Autore: Antonio Trementozzi

  • Leonardo amareggiato: “Ci credevo davvero”

    Leonardo amareggiato: “Ci credevo davvero”

    Il tecnico nerazzurro Leonardo si presenta per primo ai microfoni nel post partita, per analizzare quello che non ha funzionato, e non nascondere un’amarezza evidente per l’eliminazione dall’Europa che conta. Il miracolo, o l’impresa sportiva non si è realizzato perché come si è visto nelle ultime gare l’Inter è apparsa come una squadra sulle gambe, stanca.  “Peccato, ci credevo davvero – sono le prime parole di Leonardo visibilmente amareggiato – Nel primo tempo non eravamo incisivi. Potevamo recuperare meglio la palla, si poteva fare un gol ma non c’era dominio assoluto con le azioni per fare tanti gol. All’andata è andata male e non è stato facile tentare la rimonta oggi. I gol che abbiamo subito, soprattutto a San Siro, sono arrivati quando avevamo la difesa schierata, poi ci siamo sbilanciati, è arrivato il quarto gol e poi il quinto. Sono state tante cose, c’era una condizione in quel momento difficile. In tutti i sensi. Una sconfitta pesante all’andata, difficile da rimontare oggi”.

    DIFFICOLTA’ – Il problema principale secondo Leonardo è stato spendere moltissime energie per la rincorsa scudetto, arrivando nel momento decisivo della stagione con una condizione insufficiente: “Questa squadra ha fatto tanto e oggi c’è tanta amarezza. Ci credevamo. Questa squadra ha vissuto gli ultimi anni in modo importante la Champions. L’Inter ha dato tanto in questi ultimi mesi, anche se ha speso tanto tra campionato e Champions. Siamo arrivati nel momento decisivo con più difficoltà.”

    NIENTE MIRACOLO – Nel dettaglio anche l’analisi della partita mostra un bel po’ di amarezza da parte di chi realmente credeva nell’impresa e nella rimonta: “Abbiamo subito la pressione avversaria, la condizione generale non era la migliore in questo momento. Ho sognato la rimonta, si poteva partire da un gol fatto all’inizio, da una concretezza che cercavamo nel modo di giocare, compatti stretti e colpire con gli attaccanti. Non ci siamo riusciti, anche nel primo tempo in qualche situazione potevamo fare meglio”.

    Una difesa ancora troppo vulnerabile, e una squadra poco legata tra i reparti, le critiche maggiori indirizzate al tecnico nerazzurro. Leo spiega le sue scelte tattiche, l’andamento della partita e il perché la squadra in queste ultime sfide sembra essere così spenta: “L’unica azione che ha fatto lo Schalke ha fatto gol, volevo mettere un attaccante in più, ho lasciato a centrocampo Zanetti e Thiago Motta e tre attaccanti. Non perchè Dejan ha fatto male ma dovevamo cercare qualcosa visto che dovevamo fare 5 gol. Sneijder mi ha deluso? – spiega il tecnico brasiliano- Non è questione di delusione, si deve arrivare bene nel momento giusto e noi avevamo speso tante energie. Oggi se arrivavano i gol e il gioco in un certo modo la rimonta poteva arrivare ma diventa difficile con giocatori marcati così.”

    VOTI? -Leonardo non ne vuole sapere di dare voti alla squadra stasera: “Non c’e’ da dare un voto, la squadra ha vissuto questa stagione molto travagliata e da quando sono arrivato, la mia richiesta è stata enorme, di esserci, di applicarsi, allenamenti, tante gare da recuperare. Giocatori con molti infortuni. Non è facile chiedere ai giocatori sempre il massimo. Siamo arrivato al clou non al massimo”.

    SCUDETTO E COPPA ITALIA – Ora c’è da buttarsi alle spalle questa cocente eliminazione e rituffarsi immediatamente nel discorso scudetto, evitando tutti gli strascichi che potrebbe lasciare quest’uscita europea. Superare le difficoltà fisiche sicuramente non sarà un’impresa facile, ma mettersi alle spalle lo Schalke deve essere la prima priorità in casa Inter:  “Adesso abbiamo un campionato, una Coppa Italia, dobbiamo gestire questo momento di difficoltà, anche fisica e rientrare nei nostri obiettivi. Le possibilità esistono davvero, abbiamo obiettivi importanti, dobbiamo essere bravi a ripartire”.

  • Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Inter

    Eto’o 5,5 voleva segnare due gol per battere il record di reti segnate in una singola edizione di Champions League (10) appartenente a Adriano, ma praticamente è innocuo come una mosca, che gironzola e da fastidio alla difesa tedesca senza arrecare danni. Da lui ci si aspettava sicuramente di più, soprattutto perché dal suo lungo digiuno dal gol arrivano inevitabilmente anche i peggiori risultati stagionali della squadra. Da ritrovare e in fretta.

    Milito 5 A.A.A cercasi eroe di Madrid disperatamente. Avvistato l’ultima volta il 22 maggio, chiedere a Van Buyten. Recuperato dall’infortunio, ma non nella brillantezza. Sicuramente è stato servito male, ma c’è stato poco movimento e poca intesa con i compagni. Sembrava un pesce fuor d’acqua. Mai determinante. Spento.

