Autore: Antonio Trementozzi

  • L’Inter si rialza, la Roma no. Le voci del post partita

    L’Inter si rialza, la Roma no. Le voci del post partita

    Soddisfazione in casa nerazzurra dopo aver strappato un 1 a 0 pesante all’Olimpico in vista della gara di ritorno delle semifinali di Coppa. Analizziamo le parole dei due tecnici e di due giocatori per parte: Stankovic e De Rossi.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo, intervistato dai microfoni Rai, può finalmente tornare al sorriso dopo un periodo storto: “Era importante fermare questo flusso di risultati negativi, non è mai facile come sembra, tanti fattori ti fanno perdere tranquillità quando hai un momento complesso. La vittoria qui all’Olimpico non era per niente scontata, i ragazzi sono stati molto bravi. La gara era tra due squadre reduci da sconfitte, non era un match facile da affrontare per questa situazione, bisognava dare un’impronta alla partita e l’abbiamo fatto con un’ottima gestione dei 90 minuti. Ritorno di Mourinho? Io non ho alcuna preoccupazione, non ho mai pensato al futuro. Io vivo oggi, ma non perché questo cambi quello che succederà con me, io vivo il presente, ora penso a sabato, penso alle partite.”

    Sulla partita e sulla prodezza di Dejan il tecnico interista commenta con queste parole: “Stankovic ha fatto un gol straordinario ma anche una grandissima gara, lui si diverte a giocare così, è un gol alla Dejan a condire una superba prestazione. Pandev? La nostra mossa era quella di farlo giocare in mezzo, ha fatto un lavoro straordinario a livello di intensità e presenza, è stato bravissimo a fare questo lavoro, ma anche Sneijder ha fatto una gran partita cercando gli spazi. Per quanto riguarda Milito, non credo proprio sia giù di morale. Lui ha fatto benissimo, veniva da un momento di infortunio ma ha fatto un ottimo lavoro. Ora in campionato dovremo cercare di mantenere una costanza, ci sono state queste ultime sconfitte che ci hanno tolto il ritmo ma adesso possiamo riprenderlo con lucidità in questo finale”.

    Montella invece senza peli sulla lingua non da meriti all’Inter e commenta in questo modo la sconfitta maturata in casa giallorossa: “Non credo che l’Inter abbia meritato la vittoria, siamo arrivati più volte vicini al gol, per loro è un tiro che fa la differenza. E’ difficile commentare un errore come quello di Vucinic sottoporta, l’allenatore può lavorare sull’aspetto psicologico di questi momenti non sull’aspetto tecnico, ma si vede che in questo momento non è tranquillissimo. Un calo? Noi abbiamo finito in crescendo rispetto all’Inter, con un pizzico di disordine abbiamo concluso la gara meglio dei nerazzurri. Spesso ci si sofferma sul risultato ma non sono d’accordo, a mio avviso non siamo sulle gambe e si è visto contro questa Inter”.

    Nel finale conclude con un pronostico: “Al ritorno con un pizzico di fortuna possiamo ribaltare la situazione, basterebbe un 1-2 che per quanto ho visto oggi è possibile”.

    Stankovic scherza sulla splendida rete che ha deciso l’incontro: “Un gol semplice, a porta vuota su respinta del portiere,non capita mai eh? (sorride, ndr). Avete visto una risposta della squadra impressionante, ora abbassiamo la tensione e pensiamo allo scontro quasi diretto contro la Lazio. Questa prova ci fa stare più tranquilli, tanto impegno e tanto gioco, siamo più sereni. Il gol è bellissimo, avevo notato Juan davanti a me, ma quando ho calciato ho visto immediatamente dove stava parcheggiandosi il pallone ed ho esultato un po’ prima”.

    De Rossi invece a differenza del suo tecnico riconosce i meriti all’Inter, cercando però di pensare con positività alla gara di ritorno. Più difficile il discorso Champions League: “La prestazione è stata buona contro una squadra veramente forte, questi giocatori sono eccezionali, quando fanno possesso palla è sempre dura e ti fanno sembrare in difficoltà fisica. Poi Stankovic ha fatto un gran gol e gli va dato merito, queste giocate fanno parte del calcio. Ora vediamo allontanarsi tutti gli obiettivi rimasti, però c’è una speranza: in Coppa Italia è un po’ più concreta, possiamo vincere a Milano come fatto già altre volte, per la Champions la speranza invece è un po’ più debole, ma dobbiamo vincere qualche partita. Un rigore per l’Inter? L’ho toccata sicuramente, ma era molto vicino al corpo: non faccio l’arbitro, non sta a me valutare”.

    (Fonte: Fc Inter News)

  • Pagelle Roma – Inter, Stankovic e Lucio sugli scudi

    Pagelle Roma – Inter, Stankovic e Lucio sugli scudi

    Pagelle Roma

    Doni 5,5 Non è che dia proprio sicurezza alla retroguardia giallorossa. Nell’azione del gol di Stankovic è assolutamente incolpevole, perché il pallone finisce direttamente nell’angolino sotto la traversa. Nel secondo tempo pasticcia su un’uscita regalando il pallone a Sneijder, e non viene punito solo per l’inefficacia dell’attacco nerazzurro. Si riscatta nel finale evitando il 2 a 0 su Pazzini.

    Pizzarro 5,5 Non è il solito giocatore decisivo che si carica il peso del centrocampo giallorosso sulle spalle e detta i tempi alla manovra di gioco. Stasera si spegne lentamente come tutto il resto della squadra, a volte intestardendosi con dribbling al limite del legale vicino la propria difesa, favorendo in caso di palla persa la superiorità numerica avversaria.

