Autore: Antonio Trementozzi

  • Alessandro Del Piero tra presente, passato e futuro

    Alessandro Del Piero tra presente, passato e futuro

    Alessandro Del Piero, idolo dei tifosi bianconeri dopo essere tornato protagonista in campo con lo splendido gol realizzato contro il Brescia riportando i 3 punti fondamentali in casa Juve, dai microfoni di Juventus Channel parla delle sue aspettative per il futuro: “Il futuro? Spero di giocare e di essere come adesso, spero di dare il massimo sotto tutti gli aspetti e di sapere il momento dove e’ giusto fermarsi. Ora non so dirlo. Guardo al presente ed alla stagione successiva, non e’ giusto far programmi a lungo termine. Vedo oggi e il prossimo anno, poi si vedrà”.

    FUTURO – Il capitano bianconero continua l’intervista aggiungendo altri particolari sull’ipotesi di un prolungamento del contratto che lo leghi a vita con i colori juventini, non solo come calciatore ma come dirigente o come tecnico: “Cosa farò da grande? Non so, non ho mai pensato in questo momento ad una carriera da dirigente o da allenatore. Non che non voglia farlo ma sono dedicato alla mia professione di adesso, molto importante ma meravigliosa soprattutto. Quella per la quale sono nato. Questa passione per il calcio, fare il calciatore e’ la cosa primaria. Voglio dedicarmi a tutto”.  La voglia di dimostrare il suo valore è la stessa degli esordi, senza dubbio.

    PRESENTE – Chiuso il discorso sul futuro, ci si riaffaccia all’imminente presente con la prossima sfida in campionato che vedrà la Juventus affrontare la Roma di Montella per provare ancora a credere nel sogno, o miraggio Champions League, rimanendo comunque con i piedi per terra nella lotta per un posto nell’Europa League. Alex avverte i suoi, soprattutto nelle insidie che si possono incontrare in una partita del genere: “Roma-Juventus e’ sempre una gara speciale. – aggiunge Alex Del Piero – Per la tradizione per il momento che stiamo vivendo noi, ma anche quello che stanno vivendo loro. Dobbiamo avere l’ambizione e l’umiltà’ per arrivare a questo appuntamento nella giusta condizione. Come vorrei vedere la Juventus? Vincente. Che scende in campo in maniera lucida e mette le proprie qualità. Con queste due componenti sarà perfetto”. Parole che sembrano ricalcare la mentalità che fino a pochi anni fa questa società gloriosa incarnava nel suo dna e che in queste ultime stagioni sembra essere sparita o comunque essere presente solo nella ‘vecchia guardia’.

    Parlando delle possibili cause che hanno portato a questa stagione deludente dal punto di vista dei risultati, Del Piero dice la sua parlando degli innumerevoli infortuni che hanno falcidiato la rosa bianconera e hanno compromesso inevitabilmente il progetto di Agnelli: “L’infortunio di Quagliarella ha influito perché Fabio stava facendo bene. Tutti gli infortuni influiscono, soprattutto se lunghi, come successo a De Ceglie e Iaquinta. Tolgono energia e opportunità. Sono cose che purtroppo accadono, ma non sono positive”.

    PASSATO – Guardandosi alle spalle, ricordando i momenti più belli della sua carriera juventina, il capitano bianconero aggiunge: “Sono tanti i ricordi  da rivivere. Il primo Scudetto, la Champions League, la Coppa Intercontinentale, lo Scudetto del 5 maggio ( con una frecciatina inevitabile al popolo interista). Ma anche la partita di domenica con il Brescia, che mi ha dato una grande gioia”.

    Nel finale emerge una curiosità su Del Neri. Il capitano bianconero infatti spiega come il tecnico abbia allenato suo fratello prima di lui: “Stefano giocava nel Gorizia, squadra guidata dal nostro attuale mister. Le partite di mio fratello sono state le prime che sono andato a vedere allo stadio.” Aggiungendo nel finale un ricordo del suo primo incontro con Boniperti: “Poi ci sono state quelle del Padova, quando ero un giocatore delle giovanili. Della Juventus? Ne ricordo una a Udine, al termine della quale ho conosciuto Giampiero Boniperti”.

  • Heynckes – Van Gaal cambio in corsa nella Bundesliga

    Heynckes – Van Gaal cambio in corsa nella Bundesliga

    L’accordo è stato raggiunto! Il Bayern Monaco dopo l’ufficializzazione dell’addio a fine stagione da parte di Van Gaal pronunciata prima della sfida contro l’Inter, sarà guidato nella prossima da Jupp Heynckes, attuale tecnico del Bayer Leverkusen.

    Il club bavarese, dopo la cocente eliminazione nella coppa di Lega e dalla doppia sfida di Champions contro l’Inter, si ritrova quarta in campionato e quindi per il momento fuori dalla zona Champions League. La decisione del tecnico olandese era scaturita dal rendimento poco brillante della squadra e dai risultati non soddisfacenti ottenuti in campionato. Solo l’anno scorso la squadra tedesca era arrivata ad un passo dal triplete, emulando le geste eroiche dell’Inter di Mou, vincendo la Bundesliga e la Coppa di Lega, abdicando al trono d’Europa solo nella finale di Madrid. Perse le motivazioni, e soprattutto seguendo lo stesso mercato nerazzurro, in estate non sono arrivati rinforzi che abbiano dato ossigeno ai giocatori svuotati e spompati dalla stagione con a cavallo il mondiale.

