Autore: Antonio Trementozzi

  • Milan – Inter: Allegri sceglie Zambrotta, Leo lancia Stankovic

    Milan – Inter: Allegri sceglie Zambrotta, Leo lancia Stankovic

    Finalmente il giorno è arrivato! Stasera alle ore 20 e 45 allo Stadio Giuseppe Mezza si sfideranno le due contendenti al titolo, il Milan capolista contro l’Inter inseguitrice. Dopo una pausa infinita lunga quasi 15 giorni, non se ne poteva più di aspettare e sentire continue dichiarazioni sul fatto che la partita fosse decisiva o no. Stasera a parlare sarà il campo.

    Se a vincere dovesse essere il Milan di Allegri, sarebbe una forte risposta al periodo un po’ storto del Milan, che dopo lo scialbo pareggio di Bari e la pesante sconfitta di Palermo ha perso lo smalto necessario a mantenere il primato in classifica. Vincendo i rossoneri si garantirebbero un + 5 sull’Inter e ulteriore distacco sul pericolosissimo Napoli. Per l’Inter vincere significherebbe molto di più a livello di morale, che di punti. Un’eventuale vittoria infatti porterebbe i nerazzurri a scavalcare il Milan con un vantaggio esiguo di un solo punto. Certamente togliere il primato ai cugini rossoneri vorrebbe ribaltare le carte in tavole e non poter più contare solo sulle proprie forze come si auspicano Galliani e Berlusconi.

    Proprio il presidente Rossonero si è detto ottimista augurandosi che a decidere il derby sia un gol di Fantantonio Cassano : “La vittoria arriverà magari con un gol o un assist di Cassano . Parte in panchina? Può essere decisivo entrando a partita in corso, come è già successo”.

    Dall’altra sponda di Milano, quella interista le dichiarazioni d’amore sono arrivate direttamente dalla Spagna dove Mourinho si è detto quasi invidioso di  non poter giocare un derby così importante: “È un bel derby, quest’anno sarà ancora più bello perché negli ultimi due anni non c’era in palio il titolo mentre domani giocano la prima contro la seconda, un incentivo in più perché in ballo c’è lo scudetto”

    Vediamo come si stanno organizzando i due tecnici in vista del big match di stasera.

    Allegri nonostante nella conferenza stampa non abbia sciolto i dubbi sulle possibili formazioni, l’incognita più grande per il tecnico livornese rimane sul possibile utilizzo di Van Bommel, recuperato in extremis. Infatti se dovesse giocare l’olandese, Seedorf eviterà di orbitare in una posizione arretrata che mai ha gradito. In difesa la coppia centrale è scontata con il duo Thiago Silva e Nesta. Rispettivamente, a destra Abate e a sinistra Zambrotta favorito su Antonini. A centrocampo se ce la fa,  giocherà Van Bommel schermo davanti alla difesa con Seedorf e Gattuso a supportarlo, oppure l’alternativa è schierare Flamini con Seedorf basso. Boateng agirà dietro il tandem brasiliano Robinho e Pato, con l’esclusione di Cassano pronto a subentrare a partita in corso.

    Leonardo riceve buone notizie dall’infermeria, che col passare dei giorni sembra svuotarsi. Infatti in vista della sfida scudetto il tecnico brasiliano convoca tutti i giocatori ad esclusione di Suazo e Samuel infortunati e lo squalificato Lucio. Si accomoda in panchina Diego Milito, recuperato e probabilmente da inserire a partita in corso. L’undici titolare dovrebbe vedere l’inedita coppia di centrali composta da Chivu Ranocchia, entrambi recuperati nelle ultime giornate, con Maicon e Zanetti a garantire spinta e copertura sulle fasce. Il centrocampo anche per Leonardo rimane l’unico dubbio. Leo potrebbe schierare due mediani bassi (Thiago Motta e Cambiasso) con Sneijder a supporto del tridente Eto’o, Pazzini e Pandev. Oppure scegliere un modulo meno spregiudicato e lasciare Thiago Motta unico play basso, con l’aiuto ai lati di Cambiasso e Stankovic, lasciando in questo caso fuori Pandev e invariato l’attacco, sempre supportato dal tulipano orange Sneijder.

    Probabili formazioni

    Milan (4-3-1-2) Abbiati; Abate, Nesta, T.Silva, Antonini; Flamini, Seedorf, Gattuso; Boateng; Pato, Robinho.
    A disposizione: Amelia, Zambrotta, Yepes, Emanuelson, Merkel, Strasser, Van Bommel, Cassano.
    Allenatore: Allegri
    Squalificati: Ibrahimovic (1)
    Diffidati: Pirlo, Bonera, Gattuso, Ibrahimovic, Nesta
    Indisponibili: Inzaghi, Ambrosini, Bonera
    Inter (4-2-3-1) J.Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Zanetti; Cambiasso, T.Motta; Snejider, Stankovic, Eto’o; Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Nagatomo, Kahrja, Mariga, Coutinho, Milito, Pandev.
    Allenatore: Leonardo
    Squalificati: Lucio (1)
    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o
    Indisponibili: Samuel

  • Leonardo: “Non vivo il derby come una rivincita”

    Leonardo: “Non vivo il derby come una rivincita”