    Vucinic 4,5 Se qualcuno avesse detto “non è possibile sbagliare un gol più facile di quello di Vucinic contro il Palermo” stasera avrà avuto modo di ricredersi. Servito nell’area piccola dal cross di Borriello deve solo toccare il pallone per portare i suoi in vantaggio, e invece ‘ciabatta’ colpendo la palla senza forza e indirizzandola lontano dai pali. Non passa mai dalle parti di Maicon e sbaglia moltissimi palloni, non riuscendo a reggere il peso dell’attacco dopo l’uscita di Borriello. Rischia anche senza motivo il rosso per una gomitata a Lucio. Quanto è mancato Totti.

    Menez 5 Il francese entrato nella ripresa dovrebbe essere il giocatore utile a scardinare le maglie della difesa nerazzurra, e creare quella superiorità numerica utile a mettere in difficoltà l’Inter. Dovrebbe. Praticamente è un fantasma, perché tocca il suo primo pallone 5 minuti dopo il suo ingresso. Si muove molto ma viene neutralizzato con facilità dalla retroguardia interista. Non lascia il segno

    Borriello 5 Trova sulla sua strada un monumentale Lucio che gli chiude la porta in faccia in ogni occasione. È bravo nei primi minuti a servire una palla d’oro a Vucinic, ma il montenegrino sbaglia l’impossibile. Lotta con determinazione ma non riesce mai a trovare lo spunto vincente. Esce per un colpo alla tempia.


    Pagelle Inter


    Lucio 7
    è tornato ai suoi livelli. Dopo le amnesie difensive prima contro lo Schalke e poi con il Parma, torna all’Olimpico con una voglia di fare pazzesca. Chiude praticamente ogni spazio a Borriello e agli altri giocatori giallorossi, giocando una partita perfetta, costellata di anticipi e giocate che fanno impazzire i tifosi. Meno felice l’allenatore che gli ricorda di non provare sempre quelle serpentine tanto rischiose. Pianta il cartello rosso STOP davanti alla difesa. Stasera non si passa.

    Stankovic 7,5 Che dire? Sfortunato a Parma dove su una punizione simile a quella di Roberto Carlos di esterno colpisce l’incrocio dei pali. Stasera ci riprova con palla in movimento aggiusta la mira e sempre d’esterno replica il gol di Maicon contro la Juve, mettendo la palla sotto l’incrocio facendo impazzire i tifosi e ricordando come lui in queste partite ci metta sempre il cuore e la grinta. Determinante

    Milito 5,5 Ancora non ci siamo, la condizione fisica non lo aiuta, perché la lontananza dai campi di gioco si fa sentire. Viene servito poco dai compagni, ma troppo spesso si fa trovare spalle alla porta, in situazioni dove marcarlo non è affatto difficile. Poco movimento e pochi inserimenti decisivi. Il suo recupero a questo punto della stagione diventa fondamentale, poiché con Eto’o fuori uso e Pazzini che si è inceppato l’Inter non può permettersi il lusso di rinunciare al Principe.

    Maicon 6,5 L’esclusione di Parma sembra avergli fatto bene. Forse era solo un problema di stanchezza, perché stasera torna a correre su quella fascia e quando può riesce anche a saltare l’uomo e a rendersi pericoloso. Da aggiustare la mira sui cross, perché spesso sono fuori misura. Certamente positiva nel complesso la sua prestazione.

    Sneijder 6,5
    La montagna di critiche che gli stanno piovendo addosso l’hanno sicuramente invogliato a fare bene. Stasera lotta come un leone correndo a tutto campo e cercando di innescare i suoi compagni. Gli manca la precisione nel passaggio finale,(la sua specialità) che l’anno scorso lo rese uno dei papabili al Pallone d’oro. Poco preciso anche con le conclusioni dalla distanza. Va premiata l’intensità con cui ha giocato la partita e il numero di palloni toccati.

  • Decide una magia di Stankovic, Roma – Inter 0-1

    Decide una magia di Stankovic, Roma – Inter 0-1

    Vittoria di misura ma meritata per i nerazzurri, che nella tana dei giallorossi, nella prima semifinale di Coppa Italia si impongono per 1 a 0, rompendo un periodo nero caratterizzato da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite. Forse il fattore determinante in questa sfida è stata la Stankoviccondizione fisica, con la Roma di Montella che soprattutto nel secondo tempo e nel finale ha evidenziato un calo preoccupante, non riuscendo mai ad essere veramente pericolosa, tenendo inoltre il campo con molte difficoltà. L’Inter non è certo guarita, perché anche questa sera  ha mostrato una sterilità offensiva preoccupante, con molte occasioni sbagliate, e una scarsa vena realizzativa sia di Pazzini che di Milito. Per battere la Lazio e conservare il terzo posto servirà altro. Leonardo è avvertito.

    Leonardo cambia le carte in tavola e lascia in panchina Pazzini, lanciando dal primo minuto Pandev a fare coppia con Milito, nessuna novità di formazione invece per i giallorossi guidati da Montella.

    PRIMO TEMPO- Primo squillo nerazzurro  al 1’ con Sneijder che prova una conclusione senza fortuna da fuori area, facilmente bloccata da Doni. Non passa nemmeno un minuto e arriva un’incomprensione tra Juan e Doni, favorendo il centrocampista nerazzurro che a porta vuota mette in rete il pallone. Gioia strozzata perché il goal è irregolare essendo viziato da un fallo del serbo e quindi annullato da Rizzoli.

