Autore: Antonio Trementozzi

  • Pagelle Napoli-Inter: Eto’o da record 35 gol

    Pagelle Napoli-Inter: Eto’o da record 35 gol

    Pagelle Napoli

    De Sanctis 7 Festeggia la qualificazione alla Champions del Napoli con una grande prestazione, dimostrano ancora una volta come i portieri a volte siano più decisivi degli attaccanti. Soprattutto in una serata dove l’assenza di uno come Cavani si fa sentire. Assolutamente incolpevole sul primo gol di Eto’o, con la palla che viaggia a oltre 100 km/h, lui non può arrivarci.  È fortunato sul palo di Maicon, ma dimostra la sua abilità sulla conclusione di Milito a botta sicura, compiendo un miracolo che tiene i suoi sul punteggio di 1 a 1. Ragno!

    Maggio 6,5 Partita di grande corsa, dove l’esterno di Mazzarri praticamente spinge in continuazione sulla sua fascia, e tiene a bada Nagatomo che stasera è davvero una furia. Crossa e serve assist perfetti per gli inserimenti delle punte. Decisivo anche nell’azione del gol di Zuniga.Da nazionale!

    Zuniga 7 Serviva un vice Lavezzi stasera, perché il Pocho aveva preso il posto del Matador Cavani al centro dell’attacco e con Mascara indisponibile, Zuniga è stata la scelta perfetta. Fortunato e caparbio nell’azione rocambolesca del pareggio napoletano. Insacca la palla in un’azione dove la difesa nerazzurra mostra tutti i suoi evidenti limiti.  A parte il gol tiene in apprensione la retroguardia interista con le accelerazioni e inserimenti sempre pericolosi. Giocatore ritrovato!

    Lavezzi 6,5 El Pocho stasera si carica tutto il peso dell’attacco del Napoli sulle spalle e cerca di essere determinante come il suo compagno Cavani. Dribbling, tanta corsa e qualche buon tiro, ma non è mai incisivo. Nella ripresa come tutti smette di giocare in attesa della festa del San Paolo.

    Hamsik 6,5 Cerca sempre il fraseggio con in compagni di reparto, e tira fuori una prestazione discreta. Festeggia come un forsennato la qualificazione in Champions League, dimostrando di essere davvero attaccato a questa maglia. Marechiaro!

    Pagelle Inter

    Maicon 7 Tanta corsa, tanti ripiegamenti e ottime diagonali difensive. Tanta anche la sfortuna quando nel primo tempo colpisce un palo cercando un tiro a giro, con De Sanctis battuto. Addormentato anche lui nell’azione del gol del pareggio di Zuniga.

    Ranocchia 5 Stasera soffre moltissimo le accelerazioni di Lavezzi e Zuniga. Soprattutto non avendo un centrale veloce come Lucio al suo fianco. Dormita colossale sul gol del Napoli, quando Zuniga stoppa la palla, la perde in area e ha il tempo di battere a rete nell’incertezza generale della difesa nerazzurra. In quei casi spazzare è legge! Mancanza di esperienza.

    Eto’o 7 E stasera sono 35 gol stagionali. Roba da marziani, o roba da Eto’o! Supera anche Ronaldo nella classifica dei cannonieri nerazzurri e vede il suo vecchio record di 36 gol (con il Barcellona) sempre più vicino alla cancellazione. 101 Km/h di velocità per la sua bordata da fuori area. Un gol di rara bellezza, e straordinaria precisione. Ancora una volta te lo trovi a ricoprire il ruolo del terzino per aiutare i suoi compagni in fase di ripiegamento. Senza aggettivi per descriverlo!

    Milito 6,5 Un appunto per Moratti e per la dirigenza interista: Non vendere Milito, facendo una cosa affrettata. Stasera il Principe ha mostrato lampi di genialità, e giocate che ricordavano il Milito della passata stagione. Dribbling e movimenti che hanno mandato in tilt un’intera difesa. Solo il tempismo e la bravura di De Sanctis hanno negato l’emozione del gol al bomber argentino. 5 infortuni muscolari in un anno sono davvero tantissimi per un atleta che ha pagato la sfortuna e nella prossima stagione avrà voglia di dimostrare a suon di gol il suo reale valore.

    Kharja 5,5 Titolare dal primo minuto, ci si aspettava di più da lui. Sbaglia moltissimi appoggi e passaggi, non riuscendo mai ad essere incisivo come vorrebbe Leonardo. Anche in fase di copertura ci sono evidenti lacune, quando perde troppo spesso le marcature e non sale per fare pressing sui portatori di palla. Il riscatto deve guadagnarselo, e sicuramente non ci riuscirà giocando in questo modo anonimo.

  • Napoli-Inter 1-1. E’ festa Champions al San Paolo

    Napoli-Inter 1-1. E’ festa Champions al San Paolo

    Napoli che con questo pareggio casalingo contro l’Inter conquista la qualificazione matematica alla prossima edizione di Champions League, tornando ai vertici del calcio europeo dopo 21 anni. Festa grande al San Paolo per gli uomini di Mazzarri che raggiungono un traguardo storico in una serata particolare, in una partita giocata a due velocità: primo tempo bellissimo e spettacolare pieno di occasioni e con la realizzazione dei due gol, uno per parte. Secondo tempo lentissimo con le squadre che rinunciano ad attaccare e a vincere è la noia. Ma in una serata come questa tutto è lecito. Inter e Napoli sorridono in una serata di festa assoluta. Complimenti sinceri ad Aurelio De Laurentiis che in soli 5 anni è riuscito a portare questa squadra dalla Serie C alla Champions League.

