Autore: Antonio Trementozzi

  • Ranieri festeggia al debutto, Inter-Bologna 3-1

    Ranieri festeggia al debutto, Inter-Bologna 3-1

    Torna il sorriso in casa Inter ed è ben visibile sul viso del suo nuovo tecnico Claudio Ranieri che alla sua prima da nerazzurro vince e riesce a strappare i 3 punti al Bologna. Partita dalle due facce con un’Inter assolutamente diversa rispetto alle ultime uscite, dove nel primo tempo riesce a trovare il gol con un Pazzini ritrovato, poi c’è un’evidente calo di intensità nella ripresa e i nerazzurri consegnano il gioco e anche il pari nelle mani del Bologna. A questo punto servono la grinta e le qualità della giocata Cambiasso-Pazzini, (con l’aggiunta del rigore di Morleo) a riportare sulla retta via la Pazza Inter. Non bastasse ci pensa anche Lucio a chiudere con un bel sigillo la partita, facendo festeggiare il debutto di Ranieri nel migliore dei modi.

    © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    Novità in formazione per entrambe le squadre, con Ranieri che mischia le carte in tavola e fa giocare Obi al fianco di Zanetti lasciando in panchina Muntari e scegliendo Coutinho  come trequartista. Per il Bologna invece le sorprese arrivano dai recuperi lampo di Gillet e Diamanti, che sembravano destinati alla panchina e invece in extremis recuperano e scendono in campo sin dal primo minuto. PRIMO TEMPO – Diverse occasioni per i nerazzurri che sebbene non arrivino ancora a segnare riescono a mostrare una manovra offensiva migliore rispetto a quella evidenziata nelle ultime partite, in particolar modo contro il Novara. La squadra sembra giocare meglio con Pazzini e Forlan che si muovono molto, e un Coutinho che sembra essere più a suo agio in mezzo al campo. Da rivedere ancora qualche movimento in difesa dove il ritorno alla linea difensiva a quattro dopo mesi di allenamenti e partite a tre, crea inevitabilmente qualche problema. Le occasioni migliori arrivano all’inizio della partita prima per l’Inter con Samuel, che da solo davanti a Gillet calcia male e si fa negare l’emozione del gol dall’estremo difensore, poi, arriva la risposta del Bologna con Di Vaio lanciato in area contro Julio Cesar che cerca l’angolo alto sul secondo palo e non lo trova sparando alto. Forlan si presenta al pubblico di Bologna con un bellissimo tiro da fuori area al 13’ che si stampa sul palo esterno facendo tirare un sospiro di sollievo a Gillet. Ma come detto in precedenza è davvero un’altra Inter e sembra essere il preludio al gol, che arriva al minuto 39 quando la curva interista impazzisce e inizia a cantare il primo coro stagionale per Pazzini nel momento in cui il loro idolo mette la palla in rete: azione bellissima con scambi stretti tra Forlan, Cambiasso e l’ultimo tocco per il Pazzo che calcia da fuori area e piega le mani a Gillet infilando il pallone nell’angolo basso. La prima frazione di gioco si chiude con i nerazzurri in vantaggio. SECONDO TEMPO – E’ un’Inter trasformata e si vede nei primi minuti della ripresa con la bellissima percussione di Coutinho fermata solo da Antonsson, e poi dalla sfortuna di Cambiasso che sulla ribattuta calcia alto per sorprendere Gillet e vede il pallone impattare sulla traversa. La partita diventa davvero divertente con molte accelerazioni da entrambe le parti, e molta intensità di gioco dove nessun giocatore cerca di risparmiarsi. Passano i minuti e il Bologna inizia a prendere fiducia e a mettere in difficoltà i nerazzurri, con la squadra di Ranieri che si difende con ordine e cerca le ripartenze in velocità. Il cambio Jonathan per Coutinho serve a coprire la fascia dove Morleo crea moltissimi problemi a Nagatomo, ma ovviamente toglie peso alla manovra offensiva, lasciando Pazzini e Forlan un po’ troppo isolati davanti. Arriva la doccia fredda per i nerazzurri con Samuel che tira giù Portanova in area a regala gli undici metri a Diamanti che al 20’ trasforma il calcio di rigore e riporta i suoi sul pari. La partita cambia con un’azione quando Morleo al 35’ stende in area Milito, si guadagna gli spogliatoi con anticipo e regala allo stesso argentino la possibilità di calciare il penalty. Milito freddissimo non sbaglia e riporta l’Inter sul 2-1. Continua la festa nerazzurra nel finale con Lucio che servito da Muntari su calcio di punizione colpisce di testa e batte Agliardi portando i suoi sul punteggio di 3-1. Game over con l’Inter che torna a vincere dopo un lungo digiuno. GLI HIGHLIGHTS

  • Bologna- Inter ultime e probabili formazioni: Coutinho vice Sneijder?

    Bologna- Inter ultime e probabili formazioni: Coutinho vice Sneijder?

    Nemmeno il tempo di vestire i nuovi panni del tecnico nerazzurro e già per Claudio Ranieri arriva il primo banco di prova con la sfida sul campo contro il Bologna. Oggi pomeriggio alle ore 18 i nerazzurri affronteranno la squadra emiliana in trasferta cercando di mettere fine al periodo negativo e soprattutto sperando di tornare a Milano con i primi tre punti stagionali dopo gli insuccessi che sono costati la panchina a Gasperini. Tira una brutta aria anche in casa Bologna dove Bisoli non può definirsi soddisfatto per l’avvio di stagione dopo le sconfitte contro Fiorentina e Lecce, e l’ultima pareggio strappato contro i bianconeri guidati da Conte. Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le due squadre BOLOGNA- Bisoli sembra ricevere buone notizie dall’infermeria con il recupero di Diamanti (trauma contusivo al piede destro) che rientra fra i disponibili, ma volendo  evitare ulteriori rischi dovrebbe partire dalla panchina e magari subentrare a partita in corso. Stesso discorso per il portiere Gillet che sta cercando di recuperare dalla botta al ginocchio e il suo utilizzo rimarrà in dubbio fino all’ultimo minuto. Il tecnico del Bologna dovrebbe quindi lasciare spazio tra i pali ad Agliardi se il francese non dovesse farcela. Per la scelta del modulo l’opzione più credibile per Bisoli è il 4-4-1-1 con Ramirez ad agire da rifinitore. La difesa non dovrebbe riservare sorprese con l’utilizzo dell’autore del gol del pareggio contro la Juventus Portanova al centro in coppia con Antonsson, supportati sulle corsie laterali da Morleo e Casarini. Linea di centrocampo molto folta con quattro uomini in linea per ergere una protezione che riesca a fermare le offensive nerazzurre, composta da Pulzetti e Konè sugli esterni e Mudingayi e Perez nella zona centrale del campo. Agirà alle spalle dell’unica punta Di Vaio, Gaston Ramirez, cercando di servire palloni buoni a un Di Vaio ancora non apparso in buona forma.