    Da un errore di Ranocchia nasce la prima grande occasione giallorossa: è assurdo il gol sbagliato da Vucinic, al 8’ servito da Borriello  in area a colpo sicuro calcia malissimo e mette il pallone fuori, per la disperazione dei tifosi.

    Al 16’  è ancora Vucinic, che sfrutta malissimo una ripartenza giallorossa  cercando un passaggio a metà strada tra Taddei e Borriello finendo per non servire nessuno e favorire il contropiede nerazzurro. Episodio dubbio nell’azione seguente con Rizzoli che non vede un tocco di mano di De Rossi in piena area di rigore tra le proteste nerazzurre.

    È sempre Roma al 25’ quando Cassetti serve un bellissimo pallone in area a Perrotta, anticipato in scivolata all’ultimo secondo da Lucio che alleggerisce dai guai l’area interista.

    Al 45’ quando il primo tempo sembrava non regalare più emozioni Stankovic si inventa un gol impossibile e di rara bellezza. Il centrocampista serbo, servito da Cambiasso controlla un pallone difficile e da fuori area di esterno destro infila un pallone all’angolo opposto battendo un’incolpevole Doni.

    Fischio di Rizzoli e squadre a riposo con due minuti di recupero.

     

    SECONDO TEMPO- Stesse formazioni del primo tempo in campo nella ripresa.  Brutto gesto di Vucinic al 47’ che colpisce al petto con una gomitata il difensore nerazzurro Lucio. Fallo non sanzionato da Rizzoli e quindi passibile per la squalifica da prova tv.

    Rischio elevatissimo per la Roma al 53’ su una brutta uscita di Doni, anticipato da Sneijder che mette un pallone pericolosissimo in area, senza trovare però l’appoggio vincente di nessun attaccante nerazzurro, facendo tirare un sospiro di sollievo ai giallorossi. Sale il ritmo nei primi minuti della ripresa, con le squadre che si affrontano a viso aperto con azioni pericolose da una parte all’altra senza un attimo di pausa. Velocità di gioco elevata che va a vantaggio della Roma, che aumenta il pressing e schiaccia i nerazzurri nella loro metà campo cercando di assestare il colpo del pareggio.

    Al 63’ Borriello viene sostituito per un colpo subito alla tempia, con l’ingresso del francese Menez a prendere il suo posto.

    Al 70’ è evidente la lentezza della manovra nerazzurra, quando su una ripartenza con superiorità numerica gli uomini di Leo non sfruttano l’opportunità mancando l’affondo decisivo. La Roma negli ultimi dieci minuti sembra calare vistosamente dal punto di vista fisico, sbagliando molti palloni e rischiando sulle ripartenze nerazzurre.

    Occasione sprecata da Pazzini al 89’ servito da solo in area davanti a Doni, calcia centrale favorendo la parata del portiere brasiliano. 4 minuti di recupero dopo il 90’ e Rizzoli manda tutti negli spogliatoi con l’Inter che merita la vittoria su una Roma fisicamente a pezzi.

  • Roma – Inter, Tim Cup 2011: Sfida tra Deluse

    Roma – Inter, Tim Cup 2011: Sfida tra Deluse

    Stasera all’Olimpico scenderanno in campo le due squadre che negli ultimi 5 anni hanno dominato la Serie A e monopolizzato le ultime finali di Coppa Italia. Roma e Inter è da considerarsi una classica in Coppa Italia: addirittura 10 volte si sono affrontate le due squadre dal 2005 ad oggi. Stavolta la partita avrà un sapore diverso, dove l’elemento principale che caratterizzerà entrambe le squadre sarà la voglia di rivalsa. La Roma con la sconfitta di Palermo vede allontanarsi il treno della Champions League a discapito dei rivali casalinghi biancocelesti,e l’Inter anch’essa sconfitta nell’ultimo turno di campionato a Parma, ha abdicato definitivamente al ruolo di Anti-Milan, per ridisegnare gli obiettivi stagionali, cercando di difendere il terzo posto insidiato appunto dalla Lazio.  Al tempo stesso una sfida per cercare la riconferma sulla panchina per entrambi i tecnici. A Roma Montella non sta facendo male, ma l’attuale situazione societaria, con i cambi al vertice potrebbero voler puntare un allenatore pronto per portare l’A.S. Roma subito in alto come nei proclami di DiBenedetto. Moratti in casa Inter ha riconfermato la fiducia a Leonardo smentendo trattative o contatti con Mourinho, ma un’eventuale sconfitta stasera e contro la Lazio in campionato potrebbero essere fatali per il tecnico brasiliano.

    Vediamo nel dettaglio le probabili formazioni in campo questa sera all’Olimpico:

    ROMA- Montella vista l’indisponibilità del capitano Francesco Totti che sconta ancora la squalifica per il calcione inflitto a Balotelli nella scorsa edizione della Tim Cup, non ha intenzione di rivoluzionare il modulo come ha ammesso nella conferenza stampa alla vigilia della partita: “Difficile possa succedere, se non per necessità assoluta. Ogni modulo ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Non credo che basti un giorno o una settimana per insegnarlo o per capirne gli automatismi”. Quindi, in attacco ci sarà spazio a Borriello come unica punta. Altra assenza pesante, sarà quella di Mexes (per infortunio) per il reparto difensivo giallorosso. Montella quindi dovrebbe schierare un 4-2-3-1 con Doni tra i pali, Juan e Burdisso al centro della difesa, supportati sulle fasce da Cassetti e Riise. Centrocampo folto con Pizzarro e DeRossi più arretrati a schermo della difesa, Perrotta Taddei e Vucinic avanzati. Il montenegrino dovrebbe prendere il posto di Menez, autore di una prestazione opaca contro il Palermo. Unica punta Marco Borriello ancora a secco nella gestione Montella che ha usato queste parole in conferenza stampa: “Marco è un grande giocatore ed un super professionista, ma da centravanti gli preferisco Totti” . Ricordando però come l’attaccante partenopeo nella gestione Ranieri avesse segnato 15 reti.

