Juan Sebastian Veron da l’addio al mondo del calcio, confermando gli ultimi rumors sul suo ritiro ai microfoni argentini, motivando la fine della sua carriera con i troppi guai fisici dopo l’ultimo intervento subito alla caviglia destra, infortunio mai recuperato totalmente che lo ha tormentato negli ultimi mesi. L’ultima partita della ‘Brujita’ con la maglia dell’Estudiantes de La Plata è fissata in data 31 Ottobre nel match contro il Racing de Avellaneda, per chiudere un cerchio. Una carriera davvero importante per un giocatore che si è fatto amare ed apprezzare ovunque sia andato, con il suo carattere forte e grintoso da buon Argentino. CARRIERA- Cresciuto calcisticamente in Argentina e più precisamente nell’Estudiantes, è passato in seguito a vestire la maglia del Boca, prima di approdare in Europa alla corte della Sampdoria. Una volta in Italia, è noto a tutti il suo trasferimento alla corte del Parma, con cui ha vinto trofei importanti come una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Diventato un top player, fu inevitabile il suo passaggio alla Lazio di Cragnotti, dove divenne un idolo dei tifosi, riuscendo ad aggiungere al suo palmares uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e anche una Europea. Nel 2001 viene acquistato per una cifra vicina alle 28 milioni di sterline dal Manchester United, ma l’impatto con il calcio inglese non è affatto positivo, e Veron delude le aspettative. Negli anni a seguire il trasferimento al Chelsea e poi il ritorno in Italia con il prestito all’Inter, dove con Mancini in panchina ritrova lo spazio che merita. Nel 2006 abbandona l’Italia e torna a solcare i campi argentini legandosi all’Estudiantes fino al 2012, club con cui vince la Libertadores nel 2009. FUTURO- Appese le scarpette al chiodo cosa farà la Brujita si saranno chiesti in molti? Per quanto riguarda il futuro prossimo di Veron, la stampa sudamericana parla già di un possibile ruolo come direttore delle Nazionali in base al buonissimo rapporto che lo lega con l’attuale c.t. della Seleccion Alejandro Sabella.
Autore: Antonio Trementozzi
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Inter in crisi? La verità dopo la sosta
Milano in crisi titolava stamane la Gazzetta dello Sport in riferimento alle pessime prestazioni di Inter e Milan e in merito alla somma dei loro punti in classifica (9 sommando i 4 dei nerazzurri e i 5 dei rossoneri) che davvero sono più di un segnale di allarme. A questo punto mai più gradita fu la sosta delle Nazionali! Due settimane per ricaricare le batterie, il morale e permettere agli infortunati di recuperare al meglio per tornare a dare il giusto apporto a squadre prive di qualità e con poca corsa nelle gambe. PROBLEMI?-L’Inter con l’arrivo di Ranieri, il ‘normalizzatore’, nelle ultime due partite in trasferta contro il Bologna e in Champions con il Cska di Mosca, sembrava aver smaltito le scorie della precedente gestione Gasperini, invece il tonfo casalingo contro il Napoli materializza nuovamente le paure svanite dopo la sfida contro il Novara. Attenzione però, la valutazione dei nerazzurri deve essere il più oggettiva possibile, considerando come nei primi 40 minuti l’Inter (anche grazie al rientro di uno straripante Maicon) abbia dominato, creato molto e preso le redini della partita in mano. Gli errori di Rocchi sul primo giallo di Obi e sul rigore inesistente hanno ovviamente condizionato e indirizzato la partita a favore del Napoli. Ovviamente sbilanciandosi pericolosamente davanti per cercare la rimonta, l’Inter ha mostrato il fianco ad un Napoli che ha giocato una partita perfetta, fatta di attese e ripartenze fulminee. Quello che deve far preoccupare i tifosi nerazzurri sono i moltissimi gol subiti da una delle difese più forti di sempre, dove oggi l’Inter risulta aver la retroguardia più vulnerabile della Serie A. Gli errori di Nagatomo, o di Lucio sono evidenti e su questo Ranieri dovrà lavorare molto per dare al reparto quella solidità che ogni grande squadra ha come marchio di fabbrica. SOSTA E RIENTRI- Come già detto in precedenza, una mano potrebbe proprio arrivare dalla sosta e dalle sfide delle Nazionali, dando maggior tempo agli infortunati di recuperare e a ‘Mr.Wolf’ Ranieri di aggiustare i problemi su citati. Il ritorno di Sneijder sarà più che fondamentale, dove per sopperire alla pesante assenza dell’olandese Ranieri ha provato a inserire Alvarez nel ruolo di trequartista, ottenendo due prestazioni assolutamente lontane dal soprannome del ragazzo “Maravilla”. Inoltre dopo la sosta ci sarà anche il rientro di Dejan Stankovic, insieme a Thiago Motta e Poli, per inserire forze fresche in mediana e far rifiatare giocatori come Cambiasso e Zanetti che non hanno saltato nemmeno una partita. Con la squadra al completo sicuramente l’Inter di Ranieri saprà risalire la china della classifica e chissà se riuscirà ad avere una voce in