    L’attesa sta per finire, e dopo quasi 15 giorni di dichiarazioni scontate e non, il tecnico nerazzurro Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia del big match contro i rossoneri dice la sua: “Tante emozioni per questo derby, soprattutto per me e per il mio passato. Ma la cosa più bella è che arriva in un momento particolare del campionato con il Milan primo e l’Inter seconda. Sarà una grande emozione. Ma non penso a come sarò accolto, non do importanza all’allenatore, penso solo a giocarla. L’allenatore ha il suo ruolo ma in campo vanno i giocatori, proverò tante emozioni, penserò a tante cose e non dimentico il passato, so quello che ho vissuto ma lo tengo per me. Ma non sarà la mia partita. Il primo giorno che sono arrivato ho detto che rispetto il Milan, l’Inter, i giudizi di tutti, forse a 30 anni ho avuto un momento introspettivo, il calcio mi ha dato tanto, ho avuto la mia carriera ma mi sono fermato un attimo a pensare e da allora ho deciso di vivere il calcio sempre con allegria”. Queste le parole del tecnico brasiliano che domani affronterà la sua ex squadra e i suoi vecchi tifosi che l’hanno a lungo criticato nella scelta di allenare i rivali nerazzurri.

    Leonardo ammette di conoscere bene la sua ex squadra, ma spiega come in un derby ci sia qualcosa che va oltre la tattica, e come entrino in gioco emozioni e altri fattori: “Un derby va oltre qualsiasi ragionamento tattico o come si gioca, ci sono tante sensazioni soprattutto quando si affrontano le prime due. Una partita che si prospetta straordinaria ma tutti i giocatori conoscono gli avversari, non c’è niente da scoprire o inventare”.

    Sull’assenza di Zlatan Ibrahimovic nel Milan Leo aggiunge: “e’ sicuramente un grande giocatore, una grande risorsa per loro, ma può capitare una squalifica, il Milan si e’ comunque rinforzato molto in attacco e scenderà in campo con giocatori in grado di mantenere un alto livello di gioco”.

    Inevitabilmente si finisce a parlare del suo passato rossonero e sulla scelta di allenare l’Inter con alcuni giocatori del Milan che non hanno in qualche modo ben digerito il suo passaggio in nerazzurro. In riferimento alle parole di Abbiati (rimasto deluso dalla mancata promessa di Leo che aveva garantito di non allenare in Italia dopo l’addio al Milan) Leonardo non critica il suo ex portiere ma motiva nuovamente la sua scelta di tornare ad allenare:  “Le persone devono essere libere e io lo sono, ho avuto con il Milan e con i giocatori un rapporto che va al di là dei giudizi, ho fatto una scelta, consapevole di quello che poteva succedere, ma basandomi solo sulle mie sensazioni. La mia scelta si sta rivelando molto positiva, io mi lego alle istituzioni, ma anche alle persone ed e’ un dato di fatto che mi sono legato subito alle persone qui all’Inter, rifarei la scelta che ho fatto. Le parole di Abbiati? Sono in una situazione in cui se parlano bene di me si dice che sono riconoscenti, se parlano male si dice che lo fanno perché sono andato via. Ho avuto un rapporto positivo col Milan per tanti anni, ho preso una decisione, diventare dirigente rossonero dopo tanti anni da calciatore ed e’ stata una bella esperienza. Poi e’ finita e non sapevo cosa sarebbe successo, mi e’ arrivata l’occasione di allenare e la vivo. Quella di domani, comunque, non sarà la mia partita. Vivo emozioni e ho tante cose in mente, non dimentico un secondo quello che ho vissuto. Lo sappiamo in pochi quello che abbiamo vissuto. Non vivo la partita di domani come una rivincita, non mi pento di nulla di quello che ho fatto. Vado avanti per la mia strada”.

    (Fonte: Italpress- Fc Inter News)

  • Branca: “Balotelli? Mai dire mai..”

    Branca: “Balotelli? Mai dire mai..”

    Marco Branca si racconta a 360 gradi in una lunga intervista in onda su Inter Channel, dove ha  parlato del prossimo mercato nerazzurro, e dell’Inter che verrà. Intervistato da Roberto Scarpini e Edoardo Caldara nella trasmissione Prima Serata, il dirigente nerazzurro ha risposto alle domande dei tifosi, soprattutto in merito ai colpi di mercato che l’Inter sta preparando per la prossima estate.

    Dopo le ultime indiscrezioni che volevano un Leonardo convinto di poter far rendere al meglio Mario Balotelli sotto la sua guida, riuscendo a limare tutti i lati spigolosi del suo caratteraccio, era inevitabile una domanda su un eventuale ritorno in nerazzurro di ‘Mad Mario’.

    “Balotelli? Nel calcio non si può mai dire di no, in questo momento non ci stiamo pensando minimamente ma nella vita sportiva, calcistica, non si può mai dire di no”. Questa la risposta del direttore dell’area tecnica nerazzurra. Branca dunque lascia intravedere uno spiraglio di apertura verso un possibile rientro alla base del bizzoso talento italiano. Questo però, non vuol dire che l’Inter punterà forte su Mario nel prossimo mercato, ma quantomeno se ci fosse l’occasione ci sarà di nuovo un altro derby di mercato per cercare di disturbare i rossoneri nel serrato corteggiamento a Balotelli.

     

    L’intervista continua e le domande dei tifosi si concentrano prevalentemente sui possibili obiettivi di mercato nerazzurri.

    MESSI – Ai tifosi piace fantasticare e sognare sempre il grande colpo. Anche al presidente, perché Il sogno più grande di Massimo Moratti rimane portare all’Inter Lionel Messi. Purtroppo come spiega Branca rimane una fantasia, perché irrealizzabile a livello pratico: “Credo che abbia dimostrato negli anni, con il suo comportamento e con le sue scelte, di un essere un giocatore che vuole continuare a giocare nel Barcellona. Noi abbiamo sempre apprezzato fin dai primi tempi quelle che erano le sue qualità tecniche, ma già dei primi tempi lui aveva fatto una certa scelta con la sua famiglia dimostrando anche riconoscenza nei confronti di un club che ha creduto in lui in un periodo non bellissimo della sua vita”.