    Lucio 5,5 Si cercava la tranquillità difensiva con il suo ritorno ma così non è stato. Ha tolto le castagne dal fuoco in diverse occasioni evitando un passivo peggiore e ridimensionando Edu che all’andata sembrava agli occhi degli addetti ai lavori un nuovo Ronaldo. Ma ha anche lui le sue colpe nella debacle nerazzurra quando sul primo gol lascia un’autostrada a Raul.

    Nagatomo 6,5 Non delude, mettendo sul piatto una buona prestazione, fatta di corsa e tanta buona volontà. Per la precisione nei cross e negli assist chiedere ad altri. Corre come un forsennato e non si fa sorprendere sulla sua fascia ne da Uchida, ne da Edu. Forse all’andata sarebbe stato utile averlo in campo.

    Sneijder 4,5 è lui il vero grande assente questa sera. Doveva innescare le punte e creare il legame tra il centrocampo e l’attacco. Praticamente sbaglia un quantitativo innumerevole di palloni e si intestardisce troppo spesso in azioni personali che non portano a nulla. Le sirene del Manchester United si faranno sentire in estate?

    Maicon 5,5 Il terzino destro più forte al mondo. Chi Dani Alves? Maicon sta vistosamente calando, e stasera c’è un’ulteriore conferma, in una partita dove fa su e giù sulla propria fascia senza essere una sola volta preciso nei cross. Non gli riesce un dribbling o un inserimento, e nel primo tempo quando ha la palla del possibile vantaggio non la impatta facendosi anticipare da Neuer perché in ritardo. Nella speranza che sia solo un calo fisico andrebbe fatto riposare per fargli ritrovare la giusta benzina nelle gambe per lo sprint finale.

    Pagelle Schalke

    Baumjohann 6,5 Recupera palloni e sa sempre quello che fare con la palla al piede. Inserimenti perfetti e gli manca pochissimo per fare gol quando si fa anticipare da Julio Cesar nella ripresa. Un appunto: età anagrafica 24 anni! È un giocatore da tenere d’occhio in prospettiva futura.

    Raul 7,5 Immenso. Come l’araba fenice, lui abbandona il Real e risorge nello Schalke 04, dove vive la sua migliore primavera in terra tedesca. 72 gol nelle competizioni europee, per un giocatore che ha steso l’Inter prima a San Siro per poi ribadire chi fosse il padrone di casa nella Veltins Arena. Tra tutti i milanisti del mondo forse l’unico a non tifare Schalke stasera era proprio Pippo Inzaghi, staccato ancora una volta da Raul nei centri europei. L’Inter se avesse vinto sarebbe entrata nella storia. Lui c’è già!

    Howedes 7 il giocatore che non t’aspetti. È lui che dovrebbe contenere un mostro sacro come Eto’o, e ad appena 23 anni senza paura ti tira fuori una prestazione magistrale. Un piccolo neo sull’azione del gol interista, quando in area pasticcia come tutta la difesa dello Schalke. Poi si inventa goleador e segna addirittura due gol, dove il primo gli viene annullato per un fuorigioco dubbio, e il secondo lo segna con una cattiveria da grande attaccante. Parte un bolide che sembra voler dire “valla a prende mo Julio!!”

    Neuer 7 Buona la sua partita come all’andata. Chiude lo specchio della porta nei momenti che contano: sul tiro di Stankovic e sugli anticipi perfetti sui palloni alti. L’area piccola con lui diventa no fly zone. Incolpevole sul gol di Thiago Motta.

    Metzelder 7 Lo avevano definito un giocatore legnoso, ma stasera è decisivo in diverse occasioni. È un pessimo cliente per Milito e per Eto’o. Randella pesante e chiude ogni pertugio evitando le azioni pericolose sul nascere, con la conseguenza che la manovra offensiva nerazzurra è sterile. Ruvido ma efficace.

  • Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Serviva un’impresa aveva detto Leonardo, ma nemmeno un miracolo sarebbe bastato stasera per la squadra nerazzurra che ci ha provato con coraggio in tutti i modi a rimettere in piedi una qualificazione già compromessa nella gara di andata. Nonostante la voglia di fare bene, gli uomini di Leo escono ancora una volta sconfitti da questa trasferta europea, in una partita giocata con determinazione e volontà di fare gol, senza trovare mai lo spunto giusto nella fase offensiva. Poca sostanza davanti e troppi errori e spazi lasciati dietro, sono queste le immagini delle ultime partite alla guida di Leonardo. La fine di un ciclo è arrivata, dopotutto l’Inter dalla cocente eliminazione di Manchester con Mourinho non era stata più buttata fuori da nessuna competizione. Rifondare sarà la parola d’ordine per il futuro, cercando nell’immediato presente di non mollare lo scudetto e con un occhio alla Coppa Italia. Un plauso ad un giocatore come Raul che definirlo immenso è dire poco.

     

    Mossa a sorpresa per Leonardo che all’ultimo minuto tiene fuori dall’undici di gioco Cambiasso, e lascia spazio a Thiago Motta. Variazione anche per lo Schalke con Rangnick che sposta a centrocampo Matip, e lascia il posto al centro della difesa a Metzelder, in campo con una maschera protettiva.

    PRIMO TEMPO– Primo guizzo nerazzurro al 4’ minuto con Sneijder che si libera dalla marcatura e dal limite dell’area fa partire un tiro troppo centrale che non mette in difficoltà Neuer piazzato benissimo.

