Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter-Palermo, Stramaccioni col dubbio: Guarin o Coutinho?

    Inter-Palermo, Stramaccioni col dubbio: Guarin o Coutinho?

    Stramaccioni e la sua Inter oggi tornano sul prato di San Siro per affrontare il Palermo di Gasperini, cercando di scacciare la crisi di risultati negli ultimi match e l’eccessiva mole di critiche piombata sulla squadra nerazzurra. La squadra del patron Moratti, dopo la vittoria allo Juventus Stadium ha come mollato un po’ la presa, rilassandosi troppo e rallentando in maniera fin troppo brusca, raccogliendo un punto in tre match di campionato contro le modeste Atalanta, Cagliari e Parma. C’è bisogno di uno scossone, e subito, anche perché perdere terreno adesso sarebbe assolutamente autolesionismo, con una Juve che è tornata ad essere vincente nel delicatissimo derby di Torino. Problema o non problema Sneijder (con l’olandese disponibile ma ancora non convocato) Stramaccioni dovrà dimostrare che gli ultimi match siano stata l’eccezione, e che la sua Inter possa tornare a correre e a vincere, e cogliendo l’occasione per battere un ex nerazzurro con il dente avvelenato come Gasperini.

    Fredy Guarin copy; Marco Luzzani Getty Images Sport
    INTER- Ancora indisponibile Antonio Cassano che continua a scontare i due turni di stop per la squalifica rimediata contro il Cagliari, Stramaccioni lascia a casa Sneijder, confermando in conferenza stampa come l’olandese sia ok fisicamente e sia arruolabile, ma prima di tutto ciò, sia necessario l’ok della società, che sta tentando l’operazione rinnovo e alleggerimento del contratto. Lunedì è previsto un incontro che farà chiarezza sul caso e ci dirà se il numero 10 di Utrecht vestirà ancora nerazzurro o a gennaio saluterà definitivamente Milano. Chiuso il tormentone degli ultimi giorni, Stramaccioni dovrebbe schierare un centrocampo più robusto, per evitare nuove discese palla al piede in stile Sansone, con i suoi uomini fermi a guardare. L’unico dubbio che tormenta il tecnico è quello sull’utilizzo di Guarin o Coutinho in mediana. Con il colombiano il centrocampo sarebbe più coperto, considerando anche il rientro di Gargano, e l’affiancamento di Cambiasso, mentre con il brasiliano, si passerebbe a un 3-4-1-2, e Coutinho agirebbe alle spalle di Palacio e Milito (recuperato in extremis).

    PALERMOGasperini aspettava questa partita da molto tempo. Dopo la parentesi più nera che azzurra alla corte di Moratti, e le parole al veleno volate tra i due, il tecnico rosanero ha finalmente l’occasione di controbattere all’Inter sul campo. Le sue idee di gioco, la difesa a tre, e la sua richiesta in chiave di mercato con il nome di Palacio, furono i motivi cardine per cui la sua avventura in nerazzurro terminò in così breve tempo, portandolo a naufragare in soli 3 turni di campionato. Oggi vedere l’Inter con la difesa a tre, e con Palacio acquistato con un anno di ritardo, hanno certamente fatto capire a Gasperini come il suo ingresso all’Inter fosse avvenuto in un momento sbagliato. C’è comunque tantissima voglia di rivalsa, e con il suo Palermo, oggi proverà a fare lo sgambetto a Stramaccioni, rinunciando a pedine importanti come Miccoli e Donati che scontano un turno di squalifica. Rimane in dubbio Von Bergen che dovrebbe stringere i denti e rientrare in difesa, affiancato da Pisano e Munoz. Assente il ‘ Romario del Salento’ davanti, spazio al baby talento Dybala affiancato ai lati da Ilicic e Brienza.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-PALERMO :

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Coutinho; Milito, Palacio.
    A disp.: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Mbaye, Guarin, Alvarez, Alvaro Pereira, Mariga, Duncan, Livaja.
    All.: Stramaccioni

    Palermo (3-4-3): Ujkani; Pisano, Von Bergen, Munoz; Morganella, Kurtic, Barreto, Garcia; Ilicic, Dybala, Brienza.
    A disp.: Benussi, Brichetto, Cetto, Milanovic, Labrin, Viola, Rios, Giorgi, Zahavi, Budan.
    All.: Gasperini

  • Parma – Inter, Stramaccioni senza Cassano si affida a Coutinho

    Parma – Inter, Stramaccioni senza Cassano si affida a Coutinho

    Trasferta insidiosa per l’Inter di Andrea Stramaccioni, in programma stasera alle 21 al Tardini contro il Parma targato Donandoni. È l’ora degli esami per l’undici nerazzurro, che dopo la buona prestazione allo Juventus Stadium ha di fatto raccolto due sconfitte (a Bergamo e a Kazan) e un pari con polemiche contro il Cagliari a San Siro. Sfruttare a proprio favore la caduta della Juve contro il Milan di ieri sera a questo punto diventa più che un’opportunità, un vera e propria occasione da non perdere, per riaccendere la corsa scudetto e gettare un occhio al Napoli che insegue. Una vittoria placherebbe gli animi dei tifosi che negli ultimi incontri non hanno certamente visto nei loro idoli il massimo impegno, e chiuderebbe il cerchio delle polemiche stretto intorno al tecnico Stramaccioni, alle prese tra l’altro con la grana Sneijder. L’olandese non avrebbe gradito il rinnovo contrattuale con annessa riduzione dell’ingaggio, adesso sarebbe teoricamente ‘fuori rosa’, diventando non l’arma in più per Strama, ma solo un altro dei problemi da risolvere e alla svelta.