capitolo su uno scudetto che a parer dei molti tifosi italiani sembra essere già in mano a Juve o Napoli. MERCATO SBAGLIATO- Il vero errore dei nerazzurri oltre a voler scegliere un tecnico come Gasperini che aveva nel suo Dna il 3-4-3, difficilmente realizzabile con la rosa nerazzurra, è stato vendere Eto’o negli ultimi giorni di mercato, e cercare di sostituire campioni come Sneijder e Maicon con giovani di promessa come Alvarez e Jonathan. Se il primo qualcosina di buono l’ha fatto intravedere, per il secondo il giudizio sarebbe impietoso. Anche l’acquisto di Forlan lascia molti dubbi, considerando come l’uruguaiano abbia una carta d’identità pesante, e come ancora ad oggi non sia riuscito a essere decisivo come dovrebbe, collezionando una serie di prestazioni che portano il tifoso nerazzurro a fare paragoni impossibili con il bomber Eto’o. Lasciando per ultimo l’acquisto di Zarate, di difficile collocazione nello scacchiere nerazzurro, per il nuovo modulo che vede l’utilizzo di due punte come Pazzini e uno tra Milito e Forlan. Con il senno di poi la domanda sorge spontanea: con gli stessi soldi spesi per Alvarez puntare su Inler sembrava così assurdo?
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Pagelle Fiorentina-Lazio: Cerci da Nazionale, Klose incubo viola!
Una Lazio guerriera, che non si arrende mai nemmeno di fronte alle difficoltà è quella che si è vista in campo all’Artemio Franchi di Firenze, contro una Fiorentina che senza dubbio sembrava potesse essere devastante grazie al tridente offensivo Cerci-Jovetic- Vargas. Partita a due facce con i Viola che partono a mille e trovano il vantaggio proprio con uno scatenato Cerci, per poi calare e farsi rimontare nel finale di primo tempo da Hernanes. Stessa musica nella ripresa con la Lazio che viene fuori nel suo momento peggiore grazie ad una splendida mossa tattica di Reja e a una zuccata vincente di Klose, che ammutolisce lo stadio che fino a pochi istanti prima l’aveva fischiato per tutta la partita (vecchi ricordi di un passato bavarese, con l’eliminazione della Fiorentina in Champions). Considerando come i biancocelesti avessero giocato solo giovedì e fossero rientrati in Italia venerdì mattina, questa vittoria vale molto di più dei soliti tre punti, a livello di morale. Reja sicuramente non passerà un’altra settimana da contestato in casa! PAGELLE FIORENTINA Cerci 7 Partita davvero devastante la sua. Corre, salta l’uomo e serve grandi assist per i compagni: il giocatore perfetto, e se non bastasse segna anche il primo gol portando i suoi in vantaggio. Nel finale avrebbe l’occasione del 2 a 1, ma si fa murare il tiro da Lulic. Prestazione che profuma di convocazione in azzurro. Boruc 6,5 Forse sul primo gol di Hernanes avrebbe potuto fare di più, ma poi nel corso della partita è davvero un portento, riuscendo a chiudere lo specchio della porta con parate davvero importanti. Tiene a galla la Fiorentina ma non ha colpe sul secondo gol di Klose. Beherami 6 Buona prestazione, condita con tanta corsa, molti palloni recuperati, e buone aperture per i compagni. Si sta rivelando un ottimo acquisto per la Fiorentina. Gioca da ex ma non sento il peso della rivincita personale. Jovetic 6,5 Si batte come un leone in mezzo al campo, ma la posizione al centro del reparto offensivo non gli calza proprio a pennello, ed è come un po’ spaesato. Nonostante tutto regala l’assist per Cerci sul primo gol, e quando può salta gli avversarsi con giocate di classe che fanno impazzire il pubblico. Qualche buona conclusione da lontano, ma gli manca lo spunto vincente in una partita dove si è sentita tanto l’assenza di Gilardino. PAGELLE LAZIO Hernanes 7,5 Man of the match, il profeta sta tornando ai suoi livelli dello scorso anno, tirando fuori una prestazione da applausi condita da giocate di classe, lucidità, buoni spunti e soprattutto un gol che rimette la Lazio in partita. Klose 6,5 Sembra non esistere per tutto il primo tempo, quasi annaspando da solo lì davanti poco e mal supportato da Cissè. Nella ripresa con il cambio e l’ingresso di Matuzalem cambia la musica e in pochi istanti si crea un paio di occasioni utili a segnare. Preludio del gol della rimonta quando schiaccia con una zuccata vincente battendo da sotto porta Boruc e regalando il vantaggio ai suoi. Incubo Viola! Cissè 5 Brutta partita per l’idolo della curva che non riesce mai a trovare lo spazio per far male, e sbaglia giocate che di solito sarebbero semplicissime per uno come lui. Molto fuori dal gioco viene sostituito da Reja che azzecca perfettamente il cambio preferendogli Matuzalem. Dias 6,5 Grande partita per il centrale argentino che riesce a dettare i tempi alla difesa e non fa passare mai Silva nel finale tenendogli testa in ogni occasione. Ammonito nei primi minuti gioca una partita molto intelligente, sfiorando anche il gol di testa, solo grazie ad una pronta risposta di Boruc.