    INTER- Leonardo perde il suo giocatore più importante in termini di rendimento. Samuel Eto’o ha lasciato ieri la Pinetina per una distorsione alla caviglia e quindi non è stato considerato arruolabile per il big match di stasera. Nonostante il digiuno dal gol, la punta nerazzurra in termini di corsa movimento e impegno per la squadra non si può considerare secondo a nessuno, quindi sarà un’assenza che si farà sentire. Tornano gli epurati di Parma, Maicon e Thiago Motta, con Leonardo che dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 classico con il rombo di centrocampo. Tra i pali Julio Cesar, difesa a quattro con Lucio Ranocchia coppia centrale, e Maicon Nagatomo sugli esterni. A centrocampo Cambiasso Stankovic e Zanetti dovrebbero essere i titolari a meno di eventuali colpi di scena. Ritorno dal primo minuto di Sneijder a supporto del nuovo tandem offensivo Milito- Pazzini, con la possibilità di una staffetta con Pandev.

     

    Probabili Formazioni :

    Roma (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Juan, Burdisso, Riise; Pizarro, De Rossi; Taddei, Perrotta, Vucinic; Borriello.

    A disposizione:(Lobont, Loria, Castellini, Brighi, Simplicio, Rosi, Menez).

    Allenatore: Montella

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; J. Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Milito, Pazzini.

    A disposizione:(Castellazzi, Materazzi, Chivu, Mariga, Motta Coutinho, Pandev).

    Allenatore: Leonardo

  • Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Adesso è allarme in casa nerazzurra. Dopo la sconfitta di Parma e l’addio definitivo alle possibilità di rincorsa scudetto, le notizie peggiori arrivano dalla parte bassa della classifica, con la vittoria della Lazio contro il Catania. La società di Lotito, adesso è a quota 60 punti, a soli 3 punti di distacco dai nerazzurri. Paradossale pensare che in due settimane siano totalmente cambiati gli obiettivi stagionali interisti, con un -2 dalla vetta i primi giorni del mese di Aprile, un quarto di finale più che abbordabile e la sfida in Coppa Italia contro la Roma come ciliegina sulla torta. Tutto cambiato una volta perso il derby, fuori dall’Europa contro lo Schalke 04, e oggi con la  paura-possibilità di perdere il terzo posto proprio ai danni della Lazio, finendo quarti in classifica con l’obbligo di un’estate breve in vista dei preliminari di Champions.

    Leonardo ha collezionato 4 sconfitte nelle ultime 5 gare ufficiali (sconfitta nel derby, contro lo Schalke, vittoria col Chievo, altre sconfitta in Germania e a Parma), un periodo nero che non capitava ai nerazzurri da addirittura 11 anni: durante la gestione Lippi nel 2000. Il tecnico che aveva saputo rimotivare e ricaricare i suoi condottieri dopo la gestione Benitez, adesso sta vivendo il suo peggior momento alla guida dell’Inter. La felicità e l’allegria che contraddistinguevano il suo modo di allenare sono apparse meno chiare nelle pesanti esclusioni di Maicon e Thiago Motta contro il Parma. Senza contare l’uso a metà di Sneijder a Parma privando una squadra stanchissima degli unici giocatori in grado di risolvere le partite anche da soli.

    Per la sfida di Roma in Coppa Italia si dovranno inoltre verificare le condizioni dei giocatori apparsi più stanchi e acciaccati fisicamente, quindi Lucio, Ranocchia per i suoi continui problemi al ginocchio e Chivu per una contusione rimediata a Parma.

    Centrocampo stanco, difesa vulnerabile e attacco sterile, queste sono i più grandi limiti apparsi in maniera evidente nelle ultime uscite stagionali della squadra guidato dal tecnico brasiliano. Poche soluzioni dalla panchina e poche cose da inventare nel modulo. C’è da stingere i denti e provare a gestire le forze per questo sprint finale.  Maicon e Thiago Motta dovrebbero comunque essere disponibili per la sfida di Coppa Italia contro la Roma. In campionato in quest’ottica la sfida contro la Lazio diventa una sfida spareggio, e la panchina di Leonardo in caso di sconfitta traballerebbe, con le prime indiscrezioni su un possibile affidamento della rosa in mano a Beppe Baresi, già vice ai tempi di Mourinho.  Preparando in questo modo la strada per un eventuale ritorno del vate di Setubal in terra nostrana, dopo le notizie giornalistiche sull’iscrizione dei suoi figli alla scuola di Lugano distante soltanto una ventina di minuti dalla Pinetina.

    L’amore di Mourinho per il nerazzurro è  sempre stato evidente agli occhi di tutti e ulteriori conferme di questo attaccamento arrivano dalle frasi riportate sulla Gazzetta dello Sport  durante la sfida tra Real Madrid e Barcellona, dove il portoghese avrebbe domandato cosa avesse fatto l’Inter a Parma, e alla notizia della sconfitta avrebbe risposto con un “vaffa”.