    Novità in formazione per i nerazzurri con la scelta di 4-4-2 più prudente, con Thiago Motta e Cambiasso  entrambi davanti la difesa e Kharja e Zanetti ai lati. Vince il ballottaggio in attacco Milito con Pazzini. Nel Napoli tutto confermato con Zuniga nel tridente offensivo insieme ad Hamisk e Lavezzi.

    PRIMO TEMPO- Napoli più vivace e aggressivo nei primi minuti, con un approccio troppo attendista invece per gli uomini di Leonardo.  Passati i primi dieci minuti cala vistosamente la pressione del Napoli e l’Inter inizia a guadagnare campo e a rendersi pericolosa con continuità, grazie agli spunti di Milito e alle percussioni di Maicon e Nagatomo.

    Al 14’  è l’Inter a gioire, perché arriva il 35esimo gol stagionale di Samuel Eto’o. Il camerunense da fuori area servito da Milito fa partire una bordata di destro che si va ad insaccare alle spalle di un incolpevole De Sanctis. Inter 1 Napoli 0.

    Al 28’ brividi per i nerazzurri con Lavezzi che da fuori area fa partire un gran tiro che impegna in una parata un po’ goffa Julio Cesar. Forcing degli uomini di Mazzarri nell’azione seguente, con Campagnaro che trova lo spazio per calciare e vedersi chiudere lo specchio della porta dal numero uno interista. Napoli pericolosissimo in questa fase di gioco, complice la difesa nerazzurra che soffre le avanzate dei partenopei.

    Nerazzurri vicini al raddoppio al 42’ su conclusione di Milito deviata che sfiora il palo e va di pochissimo a lato. Nell’azione successiva è Maicon da fuori area a provare il tiro a giro, colpendo il palo, e facendo tirare un sospiro di sollievo a De Sanctis.

    Inaspettato arriva il pareggio del Napoli nel primo minuto di recupero, su un pasticcio della difesa nerazzurra, nell’indecisione generale di tutti  Zuniga ne approfitta e insacca a porta vuota. Tutto da rifare: Napoli 1 Inter 1.  Squadre a riposo in un primo tempo bellissimo e al tempo stesso molto equilibrato.

    SECONDO TEMPO- Nessun cambio nella ripresa. Splendida percussione di Milito al 4’, quando da solo praticamente si beve mezza difesa del Napoli, calcia e trova De Sanctis a negargli la gioia del gol con una parata difficilissima. Occasionissima per il raddoppio del Napoli  al 11’ quando Maggio serve in area Zuniga che calcia e mette il pallone di pochissimo a lato. Lungo possesso palla per i nerazzurri che cercano di rallentare i ritmi di gioco. Cambio nelle fila nerazzurre al 15’ con Eto’o che lascia il posto per Pazzini. Squadre che rallentano l’intensità di gioco, e lo spettacolo ne risente visibilmente, con la partita che diventa più noiosa.  Al 32’ c’è il ritorno in campo  (dopo 5 mesi dopo l’infortunio al legamento crociato) di una colonna portante della difesa nerazzurra: Walter Samuel, che rileva Ranocchia. Partita praticamente nulla per gran parte del tempo rimanente al fischio finale, complice il caldo e la stanchezza della squadre, che invece di affondare, prediligono un lungo possesso palla con un ritmo di gioco decisamente lento. Totalmente differente infatti l’atteggiamento delle due squadre nella ripresa rispetto al primo tempo, dove  Inter e Napoli si erano affrontate a viso aperto, creando moltissime occasioni da gol. Solo gestione palla per entrambe le squadre in una fase di gioco praticamente nulla. Lo stadio è in fermento nell’attesa del triplice fischio finale. 2 minuti di recupero e scoppia la grande festa per gli eroi di Napoli e per Mazzarri che  ora dovrà sciogliere i dubbi sul suo futuro.

  • Napoli – Inter, probabili formazioni. Profumo di Champions al San Paolo

    Napoli – Inter, probabili formazioni. Profumo di Champions al San Paolo

    Una partita senza troppe motivazioni per i nerazzurri che con un punto in due gare otterrebbero la certezza matematica del secondo posto, chiudendo una stagione in maniera più che dignitosa, e con la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio. Discorso diverso per il Napoli e Mazzarri che cercano un punto per ottenere la certezza della qualificazione in Champions League il prossimo anno. Tornare nell’Europa che conta a 21 anni di distanza riportando il Napoli ai vertici del calcio europeo.

    NAPOLI Al San Paolo nonostante il traguardo Champions League sia realmente ad un passo, il clima non è dei più sereni, con le indecisioni e le mezze risposte del tecnico Mazzarri quasi a far presagire un addio per la sua ultima partita al San Paolo. Il presidente De Laurentiis e gran parte della tifoseria sembra non aver digerito il modo in cui il tecnico abbia preso questa decisione di abbandonare il progetto Napoli per abbracciare la causa juventina. Dopo questa partita, o dopo il raggiungimento del traguardo storico della qualificazione alla Champions League, Mazzarri farà maggiore chiarezza spiegando magari se nella prossima stagione siederà ancora sulla panchina partenopea. Per quanto riguarda la partita di stasera, Mazzarri scioglierà gli ultimi dubbi sull’undici titolare probabilmente nelle ultime ore ma la formazione che dovrebbe scendere in campo contro i nerazzurri dovrebbe essere così composta: classica difesa a tre uomini con Cannavaro, Aronica favorito su Ruiz e Campagnaro. Mediana robusta con Gargano e Pazienza a coprire le avanzate avversarie con Maggio e Dossena pronti a colpire sulle fasce laterali. In attacco c’è il problema maggiore, perché la squalifica di Cavani comporta un totale rinnovamento dell’assetto offensivo. Lavezzi sarà la punta centrale, supportato da Hamsik a sinistra e Zuniga a destra.