    Curioso rispetto al nostro campionato è la scelta di abbandonare una panchina prima della fine del campionato, come spesso accade in altri sport. Per fare un esempio nel motociclismo dove il caso lampante è quello di Valentino Rossi che avendo già trovato l’accordo con la Ducati ha comunque dimostrato grande professionalità nelle gare che lo separavano dall’addio alla sua Yamaha M1. Nel nostro campionato accade l’opposto con un valzer di panchine durante la stagione da far girare la testa a chiunque. Il caso più eclatante è senza dubbio quello del Torino, dove il presidente Urbano Cairo ha prima esonerato Lerda per chiamare Papadopulo alla sua corte. Il nuovo tecnico è durato il tempo di un caffè silurato due partite dopo, nella sconfitta del Torino contro il Frosinone per 2 a 1. Nemmeno una settimana di allenamenti, e l’esonero è arrivato puntuale per richiamare l’ex tecnico Lerda.

    In Italia il caso che più si avvicina a quello tedesco è forse la storia del tecnico blucerchiato Del Neri che una volta raggiunta l’impresa sportiva con la qualificazione ai preliminari di Champions League con la Sampdoria ha comunicato al suo presidente la volontà di abbandonare il progetto per puntare ad una big, con il fascino della Vecchia Signora a cui è difficile dire di no. È sicuramente da ammirare nel contesto teutonico, la professionalità di entrambi gli allenatori, che nonostante abbiano già deciso il loro futuro calcistico, cerchino di dare il massimo possibile in termini di contributo e lavoro per la squadra che dovranno guidare fino a giugno. Aspetti positivi da un lato, ma anche negativi che potrebbero distrarre l’attuale lavoro di entrambi i tecnici.  In Casa Bayern Van Gaal, nonostante le continue smentite, ha molti giocatori contro in un ambiente che senza la Champions League potrebbe vedere partire i suoi gioielli migliori. Robben in primis con il Milan alla finestra.

    “Al di là dei buoni rapporti personali con i dirigenti del Bayern Monaco mi ha sempre impressionato la professionalità di questo club.” Queste le prime parole del futuro tecnico del Bayern Monaco Heynckes.

    Un felice ritorno in terra bavarese per il tecnico del Leverkusen: “Sono stato due volte allenatore del Bayern (già al Bayern dal 1987 al 1991 e una seconda volta nel finale della stagione 2008-2009 al posto dell’esonerato Klinsmann) e ho sempre apprezzato l’ambiente. E’ naturale come un allenatore del Bayern possa puntare al successo. Per me è un compito affascinante che mi piacerebbe davvero realizzare con la squadra per le prossime due stagioni”

    Fiducia e felicità traspaiono anche dalle parole del presidente del Bayern Monaco: “Jupp Heynckes era la nostra prima scelta, siamo molto felici di aver concluso le trattative e per il contratto di due anni. Vinceremo molti titoli con lui ”– ha detto Karl-Heinz Rummenigge – ”Sono convinto che la nostra collaborazione ci darà grandi soddisfazioni”.

  • Chivu altro problema in casa Inter

    Chivu altro problema in casa Inter

    Le brutte notizie non tardano ad arrivare in casa nerazzurra: dopo il forfait azzurro di Andrea Ranocchia per un guaio al ginocchio, adesso arriva la notizia di un problema accusato anche dall’altro centrale nerazzurro Christian Chivu.

    Il giocatore romeno che aveva dimostrato di essere sicuramente all’altezza giocando come centrale di difesa ha accusato un fastidio alla coscia destra dal ritiro della sua nazionale. Come si legge dalle pagine del Corriere dello Sport, il difensore nerazzurro (che non si è allenato a inizio settimana con i suoi compagni) salterà sicuramente il match in programma questa sera contro la Bosnia a causa di una ‘miosite’, ovvero un’infiammazione dei tessuti muscolari dovuti alla formazione di una calcificazione. Sono già stati avviati i primi contatti tra lo staff medico della nazionale romena e quello nerazzurro per cercare di monitorare le condizioni del difensore e sapere se verrà comunque utilizzato nella prossima sfida.

    Fuori Lucio che sconta la squalifica rimediata per l’ammonizione contro il Lecce, out Samuel per l’infortunio ai legamenti e Ranocchia in forte dubbio per i continui dolori al ginocchio (con il dilemma tra la scelta di una terapia di contenimento e un’ipotetica operazione), Leonardo avrà più di qualche problema per reinventare totalmente il reparto difensivo nerazzurro in vista del prossimo derby. Durante la mattinata al centro sportivo ‘Angelo Moratti’ a parte i sedici assenti impegnati con le rispettive nazionali, gli altri giocatori hanno svolto regolarmente la seduta d’allenamento, con Samuel, Suazo e Ranocchia che hanno svolto un lavoro individuale di recupero. Le speranza di vedere in campo l’ex Genoa quindi non tramontano del tutto, nonostante le parole poco ottimiste del diretto interessato rilasciate a Sky.