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Fiorentina punita ancora da Klose. Lazio corsara al Franchi
Il verdetto del Franchi è chiaro: la Lazio ci ha creduto di più e ha battuto con una grande rimonta una buona Fiorentina in una partita tutt’altro che facile. Al primo gol di Cerci risponde prima Hernanes e poi Klose nella ripresa, completando una remuntada perfetta. Decisivo il cambio di Reja che ha tolto uno spento Cissè e inserito nel momento di maggiore sofferenza per i suoi, un centrocampista con Matuzalem che ha ridato i giusti equilibri ai biancocelesti. Bellissima invece la prestazione di Cerci per i viola che ha dimostrato davvero di meritarsi una convocazione in azzurro, lanciando un chiaro messaggio a Prandelli. Per quanto riguarda le scelte dei due tecnici, le prime novità rispetto alle probabili formazioni per la Fiorentina arrivano in difesa con De Silvestri che vince il ballottaggio con Cassani e con Jovetic che scala al centro dell’attacco con Cerci e Vargas sugli esterni. Per i biancocelesti Reja in difesa sceglie Dias (che recupera e stringe i denti) in coppia con Stankevicius, spostando Radu sulla fascia. Invariato il centrocampo e l’attacco con la premiata ditta Cissè-Klose pronti a far male. PRIMO TEMPO – Buona Fiorentina nei primi minuti con il piglio di una grande squadra riesce a contenere il gioco della Lazio e a giocare in velocità sugli spunti di Vargas e Cerci. È proprio al minuto 8’ che i Viola passano in vantaggio: su una bellissima apertura di Montolivo Jovetic rimette al volo un bel pallone in mezzo per trovare Cerci che calcia a botta sicura e batte Marchetti. L’attaccante esterno sembra essere davvero in forma e conferma la sua vena realizzativa segnando la sua terza rete casalinga al Franchi. La Lazio è fin troppo arrendevole, provando troppo spesso il lancio lungo verso le punte, rinunciando a far girare la palla, con un gioco sterile. La sveglia arriva poco prima della mezz’ora con i biancocelesti che aumentano il ritmo di gioco e sugli sviluppi di un’azione prolungata trovano la rete del pari grazie a una bella giocata di Hernanes, il brasiliano riesce a entrare in area e trovare il varco per calciare e sorprendere Boruc con un rasoterra all’angolo basso. La prima frazione di gioco finisce con le squadre in pareggio, Fiorentina arrembante per metà primo tempo e poi una Lazio svegliata dal gol di Hernanes e che ha decisamente cambiato marcia. SECONDO TEMPO – Squadre in campo nella ripresa senza sostituzioni e quindi con le stesse formazioni. Nei primissimi minuti sembra continuare il bel momento della Lazio, che sfiora il gol con Dias sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Boruc si ripete ed evita ancora il gol con un’ottima parata sul colpo di testa del centrale argentino. Mihaijlovic prova il cambio al 10’ togliendo Vargas e inserendo una prima punta centrale di peso come il ‘Tanke’ Santiago Silva, spostando Jovetic sull’esterno. Cerci sulla corsia laterale è davvero incontenibile e riesce quasi sempre ad arrivare sul fondo e servire assist per i compagni di reparto, con Reja preoccupatissimo per le continue sortite viola. L’occasione per la Fiorentina di passare in vantaggio arriva al 23’ dopo un liscio di Lulic, il pallone arriva proprio sui piedi di Cerci che, solo davanti a Marchetti, calcia a botta sicura ma trova un intervento miracoloso di Lulic che gli chiude lo specchio della porta. I biancocelesti come nel primo tempo crescono nel finale e il colpo del ko arriva da Miroslav Klose che porta i suoi alla rimonta perfetta sul 2-1. Cross dalla fascia, sponda aerea di Sculli che serve il bomber teutonico libero di schiacciare di testa e battere Boruc con la freddezza di un killer. Nel finale si assiste solo ad un lungo possesso palla biancoceleste con una Fiorentina molto stanca e senza le forze per rispondere al gol subito.
