Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter – Chievo 2-0. Riparte la rincorsa al Milan

    Inter – Chievo 2-0. Riparte la rincorsa al Milan

    La notizia del giorno è che l’Inter non subisce gol. Arriva di conseguenza anche la vittoria casalinga contro il Chievo, con 3 punti che cancellano almeno momentaneamente le nubi all’orizzonte. Poco spettacolo e molta concretezza in una partita dove i nerazzurri vincono giocando male. Classifica alla mano in attesa di Milan e Napoli l’Inter sale a 63 punti a -2 della capolista impegnata a Firenze. Una vittoria che da morale e serve a preparare al meglio la mission impossibile in terra tedesca contro lo Schalke 04.

    Sneijder non ce la fa e al suo posto scende in campo Stankovic stringendo i denti per la botta ricevuta contro lo Schalke. Kharja si inventa trequartista in un ruolo giù ricoperto nel Genoa. Invariate il resto delle formazioni per entrambe le squadre.

    PRIMO TEMPO – Un Chievo frizzante nei primi minuti sembra non risentire del fattore trasferta e a San Siro  fa la partita. I nerazzurri si vedono davanti con qualche bella  sgroppata del capitano Zanetti che sembra essere in giornata. Bellissima al 15’ la progressione del nipponico Nagatomo che brucia tutti gli avversari e serve un pallone che Eto’o manca di  un soffio. Non passa nemmeno un minuto e arriva una grandissima palla di Maicon per Pazzini che a colpo sicuro in area a tu per tu con Sorrentino incrocia sul secondo palo sbagliando un gol facile.
    Prima mezz’ora di gioco che passa senza grandi emozioni, con le squadre che si studiano come due pugili prima di sferrare il colpo vincente.
    Brivido per Ranocchia al 31’ quando involontariamente serve un pallone al limite della propria area a Moscardelli che prova la botta da fuori senza troppa fortuna. Forcing del Chievo che viene fuori con coraggio e approfitta dei numerosi errori e spazi lasciati dagli uomini di Leo.
    Prova il gol dell’anno Pellissier al 41’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo per il Chievo, colpendo il pallone di tacco al volo ma non trovando la porta. Situazione opposta con i nerazzurri che su corner provano a far male alla difesa gialloblu quando Maicon, defilato in area prova a bucare la rete con un gran tiro che va ad impattare sui cartelloni pubblicitari dando l’illusione del gol. Giannoccaro fischia con due minuti di recupero la fine di un primo tempo che non ha regalato particolari emozioni. Nerazzurri con tanta voglia ma poca sostanza.

    SECONDO TEMPO – Staffetta prevista per Stankovic che lascia il campo dopo il primo tempo e lascia il posto a Sneijder. Partono bene i nerazzurri, ma con azioni sterili che non mettono mai in seria difficoltà la difesa del Chievo. Gli uomini di Leo come nell’analisi di Moratti nel post partita europeo sembrano essere a corto di ossigeno, stanchi per la lunga rincorsa, e quindi non in grado di riuscire a lanciare l’affondo decisivo. Leonardo al 15’ del secondo tempo si gioca la carta Milito, togliendo uno spento Pazzini.
    Brivido al 17’ quando su cross di Thereau c’è il liscio di Maicon, con Constant che non ne approfitta mancando l’impatto con il pallone all’altezza del dischetto di rigore. L’Inter spinge sull’acceleratore e al 21’ sugli sviluppi di un calcio di punzione Maicon serve Cambiasso nel cuore dell’area di rigore, che riesce a coordinarsi e calciare a rete con la complicità di una deviazione. Inter 1 Chievo 0.
    Leo inizia a pensare alla sfida impossibile contro lo Schalke e concede un po’ di riposo ad Eto’o lasciando spazio a Thiago Motta.
    Al 32’ occasionissima per gli uomini di Pioli quando Pellissier servito da Jokic in area sbaglia un rigore in movimento. Altra occasione da gol sprecata da Milito che prova a sorprendere Sorrentino con un pallonetto senza riuscire ad alzare il pallone a sufficienza per impensierire il numero uno del Chievo.
    Raddoppio dell’Inter al 39’ in un’azione rocambolesca con un paio di rimpalli, il pallone finisce sui piedi di Maicon che senza difficoltà mette il pallone in rete da due passi.
    Milito a un minuto dal 45’ manca un gol di testa che l’anno scorso avrebbe segnato ad occhi chiusi.
    Fischio finale con il risultato congelato sul 2 a 0.

  • Inter Chievo: probabili formazioni. Torna Lucio, dubbio Sneijder

    Inter Chievo: probabili formazioni. Torna Lucio, dubbio Sneijder

    I nerazzurri dopo la sconfitta nel derby contro il Milan e il tonfo europeo contro lo Schalke 04 sono obbligati a rialzarsi nella sfida casalinga odierna contro il Chievo, per credere ancora al discorso scudetto. Il tecnico interista Leonardo, finito quest’ultima settimana nel ciclone delle critiche, non da troppo peso alle molte parole negative spese sul suo conto e nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato ammette come : “Le critiche fanno parte del gioco, ci sono state, c’erano state e ci saranno. Anche gli elogi a volte sono esagerati e così lo sono anche le critiche. Ma io non riesco a fare delle critiche un dramma e degli elogi una cosa straordinaria. Sono state due sconfitte pesanti quelle subite, anche se non sappiamo ancora se sono state determinanti, ma sono state affrontate con lucidità, senza disperazione. Adesso si lavora per trovare la soluzione velocemente”. Un’altalena di giudizi che hanno esaltato fin troppo il tecnico brasiliano all’inizio, e adesso lo stanno abissando nel vortice dei giudizi negativi. La partita contro il Chievo sarà più che un’occasione per dimostrare che l’Inter ha ancora le capacità di rialzarsi e il dovere di provare a insidiare il Milan e il Napoli nel discorso scudetto.