    Philippe Coutinho © Marco Luzzani Getty Images Sport
    PARMA- I padroni di casa sono sempre stati un avversario ostico per i colori nerazzurri, e a questo punto ricordando come nella passata stagione Stramaccioni proprio contro gli emiliani vide infrangersi il suo sogno di agguantare il terzo posto, i più scaramantici staranno già facendo gli scongiuri. Donadoni con 17 punti in classifica schiererà una formazione per cercare di strappare il bottino pieno da un match dal difficilissimo pronostico. Il tecnico dei ducali sorride per i rientri di Zaccardo e Valdes (assenti a Udine), che recuperano entrambi dai rispettivi guai fisici, proponendo un 3-5-2 così composto: Mirante tra i pali con la linea difensiva composta da Paletta, Zaccardo e Alessandro Lucarelli; in mediana invece complice l’assenza per squalifica di Parolo, dovrebbe giocare Musacci, affiancato da Marchionni, Rosi, Valdes e Gobbi. Davanti assente Pabon per motivi familiari, dovrebbe scendere in campo dal primo minuto, Amauri e l’ex nerazzurro Biabiany.

    INTER- Stramaccioni dopo le ultime deludenti partite, deve convincere il presidente e i suoi tifosi che la sua Inter sia ancora in salute e soprattutto la fame di vittoria del suo gruppo sia ancora intatta. Peserà in particolar modo l’assenza di Cassano (che sconta i due turni di squalifica per le polemiche post Cagliari), con il dubbio sul possibile recupero di Guarin. Out anche Sneijder per scelta tecnica, Stramaccioni dovrebbe ridisegnare la sua squadra, potendo scegliere di schierare Coutinho alle spalle di Milito e Palacio, utilizzando un centrocampo robusto con Cambiasso e Guarin (se recupera) al centro e la velocità sulle corsie laterali di Nagatomo e capitan Zanetti. In difesa nessun problema con il solito terzetto difensivo composto da Ranocchia, Samuel e Juan Jesus. L’unico dubbio nasce dal possibile utilizzo di Alvarez, come interno di sinistra, con il conseguente rivoluzionamento di tutto il centrocampo.

    PROBABILI FORMAZIONI PARMA INTER

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Rosi, Marchionni, Valdes, Acquah, Gobbi;Biabiany, Amauri.
    A disp.: Pavarini, Benalouane, Bajza, Fideleff, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Belfodil, Sansone.
    All.: Donadoni

    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Samuel, Ranocchia, Juan Jesus; Zanetti, Guarin, Cambiasso, Nagatomo; Coutinho; Palacio, Milito.
    A disp.: Castellazzi, Belec, Mbaye, Silvestre, Jonathan, Pereira, Mariga, Alvarez, Duncan, Livaja. All.: Stramaccioni

  • Il caso Sneijder da quasi Pallone d’oro a peso per l’Inter

    Il caso Sneijder da quasi Pallone d’oro a peso per l’Inter

    Correva l’anno 2010. L’Inter guidata da Mourinho, macinava risultati e si apprestava a salire sul tetto d’Europa ( e poi con Benitez del mondo), guadagnandosi la conquista del Triplete mai riuscita a nessun club in Italia. Gli uomini che resero possibile quell’impresa furono, oltre allo Special one, i vari Julio Cesar, Lucio, Maicon, Milito, Eto’o e Sneijder. Uomini copertina di quel trionfo totale. In soli tre anni, l’Inter ha dovuto rinunciare a quasi tutti i suoi giocatori simbolo, rinnovandosi, sotto l’egida del Fair Play Finanziario. Se gli addii illustri su citati, sono stati quasi obbligati, rimane da capire l’involuzione totale di uno dei pochi campioni rimasti a vestire i colori nerazzurri: Wesley Sneijder. Il numero dieci olandese nell’anno del triplete, trascinò i suoi inventando calcio e assist per i compagni, bissando le ottime prestazioni anche al Mondiale sudafricano, arrivando in finale con gli Orange. Si parlò di Pallone d’Oro ‘scippato’ dall’argentino Messi, considerando come la Pulce in quell’anno non vinse nulla, e non brillò affatto con la nazionale Argentina.

    Wesley Sneijder © Claudio Villa Getty Images Sport
    SOLO RICORDI-Dopo quell’annata stratosferica, l’olandese ha di fatto vissuto una parabola discendente, culminata nella stagione passata con un infortunio che lo ha tenuto ai box per un lungo periodo. La gestione di Gasperini, con le prove in mediana come regista, poi in seguito l’avvento di Ranieri, con le sette vittorie consecutive coincise con la sua assenza, e di nuovo l’Inter a crollare in classifica dopo il suo innesto. Da qui si iniziò a parlare seriamente del ‘problema’ Sneijder. Se il giocatore fosse adatto al modulo o se la squadra dovesse essere costruita su di lui?

    CURA STRAMA?- L’arrivo del tecnico romano nella passata stagione sembrava avergli regalato le giuste motivazioni e ridato la voglia di fare bene, tanto che lo stesso olandese l’aveva definito molto simile allo Special One. Ma quest’anno complice il nuovo infortunio, e l’avvento del nuovo modulo con la difesa a tre, (e il raggiungimento del nuovo record di vittorie esterne) l’utilizzo di Sneijder più che una soluzione si è trasformato in un bel problema da risolvere. Arrivata la disponibilità fisica per giocare contro il Parma, Stramaccioni l’ha di fatto bocciato per scelta tecnica, ribadendo come in estate la società abbia iniziato a seguire delle linee guida ben precise verso i suoi top player.