    Claudio Ranieri ©Dino Panato/Getty Images
    INTER- Esordio stagionale per Claudio Ranieri che vede fin da subito aumentare la lista degli indisponibili della sua rosa: arriva come un fulmine a ciel sereno la squalifica di 3 giornate per Ranocchia a causa di parole ingiuriose rivolte contro il direttore di gara; non bastasse, quest’assenza si aggiunge anche quella di Sneijder che avrebbe dovuto, proprio grazie a Ranieri, tornare a giocare nella sua posizione preferita di trequartista. Purtroppo durante gli allenamenti il calciatore olandese, ha accusato un risentimento muscolare all’adduttore che l’ha costretto a saltare la sfida con il Bologna. Forfait anche per Stankovic, ancora alle prese con il recupero dall’infortunio, con Thiago Motta a fargli compagnia nella fase di riabilitazione. Quindi se non ci sono dubbi sul fatto che il modulo dovrebbe tornare ad essere il tanto amato 4-4-2 con la linea difensiva a quattro e il rombo di centrocampo, le incognite maggiori arrivano proprio sulla scelta del sostituto di Sneijder. In difesa torna la coppia Lucio Samuel per rendere il lavoro difficile a Di Vaio e soci, con Nagatomo che torna a fare il terzino sinistro e Chivu a destra. Centrocampo con Cambiasso play basso, il reintegrato Muntari con capitan Zanetti ai lati e un posto per due con Coutinho e Alvarez a giocarsi il ballottaggio per il trequartista titolare. Il baby brasiliano sembra essere leggermente in vantaggio secondo le ultime indiscrezioni. In attacco spazio a Pazzini che vede finalmente la prima da titolare in campionato, in coppia con Forlan. BOLOGNA (4-4-1-1): Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Pulzetti, Perez, Mudingayi, Konè; Ramirez; Di Vaio. A disposizione: Agliardi, Loria, Rickler, Vitale, Khrin, Diamanti, Acquafresca. Allenatore:Bisoli INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Coutinho; Forlan, Pazzini. A disposizione: Castellazzi, Jonathan, Faraoni, Obi, Alvarez, Zarate, Milito. All. Ranieri

  • Inter, Ranieri si presenta. Nemico o amico dei nerazzurri?

    Inter, Ranieri si presenta. Nemico o amico dei nerazzurri?

    Claudio Ranieri dopo la sua presentazione in sala stampa si può definire ufficialmente il nuovo tecnico nerazzurro. Moratti per la prima volta dopo la scelta Leonardo e dopo quella di Gasperini ha voluto scegliere di testa sua, evitando l’avallo del tecnico Josè Mourinho. Una scelta di cuore e nonostante tutto molto ragionata, poiché nonostante molti avranno storto il naso, il curriculum del tecnico di San Saba parla chiaro: nessuno meglio di Ranieri è in grado di risollevare squadre con il morale a pezzi.