    BALE – Branca svela un particolare su Gareth Bale, giocatore del Tottenahm che adesso è sulla lista dei desideri di tutte le società europee più prestigiose.

    “La prima volta che ho parlato con il presidente del Tottenham di Bale è stato tre anni fa, – ha spiegato il dirigente nerazzurro – ricevendo una risposta che è stata confermata due anni fa e poi un anno fa, cioè che non voleva parlare del ragazzo perché Bale stava bene lì. Poi, dopo tre anni, ci sono delle valutazioni diverse ora, perché Bale ha confermato di essere un grande giocatore, e inoltre questo momento storico del calcio mondiale e nostrano fa sì che probabilmente sarà difficile pensare a lui”.

    SAHIN – Una domanda di un tifoso chiede se c’è il reale interessamento dell’Inter su Nuri Sahin del Borussia Dortmund: “È un giocatore interessante, che seguiamo da tempo, che ha fatto molto bene quest’anno così come tutta la sua squadra. È una delle possibilità che poi valuteremo alla fine di questa stagione con l’allenatore e con il presidente, ma non ora: adesso siamo tutti concentrati su questo splendido ed emozionante finale di stagione, tutte le nostre energie devono confluire sulla squadra”.

    SANCHEZ – Inevitabilmente si finisce a parlare del nino maravilla, il gioiellino dell’Udinese Alexis Sanchez che rimane l’obiettivo principale per il prossimo mercato estivo. Branca in questo caso lascia una porta aperta ad un eventuale trattativa, precisando: “Ho fatto una battuta un po’ di tempo fa con i Pozzo, che conosco molto bene: ho detto loro che almeno una cena me la devono perché fino a ottobre-novembre di questa stagione Sanchez era un grandissimo talento ma con poca continuità di gol e giocate, mentre – da quando ci siamo visti in quel periodo con i Pozzo per parlarne un po’ – è esploso ancora di più, credo di aver portato fortuna. Se ci si deve muovere su certe cifre di contanti potrebbe essere piuttosto difficile, se invece si fanno dei discorsi più ampi è un giocatore che sicuramente ci piace”.

  • Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Prima di entrare negli uffici della Saras Massimo Moratti, di ritorno dall’incontro con il procuratore federale Stefano Palazzi, ha risposto alle domande dei cronisti presenti sul posto. L’incontro con il procuratore è durato circa un paio d’ore, e come si legge nelle dichiarazioni prese dal sito ufficiale dell’Inter il presidente nerazzurro si è detto molto tranquillo e sereno in merito alla possibilità di perdere lo scudetto 2006.  L’audizione volendo ricordarlo a chi non fosse ben informato era legata alle intercettazioni telefoniche riguardanti il presidente nerazzurro e Facchetti in merito al filone di indagini denominato Calciopoli bis.

    Presidente, com’è andato l’incontro con il Procuratore Stefano Palazzi?

    “L’importante che ci fosse, questo incontro. Adesso bisogna chiedere a lui e vedere le conseguenze di quest’incontro. Mi sembrava molto sereno ed è stato un incontro molto educato da entrambe le parti”.

    Più tranquillo o preoccupato rispetto a prima visto che lo aveva definito un incontro ‘ridicolo’?

    “Non ero preoccupato, ma dovete entrare nel mio stato d’animo: mi sembrava kafkiana come situazione per noi. Però, di quella definizione, di cui mi sono pentito immediatamente, mi sono anche scusato. L’incontro di oggi l’ho trovato interessante, come al solito, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli”.

    Come si evolverà, a questo punto, la situazione? Più ottimista l’Inter o la Juventus?

    “Non glielo so dire, perché questo vorrebbe dire entrare in una decisione successiva e i vari passi che avverranno. Naturalmente, dalla mia parte, sono anche convinto, anzi direi molto più che convinto, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimane a loro”.

    Avete ascoltato insieme alcune telefonate?

    “No, non c’è stato ascolto. C’è stata una lettura di alcune cose, ma non vorrei entrare in quello, sinceramente”.

    Solo per sapere qualche dettaglio in più: quanto è durato l’incontro?

    “Siccome c’era anche da scrivere a macchina, un paio d’ore”.

    Presidente, il derby è alle porte: più concentrato su questa vicenda della quale ha parlato con Palazzi o sulla partita?

    “Qui bisogna sempre essere concentrati su tutto nella vita. Rimane, nel cuore, certamente il fatto che sabato ci aspetta una partita importante, senza dubbio”.

    Crede che quest’incontro con Palazzi abbia tolto tranquillità all’Inter o a lei?

    “No, non credo proprio”.

    Lo definirebbe un incontro inopportuno?

    “No, per niente inopportuno. Rimane sempre il fatto che uno non si sente parte di una situazione, però era giusto che volessero sentirmi su questo. Basta, la cosa finisce lì, è su di me, non è sull’Inter”.

    Questa cosa non le fa pensare che questo scudetto assegnato sia diventato un po’ un tormento, eppure lo meritava a prescindere…

    “Quello del 2006? No, non è un tormento. Molto sinceramente”.

    Si fa sentire anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, nella speranza che i tempi  previsti per arrivare a una decisione chiara vengano rispettati: “Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l’autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell’ambito della stagione sportiva. Tutte le attività che svolge la Procura Federale sono collegate all’autonoma valutazione che fa nell’apertura di un’indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati”.