    INTER – Leonardo probabilmente lascerà spazio a chi ha avuto meno occasioni di giocare da quando lui siede sulla panchina nerazzurra. La lista degli indisponibili si è notevolmente allungata, e al nome di Sneijder, Stankovic e Cordoba si è aggiunto anche il centrale brasiliano Lucio ancora dolorante per un problema alla caviglia che non recupera e viene preservato in vista della finale di Tim Cup contro il Palermo. Squadra da ridisegnare quindi, in difesa, a centrocampo e con qualche dubbio anche in attacco. “Vi do la formazione? Ma se non la so nemmeno io” ha detto in maniera ironica il tecnico brasiliano in conferenza stampa, spiegando inoltre come  la convocazione di Walter Samuel potrebbe voler dire che è pronto per tornare a giocare qualche minuto di partita. Le ipotesi sono due: Rombo di centrocampo, o un 4-4-2 più coperto con Pandev titolare dal primo minuto. Nella prima ipotesi spazio a Coutinho dall’inizio. Formazione titolare da decifrare, con rebus anche in difesa dove il posto da centrale vicino a Ranocchia se lo giocano Materazzi e Chivu. Centrocampo da adattare con l’immancabile capitan Zanetti, Cambiasso e un’ulteriore conferma per Mariga apparso in crescita nella sfida contro la Roma. Davanti l’intoccabile Samuel Eto’o alla ricerca del gol per insidiare il suo personale record di 36 gol in una stagione (ottenuto ai tempi del Barcellona) e il solito ballottaggio tra Pazzini e Milito, con l’argentino leggermente favorito.

    PROBABILI FORMAZIONI

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Zuniga; Lavezzi.
    A Disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Yebda, Vitale, Sosa, C. Lucarelli.
    Allenatore: Mazzarri
    INTER (4-3-1-2):
    Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Nagatomo; J. Zanetti, Mariga, Cambiasso; Coutinho; Eto’o, Milito.
    A Disposizione: Castellazzi, Samuel, Materazzi, Obi, Thiago Motta, Pandev, Pazzini.
    Allenatore: Leonardo

  • Leonardo: “Mai chiesto scuse a Gattuso”

    Leonardo: “Mai chiesto scuse a Gattuso”

    Alla vigilia della sfida valida per la penultima giornata di campionato tra Napoli e Inter Leonardo in conferenza stampa analizza la gara che a campionato chiuso varrà semplicemente il secondo posto matematico per i nerazzurri (in caso di 1 punto). Stessa sorte anche per i partenopei guidati da Mazzarri che in caso di pareggio conquisterebbero il punto utile alla conquista del terzo posto, in virtù delle sei lunghezze che distanziano il Napoli dall’Udinese, e dal quarto posto.

    Il tecnico nerazzurro spiega come sia ancora affrettato oggi tirare le somme. Queste le considerazioni: “Mancano ancora altre tre gare, un bilancio ultimo si farà alla fine. Conosco i nostri numeri, siamo sempre stati consapevoli della nostra forza: nessun’altra squadra ha fatto così tanti punti e con tutto quello che è successo, settimana maledetta compresa, penso sia stata una stagione positiva“.

    OBIETTIVI – Ovviamente nel dna di una squadra gloriosa come l’Inter, la vittoria è sempre un obiettivo fondamentale. Questo vale anche per il campionato, nonostante a conti fatti i giochi siano ormai chiusi: “Mancano due partite che non ci cambiano molto il risultato finale, ma il nostro obiettivo è lo stesso: finire bene e arrivare al meglio il 29 maggio. – aggiunge Leonardo – L’obiettivo è sempre vincere per l’Inter, in tutte le partite: noi vogliamo mantenere il livello di risultati e migliorare il livello di gioco. Domani metteremo in campo una squadra per vincere, come sempre”.

    GATTUSO – Accantonato per un momento l’aspetto tecnico sui prossimi impegni nerazzurri, è impossibile non parlare del caso diplomatico, che riguarda  Gattuso e i cori offensivi contro Leonardo: “Di questo non voglio più parlare – risponde seccato il tecnico interista -, non ho più nulla da dire, quello che volevo e dovevo dire l’ho detto. Le scuse di Galliani? Io avevo chiesto una posizione, mai scuse. Non ho mai preteso scuse. Io avevo chiesto una posizione per capire. Io non ho sentito Galliani, non ho sentito nessuno. Ma ripeto, io non ho mai preteso scuse da nessuno”.

    MERCATO – Sul fronte calciomercato, Leonardo fa chiarezza sul derby acceso tra Milan e Inter per il talento brasiliano Ganso:  “Da parte dell’Inter non c’è mai stata guerra con nessuno, il mio rapporto con Ganso c’era e c’è sempre, ma noi non abbiamo mai fatto un passo, anche perché non era il momento di farlo. Non c’è mai stato il derby di cui tanto si è parlato”.

    Orientandosi in un discorso più ampio Leonardo spiega che tutti i nomi che circolano, tra cui quello di Tevez e Sanchez siano: “collegati a chi rimane e a chi invece parte, ma la squadra ha già tutto per essere competitiva. Questa rosa, se tutti sono al 100 per cento, c’è. Cosa fare per tornare a esseri competitivi in Champions League? L’Inter era, è stata ed è competitiva”.