    BYE BYE WES?– Il discorso societario è ben chiaro: l’Inter in un periodo di vacche magre come quello che sta vivendo il calcio italiano, non ritiene più nessuno incedibile, tanto meno un giocatore che assolutamente da un anno a questo parte è più presente in infermeria che in campo. A questo punto, in sede di mercato per via dell’ingaggio fin troppo oneroso (6 milioni di euro percepiti dal giocatore) City, e United sono scappate via. L’unica pretendente valida è rimasta la squadra di Eto’o e Hiddink, l’Anzhi, verso la quale Sneijder non sembra essere molto affascinato. Branca quindi in attesa di un’offerta valida per gennaio, ha di fatto proposto un rinnovo contrattuale con riduzione istantanea all’ingaggio del giocatore (4,5 milioni con una durata più lunga), per cercare di capire se Sneijder, sia più legato alla moneta che ai colori nerazzurri. Wes sembra che non abbia gradito, sentendosi meno importante e fuori dal progetto.

    La love story tra l’olandese e l’Inter sembra ormai giunta al capolinea. Solo gennaio potrà fare chiarezza sul suo futuro, con il possibile intreccio di mercato legato all’arrivo di Paulinho, e al suo contemporaneo addio.

    La formazione del Triplete, citata a memoria come quella della Grande Inter di Herrera, continua a perdere un altro pezzo importante.

  • Sampdoria – Genoa 3 a 1, Icardi decide il derby della Lanterna

    Sampdoria – Genoa 3 a 1, Icardi decide il derby della Lanterna

    Ci si aspettava un derby della Lanterna incandescente e con un bello spettacolo. Le formazioni non hanno affatto deluso, soprattutto con i padroni di casa della Sampdoria, che grazie a una secca vittoria per 3 a 1 scacciano i fantasmi di una classifica da incubo e tornano a vincere un derby, salvando la panchina di Ferrara. È il derby dei giovani, con Immobile da un lato e Mauro Icardi dall’altro. Proprio il giovane argentino alla sua prima da titolare metterà il sigillo decisivo a due minuti dal termine, realizzando la sua prima rete in Serie A, e regalando una vittoria nel derby che non dimenticherà facilmente. Del Neri a questo punto è un dead man walking. Si attendono news dall’alto, con Preziosi indirizzato verso l’esonero.

    LA PARTITA

    Novità nelle formazioni per la Sampdoria dove Ferrara sceglie un 4-5-1 con Munari e Kristicic sugli esterni, lanciando il giovane Icardi come unica punta, mentre Del Neri non cambia il 4-4-2 schierando il tandem offensivo con la coppia Borriello-Immobile.

    Mauro Icardi © Valerio Pennicino/Getty Images
    Nei primi quindici minuti è un derby assolutamente noioso con le due squadre fin troppo bloccate, per la paura di scoprirsi e subire un gol che potrebbe bloccare psicologicamente entrambe le rose. Parte sicuramente meglio il Genoa che cerca con le verticalizzazioni verso Immobile e Borriello di trovare il varco giusto, ma è la Sampdoria a sbloccare il risultato. Minuto 16: Maresca dal limite dell’area fa partire un tiro fortunato, che si trasforma in un assist perfetto per Poli che da solo davanti a Frey non sbaglia e porta i suoi in vantaggio facendo esplodere la curva doriana. Sono ancore i padroni di casa a sfiorare il raddoppio alla mezz’ora con Icardi che salta Frey ma da posizione troppo defilata manca la rete del raddoppio. C’è da attendere solo 5 minuti per vedere il Genoa subire il secondo gol, con la sfortuna tutta dalla parte dei rossoblu: Icardi è incontenibile, calcia trovando però la respinta di Frey , ma il rimpallo è sfortunato e Bovo in corsa non riesce a fermarsi poggiando in maniera goffa e involontaria la palla in rete. Il Genoa sparisce dal campo e il passivo non è più pesante al termine della prima frazione di gioco, solo per la scarsa vena realizzativa di Icardi e Munari che sbagliano un paio di occasioni nitide nel finale.

    Nella ripresa Del Neri cambia tutto inserendo Vargas e Bertolacci per Bovo e Tozser. Il Genoa sembra dare segnali di ripresa prima con Borriello e poi con Immobile che dalla distanza provano a impensierire un prontissimo Romero, senza però riuscire mai a trovare la finalizzazione decisiva. L’ingresso di Vargas cambia radicalmente la partita, consentendo al Genoa di spingere con continuità sulle fasce. La zampata vincente la trova Ciro Immobile al 27’ , sfruttando un’azione di mischia in area, quasi in replica del primo gol sampdoriano, agganciando un tiro da fuori area di Vargas e battendo Romero. La favola della Sampdoria porta il nome di Mauro Icardi, che a 19 anni nella sua prima da titolare segna il suo primo gol in Serie A proprio nel derby, chiudendo di fatto ogni velleità di rimonta genoana: a due minuti dal finale, arriva la verticalizzazione di Tissone con il giovane Icardi che taglia tutta l’area e beffa Frey con un rasoterra letale. This is the end, parafrasando i Doors. La curva doriana torna a festeggiare.

    PAGELLE SAMPDORIA GENOA

    POLI 7 Si prende le chiavi del centrocampo doriano, e lo guida con la fermezza di un veterano. Splendida il suo gol, con un aggancio al volo di gran classe e un gol da rapinatore d’area puro.

    ICARDI 7,5 Man of the Match. Entra da comprimario nell’autorete di Bovo. Non bastasse, prima da titolare e prima rete in Serie A proprio nel derby di Genoa. Che vuoi di più dalla vita?

    TISSONE 6,5 Entra nel finale e regala una verticalizzazione perfetta per Icardi. Scelta azzeccatissima di Ferrara.