    Passati i primi 10 minuti e  gli uomini di Leo si affacciano con più convinzione e continuità nei pressi dell’area di rigore nemica facendo abbassare la squadra tedesca. La squadra di casa riesce comunque con un prolungato possesso palla ad addormentare la partita.

    Ingenuità di Lucio che richiamato dall’arbitro al 30’ continua a protestare in maniera veemente e si cerca un’ammonizione sicuramente evitabile. Nonostante la continua presenza nella metà campo avversaria gli uomini di Leo non creano occasioni pericolose degne di nota.

    La prima vera occasione da rete arriva al 35’ con un gran tiro  da fuori area di , che chiama in causa Neuer con una gran parata ed evitare il gol concedendo l’angolo ai nerazzurri.

    Il primo tempo si avvia verso la conclusione con l’Inter che fa la partita ma lo Schalke si difende con ordine gestendo il 5 a 2 esterno dell’andata.

    Al 45’ sul finale di primo tempo arriva il colpo decisivo per la squadra di Leonardo, con il gol dello Schalke. Raul completamente dimenticato dalla difesa nerazzurra, viene servito in area, mette a sedere Julio Cesar e mette la parola fine al discorso qualificazione segnando il gol dell’1 a 0.

    20 gol subiti in 8 partite!

     

    SECONDO TEMPO- Mossa disperata nella ripresa con l’ingresso di Pandev (out Stankovic) per dare maggiore peso alla manovra offensiva, e cercare almeno di portare a casa una vittoria che potrebbe dare morale in vista della rincorsa scudetto.

    Al 48’ arriva sugli sviluppi del calcio d’angolo il pareggio dell’Inter con il tocco sotto porta di Thiago Motta ad anticipare Neuer.

    Grosso rischio per l’Inter con una brutta uscita di Julio Cesar su Baumjohann al 53’, quando il portiere nerazzurro  perde palla e riesce ad evitare il gol solo rientrando velocemente tra i pali. Annullato al 59’ un gol ad Howedes servito ad un passo da Julio Cesar per un fuorigioco millimetrico.

    Non è il solito Eto’o, quando al 62’ Sneijder gli serve sulla testa la palla del 2 a 1 e lui la sbaglia colpendo malissimo.

    La partita vede occasioni da entrambe le parti con l’Inter che si scopre tantissimo e lascia spazi aperti ovunque, sfruttati alla perfezione dalle ripartenze della squadra di Rangnick.

    È ancora lo Schalke a fare gli onori di casa e far capire all’Inter chi comanda al 36’, con una cavalcata di Howedes, lasciato libero di entrare in area trova un Julio Cesar sorpreso che rimane a metà strada. Il giovane giocatore tedesco lo anticipa facendo partire una botta imprendibile che si schianta in rete e porta la squadra di casa sul 2 a 1.

    Fischio finale con i campioni d’Europa eliminati da un ottimo Schalke che si qualifica per la prima volta nella sua storia nelle semifinali di questa competizioni dove troverà il Manchester United.

  • Schalke – Inter: Probabili formazioni. Per entrare nella storia

    Schalke – Inter: Probabili formazioni. Per entrare nella storia

    A volte il calcio non ti concede una possibilità di rivincita dopo sonore sconfitte. Non è così per Leonardo e per l’Inter che dopo aver praticamente regalato l’andata ( e molto probabilmente anche la qualificazione alle semifinali di Champions League) allo Schalke 04 perdendo in casa per 5 a 2, hanno l’opportunità e la speranza di poter cancellare quella partita, riuscendo a realizzare un’impresa sportiva impossibile solo vincendo 4 a 0 questa sera in casa del nemico. Sarà la appunto la Mission Impossible della Pazza Inter, che dovrà quantomeno onorare il titolo di Campione d’Europa in carica, credere nell’irrealizzabile e farsi trascinare dal talento e dalla voglia di rivincita dei suoi campioni.

    Eto’o, il re di queste notti europee, ‘mister Champions League’ vorrà prima di tutto rompere il digiuno personale che dura da 415 minuti, (quattro gare con Lecce, Milan, Schalke e Chievo) e al tempo stesso abbattere il record detenuto da Adriano di goleador con 10 reti segnate in una singola edizione del torneo nell’annata 2004/2005. Considerando che l’attaccante del Camerun è a quota 8, il traguardo non è impossibile. Stessa voglia di segnare anche per Milito che realizzando una rete questa sera arriverebbe a quota 100 gol con le maglie delle squadre italiane. Le motivazioni per gli attaccanti non mancano di certo.

    Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le due squadre questa sera alle ore 20 e 45:

    Leonardo visti i pessimi risultati ottenuti con il modulo 4-2 fantasia, e il tridente, stasera torna al classico rombo di centrocampo tanto odiato da Benitez e idolatrato da Mourinho. La scelta tattica nasce dalla necessità di dare più equilibrio ad una squadra che ha troppo spesso lasciato il reparto difensivo scoperto e isolato, senza la giusta protezione degli uomini di centrocampo. Stasera la parola d’ordine prima di fare gol deve essere non subirne! Perché prendere un gol significherebbe rinunciare anche al sogno della rimonta impossibile. Equilibro e concentrazione sono le componenti essenziali per riuscire nell’impresa. L’Inter quindi dovrebbe scendere in campo con Julio Cesar tra i pali, una difesa a quattro con il ritorno di Lucio al centro per dare sicurezza ad un reparto  fin troppo simile a una groviera negli ultimi impegni, accompagnato da Ranocchia al centro e Nagatomo e Maicon sulle fasce. Centrocampo robusto per evitare di sbilanciarsi, con Cambiasso davanti la difesa,  affiancato da Stankovic (in ballottaggio con Thiago Motta) e capitan Zanetti con il duplice compito offensivo difensivo. Più avanzato l’olandese Sneijder come innesco per il tandem offensivo Milito Eto’o.

