiramento al gluteo destro. Per avere conferme sul suo utilizzo si dovrà però attendere la rifinitura di stasera o l’ultima di domani. Anche Thiago Motta sembra essere recuperato  avendo smaltito il problema all’adduttore è quindi schierabile per la formazione anti Bayern.

    Discorso opposto per il Bayern che nella finale di Madrid dovette rinunciare a Frank Ribery allora squalificato e invece domani potrà schierare la sua formazione al completo. Le ultime partite parlavano di un Bayern in piena crisi che non riusciva più a vincere nella Bundesliga. Il tecnico olandese Van Gaal  che ha ufficialmente dichiarato che abbandonerà il club in estate ha dato una risposta alle critiche vincendo 6 a 0 nell’ultimo turno di campionato, lanciando al tempo stesso un serio avvertimento ai nerazzurri. Nonostante tutto, il clima in casa Bayern non è dei migliori, poiché la precoce eliminazione dalla coppa di Lega e il quarto posto in campionato con un distacco di 16 punti dal Borussia Dortmund non rientravano nei piani della dirigenza a inizio stagione. Questa partita potrebbe rappresentare il punto di svolta stagionale o un’altra eventuale bocciatura.

    I giocatori nerazzurri, il tecnico Leonardo e per primo il presidente nerazzurro Massimo Moratti credono nella possibile rimonta contro il Bayern. Moratti come si legge nelle sue dichiarazioni sul sito ufficiale Inter.it ha così risposto alla domande dei cronisti sulla possibilità di battere il Bayern e sovvertire i pronostici che vedono favoriti i tedeschi: “Ci crediamo senza dubbio, anche perché avevamo fatto bene la partita di Milano, male solo all’ultimo minuto, ma comunque era stata una partita ben impostata e quindi speriamo di poter fare lo stesso lì, con un risultato però a nostro favore”.

    Alla domanda se avesse detto qualche cosa in particolare ai giocatori per caricarli in vista dell’imminente sfida il presidente nerazzurro aggiunge: “C’è un dialogo molto più diretto e meno ufficiale rispetto a una conferenza. Mi sembra che capiscano, sono tutti maturi e con l’esperienza necessaria personale per capire di cosa si tratta”.

    Una dichiarazione sul gesto che ha reso protagonista in negativo Zlatan Ibrahimovic nella partita contro il Bari :“Mi dispiace per Ibra, per il resto sarà quello che sarà – aggiungendo come i nervosismi in casa rossonera non c’entrino niente con quell’episodio – È  stata una reazione, niente di più”.

    Evitando nel finale con un dribbling le polemiche relative alla squalifica dello svedese: “Mi volete tirare dentro la polemica che non ci sarà, perché avrà la risonanza che dovrà avere”.

  • Le pagelle di Roma – Lazio 2-0: Muslera ‘Er Saponetta’

    Le pagelle di Roma – Lazio 2-0: Muslera ‘Er Saponetta’

    Pagelle Roma

    De Rossi 6.5 Buona la partita di capitan futuro, che si rende utile alla squadra nel primo tempo e recupera moltissimi palloni. Buona anche la fase di ripartenza, con diversi assist serviti al capitano Francesco Totti.  Si becca un giallo per un intervento un po’ scomposto a centrocampo, per eccesso di foga agonistica. Ma in generale compie il suo mestiere e in maniera discreta.

    Riise 6,5 Praticamente sbaglia poco e niente, chiudendo benissimo su Sculli e su Lichtsteiner, avversari costantemente presenti sulla sua fascia. Non dimentica la fase offensiva e quando può scende da sinistra per servire cross o permettere gli inserimenti e i tagli delle punte. Semaforo “Rosso” per gli attaccanti laziali sulla sua corsia.

    Totti 7,5 Non segnava da 8 anni in un derby, stavolta si impegna e addirittura ne fa due. Dedica già vista sulla maglia per Ilary con su scritto “sei sempre unica”. Nel primo tempo si sacrifica moltissimo in fase di copertura dando una mano alla squadra e lottando come un leone a centrocampo. Poi quando gli capita l’occasione giusta, su punizione lascia il suo biglietto da visita con firma e dedica a Muslera, che intento a leggere si scorda di parare. Gloria nel finale  con la realizzazione del rigore del 2 a 0. Mezzo voto in meno per le continui liti nel finale con mezza squadra biancoceleste.

    Simplicio 6,5 Decisivo il suo ingresso nel finale, quando la partita sembra volgere al termine,viene servito in area da Taddei  e riesce a procurarsi il rigore che chiuderà ogni sogno di un’eventuale rimonta laziale. Al posto giusto nel momento giusto!

    Pizzarro 7 Quando manca lui si sente. Per informazioni chiedere a Ranieri. È davvero il giocatore che completa questa squadra, detta i tempi e fa funzionare alla perfezione tutti i meccanismi di gioco. Si presenta all’Olimpico in questo derby con un gran tiro da fuori area che colpisce la traversa  e fa tremare lo stadio. Non si contano i suoi dribbling, i palloni giocati a centrocampo e gli assist serviti alle punte. Fondamentale

     

     

    Pagelle Lazio

     

    Hernanes 6 Il migliore in campo per i suoi senza ombra di dubbio. Rimane ancora  inspiegabile la sostituzione nel secondo tempo da parte dell’allenotore biancoceleste Reja, che lo toglie per inserire Mauri. Ha qualità tecniche non indifferenti e ogni volta che gli arriva il pallone sa come rendersi pericoloso. Suo uno dei pochi tiri pericolosi della partita e suoi molti assist per un Floccari poco ispirato in attacco.