    Dallo spogliatoio arrivano comunque le parole del capitano Javier Zanetti (intervenuto nella trasmissione Staio Sprint) a voler dimostrare come la squadra sia unita e fortemente in sintonia con Leonardo: “Leo sta svolgendo un buon lavoro, non sarebbe corretto condannarlo per questo brutto momento”. Lanciando al tempo stesso parole al miele per un eventuale ritorno dello Special One sulla panchina nerazzurra: “ Mourinho? Per lui le porte saranno sempre aperte, dopo le straordinarie imprese compiute.”

    Il primo amore non si scorda mai, e Mourinho di certo non è stato solo una cotta per tutti i tifosi nerazzurri, giocatori compresi.

  • Zamparini: “Rossi rimane se cambia il nostro rapporto”

    Zamparini: “Rossi rimane se cambia il nostro rapporto”

    Il presidente rosanero del Palermo Maurizio Zamparini dopo la vittoria in trasferta contro la Roma parla ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport su Radiouno: “Per una volta noi siamo stati più fortunati, la Roma ha avuto 4-5 occasioni per vincere e non le ha sfruttate ma ha fatto una buona partita”. Mantenendo un occhio al futuro, con il prossimo impegno dei siciliani al Barbera contro un Napoli sconfitto ieri sera nel posticipo contro l’Udinese: “Noi facciamo il nostro campionato e sarà un appuntamento importante, loro vorranno riscattarsi e anche noi perché ci brucia la sconfitta dell’andata all’ultimo secondo a

    Napoli”.

    SABATINI E ROSSI: 2 ERRORI- Zamparini,  si dimostra disponibile nel rispondere alle domande di un tifoso intervenuto telefonicamente, spiegando alcuni particolari sulle dimissioni del ds Walter Sabatini e parlando anche del  suo attuale rapporto con Delio Rossi, acclamato dai tifosi palermitani. In entrambi i casi ci sono evidenti ammissioni di colpo, ma con Sabatini Zamparini sembra essere più indulgente per l’addio: “Le dimissioni di Sabatini sono state un errore suo e anche mio che le ho accettate. Ce ne siamo pentiti entrambi ed è mancato l’ammortizzatore tra me e l’allenatore”.

    Parlando dell’attuale tecnico del Palermo, Zamparini usa toni diversi spiegando come l’esonero di Rossi fosse stato un errore, ma come le circostanze l’avessero reso inevitabile:Su Rossi dico guai se un presidente decidesse in base agli umori dello stadio e non alla sua esperienza. Il presidente deve decidere con la sua testa, anche sbagliando e anche contro il parere dei tifosi. Quando devo prendere le decisioni lo faccio, anche consultandomi con una decina di persone. Quando ho lasciato a casa Rossi i miei collaboratori mi hanno riferito che nello spogliatoio il più disperato dopo lo 0-7 con l’Udinese era lui e voleva mollare. Io l’ho mandato via ma due domeniche dopo, senza togliere nulla a Cosmi, mi ero già pentito. Certamente al prossimo esonero ci penserò di più anche perché questo comporta una perdita economica”. Sul futuro del tecnico in panchina il presidente rosanero non lascia una porta aperta, anzi, lancia quasi un ultimatum a Delio Rossi: “Rossi Resta? Dipenderà dal rapporto umano che avremo, che deve essere diverso da quello di quest’anno”.

    BILANCI- Cambiando discorso, e analizzando il bilancio di questa stagione a livello economico e societario Zamparini non si lamenta, spiegando però come il Palermo debba fare i conti con l’autofinanziamento per non avere perdite di bilancio: “Alla fine di quest’anno non sarà malvagio, anche perché ci saranno i rientri di cessioni già effettuate (Cavani, ndr), ma dobbiamo sempre fare i conti perché il Palermo deve vendere per non avere 10 milioni di perdite l’anno”.

    DI BENEDETTO- Il presidente del club palermitano ha inoltre commentato  l’acquisto di Thomas DiBenedetto della AS Roma, lanciando un pizzico di polemica sui proclami giallorossi: “Stiamo a vedere, secondo me e’ difficile che un americano voglia perdere nel calcio. Non penso DiBenedetto porti nel calcio una nuova strategia vincente che noi imprenditori italiani possiamo imitare. Sul giornale i titoli sono facili poi bisognerà considerare i fatti”.

    (Fonte: ItalPress)

  • Parma – Inter, probabili formazioni. Maicon e Thiago Motta in punizione!

    Parma – Inter, probabili formazioni. Maicon e Thiago Motta in punizione!

    Pesa ancora l’eliminazione della Champions League in casa Inter. I nerazzurri dovranno lasciarsi alle spalle le scorie di una sconfitta che obiettivamente lascia ancora l’amaro in bocca.

    Via l’Europa bisogna provare a non abbandonare il sogno scudetto nella sfida di stasera, contro un Parma che lotta per salvarsi, buttando al tempo stesso un occhio al Milan impegnato con la Sampdoria. Un anticipo di campionato che vede parallelismi in entrambe le sfide, dove Milan e Inter lottano per la conquista del titolo e Parma e Sampdoria (inaspettatamente) per staccarsi dalla zona retrocessione.

    La squadra che rischia di più in questo momento è proprio l’Inter, perché stanca e sulle gambe, e come si è visto contro lo Schalke anche con problemi in attacco. Il digiuno di Eto’o è l’elemento più preoccupante insieme alle falle difensive lasciate aperte in ogni partita. C’è da lavorare ma il tempo sta finendo e una sconfitta oggi vorrebbe dire chiudere un altro sogno di rimonta.