    © Scott Heavey/Getty Images
    Ricordando come abbia portato la Juve ad ottimi risultati appena tornati in Serie A, e nonostante tutto essere cacciato e sostituito da Ferrara nella stagione seguente. Arriva in seguito la parentesi capitolina con i due anni a Roma dove sfiora l’impresa scudetto riuscendo a duellare proprio con l’Inter di Mourinho nonostante 14 punti di distacco a gennaio arrivando a giocarsi il tricolore proprio nell’ultima giornata. Senza dimenticare come quella Roma avesse avuto un inizio molto simile a quella di questa Inter, con 2 sconfitte nelle prime due partite di campionato, che costarono l’addio all’allora tecnico Spalletti. Insomma un allenatore in grado di riaggiustare i cocci rotti e far tornare le cose a posto! CAMBIO DI MODULO – Ma Ranieri è la scelta giusta? Per dissipare gli ulteriori dubbi è utile capire cosa cambierà da quando il tecnico romano si siederà sulla panchina nerazzurra. Il primo cambiamento evidente ci sarà rompendo con il recentissimo passato e con la filosofia tattica di Gasperini, scegliendo un modulo più adatto all’undici nerazzurro e al passato glorioso del Triplete: il tanto amato 4-4-2 con la possibile scelta del rombo a centrocampo riportando Sneijder nel suo habitat naturale dietro le punte, ad innescare i suoi compagni e avvicinarsi alla porta tornando ad essere il giocatore apprezzato nell’anno del triplete. La linea difensiva tornerà a quattro con l’accoppiata Lucio-Samuel al centro, e sulle fasce laterali con Chivu e Nagatomo che torna a fare il terzino e non più l’esterno di centrocampo. Proprio a centrocampo ci sarà una rivoluzione immediata, con il ritorno di Cambiasso a supporto della difesa, Zanetti e Stankovic invece agiranno ai lati, con Sneijder avanzato. In attacco nelle previsioni più realistiche c’è il rilancio di Pazzini, trascurato un po’ troppo dal tecnico ex Genoa, a fare coppia con Forlan, assolutamente esonerato da estenuanti compiti di copertura. NEMICO? –Forse qualche tifoso nerazzurro avrà storto il naso al pensiero di aver in casa un “nemico”, prima allenatore dei “gobbi” e poi dei lupacchiotti, ma la professionalità e l’esperienza di Ranieri faranno presto dimenticare questi concetti molto legati solo all’ambito calcistico. Ricordando come Mourinho l’abbia definito un nemico “rumoroso” lui in conferenza stampa ha voluto negare questa sorta di acredine tra lui e il portoghese, parlando di rivalità eccessiva montata ad arte dai media. Volendo precisare per i meno informati come Ranieri ha assolutamente un punto a suo favore per vestire il nerazzurro, considerando il suo rapporto poco amichevole nei confronti di Luciano Moggi. Proprio così, già nelle sue prime da allenatore al Napoli, Ranieri ebbe da ridire nei confronti di Lucky Luciano, reo di avergli consigliato dei giocatori da lui rifiutati. Anche nell’esperienza alla Fiorentina ci furono ulteriori dissidi, e il tecnico in seguito fu “costretto” ad allenare all’estero, uscendo così dall’ingombrante orbita di Moggi e della Gea. Torna in Italia a Parma e poi proprio nella Juventus, scelto dalla dirigenza bianconera proprio per prendere le distanze dall’ex dirigente Moggi. Sicuramente i tifosi nerazzurri se avranno da ridire per le sue ex squadre avranno apprezzato questo rapporto poco idilliaco con il tanto odiato Luciano Moggi. PRIMI PROBLEMI – Quasi fossero un must in quest’ultimo periodo arrivano le prime tegole nerazzurre per Ranieri, che dovrà fare a meno di Ranocchia squalificato (forse esageratamente) per 3 turni, dopo aver rivolto parole poco consone al direttore di gara, e rinunciare a Sneijder per un risentimento muscolare accusato durante l’allenamento. Ecco allora com’era prevedibile già ipotizzando il forfait di Stankovic il pieno reintegro in mediana di Muntari da sempre apprezzato da Ranieri. Rimane l’unico dubbio per il trequartista con l’ipotesi Alvarez nonostante sia apparso molto fuori dal gioco e dalla miglior condizione nelle ultime uscite. Per il resto bisognerà aspettare la prima stagionale contro il Bologna, dove vedremo già da subito se l’effetto Ranieri sarà determinante. In attesa di tutto ciò a Ranieri va il più sincero in bocca al lupo per il futuro.

  • Pagelle Palermo-Cagliari, Zahavi che sorpresa

    Pagelle Palermo-Cagliari, Zahavi che sorpresa

    Palermo Pagelle

    Tzorvas 7 Impatto davvero impressionante sulla partita del portierone greco già nel cuore dei tifosi dopo la splendida prova in casa contro l’Inter. Praticamente para tutto, riuscendo a salvare la porta in due o tre occasioni con dei veri e propri miracoli. Annulla il primo match ball al brasiliano Thiago Ribeiro che da un metro gli schiaccia una palla di testa nell’angolo alto, e poi ancora nella ripresa sul colpo di testa di Cossu a scavalcarlo riesce ad allungarsi e fare un balzo all’indietro con un bel colpo di reni. Unica macchia il posizionamento della barriera sul 3 a 1.
    Zahavi ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Balzaretti 6,5 Buona partita del difensore ormai entrato in orbita fissa nel ritiro degli Azzurri di Cesare Prandelli. Pulito e straripante nel primo tempo non concede nemmeno un millimetro agli avversari riuscendo a spingere molto sulla sua corsia. È lui a propiziare l’azione del secondo gol mettendo in ginocchio mezza difesa cagliaritana e entrando in area prima che arrivi il pallone al compagno Miccoli. Cala nella ripresa come tutti e inizia ad innervosisrsi.

    Zahavi 7 Eccolo il talento che non t’aspetti riesce ad essere decisivo in meno di 30 secondi facendo partire un tiro imprendibile che va a sbattere sotto l’incrocio dei pali. Corre moltissimo e ha il tempo degli inserimenti nel sangue. Certo la freddezza sotto porta è da migliorare, perché ha due chiarissime occasioni per fare gol e le spreca malamente calciando alto e lisciando un pallone facile facile.

    Miccoli 7,5 Partita di tanta corsa con Mangia che dalla panchina gli chiede in continuazione di fare pressing e aiutare i suoi compagni, lui non si ferma mai e tira fuori una prestazione memorabile. Entra praticamente in tutte le azioni della partita, regalando l’assist a Bertolo per il gol del 2 a 0 e inventandosi il 3 a 0 con una punizione da posizione impossibile. È davvero indispensabile per questo Palermo.

    Bertolo 7 Grinta pura, tantissima quantità in mezzo al campo, con un aggressività sui portatori di palla nel primo tempo che davvero annulla qualsiasi manovra di gioco dei sardi. Non bastasse trova il tempo perfetto dell’inserimento e si fa trovare da solo in area per far partire una gran botta che beffa Agazzi incolpevole.

    Cagliari Pagelle

    Agazzi 5 Ne prende 3 e in ogni caso il voto ne risente. Esente da colpe sul primo gol perché il tiro di Zahavi è davvero imprendibile, ma ha le sue responsabilità sul terzo gol quando si fa bucare da Miccoli sul primo palo coprendo male lo specchio della porta.

    Conti 6,5 è l’ultimo dei suoi uomini ad arrendersi, ci crede fino alla fine e quando ha l’occasione su calcio di punizione dal limite dell’area beffa Tzorvas sfruttando il mal posizionamento della difesa, diventando sempre più il bomber della sua squadra. Non è più solo la Roma ad avere paura dei suoi gol ormai!

    Nainggolan 7 Sembra abbia le batterie Duracell dietro la schiena per quanto corre e lotta in mezzo al campo. Dai suoi piedi partono diverse conclusioni da fuori area davvero pericolose, e se nel primo tempo non riesce mai a trovare gli spazi per fare male, nella ripresa sfrutta una dormita colossale della difesa rosanero, incuneandosi nell’area avversaria con i tempi giusti, per presentarsi solo davanti a Tzorvas con il sangue freddo di un killer spietato segnando un gol che davvero riapre la partita fino all’ultimo secondo.