    BOVO 4,5 Prima sbaglia un controllo in maniera goffa e poi nel tentativo di rimediare frana sul pallone realizzando un autogol da spedire a Paperissima.

    IMMOBILE 6 Il mezzo voto in più è per la rete del 2 a 1. È l’unico davanti che ci crede fino alla fine.

    VARGAS 6,5 Cambia il volto del match, realizzando belle discese e trovando anche con fortuna l’assist per la rete di Immobile

    SAMPDORIA(4-5-1): Romero 6.5, Mustafi 6, Gastaldello 6, Rossini 6.5, Costa 6, Krsticic 6 (67 Estigarribia 6), Maresca 6.5 (82′ Tissone 6,5), Obiang 5.5, Poli 7, Munari 6.5, Icardi 7(89′ Soriano sv).

    GENOA (4-4-2) Frey 6.5, Sampirisi 5.5(82′ Rossi sv), Granqvist 5.5, Bovo 4,5(46′ Vargas 6,5), Moretti 5.5, Jankovic 6, Kucka 6.5, Toszer 5(46′ Bertolacci 5,5), Antonelli 6, Immobile 6, Borriello 5.

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS SAMPDORIA GENOA:
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  • Sampdoria – Genoa: il ‘Derby delle panchine traballanti!’

    Sampdoria – Genoa: il ‘Derby delle panchine traballanti!’

    Più che il Derby della Lanterna, quello di stasera in palio al Marassi, tra Sampdoria e Genoa è il Derby delle panchine più traballanti! Ipotizzando un ring in stile pugilato, all’angolo blu (per i colori doriani) troviamo Ciro Ferrara, che con la sua squadra aveva iniziato il campionato con il turbo, rimediando in seguito 7 sconfitte consecutive, (l’ultima vittoria alla terza giornata contro il Pescara), mentre nell’angolo rosso(colore sociale del Genoa) siede Gigi Del Neri, chiamato a risollevare le sorti del Grifone. Anche in questo caso i numeri parlano a sfavore del tecnico rossoblu, con cinque sconfitte di fila e una classifica da incubo, con solo 9 punti in 12 giornate di campionato. Occhio quindi, che questo derby, più che per l’onore e la voglia di riscatto, servirà proprio a fare maggiore chiarezza nel futuro nebbioso di entrambi i tecnici. Un pari non servirebbe a nessuno, quindi lo spettacolo per la felicità di tutti i tifosi è garantito!

    Ciro Ferrara rischia la panchina © Valerio Pennicino/Getty Images
    SAMPDORIA-Alla ricerca del gol numero 100 tra casa e trasferta nel derby della Lanterna, la Sampdoria di Ferrara dovrà cercare di uscire dalla crisi, cancellando la serie di 7 sconfitte consecutive, sfruttando il calore del pubblico di casa e la voglia di rivalsa di una partita come la stracittadina di Genova. Ferrara rimane con il dubbio se schierare il 4-4-2 o un più offensivo 4-3-3. Pare più probabile l’utilizzo di un modulo più ‘coperto’ con le due punte, utilizzando il giovane Icardi, vista l’indisponibilità di Maxi Lopez per l’infortunio al menisco. Quindi nel dettaglio, nella linea difensiva, spazio a Gastaldello, Rossini al centro con Costa e De Silvestri a lato. In mediana ci saranno Obiang, Munari, Maresca e l’ex nerazzurro Poli, mentre davanti con Icardi c’è il ballottaggio tra Juan Antonio, e Estigarribia per una maglia da titolare.

    GENOA- Del Neri dovrebbe recuperare Rossi proprio in occasione del derby, con il capitano dei rossoblu che dovrebbe comunque trovare posto inizialmente in panchina. Dovrebbe tornare titolare dal primo minuto anche il bomber di razza Marco Borriello, per guidare la coppia d’attacco affiancato da Ciro Immobile. Del Neri dovrebbe quindi schierare un undici iniziale così composto: Sampirisi, Granqvist, Moretti e il rientrante Bovo (scontata la squalifica) in difesa; Moretti, Jankovic, Tozser e il recuperato Kucka per la linea a quattro della mediana. Infine davanti pochissimi dubbi con il tandem offensivo Borriello-Immobile per scardinare la difesa doriana.

    PROBABILI FORMAZIONI SAMPDORIA GENOA :

    Sampdoria (4-4-2): 22 Romero, 19 De Silvestri, 28 Gastaldello, 35 Rossini, 3 Costa, 11 Munari, 6 Maresca, 16 Poli, 14 Obiang, 29 Juan Antonio, 98 Icardi
    A disp: (32 Berni, 2 Estigarribia, 95 Falcone, 21 Soriano, 12 Tissone, 15 Poulsen, 7 Castellini, 5 Renan, 8 Mustafi, 93 Savic, 25 Krsticic). All.: Ferrara

    Genoa (4-4-2): 1 Frey, 31 Sampirisi, 5 Granqvist, 3 Bovo, 24 Moretti, 11 Jankovic, 28 Toszer, 33 Kucka, 13 Antonelli, 17 Immobile, 22 Borriello.
    A disp: (30 Tzorvas, 21 Canini, 14 Seymour, 32 Donnarumma, 7 Rossi, 9 Melazzi, 23 Said, 16 Hallenius, 91 Bertolacci, 15 Krajnc, 18 Piscitella). All.: Del Neri

  • Partizan – Inter 1 a 3, Palacio e Guarin per la decima vittoria

    Partizan – Inter 1 a 3, Palacio e Guarin per la decima vittoria

    Continua la marcia trionfale dell’Inter targata Stramaccioni. La trasferta di Europa League in quel di Belgrado contro il Partizan è archiviata con un secco 3 a 1, raggiungendo il record storico di 10 vittorie consecutive esterne, e con una qualificazione con due turni di anticipo. Situazione ideale che permetterà a Stramaccioni di concentrare tutte le energie necessarie della sua rosa sul campionato, continuando la rincorsa alla Juventus ora più vicina. Nonostante il risultato tondo, l’Inter ha sofferto più del dovuto nel primo tempo, e in qualche occasione nella ripresa, salvandosi solo grazie a una prestazione straordinaria di un Handanovic sempre più leader tra i pali. Da segnalare l’ottima vena realizzativa di Palacio, già a quota 8 gol con la maglia nerazzurra.