     

    INTER- Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia della sfida al Tardini di Parma smentisce cali di tensione psicologica e parla di maggiore attenzione nel gestire le energie per lo sprint finale delle ultime sei partite. Poi avverte i suoi uomini sulle insidie presenti nella sfida odierna: “Il Parma ha tanto interesse nel vincere questa gara e giocatori esperti, ma la nostra squadra sa gestire i momenti difficili, cercando il giusto equilibrio, anche mentale. La squadra contro lo Schalke c’era, anche se è stata una gara normale quando invece doveva essere straordinaria. Tornando al Parma, sicuramente l’attenzione deve essere massima”.

    Riguardo l’undici che scenderà in campo, le novità che arrivano dalla Pinetina sono le esclusioni di Maicon e Thiago Motta, colpevoli di non essersi allenati bene giovedì, quindi il tecnico brasiliano li avrebbe puniti, e in conferenza stampa avrebbe chiuso il caso parlando di esclusione per scelta tecnica. Modulo classico con il rombo, dove in difesa ci saranno Ranocchia, Lucio, Nagatomo e Zanetti al posto appunto di Maicon. A centrocampo dopo la strana esclusione in Champions torna Cambiasso, supportato da Stankovic e Kharja, con Sneijder avanzato Terminale offensivo composto Eto’o per rompere il digiuno del gol e Pazzini rientrante.

    PARMA- Franco Colomba nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Inter non fa distinzioni tra le due squadre, considerando come i tre punti siano fondamentali per entrambi: “Loro hanno problematiche, ambizioni e obiettivi che valgono comunque come i nostri. Cercheremo di fare una gara degna dell’avversario, ma anche del nostro prestigio e della nostra voglia di fare bene. Una grande squadra come l’Inter può stimolare e stuzzicare, però noi non dobbiamo dimostrare nulla agli altri, ma prima di tutto a noi stessi che abbiamo carattere e volontà. Il nostro assetto tattico sarà prudente, però non saremo impegnati solo a difendere ma anche a ripartire sapendo che è difficile andare lontano senza una prestazione di carattere”.

    Le buone notizie per il tecnico dei ducali Colomba arrivano dall’infermeria dove Hernan Crespo è recuperato e si candida per un posto in panchina pronto a dare il suo contributo a partita in corso. La scelta di un modulo più prudente dovrebbe impedire le avanzate della squadra nerazzurra, infatti il Parma dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 così composto: retroguardia difensiva con  Paletta, Lucarelli, Modesto e Zaccardo.  Centrocampo solido e robusto con Morrone  Dzemaili al  centro e Valiani e Gobbi sugli esterni. La variante potrebbe essere l’inserimento di Candreva a supporto delle due punte Amauri Giovinco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

     

    PARMA(4-4-2): Mirante; Zaccardo Lucarelli Paletta Modesto; Valiani Morrone Dzemaili Gobbi; Giovinco Amauri.

    A disposizione: Pavarini, Angelo, Paci, Galloppa, Candreva, Bojinov, Crespo.

    Allenatore: Franco Colomba.

    Indisponibili: Palladino, Marques.

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Angelo, Dzemail

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti Ranocchia Lucio Nagatomo; Stankovic Cambiasso Kharja; Sneijder; Pazzini Eto’o.

    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Materazzi, Coutinho, Obi, Pandev, Milito.

    Allenatore: Leonardo Araujo.

    Indisponibili: Cordoba

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti, Kharja.

  • Dal 2012 tre italiane in Champions League

    Dal 2012 tre italiane in Champions League

    Bye Bye Champions, adesso è ufficiale. Dal 2012 solo tre squadre italiane andranno in Champions League. Il sorpasso tanto temuto e al tempo stesso evidente è avvenuto proprio da parte della Germania. L’immagine simbolo è stata l’eliminazione dell’Inter dai quarti di finale di Champions League proprio dai tedeschi dello Schalke 04. Una vendetta volendo considerare che lo scorso anno il ranking aveva sorriso ai nerazzurri quando nella finale di Madrid battendo il Bayern Monaco avevano lasciato un esiguo distacco tenendo ancora per un anno l’Italia davanti alla Germania. Lo snobbismo con il quale le squadre italiane hanno affrontato l’Europa di seconda fascia, l’Europa League ha fatto il resto. Infatti anche se l’Inter di Leonardo avesse bissato il successo europeo quest’anno ci saremmo ritrovati nella prossima stagione con la stessa situazione odierna. Squadre come la Juve ( che nel girone di qualificazione ha ottenuto 6 pareggi), il Palermo e il Napoli avrebbero sicuramente dovuto fare meglio fuori dal proprio territorio nazionale, e i presidenti delle stesse società invece che puntare forte su questa competizione l’hanno snobbata, considerandola come una serie B europea.

    La Germania in questi ultimi quattro anni ci ha bruciato, in termini di sorpasso, recuperandoci 11 punti, e accumulandone 9 in più. Oltre al sorpasso dunque c’è anche la beffa della distanza accumulata, difficilmente recuperabile visto che all’orizzonte il futuro non è affatto roseo. L’Italia fino al 1999 era la prima in classifica, segnando poi col passare degli anni una discesa impietosa fino a quella odierna che ci ha relegato al quarto posto, con l’eliminazione di un posto e di un ticket per l’Europa dei campioni. La classifica vede queste prime quattro squadre nel ranking: Inghilterra prima, Spagna seconda, Germania terza, e Italia quarta. Fortunatamente considerando come la Francia abbia fallito come gli italiani nelle coppe siamo ancora distanti da una nuova discesa in classifica. Ma l’avanzata del Portogallo che ha portato 3 squadre su 4 nelle semifinali di Europa League dovrebbe essere un campanello d’allarme per il nostro campionato.