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Fiorentina-Lazio, probabili formazioni: Jovetic centrale o esterno?
Partita dal sapore particolare per Mihaijlovic, che affronterà oggi pomeriggio al Franchi con la Fiorentina, la sua ex Lazio. I viola sono reduci da un buon avvio di campionato, avendo vinto prima con il Parma e poi avendo strappato un ottimo punto nel pareggio casalingo contro il Napoli. Queste ultime prestazioni e risultati hanno riacceso la voglia dei tifosi fiorentini che dopo l’ultima stagione era un po’ calata. La Lazio invece dopo il bell’inizio contro il Milan ha un po’ deluso le aspettative, anche in Europa League dove nell’ultimo turno contro i portoghesi dello Sporting Lisbona ha incassato la prima sconfitta europea. Reja non può assolutamente dirsi soddisfatto considerando come per gran parte della partita lo Sporting abbia giocato in inferiorità numerica e soprattutto in merito al numero di occasioni da rete sprecate dai suoi, apparsi un po’ opachi sotto porta. Vediamo nel dettaglio le probabili formazioni che scenderanno in campo oggi: FIORENTINA- Mihaijlovic nella conferenza stampa prepartita è stato molto chiaro, caricando la squadra per cercare di portare i 3 punti a casa e rimanere nella parte alta della classifica:“Per noi sarà il primo esame di maturità. Vogliamo vincere e rimanere in alto in classifica. Klose? E’ un grandissimo calciatore, ma dovremo stare attenti a tutta la Lazio. La squadra di Reja è maggiormente pericolosa fuori casa quando può avere spazi per il contropiede”. Per quanto riguarda la formazione da scegliere, il tecnico serbo ha in mente un 4-3-3 con l’unico dubbio su Jovetic, se schierarlo come prima punta e quindi affiancargli ai lati Cerci e Vargas avanzato dal suo ruolo naturale. In caso Jo-Jo dovesse agire da esterno, l’attaccante centrale sarà il ‘Tanke’ Santiago Silva, supportato da Cerci sull’altra corsia e di conseguenza con un centrocampista in meno. Difesa confermata con Natali e Gamberini centrali e Pasqual e Cassani a dare aiuto sulle corsie laterali. Centrocampo a tre con al centro il contestatissimo dai tifosi viola Riccardo Montolivo, supportato ai lati da l’ex di turno Beherami e da Lazzari. Sul tridente offensivo è già stato detto tutto con l’unico dubbio sulla posizione del gioiellino Jovetic. LAZIO- I biancocelesti sono partiti per la trasferta di Firenze lasciando a casa Mauri e Biava alle prese con diversi infortuni, nella speranza di rivederli in campo per il derby contro la Roma. Stringe i denti e dovrebbe giocare fin dal primo minuto Dias, che sta soffrendo per un’infiammazione al ginocchio, mentre le buone notizie arrivano dal recupero e dal ritorno in campo di Radu. Per spronare i tifosi e giustificare come ancora non sia arrivata la prima vittoria casalinga della stagione, il tecnico biancoceleste ha spiegato come i primi 3 punti all’Olimpico arriveranno: “alla prossima gara casalinga, e voi sapete qual è” con un chiaro riferimento al derby. La scelta del modulo vede l’utilizzo di un 4-3-2-1, con una difesa blindata con il dubbio Dias, che se non dovesse farcela sarà sostituito da Diakite, affiancato da Radu, con Konko e Lulic sugli esterni. Linea a tre nel centrocampo di contenimento con Ledesma al centro e Brocchi e Gonzalez più spostati verso l’esterno. Matuzalem parte dalla panchina per un affaticamento accusato ai flessori della coscia destra. Il reparto avanzato vede il profeta Hernanes nel suo ruolo più congeniale a supporto delle punte, con Cissè che parte leggermente decentrato in coppia con il bomber di razza teutonico Klose. FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari; Cerci, Jovetic, Vargas. A disposizione: Neto, De Silvestri, Nastasic, Romulo, Munari, Kharja, Silva. Allenatore: Mihajlovic LAZIO (4-3-2-1): Marchetti; Konko, Diakité, Radu, Lulic; Gonzalez, Ledesma, Brocchi; Hernanes; Klose, Cissé. A disposizione: Bizzarri, Stankevicius, Dias, Matuzalem, Sculli, Rocchi, Kozak. Allenatore: Reja Dichiarazioni tratte da: Gazzetta dello Sport
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Cska-Inter 2-3, le pagelle. Bene Cambiasso e Zarate