    LA PARTITA

    Qualche novità rispetto alle previsioni per Stramaccioni, che sceglie un 4-5-1 , con il ritorno della difesa a quattro e un robusto e folto centrocampo con Cambiasso in mediana. Davanti unica punta Marko Livaja, con Palacio e Cassano a riposo.

    Rodrigo Palacio © ANDREJ ISAKOVIC/AFP/Getty Images
    La partita stenta a decollare all’inizio, con l’undici nerazzurro che sembra tenere bene il campo, ma senza essere troppo pericoloso davanti. Marko Livaja sembra essere fin troppo isolato davanti, senza riuscire a reggere da solo il peso dell’attacco. Le uniche conclusioni dalle parti di Petrovic arrivano dalla lontanissima distanza, con le bordate di Guarin. Ma è proprio il Partizan a sfiorare per due volte il gol del vantaggio: entrambe le occasioni capitano alla mezz’ora sulla testa di Ivanov che si vede negare la gioia del gol da due veri e propri miracoli di Handanovic in versione Spiderman. Il primo tempo termina senza regalare emozioni, con le due squadre più attente a non scoprirsi che a cercare i varchi giusti nelle difese avversarie.

    Inizia la ripresa e Stramaccioni schiera un’Inter più offensiva, disegnando un 4-1-4-1 togliendo Nagatomo e inserendo Palacio. L’occasione della vita capita a Miljkovic che a tu per tu con Handanovic si divora un gol clamoroso, crossando e facendo rischiare l’autogol a Juan Jesus. L’Inter si sveglia e grazie a un’invenzione di Guarin nel momento più inaspettato trova la rete dell’1 a 0: il colombiano si libera della marcatura dei difensori del Partizan servendo il pallone a Palacio che di petto appoggia facile in rete. Nonostante il vantaggio l’Inter continua a rischiare moltissimo, soprattutto su un gran tiro di Scepovic neutralizzato dal solito Handanovic in forma strepitosa. L’Inter formato europeo è davvero cinica e spietata, soffre ma risulta vincente: alla mezz’ora su un’azione di ripartenza, Guarin verticalizza con precisione chirurgica per Palacio, con l’argentino che da solo davanti al portiere serbo è davvero implacabile, gonfiando la rete e timbrando la sua doppietta personale. Non bastasse la squadra di Stramaccioni a cinque dal termine trova la rete del 3 a 0 grazie a un’invenzione di Cassano (subentrato al posto di Livaja) che regala l’assist vincente per Guarin, che in area batte Petrovic con un rasoterra. Spazio negli ultimi spiccioli di partita per il gol della bandiera confezionato da Tomic, su assist di Miljkovic dimenticato da Jonathan. La partita termina, regalando la qualificazione anticipata e il record di vittorie esterne per Stramaccioni.

    PAGELLE PARTIZAN INTER

    Medo 4,5 Assolutamente né carne né pesce. Non fa mai il suo lavoro e sul primo gol nerazzurro perde totalmente la marcatura su Guarin. Il suo tecnico si sarà pentito realmente di avergli dato fiducia

    Miljkovic 5,5 Mezzo voto in più per l’assist per Tomovic. Si divora un gol incredibile sullo 0 a 0, sparando su Juan Jesus.

    Tomic 6 Ha l’onore di figurare sul tabellino dei marcatori riuscendo a battere un Handanovic che sembrava davvero impenetrabile.

    Markovic 5 Tanta corsa, ma in fin dei conti tanto fumo e niente arrosto.

    Handanovic 8 Chiamatelo Samir Spiderman Handanovic. Stasera mette il lucchetto alla porta e decide di tenere inviolata la sua rete con dei voli da far invidia perfino ad Icaro. Incolpevole nel finale. Non gli si può chiedere di più. Idolo.

    Guarin 7,5 Il giocatore che si era visto all’inizio della stagione è ritrovato completamente. Il gol propiziato contro la Juventus era più che un segnale. Stasera due assist bellissimi e un gol da attaccante di razza. Che vuoi di più dalla vita?

    Palacio 8 Il giocatore che fa la differenza. Entra nella ripresa e cambia il volto della partita, realizzando una doppietta pesantissima. Voto 8 come le sue reti in nerazzurro.

    PARTIZAN BELGRADO: Petrovic 5,5; Miljkovic 5,5, Ostojic 5, Ivanov 5,5, Lazevski 5; Medo 4,5 (55’ M. Scepovic 5), Smiljanic 5; L. Markovic 5,5, Ilic 5,5 (29’ Jojic 5,5), Tomic 6; S. Scepovic 5 (69’ Mitrovic 5,5).