     

    Rangnick il tecnico dello Schalke 04 non si fida dei nerazzurri e parla dell’approccio alla sfida di stasera in questo modo: “La gara di andata? Era il primo tempo, non mi sento qualificato. Anche contro il Chievo l’Inter era vulnerabile in difesa, quindi dobbiamo approfittarne, avremo il solito spirito offensivo”.

    Per quanto riguarda la formazione Rangnick dovrebbe schierare la stessa dell’andata con l’unica eccezione di Farfan, indisponibile per squalifica, lanciando dal primo minuto al suo posto il giovanissimo 17enne Draxler (famoso per aver segnato un gol che ha qualificato lo Schalke nella Coppa di Lega). Nel dettaglio tra i pali Neuer, linea difensiva con Matip (autore del primo gol a San Siro) Howedes, Sarpei e Uchida ai lati. Baumjohann, Jurado, Papadopoulos e Draxler il quartetto di centrocampo e l’evergreen Raul affiancato dalla rivelazione Edu a completare l’attacco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

    SCHALKE 04 (4-4-2): Neuer; Uchida, Howedes, Matip, Sarpei; Draxler, Papadopoulos, Jurado, Baumjohann; Raùl, Edu.
    A disposizione
    : Schober, Escudero, Schimitz, Charisteas, Hao, Karimi, Metzelder.
    Allenatore
    : Rangnick
    INTER (4-3-1-2)
    : Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Milito.
    A
    disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Thiago Motta, Kharja, Pandev, Coutinho.
    Allenatore
    : Leonardo

    SCHALKE – INTER, 4 MOTIVI PER CREDERCI

  • Leonardo: “Non credo nei miracoli ma nelle imprese sportive”

    Leonardo: “Non credo nei miracoli ma nelle imprese sportive”

    Adesso rendere possibile l’impossibile è la missione che “Indiana Leonardo Jones” deve realizzare per portare la sua Inter nelle semifinali di Champions League. Sono in pochi a credere che i nerazzurri domani sera riescano a rimontare la sonora batosta di San Siro (5-2) e uscire indenni dalla Veltins Arena segnandone addirittura 4 allo Schalke 04. Quasi un gioco di parole (Casualità o destino?). Tra coloro che ci credono o che sono obbligati a crederci, oltre agli innumerevoli tifosi di fede nerazzurra c’è senza dubbio Leonardo che nella conferenza stampa alla vigilia del big match di domani sera parla dell’impresa che i suoi uomini dovranno compiere per entrare di diritto nella storia del calcio.

     

    MIRACOLI? NO GRANDE PRESTAZIONE –Non credo nei miracoli ma nei risultati sportivi, perché nella gara di andata è successo qualcosa di strano e poi dobbiamo essere noi a creare qualcosa di affascinante“. Queste le parole del tecnico carioca, in merito alla sfida contro i tedeschi.

    Noi non crediamo solo nel passaggio del turno ma nell’idea di fare una grande prestazione – aggiunge Leo – la cosa importante sarà avere equilibrio anche se si cerca un risultato ampio, però bisogna davvero cercare la grande prestazione per arrivare al grande risultato.”

    Il ritorno di Lucio nel reparto arretrato darà sicuramente un altro peso alla difesa, e forse potrà anche smentire le parole di Rangnick che aveva definito la retroguardia interista vulnerabile: “È importante avere tutta la rosa a disposizione: torna Lucio, non ci sarà Chivu per squalifica, ma siamo quasi al completo. Nel calcio può succedere tutto, la squadra è consapevole, sarà una sfida molto affascinante“.

    CONDIZIONE? – Sulle domande relative alla mancanza di freschezza e sulla condizione fisica della squadra, apparsa in evidente calo proprio nel momento decisivo della stagione, prima nel derby e poi nell’andata proprio contro lo Schalke 04, Leonardo difende i suoi parlando di miglioramenti e lucidità: “Credo che nel gruppo ci sia lucidità, ognuno ha vissuto le sue rimonte, nel calcio e nella vita. C’è la voglia di dimostrare che quello che è successo a San Siro è fuori dal nostro andamento, dalle nostre corde. Stanno tutti abbastanza bene, la condizione generale è buona, ma poi ovviamente ci sarà da valutare alcuni problemini di singoli giocatori. Abbiamo ancora un giorno di tempo e un giorno a questi livelli è tantissimo“.

    TATTICA O PSICOLOGIA?La questione psicologica potrebbe essere il fattore determinante in questa partita molto di più rispetto ad altre sfide, proprio per la mancanza di pressioni sugli uomini di Leonardo: non si ha nulla da perdere questa è la filosofia con cui si scenderà in campo domani sera! “Dove finisce la tattica e dove inizia la parte psicologica? È chiaro che l’interpretazione psicologica è importante, è un gioco fra noi che dobbiamo vincere e loro che devono giocare per non prendere quattro gol. Siamo consapevoli delle difficoltà ma non abbiamo nulla da perdere e non dimentichiamo che, all’andata, in tutti gli episodi a loro favorevoli noi siamo stati anche molto sfortunati“.