    Qualche parolina spesa bene anche per il talento francese Eden Hazard, seguito dai nerazzurri come ha confermato lo stesso presidente Massimo Moratti: “Credo che sia un giocatore di grande prospettiva, che ha fatto bene quest’anno e anche l’anno scorso. È giovane, è in crescita, è sul mercato, sicuramente il figlio del presidente vede bene… (spiega sorridendo il tecnico, ndr). Ma non c’è un’operazione Hazard ora, che io sappia. C’è da finire questa stagione e non è il momento di distrazioni di mercato”.

    INFORTUNATI E RECUPERATI – Campionato nerazzurro condizionato dagli innumerevoli infortuni? Giocatori recuperati in vista del rush finale?: “Siamo nella stessa situazione in cui siamo stati negli ultimi sei mesi, ci sono piccoli infortuni, situazioni fisiche da gestire. È stato così sempre e lo è ancora adesso. Samuel? Gli manca proprio poco. Lucio è da valutare, aveva un fastidio alla caviglia. Per Sneijder e Stankovic si deve aspettare”.

    Chiusura nel finale con una domanda sul rapporto che Leonardo ha con i suoi giocatori: “Rapporti normali – precisa -, non penso neanche che si debba essere tutti d’accordo, che si debba essere tutti ‘perfettini’. Non lo pensavo prima e non lo penso ora. È normale, se fai l’allenatore, che ci siano sempre delle situazioni da discutere, perché si fanno delle scelte, c’è chi gioca e chi no. Cose che fanno parte del ruolo di allenatore”.

  • Maicon al Besiktas? Non esiste nulla

    Maicon al Besiktas? Non esiste nulla

    Il Besiktsas dopo aver messo a segno grandi colpi di mercato, con nomi altisonanti come Quaresma e Guti, torna all’assalto del club nerazzurro con l’intenzione di portare via da Milano il terzino brasiliano Maicon. Notizia che potrebbe sembrare paradossale, considerando che nella stagione passata il giocatore nerazzurro sembrava ad un passo dal Real Madrid con una voglia evidente di cambiare aria e ritrovare il suo tecnico Josè Mourinho.

    La notizia della trattativa è confermata dal ds del club turco, Serdar Adali, che lo annuncia direttamente alla CNN turca: “Siamo pronti a chiudere la trattativa nel giro di due settimane”. Ipotesi di mercato realmente difficile, considerando le ambizioni di un giocatore come Maicon che difficilmente lascerebbe l’Inter per misurarsi in un campionato di basso livello come quello turco. Senza dubbio il Besiktas non avrebbe problemi a livello economico per quanto riguarda le offerte da presentare alla società o per l’ingaggio del giocatore.

    Ulteriori conferme della difficoltà, o dell’impossibilità dell’operazione, arrivano direttamente da Roberto Calenda, procuratore di Maicon che ha parlato a SkySport24 della situazione, smentendo categoricamente le voci che volevano il suo assistito già in accordo con la squadra turca: “I contatti con l’Inter sono giornalieri e mi risulta che il giocatore non sia in vendita. Se ci fosse stata una qualsiasi offerta, l’avremmo saputo visto che con il club nerazzurro ci sentiamo quotidianamente. Ha un contratto con l’Inter e del Besiktas non sappiamo proprio nulla. Per ora non è in vendita, ma nel calcio mai dire mai perché tutto può succedere. Al momento, però, ribadisco che non c’è assolutamente nulla: lo confermo categoricamente”.

    Nella passata stagione le sirene spagnoli si fecero sentire con molta forza, quest’estate ci sarà il rischio di una nuova telenovela tra Inter e Real Madrid? “Indubbiamente Maicon è il miglior giocatore al mondo nel suo ruolo e i top-team possono essere interessati a lui.- aggiunge Calenda– Però gioca nell’Inter, che è campione del mondo, per cui è nella situazione giusta e non ha intenzione di cambiare maglia. Poi, come detto, nel calcio tutto può cambiare velocemente”.

  • Manchester City delirio Champions: maxi offerta per Eto’o e Xavi

    Manchester City delirio Champions: maxi offerta per Eto’o e Xavi

    Prima il corteggiamento indiretto a Zlatan Ibrahimovic fresco vincitore dello scudetto rossonero, e adesso dopo la conquista del quarto posto con la possibilità di giocare la Champions League nella prossima stagione, il Manchester City avrebbe messo gli occhi su Samuel Eto’o, bomber nerazzurro alla corte di Moratti.

    Stando alle indiscrezioni giornalistiche trovate in rete, in particolari provenienti dall’Inghilterra dal  sito sportivo talksport.co.uk, i “Citizens” avrebbero intenzione di presentare a Massimo Moratti un’offerta a cui difficilmente si potrebbe dire di no: 45 milioni di sterline, quasi 52 milioni di euro, per avere il giocatore camerunense a fare coppia con Dzeko . Lo sceicco Mansour non baderebbe a spese, e il presidente nerazzurro forse, dinanzi a una tale offerta, se si concretizzasse, difficilmente potrebbe chiudere le porte in faccia agli inglesi. Soprattutto considerando che Eto’o sia un giocatore di 30 anni, e difficilmente il suo valore aumenterebbe l’anno prossimo, evitando di nuovo di ricadere nell’errore Milito.

    Altro tabloid inglese il ‘Daily Mirror’ rilascia ulteriori indiscrezioni sul mercato dei Citizens, in relazione alla possibilità di strappare Xavi al Barcellona, con la volontà dello sceicco di concedere un regalo preziosissimo a Roberto Mancini. Al centrocampista blaugrana nel caso andasse in porto l’affare sarebbe garantito uno stipendio da 172mila euro a settimana, e il Barcellona si tutelerebbe sostituendolo con l’acquisto di Cesc Fabregas, da sempre pallino di Guardiola sottraendolo alla corte di Arsene Wenger direttamente dall’Arsenal.