    Pioli
    da parte sua viste le ultime rocambolesche sfide contro l’Inter da parte del Chievo, ricordando anche  la vittoria all’andata per 2 a 1 quando in panchina sedeva Benitez, non rinuncia alla voglia di portare a casa i 3 punti, nonostante la sfida sia veramente ardua :“Fu una grande partita quella dell’andata, sotto il punto di vista atletico, tattico e di atteggiamento. Questo, così come altri risultati nel corso del campionato, serve per capire che nonostante la difficoltà della partita non è impossibile pensare ai 3 punti. E’ vero che sulla carta, da qui a maggio, abbiamo una dopo l’altra partite difficilissime, ma noi ci dobbiamo provare sempre, iniziando con l’Inter”.

    Vediamo nel dettaglio i due tecnici come sceglieranno l’undici titolare che scenderà in campo:

    Leonardo dovrà fare a meno di Chivu, squalificato per un turno dopo l’espulsione rimediata nel derby. Le cattive notizie non sembrano finire, perché in dubbio per la partita ci sono anche Stankovic, per la botta rimediata contro lo Schalke e Sneijder che sembra leggermente affaticato. Possibile una staffetta tra i due, con l’olandese che dovrebbe iniziare dal primo minuto in campo. Le buone notizie arrivano invece dalla difesa dove con il rientro di Lucio ad affiancare Ranocchia si dovrebbe ritrovare nel reparto difensivo la tranquillità che è mancata nelle due ultime sfide.  Quindi la formazione probabile dovrebbe vedere una difesa con Lucio e Ranocchia centrali, Maicon e Nagatomo sulle fasce; centrocampo con il ritorno davanti al reparto arretrato di Cambiasso coadiuvato da Zanetti e Kharja (lasciando un turno di riposo a Thiago Motta apparso opaco contro lo Schalke) e vertice alto Sneijder a supportare la coppia Eto’o Pazzini, in possibile ballottaggio con Milito.

    Pioli  che dovrà fare a meno di Frey, Luciano e Guana ( squalificato) rinuncia anche Morero che non ha recuperato per essere disponibile contro l’Inter. Il tecnico del Chievo, utilizzerà il solito 4-3-1-2 con coppia centrale di difesa composta da Andrelli e Mandelli, mentre sulle fasce agiranno Mantovani e Sardo. Centrocampo con Rigoni vertice basso, Constant e Fernandes ai lati e Mariano Bogliacino subito dietro la coppia offensiva che all’andata castigo i nerazzurri: Pellissier-Moscardelli

    Probabili formazioni

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Lucio, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Kharja; Sneijder; Pazzini, Eto’o. A disp.: Castellazzi, Materazzi, Cordoba, Thiago Motta, Stankovic, Pandev, Milito. Allenatore: Leonardo
    Squalificati: Chivu (1)
    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti
    Indisponibili: Samuel

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Mandelli, Mantovani; Fernandes, Rigoni, Constant; Bogliacino; Pellissier, Moscardelli. A disp.: Squizzi, Jokic, Cesar, Pulzetti, Marcolini, Thereau, Uribe Allenatore: Pioli

    Squalificati: Guana (1)
    Diffidati: Pulzetti, Moscardelli
    Indisponibili: Luciano, Frey, Morero

     

    (Fonte: Inter.it – Chievoverona.tv- Gazzetta dello Sport- Tuttomercatoweb.com)

  • Moratti pensa già al dopo Leonardo. Guardiola, Mourinho o Villas Boas?

    Moratti pensa già al dopo Leonardo. Guardiola, Mourinho o Villas Boas?

    Le dichiarazioni di Massimo Moratti nel giorno dopo la sonora e bruciante sconfitta europea contro lo Schalke 04 fanno intravedere dei segnali di rottura con il tecnico brasiliano Leonardo.

    “La mia considerazione su di lui non è cambiata, per lui forse sì, ma io so quanto il calcio sia crudele e lui si è trovato in una realtà diversa” Queste sono state le prime parole del numero uno nerazzurro che mostrano appunto come Leonardo si sia sentito frastornato da questi risultati, e fosse sul punto di abbandonare la nave.

    “L’ho beccato ieri sera tardi abbiamo chiacchierato, è una persona intelligente, sta facendo esperienza, un’esperienza non delle più facili. Fa dei ragionamenti intelligenti. Il calcio è legato anche alla fortuna e al tempismo. Questo è un momento da superare ma siamo tutti uniti”. Moratti ha aggiunto in seguito: “questo discorso su Leonardo è nato per parlare delle sue capacità, in seguito vedremo se allargheremo le sue responsabilità. In ogni caso, adesso facciamo quello che si deve fare su quella panchina, Leonardo sa perfettamente che è quella la sua responsabilità e dobbiamo contare su questo.”