    INTER Handanovic 8, Juan Jesus 7, Jonathan 5,5, Silvestre 6, Pereira 6,5, Cambiasso 6,5, Guarin 7,5, Mudingayi sv (Gargano 6), Zanetti 6, Nagatomo 6 (Palacio 8), Livaja 6,(Cassano 6,5)

    Video Gol e Highlights Partizan Inter

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  • Partizan-Inter Palacio, Silvestre e la difesa a 4

    Partizan-Inter Palacio, Silvestre e la difesa a 4

    Esaurito l’entusiasmo per il successo allo Juventus Stadium, Stramaccioni e l’Inter cercheranno di chiudere già stasera contro il Partizan di Belgrado la pratica qualificazione Europa League. Vincere stasera, garantirebbe ai nerazzurri un pensiero in meno per il giovedì sino a Febbraio, consentendo quindi al tecnico e alla sua rosa di gestire e indirizzare le forze sin da subito sul campionato. Nel mirino oltre alla qualificazione anticipata c’è anche la ‘statistica’, ovvero provare a centrare il decimo successo consecutivo in trasferta, che vorrebbe dire entrare di fatto con un record assoluto nella storia dei colori nerazzurri per un ‘neofita’ come Stramaccioni. Se sino a poco tempo fa i paragoni con un mostro sacro come Mourinho, potevano rasentare l’eresia, oggi l’accostamento tra i due tecnici, sembra meno utopico e fantascientifico. Lo stesso tecnico interista ha cercato di calmare i suoi e l’ambiente nerazzurro, sin troppo avanti con l’entusiasmo, spiegando come dopo la Juventus, l’unico bianconero a cui pensare sia quello del Partizan!

    Matias Silvestre © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Le note dolenti arrivano da un’infermeria sempre più affollata. Infatti questa sera, l’attesa più grande, riguarda principalmente, su come Stramaccioni schiererà la sua Inter sempre più cameleontica. Indisponibili i due titolarissimi centrali difensivi Ranocchia e Samuel, con Chivu ancora fermo ai box, scatta l’ora X di Matias Silvestre, chiamato alla prova del riscatto dopo un inizio di stagione deludente e nell’anonimato totale. Oscurato dalla crescita esponenziale di Juan Jesus, l’argentino stasera dovrebbe scendere in campo proprio a fianco del giovane brasiliano, riproponendo una linea a quattro dietro, con Jonathan e Pereira sugli esterni. Oppure se il tecnico nerazzurro non concederà un turno di riposo a Cambiasso è molto probabile che il centrocampista argentino giochi centrale, con la classica linea a tre uomini, supportato da Juan Jesus e Silvestre. In mediana spazio a Guarin, Mudingayi, con Nagatomo e Zanetti esterni. Davanti ballottaggio tra Cassano e Palacio, con l’unica certezza di vedere dal primo minuto Marko Livajasempre presente nella competizione europea e con già due gol all’attivo. A riposo in panchina rimarranno il Principe Milito, Gargano e le nuove leve della Primavera nerazzurra.

    Dall’altro lato i padroni di casa, forti del pubblico caloroso presente allo stadio di Belgrado, cercheranno di interrompere il filotto di vittorie consecutive nerazzurre. Il tecnico Vermezovic è consapevole (soprattutto dopo il 3 a 1 rifilato dall’Inter in casa dei campioni d’Italia) della forza e del momento favorevole dei nerazzurri, ed è per questo motivo che sembra aver preparato un match con l’obiettivo di attaccare per tutti i 90 minuti la squadra di Stramaccioni. Nella scelta del modulo il Partizan dovrebbe scendere in campo con un 4-2-3-1, utilizzando una linea difensiva a quattro con Miljkovic, Ostojic, Ivanov e Volkov, e sfruttando la doppia copertura in mediana di Medo e Smiljanic. Più avanzati e sugli esterni agiranno Tomic e il giovane talento Markovic, sul quale in chiave mercato, l’Inter sembra aver messo gli occhi già da tempo. Concludono l’undici titolare Ilic subito dietro l’unica punta Scepovic.

    PROBABILI FORMAZIONI PARTIZAN-INTER :

    PARTIZAN (4-2-3-1): Petrovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smiljanic; Tomic, S. Ilic, L. Markovic; Mitrovic. A disp. Ilic, S. Scepovic, Sretenovic, Lazevski, S. Markovic, Jojic, M. Scepovic. All. Vermezovic

    INTER (4-4-2): Handanovic; Jonathan, Silvestre, Juan Jesus, Pereira, Obi, Mudingayi, Guarin, Nagatomo; Livaja, Palacio. A disp. Belec, Pasa, Zanetti, Benassi, Cassano, Gargano, Milito. All. Stramaccioni.

  • Inter coi cerotti, Stramaccioni senza centrali ‘ricicla’ Cambiasso

    Inter coi cerotti, Stramaccioni senza centrali ‘ricicla’ Cambiasso

    Dopo i complimenti, le lodi ricevute ( anche con un pizzico di polemica da parte juventina) e le gioie nei giorni che seguono la vittoria contro la Juventus, l’Inter di Stramaccioni si ritrova con un’infermeria da record storici. Samuel e Ranocchia, i perni della difesa nerazzurra, usciti malconci dalla sfida dello Juventus Stadium hanno effettuato gli esami diagnostici per verificare le entità degli infortuni. Il riscontro è stato un fulmine a ciel sereno: entrambi alle prese con degli stiramenti non saranno disponibili prima di un mese. Morale della favola? Dalle gioie ai dolori, con una difesa da ridisegnare nelle prossime sfide contro il Partizan, Atalanta, Cagliari e Rubin Kazan. Inoltre sembra che per Ranocchia servano tempi di recupero leggermente allungati, quindi è probabile il suo forfait anche nella sfida di campionato contro gli emiliani del Parma. I guai non derivano solo dalle assenze dei due centrali, poiché se fino a qualche mese fa in casa Inter si parlava di abbondanza al centro, ora l’unico disponibile è l’inamovibile Juan Jesus.