    E l’Inter chi troverebbe per sostituire Eto’o al centro dell’attacco nerazzurro? Tevez è il primo pallino di Moratti, con la conferma arrivata anche da una recente intervista di Roberto Mancini che avrebbe dichiarato come l’argentino molto probabilmente lascerà il club inglese per approdare in Italia. La Juve è in agguato, ma senza la partecipazione alle coppe il discorso sarebbe davvero complicato. Altro discorso è quello spagnolo, dove secondo la stampa iberica, il Real Madrid e Josè Mourinho vorrebbero a tutti i costi l’attaccante argentino, a costo di fare uno sgarbo all’Inter, con la possibile offerta di una cifra che si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro. Cifre non raggiungibili dalle nostre società. O addirittura con l’inserimento di contropartite tecniche molto gradite agli inglesi, tra cui il giovane talento Sergio Canales, ancora non esploso alla sua prima stagione a Madrid, e il centrocampista francese Lassana Diarra molto apprezzato da Roberto Mancini.

    Chiuso il discorso Inghilterra ci sarebbe sempre per l’Inter Alexis Sanchez, per una cifra non inferiore ai 35 milioni di euro, ma desiderato dai club di mezza Europa, e con il rischio di aprire un’asta al rialzo difficilmente seguibile dai nerazzurri. Nomi finiti? Niente affatto non dimentichiamo un nome caldo come quello di Robben, che forse stanco del campionato in terra teutonica vorrebbe provare una nuova esperienza, e forse su suggerimento di un suo grande amico e connazionale (Sneijder) potrebbe scegliere Milano come nuova casa. Rossoneri e nerazzurri sono di nuovo al derby di mercato!

    Si preannuncia un’estate rovente! Roberto Mancini con l’obiettivo Champions League in tasca, finalmente potrà tentare anche i campioni più diffidenti. Dove non arrivavano i soldi, adesso in compenso ci sarà anche la possibilità e lo stimolo di vincere qualcosa di importante!

    Fair play finanziario? Non chiedetelo a Mansour!

  • Leonardo – Milan, questa volta è davvero finita

    Leonardo – Milan, questa volta è davvero finita

    L’Inter pareggia 1 a 1 contro la Roma e si qualifica di diritto alla finale di Coppa Italia in programma il 29 maggio all’Olimpico contro il Palermo. Leonardo non nasconde la felicità, mentre per Montella e Montali c’è un pizzico di amarezza per non aver saputo cogliere l’occasione e riuscire a battere i nerazzurri nella loro ‘tana’.

    Ecco alcune delle dichiarazioni più importanti dei due tecnici nel post partita ai microfoni Rai.

    INTER: LEONARDO

    Il tecnico interista  che con questa partita conquista la sua prima finale da allenatore è davvero pieno di gioia: “E’ stata una partita difficile da prendere, un primo tempo a ritmi bassi fatto di studio e prudenza, mentre nella ripresa abbiamo alzato il baricentro creando di più e arrivando al gol. Poi è normale che la Roma abbia attaccato tanto da trovare il pareggio, ci può stare in una semifinale di soffrire nel finale. Io penso ai risultati, questo gruppo ha fatto quattro mesi e mezzo di grandissimo sacrificio, siamo stati penalizzati al massimo in campionato ed in Champions ma la squadra non è mai mancata, adesso vogliamo chiudere bene. Ora sento che parlate di Eto’o difensivo alla Mourinho, però una settimana fa si parlava di una squadra troppo offensiva, adesso mi si dice di essere un difensivista, scherzo su questo discorso ma sapete che dentro sono un brasiliano, mi piace una squadra che faccia tre o quattro gol a partita ma ovviamente bisogna cercare di prenderne meno possibile. Eto’o ha capito il momento di bisogno ed oggi come tante altre volte ha dato una mano, ha fatto una stagione straordinaria, superba, ma detto questo devo dire che tutti questi ragazzi meritano la finale per un impegno che mai è mancato.

    FUTURO- Al momento dopo le dichiarazioni di Moratti nel prepartita che suonano come una conferma totale per la prossima stagione su Leonardo, il tecnico brasiliano aggiunge il suo punto di vista sul suo futuro: “Dubbi su di me? Io non ne ho mai avuti, ma ormai dall’esterno gli allenatori sono sempre nel mirino, anche perché tutto è molto passionale e cercherò sempre di mantenere un rapporto con Moratti come lo ho adesso, perché è una persona che ha un gran senso del rispetto, c’è complicità e chiarezza in ogni momento con il presidente, da quando abbiamo preso questa scelta difficile, non ho mai avuto dubbi su quello che poteva succedere, anche se detto queste si pensa ai risultati e sono decisivi, lo sappiamo”.

    GATTUSO– Ancora una volta invitato dai giornalisti a rispondere all’episodio che lo lega al centrocampista rossonero, Leonardo commenta: “Rimango male per essere coinvolto in delle cose che considero fuori luogo, però ho fatto un comunicato perché non c’era la conferenza stampa. Ho posto due domande a Gattuso, non ho avuto una risposta alla domanda in cui chiedevo le verità di Gattuso e poi l’altra era la posizione del Milan, ma da quello che ho letto preferisco non commentare, ognuno ha il suo stile, lo rispetto. Ora però non voglio più parlarne, voglio che tutto questo finisca”.