L’Inter torna a sorridere fuori dall’Italia, dopo la bruttissima sconfitta europea contro il Trabzonspor, vince soffrendo in terra russa, battendo di misura un Cska davvero determinato. Ranieri è riuscito a far quadrare una squadra che nelle ultime apparizioni sembrava come smarrita, ridando ad ogni singolo giocatore il ruolo adatto alle sue caratteristiche. C’è da migliorare e il tecnico di San Saba è il primo a saperlo, soprattutto in fase difensiva dove si sono visti errori davvero grossolani, ma i rientri di Stankovic, Thiago Motta, Sneijder e soci ridaranno quel giusto equilibrio che ancora manca alla squadra. Complimenti sinceri ad un tecnico che in così poco tempo ha saputo trasformare una squadra che sembrava assolutamente ridimensionata. Pagelle Inter Julio Cesar 5 Fa una bellissima parata sulla veloce e potente girata di Dazgoev nel primo tempo, e poi sbaglia sulla punizione calciata dello stesso calciatore russo, posizionando troppi uomini in barriera. Errore che non gli permette di vedere la palla partire, costringendolo ad anticipare la parata, si butta sul secondo palo prendendo un gol da ‘pollo’ con un tiro centrale. Troppi errori per uno come lui, nella speranza che non segua la stessa parabola discendente del suo amico e connazionale Dida. Nagatomo 6.5 Cambio di passo devastante stasera per il terzino nipponico più amato dal Sol Levante. Contiene bene e con diligenza le avanzate russe nel primo tempo concedendosi una sgroppata e un bel dribbling che mettono il Pazzo nelle condizioni di segnare il 2-0. Nella ripresa cala visibilmente e non spinge più in fase offensiva come dovrebbe. Cambiasso 7 Ancora una volta man of the match, senza segnare un gol ma assolutamente determinante per la vittoria nella partita. Diga centrale davanti alla difesa nel primo tempo non fa passare un pallone, poi nella ripresa quando la squadra si abbassa soffre come tutti, ma è l’unico a rubare palla e cercare di far ripartire i suoi. Vede che Alvarez da trequartista non rende come dovrebbe e si inventa l’assist per Zarate servendogli la palla con il contagiri, che il compagno mette in rete ringraziando. Pazzini 6,5 Primo gol europeo per il Pazzo quasi a voler dimostrare quanto fosse ‘pazzo’ Gasperini a non farlo giocare. La rete è confezionata da Nagatomo, lui deve solo toccare il pallone e mandarla in rete: la specialità di casa Pazzini! Lotta e si batte in attacco ma non trova fortuna, anzi nel finale di primo tempo mette male il piede a terra e si infortuna alla caviglia destra. Zarate 7 Tutti lo aspettavano e lui si è fatto desiderare un po’ troppo. Appena entrato prova una delle sue giocate con il dribbling sullo stresso e un gran tiro neutralizzato da Gabulov. Nel finale, soltanto un minuto dopo il gol di Vagner Love, stoppa un pallone in corsa si libera del difensore e fa partire un gran sinistro che buca la rete e fa scendere un silenzio beffardo su tutto lo stadio. Quale miglior modo per segnare la sua prima rete in nerazzurro? Pagelle Cska Mosca Gabulov 5,5 Arriva per sostituire Akinfeev, ma non ha un cliente facile con l’Inter. Brutta uscita nei primissimi minuti con la quale regala senza volerlo il pallone sui piedi di Lucio, che a porta spalancata non sbaglia. Si rifà con diverse parate nel corso della partita, chiudendo lo specchio della porta a Obi e Zarate. Senza particolari colpe sugli altri due gol Oliseh 6,5 Corre in continuazione e senza sosta per tutti i 90 minuti, agendo sia in fase di copertura sia in fase offensiva. Crea moltissimi problemi alla retroguardia nerazzurra, riuscendo con le sue giocate e le accelerazioni sempre a saltare l’uomo e a creare superiorità numerica. Dzagoev 7 Gioellino russo dotato di classe e talento puro. Furbo sul gol quando capisce che Julio Cesar non avrebbe visto partire la palla, calcia centrale e di potenza. Mostra di avere molta personalità prendendo in mano le chiavi del centrocampo russo. Vagner Love 6,5 Tra le sue vittime preferite c’è sicuramente l’Inter e ancora una volta per ribadire tale concetto stasera mette a segno una bellissima rete. Salta di netto Lucio e fa partire una rasoiata letale che si insacca all’angolino basso, imprendibile per Julio Cesar. Capelli a parte è davvero un gran giocatore!