    Abete continua precisando come i nuovi filoni del processo non partano da un input juventino ma provengano direttamente da un percorso naturale che segue il vecchio processo: “Va ricordato che l’approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L’attivazione dell’iter non parte per l’esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura”.

    (Fonte: Inter.it – Calciomercato.com)

  • I pronostici sul derby Milan – Inter dal mondo del calcio

    I pronostici sul derby Milan – Inter dal mondo del calcio

    Cercando nel web e sui giornali italiani più famosi abbiamo voluto raccogliere le “voci” che girano intorno alla partita dell’anno. Un pronostico secco su come finirà la sfida scudetto tra Milan e Inter del 2 Aprile.

    Questo il pensiero e il pronostico dei grandi personaggi calcistici e di alcuni presidenti di Serie A sulla stracittadina milanese:

    Paulo Roberto Falcao ex calciatore brasiliano della Roma: “Tutti si aspettano che a decidere questi incontri siano i giocatori tecnici ma alla fine la sfida potrebbe essere decisa da un difensore“ e sul discorso campionato:“Non sarà così determinante per lo scudetto. C’è ancora da giocare. Può succedere di tutto al derby. Questo è il bello del calcio”.

    Gino Corioni, presidente del Brescia sul derby scudetto “di sicuro non lo vincerà il Brescia, ma finirà in pareggio. Lo scudetto? Lo conquisterà l’Inter”.

    Enrico Preziosi ha parlato di mercato con un possibile altro giocatore in partenza da Genoa verso la sponda nerazzurra e sulla sfida scudetto ha dichiarato: “Vincerà la squadra migliore, quella che poi si aggiudicherà lo scudetto”.

    Lothar Matthaus ex giocatore nerazzurro in un’intervista dalle pagine della Gazzetta dello sport: “Vince l’Inter ovvio. Ma lo dico non da tifoso ma da tecnico: è la squadra più in forma. Non solo la rimonta aiuta. Ti carica e mette paura agli avversari. Certo questo può essere anche un pericolo. Mai essere troppo sicuri. Senza considerare che una vittoria potrebbe dare al Milan la spinta decisiva per la volata. Ma scelgo l’Inter non solo per la partita: lo scudetto sarà nerazzurro”

    Paolo Maldini ex calciatore e simbolo rossonero ai microfoni di Sky Sport: I rossoneri devono puntare alla vittoria, spero molto in Pato data l’assenza di Ibra. La partita è fondamentale, l’Inter ha tanti campioni, Eto’o su tutti, ma il Milan è primo in classifica e può assolutamente vincere”.

    Roberto Mancini, ex tecnico interista intervistato dal quotidiano La Repubblica ha voluto spiegare il suo pensiero sul prossimo derby scudetto: “Mancano ancora tante altre partite, ma se dovesse vincere il Milan sarebbe un risultato decisivo: accumulerebbe oltre al +5 in classifica anche il vantaggio psicologico di aver battuto la rivale più insidiosa. Ma un valore enorme avrebbe anche una vittoria dell’Inter, che scavalcherebbe i rossoneri dopo un lungo inseguimento”.

    Andriy Shevchenko ex attaccante rossonero, spesso protagonista quando giocava le stracittadine da una sua visione della prossima sfida scudetto: “Al Milan mancherà un campione come Ibrahimovic, ma quello che conta è la squadra, vincerà chi si prepara meglio. Pato secondo me può fare la differenza in attacco. Penso che sia una gara decisiva per lo scudetto, I rossoneri stanno giocando bene in campionato, li vedo favoriti”.

    Tommaso Ghirardi attuale presidente del Parma: “Sarà decisivo solo se vincerà la squadra che sta davanti, il Milan. Il campionato mi sembra molto equilibrato e combattuto. Credo che sia bello per i tifosi”.

    Edinson Cavani capocannoniere del Napoli non usa diplomazia per fare un pronostico: “Vorrei che l’Inter vincesse il derby. Perché la squadra di Leonardo passerebbe al comando della classifica ma non scapperebbe via. E noi potremmo scavalcarla nello scontro diretto. Con un risultato diverso, invece, tutto dipenderebbe dal Milan”

    Aurelio De Laurentis presidente del Napoli risponde al suo gioiello migliore: “Cavani tifa per l’Inter? Ognuno fa quello che vuole, io tifo per il bel gioco. Il derby di Milano sarà una bellissima partita e ce la godremo tutti quanti”.

    Angelo Palombo cuore del centrocampo doriano non si sbilancia troppo ammettendo come sia difficile fare un pronostico su una gara del genere: “E’ una partita difficile tra due grandi squadre. L’Inter ora sta molto bene, ha fatto tanti punti nelle ultime partite quindi sarà dura per il Milan”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport- Fc Inter News- Tutto Mercato Web.com- Sky Sport)

  • Il derby Milan – Inter è anche sul mercato

    Il derby Milan – Inter è anche sul mercato

    Mancano soli 2 giorni al “D- Day”, ovvero al giorno decisivo del derby. Ma lo scontro totale tra le due società è già iniziato fuori dai campi di gioco. Infatti anche se i mesi del mercato estivo saranno quelli più caldi, è già partita una guerra fredda tra le due società milanesi per dimostrare di poter agguantare i migliori gioielli del mercato prima dell’altra. Gli sgarbi tra le milanesi sono cominciati quando il Milan prese Ronaldo da sempre l’idolo di tutti i tifosi interisti. La risposta dell’Inter non si fa attendere e nell’estate di Calciopoli arriva l’acquisto di Ibra destinato a finire a Milanello, viene strappato ai rossoneri e diventa protagonista delle vittorie interiste. Poi come se non bastasse si continua con un clima di rapporti tesi quando Vieri accetta il trasferimento al Milan ripudiando i colori nerazzurri. Il colpo più grande arriva però in estate quando Ibra abbandona il Barcellona e torna in Italia sulla sponda rossonera, un colpo che ancora oggi Massimo Moratti fa fatica a digerire. La vendetta è un piatto che va servito freddo: esonerato Benitez, la dirigenza nerazzurra ingaggia come nuovo tecnico Leonardo, ex giocatore e dirigente del Milan per 14 anni, dando così a Galliani un dispiacere difficile da mandar giù. Ma vediamo come si sta evolvendo questa guerra fredda utile a dimostrare chi abbia gli ‘armamenti migliori’.