    Esteban Cambiasso © Claudio Villa Getty Images Sport

    SILVESTRE E DIFESA A 4? – Con Samuel, Ranocchia, Chivu, Silvestre, e Juan Jesus, si potrebbe tranquillamente parlare di sovrabbondanza di centrali. Perfetto, tolti i primi due, per gli infortuni su citati, con Chivu fermo ai box per risolvere il problema al piede (si parla di un suo rientro a Dicembre), e Silvestre che ha di fatto deluso in ogni sua uscita, Stramaccioni ha una bella gatta da pelare. Proprio sull’argentino ex Palermo adesso sono puntati i riflettori. Voluto fortemente dalla dirigenza nerazzurra in estate e finito in ombra dopo le deludenti prestazioni in Europa League e il disastroso 3 a 1 contro la Roma, Silvestre potrebbe riconquistarsi la fiducia del tecnico, e ritornare ai suoi livelli visti al Barbera nelle passate stagioni. Con il suo inserimento Stramaccioni potrebbe tornare a puntare sulla difesa a quattro, già vista nel match contro il Catania. In quel frangente era Obi a ‘mascherarsi’ da terzino per arginare le giocate di Gomez, ma stavolta essendo indisponibili il nigeriano e forse Jonathan, Stramaccioni dovrà tirar fuori il coniglio dal cilindro!

    CAMBIASSO JOLLY- L’alternativa valida per non rinunciare alla difesa a tre, potrebbe essere quella (tra l’altro già vista in Europa League) di arretrare al centro della retroguardia, il tutto fare Cambiasso. Il centrocampista argentino in questo modo tirerebbe un po’ il fiato, e giocherebbe in una posizione che comunque non gli è mai dispiaciuta, affiancato da Juan Jesus e appunto Silvestre più larghi. C’è da considerare come questa ipotesi non sia nemmeno così tanto remota, visto che è già stata utilizzata nel match contro il Neftchi, con discreti risultati. Ovviamente gli azeri sono un avversario di tutto altro conto rispetto alle squadre italiane, quindi il test del nove è atteso già giovedì contro il Partizan e poi in campionato contro l’Atalanta. Se dovesse scalare dietro Cambiasso, ci sarebbe inoltre da risolvere l’enorme vuoto lasciato dall’argentino in mediana, con il possibile inserimento di Guarin, in versione ‘responsabilizzato’, ovvero con la licenza di spingere ma con l’obbligo di garantire la copertura che Cambiasso non fa mancare mai.

  • Il Papu Gomez asfalta la Lazio di Petkovic

    Il Papu Gomez asfalta la Lazio di Petkovic

    Non poteva immaginare un esito peggiore Petkovic, con la sua Lazio che viene di fatto asfaltata dal Catania di Maran per 4 a 0, e si presenta alla vigilia del derby con il morale sotto le scarpe. Biancocelesti che dopo la sconfitta contro la Fiorentina, e il pari casalingo contro il Torino non riescono ad uscire dal tunnel continuando a faticare vistosamente. Gli undici di Petkovic sono sembrati sulle gambe e con poche idee in campo nonostante i rientri importanti di Ledesma e Hernanes, che avrebbero in teoria dovuto aggiungere qualità in mediana. Non pervenuto il Profeta. Basterà Klose a risollevare le sorti della Lazio in vista della stracittadina capitolina in previsione nel prossimo turno di campionato?

    LA PARTITA
    Novità alla lettura delle formazioni per entrambe le compagini, con Maran che schiera Alvarez al posto di Rolin, e Petkovic che inserisce Cavanda come terzino sinistro avanzando contemporaneamente Lulic in mediana. Spazio a sorpresa davanti per Tommaso Rocchi, che di fatto vince il ballottaggio con Floccari.

    Il Papu Gomez
    Il Papu Gomez mattatore di Catania-Lazio
    La squadra biancoceleste parte subito forte, tanto che non passano nemmeno cinque minuti e Rocchi ha una grande chance per portare i suoi in vantaggio: l’attaccante della Lazio calcia al volo dal limite dell’area dopo una respinta sciagurata di Andujar e sfiora il palo a lato. Ma è il Catania a far male al primo vero affondo. Il ‘Papu’ Gomez sfrutta il lancio di Spolli, si invola a sinistra e beffa Bizzarri infilando il pallone sotto la traversa. Inspiegabile l’errore del portiere biancoceleste che rimane come immobile valutando male la traiettoria del pallone. Il Catania è assoluto padrone del campo, mentre la Lazio sembra in bambola. Al 23’ altro episodio chiave, con un tocco di mano in area di Dias che di fatto concede il penalty agli uomini di Maran. Dagli undici metri Lodi non sbaglia e spiazza Bizzarri portando i suoi sul 2 a 0. Lazio che sparisce dal campo con il pesante gol del 3 a 0 alla mezz’ora segnato nuovamente da Gomez che sfrutta l’assist di Marchese
    Petkovic nella ripresa cambia tutto inserendo Brocchi e Floccari per Cavanda ed Hernanes ,passando al 4-3-1-2 con Mauri dietro alle due punte. Il Catania si copre benissimo e non concede quasi nulla alla Lazio, che nonostante i cambi prova a riaprire la partita senza la giusta convinzione. Troppi errori per la Lazio, mentre i padroni di casa riescono a gestire benissimo il risultato, e addirittura alla prima occasione buona rendono il parziale ancora più pesante: al 24’ Gomez sfrutta un contropiede vincente si libera facilmente di Konko e serve un pallone perfetto a Barrientos che solo davanti a Bizzarri firma la rete del 4 a 0. La partita di fatto finisce con il ritmo che cala vistosamente e il pubblico di casa che torna a sorridere.