    C’è anche spazio per una domanda sulle parole che il tecnico nerazzurro userà per caricare i suoi uomini: “Che cosa dirò ai ragazzi? Non posso anticipare nulla, le cose nascono lì, non si preparano. Faremo invece una preparazione tecnica importante, poi quello che dirò verrà in modo naturale, al momento di parlare ai calciatori. Se noi pensiamo, concretamente nel calcio può succedere tutto, la squadra è consapevole, sarà una sfida molto affascinante“.

    RANGNICK – Le ultime parole della conferenza sono per il tecnico dello Schalke 04: “Conoscevo Ralf Rangnick, il tecnico dello Schalke 04, anche prima della gara di andata, è tornato qui dopo un certo periodo, non è mai facile ma ha trovato subito le giuste motivazioni e ha fatto bene sia in Champions che in campionato. Se si è ispirato ad Arrigo Sacchi ha trovato un esempio importante per la storia del calcio.

  • Moratti: “Sfida affascinante perchè impossibile”

    Moratti: “Sfida affascinante perchè impossibile”

    La parola d’ordine in casa Inter è crederci! Dopo le parole dei giocatori, di Eto’o (con il racconto della rimonta impossibile subita ai danni del Getafe quando militava nel Barca) e del tecnico Leonardo, ha voluto aggiungere qualche parola di incoraggiamento anche il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che intervistato dai giornalisti all’uscita degli uffici Saras, ha detto: “La questione è rimanere concentrati e tentare qualcosa che è impossibile di per sé, ma che proprio questa impossibilità la rende affascinante come sfida”.

    La notizia del giorno è la convocazione del difensore argentino Walter Samuel, unito al gruppo per la trasferta tedesca di Gelsenkirchen. “The Wall” , dopo 5 mesi di stop per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro è tornato ad allenarsi con il gruppo. Un giocatore fondamentale, che nell’anno del triplete ha disputato la sua migliore stagione calcistica, formando una delle migliori difesi al mondo in coppia con Lucio. La sua assenza si è fatta sentire non poco quest’anno, lasciando la retroguardia nerazzurra ‘indifesa’ e più volte criticata per le troppe reti e occasioni concesse agli avversari.

    Moratti comunque si dice cauto sul rientro del centrale argentino, parlando di lui come un giocatore fondamentale per l’Inter: “Non credo che giochi. Ma è convocato, così comincerà a far parte del gruppo anche se non penso possa giocare. Samuel è una certezza, tutti ci siamo dimenticati che se quest’anno fosse stato in campo forse qualcosa di diverso l’avremmo avuto, la sua presenza è fondamentale”.

    Altro rientro importante è stato quello di Diego Milito, con il ritorno al gol nella prima apparizione europea proprio contro lo Schalke. Buona la prestazione contro i tedeschi, meno quella contro il Chievo, dove ha mostrato buoni movimenti e molta voglia di fare, ma poca concretezza sotto porta, ovvero la sua specialità nella stagione passata. È il pupillo del patron nerazzurro e si legge con evidenza nelle parole che Moratti usa per descrivere il momento che sta vivendo il Principe: “A me è sembrato di vederlo bene. Nelle due uscite che ha fatto, l’ho trovato sciolto, freschissimo, questa è una bellissima cosa e se ci desse una mano in questo momento qui sarebbe utilissimo, ma comunque vedo tutti molto carichi. Sappiamo che è qualcosa di molto difficile ma, ripeto, il fascino di questa partita è proprio l’impossibilità”.

    Qualche curiosità sull’ingaggio del terzino sinistro nipponico Yuto Nagatomo, apparso in evidente crescita partita dopo partita, soprattutto nell’ultima sfida contro il Chievo: “Era seguito da un po’ di tempo. È stata un’opportunità, abbiamo fatto uno scambio di prestiti che andava bene sia lui che a Santon. Poi, per noi, prendere Nagatomo significa provare a vedere un giocatore con delle caratteristiche particolari, che per il momento mi sembrano rendano molto bene”.

    Chiusura dell’intervista nel finale, con la risposta alla domanda se ci fossero più possibilità che l’Inter possa passare il turno in Champions League o che agganci i cugini rossoneri in classifica per il campionato?: “Viviamo giorno per giorno e vediamo che cosa ci succede”. Come avrebbe detto Rossella O‘Hara: Ci penserò domani, dopotutto domani è un altro giorno”.

    (Fonte Inter.it)

  • Schalke – Inter, 4 motivi per crederci

    Schalke – Inter, 4 motivi per crederci

    Se fosse un film sarebbe senza ombra di dubbio Mission Impossile. Questo è il titolo della missione in terra teutonica per gli uomini guidati da Leonardo. Con una remuntada ancora possibile in campionato, nonostante 5 punti (6 considerando gli scontri diretti) non siano pochi, il tecnico brasiliano carica i suoi per provare l’impresa europea già riuscita ai danni del Bayern Monaco in casa loro.

    Considerando che obiettivamente è davvero difficile per l’Inter segnare 4 gol e non subirne nessuno, Leo non ha assolutamente nulla da perdere, e quindi potrà liberare da tutte le pressioni i suoi giocatori. Fattore questo che potrebbe avere un bel peso in una partita come quella che attende i nerazzurri martedì sera al Veltins Arena contro lo Schalke 04.