    ROMA: MONTELLA

    L’amarezza di Vincenzo Montella è evidente, ma il tecnico giallorosso ammette come gli infortuni e le squalifiche abbiano penalizzato la sua squadra in questa doppia sfida: “Avremmo potuto fare meglio, però avevo tre giocatori non in buone condizioni e due squalificati, però la squadra ha cercato di vincere fino alla fine sul campo di una squadra forte. L’arbitro? Non parlo mai degli arbitri e non lo faccio neanche oggi.


    JEREMY MENEZ– Sulla scelta del francese, visto il rapporto tra i due non proprio idilliaco, Montella aggiunge: “Menez? Io non do possibilità a nessuno, metto in campo chi penso sia utile alla squadra. Con me lui ha giocato tanto, si è impegnato per quanto possibile con il suo atteggiamento, ha provato a dare il massimo e secondo me ha fatto il suo. Credo che nella sua testa lui sappia di essersi impegnato al 100%, anche se non so se per la squadra è abbastanza.

    SFORTUNA- Il fattore decisivo secondo il tecnico giallorosso è stata proprio la mancanza di fortuna da parte della sua sqaudra: “Non so dire se è passata la squadra migliore, credo che la Roma nei 180 minuti non abbia demeritato. Purtroppo nel calcio la fortuna conta, però ci abbiamo provato fino in fondo a passare il turno ed è un aspetto da valutare. Forse potevamo alzare i ritmi un po’ prima, ma non abbiamo avuto la forza e di più non potevamo fare. Sono contento di come la squadra si sia espressa in tutti i sensi.” Infine le ultime parole sono per il giovane Caprari: “ È un ragazzo che non ha 18 anni, però ha qualità e gioca con coraggio. Mi auguro che non si monti la testa e che gli altri non gli facciano montare la testa”

  • Pagelle Inter-Roma Tim Cup: Eto’o 34 gol come Ronaldo

    Pagelle Inter-Roma Tim Cup: Eto’o 34 gol come Ronaldo

    Pagelle Inter

    Eto’o 8 Un voto pieno, che si merita senza ombra di dubbio. Corre come un forsennato per tutta la partita, giocando praticamente a tutto campo. Spesso nella linea dei centrocampisti, e addirittura nel finale di primo tempo te lo ritrovi a chiudere su Menez da terzino (in pieno stile Mourinhano), per coprire l’avanzata di Nagatomo. Poi torna nella sua zona di campo preferita, e s’inventa con un gran tiro di precisione all’angolino basso un gol da fuoriclasse puro. Sono 34 gol in questa stagione raggiungendo  un mito come Ronaldo cannoniere assoluto in maglia nerazzurra. P.s. la stagione non è ancora finita. ETO’O SANTO SUBITO.

    Cambiasso 7 Partita di gestione tattica la sua, con in mano le chiavi del gioco e del centrocampo nerazzurro. Impedisce le avanzate dei giocatori giallorossi e detta i tempi alla manovra, seguendo i dettami del suo tecnico. Strano episodio nel finale, quando dopo aver subito un fallo a centrocampo, vede arrivare verso di lui a muso duro il suo ex compagno di squadra Burdisso, che in seguito avrà da ridire anche con Maicon e Milito.

    Zanetti 1000. Si come le presenze che raggiunge stasera da calciatore professionista. Un esempio vivente di giusto comportamento dentro e fuori dal campo da mostrare ai giovani calciatori. Ormai nella sua lunga carriera ha giocato in tutti i ruoli del centrocampo e stasera si adatta come terzo nella linea mediana a destra senza troppi fronzoli. Svolge il suo compito in maniera discreta e quando può prova le sue serpentine in fase offensiva. Premio per la serata, la dedica del gol di Eto’o e la finale di Coppa contro il Palermo. Mica poco!

    Nagatomo 7 Se qualcuno avesse avuto da ridire a gennaio per lo scambio Nagatomo Santon, sicuramente si sarà ricreduto. Yuto continua a sorprendere in positivo per le ottime prestazioni partita dopo partita con la maglia nerazzurra. Stasera sembra un folletto scatenato, che corre senza fermarsi mai per tutto il campo. Non conosce fatica,  riuscendo a chiudere e a recuperare in fase difensiva palloni impossibili. Meno preciso davanti, ma non si può avere tutto dalla vita. Il riscatto verso il Cesena è qualcosa di obbligatorio a questo punto.

    Milito 6 Il voto è di incoraggiamento, perché la stagione volge al termine e in una serata come quella di oggi forse il Principe è stato anche un po’ sfortunato. In una prima occasione riesce a scartare Riise quasi fosse Van Buyten, e si trova nell’azione fotocopia di quella contro il Bayern in finale di Champions. Dovrebbe calciare alto, invece sul più bello scivola e ciabatta centrale su Doni. Nel finale  Milito non si arrende ma vede negarsi un rigore abbastanza netto su contrasto con Juan. La prossima stagione sarà ancora in nerazzurro? Domanda da 1 milione di euro!

    Pagelle Roma

    Borriello 7 L’attaccante preferito di Ranieri, ritrova il suo posto davanti con l’esclusione di Totti e si carica tutto il peso dell’attacco sulle sue spalle. Nel primo tempo fatica moltissimo a trovare gli spazi giusti, ma non viene servito mai dai suoi compagni. Dopo il gol nerazzurro sembra svegliarsi, e pochi minuti dopo colpisce un doppio palo che ha del clamoroso. Pagata la sfortuna realizza un gol bellissimo, superando in elevazione un avversario non facile come Lucio e indirizzando la palla nell’angolo alto opposto. Rete da bomber di razza.