    Ecco i gioielli sui quali le due società hanno forti interessi in comuni:

    Paul Henrique Ganso (21 anni Trequartista del Santos)

    Il suo destino è ogni giorno più difficile da valutare. Se infatti si parlava di un’Inter leggermente favorita per ingaggiare il ragazzo, viste le continue telefonate di Leonardo, il colpo di scena è arrivato ieri quando la presenza dei procuratori del ragazzo sotto la sede milanista ha fatto pensare che l’ago della bilancia adesso penda a favore del Milan. Il giovane talento brasiliano ha così risposto raggiunto dai microfoni di Sky: “Sento spesso Leonardo ma non l’ho incontrato in Brasile, lui mi dà tanti buoni consigli, si è dimostrato comunque un grande tecnico all’Inter. Ha tante qualità, spero che riuscirà ad imporsi e a vincere tanto, ma parlo anche con Thiago Silva”. Parole che mostrano una diplomazia maggiore del solito, in un momento in cui il famoso sorpasso nel derby c’è già stato, però sul mercato e a favore del Milan più che dell’Inter.

    Domenico Criscito (24 anni Difensore Genoa)

    Il problema maggiore in casa rossonera rimane sempre coprire in maniera adeguata la fascia del terzino sinistro con un giocatore che sia all’altezza della rosa stellare che Berlusconi sogna. Allegri in questi giorni si  sta accontentando di provare Emanuelson e Antonini in quella posizione, ma sicuramente Criscito è il giocatore ideale per ricoprire quel ruolo al Milan. Le due società sono in buoni rapporti (anche per via del prestito di Boateng che verrà riscattato a fine stagione) ma l’Inter nonostante le buone prestazioni di Nagatomo a sinistra, proprio in queste ultime ore, a sentire le parole di Preziosi, sembra aver dato una decisa accelerata alla trattativa. “Se c’e’ un po’ di Genoa in questa Inter? Si, magari in futuro potrebbe essercene di piu” ha precisato il presidente genoano lasciando qualche dubbio su un nuovo arrivo in casa nerazzurra. Kucka o Criscito? È ancora presto per dirlo, ma anche in questo caso il sorpasso nel derby di calciomercato c’è stato!

    Gli sgarbi diplomatici sembrano continuare anche su altri fronti, ma resta da valutare se le trattative siano davvero iniziate o se si tratti di notizie di fantamercato. L’ipotesi di un Pirlo in nerazzurro, potrebbe essere davvero fantascienza, ma bisogna fare attenzione a un ipotetico ritorno di Kakà in Italia. Se il brasiliano decidesse di lasciare il Real, sarebbe una vera e propria guerra di mercato fra le due società milanesi pronte a tutto per tesserarlo. Il derby è già iniziato!

  • Milan – Inter: inizia il conto alla rovescia

    Milan – Inter: inizia il conto alla rovescia

    Queste due settimane di stop per le Nazionali, non hanno comunque distolto l’attenzione sul discorso scudetto, anzi lo spazio maggiore nelle redazioni e nei tg sportivi è stato occupato proprio dai continui bollettini sui possibili recuperati in vista del derby milanese.

    Analizziamo la situazione per capire in maniera chiara come le due società arrivano alla sfida che (senza voler essere troppo diplomatici) avrà un gran peso sul discorso scudetto.

    MILAN

    Condizione fisica: Mai come in questo caso la pausa delle nazionali ha restituito ossigeno ai giocatori rossoneri, permettendo ad Allegri di far rifiatare i giocatori più spremuti. La squalifica di Ibra potrebbe far ricaricare le batterie al gigante svedese, parso sempre più stanco e più nervoso del solito. La carenza di gol nelle ultime partite era un segnale evidente della condizione fisica non perfetta. Anche a centrocampo mancavano moltissimi titolari e il recupero di Boateng, con il possibile rientro di Pirlo potrebbero far tornare la qualità in mezzo al campo richiesta da Allegri

    Condizione Psicologica: Sicuramente ritrovarsi un cliente scomodo come l’Inter a soli 2 punti in un derby che può decidere tutto, non è il top per il morale, considerando soprattutto come dall’arrivo di Leonardo i punti di distacco erano addirittura 13. Troppi i punti lasciati indietro, con il Bari in casa uno scialbo pareggio agguantato nel finale, con il Genoa un altro segno x, e con il Palermo ultimo match perso senza riuscire a dimostrare la forza della capolista.

    Calendario: Altra nota dolente. Dopo questa sfida contro i cugini nerazzurri, gli uomini di Allegri avranno un calendario non proprio in discesa. A San Siro il Milan giocherà contro Sampdoria, Bologna e Cagliari, mentre in trasferta ci saranno le insidie maggiori con la Fiorentina al Franchi nell’immediato post derby, a seguire all’Olimpico l’8 maggio la Roma dell’americano Di Benedetto e la fantastica Udinese di Guidolin nell’ultima giornata di questo meraviglioso campionato. Unica partita abbordabile fuori casa il Brescia, ma considerando la lotta salvezza userei la massima cautela.