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Zarate salva l’Inter, a Mosca è 3-2
Ancora una vittoria per Claudio Ranieri che sembra aver trovato la formula magica per far tornare a vincere la ‘sua’ Inter. Niente magie e niente trucchi per il tecnico romano che riesce a ridare le giuste motivazioni ai suoi giocatori riuscendo soprattutto a far giocare ogni interprete nella sua posizione migliore, facendo rendere i campioni al loro meglio. Ancora una volta gli uomini decisivi sono Cambiasso e Pazzini autori di una partita splendida, con Zarate che chiamato in causa non delude e rimette in sesto una partita che stava sfuggendo di mano, realizzando il suo primo gol in nerazzurro. Qualche ombra su Julio Cesar ma il tifoso nerazzurro saprà perdonargli senz’altro l’erroraccio sul primo gol dei russi. Ranieri a causa degli infortuni ha poca scelta per la formazione, e come era prevedibile schiera un 4-4-2 con il trequartista dando le chiavi del gioco nerazzurro all’argentino Alvarez. Nel Cska, confermato lo schieramento previsto, Slutsky manda in campo, Mamaev con Oliseh sulle fasce a centrocampo, Vagner Love e Doumbia in attacco con il supporto di Dzagoev. PRIMO TEMPO – Parte benissimo l’Inter formato europeo di Ranieri, riuscendo a trovare il gol nei primissimi minuti alla prima vera occasione, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo il portiere Gabulov esce in maniera sciagurata e la palla arriva sui piedi di Lucio che a porta vuota calcia e fa esultare i suoi compagni. Nerazzurri che sembrano in partita e, subito dopo la prima rete, arriva un’altra bella occasione dai piedi di Pazzini che in veste di assist man serve un cross perfetto per Obi che schiaccia di testa e si fa negare il gol da una bella parata di Gabulov. Bella e pratica la nuova Inter al 22’ con Nagatomo che scatta sulla fascia si libera di un avversario e serve un pallone solo da inserire in rete per Pazzini. Il Pazzo sottoporta è infallibile e segna il suo primo gol europeo con la maglia nerazzurra. Ranieri soddisfatto e Inter in vantaggio per 2-0. I primi brividi per la difesa nerazzurra arrivano alla mezz’ora con Dzagoev che riesce ad aggirare Samuel e calciare al volo un gran tiro su cui compie una bella parata Julio Cesar. Poco dopo lo stesso giocatore russo riapre i sogni di speranza del Cska, calciando dal limite dell’area una punizione forte e centrale sulla quale Julio Cesar si tuffa completamente fuori tempo. SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa e formazioni confermate. L’unica novità arriva nei primissimi minuti del secondo tempo con il cambio Pazzini per Zarate, con l’ex doriano che aveva accusato un fastidio nella prima parte della partita alla caviglia. Seconda frazione di gioco con un Cska più pericoloso e che si butta a testa bassa in avanti con convinzione nella metà campo interista. Nerazzurri che sembrano essere quasi spaventati e di conseguenza si abbassano troppo. L’Inter soffre moltissimo e il Cska ne approfitta muovendo bene la palla e stazionando con assoluta continuità nella metà campo nerazzurra. Brutto momento per la squadra di Ranieri che sembra davvero spaesata e con un Alvarez assolutamente fuori da ogni schema. L’occasione d’oro arriva nel momento peggiore per i nerazzurri proprio con Alvarez in area che calcia e si fa parare il tiro da Gabulov, la palla ribattuta rimpalla sul ginocchio di Milito e si allontana dall’area. Buio pesto per l’Inter al 76’ con Vanger Love che salta con facilità assurda Lucio e fa partire un destro letale che si insacca alle spalle di Julio Cesar per il pareggio. Ci pensa però Maurito Zarate a far tornare la luce al 78’, quando con una bellissima verticalizzazione di Cambiasso, la punta argentina stoppa in corsa e calcia al volo col mancino, realizzando una rete bellissima che ammutolisce lo stadio per il 3-2 finale che permette all’Inter di conquistare i primi 3 punti, pesantissimi, nel proprio girone. IL VIDEO
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Cska Mosca-Inter, Coutinho o Alvarez con Milito e Pazzini?