    È soprattutto in queste ultime dichiarazioni che si potrebbe leggere l’intento di rilegare Leonardo ad un ruolo dirigenziale ( in seguito vedremo se allargheremo le sue responsabilità), sempre parlando della prossima stagione. Con un richiamo al presente molto forte (adesso facciamo quello che si deve fare sulla panchina) dando nuova fiducia al tecnico in un momento difficilissimo perché comunque c’è da scongiurare una stagione da zeru tituli, lottando prima di tutto sul campionato che teoricamente non è ancora deciso, e sulla Coppa Italia dove ci sarà da affrontare una Roma agguerrita.

    Cosa succederà nel futuro è ancora un’incognita, ma qualcosa si può intravedere, lanciando delle ipotesi o delle suggestioni di mercato.

    GUARDIOLA – Rileggendo le dichiarazioni di Pep Guardiola attuale tecnico del Barcellona, che aveva appunto rilasciato un’intervista affermando come il suo periodo nei blaugrana stesse per finire, e che fosse arrivato il tempo per provare una nuova esperienza. Moratti è sempre stato un suo estimatore, e forse in estate affonderà il colpo decisivo per portarlo alla sua corte. (TuttoSport sostiene che ci sia già stato un incontro tra i due a Milano per parlare di ingaggio). Bisogna in ogni modo battere la concorrenza di Abramovich che dopo la sconfitta di ieri sera del Chelsea sta seriamente pensando allo spagnolo per la guida dei suoi Blues.

    MOURINHO – Il ritorno dello Special One avrebbe del clamoroso. Ma a parte il disastro nella Liga, Mou sta facendo quello che gli riesce meglio in Europa, riportando il Real nell’olimpo del calcio. Battendo il Tottenahm 4 a 0 ha già ipotecato la semifinale con il Barcellona. Se dovesse vincere la doppia sfida contro gli arcinemici, sarà eletto eroe di Spagna, e difficilmente andrà via dal Real. In caso opposto potrebbe finire la stagione nel peggiore dei modi (perdendo anche la sfida con i blaugrana nella coppa di Lega spagnola) con Zeru Tituli; a questo punto un suo addio potrebbe essere più concreto di quanto sembri. Il ritorno del portoghese all’Inter è comunque cosa assai difficile, anche perché Mou ha più volte dichiarato amore incondizionato alla Premier.

    VILLAS BOAS – André Villas Boas, 34 anni è più di una semplice suggestione. L’attuale tecnico del Porto ( che ha vinto il titolo in Portogallo con 5 turni di anticipo e stasera affronta lo Spartak Mosca nei quarti di Europa League) ha già lavorato all’Inter nella stagione 2008-09, quando era il “tattico” del primo Mourinho nerazzurro. Chi meglio di lui potrebbe conoscere l’ambiente nerazzurro? Soprattutto l’ipotesi morattiana di avere un futuro Mourinho a guidare i suoi stuzzica non poco il presidente interista.

  • Gilardino ex avvelenato: “A Firenze sarà dura per il Milan”

    Gilardino ex avvelenato: “A Firenze sarà dura per il Milan”

    L’ex di turno Alberto Gilardino si dice fiducioso sulla prossima sfida di campionato tra i viola e il Milan. Il bomber della Fiorentina ospite in mattinata presso l’istituto tecnico scolastico “Sassetti Peruzzi” per partecipare al convegno “Ragazzi con il cancro non fate autogol” analizza la sfida contro i rossoneri: “Domenica sera incontriamo la squadra più forte d’Italia, quella che fino ad oggi ha espresso il calcio migliore. A Firenze abbiamo dimostrato di poter giocare contro qualsiasi avversaria e faremo di tutto per metterli in difficoltà”.

    Il discorso continua, ma si passa a parlare da una squadra di Milano all’altra, e sulla pessima situazione in casa nerazzurra dopo la sconfitta nel derby e la goleada tedesca subita in Champions, Gila ha voluto aggiungere: “La sconfitta nel derby può aver pesato sulla prestazione dell’Inter martedì scorso in Champions League, con cinque gol presi dallo Schalke, evidentemente perché risentiva ancora del duro colpo per la sconfitta nel derby di pochi giorni prima. Alcune volte le sconfitte pesanti ed importanti, come quella nel derby per l’Inter, possono lasciare strascichi ed il fatto che la sfida di Champions sia arrivata pochi giorni dopo la partita persa con il Milan non ha consentito ai nerazzurri di rifiatare fisicamente e mentalmente da quella gara”.

    Gilardino poi parla anche dell’argomento doping, dopo le polemiche nate in questi ultimi giorni con la polemica sulla liberalizzazione del doping proposta addirittura da Umberto Veronesi, e prima ancora dal procuratore antidoping Ettore Torri: “In undici anni di carriera non ho mai fatto uso di sostanze dopanti, ne’ ho visto un mio compagno usare prodotti per migliorare la propria condizione fisica, se non integratori. Fra i segreti della mia carriera c’è quello di aver fatto una vita tranquilla. Ho fatto delle rinunce ma perché ho sempre pensato alla mia carriera”.

    Nel finale l’attaccante viola parlando del suo compagno di Nazionale e attaccante del City Mario Balotelli, spiega come solo con l’avanzare dell’età assisteremo a uno suo totale miglioramento, soprattutto fuori dal campo: “Ha un carattere abbastanza particolare  lo conosco. Credo che solo che con il passare degli anni migliorerà anche nella vita non sportiva. Ha grande qualita’ tecniche, gli basta poco per migliorare anche dal punto di vista caratteriale”.