    Contro il Milan, se non dovesse recuperare nessuno dei possibili titolari, la coppia di centrali dovrebbe vedere tornare al centro della difesa Cordoba, reduce da una pessima prova contro il Brescia, e Materazzi che praticamente dopo l’erroraccio del derby d’andata non ha più visto il campo dal primo minuto. Il difensore colombiano, che sente il nerazzurro sulla pelle come un tifoso, vorrà sicuramente farsi perdonare e riscattarsi dopo la partitaccia di Brescia, cercando di riuscire a fermare un attacco rossonero probabilmente composto dalla coppia Pato-Cassano: due clienti tutt’altro che facili! L’occasione per scrollarsi tutte le critiche di dosso è enorme, ma sarà in grado di saperla sfruttare al meglio?

    Per Materazzi, il discorso è simile a quello che lega De Rossi ai derby: in queste partite,  è meglio lasciare fuori le emozioni e la fede calcistica, evitando che la troppa foga agonistica si trasformi in eccessi di violenza. Riuscirà a cancellare l’entrataccia su Ibra che costò il rigore e porto i rossoneri a vincere il derby dell’andata? Cambiare completamente la difesa a ridosso di una sfida così decisiva, vorrà dire cambiare le carte in tavola, per una partita che mai come adesso rimane un’incognita sul risultato.

    Volendo fare un’altra ipotesi per la formazione, Leo potrebbe anche scegliere di arretrare Cambiasso nella linea difensiva, ruolo che l’argentino ha ricoperto più volte in situazioni di emergenza, e lasciare spazio a centrocampo a Stankovic e Thiago Motta che in quanto a duttilità tattica sono una garanzia in assoluto. Peserà sulla sfida contro il Milan anche il fatto che molti giocatori torneranno in Italia con le rispettive nazionali solo due giorni prima della stracittadina, non potendo sostenere allenamenti.

    Ovvio che da oggi al 2 Aprile c’è un’intera settimana a disposizione degli infortunati per provare a recuperare e la storia calcistica ci insegna a non fasciarsi la testa prima del dovuto. Aspettando buone notizie dai ritiri delle nazionali, Leo si prepara alla sfida contro il suo passato rossonero dovendo fare le magie  per inventare una difesa che tenga. Un altro paragone con il suo predecessore, il “mago” Mou!

  • Scomesse: Milan favorito per la Coppa Italia

    Scomesse: Milan favorito per la Coppa Italia

    Sono state ufficializzate le date per le semifinali della Tim Cup, (ex Coppa Italia) con la sfida eterna in questa competizione, tra Roma – Inter in programma il 19 aprile mentre dall’altra parte del tabellone, si affronteranno invece il 20 di Aprile, il Milan di Allegri contro il Palermo di Cosmi, per una sfida che potrà avere il sapore della vendetta per i rossoneri (battuti in campionato al Barbera per 1 a 0 dai rosanero).

    Già pronte anche le immancabili quote dei bookmaker. La prima semifinale si terrà allo stadio Olimpico, nella tana dei  giallorossi. Calcolando il fattore casa, i lupacchiotti partono favoriti a 2,25, il pari si gioca a 3,25, mentre il successo dei nerazzurri vale 2,80. Nonostante questo vantaggio iniziale l’Inter è però favorita sulla Roma per il passaggio del turno: quota 1,60 per l’Inter in finale, mentre i giallorossi si giocano a 2,20.

    Milan e Palermo giocano la partita di andata a San Siro. Le quote danno un Milan vincente per la prima sfida con il segno 1 quotato – con fonte Agicos – a 1,50, contro il successo dei siciliani a 5,00. Non cambia stavolta il pronostico con la scommessa per il passaggio del turno, dove i rossoneri sono i  favorito a 1,50, mentre il Palermo è quotato a 2,50.

    Volendo invece fare un discorso sull’ipotetica vincente della Coppa, c’è molto più equilibrio. L’ago della bilancia cade sul Milan, con una schedina rossonera che gode della maggiore fiducia per il successo. I rossoneri si giocano a quota 3,00, ma Inter e Roma (rispettivamente a quota 3,50 e 3,75) non sono poi così lontane nelle quote. Meno chance per il Palermo, offerto a 5,50.

    (Fonte: Asca)

  • Mancini stufo di Balo, cerca Ibra!

    Mancini stufo di Balo, cerca Ibra!