    Cossu 6 Nel primo tempo è impalpabile come il resto dei suoi compagni, poi nella ripresa si accende la luce e gli riescono le galoppate e le incursioni pericolose, ma gli manca sempre quell’attimo vincente per trovare la conclusione o l’ultimo passaggio. Di certo non il peggiore dei suoi.

  • Palermo-Cagliari 3-2. Gol e spettacolo al Barbera

    Palermo-Cagliari 3-2. Gol e spettacolo al Barbera

    Partita assolutamente spettacolare e divertente tra Palermo e Cagliari, con i rosanero che praticamente dominano in lungo e in largo per tutto il primo tempo, soffrono nel secondo, arrivando nonostante tutto a portarsi in vantaggio per 3-0 per poi farsi incredibilmente rimontare fino al 3-2 finale. Giudizio finale? Grandissima prova di Miccoli e di Zahavi, assolutamente da rivedere la fase difensiva, ma Mangia ha mostrato di essere all’altezza della situazione. Mentre, il Cagliari si lecca le ferite, con la prima sconfitta stagionale regalando un intero primo tempo agli avversari.

    © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Novità nella formazione per Mangia che un pò a sorpresa lascia in panchina Ilicic e inserisce Bertolo, cercando di ripetere tatticamente la stessa partita contro l’Inter con un pressing altissimo in grado di fermare il gioco del Cagliari. Tutto confermato invece per Ficcadenti che lancia dal primo minuto la coppia d’attacco tutta verdeoro Thiago Ribeiro- Nenè, lasciando in panchina Larrivey. PRIMO TEMPO – Partita che nemmeno ha il tempo di iniziare che in 24 secondi Zahavi, il nuovo gioiellino lanciato da Mangia, fa impazzire i suoi tifosi insaccando il pallone alle spalle di Agazzi! Gol bellissimo con il giocatore israeliano che fa partire un destro violentissimo da fuori area davvero imprendibile per il portiere dei rossoblu. Palermo 1 Cagliari 0. Continua  il momento buono del Palermo che nei minuti a seguire si vede annullare il gol del 2-0 realizzato da Migliaccio su cross da punizione di Miccoli per presunta posizione di fuorigioco. Applausi a scena aperta del pubblico per un Palermo che sembra essere davvero padrone del campo, con un Cagliari fin troppo timido. Primo segnale di riscossa per il Cagliari con il solito Conti, al 13’ che dal limite dell’area fa partire un gran tiro di poco a lato. Il Palermo non perdona e al 15’ Miccoli serve un solissimo Bertolo in area, con l’argentino che ha il tempo di stoppare, girarsi e bucare Agazzi con un tiro di potenza all’angolo. Merito anche a Balzaretti che praticamente fa fuori mezza difesa prima che la palla arrivi sui piedi di Miccoli. Difesa cagliaritana messa malissimo e assolutamente inguardabile. Sbaglia un gol impossibile Miccoli al 32’ dopo un’incomprensione tra Pisano e Astori, il talento salentino si trova praticamente da solo davanti ad Agazzi, calcia cercando l’angolo basso sul secondo palo ma incredibilmente il pallone va fuori. Arriva al 37’ il risveglio dei rossoblu con Nenè che serve un cross splendido per Thiago Ribeiro che in spaccata al volo sfiora solamente il pallone mancando il tap-in vincente. Doppio fischio e squadre a riposo con un Palermo davvero devastante e troppo sprecone sotto porta. SECONDO TEMPO –  Squadre che tornano in campo nella ripresa con le stesse formazioni e un Cagliari che deve trovare il guizzo vincente di uno dei suoi uomini per rimettere la partita sui giusti binari. Ed è proprio al 6’ che Agostini serve un cross perfetto per la testa di Nenè: il brasiliano colpisce benissimo e si vede negare il gol solo da una strepitosa parata del greco Tzorvas. Il Cagliari ci crede e inizia a giocare avvicinandosi pericolosamente all’area rosanera, con la successiva girata di Conti in area che non trova lo specchio della porta di poco. Mentre nel primo tempo la manovra offensiva rosanero era fluida e velocissima, nel secondo tempo gli uomini di Mangia hanno molta più difficoltà a trovare gli spazi per far male. Viceversa è il Cagliari a fare la partita con le accelerazioni di Cossu e i movimenti delle punte che mancavano nella prima frazione di gioco. Assolutamente calato il pressing del Palermo che non avrebbe potuto continuare a tenere quel ritmo di gioco per tutti i 90 minuti. Quanto è strano il calcio: il Palermo si riaffaccia davanti alla mezz’ora nel momento migliore del Cagliari, con il capitano Miccoli che da posizione impossibile calcia una punizione a giro sul primo palo difeso da Agazzi, e trova il portiere rossoblu posizionato male che si fa beffare dal “Romario del Salento”. Palermo 3 Cagliari 0. L’ultimo uomo a mollare nelle file del Cagliari è  il capitano Daniele Conti che al 39’ realizza la rete della bandiera su punizione! Il numero 5 dei rossoblu approfitta di una barriera messa malissimo e buca il portiere greco Tzorvas portando i suoi sul 3-1. Incredibile al 46’ è Nainggolan ad accorciare ulteriormente le distanze mettendo il pallone in rete dopo una bellissima percussione centrale, con una difesa rosanero che si apre come il burro evidenziando lacune difensive davvero imbarazzanti. Partita di nuovo in bilico ma il triplice fischio decreta la vittoria dell Palermo che vince una partita che di certo non si potrà dire non abbia regalato spettacolo ed emozioni. Zamparini sarà felice!

  • Palermo-Cagliari, ultime e probabili formazioni. Hernandez o Pinilla?

    Palermo-Cagliari, ultime e probabili formazioni. Hernandez o Pinilla?