È in arrivo un altro banco di prova importante per Claudio Ranieri per dimostrare che la sua ‘cura’ abbia guarito definitivamente l’Inter. Stasera in terra russa, precisamente presso lo stadio Luzhniki, i nerazzurri scenderanno in campo per il secondo match di Champions League contro il Cska di Mosca, con l’unico obiettivo di tornare a Milano con i 3 punti. Trasferta assolutamente non paragonabile all’ultima contro il Bologna viste le molte insidie che la squadra russa può mettere in campo, quindi toccherà proprio a Ranieri saper dimostrare che le motivazioni europee nerazzurre siano più forti della sfortuna e soprattutto degli infortuni. Senza Sneijder, Forlan, Stankovic, Maicon e l’ultimo infortunio di Ranocchia, Ranieri dovrà ridisegnare un’Inter che dovrà scendere in campo per cancellare la figuraccia europea subita contro il Trabzonspor e ridare l’immagine vincente dei nerazzurri, nel teatro della Champions League. Lanciando anche un occhio alla prossima sfida di campionato dove l’Inter dovrà vedersela contro il Napoli! CSKA MOSCA– Il tecnico dei russi Slutsky sa benissimo che l’Inter odierna è la lontana parente di quella affrontata nell’anno della vittoria della Champions, ma nonostante tutto predica calma e attenzione, puntualizzando come con il cambio in panchina e soprattutto l’arrivo di Ranieri abbiano portato nuove motivazioni e dato una marcia in più ai giocatori. Per quanto riguarda il modulo Slutsky dovrebbe adottare un 4-3-1-2 scegliendo un attacco con due punte e un trequartista ad agire alle spalle del reparto offensivo. Nel dettaglio, linea difensiva a quattro con Nababkin, V.Berezutski, Ignasevich e uno tra Semberas o l’altro fratello Berezutski; linea di centrocampo con Mamaev, Aldonin, Tosic e il giocatore con più talento e fantasia Dzagoev. In attacco spazio a Doumbia e alla vecchia conoscenza (già a segno contro i nerazzurri) Wagner Love. INTER- Sembra non finire mai la lista degli indisponibili di Mr. Ranieri che oltre ai soliti infortunati Stankovic e Maicon che non recuperano per questa difficile trasferta, si aggiunge proprio al’ultimo momento l’infortunio di Andrea Ranocchia. Il difensore italiano ha accusato un fastidio nell’allenamento di rifinitura di ieri, ed è stato subito sottoposto ad esami specifici dallo staff medico guidato dal responsabile Franco Combi, che hanno evidenziato uno stiramento all’adduttore della coscia sinistra. Out Stankovic, Thiago Motta, Sneijder, Poli, e con un Obi recuperato ma non al meglio ci sono assolutamente pochi dubbi per quanto riguarda la formazione visto il numero esiguo degli uomini a disposizione. Considerando anche come Muntari sia stato messo fuori dalla lista Champions e Forlan non sia schierabile, staserà Ranieri dovrà davvero far scendere un’Inter inedita in campo. L’idea di base è un 4-4-2, con l’unico punto interrogativo se schierare il trequartista o la linea a quattro di centrocampo, lasciando spazio alla corsa degli esterni. Nel primo caso il posto dietro le punte sarà una lotta tra Coutinho, autore di una buona prova a Bologna, e Alvarez ancora non utilizzato da Ranieri. Senza il trequartista, invece spazio a Obi e Jonathan sugli esterni con Cambiasso e Zanetti a dare garanzie davanti alla difesa. Visto il forfait di Ranocchia la linea difensiva è scontata con Lucio e Samuel al centro e con Chivu e Nagatomo sulle corsie laterali. In attacco invece spazio all’artiglieria pesante con la coppa Milito Pazzini, già provati pochi minuti a Bologna, con un’intesa che come si è visto nell’azione che ha portato al rigore sembra davvero funzionare bene. Probabili formazioni Cska Mosca-Inter Cska Mosca (4-3-1-2): Gabulov; Nababkin, Berezutski V., Ignashevich, Semberas; Mamaev, Aldonin, Tosic; Dzagoev; Vagner Love, Doumbia.A disp: Chepchugov, Berezutski A., Rahimic, Fedotov, Popov, Serderov. All. Slutsky Inter (4-4-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu; Jonathan, Cambiasso, Zanetti, Obi; Milito, Pazzini. A disp: Castellazzi, Faraoni, Caldirola, Crisetig, Alvarez, Coutinho, Zarate. All. Ranieri