    INTER

    Condizione fisica: Gli uomini di Leonardo, sono praticamente da valutare dopo il rientro della nazionali, perché questa sosta non ha concesso a nessuno il giusto riposo dopo la clamorosa Remuntada. In giro per il mondo la maggior parte dei titolari è stata utilizzata dalle nazionali per l’Europeo e le amichevoli. Discorso diverso per Chivu e per Ranocchia che stanno svolgendo un lavoro personalizzato per essere presenti al grande evento. Da valutare la condizione di Thiago Motta utilizzato a pieno regime con la maglia azzurra contro la Slovenia nonostante il problema al ginocchio. Le buone notizie arrivano dal recupero di Diego Milito che ha svolto l’allenamento completo con i compagni e dovrebbe accomodarsi in panchina, e magari entrare a partita in corso, svolgendo una sorta di rodaggio prima della sfida di Champions imminente.

    Condizione psicologica: Il morale è altissimo in casa nerazzurra, soprattutto considerando la scalata in classifica impensabile fino a qualche mese fa. L’Inter di Benitez a -13 dalla vetta doveva lottare per ottenere un posto in Champions. L’Inter trasformata da Leonardo e dagli innesti di mercato invernali ha una possibilità unica vincendo questo derby: scalzare i cugini dalla vetta e tornare a guardare tutti dall’alto. Una motivazione extra arriva anche dal passaggio di turno in Champions League, che come sottolineano molti giocatori nello spogliatoio nerazzurro non può che dare una carica in più per voler vincere ancora tanto. Una squadra che non ha smesso di avere fame, e dei tifosi che sognano di cantare come negli anni passati “salutate la capolista”!

    Calendario: Il Calendario nerazzurro sulla carta vede leggermente favorita l’Inter sul Milan. I nerazzurri affronteranno nel post derby, il Chievo a San Siro, con una successiva trasferta a Parma, e un’altra casalinga contro la Lazio di Reja. Ma è nelle ultime tre partite che si deciderà lo scudetto: Inter Fiorentina si giocherà l’8 maggio, e a seguire nella penultima giornata ci sarà il big match Napoli Inter al San Paolo. Come si augura Cavani, il derby è meglio che lo vincesse l’Inter in modo da tagliare fuori il Milan e battere i nerazzurri il 15 maggio in casa, riportando lo scudetto a Napoli! Suggestione mica da poco!

  • Video Milan – Inter 15 anni di sfide: Beautiful Lab Sky

    Video Milan – Inter 15 anni di sfide: Beautiful Lab Sky

    Ormai mancano solo 3 giorni alla sfida scudetto, e sul web e sulla tv satellitare Sky, impazza il video della sfida eterna tra la due milanesi: “Milan Inter 15 anni di  rapporti incestuosi in 5 minuti”.

    Il video in questione rappresenta la quarta puntata di “Beautiful Lab” un esperimento giornalistico ideato da Sky.it per ricostruire e raccontare l’attualità con linguaggio ironico e innovativo. Le spassose sintesi di Beautiful Lab vanno infatti in onda anche su Sky Uno e su Cielo.
    Ideato da Sky.it, è realizzato assieme a Effecinque, un’agenzia giornalistica specializzata in nuovi formati per l’informazione, e Tiwi, una start-up di Reggio Emilia, che produce video innovativi con la tecnica della motion graphics.

    In questi 5 minuti in maniera ironica e veloce viene mostrato il rapporto che c’è stato dal 1995 ad oggi, in vista del prossimo derby, tra i due presidenti Massimo Moratti e Silvio Berlusconi.

    La sigla inconfondibile parte, e il video ci spiega a tappe come “nel 1995 tutto ha inizio quando Massimo Moratti acquista l’Inter. Vuole superare il Milan che, con la coppia Silvio Berlusconi-Adriano Galliani, ha vinto tutto”. Il presidente nerazzurro Massimo Moratti allora spendeva moltissimo e non raccoglieva niente, tanto che l’Inter era la squadra perfetta per le barzellette più divertenti. La regina del mercato estivo, capace di vincere solo trofei Tim e Birra Moretti, per poi rimanere a mani vuote in Italia e in Europa.

    Nella stagione 1997/98 indimenticabili l’acquisto del Fenomeno Ronaldo arrivato all’Inter, e i primi scambi tra le due società rivali con il trasferimento di Gans dall’Inter in maglia rossonera. Poi arriverà a parti invertite l’approdo del divin codino ex rossonero Roberto Baggio alla corte di Massimo Moratti.

    Il Milan continuerà a vincere in Italia con l’arrivo di Zaccheroni, mentre i nerazzurri con l’arrivo di Bobo Vieri daranno vita alla nuova ‘moda’ accoppiata vincente tra calciatore e velina.

    Con gli anni a seguire saranno celebri gli scambi tra le due società, con Pirlo che diventerà un punto fermo in maglia rossonera dopo non esser stato utile alla causa interista e lo stesso Seedorf che sarà entusiasta di giocare per il Milan dopo la non felice esperienza nerazzurra.

    Senza dimenticare nel 2001 il tragico-comico (dipende da che parte si tifa) evento calcistico del 5 maggio, quando l’Inter perse uno scudetto impossibile all’ultima giornata contro la Lazio (anche allora società gemellata) dove l’immagine più celebre agli occhi di tutti rimarrà quella con le lacrime di Ronaldo in panchina.