    Burdisso 5,5 Mezzo voto in meno per lo strano comportamento nel finale, fin troppo nervoso. In compenso tiene testa senza troppi problemi a un cliente scomodo come Pazzini.

    De Rossi 6,5 Bene nel primo tempo, con una buona prestazione in fase di copertura e ottima proposizione offensiva. Ci prova senza fortuna una volta dall’interno dell’area calciando a giro con il pallone di poco a lato del palo, e una seconda da fuori area con la palla alta sopra la traversa. In uno scontro di gioco con Mariga subisce un colpo al costato ma rimane in campo stringendo i denti per aiutare i suoi.

    Menez 5 Tanto Fumo e poco arrosto. Ricorda molto il Gourcouff ai tempi del Milan, che provava la grande giocata e si fermava nel caso non gli riuscisse, esponendo questa sera la sua squadra alle ripartenze dei nerazzurri. Poco il feeling con Borriello e il resto della squadra. Sulla lista dei possibili in partenza da Trigoria.

    Doni 6 Qualche colpa sul gol di Eto’o ce l’ha, perché praticamente rimane immobile a guardare la palla finire nell’angolino basso. Si riscatta in un paio di occasioni decisive, sul tiro di Pazzini chiudendo lo specchio della porta con una grande parata, e con l’aiuto della fortuna sulla conclusione centrale di Milito che scivola e non riesce a calciare bene .

  • Tim Cup: Inter – Roma 1-1. Nerazzurri in finale contro il Palermo

    Tim Cup: Inter – Roma 1-1. Nerazzurri in finale contro il Palermo

    L’Inter nella serata delle 1000 presenze del suo capitan Javier Zanetti, festeggia pareggiando 1 a 1 contro la Roma e, staccando in virtù del risultato dell’andata ( 1 a 0 per in nerazzurri) il biglietto che vale la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio nello stadio Olimpico di Roma contro il Palermo. Zamparini che aveva pronosticato una finale con i nerazzurri è stato accontentato. “Contro l’Inter vinceremo 3 a 1” avrebbe aggiunto. Sono aperte le scommesse!

    Vediamo nel dettaglio l’andamento della partita.

    Novità in formazione per i nerazzurri con Leonardo che schiera dal primo minuto Mariga a centrocampo al posto di Thiago Motta, Kharja trequartista con Coutinho che parte dalla panchina, e Pazzini che vince il ballottaggio con Diego Milito. Montella tra le fila giallorosse sotterra l’ascia di guerra con Menez e lo schiera al posto di Vucinic, con Simplicio alle spalle di Borriello. La sorpresa è che Cassetti recupera  e quindi è tra gli undici titolari.

    PRIMO TEMPO- Il primo squillo nerazzurro arriva al 3’ con Maicon che si propone in fase offensiva scambia con Pazzini e entrato in area da posizione defilatissima calcia sull’esterno delle rete. La Roma ci prova al 10’ con Borriello, in un’azione molto confusa, quando la difesa interista non riuscendo a ripartire palla al piede, favorisce l’inserimento dell’attaccante giallorosso che calcia alto sprecando l’occasione. Al 12’ altra occasione per la Roma con De Rossi che servito in area prova a calciare a giro cercando il palo lontano, con palla di poco a lato. Maicon tra le file nerazzurre, gode di molta libertà di movimento, con Menez forse troppo poco attento in fase di copertura sulla stessa fascia. Partita che si mantiene equilibrata fino alla mezz’ora, con l’Inter che non trova gli spazi giusti per rendersi pericolosa, cercando spesso l’imbucata per Pazzini, mentre il gioco della Roma passa spesso dalle giocate di Menez che non sembra essere in serata. Poche le occasioni da gol, ma comunque partita gradevole. Al 35’ De Rossi dopo uno scontro di gioco con Mariga, accusa dolori al costato, quasi chiedendo il cambio. Montella aspetta, e il suo capitano stringendo i denti rimane in campo tranquillizzando lo staff medico. Al 43’ azione di sfondamento della Roma, con Pizzarro prima e Riise poi che provano la conclusione da fuori area, senza fortuna per entrambi. 1 minuto di recupero e Orsato manda le squadre a riposo sul punteggio di 0 a 0.

    SECONDO TEMPO- Cambio per la Roma al rientro in campo con Greco al posto di Pizzarro, mentre nessuna novità per l’undici nerazzurro. Partita spezzettata nei primi minuti della ripresa, con diversi falli per parte. Roma sicuramente più aggressiva e con un pressing maggiore con l’ingresso di Vucinic al posto di Simplicio, per una squadra totalmente a trazione anteriore. Arriva la doccia fredda per la squadra giallorossa al 58’ quando Eto’o all’interno dell’area stoppa la palla e tira fuori un colpo da biliardo, mirando e battendo Doni con palla all’angolino basso opposto. 34 gol per lui in questa stagione, raggiungendo anche Ronaldo top scorer in una sola annata con la maglia nerazzurra. Discorso qualificazione davvero complicatissimo per la Roma che sicuramente non vedrà i tempi supplementari, e che dovrebbe segnare 3 gol per conquistare la finale di coppa. Grandissima occasione per Pazzini al 66’ che riesce a sgusciare tra Riise e Juan, calciando forte in porta ma trovando una grande parata di Doni a negargli il gol. Per i nerazzurri arriva il cambio, con Milito a rilevare Pazzini. AL 72’ è proprio Milito servito da Zanetti in area, che ripropone un azione simile al secondo gol di Madrid, scartando Riise ma non trovando il tiro vincente, centrando in pieno Doni. Al 75’ la Roma è davvero sfortunata quando Borriello servito da Vucinic in area, calcia a botta sicura e colpisce il palo destro, con la palla che cammina sulla linea sbatte sull’altro palo e si allontana. La Roma non si arrende e al minuto 84’ Borriello dopo diversi tentativi mette in rete un gran gol. Su cross di Perrotta, stacca altissimo e di testa mette la palla all’angolo opposto con Julio Cesar che può solo guardare. Punteggio che torna sul pari: Inter 1 Roma 1. Qualche scintilla nel finale tra Burdisso e Cambiasso, con la partita che si incattivisce senza un vero motivo, e tre componenti della panchina giallorossa espulsi per eccesso di nervosismo. 4 minuti di recupero e fischio finale sul punteggio di 1 a 1  con i nerazzurri che accedono alla finale dell’Olimpico in programma il 29 maggio contro il Palermo di Delio Rossi.