  • Pagelle Schalke-Inter: Milito Principe? Raul Re!

    Pagelle Schalke-Inter: Milito Principe? Raul Re!

    Pagelle Inter

    Stankovic 6,5 27 secondi e segna un gol capolavoro, come già aveva fatto a Genoa nello scorso campionato calciando al volo da 50 metri e beffando il portiere. Non ha specifiche colpe nella disfatta nerazzurra perché la sua partita non dura nemmeno un tempo. Costretto ad uscire al 25’ del primo tempo per una botta rimediata in un contrasto di gioco. Unico neo, sul primo gol tedesco quando in area lascia libero di colpire di testa il centrale dello Schalke Papadopoulos.

    Chivu 3 Dopo una buona prestazione da centrale per sostituire Lucio contro il Lecce si spegne prima nel derby e stasera contro lo Schalke. Colpevole senza giustificazioni. Nel secondo gol subito invece di chiudere con una diagonale difensiva su Edu, si avvicina a Ranocchia lasciando tutto lo spazio possibile all’attaccante brasiliano per avanzare e tirare. Dormita generale insieme a Ranocchia sul gol di Raul e follia agonistica al 17’ del secondo tempo quando già ammonito si fa espellere per un fallo tattico lasciando la squadra in 10. Blackout totale

    Ranocchia 4 Era stato definito il nuovo Nesta, il futuro dell’Inter nel reparto difensivo. Ma senza il tutor Lucio va completamente in bambola in una serataccia per lui.  Non bastassero i gol di Raul e Edu da una mano ai tedeschi con un autogol evitabile con una scivolata in area per evitare un cross dalla fascia. Accusa il contraccolpo e si spegne sull’azione del gol di Raul. Nel finale dovrebbe fermare Edu e invece spalle alla porta gli concede senza troppa difficoltà il tiro che mette fine alla corsa in Champions nerazzurra. Notte fonda.

    Eto’o 5 Dopo l’errore contro il Milan ci saremmo aspettati il riscatto del Re Leone, perché lui in queste partite da il meglio di se e si esalta. La voglia e la corsa non sono sicuramente mancati. La precisione e il guizzo vincente si invece. Non riesce mai ad essere decisivo, e quando ha l’occasione per riportare l’Inter in vantaggio Neuer gli dice di no. Milito gli ruba la scena, lo Schalke la Champions.

    Milito 6,5 Il principe è sicuramente tornato ai suoi livelli. Dribbling corsa e gol. Ma stasera serviva una goleada per passare il turno. Dopo aver riportato l’Inter in vantaggio nel primo tempo si divora l’occasione utile a rimettere i nerazzurri in corsa nella ripresa. Stop impossibile e tiro facile, con palla che finisce a lato di un soffio. Non gli si poteva chiedere di più dopo due mesi di assenza. Un appunto: se Milito è il principe d’Europa il re stasera è Raul.

    Pagelle Schalke 04

    Neuer 7 Il suo allenatore l’aveva definito uno dei migliori portieri al mondo. Passano 27 secondi e con l’uscita a valanga su Milito e il gol subito iniziano a venire i dubbi su un’affermazione tale. Ma nella ripresa con la splendida parata su Eto’o blocca il risultato sul 2 a 2 in un momento cruciale. Poche parate ma comunque decisivo.

    Jurado7,5 Stasera lo spagnolo fa il bello e cattivo tempo a centrocampo. Fa saltare tutti gli schemi tattici predisposti da Leonardo e serve assist splendidi ai compagni. È sempre lui a creare la superiorità numerica e a mettere in evidente difficoltà la retroguardia interista. Sua la paternità dell’autogol di Ranocchia, nato appunto da un suo traversone al centro dell’area.

    Edu 8 Due gol all’Inter a San Siro nemmeno se li sognava. E invece esce da Milano come un eroe, con una prestazione perfetta. Caparbio e testardo nel primo gol, dove mette in mostra la sua velocità e al tempo stesso la forza fisica anticipando Chivu sulla ribattuta di Julio Cesar. Non bastasse concede il bis ridicolizzando Ranocchia e spegnendo ogni sogno interista realizzando il gol del 5 a 2 spalle alla porta con un gran tiro a giro. Devastante

    Raul 7 71 gol nelle coppe europee, + 1 su Pippo Inzaghi proprio nello stadio del nemico. C’è da aggiungere altro? Gli capita l’occasione giusta e lui non sbaglia come un cecchino. Lascia il Real, e arriva allo Schalke per dimostrare che ha ancora tanto da dimostrare. Lascia il segno!

    IL COMMENTO DELLA PARTITA

  • Inter bye bye Champions. Schalke avanti 5 a 2

    Inter bye bye Champions. Schalke avanti 5 a 2

    Otto gol subiti in due partite, e l’Inter abbandona la Champions mostrando come l’idea di calcio allegria tanto sbandierata da Leonardo in concreto si realizza con un’impostazione difensiva imbarazzante. Troppo spesso quest’Inter ha subito molti gol magari nascondendo il difetto con una fase offensiva straripante da 3 gol a partita. Stasera nemmeno sarebbero bastati, perché per vincere la Champions serve prima di tutto non subire gol. Adesso Leonardo è davvero sotto accusa: scudetto compromesso, fuori dalla Champions e rimane solo  la Coppa Italia. Con un possibile finale di stagione da zeru tituli  i tifosi interisti sono passati dal paradiso all’inferno in 3 giorni.