    È notizia dell’ultima ora la richiesta da parte del Manchester City di uno scambio tra ‘Mad’ Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic. L’indiscrezione arriverebbe dalla stampa inglese, più precisamente dal “Daily Star” che riporterebbe l’insoddisfazione e la delusione del tecnico Roberto Mancini che non tollera più gli atteggiamenti e le bizze del giovanissimo attaccante italiano ex nerazzurro. Sempre secondo il tecnico di Jesi, il sostituto ideale per rimpiazzare l’eventuale partenza di Balotelli sarebbe l’attuale punta di diamante dell’attacco rossonero: Zlatan Ibrahimovic! Il tecnico dei Citizens aveva fatto in estate una campagna di pubblicità e di sostegno a favore del giovane talento ribelle italiano, strappandolo alla corte di Moratti per una cifra che si aggirava intorno ai 30 milioni di euro. Già allenato e addirittura lanciato dal Mancio, Balotelli era considerato uno dei più giovani talenti promettenti a livello mondiale. Purtroppo in questi pochi mesi di permanenza in terra britannica è stato più facile vederlo sulla stampa scandalistica che sui campi di gioco. Complici gli infortuni che l’hanno tormentato per quasi tutta la stagione e il suo non perfetto ambientamento nella Premier, Mario non ha reso come ci si sarebbe aspettato. Il primo deluso è stato proprio Roberto Mancini che aveva creduto in lui più di tutti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ultima stupidata di Mario in Europa League contro la Dinamo Kiev che gli è costata l’espulsione. Il credito è finito, e forse anche la pazienza!

    L’idea di prendere Ibrahimovic è più che una suggestione. Lo svedese uomo chiave per la vincita dei campionati nazionali ricordiamo è approdato al Milan dal Barcellona con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato in 24 milioni di euro. Zlatan in una recente intervista ha ricordato a tutti che un suo grande sogno sarebbe stato solcare i campi inglesi, per misurarsi con gli avversari della Premier League, avendo così militato in tutti i tornei europei più prestigiosi. La proposta diventerebbe più allettante in vista di un ipotetico ingaggio di circa 200 mila sterline a settimana (circa 230 mila euro) che Mancini e il Manchester City sarebbero in grado di offrirgli.

    Considerando anche le dichiarazioni d’amore che Balotelli ha sempre lanciato al Milan, aiutato dal suo procuratore Raiola e dalla ‘volpe’ Galliani, questa potrebbe essere più che una semplice notizia di calciomercato.

  • Prandelli: “Balotelli mi ha chiesto aiuto”

    Prandelli: “Balotelli mi ha chiesto aiuto”

    Cesare Prandelli si presenta nella conferenza stampa a Coverciano mostrando la coccarda tricolore e il distintivo del Giappone lanciando un messaggio chiaro: “La coccarda sta a significare i festeggiamenti,- spiega il commissario tecnico azzurro- quelli che abbiamo fatto insieme e quelli che faremo in futuro. Sento molta responsabilità nel mio ruolo di allenatore della Nazionale e credo che anche un piccolo segnale possa contribuire ad indirizzare il Paese verso la strada giusta. Il Giappone? Sono legato a questa Nazione e a questo popolo dalla dignità straordinaria”.

    IL PENTIMENTO DI BALOTELLI- Nella conferenza stampa, il commissario tecnico azzurro ha voluto precisare e motivare l’applicazione di un codice etico rigido, che ha portato all’esclusione di Balotelli e De Rossi dalle convocazioni per le amichevoli in programma questa settimana. Prandelli ammette di aver sentito telefonicamente il giovane attaccante del Manchester City Balotelli: Mario è dispiaciuto, mi ha detto ‘ho bisogno d’aiuto’, perché si è reso conto di aver fatto una stupidaggine”. Escluso anche De Rossi, ma senza averlo parlato con lui direttamente:”Non ho parlato con Daniele, ma ho letto le sue dichiarazioni e mi sono piaciute”.

    Seguono le spiegazioni su un possibile reintegro dei big che hanno sbagliato già nella partita contro l’Ucraina: “Il codice etico vale per una partita. Non è da escludere che i ragazzi possano essere con noi per il match con l’Ucraina di martedì“.

     

    GRANDI ESCLUSI – Prandelli ammette di non aver preso in considerazione grandi nomi, ma per rifondare l’Italia si deve partire da un progetto in prospettiva futura che dia ampio spazio alle nuove leve: Se quella con la Slovenia fosse stata una partita decisiva avrei chiamato Totti e Del Piero, questi due campioni rappresentano uno stimolo per i nostri giovani. Tuttavia stiamo organizzando una squadra per il futuro, e ne’ Totti ne’ Del Piero rientrano nei nostri obiettivi, e lo stesso discorso vale per altri ottimi giocatori che si stanno mettendo in mostra nell’attuale campionato, come Di Vaio e Di Natale”.

    CONVOCAZIONI- Qualcuno in sala chiede come sia possibile lasciare a casa l’attaccante giallorosso Borriello e convocare invece Cassano che nell’ultima partita non è sembrato proprio al top della condizione: “Per Borriello si tratta di una scelta tecnica, Cassano fisicamente sta bene, con il Bari ha disputato un ottimo secondo tempo e nell’ultima prestazione del Milan  non è stato l’unico giocatore non all’altezza, ma questa è la settimana della nazionale, serve anche per ritrovarsi e per stemperare le tensioni dei club”. Rimangono i dubbi sul possibile utilizzo di Andrea Ranocchia e Thiago Motta, entrambi reduci da problemi fisici. Come specifica il medico della Nazionale Azzurra Enrico Castellacci : “Per Thiago Motta ci sono problemi all’articolazione del ginocchio che in passato ha avuto problemi distorsivi. Speriamo di recuperarlo in tempi molto brevi”. Discorso diverso per il difensore centrale nerazzurro: “Il ragazzo ha un’infiammazione al ginocchio, lo abbiamo visitato e di comune accordo con giocatore e sanitari dell’Inter abbiamo deciso di monitorarlo fino a mercoledì o giovedì, poi discuteremo se portarlo in Slovenia o farlo tornare a casa”.