    Le vittorie in casa rossonera continuano con la Champions League contro la Juventus (battendo proprio i nerazzurri in semifinale con un doppio pareggio) e con altri trofei da aggiungere in bacheca. Ma nel 2005/2006 Calciopoli ribalterà la classifica assegnando uno scudetto contestatissimo ancora oggi ai nerazzurri, invertendo la tendenza delle vittorie. Tra scudetto dell’onesta e scudetto di cartone la sfida infinita continua, con l’Inter che bissa il campionato e il Milan che torna regina d’Europa per la settima volta. Gli sfottò continuano. Senza dimenticare il ritorno del Fenomeno Ronaldo ma stavolta in maglia rossonera.

    Gran parte del merito degli scudetti interisti di quelli anni va dato a Zlatan Ibrahimovic che abbandona la Juve dichiarando “da bambino ero interista” diventando così l’idolo dei tifosi nerazzurri. Purtroppo per lui con il chiodo fisso di vincere la Champions, l’Inter non è la società adatta per soddisfare la sua richiesta e così abbandona i suoi compagni e bacia la maglia del Barcellona appena arrivato in Spagna. Moratti compra Eto Sneijder e Milito e con Josè Mourinho in panchina vince tutto, nella stagione perfetta del triplete con il Milan a zeru tituli.

    Si arriva all’addio di Josè con l’approdo in panchina dell’Inter di Rafa Benitez, e al rapporto burrascoso tra Leonardo tecnico rossonero e Berlusconi il ‘narciso’.  Strade opposte con lo spagnolo che non entra nel cuore dei tifosi e a metà stagione con un mondiale per Club e una supercoppa italiana lascia la Pinetina proprio per Leonardo. Dall’altra parte Allegri guida i suoi (con Ibrahimovic passato in rossonero dopo le incomprensioni tra lui e Guardiola nel Barcellona)  al primato in classifica, rilanciando il Milan verso un possibile 18esimo scudetto che manca da troppo in casa rossonera.

    Tutti si preparano al derby, tranne Ibra squalificato, la storia continua..

    Milan Inter Sky Beautiful lab

  • Prandelli: “Balotelli si fa male da solo”

    Prandelli: “Balotelli si fa male da solo”

    Stavolta anche Prandelli non ha più scuse per difendere Balotelli, e  alla vigilia dell’amichevole contro l’Ucraina il ct azzurro gli chiude le porte della Nazionale in faccia. Cesare Prandelli è ormai stufo dei suoi pessimi comportamenti in particolare fuori dai campi di gioco. Nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Kiev dove la nazionale azzurra sfiderà l’Ucraina, il ct azzurro smonta l’ipotesi di una possibile convocazione di Super Mario con queste parole: “Balotelli deve capire che certi atteggiamenti possono fargli male. Devo capire se Balotelli è maturo abbastanza per entrare in questo gruppo”.

    Poche scuse sull’ultima marachella di Mario che a Carrington al centro tecnico del City ha iniziato a tirare delle freccette dalla finestra verso alcuni ragazzini della primavera: “Difficile commentare da lontano: ‘Mi annoiavo’ ( questa la spiegazione di Balotelli) forse è stata una risposta provocatoria. Noi per lui ci siamo sempre, se si annoia la prossima volta può chiamarmi. Deve capire che forse il messaggio è “aiutatemi, ho bisogno d’affetto”, ma il calcio non aspetta nessuno”. Parole che suonano come una bocciatura, soprattutto da parte di chi aveva veramente riposto molto fiducia in Mario, e nella disponibilità concessa al giocatore in cambio di limare certi atteggiamenti troppo turbolenti. Promesse non mantenute da Mad Mario.

    Prandelli chiude le polemiche motivando con queste parole l’assenza del giovane italiano dalla lista dei convocati: “Avevo pensato di chiamare Balotelli ma sono rimasti tutti in gruppo”.

    CASSANO ROSSI- Esclusione dall’undici titolare anche per Fantantonio Cassano, che è apparso sottotono prima nella sfida contro il Palermo con la maglia rossonera, e comunque al di sotto delle aspettative in azzurro contro la Slovenia: “Cassano stavolta non gioca: nessuno può ritenersi titolare. Antonio sa che se giocasse con maggiore continuità avrebbe un rendimento diverso“. Nella probabile formazione infatti c’è il sorpasso di Giuseppe Rossi ai danni del barese. A conferma che il posto da titolare nel ruolo di seconda punta è ancora da assegnare. I numeri parlano chiaro Pepito Rossi quest’anno con il Villareal ha segnato 26 gol (15 nella Liga, 8 in Europa League e 3 in Coppa del Re) contro le prestazioni altalenanti di Cassano. L’occasione di diventare un punto fisso di questa Nazionale è il minimo che gli si debba concedere!

    FORMAZIONE- Prandelli in vista della sfida contro l’Ucraina annuncia la formazione che scenderà in campo a Kiev, mostrando come era prevedibile un turn over che lascerà spazio a chi ha giocato meno con la maglia azzurra. Questo l’undici titolare: Viviano; Maggio, Criscito, Chiellini, Gastaldello; Montolivo, Marchisio, Nocerino, Aquilani; Gilardino, Giuseppe Rossi. Il commissario tecnico azzurro però mette in guardia i suoi da un possibile rilassamento: “Ho visto il gruppo motivato, la voglia di giocare c’è, dovremmo cancellare la parola amichevole, mi aspetto una partita vera”.