    PRIMO TEMPO- La partita inizia con il botto, nemmeno 30 sec e su un lancio di Cambiasso a servire Milito, Neuer  esce di testa fuori area per anticiparlo. La palla arriva sul piede di Stankovic  che approfitta della ribattuta del portiere tedesco e calcia al volo da 50 metri realizzando il gol più bello di questa edizione della Champions League. Una rete che ricorda il gol realizzato contro il Genoa con Amelia beffato sul rinvio. Lo Schalke non accusa troppo il colpo e si fa avanti senza paura in maniera pericolosa con il centrocampo dell’Inter che aiuta poco il reparto arretrato. Al 16’ arriva la doccia fredda per la squadra di Leonardo quando sugli sviluppi del calcio d’angolo  Papadopouls completamente dimenticato dalla difesa interista colpisce di testa con Julio Cesar che respinge. Sul rimpallo Matip in area  anticipa tutti e mette in rete riportando il punteggio sul pari. Continua il periodo no per la difesa nerazzurra con una media di gol subiti sicuramente non all’altezza di una squadra che vuole bissare il trionfo europeo della scorsa stagione.

    Al  minuto 33 è l’Inter a far esultare i suoi tifosi. Sneijder serve in area Cambiasso che di testa appoggia un pallone perfetto per Milito. Il bomber argentino che non segnava in Europa dalla finale di Madrid, gonfia la rete alle spalle di Neuer e conferma il suo ritorno in campo da assoluto protagonista. Inter 2 Schalke 1 con la curva che torna a cantare “Diego Milito facci un gol”.

    Non c’è pace per la difesa nerazzurra con Edu al 40’ che calcia su Chivu, la deviazione sorprende Julio Cesar che para ma non riesce a bloccare il pallone e serve involontariamente l’attaccante brasiliano che in scivolata riesce a colpire nuovamente il pallone e segnare il gol del 2 a 2.

    Evidenti i limiti difensivi di questa Inter nella prima parte di gara.

    SECONDO TEMPO- Le squadre tornano in campo con le formazioni invariate. Al minuto 46 pallone perfetto di Sneijder per Milito che stoppa in corsa e solo davanti a Neuer calcia e manda il pallone di un soffio a lato del palo dando l’illusione del gol ai tifosi. Ancora Inter in avanti con Eto’o che dribbla in area e calcia a botta sicura. Neuer compie un miracolo e con una parata bellissima  gli nega l’emozione del gol.

    Al 52’ è ancora lo Schalke ad affondare il colpo decisivo nei confronti dell’Inter con Raul che beffa i due centrali nerazzurri e  riesce a mettere il pallone alle spalle di Julio Cesar. Il bomber spagnolo firma il timbro numero 70 dei gol segnati nelle competizioni europee staccando di una rete Pippo Inzaghi. Tedeschi in vantaggio 3 a 2 in casa nerazzurra con Leonardo sempre più infuriato con la propria difesa.

    La difesa nerazzurra continua a far regali alla squadra tedesca  e al 57’ Ranocchia in evidente ritardo devia involontariamente in rete una palla di Jurado portando lo Schalke sul 4 a 2 con la qualificazione sempre più lontana per l’Inter.

    Piove sul bagnato al 61’ quando Chivu già ammonito viene espulso per somma di ammonizioni con un fallo al limite dell’area lasciando i suoi in 10, in un momento delicatissimo della partita. Sempre avanti lo Schalke con Jurado che al 64’ da fuori area su azione insistita dei tedeschi colpisce il palo. Al 74’ Farfan mette in evidente imbarazzo la difesa nerazzurra che si salva solo con un miracolo di Julio Cesar e il palo su rimpallo di Ranocchia. Non passa nemmeno un minuto e Edu riesce a girarsi marcato dal difensore italiano e infilare la palla in rete per il 5 a 2 dello Schalke. La qualificazione è ormai solo un miraggio. L’Inter si arrende e lo Schalke fa girare palla consapevole di aver già oggi staccato il biglietto per le semifinali. Fischio finale e Game Over a San Siro.

    LE PAGELLE DI INTER-SCHALKE 04 2-5

  • Inter – Schalke 04, probabili formazioni. La notte del Principe

    Inter – Schalke 04, probabili formazioni. La notte del Principe

    Come la bella addormentata, l’Inter di Leonardo ha bisogno questa sera del suo Principe “neroazzurro” per essere svegliata, dopo il sonno profondo della sfida scudetto. L’aria europea che una volta impauriva e trasformava i nerazzurri, assoluti dominatori in Italia in una provinciale, potrebbe ridare le conferme e la giusta scossa ad una squadra che ultimamente si esalta in queste grandi sfide (tanto amate dal suo ex allenatore Josè Mourinho) da dentro o fuori.

    L’urna di Nyon nel sorteggio ha sorriso alla squadra di Leonardo, regalandogli i tedeschi dello Schalke 04, squadra che avrebbero voluto affrontare tutte le altre qualificate ai quarti di Champions League. Ma come ci hanno insegnato le lezioni di Roma e Milan (eliminate da Shakhtar e Tottenham), in questa competizione l’errore più fatale potrebbe essere proprio sottovalutare le avversarie.