    Devis Mangia il nuovo tecnico del Palermo dopo essersi meritato la panchina dei rosanero e soprattutto i complimenti più sinceri del suo presidente Zamparini dopo la vittoria casalinga contro l’Inter dovrà dimostrare sul campo di essere all’altezza  della situazione. Mangia stupì tutti battendo i nerazzurri al Barbera per 4 a 3, tanto da portare Zamparini a definirlo come il nuovo Wenger! Confermarsi ad alti livelli non è cosa facile, e a soli pochi giorni di distanza nella sfida contro gli stessi colori nerazzurri , stavolta dell’Atalanta, arriva la prima sconfitta per 1 a 0. A questo punto la voglia di riscatto dovrebbe essere il catalizzatore per portare a casa i 3 punti, e la sfida contro il Cagliari di oggi potrebbe rappresentare per Mangia una bella occasione per dimostrare al proprio presidente il buon lavoro svolto dai ragazzi. Attenzione però perché le insidie sono proprio dietro l’angolo, perché nonostante il Palermo giochi in casa, il Cagliari rappresenta senza dubbio un brutto cliente, poiché nonostante il cambio di tecnico in corsa (Ficcadenti per Donadoni), la squadra sarda gioca a memoria e nelle prime due giornate ha fatto bottino pieno vincendo con la Roma e con il Novara  portandosi così al primo posto in classifica a quota 6 punti.

    Vediamo nel dettaglio le possibili scelte dei due tecnici.

    PALERMO- Mangia nella conferenza stampa alla vigilia della partita ha evitato di fare pretattica, spiegando come l’undici che manderà in campo potrebbe essere simile all’ultimo visto contro l’Atalanta. Indisponibile Alvarez vittima di una distrazione muscolare di primo grado al flessore della coscia sinistra, e Cetto in difesa alle prese con un risentimento muscolare al bicipite femorale della coscia destra, gli unici dubbi riguardano appunto il ballottaggio per il posto a centrocampo, dove sembra essere favorito il talento Zahavi su Bertolo. Il tecnico rosanero dovrebbe quindi scegliere un 4-4-2 classico con un centrocampo in linea a quattro, che gli garantirà il mix di copertura e giusta velocità in caso di ripartenze veloci. Tra i pali il greco Tzorvas, difesa a quattro con Silvestre e l’adattato Migliaccio, ormai sempre più a suo agio come centrale difensivo, mentre sugli esterni E.Pisano e l’immancabile Balzaretti garantiranno corsa e copertura. Nella linea mediana Barreto e Della Rocca più centrali con Ilicic e Zahavi ad agire sulle corsie laterali subito dietro le due punte Miccoli e Pinilla leggermente favorito su Hernandez, pronto al rilancio.

    CAGLIARI- Ficcadenti dopo aver stupito tutti e aver portato il Cagliari a questa partenza sprint, vuole continuare a vincere e strappare ulteriori punti in casa del Palermo. Impresa durissima ma non impossibile, per un Cagliari che gioca davvero un buon calcio e sembra non aver risentito minimamente del cambio di allenatore a pochissimi giorni dallo start del campionato. Il tecnico dei sardi proporrà molto probabilmente l’undici vincente contro Roma e Novara, lanciando da subito uno dei nuovi idoli cagliaritani: Thiago Ribeiro autore di ottime prestazioni e già nel cuore dei tifosi. Ficcadenti dovrebbe adottare il classico 4-3-1-2 già vincente nelle prime stagionali, così messo in campo: in porta Agazzi, difesa schierata a quattro con F. Pisano e Agostini sulle corsie laterali e Canini ed Astori al centro. Centrocampo rodato formato dal terzetto con capitan Conti, Nainggolan e Biondini, mentre Cossu agirà alle spalle del tandem d’attacco formato da Thiago Ribeiro e uno tra Nenè e Larrivey, con l’argentino apparso in ottima forma contro il Novara.
    Palermo (4-4-2): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Ilicic, Barreto, Della Rocca, Zahavi; Pinilla, Miccoli.

    All. Mangia.
    A disp.: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Munoz, Acquah, Bertolo, Hernandez


    Cagliari (4-3-1-2):
    Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Nenè, Thiago Ribeiro.

    All. Ficcadenti.
    A disp.: Avramov, Perico, Ariaudo, Rui Sampaio, Larrivey, Ibarbo, Ekdal.

  • Inter-Roma, le pagelle. Milito non segna più, De Rossi una diga

    Inter-Roma, le pagelle. Milito non segna più, De Rossi una diga

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7 Mantiene inviolata la sua porta e di questi tempi fa davvero notizia! Partita di riscatto dopo la deludente prova di Palermo e quella opaca di Trabzonspor. Si da subito da fare nei primi minuti chiudendo lo specchio della porta con una bella uscita su Osvaldo. Poi da sicurezza e tranquillità alla difesa con le uscite alte. Ancora un bella parata su Borini, e sulle conclusioni di Osvaldo e De Rossi. Ritrovato.

    Jonathan 4 si diceva potesse sostituire Maicon in caso di addio del brasiliano al Real Madrid. Ad oggi l’unica cosa che l’accomuna con il terzino nerazzurro è la nazionalità e lo stesso “taglio di capelli”. Entra nella ripresa per sostituire un esausto Obi, Gasperini gli chiede intensità di gioco e di saltare l’uomo per creare superiorità numerica. Lui risponde con moltissimi palloni persi, qualche tiro sbilenco, poco impegno e un vago senso di spaesamento in campo. La domanda sorge spontanea: Quando torna Maicon?

    Obi 5,5 Gasperini lo schiera in campo come esterno di centrocampo per sostituire l’indisponibile Dejan Stankovic e lui non fa mancare l’impegno e la corsa. Ma purtroppo le numerose volte che arriva sul fondo non riesce mai a servire una palla decente alle punte, dovendosi la maggior parte delle volte appoggiare a Sneijder rallentando la manovra. Morale della favola corre, corre, corre ma non serve. Forse da riprovare in un’altra posizione

    Milito 5  Assolutamente inguardabile. Passi che contro il Trabzonspor si divori un gol davanti al portiere, ma anche stasera riesce a sbagliare l’impossibile, mancando l’appuntamento con la rete a meno di un metro dalla porta, colpendo il pallone di testa e buttandola fuori con tutta San Siro incredula. Forse la doppietta di Palermo era solo un’illusione, e allora? Spazio a Pazzini no? Chiedere a Gasperini

    Sneijder 6,5 Faro del centrocampo, viene schierato esterno a fianco di Zanetti ma con libertà di movimento, e spesso quando può si accentra a supporto delle due punte. Mette in condizione di segnare Milito ma il Principe sbaglia. Cerca allora di fare tutto da solo ma le sue conclusioni sono tanto forti quanto centrali e di conseguenza facilmente neutralizzabili. Sbaglia l’impossibile nel finale facendosi murare un tiro sulla linea da Kjaer.L’impegno e la qualità non si discutono.