    NESSUNA POLEMICA CON L’INTER- Prandelli ha apprezzato moltissimo la disponibilità concessa dai due giocatori nerazzurri nonostante i problemi fisici sopra evidenziati. “Thiago Motta e Ranocchia sono stati visitati, hanno dato la disponibilità a rimanere e a provare a recuperare: per me è la cosa più importante e ogni polemica legata al prossimo derby finisce qui”- queste le parole del commissario tecnico azzurro per chiudere il ‘caso’.

    VERSO LA SLOVENIA- Non si deve assolutamente sottovalutare l’avversario, nonostante abbia già perso in casa contro l’Irlanda del Nord: Ci dobbiamo preparare a una gara importante. La Slovenia è una squadra compatta, con una buona organizzazione di gioco, mi preoccupa l’entusiasmo che potrebbero avere perché come noi sono in corsa nel girone. Non sarà una gara chiave, ma un match insidioso sì, dovremo essere bravi a rimanere in partita. Un pareggio? Dipende da come potrebbe arrivare, noi comunque andiamo lì per i tre punti”.


    (Fonte: ItalPress- Eurosport)

  • Chelsea – Manchester City 2-0: Ancelotti batte Mancini

    Chelsea – Manchester City 2-0: Ancelotti batte Mancini

    Il derby britannico e al tempo stesso italiano tra il Chelsea di Carlo Ancelotti e il Manchester City di Roberto Mancini, ha riportato i Blues nei posti alti della classifica. La squadra di Abramovich ha battuto i Citizens nel secondo tempo, prima con un gol di testa di David Luiz, e poi nel finale con una bellissima azione solitaria in serpentina di Ramires. Finsce 2 a 0 con due gol di due giocatori ex Benfica. Sontuosa la prestazione del difensore centrale Luiz che impressiona per potenza e eleganza al tempo stesso. Tiene testa a Dzeko senza fare nessuna fatica, e dimostra davvero di meritarsi il posto nella nazionale verdeoro per le prossime amichevoli. Mancini esce sconfitto, accusando molto l’assenza di Carlitos Tevez (infortunato), escludendo dall’attacco anche Mario Balotelli (entrato solo nel finale) come punizione per il gestaccio che gli è costato il rosso in Europa League nella partita contro la Dinamo Kyev.

    Una partita che nel primo tempo e per gran parte della ripresa non aveva regalato grandi emozioni. Poi Ancelotti decide di cambiare totalmente il reparto offensivo togliendo Torres per Drogba e Kalou per Anelka. Didier Drogba, entrato al posto di uno spento Torres, calcia 78’ la punizione che David Luiz converte nell’1-0 portando gli uomini di king Carlo in vantaggio. La reazione del City tarda ad arrivare e il Chelsea ne approfitta cambiando marcia, con la percussione centrale di Ramires che scardina la difesa e mette alle spalle di Hart il pallone del 2 a 0.

    Il Chelsea con questa vittoria (terzo successo consecutivo) si riporta al terzo posto della Premier a quota 54 punti a solo 4 lunghezze dall’Arsenal di Wenger, ma con una partita in meno da disputare. Il distacco dal Manchester capolista è di 9 punti, ma considerando il turno da recuperare e lo scontro diretto, forse la storia di questo torneo non è più così scontata. Ancelotti a lungo criticato nel corso della stagione può vantare una qualificazione ai quarti di Champions League e un ritrovato ritmo nella Premier, quasi a voler dimostrare di aver svolto un lavoro di preparazione che puntasse ad ottenere risultati nel lungo periodo. Un Chelsea diesel insomma.

    Il Manchester City conserva il quarto posto con 53 punti ma deve guardarsi le spalle dal Tottenham a quota 49. Mancini non può permettersi altri errori, soprattutto considerando le ambizioni dello sceicco Mansour.

    Nell’altra partita del giorno allo Stadium of Light, casa del Sunderland il Liverpool guidato da Dalglish, si riprende dopo la cocente eliminazione in Europa League. I Reds infatti battono senza problemi il Sunderland per 2 a 0. Prima rete trasformata su rigore da Kuyt, poi, arriva un gol spettacolare di Suarez da posizione defilatissima. Liverpool che con questa vittoria sale a quota 45 punti, staccato solo 4 punti dal quinto posto del Tottenham.