    Sulla carta ovviamente i nerazzurri sono i favoriti, ma la condizione psicologica post derby potrebbe aver lasciato strascichi difficili da smaltire in 3 giorni. Leonardo non ammette scuse, spiegando come l’Inter abbia sempre preso ogni sconfitta nel modo migliore,  rialzandosi e reagendo subito. Questa sera la formula è sempre la stessa vincere per tornare ad essere grandi, soprattutto con l’aiuto degli 80 mila di San Siro.

    L’avversario dei nerazzurri, lo Schalke 04 esonerato Magath, adesso è guidato dal tecnico Ralf Rangnick che ella conferenza stampa alla vigilia del big match ha ricordato una precedente esperienza nello stadio di Milano: “L’ultima volta che ho giocato qui a San Siro fu in un Milan-Schalke di Champions e perdemmo 3-2. Un risultato che potrebbe essere positivo anche domani sera in vista del ritorno casalingo, ma noi vogliamo vincere la partita. Certo, l’Inter è favorita, ma io non firmo per il pareggio”.

    Vediamo in che modo  due tecnici schiereranno in campo gli uomini a loro disposizione:

    INTER- Leonardo dopo la pessima prestazione nel derby, abbandonerà il progetto del tridente e del tanto amato modulo fantasia, per tornare ad un più sicuro e classico rombo a centrocampo e due punte pure davanti. In difesa vista la squalifica di Lucio rimediata contro il Bayern Monaco sarà riproposta la stessa coppia di centrali che ha sofferto le offensive rossonere nel derby: Chivu e Ranocchia. Sulle fasce laterali agiranno Maicon e il capitano Zanetti. A Centrocampo il rombo dovrebbe essere così composto: Thiago Motta vertice basso a fare scudo della difesa supportato di Stankovic rientrante dal primo minuto e Cambiasso, con Sneijder vertice alto. In attacco Eto’o vorrà farsi perdonare l’errore nel derby, ma la notizia più bella per tutti i tifosi interisti è il ritorno in campo dal primo minuto Diego Milito.

    SCHALKE 04 – I tedeschi guidati da Rangnick dovrebbero partire con un 4-4-2 facendo a meno dell’ex rossonero Huntelaar per infortunio. Tra i pali ci sarà il portiere della nazionale tedesca Neuer stella dello Schalke. Difesa a quattro con Uchida, Howedes, Sarpei e il recuperato Metzelder  che scenderà in campo con una maschera protettiva dopo la frattura al naso. In mediana ci sarà una linea composta dal quartetto Matip, Papadopoulos, Baumjohann e  dal giovane talento Farfan. Tandem d’attacco con Edu e il bomber europeo ex Madrid Raul a insidiare il record di reti di Super Pippo Inzaghi.

     

    Probabili Formazioni

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Zanetti; Stankovic, Thiago Motta, Cambiasso; Sneijder; Eto’o, Milito.

    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Cordoba, Nagatomo, Mariga, Kharja, Pandev.

    All. Leonardo.

    Diffidati: Chivu, Thiago Motta

    Squalificati: Lucio (1)

    Indisponibili: Samuel, Pazzini

    SCHALKE (4-4-2): Neuer; Uchida, Howedes, Metzelder, Sarpei; Farfan, Matip, Papadopoulos, Baumjohann; Edu, Raul.

    A disposizione: Schober, Escudero, Schmitz, Draxler, Jurado, Karimi, Hao Junmin.

    All. Rangnick

    Diffidati: Huntelaar, Jurado, Farfan

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Annan, Moritz, Kluge, Gavranovic, Pander, Huntelaar

     

     

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Leonardo e Milito: serve un’Inter formato Allianz!

    Leonardo e Milito: serve un’Inter formato Allianz!

    Chiusa la parentesi campionato, e soprattutto archiviata la sonora sconfitta nel derby che ha ridimensionato i sogni e le ambizioni scudetto del gruppo nerazzurro, Leonardo si proietta nella cornice europea in vista della  prossima partita (quarti di finale di Champions League) di martedì contro lo Schalke 04.  

    Nella classica conferenza stampa alla vigilia del match europeo l’uomo di fiducia che accompagna il tecnico brasiliano è l’eroe di Madrid, Diego Milito. Quasi a voler lanciare un segnale chiaro, il Principe dopo i numerosissimi infortuni ha saldato il conto con la cattiva sorte e vuole tornare ad essere decisivo come nella passata stagione. L’attaccante nerazzurro torna a parlare con tutta l’umiltà del mondo: “Come ho fatto sempre mi metterò a disposizione della squadra, sono un attaccante e ovviamente sarei il più felice al mondo, è il mio mestiere, ma è più importante che la squadra arrivi a Wembley, anche se a segnare sono altri giocatori. Io ho sempre pensato alla squadra”.

    Rispondendo alle domande sul possibile rientro dal primo minuto e sulla sua condizione fisica attuale il bomber argentino non nasconde la voglia di tornare a giocare: “Sto bene, ho raggiunto una buona condizione, ma un po’ mi manca il ritmo partita. Ma ho tanta voglia e sono felice di essere ritornato”.

    Milito concede anche un commento sul derby perso in maniera così netta: “L’abbiamo archiviato, adesso pensiamo solo alla sfida di domani sera. Cercheremo di dare il massimo, come sempre, ancor più dopo una sconfitta. Abbiamo tanta voglia di fare una grande partita, ma non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno: siamo stati protagonisti finora e vogliamo continuare a esserlo. C’è una buona atmosfera, ci teniamo tanto a quest’incontro e siamo convinti di poter passare il turno. Siamo sereni”.