    La vittoria casalinga contro il Chievo ha sicuramente portato morale e ridato convinzione a un ambiente che dopo la sonora batosta del derby aveva come mollato e sentito in maniera troppo forte il peso della sconfitta. Ma l’Inter può davvero rimontare il 5 a 2 di San Siro e riuscire a compiere l’impresa di qualificarsi per le semifinali? Ecco  quattro motivi (come i gol necessari per qualificarsi) per crederci:

    1. CAMBIASSO – Il nuovo modulo proposto da Leonardo, con il ritorno di Cambiasso vertice basso a scudo della difesa da sicuramente più garanzie in fase di copertura e riesce a far rifiatare il reparto arretrato. Anche perché dopo la sconfitta nel derby e la debacle europea contro lo Schalke è stato palese come l’esperimento Thiago Motta in quel ruolo abbia creato più danni che situazioni favorevoli. Il giocatore italo brasiliano è sprecato davanti alla difesa, perché abile negli inserimenti e con piedi sopraffini per servire assist ai compagni. Inaffidabile invece per far ripartire il gioco non essendo un giocatore veloce. Serve più equilibrio, è questa la ricetta per tornare ad essere vincenti.

    2. FORZE FRESCHE – Vista l’ottima prestazione di Nagatomo sulla corsia sinistra, il posto da terzino dovrebbe essere suo, avanzando il capitano Zanetti, dando in questo modo il giusto peso al centrocampo. Moratti aveva parlato di giocatori stanchi dopo la partita di Champions. Bene, Zanetti e Nagatomo sono sembrati i più freschi contro il Chievo, stavolta non si può sbagliare la formazione!

    3. ETO’O: REMUNTADA POSSIBILE – Samuel Eto’o trascinatore dei nerazzurri nelle serate di coppa, racconta un aneddoto su una rimonta impossibile, e carica i suoi compagni in vista della trasferta di Gelsenkirchen:Ricordo una rimonta contro il mio Barça, vincemmo con il Getafe 5-1 e poi perdemmo 4-0 a Getafe. Non credo basti il fatto che abbiamo vinto la Champions per crederci, oggi è difficile crederci, ma nel calcio tutto è possibile e i sogni esistono. Siamo una squadra forte, che può fare una buona gara e rimontare in Germania. Una settimana fa eravamo vicini alla testa ora sembravamo lontani, ma il calcio è così e mancano due mesi. C’è la possibilità di poter far bene in uno stadio meraviglioso mercoledì, l’unica preoccupazione è come arriviamo alla partita, se saremo in forma non avrò paura”.

    4. ZERO PRESSIONI – Il fattore psicologico stavolta è tutto a favore dei nerazzurri. Proprio così, considerando il fatto che l’Inter non ha assolutamente niente da perdere scenderà in campo senza pressioni, in una partita da affrontare con la giusta rabbia agonistica e la testa libera. Le motivazioni per provare l’impresa non mancano di certo.

    La voglia dei grandi campioni di smentire questo vortice di critiche che li ha sommersi per due partite sbagliate, sarà il punto di forza di una squadra che ha il diritto e il dovere di crederci, non solo perché è comunque la squadra campione d’Europa in carica, ma perché come ci insegna il calcio (e un noto marchio sportivo) Nothing is impossible!

  • Marotta: ” Champions? La Juve ci crede”

    Marotta: ” Champions? La Juve ci crede”

    Giuseppe Marotta direttore generale dell’area sportiva bianconera intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport su Radiouno ha analizzato il momento positivo che la Juventus sta vivendo in quest’ultime giornate di campionato: “Dobbiamo essere prudenti e realisti, il distacco tra noi e la Champions e’ consistente, i punti sono tanti a sei giornate dal termine, ma l’obbligo di crederci e impegnarci fino in fondo c’è”.

    Il commento del dirigente juventino si sposta alla difficile partita di ieri, caratterizzata dalle incognite legate all’orario, al caldo patito, con un complimento all’allenatore che ultimamente è stato a suo modo di vedere troppo criticato: “Abbiamo dimostrato di saper reagire a una situazione difficile come quella di ieri e con un gran caldo. È  stata quasi un’impresa per noi considerando che Del Neri ha utilizzato 12 su 14 giocatori diversi rispetto alla stagione passata”.

    ANNUS HORRIBILIS – Certamente non basteranno queste ultime giornate di campionato a cancellare il solito annus horribilis che la Juventus sta passando dopo l’esperienza di Calciopoli, soprattutto considerando le esigenze di una tifoseria abituata a palcoscenici migliori: “La pressione attorno alla Juve e’ forte, questa squadra ha ottenuto vittorie importanti e in questo periodo dopo Calciopoli non siamo riusciti a ottenere risultati importanti. Il tifoso era abituato a vincere, il credito si e’ un po’ consumato e ogni domenica bisogna cercare di vincere e onorare la maglia che si indossa”.

    INFORTUNI Se i risultati sperati non sono arrivati. E il progetto Juve non è decollato le colpe sono da rilevare anche nei troppi infortuni che hanno colpito la rosa bianconera: “E’ vero, ma molti sono di carattere traumatico, di conseguenza c’e’ anche la componente fortuna. Il Napoli non ha avuto tanti infortuni, e’ una virtù ma anche un aspetto fondamentale. Credo che ormai il calcio sia esasperato sul piano agonistico e i problemi muscolari e traumatici sono all’ordine del giorno e bisogna tenerne conto nella costruzione di una squadra che non può  avere una rosa contenuta”.