    Premier League, 29.a giornata

    Domenica

    Sunderland-Liverpool  0-2

    34′ Kuit (rig, L), 77′ Suarez (L)

    Chelsea – Manchester City 2-0

    79′ Luiz (C), 90′ Ramires (C)

    Sabato

    Tottenham-West Ham 0-0

    Aston Villa-Wolverhampton 0-1
    37′ Jarvis (W)

    Blackburn-Blackpool 2-2
    25′ e 29′ rig. Adam (Bp), 49′ Samba (Bl), 90′ Hoilett (Bl)

    Manchester United-Bolton 1-0
    88′ Berbatov (M)

    Stoke City-Newcastle 4-0
    29′ Walters (S), 46′ Pennant (S), 49′ Higginbotham (S), 90′ Fuller (S)

    West Bromwich-Arsenal 2-2
    3′ Reid (W), 58′ Odewingie (W), 71′ Arshavin (A), 78′ Van Persie (A)

    Wigan-Birmingham 2-1
    6′ Ridgewell (B), 25′ Cleverley (W), 90′ Figueroa

    Everton- Fulham 2-1
    36′ Coleman (E), 49′ Saha (E), 62′ Dempsey (F)

    CLASSIFICA: Manchester Utd 63; Arsenal 58; Chelsea 54, Manchester City 53, Tottenham 49;  Liverpool 45;  Bolton 40,Everton 40, Sunderland 38,  Stoke City 37, Newcastle 36;  Fulham 35,  Aston Villa 33, Blackpool 33, Blackburn 33;  West Bromwich 33;  West Ham 32,Wolverhampton 32, Birmingham 31; Wigan 27.

  • Le pagelle di Inter – Lecce 1-0: Pazzini decisivo

    Le pagelle di Inter – Lecce 1-0: Pazzini decisivo

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7 Sul tabellone dei marcatori dovrebbe esserci anche il suo nome, perché la parata che compie nel finale vale quanto un gol. Dopo gli erroracci di Monaco e San Siro contro il Bayern, ricorda a tutti che i campioni dopo gli errori si sanno rialzare e tornare grandi. Idolo.

    Maicon 5,5 Poche incursioni, qualche sofferenza di troppo in fase difensiva e molte conclusioni sbilenche. Non è in giornata e si vede dal passo. Prestazione opaca anche a Monaco. Forse sta accusando la stanchezza, non avendo praticamente riposato mai da quando in panchina siede Leonardo.

    Lucio 6 La sua partita è senza sbavature, perché chiude dove è possibile e non concede nulla agli avversari. Il problema sta nel fatto che fosse diffidato, ed è davvero inspiegabile l’ammonizione rimediata a centrocampo. Stacco e colpo da pallavolista in un’azione che non aveva nulla di pericoloso. Salterà il derby in un momento in cui la sua presenza era fondamentale. Avventato.

    Chivu 7 In una non recentissima intervista il giocatore romeno aveva dichiarato di non trovarsi bene a giocare vicino alla linea di campo, disprezzando il ruolo di terzino. Torna a ‘casa sua’ al centro della difesa come ai tempi della Roma, e fa una partita senza nemmeno una sbavatura. Perfetto in fase di copertura e nel gioco aereo. Leonardo ha un’opzione in più per coprire il vuoto lasciato da Lucio nel derby.

    Pazzini 7 Di solito il primo pallone che tocca lo mette dentro. Stavolta si concede il ‘lusso’ di sbagliare. Prima colpisce di testa a colpo sicuro e Rosati gli nega il gol. Nell’azione seguente si vendica gonfiando la rete e esultando a modo suo, con la curva che impazzisce. L’esultanza del bomber nerazzurro stavolta è anche un segnale per il Milan: “occhio stiamo arrivando!”

    Pagelle Lecce

    Rosati 6 Incolpevole sul gol di Pazzini, gli nega la rete un minuto prima con una grande parata su un colpo di testa ravvicinato. Per il resto, non viene impegnato perché la partita non regala molte occasioni da gol ai giocatori nerazzurri.

    Tomovic 5,5 Parte bene e si presenta più volte davanti . Nel finale di primo tempo ha una grande occasione al limite dell’area ma manca il controllo e fa partire un cross svirgolato. Anche nel secondo tempo si affaccia dalle parti dell’area interista con coraggio.

    Oliveira 5,5 Lotta come un leone e ruba molti palloni a centrocampo facendo ripartire la manovra offensiva della sua squadra. Al 37’ ha un’occasione d’oro con una punizione al limite dell’area, ma calcia di potenza sulla barriera.

    Bertolacci 5,5 l’uomo che aveva castigato la Juve, sbaglia la più clamorosa delle palle gol della partita, calciando un piattone centrale dall’altezza del dischetto di rigore. Julio Cesar non si fa sorprendere e ferma il risultato sul’ 1 a 0. Da segnalare anche la punizione conquistata su Chivu che Oliveira sbaglierà al limite dell’area.

    Giacomazzi 5 non è giornata per lui, e si vede soprattutto quando continua a fare falli su Eto’o e su Sneijder. Rimedia l’ammonizione ma continua imperterrito. Essendo diffidato come Lucio, poteva evitare. Salterà la prossima partita contro l’Udinese. Nervoso.

    INTER-LECCE 1-0

    MARCATORE: Pazzini al 7’ st.