    La parola passa al tecnico brasiliano che tranquillizza nuovamente tutti i presenti sulle condizioni del Principe Milito: “Ha svolto un lungo lavoro di recupero arrivando a dover fare una nuova preparazione come se fosse quella estiva. Oggi lo reputo a un buon punto, disponibile a un livello buono”

    Il discorso si sposta inevitabilmente sullo Schalke 04 prossimo avversario dei nerazzurri con Leonardo che mette in guardia i suoi uomini dalle possibili insidie della partita, prima su tutte sottovalutare la squadra tedesca: “Lo Schalke in campionato non ha avuto la continuità di risultati avuta invece in Champions, ma è una squadra che ha comunque tante doti. Basti vedere che anche con i giocatori infortunati è riuscita a trovare sempre la sistemazione giusta. Anche in Coppa di Germania ha dimostrato che sta molto bene e ha un entusiasmo a mille. Hanno raggiunto un livello di competizione importante e non sono sicuramente arrivati per caso ai quarti”.

    Leonardo ha anche buone parole per il giocatore più temibile dei tedeschi, l’ex blancos Raul capocannoniere totale nella storia delle coppe europee: “Ha una storia incredibile, anche la sua scelta di lasciare il Real , dopo anni vissuti al top, andare in un altro Paese, in un altro club, risultare ancora decisivo con i suoi gol, tutte queste cose già dimostrano la grandezza del giocatore. Credo sia il simbolo di questa cavalcata dello Schalke”.

    Servirà senza dubbio una scossa alla squadra, perché l’Inter vista in campo nel derby non basterà a fare risultato martedì sera. Servirà un’Inter formato Allianz Arena dove la squadra non ha mollato mai e non si è data per vinta dopo un primo tempo totalmente a favore dei bavaresi. Questo è il pensiero di Leonardo che carica i suoi ricordando come :“Esserci qualificati come abbiamo fatto ci dà sicuramente grande carica, perché andando a vincere lì in quel modo abbiamo dimostrato che non molliamo mai e così continueremo a farlo”.

    Il campo giudice sovrano ci dirà se il derby è stato un episodio o se l’Inter stia cedendo per l’estenuante rincorsa.

    (Fonte: ItalPress- Fc Inter News)

  • Lotito furioso “C’è già una classifica scritta”

    Lotito furioso “C’è già una classifica scritta”

    Claudio Lotito non ha digerito la sconfitta rocambolesca della sua Lazio contro il Napoli al San Paolo per 4 a 3. Le aquile biancocelesti dopo essere passate in vantaggio sono state rimontate e superate due volte, ma secondo il presidente laziale questa sconfitta sarebbe maturata dai pesanti errori arbitrali che avrebbero favorito la squadra partenopea.

    Queste le parole infuocate, come un fiume di lava in piena dopo la partita in questione:“Siamo stati penalizzati in maniera decisiva, il gol sul tiro di Brocchi non concesso e quel rigore su Cavani si commentano da soli. I giocatori vanno educati, altrimenti cambino sport e facciano i tuffatori… Il tiro di Brocchi, poi, non era dentro di cinque centimetri ma in modo tale da non poter essere considerato un non gol. Prendo atto di quanto accaduto, significa che già oggi si vuol stilare una classifica per ricoprire certe posizioni”.

    Continua sulla stessa riga il presidente Lotito, ammettendo come nonostante le assenze i ragazzi ce l’abbiano messa tutta rimanendo con un pugno di mosche in mano: “La squadra era debilitata da assenze importanti ma il nostro principio è la lealtà sportiva prima di tutto, invece c’è qualcuno che prova a vincere ad ogni costo. Non è nel mio stile lamentarsi delle situazioni in campo ma oggi parlo con al consapevolezza che nel calcio non esiste meritocrazia”.

    Lanciando un messaggio chiaro ai vertici arbitrali e della Lega: “Siamo abituati ad agire con logiche diverse, la lealtà sportiva è un elemento fondamentale per noi, mentre per altri è un optional, vincere con ogni mezzo non è il nostro stile. Mi auguro che qualcuno capisca cosa è accaduto oggi, altrimenti viene depauperato il lavoro basato sul merito. Banti? Non mi interessa fare critiche alla classe arbitrale perché non è nel mio stile. Le conclusioni deve trarle chi è preposto a queste cose. La nostra sconfitta è immeritata, chi ha visto le partite e capisce di pallone e non di calcio lo sa. O si interpretano le cose in modo regolare oppure cambiamo sport e ci mettiamo a fare i tuffatori”.

     

    Le affermazioni si raffreddano il giorno dopo e il presidente biancoceleste Claudio Lotito stavolta usa parole meno forti intervenendo alla trasmissione Radio Anch’io lo Sport su Radiouno: “Le mie esternazioni non sono volte soltanto al rammarico per una sconfitta immeritata, ma per alcuni fatti che snaturano la certezza del diritto”.  Senza però rimarcare ancora una volta l’amarezza per la sconfitta giunta in un modo non proprio limpido, e spiegando come questa manovra di difesa nei confronti della Lazio sia comunque qualcosa di necessario per tutelare la sua squadra, parte lesa in questo caso: “Quello che qualcuno dimentica e’ che il calcio di una volta era romantico e non incideva sul bilancio, oggi invece entrare in Champions o meno significa 25 milioni, la Lazio e’ quotata in borsa e io ho il diritto di difendere gli azionisti affinché venga rispettato il diritto. Si parla di compensazioni, che guardando le partite della Lazio non ci sono state; noi abbiamo avuto 2 rigori in tutta la stagione e ci sono squadre che ne hanno avuto 14, molti opinabili.