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Bologna-Inter 1-3, le pagelle. Pazzini e Cambiasso protagonisti assoluti
Un’Inter che soffre e lotta come forse nemmeno più i suoi tifosi erano abituata a vederla esce imbattuta da Bologna e porta in casa i primi tre punti stagionali che sanno come una rivincita personale. Ranieri lascia già il segno caricando i suoi al punto giusto, e schierando una formazione più adatta agli uomini a disposizione rispetto al suo predecessore. Pazzini, Cambiasso e Milito sono gli eroi della serata, con l’immagine di un Julio Cesar che festeggia come un bambino al terzo gol di Lucio che parla più di mille parole. Bisoli e il suo Bologna certamente non meritavano un passivo così pesante anche considerando come nel secondo tempo la sua squadra abbia giocato bene e messo in difficoltà i nerazzurri. Pagelle Bologna Diamanti 6,5 Non avrebbe dovuto essere nemmeno disponibile per la partita e invece recupera dalla contusione al piede e scende in campo lottando su ogni pallone. Invisibile e poco cercato dai compagni nel primo tempo, nella ripresa si carica tutto il peso delle responsabilità sulle spalle e inizia a far vedere di cosa è capace. Sfiora il gol su punizione in un paio di occasioni e si incarica di battere il rigore che realizza con la solita freddezza. Nel finale è sfinito, ma sinceramente non gli si poteva chiedere di più Morleo 5,5 Sarebbe stato assolutamente superiore alla sufficienza se non avesse commesso il fallo costato nel finale il rigore e l’espulsione, atterrando un Milito lanciatissimo a rete. Fa praticamente impazzire Nagatomo e considerando quanto il nipponico sia veloce non è di certo cosa facile. Un rullo compressore su quella fascia, gioca una bella partita errori a parte. Ramirez 6,5 Non dispiace affatto, anzi! Ora iniziamo a capire perché il Bologna abbia resistito agli assalti di calciomercato estivi della Fiorentina, tenendosi stretto un tesoro in casa che varrà davvero molto già a gennaio. È davvero devastante palla al piede e riesce sempre a trovare gli spazi giusti per gli inserimenti. Da tenere d’occhio! Di Vaio 5 Serataccia per Marco che non riesce ancora a trovare il guizzo vincente per tornare a segnare. Nonostante questa sera abbia in canna la possibilità di gonfiare la rete trova sempre sulla sua strada Samuel o Julio Cesar a dirgli di no. Pagelle Inter Milito 6,5 Ranieri aveva spiegato come Milito e Pazzini potessero coesistere nonostante fossero due rapaci d’area, e la conferma arriva nell’azione che porta al rigore per l’Inter, con il Pazzo che di tacco serve un pallone bellissimo al Principe. L’argentino si guadagna il penalty e lo trasforma portando il suo score a quota 3 gol stagionali. Pazzini 7 Inspiegabile lasciarlo in panchina, e quindi ancora una volta viene naturale domandarsi come Gasperini potesse fare una simile scelta? Realizza un gol bellissimo nel primo tempo battendo Gillet con un rasoterra micidiale e mette il piede nell’azione che porterà Milito a guadagnarsi il rigore con un assist di tacco che da solo vale il prezzo del biglietto. Cambiasso 7,5 Man of the match. Torna a giocare una partita ai suoi livelli, entrando di fatto in tutte le azioni decisive della partita. Diga davanti alla difesa nel primo tempo, soffre come tutti i compagni nella ripresa, ma il pezzo forte è l’assist al volo per Pazzini che ringrazia buttandola in rete. Forlan 6,5 Mezzo voto in meno per i molti palloni persi nella prima parte di gara, poi si inventa una giocata spettacolare che gli permette di creare superiorità numerica a centrocampo e lanciare Cambiasso nello stresso nella combinazione vincente che porterà Pazzini a segnare. Sfortunato quando colpisce con un gran tiro da fuori area il palo esterno. Nella ripresa cala visibilmente e Gasperini lo sostituisce.