    Pagelle Roma

    Lobont 6,5 Entra per sostuire Stekelenburg  e non fa rimpiangere il portiere olandese, chiudendo come può lo specchio della porta dalle avanzate nerazzurre. Sempre ben posizionato  e sempre pronto a respingere le conclusioni di Sneijder, e anche un pizzico fortunato sul tiro dell’olandese respinto da Kjaer nel finale.

    Kjaer 7 Il danese è padrone assoluto delle palle alte, conquistandole tutte con stacchi imperiosi. Rischia con un disimpegno in area di tacco regalando di fatto la palla a Sneijder, ma si fa perdonare risultando decisivo sul tiro dell’olandese negandogli il gol con una respinta di ginocchio sulla linea di porta.

    Totti 5,5 Il capitano prova a costruire gioco soprattutto servendo quando può assist ai compagni di reparto, ma  trova un Osvaldo impresentabile, e stranamente sbaglia molti palloni che in altre partite avrebbe giocato ad occhi chiusi. Riesce comunque a mostrare lampi di classe con gli assist al giovanissimo Borini. Forse come lui stesso prospettava qualche tempo fa, Luis Enrique lo fa giocare troppo lontano dalla porta, e con un Osvaldo così è un vero sacrifico.

    Osvaldo 4 Inguardabile, ancora rimane il dubbio come si faccia a valutare 16 milioni di euro un giocatore che in Italia non sia mai riuscito a brillare. Parte bene nei primi minuti e avrebbe anche l’occasione di segnare ma spreca calciando sul portiere nerazzurro, poi si spegne sbagliando qualsiasi passaggio e controllo, non riuscendo mai a chiudere una triangolazione con i compagni. Peggiore in campo.

    De Rossi 7,5 Capitan futuro si cala in un ruolo non suo e tira fuori una prestazione superba, frenando ogni azione nerazzurra e facendo ripartire i suoi ogni qualvolta fosse possibile. Davanti alla difesa con lui si alza un cartello con su scritto NON SI PASSA! tifosi giallorossi a questo punto hanno sempre più spesso una domanda in testa: ma quando rinnova?

    INTER-ROMA 0-0 COMMENTO E HIGHLIGHTS

  • Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Partite a reti bianche a San Siro dove Inter e Roma si sono neutralizzate a vicenda in una partita con molte emozioni e troppa imprecisione. Primo punto in classifica per entrambe le squadre ma almeno per i nerazzurri è sembrato non cambiare la musica, con numerose occasioni sprecate e davvero molta approssimazione in fase offensiva. Emblematico il cambio di Gasperini, Forlan Muntari nel finale quasi a voler difendere un pareggio casalingo per cui la Roma non avrebbe firmato. Continuano i dubbi sulla gestione della squadra e continuano la sfortuna sottoporta per Milito e soci.

    La prima sorpresa della serata arriva direttamente alla lettura delle formazioni: Luis Enrique non cambia il modulo ma gli interpreti inserendo sulle fasce difensive due centrocampisti puri come Perrotta e Taddei. Centrocampo con Pizzarro al centro e De Rossi leggermente decentrato, mentre c’è spazio per Borini in attacco nel tridente con Totti e Osvaldo. Nessuna novità per Gasperini che modifica leggermente la posizione di Sneijder inserendolo al fianco di Zanetti con la possibilità di spostarsi dietro le punte in fase offensiva.

    PRIMO TEMPO- Avvio di personalità per la squadra di Luis Enrique, che pressa alto l’undici nerazzurro e insiste con un lungo possesso palla. È intorno al 10’ minuto ad arrivare il primo pericolo per l’Inter quando Osvaldo servito in area fa partire un diagonale che Julio Cesar neutralizza chiudendo lo specchio della porta all’italo argentino. Brutto colpo al 15’ per il portiere Stekelenburg che prende un calcione in pieno viso da Lucio su un’uscita bassa in area, con il difensore nerazzurro che tiene la gamba invece di saltare .Il portiere giallorosso lascia il campo in barella sostituito da Lobont. Giallo per il difensore brasiliano. Brivido al 19’ quando Borini mette un pallone teso verso la porta e Lucio salva sulla linea mettendo in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dello stesso ancora Borini ha l’occasione di segnare con un gran tiro dal limite dell’area respinto  da una bella parata di Julio Cesar. Al 22’ è l’Inter ad affacciarsi davanti con Milito che va a dribblare l’uomo, entra in area e da posizione defilata prova una conclusione facilmente murata da Lobont. Bella invenzione di Totti alla mezz’ora  con un colpo a scavalcare la difesa interista serve un pallone perfetto in area a Borini che al volo non colpisce bene e mette fuori. Occasione d’oro per Nagatomo al 36’ dopo un bello scambio Milito- Forlan, Sneijder serve un pallone perfetto al terzino nipponico che fa partire un diagonale fortissimo che sfiora la traversa con Lobont battuto. Ultima occasione prima del fischio finale per Totti su punizione, con il capitano che calcia alto. Mazzoleni fischia e mandi tutti a riposo in un primo tempo di certo non esaltante dal punto di vista dello spettacolo.