    PAGELLE CATANIA LAZIO
    GOMEZ 7,5
    Il Papu Gomez è letteralmente indemoniato. Sembra avere una duracell piantata nella schiena. Corre, dribbla e cosa più importante segna! Due reti (una con la complicità di Bizzarri) e un assist per una prova da delirio.
    MARCHESE 7 Sulla sua corsia è un vero e proprio treno. Serve l’assist vincente a Gomez e fa ammattire la retroguardia biancoceleste.
    LODI 7 Geometra del calcio. Killer spietato dagli undici metri, firma il suo terzo centro stagionale.
    BIZZARRI 5 Assoluto colpevole sul primo gol, con una leggerezza incredibile. Poi si riscatta parzialmente con un paio di buoni interventi.
    KONKO 5 Disastroso. Soprattutto nell’occasione della rete del 4 a 0, quando si fa superare con troppa facilità da Gomez, aprendogli un’autostrada davanti
    HERNANES 4,5 Profeta? Chi l’ha visto?

    Catania (4-3-3):
    Andujar 6.5; Alvarez 6, Spolli 6.5, Legrottaglie 6.5, Marchese7; Izco 6, Lodi 7, Almiron 7 (dal 64’ Biagianti 6); Barrientos 6.5, Bergessio s.v. (dal 26’ Doukara 6 ), Gomez 7.5 (dal 70’ Castro 6).

    Lazio (4-1-4-1): Bizzarri 5; Konko 5 , Biava 5.5, Dias 5, Cavanda 4 (dal 46’ Brocchi5.5 ); Ledesma 5.5; Candreva 5.5, Hernanes 4.5 (dal 46’ Floccari 5.5), Mauri 5, Lulic 5.5; Rocchi 5 (dal 70’ Kozak 5).

  • Catania – Lazio, Petkovic senza Klose lancia Floccari

    Catania – Lazio, Petkovic senza Klose lancia Floccari

    Sfida tra etnei e capitolini al Massimino. La Lazio è attesa alla prova del riscatto in trasferta al Massimino contro un Catania sicuramente voglioso di fare risultato. La formazione biancoceleste guidata da Petkovic, dopo un inizio di campionato scoppiettante, ha improvvisamente frenato, rimediando una sconfitta (contro un’ottima Fiorentina) e un pari casalingo contro il Torino di Ventura. C’è bisogno di tornare a vincere per continuare a volare alto come l’aquila Olympia, e non perdere ulteriore terreno con il terzetto davanti composto da Juventus, Inter e Napoli. I padroni di casa invece, dopo aver espresso un buon calcio e aver di fatto messo in cascina 12 punti, hanno dovuto affrontare un trittico di partite davvero dure: prima Inter, poi e infine Udinese, racimolando solo un punticino, e potendo recriminare più di qualche torto contro le due big prima citate. I presupposti per una sfida divertente e spettacolare ci sono tutti, ora la palla passa in mano alle due squadre.

    Sergio Floccari © Paolo Bruno Getty Images Sport
    CATANIA- Maran ha caricato i suoi uomini a mille, cercando di ritrovare quella vittoria che manca ormai da tre turni. Le notizie positive arrivano dal reparto arretrato, dove torna a disposizione del tecnico Legrottaglie che ha scontato il turno di stop, per la squalifica. Stesso ritorno anche per Marchese, che scontata la squalifica si candida come titolare in mediana. Il tecnico degli etnei dovrebbe riproporre il solito 3-5-2 visto nelle ultime partite, con il possibile inserimento di Castro davanti e la possibile trasformazione in un più offensivo 3-4-3. Nel dettaglio difesa composta da Legrottaglie, Rolin, e Spolli; in mediana tutta la qualità di gente dai piedi buoni come Barrientos, Almiron e Lodi, con la copertura di Izco, mentre davanti spazio alle accelerazioni del ‘Papu’ Gomez in tandem con il bomber argentino Gonzalo Bergessio.

    LAZIO- Petkovic ha da risolvere la ‘grana’ Klose, con il bomber tedesco che è assente dovendo scontare il turno di squalifica. Al suo posto dovrebbe giocare Tommaso Rocchi, anche se crescono sempre di più le quotazioni di Sergio Floccari. Per uno che manca, ne rientrano due: Hernanes e Ledesma, scontata la squalifica tornano a disposizione del tecnico biancoceleste, rendendo più facile il disegno tattico dell’undici da mandare in campo. Rimangono invece, ancora indisponibili, l’estremo difensore Marchetti e il centrocampista brasiliano Ederson, alle prese con i rispettivi guai muscolari. Petkovic dovrebbe tornare a schierare un 4-2-3-1 con Konko,Biava, Dias e Lulic a formare la linea difensiva per arginare l’offensiva etnea, Ledesma arretrato in mediana insieme a Gonzalez, mentre più avanzati spazio a Candreva, Mauri e al rientrante ‘Profeta’ Hernanes. Davanti rimangono i dubbi maggiori con il possibile ballottaggio tra Floccari e Rocchi, considerando però il primo in forte vantaggio rispetto al compagno di squadra.

    PROBABILI FORMAZIONI CATANIA LAZIO:

    Catania (3-5-2): Andujar; Legrottaglie, Spolli, Rolin; Izco, Lodi, Almiron, Barrientos, Marchese; Bergessio, Gomez. A disposizione: Frison, Messina, Bellusci, Alvarez, Capuano, Ricchiuti, Doukara, Morimoto, Castro, Biagianti. All: Maran.

    Lazio (4-2-3-1): Bizzarri; Konko, Biava, Dias, Lulic; Gonzalez, Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri;Floccari
    A disposizione: Carrizo, Radu, Scaloni, Ciani, Stankevicius, Brocchi, Zarate, Cavanda, Kozak, Rocchi. All: Petkovic.