    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta; Pandev (dal 28’ s.t. Coutinho), Sneijder (dal 39’ s.t. Kharja), Eto’o (dal 48’ s.t. Stankovic); Pazzini.

    A disposizione: (Castellazzi, Materazzi, Nagatomo, Mariga).

    Allenatore: Leonardo

    LECCE (4-2-3-1): Rosati; Tomovic (dal 48’ s.t. Donati), Ferrario, Fabiano, Brivio (dal 45’ s.t Piatti); Olivera, Vives, Giacomazzi (dal 38’ s.t. Jeda), Bertolacci, Mesbah; Corvia.

    A disposizione: (Benassi, Gustavo, Grossmuller, Coppola).

    Allenatore: De Canio.

    ARBITRO: Orsato di Schio.

    NOTE: ammoniti Giacomazzi (L), Tomovic (L), Motta (I) per gioco scorretto, Lucio (I) per c.n.r., Rosati (L) per proteste.

  • Pazzini porta l’Inter a -2 dal Milan. Lecce ko 1-0

    Pazzini porta l’Inter a -2 dal Milan. Lecce ko 1-0

    C’è la firma di Pazzini sulla vittoria dei nerazzurri contro il Lecce. Partita che sulla carta poteva sembrare una passeggiata e invece riserva molte insidie, con un’Inter che soffre molto e riesce strappare i 3 punti più che fondamentali a San Siro. La squadra di Leonardo con questa vittoria si avvicina ulteriormente al Milan e la distanza di soli 2 punti attuale, non farà certamente dormire sonni tranquilli agli uomini di Allegri. Il derby del 2 Aprile, come era prevedibile sarà la sfida che deciderà molto della stagione di entrambe le squadre di Milano.
    Attenzione all’Udinese che con questa vittoria e a -6 dalla capolista e al Napoli impegnato in serata contro il Cagliari. Il Milan è avvisato.

    Novità nella formazione iniziale per Leonardo che sceglie una formazione più offensiva, lasciando in panchina Nagatomo e Stankovic, con Zanetti che torna a fare il terzino, e Thiago Motta e Cambiasso a fare schermo davanti alla difesa. Sneijder sulla linea di Eto’o e Pandev posizionati sulle fasce, con Pazzini ultimo uomo davanti.

    PRIMO TEMPO – Occasione iniziale per Sneijder al 4’ servito in area da Pandev con l’olandese che calcia a giro ma trova Rosati a neutralizzare il tiro. Moltissimi spazi per la squadra nerazzurra che si rende pericolosa con tutti i giocatori offensivi. Qualche rischio per i nerazzurri sulle ripartenze del Lecce con Mesbah a insidiare la zona di competenza di Julio Cesar. L’Inter continua a fare gioco e possesso palla, trovando un Lecce molto organizzato nella fase difensiva, che chiude praticamente tutti gli spazi. I salentini non demordono e nelle ripartenze si rendono davvero pericolosi, soprattutto con Corvia al 17’ servito in area che calcia di poco a lato spaventando i tifosi nerazzurri.

    Al 19’ Sneijder calcia una punizione defilata con una traiettoria che fa urlare al gol ai tifosi, ma in realtà è solo un’illusione ottica perché il pallone colpisce l’esterno della rete.

    I nerazzurri nonostante il tridente non riescono a creare grandi occasioni da gol, anzi portando quasi tutti i giocatori in fase offensiva lasciano la retroguardia scoperta soffrendo più del previsto. Alla mezz’ora la partita rimane noiosa, con un possesso palla sterile per l’Inter e pochissime occasioni gol da entrambe le parti. Arriva il fischio dell’arbitro con il risultato bloccato sullo 0 a 0, e un’Inter troppo lenta per far male alla squadra di De Canio.

    SECONDO TEMPO – Fischio di Orsato e le squadre tornano a giocare con le stesse formazioni.  Al 2’ inevitabile e al tempo stesso un po’ sciocca, l’ammonizione rimediata da Lucio che, a centrocampo stoppa il pallone con la mano cercando di fermare l’azione del Lecce. Essendo diffidato salterà il derby con il Milan in programma tra quindici giorni.

    Al 6’ grandissima occasione per Pazzini, che servito in area da Sneijder colpisce di testa e si vede negare il gol da una splendida parata di Rosati. Non passa nemmeno un minuto e l’ex doriano si vendica battendo il portiere del Lecce e facendo esultare tutta la curva Nord di San Siro. Servito al limite dell’area controlla il pallone e fa partire un tiro che finisce alle spalle di Rosati. Inter 1 Lecce 0. Sull’azione del gol rimane il dubbio di un possibile controllo con il braccio del numero 7 nerazzurro. Inter virtualmente a – 2 dai cugini rossoneri.

    Leonardo dalla panchina ordina ai suoi di abbassare i ritmi e continuare a fare possesso palla per evitare che il Lecce possa rientrare in partita. Al 27’ cambio in casa nerazzurra, con Coutinho che subentra a Pandev. Il Lecce non demorde e quando può si affaccia molto pericolosamente vicino l’area difesa da Julio Cesar. Al 38’ si concretizza la più grande occasione della partita del Lecce, quando Bertolacci servito all’altezza del dischetto di rigore  calcia a botta sicura. Julio Cesar si fa trovare pronto e gli nega la gioia del gol. Poche occasioni degne di nota nel finale.

