Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter un pari thrilling, Atalanta ancora bestia nera

    Inter un pari thrilling, Atalanta ancora bestia nera

    Passo indietro per l’Inter di Ranieri che mostra evidenti limiti in zona offensiva e torna a prendere gol, evidenziando nuovamente le insicurezze difensive scacciate contro il Chievo e il Lille. L’immagine della partita è la faccia sconsolata di Milito che passa tutto il primo tempo senza toccare un pallone patendo la solitudine in attacco. Nel secondo tempo c’è stata poca reazione e i cambi di Sneijder e Zarate migliori in campo fino a quel momento sono davvero una scelta strana da parte di Ranieri. 8 punti in classifica sono davvero un brutto segnale, soprattutto in vista della sfida di sabato contro la Juventus.
    Denis spreca il rigore della vittoria | ©Getty Images

    La sintesi della partita nel dettaglio:

    Tutti rispettati i pronostici relativi alle formazioni, con Ranieri che si affida ad un turn over nella sua forma più leggera scegliendo gli stessi giocatori della sfida contro il Chievo per la linea difensiva e cambiando qualcosina in mediana dove Stankovic supera Obi nelle gerarchie, con Thiago Motta a riposo. Avanti spazio a Milito come annunciato, in coppia con Zarate, mentre Pazzini parte dalla panchina. Nessuna sorpresa nemmeno per Colantuono che schiera l’undici previsto in partenza affidandosi alle giocate del duo argentino Moralez-Denis.

    PRIMO TEMPO- Novità nello schieramento nerazzurro di Ranieri con Cambiasso che si schiera sul centrosinistra e Stankovic che prende il suo posto davanti alla difesa. Buona partenza dell’Atalanta nei primissimi minuti sfruttando le accelerazioni sull’asse destro di Schelotto e Moralez riuscendo a mettere in difficoltà la difesa interista. Troppo compassata la manovra dell’Inter che avanza utilizzando un lungo possesso palla che permette agli uomini di Colantuono di riorganizzare la linea difensiva e rendere inefficaci le avanzate di Milito e soci. Continua il buon momento dell’Atalanta che si affaccia con pericolosità nei pressi dell’area nerazzurra con una buona trama di gioco, mentre l’Inter continua ad essere molto timida. È proprio nel momento peggiore che l’Inter passa in vantaggio con un pizzico di fortuna su una conclusione dal limite dell’area di Sneijder. L’olandese al minuto 32’ calcia e trova la deviazione decisiva di Cigarini che mette fuori tempo Consigli, la palla colpisce il palo e supera la linea della porta. Arriva la doccia fredda per l’Inter al 45’ sul finale del primo tempo con un colpo di testa di Denis che lasciato troppo libero di Chivu piazza il pallone nell’angolo basso anticipando Julio Cesar e portando la partita sul 1 a 1. Squadre a riposo sul pari.

    SECONDO TEMPO- Novità tra i pali per l’Inter con Julio Cesar che avverte un problema muscolare all’adduttore sinistro e viene quindi sostituito da Castellazzi. Bello spunto di Zarate al 15’ su un’azione personale quando dopo una serie di dribbling trova il pertugio per far partire un bel tiro sul quale Consigli arriva deviando la palla in calcio d’angolo. Semina il panico Maxi Moralez al 17’ fintando di tirare manda fuori tempo Lucio, mettendo a meno di un metro dalla porta un tiro cross sul quale non arriva nessuno per il tap-in vincente. Quantomeno strani i cambi di Ranieri che scegli di sostituire Sneijder con Pazzini e Zarate con Obi. Cambiasso avanza e il nigeriano prende il suo posto, lasciando l’argentino libero da marcature cercando con maggiore intensità gli inserimenti. Occasionissima per Milito al 32’ su una bellissima azione sull’asse Stankovic Maicon, con il brasiliano che serve un cross perfetto per l’argentino che invece di schiacciare di testa essendo troppo avanti con il corpo colpisce di petto e manda la palla alta sopra la traversa. Succede l’imprevedibile al 44’ quando c’è un dubbio contatto tra Marilungo e Chivu in area nerazzurra, con l’arbitro che assegna il quinto rigore stagionale contro l’Inter. Denis dal dischetto calcia centrale e Castellazzi con il piede riesce a parargli il tiro mantenendo la rete inviolata. Nessuna reazione dell’Inter, passano i 4 minuti di recupero e Valeri manda tutti negli spogliatoi con il risultato di 1 a 1 che assolutamente non fa sorridere l’Inter.

  • Atalanta-Inter, probabili formazioni. Milito in cerca di riscatto

    Atalanta-Inter, probabili formazioni. Milito in cerca di riscatto

    Nemmeno tre giorni dopo la partita con il Chievo l’Inter guidata da Ranieri si rituffa nella scalata alla parte alta della classifica nella sfida in trasferta contro l’Atalanta. La squadra guidata da Colantuono artefice di una partenza più che straordinaria, senza i 6 punti di penalizzazione sarebbe seconda alle spalle dell’Udinese, a testimoniare l’ottimo stato di forma della squadra bergamasca.