    Il risultato è evidente a tutti, con le prossime volate Champions League in futuro ristrette a tre squadre. Dove la prima e la seconda staccheranno direttamente il biglietto per la Champions League, mentre la terza affronterà il preliminare. Per il quarto e quinto posto lotta a due per l’Europa League con la sesta ad affrontare il preliminare.

    Il disastro era ben visibile sotto gli occhi di tutti, ma le armi per affrontare questo declino non sono state affatto utili. La palla passa ai presidenti delle società calcistiche e alla Figc, che in breve tempo dovranno dare risposte concrete sul campo e non rilasciare semplicemente dichiarazioni di facciata e di buoni intenti, mai realizzate nel concreto.

    Suggerimenti per il futuro, e per il rilancio del calcio nostrano? Investimenti sul settore giovanile, Stadi di proprietà (bloccati per l’immobilismo della legislazione italiana sulla famosa leggi sugli stadi), fair play finanziario che se attivato secondo le giuste regole potrà porre un freno agli investimenti e agli stipendi folli. Il resto sarà in mano ai tecnici che dovranno organizzare e indottrinare le proprie squadre con una mentalità vincente non solo all’interno della nostra nazione, ma soprattutto nelle serate europee, sia di Champions League che di Europa League, ovviamente con l’ordine tassativo di non fare distinzione tra le due competizioni.

    La strada da percorrere non è affatto in discesa, anzi, ma il primo segnale di risalita è arrivato proprio da un’altra classifica che ha riportato la nazionale Italiana tra le prime dieci squadre del mondo (con due posti guadagnati) dopo il tracollo del mondiale sudafricano. Il tecnico azzurro Prandelli ha sentenziato: “E’ solo l’inizio”. Questo è lo spirito giusto!

  • Tevez – Inter, primi contatti a Milano

    Tevez – Inter, primi contatti a Milano

    45 giorni separano i nerazzurri dalla fine della stagione, da cui arriveranno molte risposte. Leonardo sarà ancora alla guida della panchina nerazzurra? Quanti big partiranno e soprattutto per il cuore e le emozioni dei tifosi interisti quali saranno i nomi caldi della prossima estate di calciomercato?

    La squadra ha vissuto una stagione atipica, vuoi per gli innumerevoli impegni (preparazione forzata in vista della Supercoppa Europea e Italiana dopo un mondiale che non ha fatto riposare i big di casa Inter), vuoi per la gestione Benitez che sfortunata o no ha accumulato una quantità di infortuni da record storico.  Ultimo ma non meno importante anche l’impegno nella competizione del Mondiale per Club, in un periodo in cui le altre squadre continuavano il campionato, costringendo i nerazzurri e Leonardo al rientro ad una rimonta quasi impossibile: da -13 a -2. Poi il crollo e adesso la squadra e l’allenatore da oggi al finale di stagione sono tutti sotto esame per capire cosa ci sarà da fare per la prossima annata.

    Il mercato interista è giù in fermento e si cominciano a fare i primi nomi sia in uscita che in entrata. L’attaccante argentino Carlitos Tevez punta del Manchester City è uno dei possibili arrivi nella Milano nerazzurra. Un indizio? Tevez è stato avvistato ieri a Milano (non di certo la prima volta) con la sua compagna Brenda Asnicar: in giro per la città a fare shopping la versione ufficiale. Quella ufficiosa invece vuole che il giocatore dei Citizens abbia soggiornato presso l’Hotel Melià, storico luogo di ritrovo dei nerazzurri (e dove l’Inter ha festeggiato i suoi ultimi successi) dove sarebbe inoltre andato a fargli visita il suo compagno di nazionale Walter Samuel. Sceso dalla sua camera pressato dai giornalisti sportivi ha sviato con un “grazie scusate ma non voglio parlare di calcio, Milano mi piace molto”, e alla domanda se un giorno verrà a giocare per l’Inter Carlitos non si sbilancia ed evita i microfoni con una fuga in macchina.

    Arrivano le prime conferme dell’interesse nerazzurro anche dall’Inghilterra dove secondo il tabloid britannico “Daily Mail” i dirigenti guidati da Massimo Moratti  sarebbero pronti ad un’offerta importante per ‘l’Apache’, che ormai è ai ferri corti con Mancini e con l’ambiente del Manchester City. In effetti solo una mediazione di Roberto Mancini nel mercato invernale aveva fatto tornare sui suoi passi Carlitos, deciso a mollare i Citizens.

    Di concreto c’è ben poco, calcolando che siamo ad Aprile e il mercato vero e proprio entrerà nel vivo solo nei mesi estivi. Riflettendoci su per l’Inter sarebbe un affare non poco oneroso in vista del fair play finanziario. Le qualità del ragazzo non si discutono, ma a 27 anni con una valutazione del proprio cartellino  che si aggira oltre i 30 milioni e con un ingaggio di 6,5 milioni annui, le domande da porsi sono molte. Varrebbe davvero la pena sobbarcarsi una spesa così ingente per un calciatore non più giovane e dal carattere non facile? Soprattutto considerando come in Italia alla stessa cifra se non inferiore, ragionando anche in termine di contropartite tecniche si potrebbe arrivare a Sanchez? Il gioiellino dell’Udinese sta bruciando le tappe, ha soli 22 anni ed è una garanzia avendo già giocato nel nostro campionato. Discorso uguale anche per l’ingaggio che sarebbe nettamente inferiore a quello di Tevez.