    Zarate 5 Davvero poco incisivo. Si intestardisce e prova una quantità esorbitante di dribbling, ma senza risultati positivi. Praticamente è come una zanzara sulla schiena di un rinoceronte: Innocuo. Sostituito nella ripresa, fa rimpiangere a Reja la scelta di averlo messo in campo fin dal primo minuto.

    Ledesma 5 Poca qualità, in una partita anonima per l’italo argentino. Nel finale sale agli onori delle cronache con l’espulsione rimediata per le continue proteste nei confronti di Tagliavento. Nervosetto

    Radu 4 Tralasciando la partita, dove non commette particolari errori in fase difensiva, il voto è per il gesto inqualificabile che compie nel finale del secondo tempo. Totti e Simplicio ritardano la battuta di una punizione all’altezza del corner, lui si infastidisce e senza alcun motivo va a rifilare una testata al brasiliano a due passi dall’assistente dell’arbitro. Rosso diretto e Lazio in 10. Senza parole.

    Muslera 4 a Roma dopo l’ennesimo errore sul calcio di punizione di Totti lo chiameranno ‘Er saponetta’. Piazza male la barriera e non vede partire il bolide del capitano giallorosso. Complice diretto del gol, quando la palla gli passa tra le mani prima di finire in rete. Fosse la prima volta avremmo anche capito, ma ormai nella capitale si parla della ‘maledizione delle mani saponettate’!

  • Totti spegne la Lazio. La Roma vince il derby del nervosismo

    Totti spegne la Lazio. La Roma vince il derby del nervosismo

    Game Over all’Olimpico dove Francesco Totti affonda la Lazio con una sua doppietta, portando a 5 la serie di vittorie consecutive nei derby capitolini. Lazio che perde anche il quarto posto ai danni di un’Udinese devastante a Cagliari e allo stesso tempo rilancia i giallorossi alla conquista di un posto nell’Europa che conta, visti i soli due punti di distanza dai biancocelesti.

    Vediamo nel dettaglio come si è svolta la sfida tra le due squadre della capitale:

    Primo Tempo – Leggera variazione di formazione per Vincenzo Montella che schiera un 4-2-3-1 con il tridente formato da Menez, Perrotta e Vucinic a supporto del capitano Francesco Totti. Tutto secondo le previsione per quanto riguarda la squadra biancoceleste guidata da Reja.

    Primo squillo della Lazio al 3’ minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un tiro da fuori di Matuzalem facilmente neutralizzato da Doni. La Roma non ci sta e solamente due minuti dopo, Pizarro prende palla a centrocampo e fa partire un gran tiro da fuori area che va a  stamparsi sulla traversa, con Muslera battuto.

    Parte bene la Roma che sfrutta molto le corsie laterali soprattutto con Riise e Vucinic, mentre la Lazio approfittando della poca copertura di Menez a destra, permette a Lichtsteiner di spingere molto sulla sua zona di campo. Una partita che nella prima metà del primo tempo non regala grandi emozioni e stenta a decollare a causa dei numerosi falli a centrocampo commessi da entrambi i lati.

    Brivido al 33’ quando Hernanes dal limite dell’area in posizione defilata fa partire un gran tiro che taglia tutta l’area e va di poco fuori. Al 40’ palla gol colossale per i giallorossi, con Juan servito in area da Menez che si fa murare il tiro a colpo sicuro da Ledesma. Sulla successiva ripartenza della Lazio, splendida la chiusura di Burdisso su Zarate che si stava lanciando nell’uno contro uno con Doni. Più Roma che Lazio nel primo tempo, ma nonostante tutto si va negli spogliatoi con il risultato ancora sullo 0 a 0.

     

    Secondo Tempo – Le squadre scendono in campo con le stesse formazioni iniziali. Più aggressiva la Lazio nella ripresa, forse anche per le notizie che arrivano da Cagliari, dove l’Udinese vincendo 2 a 0 fa scendere i biancocelesti al quinto posto in classifica.

    Al 18’ si fa avanti la Lazio: traiettoria insidiosa sul calcio di punizione battuto da Ledesma, con la palla che va alta di poco sopra la traversa. Ancora Lazio al 21’ con una gran palla servita da Hernanes verso Floccari. La punta biancoceleste schiaccia di testa e vede il pallone finire fuori di pochissimo.

    Al 24’ arriva il gol della Roma che sblocca il risultato: invenzione di Totti che non segnava da 8 anni nel derby. Calcio di punizione dal limite dell’area che il capitano giallorosso calcia forte al centro della porta. Muslera non la vede partire e non riesce a neutralizzare il tiro, vedendo il pallone finire alle sue spalle. Parata sicuramente non impossibile, quindi il portiere uruguaiano non è esente da colpe.

    Reja corre ai ripari e fa un doppio cambio con Mauri al posto di Hernanes e Kozak a sostituire uno spento Zarate. Ci prova la Lazio a rimettere la partita sul binario giusto, ma troppo spesso le azioni sono caotiche e frettolose, quindi senza la giusta pericolosità.

    Assurda nel finale di partita la reazione di Radu al 42’ quando va a dare una testata a Simplicio perché ritardava la battuta del calcio di punizione. Lazio in 10 e gesto davvero inqualificabile.

    Bruttissimo il finale con le continue liti tra Totti e i giocatori della Lazio dove Tagliavento deve faticare per far ripartire il gioco. La partita non finisce di regalare emozioni quando al 46’ l’arbitro fischia un rigore per il contatto subito in area da Simplicio, spostato da Biava. Finale incandescente dove viene espulso anche Ledesma per le continue proteste. Totti dagli undici metri è micidiale e con un gran tiro di potenza batte ancora Muslera.

    Doppietta e Game Over all’Olimpico con Roma che batte la Lazio 2 a 0.