  • Inter – Roma, semifinale di Coppa Italia. Probabili formazioni

    Inter – Roma, semifinale di Coppa Italia. Probabili formazioni

    Dopo l’eliminazione del Milan fresco vincitore dello scudetto ad opera del Palermo di Delio Rossi, stasera andrà in scena la seconda semifinale di Coppa Italia che vedrà fronteggiarsi Inter e Roma, per staccare il biglietto della finale del trofeo. Sfida che ha infiammato nel recente passato la maggior parte delle finali del torneo e che questa sera come sempre non mancherà certamente di regalare emozioni e come ci insegna la statistica, anche gol. Curiosità: il presidente del Palermo Zamparini ieri alla domanda su chi avesse voluto trovare in finale, ha risposto in maniera secca, Inter. Motivazione? Perché i nerazzurri avrebbero meno fame di vittorie rispetto ai giallorossi.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre si preparano alla sfida che andrà in onda alle 20:45 di stasera allo stadio milanese di San Siro.

    INTER – Il tecnico nerazzurro è parso davvero infastidito e seccato dai cori del suo ex calciatore Rino Gattuso, e proprio ieri per mezzo del sito ufficiale nerazzurro ha rilasciato le sue prime dichiarazioni, chiedendo maggiore chiarezza al giocatore calabrese e una risposta da parte della società rossonera. Pensieri da sgomberare in fretta per concentrarsi sulla semifinale che attende i nerazzurri in serata contro la Roma. I veri problemi per il tecnico brasiliano arrivano nella scelta della formazione con molti indisponibili, chi per infortunio chi per squalifica. Punto primo: la difesa dovrà essere rivoluzionata, viste le indisponibilità di Ranocchia squalificato, Cordoba operato e Samuel in fase di recupero. Le possibilità sono lo spostamento di Chivu al centro o l’utilizzo di Materazzi che contro la Fiorentina non ha disputato una cattiva gara. Punto secondo: il centrocampo è il reparto più deficitario viste le assenze di big del calibro di Sneijder e Stankovic. Quindi possibile modulo con Coutinho trequartista. Recupera ed è disponibile Thiago Motta. Punto terzo: l’attacco con il rebus dell’uomo da scegliere per fare coppia con Eto’o. Pazzini è una garanzia, ma Milito ha bisogno di giocare ed è sicuramente più fresco, e forse con la voglia di tornare a segnare un gol come quello che regalò la coppa all’Inter lo scorso anno proprio contro la Roma. In sintesi: Julio cesar tra i pali, Maicon, Chivu (Materazzi), Lucio e Nagatomo in difesa, centrocampo a quattro con Cambiasso, Zanetti (che festeggerà le 1000 partite), Thiago Motta e Coutinho (in alternativa Pandev), con la coppia offensiva Eto’o Pazzini (Milito).

    ROMA – In casa giallorossa c’è bisogno di questa vittoria, per centrare una finale che varrebbe oro. Le delusioni stagionali potrebbero essere superate con la conquista di questa Coppa, che andrebbe a portare i giallorossi a quota 10 trofei e con il diritto di poter esibire sulla maglia una stella d’argento. Mica poco. Le motivazioni non mancano di certo, ma Montella dovrà nuovamente fare a meno del suo capitano e giocatore inamovibile Francesco Totti, che proprio questa sera sconta l’ultimo turno di squalifica rimediato per il calcione rifilato a Balotelli. Largo a Borriello dunque che sarà il punto centrale dell’attacco. Guai anche in difesa dove è arrivata l’indisponibilità di Cassetti  per infortunio (distorsione alla caviglia destra), quindi al suo posto Montella dovrebbe lasciare spazio a Rosi. Centrocampo ritrovato con il rientro di De Rossi e Perrotta (entrambi squalificati in campionato), ma con l’assenza di Taddei squalificato e l’infortunio di Brighi. Spazio dunque al montenegrino Vucinic o in caso di pace fatta con il tecnico dovrebbe giocare il talento francese Menez. Quindi la difesa dovrebbe vedere Burdisso e Juan centrali con Riise e Rosi sulle fasce. Centrocampo con la coppia Pizzarro-De Rossi arretrati, e Simplicio Vucinic (o Menez in alternativa) e Perrotta a supporto dell’unica punta Marco Borriello.

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta, Coutinho; Pazzini, Eto’o.
    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Samuel, Kharja, Mariga, Pandev, Milito
    Allenatore: Leonardo.

    ROMA (4-2-3-1): Doni; Rosi, N. Burdisso, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro; Perrotta, Simplicio, Vucinic; Borriello.
    A disposizione: Lobont, G. Burdisso, Castellini, Loria, Greco, Menez, Caprari.
    Allenatore: Montella