    Diego Milito | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Attenzione alle molte insidie che potrebbe rappresentare questa trasferta per gli uomini di Ranieri, che nonostante siano apparsi in condizione fisica e mentale migliore rispetto alle ultime uscite, troveranno un’Atalanta in grande forma con un Maxi Moralez (compagno di squadra di Alvarez ai tempi del Velez Sarfield) scatenato e pronto a dimostrare il suo valore proprio contro i nerazzurri. Guardando al recente passato il campo di Bergamo parla assolutamente a favore dell’Atalanta, dove l’Inter non riesce a vincere dall’annata 2008 (gol di un giovanissimo Balotelli) con l’allora tecnico Roberto Mancini, ricordando la sconfitta subita da Mourinho nella sua prima stagione e il pareggio con recupero di Tiribocchi nella stagione successiva. Trasferta che rappresenta una vera e propria prova del nove per capire se l’Inter possa avere una voce in capitolo prima della sfida con gli eterni rivali della Juventus in programma nel prossimo turno di campionato. ATALANTA – L’Atalanta scenderà in campo per fare risultato senza risparmiarsi cercando le conferme che l’hanno portata ad ottenere questo pirotecnico inizio di campionato.  Il tecnico degli orobici dovrà fare a meno di Thomas Manfredini e Ferreira Pinto, proponendo un modulo che ha portato i nerazzurri ad annullare la pesante penalizzazione (-6punti) e lanciarla subito forte in classifica: il 4-4-1-1. Non ci dovrebbero essere novità per quanto riguarda la probabile formazione da mandare in campo, con Consigli tra i pali, linea a quattro in difesa con Capelli e Lucchini centrali e Masiello e Peluso ad agire sulle corsie laterali. Centrocampo a quattro con Cigarini e Padoin a dettare i tempi e Bonaventura e Schelotto sulle fasce per impensierire la difesa nerazzurra. Ad agire da seconda punta c’è il giocatore del momento Maxi Moralez, già idolo dei tifosi con le sue ultime prestazioni, alle spalle della punta ex Udinese e Napoli German Denis, in vena di gol pesanti. INTER – Ranieri alle prese con la lunghissima lista degli infortunati e indisponibili (Ranocchia, Samuel, Forlan e Coutinho per citarne alcuni) dovrà per causa di forza maggiore far rifiatare alcuni giocatori in vista della prossima sfida casalinga contro la Juventus. Logico pensare che sia arrivato il momento del turnover, nella sua formula ‘light’. Spazio dunque a quei giocatori meno utilizzati, nella speranza che sappiano trasformare il malumore o il malcontento della panchina nella giusta forza agonistica di rivalsa. Il bomber argentino Diego Milito dopo le ultime esclusioni e i malumori per la panchina, ha proprio contro i bergamaschi l’occasione di tornare ad essere considerato come una prima scelta e guadagnarsi un posto da titolare contro i bianconeri. Discorso opposto per chi ha giocato tanto e dovrebbe tirare un po’ il fiato accomodandosi in panchina, come Cambiasso utilizzato praticamente senza sosta e che oggi probabilmente lascerà spazio al giovane Obi. Nel dettaglio la formazione dovrebbe vedere tra i pali Julio Cesar supportato dalla nuova coppia di centrali ormai rodata Lucio e Chivu, con Maicon in splendida forma sulla destra e Nagatomo a sinistra. Centrocampo con Obi, Stankovic al posto di Thiago Motta, Zanetti e nel ruolo di trequartista l’insostituibile Sneijder. Attacco con Milito lanciatissimo da titolare in coppia con Zarate. Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Masiello, Lucchini, Capelli, Peluso, Schelotto, Cigarini, Padoin, Bonaventura, Moralez, Denis. A disp.: Frezzolini, Bellini, Carmona, Brighi, Marilungo, Tiribocchi, Gabbiadini. All.: Colantuono Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Javier Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Sneijder, Zarate, Milito. A disp.: Castellazzi, Cordoba, Jonathan, Obi, Thiago Motta, Alvarez, Pazzini. All.: Ranieri

  • Inter-Chievo 1-0, le pagelle. E’ tornato “il pendolino” Maicon

    Inter-Chievo 1-0, le pagelle. E’ tornato “il pendolino” Maicon

    Inizia a vedersi la mano di Claudio Ranieri in questa “nuova” Inter che riesce nonostante il risultato stretto a strappare i primi tre punti stagionali sul campo di San Siro. Giusto dare i meriti ad un allenatore che ha di fatto praticamente ridato ad ogni interprete la sua posizione naturale, facendoli rendere al meglio e nonostante la condizione fisica non buona, ha lavorato molto sull’aspetto mentale motivando i senatori a dimostrare di non essere finiti.