    Aggiungendo come nonostante i numerosi cambi, la squadra dovrà fare bene adattandosi alla filosofia di gioco prandelliana: “Gli interpreti saranno diversi e quindi anche le giocate saranno differenti, ma vorrei vedere più profondità e più corsa una squadra che inizia a costruire, a partire dal portiere”.

    GILARDINO CAPITANO – Domani sera a Kiev nell’amichevole contro l’Ucraina ci sarà il ritorno dal primo minuto in campo di Alberto Gilardino, con la responsabilità derivante dalla nomina di capitano della squadra: Indossare domani la fascia di capitano è un bel regalo che la nazionale mi fa, ringrazio, è un grande onore pensando anche ai tanti capitani azzurri, da Cannavaro a Buffon”.

    Parlando del presente e della stagione attuale non proprio perfetta Gila spiega con queste parole la lunga assenza con l’appuntamento con la maglia azzurra: “Quest’anno a inizio stagione, ho avuto dei problemi fisici ma ora sto bene e ho tanta voglia di chiudere l’annata alla grande. Tra l’altro Prandelli mi conosce bene, quindi sa che cosa posso dare”. Chiusura nel finale alle critiche giornalistiche con la sua completa disponibilità verso il mister e la Nazionale: “ Io sottovalutato? Ormai mi sono abituato, e comunque sono sereno. Il ct sa che, se lui avrà bisogno di me, io ci sarò”.

    (Fonte: Eurosport)

  • Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    LUCIO – Il difensore nerazzurro brasiliano Lucio Ferreira da Silva meglio noto come Lucio, dopo aver manifestato la volontà e il desiderio di chiudere la sua carriera con un ritorno al Bayern Monaco mette chiarezza sul suo futuro, tranquillizzando i tifosi nerazzurri, poiché come riporta la Gazzetta dello Sport in mattinata sarebbe pronto per lui un rinnovo contrattuale. La trattativa condotta da Marco Branca prevede un rinnovo con firma del giocatore fino al 2013 con l’opzione per un altro anno. Il giocatore come riporta la Gazzetta avrebbe già accettato, e mancherebbe solo l’ufficialità che arriverà in settimana. La società di Massimo Moratti nonostante l’età (33 anni per Lucio) conta ancora molto sul difensore brasiliano, in grado di offrire ottime prestazioni e soprattutto di fare da tutor a una giovane promessa come Ranocchia. Buone notizie arrivano anche dal ritiro verdeoro dove il giocatore interista ha ritrovato il posto da titolare e farà coppia in difesa con il rossonero Thiago Silva, formando una difesa stellare. Il grande rimpianto sarà saltare il derby per la squalifica rimediata in un modo davvero poco intelligente. Curioso invece che l’altro difensore nerazzurro Maicon sempre titolare con Dunga, stia lottando per un posto in squadra, da quando la nazionale Verdeoro è guidata da Menezes, attuale tecnico brasiliano. Il nuovo allenatore gli preferisce Dani Alves e il terzino nerazzurro dovrà dimostrare sul campo se meriterà una maglia da titolare. Infatti contro la Scozia è previsto un subentro a partita in corsa, magari nel secondo tempo, con una staffetta tra i due terzini.

    PAZZINI – Buone notizie arrivano anche dal ritiro di Coverciano, dove dopo la partita tra Italia e Slovenia in casa interista c’era molta paura per l’infortunio rimediato da Giampaolo Pazzini. la punta nerazzurra si era fatto male praticamente da solo, cadendo sopra il polso destro. Il dolore si era acutizzato nel post partita, consigliando al giocatore un controllo accurato per escludere eventuali fratture. L’apprensione in casa Inter era salita e non poco nella giornata di ieri. Solo le visite alla clinica Fanfani e le parole dello stesso giocatore hanno tranquillizzato l’ambiente della Pinetina: “ Tutto ok, era solo un controllo, nessuna frattura è una contusione. Tranquillizzate anche il mister.”

    Ulteriori garanzie sono arrivate dalle parole di Enrico Castellacci, responsabile medico della Nazionale Italiana: “Tac e risonanza magnetica hanno escluso lesioni ossee allo scafoide: è un normale versamento, nulla di preoccupante. Per noi è già a disposizione, in teoria può giocare già a Kiev, e dunque anche il derby: dopodiché, non spetta a me stabilire se resta o meno qui con noi”.

    In questo caso le strade sono due, o il giocatore potrebbe seguire lo stesso percorso di Ranocchia, facendo la felicità di Leonardo, oppure sempre con la dovuta diplomazia con il club nerazzurro, Pazzini si aggregherà al gruppo in direzione Ucraina, ma in vista di un ampio turn-over potrebbe accomodarsi in panchina.

     

    CAMBIASSO – Un’altra voce nerazzurra arriva direttamente dal ritiro della nazionale argentina, dove Esteban Cambiasso in un’intervista al quotidiano Olè ribadisce il concetto di un’Inter che crede nello scudetto, e soprattutto di una squadra che ha voglia di rivincere tutto e bissare l’impresa dell’anno appena passato: “In Italia e nell’Inter non abbiamo mai la pancia piena. Abbiamo vinto cinque scudetti e desideriamo il sesto, abbiamo vinto la Champions e ne vogliamo un’altra. Vincendo non passa mai la fame di successi”.

    L’intervista continua e Cambiasso parla del suo futuro in maglia nerazzurra: “All’Inter mi diverto, mi sento a mio agio e felice: ho ancora tre anni di contratto e le vittorie ti danno costante voglia di continuare a vincere!”.

    Chiusura nel finale con un commento sull’evergreen Zanetti: “Il capitano? Una bandiera!”