    SECONDO TEMPOSquadre che tornano in campo nella ripresa, con gli stessi uomini. Parte fortissimo la Roma nei primi minuti con Totti che serve un pallone tra le linee a Osvaldo che in area  non trova la giusta freddezza per battere Julio Cesar finendo per calciare sul portiere nerazzurro.  Al 4’ è l’Inter ad avvicinarsi al gol, dagli sviluppi di una punizione di Sneijder, Milito colpisce di testa da nemmeno un metro e spreca un’occasione clamorosa mandando il pallone di poco a lato. Roma che inizia a crederci e fa la partita dimostrando una continuità offensiva che dovrebbe rappresentare il primo campanello d’allarme per la squadra di Gasperini. Baricentro troppo arretrato per l’undici nerazzurro che non riesce a ripartire e soffre in maniera evidente le avanzate giallorosse. Pronto il cambio per Gasperini che già al 13’ fa entrare Zarate per Milito, mentre la Roma manda in campo Gago per Pizzarro. Ottimo spunto di Zarate al 19’ che con un doppio passo e una finta di tiro si libera e calcia benissimo sfiorando l’incrocio dei pali, prendendosi i primi applausi di San Siro. Ancora una grande occasione per i nerazzurri con Sneijder che dal limite dell’area fa partire un gran tiro, fin troppo centrale che Lobont neutralizza senza problemi. Luis Enrique nel frattempo fa scaldare Borriello giocandosi l’ultima carta dalla panchina, per farlo subentrare al posto di uno sfinito Borini. Mossa che fa infuriare il pubblico di San Siro al 34’ quando Gasperini  toglie la prima punta Forlan per far entrare un centrocampista come Muntari. Quasi un segnale di resa. Bellissimo spunto di Zarate al 40’ che mette una palla tesa in area e dal rinvio di Kjaer Sneijder si trova tra i piedi la palla per segnare ma viene murato dal difensore giallorosso che salva sulla linea. Bel finale dell’Inter che avrebbe l’occasione per segnare ancora una volta con Sneijder che calcia troppo centrale e si fa neutralizzare l’ennesimo tiro. Fischio Finale sullo 0 a 0 con San Siro che riempie di fischi i suoi uomini.

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  • Inter-Roma ultime e probabili formazioni. Gasp difesa a 3, Roma Bojan c’è

    Inter-Roma ultime e probabili formazioni. Gasp difesa a 3, Roma Bojan c’è

    Si salvi chi può titolava stamane la Gazzetta Sportiva in merito alla sfida di stasera tra Inter e Roma. Considerando che siamo solo alla seconda di campionato (terza senza contare la prima da recuperare) sembra davvero folle, iniziare a pensare di parlare di crisi da ambo le parti. Ovviamente non ci si deve nascondere dietro un dito, dove i problemi sono molto evidenti sia in casa Inter che a Trigoria dove Luis Enrique ancora deve far breccia nel cuore dei tifosi, e dei risultati. Gasperini sembra essere appeso ad un filo, perché 3 sconfitte di seguito dei nerazzurri non si vedevano da un secolo, e i tempi d’oro targati Mourinho sembrano essere già un ricordo sbiadito. Incassata una fiducia ‘condizionata’ da Moratti il tecnico riproporrà molto probabilmente uno schema difensivo a 3 uomini. Mentre per quanto riguarda Luis Enrique nell’ultima conferenza stampa si è detto molto fiducioso del lavoro dei suoi ragazzi, e alla domanda che cosa mancasse a questa Roma ha riposto in maniera ironica: Cosa ci manca? Fare un gol più degli avversari, già questo sarebbe sufficiente”.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre scenderanno in campo:

    INTER- Gasperini vede più nero che azzurro, e in questi soli due giorni di tempo per preparare la partita dopo la sconfitta bruciante contro il Trabzonspor, ha nuovamente ricevuto una fiducia temporanea dai vertici societari e anche dal presidente Moratti stesso. È previsto dunque un  nuovo cambio di modulo con il ritorno alla tanto criticata difesa a 3,con una variazione in mediana cercando di utilizzare interpreti diversi e sfruttando al massimo i giocatori disponibili, viste le assenze pesanti di Stankovic e Thiago Motta per il centrocampo e Chivu per il reparto difensivo. Tra i pali scenderà in campo il brasiliano Julio Cesar, mentre la linea difensiva che torna ad essere composta da soli 3 uomini vedrà schierati Samuel centrale e Lucio e Ranocchia ai lati dell’argentino. Le novità arrivano dal centrocampo dove sembra essere prevista una maggiore copertura al centro con un doppio mediano dove Cambiasso dovrebbe essere affiancato da Zanetti, mentre sulle corsie laterali ci dovrebbe essere l’assistenza di Nagatomo da un lato e Obi dall’altro. Ruolo da trequartista puro per Sneijder che nel progetto di Gasperini inizia a diventare davvero indispensabile, a supporto del tandem d’attacco composto da Milito e Forlan.

    ROMA- Vincere a San Siro per la vecchia Roma non sarebbe stato un problema, anzi, sarebbe stato quasi un ripetersi di un’abitudine consolidata negli anni. Stasera però sarà diverso, perché le ultime uscite stagionali della nuova Roma modello spagnolo non hanno convinto e cosa più importante non hanno portato risultati utili. Luis Enrique però sembra avere dalla sua parte una fiducia societaria maggiore rispetto al collega nerazzurro, con il progetto Roma che se ancora stenta a decollare potrebbe essere solo per una questione di tempo. I nuovi proprietari americani sono stati molto chiari, il tecnico spagnolo ha piena fiducia, ma necessita del giusto tempo per raccogliere i frutti del suo lavoro. Nel dettaglio stasera il tecnico spagnolo punta ancora forte sul nuovo modulo con 3 attaccanti, considerando il gioco offensivo come un dogma. L’undici giallorosso che scenderà in campo dovrebbe essere così composto: L’olandese Stekelenburg a difendere la porta, difesa a quattro con Burdisso e Heinze centrali (Juan è ancora alle prese con l’ultimo infortunio), Cassetti e Rosi agiranno sugli esterni vista la squalifica di Josè Angel. Il centrocampo passa nelle mani di Daniele De Rossi sempre più al centro del nuovo progetto, supportato dall’evergreen Perrotta e dal nuovo talento Pjanic. Il terzetto davanti vede il capitano Totti al centro, con Bojan e l’italoargentino Osvaldo alla ricerca del suo primo gol da romanista.