    Chiusura finale con una presa di posizione chiara e decisa, che porti ad un’unica soluzione, l’uniformità di giudizio, con la consapevolezza che cambiare il mondo del calcio non è un cosa facile: “Tutti i cambiamenti di regole che ci sono stati in questi anni sono partiti dal sottoscritto, a partire dalle penalizzazioni per chi non paga l’Irpef. Dobbiamo creare uniformità di giudizio, altrimenti la gente allo stadio non ci va più perché ha sfiducia nelle istituzioni. Ho avanzato sospetti dicendo che è inutile giocare? Non ho mai detto queste cose, ho detto semplicemente cosa dobbiamo fare che e’ una cosa completamente diversa. Lo scorso anno dissi che ci serviva l’ausilio della tecnologia e mi è arrivato un deferimento. Io sono entrato in un sistema dove non si pagavano le tasse e l’Iva non era un dato sensibile per iscriversi al campionato, mentre fuori dal calcio per chi non paga l’Iva c’e’ l’arresto”.

    (Fonte: Sportal- Italpress)

  • La Maserati di Balotelli presa a sprangate

    La Maserati di Balotelli presa a sprangate

    I guai non sembrano finire mai per Mario Balotelli. Dopo le recenti bravate del ragazzo, con l’episodio delle freccette al centro sportivo del Manchester City, e la rissa sfiorata  nel ristorante con l’accompagnatore della escort Jenny Thompson ( implicata nello scandalo che ha coinvolto Wayne Rooney) arriva la notizia dalla stampa britannica che qualcuno abbia voluto dare una “lezione” al giovane bizzoso talento italiano.

    Secondo il “Sun” noto giornale britannico, la Maserati bianca da 80 mila sterline del giocatore del City è stata danneggiata da ignoti con una spranga di ferro. I meccanici dell’officina a cui Mario avrebbe consegnato la macchina per le riparazioni avrebbero riportato al giornale, che i danni sarebbero stati causati da diverse sprangate su gran parte della carrozzeria. Ci sono voluti due interi giorni di lavoro per riparare le ammaccature alla fiancata, al tetto e al fascione anteriore, senza contare la verniciatura.

    “Un amico di Mario ha portato la Maserati in officina mercoledì – riporta una fonte non meglio specificata sulle pagine del Sun -, e ha cercato di fare in modo che non trapelasse nulla. Ma non è stato così. Evidentemente Balotelli ha dato fastidio a qualcuno a Manchester, e quel qualcuno ha deciso di vendicarsi in quel modo. Ci sono segni sulla fiancata sinistra, sul tetto, sul retro e piccoli danni anche sull’anteriore”.

    Toni più bassi in casa del Manchester City, dove la versione edulcorata della vicenda riporta una dichiarazione che abbassa i toni della vicenda:“Balotelli ha portato la sua macchina a riparare dopo che era stata danneggiata“, queste le parole di un portavoce del Manchester City. La polizia da parte sua fa sapere che Balotelli non ha sporto denuncia.

    Balotelli ormai è chiaro a tutti non sta vivendo l’esperienza fantastica e meravigliosa che si aspettava con il cambio di maglia, e l’approdo in terra inglese. Più che molti estimatori, ha attirato verso di sé le ire e le critiche di molti giocatori e anche dei tecnici rivali. Non bastassero le continue arrabbiature di Roberto Mancini, Mario è stato definito da Harry Redknapp, attuale allenatore del Tottenham come: “spaventoso e arrogante” -rincarando la dose – “Balotelli è sempre triste e dovrebbe imparare a sorridere – ha detto il tecnico del Tottenham – . Sembra che odi ogni minuto di quello che fa. Non ho mai visto nessuno comportarsi così, è spaventoso. Non so se qualcuno riuscirà davvero a cambiarlo, aveva dei problemi anche all’Inter e credo che gli altri giocatori non sopportassero il suo modo di fare. Di certo, è triste vedere un ragazzo che guadagna tutti quei soldi e che fa un lavoro che dovrebbe adorare, comportarsi come se stesse facendo un lavoro di routine. Segna un gol e ha quell’espressione arrogante in faccia: il ragazzo dovrebbe rendersi conto di quanto fortunato sia ad essere nella posizione in cui è”.

    Altre foto pubblicate dal Sun ritraggono il tecnico del City Roberto Mancini col dito indice alzato verso un Balotelli immobile, in un episodio dove il giovane giocatore italiano avrebbe commesso un intervento troppo duro su Tevez e il Mancio avrebbe perso la pazienza. Queste le ultime dichiarazioni di Mancini in merito a Mario:  “Ha venti anni, e a quell’età i ragazzi ne fanno di cazz…Ma è ora che capisca i suoi errori, che pensi a dimostrare le sue immense doti sul campo e a lasciar perdere tutto quello che è fuori dal campo. Altrimenti mette a rischio la sua carriera”. Aggiungendo come continuando con questo modo di fare “Mario diventerà un bersaglio per chiunque, in Inghilterra, a cominciare dagli arbitri. Io con lui ho avuto infinita pazienza, e a Manchester tutti l’hanno aiutato a dare il suo meglio. È ora che si renda conto di quanto sia importante per lui giocare in Premier”.