    Orsato fischia, la partita finisce, con l’Inter che batte il Lecce e si aggiudica la possibilità di giocarsi il derby a -2.

  • Inter – Lecce è partita scudetto! Probabili formazioni

    Inter – Lecce è partita scudetto! Probabili formazioni

    Occasione d’oro oggi alle ore 15 per l’Inter di Leonardo. Dopo la sconfitta inaspettata dei rivali rossoneri contro il Palermo, la partita contro il Lecce per la squadra nerazzurra diventa più che fondamentale. Vincere è l’unica ipotesi contemplata in casa Moratti, poiché significherebbe portarsi a un distacco di soli 2 punti in vista della sfida diretta del derby tra 15 giorni (il 2 aprile). Il passo falso del Milan è arrivato, ora la palla passa in mano all’Inter che deve dimostrare sul campo contro il Lecce di poter davvero mettere paura ai cugini rossoneri per la conquista del titolo.

    Leonardo come ha dichiarato ieri nella conferenza stampa alla vigilia della sfida casalinga contro il Lecce, ha predicato calma e concentrazione, escludendo cali di motivazione dopo la vittoria in Champions contro il Bayern.  La squadra salentina è tutt’ora terz’ultima in classifica, ma questa sfida che sulla carta vedrebbe un 1 fisso sulla schedina, oggi rappresenta una partita che in realtà potrebbe presentare mille insidie per l’Inter. Come insegna la ‘storia calcistica recente’, solo la scorsa settimana il Milan aveva avuto l’occasione di chiudere il discorso scudetto con la possibilità di andare a +7 sull’Inter, andando invece a inciampare sul fanalino di coda Bari pareggiando 1 a 1 a San Siro.

    Il tecnico nerazzurro oltre alla squadra guidata da De Canio oggi dovrà far attenzione anche alle numerose diffide che pendono sulla testa dei suoi giocatori: Pazzini Eto’o Lucio e Nagatomo infatti sono a rischio squalifica per il derby e dovranno giocare facendo molta attenzione.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre scenderanno in campo oggi alle ore 15 a San Siro:

    INTER- Leonardo sta pensando a un leggero turn over rispetto all’undici titolare di Monaco. Ranocchia e milito out, dove il primo viene risparmiato dopo aver giocato le ultime partite con il ginocchio dolorante, mentre il bomber argentino viene tenuto ancora a riposo per evitare altre ricadute sull’ultimo infortunio. Milito complice la sosta per le nazionali dovrebbe completare il recupero con tutto il tempo possibile e tornare ad essere utile alla causa interista nel derby contro il Milan. Difesa da reinventare con l’assenza di Ranocchia: il romeno Chivu dovrebbe scalare al centro affiancato da Lucio. Sulle fasce Maicon e Nagatomo dal primo minuto. Se dovesse scegliere Materazzi come centrale, tutto rimarrebbe invariato. Il solito centrocampo con Cambiasso Stankovic e il rientrante Javier Zanetti dopo l’assenza europea per i problemi intestinali. Ballottaggio Thiago Motta Stankovic, con il possibile inserimento di Kharja. Sneijder inamovibile dietro le punte Eto’o Pazzini. L’eroe di Monaco Pandev, dovrebbe invece partire dalla panchina.

    LECCE – L’allenatore del Lecce De Canio nonostante la febbre è partito per Milano. Il tecnico della squadra salentina dovrebbe schierare un 4-5-1  per evitare le offensive nerazzurre con Daniele Corvia unica punta. In difesa spazio per il rientrare Ferrario in coppia con Fabiano, con Tomovic e Brivio sulle fasce. Il centrocampo robusto a 5 dovrebbe essere una diga per fermare sul nascere la manovra dei nerazzurri. Giacomazzi,  Vives e Bertolacci agiranno al centro, con i due esterni Olivera a destra e Mesbah a sinistra. Indisponibile Di Michele, in avanti a reggere il peso dell’attacco da solo ci sarà Daniele Corvia.

    Ecco le probabili formazioni:

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; J.Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Coutinho, Mariga, Thiago Motta, Kharja, Pandev.
    Allenatore: Leonardo.
    Indisponibili: Samuel, Milito, Ranocchia
    Squalificati: Cordoba (1)
    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Lucio

    LECCE (4-5-1): Rosati, Tomovic, Ferrario, Fabiano, Brivio; Olivera, Giacomazzi, Vives, Bertolacci, Mesbah; Corvia.
    A disposizione: Benassi, Donati, Gustavo, Coppola, Piatti, Grossmuller, Jeda
    Allenatore: De Canio
    Indisponibili: Giuliatto, Di Michele, Ofere, Chevanton
    Squalificati: Munari (1)
    Diffidati: Ferrario, Di Michele, Grossmuller, Giacomazzi, Brivio