    Nel frattempo per chi volesse sognare il calciomercato più bello di sempre dovrà tifare contro il Barcellona, perché come scommette Thiago Motta in un’intervista a Calcio 2000: “ Sono sicuro che prima o poi Messi verrà all’Inter. Se mai avrà un momento di difficoltà al Barcellona, l’Inter sarà il suo nuovo club, e io spero ancora di esserci.”

  • Inter, Rifondazione o Ristrutturazione? Milito, J.Cesar e Sneijder in partenza

    Inter, Rifondazione o Ristrutturazione? Milito, J.Cesar e Sneijder in partenza

    Queste sono le parole chiave che risuonano nell’aria dopo la cocente eliminazione dai quarti di Champions League ad opera di un modesto Schalke 04. Con questa sconfitta, e la cacciata dall’Europa che conta si sancisce la fine di un ciclo di trionfi nerazzurri. Adesso come accadde con Mourinho, quando nonostante le vittorie in terra italica, Moratti pretese il successo nella grande Europa, per far tornare l’Inter sul tetto del mondo,  si rifondò gran parte della squadra. Molti nuovi giocatori arrivarono, e altrettanti ne partirono. Via Ibrahimovic, via Crespo, Cruz e Vieira. Tutti epurati per via dell’età anagrafica.

    La rifondazione fu totale con gli sbarchi a Milano di Lucio per la difesa (dal Bayern Monaco), Thiago Motta dal Genoa e Sneijder in arrivo gli ultimi giorni del mercato estivo direttamente dal Real Madrid. Insieme all’ex blaugrana Thiago Motta dal Genoa arrivò anche il Principe Diego Milito. Il reparto offensivo completamente svuotato di peso aveva bisogno anche di un altro campione così Moratti nell’affare del secolo (col senno di poi) vendette Ibrahimovic al Barcellona per 50 milioni di euro più la contropartita tecnica Samuel Eto’o.

    La rifondazione voluta da Mourinho ebbe l’effetto sperato, inserire campioni e giocatori con buona esperienza internazionale in una squadra che avesse ancora maggiore fame di vittorie, e riuscisse nell’impresa che mancava nella Milano nerazzurra da 45 anni. Sappiamo tutti benissimo come andò a finire la storia.

    Il ciclo nerazzurro si è chiuso ieri sera molto probabilmente. Ora Leonardo e la dirigenza interista  dovranno pensare a finire la stagione in maniera dignitosa sperando nella Coppa Italia e nella difficilissima rimonta scudetto, per poi programmare un mercato estivo che dovrà per forza di cose vedere partire grandi nomi per poter ricostruire una squadra che possa tornare ad essere competitiva.

    CHI VA, CHI VIENE

    PORTIERE- Julio Cesar come si sa ha molto mercato in Premier League, soprattutto è evidente il corteggiamento del Manchester United da parte di Sir Alex Ferguson. L’Inter se decidesse di privarsi del portierone brasiliano avrebbe già la soluzione in casa con il trasferimento di Viviano dal Bologna.

    DIFESA- Il reparto che nella scorsa stagione ha permesso all’Inter di vincere praticamente tutto quest’anno ha fatto acqua da tutte le parti ed è stato forse l’elemento più critico della gestione Leonardo. Lucio Samuel e Ranocchia sono gli intoccabili. Santon dovrebbe tornare alla base finito il prestito con il Cesena, e Nagatomo dovrebbe tranquillimente essere riscattato. Cordoba e Materazzi ormai non trovano più spazio e quindi potrebbero prendere in considerazioni altre ipotesi. Chivu non hai mai convinto in questa stagione e quindi rimane in dubbio. Per Maicon si aspettano altri assalti spagnoli quest’estate, ma sicuramente a minori cifre. Se parte il brasiliano potrebbe arrivare Kolarov dal City.

    CENTROCAMPO- Sneijder è il sogno proibito del Manchester United che insieme a J.Cesar sogna il giocatore olandese e sarebbe disposto a fare pazzie per averlo alla corte di Ferguson. Moratti deve prendere una decisione se tenerlo o monetizzare dall’eventuale partenza del gioiello nerazzurro. Cambiasso Stankovic e Zanetti continueranno a guidare la mediana di gioco, ma la loro età  fa riflettere come in questo reparto ci sia più bisogno che altrove di forze fresche. In estate vedremo se le offensive nerazzurre per Montolivo o per Poli saranno davvero decisive. Senza dimenticare il mercato estero con l’idea Shain del Borussia, o i sogni proibiti Fabregas e Schweinsteiger.

    ATTACCO- Rivoluzione totale, con gli unici intoccabili Eto’o e Pazzini. Pandev non ha convinto come nello scorso anno e gli estimatori in terra tedesca soprattutto al Bayern Monaco non mancano. Coutinho è la dimostrazione che nel calcio moderno non basta la tecnica ma è fondamentale anche il fisico, quindi probabilmente andrà in prestito per farsi le ossa. Anche la posizione di Milito non è così salda, e se Mourinho chiamasse di nuovo dal Real siamo sicuri che Moratti chiuderebbe la porta come nella passata stagione? C’è anche un’ipotesi di un clamoroso ritorno a Genoa per lui, sempre nel cuore dei tifosi del Grifone. In entrata sarà un’estate caldissima per il mercato nerazzurro, con i nomi di Sanchez dall’Udinese, pallino del presidente Moratti, e Tevez in rotta con Mancini e verso l’addio al Manchester City.