    CAPITOLO DEL NERI Marotta ribadisce la fiducia incondizionata al tecnico, parlando di continuità e pazienza per arrivare ai risultati sperati: “Del Neri ha ridato un’identità’ a un gruppo tra numerose difficoltà e dopo una politica di rinnovamento. Non e’ un caso che le squadre che ci stanno sopra sono costruite negli anni, a partire dal Napoli. Ci vuole anche pazienza e il modello di riferimento si costruisce nel tempo, a patto che non arrivi un Abramovich di turno, anche se non e’detto che con i soldi si riescano a ottenere obiettivi vincenti. Raramente il nostro tecnico ha avuto la possibilità di mandare in campo la stessa formazione, anche oggi abbiamo 12 giocatori fuori. Il Napoli e’ riuscito a utilizzare 17-18 giocatori, mentre noi ne abbiamo mandati in campo 35. La società e’ compatta e siamo una delle poche squadre che nonostante un ruolino di marcia non soddisfacente non ha cambiato allenatore”.

    CASO BUFFON – Caso chiuso con Buffon che rimane il portiere titolare della Juve: “Non esiste nessun problema Buffon. E’ il portiere titolare della Juve, e’ stato riconosciuto come il miglior portiere degli ultimi 10 anni e gode della stima di tutti. Abbiamo ingaggiato in estate un altro bravo portiere come Storari perché serviva sostituire Buffon, che e’ rientrato dall’infortunio, ma dopo la partita di Roma i medici hanno stabilito la sua indisponibilità fisica. Del Neri si e’ affidato nuovamente a Storari, ma appena sarà disponibile tornerà titolare”. Su una possibile trattativa tra Buffon e la nuova Roma di Di Bendetto, Marotta si dice molto scettico: “Riguardo alle voci e’ difficile che una società come la Roma in questo momento riesca già a intavolare un discorso di mercato”.

    (Fonte: ItalPress)

  • Sanchez, Bale e Torres. Il Mercato passa dalla Premier

    Sanchez, Bale e Torres. Il Mercato passa dalla Premier

    Il prossimo mercato estivo sarà monopolizzato molto probabilmente dalla Premier League e dal calcio inglese. Fenomeni e stelle del calcio made in England con la valigia già pronta in direzione Spagna o Italia, e talenti esplosi nel nostro campionato pronti ad adattarsi allo stile british seguendo le orme del bad boy Mario Balotelli.

    È infatti notizia delle ultime ore direttamente dalle pagine del News of the world di una prossima offensiva sul mercato italiano del Manchester City per strappare alla famiglia Pozzo il giovane talento Alexis Sanchez. L’attaccante dell’Udinese come si sa è anche sulla lista dei desideri di Massimo Moratti che non ha mai nascosto i suoi apprezzamenti verso il Nino Maravilla. Marco Branca, il responsabile di mercato nerazzurro ha già provato nella finestra di mercato invernale a strappare il giocatore dai bianconeri ma senza fortuna ricevendo un “ne riparleremo quest’estate”.

    L’offensiva dello sceicco Mansour padrone del City potrebbe far pendere l’ago della bilancia a favore dei Citiziens, anche perché l’offerta si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro, contro una possibile offerta nerazzurra ribadita da Branca in una cifra vicino ai 20 milioni cash più diverse contropartite tecniche. Aggiungendo il serrato corteggiamento nelle ultime partite iniziato da parte degli osservatori del Manchester United, su preciso ordine di Sir Alex Ferguson. Sarà un estate calda, ma bisogna ricordare che in questi casi quello che conta di più è la volontà del giocatore, mai espressa da Sanchez finora in maniera chiara.

    Discorso a parti inverse per Bale, l’esterno sinistro più forte del momento. Indimenticabili i suoi 3 gol all’Inter nella partita di San Siro all’andata e l’ottima prestazione al ritorno. Il Gallese del Tottenham ha dichiarato poco tempo fa, che non gli dispiacerebbe fare una nuova esperienza all’estero, e magari misurarsi in nuovi campionati se arrivasse l’offerta giusta di una grande squadra. Dichiarazioni che hanno di fatto aperto l’asta tra Real Madrid, Inter, Barcellona e Manchester United. Secondo il Sunday Express il Tottenham avrebbe fissato il prezzo base al di sotto del quale non si tratterebbe nemmeno un approccio di  vendita del gioiello gallese: 34 milioni di sterline, ovvero 30 milioni di euro. Con queste somme così elevate e con il fair play finanziario che incombe, le squadre nostrane probabilmente dovranno depennarlo dalla lista dei desideri. Il Milan con l’affarista Galliani si è tutelato per coprire la fascia sinistra praticamente chiudendo l’accordo low cost con il laterale del Marsiglia Taiwo. I cugini nerazzurri hanno messo gli occhi su Criscito del Genoa, come ha in qualche modo fatto intendere il presidente genoano Enrico Preziosi. Quindi a meno di colpi di scena clamorosi, non vedremo correre come un motorino Gareth sui campi della nostra Serie A.