    INTER (3-5-2) Julio Cesar; Lucio, Samuel, Ranocchia; Nagatomo, Zanetti, Sneijder, Cambiasso, Obi; Milito, Forlan.

    A disp.: Castellazzi, Faraoni, Jonathan, Alvarez, Coutinho, Pazzini, Zarate.

    All.: Gasperini.

    Indisponibili: Viviano (6 mesi), Cordoba (7 giorni), Chivu (5 giorni), Stankovic (5 giorni), Thiago Motta (15 giorni), Poli (15 giorni), Maicon (10 giorni).

    Squalificati: nessuno.

    ROMA(4-3-3) Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Cassetti; Perrotta, De Rossi, Pjanic; Bojan, Totti, Borriello.

    A disp.: Lobont, Kjaer, Gago, Taddei,Pizarro,  Borini, Osvaldo.

    All: Luis Enrique.

    Indisponibili: Cicinho (15 giorni), Juan (15 giorni).

    Squalificati: Angel (1 giornata).

  • Pagelle Inter-Trabzonspor: Alvarez e Zarate bocciati

    Pagelle Inter-Trabzonspor: Alvarez e Zarate bocciati

    Pagelle INTER Julio Cesar 5 in realtà dovrebbe essere senza voto fino al gol di Celuska poiché praticamente gioca quasi 80 minuti da spettatore puro, senza rischiare nulla e senza essere mai chiamato in causa. Poi, sassata di Altintop, dove a salvarlo ci pensa la traversa, e sulla ribatutta sul tiro di Celuska sembra essere fin troppo poco reattivo, soprattutto considerando la velocità della conclusione, davvero non irresistibile. Dopo il gol di Pinilla dove ha ammesso le sue colpe ci si sarebbe aspettato un riscatto, e non una ricaduta da uno come lui. Delude. Sneijder 6,5 Riesce a dare il meglio di sé nonostante giochi largo nel tridente disegnato da Gasperini, e quando può si accentra per ricoprire la posizione del trequartista quasi cucita sulla sua pelle. Dai suoi piedi partono quasi tutte le azioni pericolose della partita, ma non riesce mai ad essere incisivo come dovrebbe. Inefficace anche sulle molte punizione battute, confermando la serata no. Accusa dolori alla coscia nel finale, ma nonostante tutto stringe i denti e continua a giocare.

    Wesley Sneijder ©Inter.it
    Pazzini 5,5 Queste dovrebbero essere le sue serate, dove il Pazzo entra in area e diventa devastante. Invece sbaglia moltissimi palloni, e quando ha l’occasione per metterla dentro svirgola clamorosamente mancando il tocco con il pallone. Spreca un’altra occasione quando viene fermato per un fuorigioco che non c’è, calciando praticamente sul corpo di Tolga in uscita.  Debutto nell’Europa che conta senza gol. Zarate 5 conferma ancora una volta con una pessima prestazione l’occhio lungo di Reja, che aveva deciso di escluderlo dal progetto Lazio perché non in grado di giocare in una big. Non gli riesce praticamente nulla, e ogni pallone che tocca lo perde, provando dribbling inutili e senza successo. Nel primo tempo mostra anche il suo egoismo puro non servendo l’assist per Pazzini libero sulla destra, cercando di infilarsi in mezzo ai due difensori avversari. Rimandato. Milito 5,5 Stesso voto di Pazzini, poiché nonostante i buoni movimenti e i buoni propositi mostrati con il suo ingresso in campo, anche il Principe è capace di divorarsi un gol fatto solo davanti a Tolga calciando male e facendosi parare la conclusione in due tempi. Sbaglia anche di testa un gol che due anni fa avrebbe fatto ad occhi chiusi. La doppietta contro il Palermo era solo un fuoco di paglia? La risposta alla domanda se Milito stia tornando ai suoi livelli è ancora un mistero. Solo il tempo ci saprà dire se l’Inter ha già sostituto di Eto’o in casa Alvarez 4 Leggero, molle, arrendevole, etc. tutti sinonimi di un giocatore che doveva essere il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva nerazzurra. Figuriamoci a questo punto verrebbe da dire. Giocatore senza ombra di dubbio di doti tecniche fuori dal comune, ma come insegna l’esperienza di Coutinho nella passata stagione in serie A senza cattiveria e grinta non si va avanti. Pagelle TRABZONSPOR Tolga 7,5 Man of the match, il migliore dei suoi in assoluto! Compie autentici miracoli e bellissime parate prima su Zarate nel primo tempo, poi su Pazzini nonostante un fuorigioco inesistente. Non bastasse nella ripresa toglie un gol fatto anche al Principe Milito, lasciandolo a bocca aperta. Nel finale chiude lo specchio della porta anche a Coutinho e con lui muoiono tutte le speranze nerazzurre. La partita della vita a San Siro: Idolo turco! Celuska 6,5 Ce..chi? Incredibile che abbia giocato anche nel Palermo sei mesi racimolando una presenza ufficiale e adesso sale all’onore delle cronache per aver demolito l’Inter in casa propria. Terzino destro che si fa trovare pronto e aiuta sia in fase di contenimento che di spinta. Rapidissimo e letale sulla ribattuta di Altintop, cerca e trova un gol chirurgico con la complicità della difesa nerazzurra. Vittek 6 Entra al posto di Paulo Henrique, e si fa notare fin da subito. Fisicamente devastante e con la fama di killer d’area fa subito a sportellate con Lucio senza risparmiarsi mai. Cambio azzeccassimo per l’allenatore che cercava un attaccante in grado di far fiatare la squadra, rallentare il gioco e tenere la palla. Altintop  5,5 Assolutamente inesistente per tutto il primo tempo, riesce a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto nella ripresa, e la prima palla buona che gli capita la stampa con tutta la forza sulla traversa. Dal suo tiro nascerà l’azione del gol del vantaggio turco.