    Un’ultima notizia che arriva dalle terre inglesi è l’indiscrezione relativa a Fernando Torres e al suo pessimo momento con la maglia dei Blues. Infatti secondo il Mail on Sunday, Roman Abramovich il magnate russo proprietario del Chelsea dopo aver strappato Torres al Liverpool nel mercato di gennaio per la cifra record di 58 milioni di euro sarebbe già stufo delle prestazioni del giocatore:  “So che non è molto felice del suo investimento – rivela una fonte interna al Chelsea – Potrebbe anche vedere Torres in estate anche se lo ha appena comprato”. Il giovane attaccante spagnolo ha deluso in tutti i sensi, essendo stato incapace di segnare un solo gol da quando è sceso in campo con la nuova maglia del Chelsea. Abramovich che ha assecondato le richieste di Ancelotti ora ha esaurito la pazienza e dopo 648 minuti senza reti, anche i tifosi si iniziano a chiedere dove sia finito il giocatore decisivo che giocava nei Reds.

    (Fonte: Eurosport )

  • Le pagelle di Inter – Chievo 2-0: Bentornato Lucio

    Le pagelle di Inter – Chievo 2-0: Bentornato Lucio

    Pagelle Inter

    Maicon 6,5 Meriterebbe 7 guardando solo il secondo tempo, ma nel primo praticamente non si vede mai e non gli riesce mezzo dribbling, sbagliando anche un gol calciando da posizione defilata sull’esterno della rete. La dea bendata gli fa capitare il pallone sui piedi nel finale, e lui deve solo metterla dentro da due passi. Ritrova fiducia e torna a solcare la sua fascia come un forsennato e a servire ottimi palloni ai compagni.

    Lucio 7 torna in campo e l’Inter non prende gol, casualità? Niente affatto, è lui che comanda la difesa e chiude ogni spazio agli attaccanti spingendosi avanti con dribbling da crepacuore per il suo stile di gioco molto brasiliano. Dalla sua presenza si avvantaggia anche Ranocchia che rende al meglio, sbagliando pochissimo e cancellando la brutta prova contro lo Schalke 04. Bentornato Lucio.

    Nagatomo 7,5 Chi non t’aspetti. Forse se avesse giocato in Champions dopo l’uscita di Stankovic ci sarebbe stato un altro risultato. Corre come un demonio e recupera una quantità innumerevole di palloni. Non bastasse si spinge in avanti con molta frequenza, servendo assist e aiutando il reparto offensivo. Nel finale ha anche l’occasione di segnare il suo secondo gol nerazzurro, ma Sorrentino gli dice no. Man of the Match!

    Cambiasso 6,5 il voto rispecchia la sua prestazione, tenendo conto anche del gol. Aiuta la difesa in fase di copertura ma non riesce mai ad essere incisivo nella mediana, soprattutto in fase di ripartenza dove forse per stanchezza manca di velocità e sbaglia tanti passaggi. Gli capita l’occasione di segnare e grazie anche ad una deviazione riesce a beffare Sorrentino e a portare i suoi in vantaggio.

    Milito 5,5 Dopo l’ottima prestazione contro lo Schalke, in cui forse era l’unico nerazzurro a salvarsi, oggi entra al posto di Pazzini ma manca il gol in un paio di occasioni che l’anno passato avrebbe concretizzato ad occhi chiusi. Un pallonetto fuori misura e un colpo di testa a porta sguarnita. Gli riesce comunque l’assist per il gol di Maicon da terra. A.A.A Cercasi l’eroe di Madrid, per tentare l’impresa mercoledì sera.

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Maicon 6,5, Ranocchia 6, Lucio 7, Nagatomo7,5; Zanetti 7, Cambiasso 6,5, Kharja 5; Stankovic 5 (Sneijder 5,5); Pazzini 5 (Milito 5,5), Eto’o 5,5( Thiago Motta 6).

    Pagelle Chievo

    Jokic 6 Buona la partita dell’esterno di difesa che riesce a spingere molto sulla fascia e a tenere botta agli attaccanti nerazzurri. Ottimo l’assist servito dopo una lunga discesa sulla sinistra a Pellissier che dall’altezza del dischetto di rigore spara in curva non concretizzando l’occasione. Nel finale cala come tutta la squadra, e se dall’altra parte Maicon inizia a macinare nella ripresa lui praticamente viene asfaltato.

    Konstant 6,5 il giocatore francese continua a sorprendere per le belle prestazioni che regala. È il migliore in campo dei suoi, e quando può si spinge in avanti pungendo come un’ape la difesa nerazzurra. Serve ottimi palloni alle punte che di certo non per colpa sua non riescono a concretizzarli in gol.

    Moscardelli 5 L’eroe che nella partita di andata aveva demolito i nerazzurri oggi non riesce nemmeno a infastidire la difesa interista. L’unica palla buona che gli capita gliela serve Ranocchia sbagliando un appoggio. Lui egoisticamente da fuori area senza servire Pellissier prova una conclusione impossibile.

    Pellissier 5,5 Si batte, lotta come un forsennato in mezzo al campo e non sfigura. Ma uno come lui non può sbagliare la palla dell’1 a 1 servita da Jokic al 32’. Ancora cercano il pallone in curva.

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino5,5; Sardo 6, Andreolli 5,5, Mandelli 5,5, Jokic 6; Fernandes 5, Rigoni 5, Constant 6,5 (Marcolini 5,5); Bogliacino 5 (Uribe s.v); Pellissier 5,5, Moscardelli 5 (Thereau 5,5).