    Maicon in Inter-Chievo| © Claudio Villa/Getty Images
    Oltre il risultato i nerazzurri sono stati autori di una buona prova, riuscendo per la prima volta a tenere senza troppi pericoli la rete difesa da Julio Cesar inviolata. Se nella precedente sfida europea contro il Lille molti dei meriti difensivi ricadevano sulle spettacolari parate del portiere brasiliano, oggi gran parte dei complimenti va fatto al reparto arretrato e a un Cambiasso in grande spolvero. Un altro piccolo passo avanti per riportare l’Inter nelle posizioni della classifica che contano. Il Chievo invece è sembrato fin troppo impaurito e senza troppe convinzioni, appoggiandosi troppo spesso alle giocate di Pellissier e di Moscardelli nel finale. Assolutamente inesistente la partita di Paloschi apparso fuori dagli schemi. Pagelle Inter Chivu 7 si lamenta in una recente intervista con un po’ tutti i suoi allenatori nerazzurri, dichiarando come il suo ruolo naturale sia quello del centrale difensivo, spiegando come da 4 anni si sacrifichi sulla fascia per il bene comune della squadra. Ora che ha l’opportunità di dimostrarlo anche con i fatti non sfigura tirando fuori una prestazione da campione fatta di interventi perfetti e giocate di pura classe. Ha il contratto in scadenza a giugno 2012, l’Inter lo sa? Maicon 7,5 Eccolo è quasi tornato ai suoi livelli, come lui stesso spiega ai microfoni di Sky a fine partita dopo aver vinto il premio uomo partita. Praticamente fa sue e giù per la sua fascia per 90 minuti senza fermarsi mai, costantemente cercato dai compagni è davvero in giornata e non si ferma dribblando chiunque gli capiti davanti. Da aggiustare la mira, viste le molte conclusioni sbagliate. Può anche prendersela con la sfortuna nel finale sulla traversa colpita dopo l’ennesima galoppata. Thiago Motta 7 Bella partita del centrocampista italo-brasiliano che riesce a ritagliarsi il giusto spazio a centrocampo e a dettare i tempi della manovra offensiva nerazzurra. Ciliegina sulla torta è il suo stacco imperioso di testa a sbloccare il lungo digiuno nerazzurro sul campo di San Siro. Ottimi i tempi di inserimento e buoni gli scambi con i compagni di reparto a dimostrare che il centrocampo nerazzurro senza di lui perde tanta qualità. Cambiasso 6,5 Altra buona prova per il secondo allenatore in campo dell’Inter, la mente del centrocampo nerazzurro che aiuta il reparto arretrato e fa ripartire l’azione quando può utilizzando a pieno tutta la sua intelligenza tattica. Sbaglia qualcosina sottoporta ma in giornate come quelle di oggi gli si può perdonare senza ombra di dubbio. Sneijder 6,5 Buon primo tempo, condito da molti palloni recuperati, belle aperture per Maicon. Da evidenziare uno splendido assist per Pazzini sprecato dall’attaccante in cerca di un pallonetto difficilmente realizzabile. Manca il gol su punizione solo grazie a un grande intervento di Sorrentino, ma piazza sulla testa di Thiago Motta l’assist vincente direttamente dalla bandierina del calcio d’angolo. Insostituibile. Pagelle Chievo Sorrentino 6,5 Unico grande baluardo tra sé e la porta che difende in maniera eroica. Diversi gli interventi decisivi che evitano un passivo peggiore per i suoi. Splendido volo sulla punizione di Sneijder e ottimo senso della posizione sul tiro a botta sicura di Castaignos da posizione più che ravvicinata. Jokic 5 Soffre per tutti i 90 minuti un cliente scomodo di nome Maicon da arginare sulla sua fascia di competenza. Moscardelli 6,5 Entra nel finale e sfiora in un paio di occasioni il gol, impegnando Julio Cesar nelle uniche parate della partita. Mostra di avere doti tecniche rilevanti soprattutto quando salta Nagatomo nei pressi dell’area con un elastico stile Ronaldinho dei tempi migliori. Pellissier 5,5 Troppo isolato non gli riesce l’impresa di segnare nuovamente a una delle sue vittime preferite. Viene cercato poco e male questa forse può essere una giustificazione per una prova abbastanza incolore per un giocatore da cui ci si aspetta sempre molto. Paloschi 4,5 Assolutamente inadeguato per una partita del genere. Annaspa a tutto campo dovendo affrontare un gigante come Lucio che gli ringhia sulle caviglie e non gli fa mai vedere nemmeno un pallone.

  • L’Inter torna a vincere a San Siro contro un piccolo Chievo

    L’Inter torna a vincere a San Siro contro un piccolo Chievo

    Arriva il primo gol stagionale nerazzurro a San Siro e in concomitanza arrivano anche i primi 3 punti casalinghi. Ranieri inizia la scalata in classifica e questa vittoria porta sicuramente morale nello spogliatoio interista. Buona la prova contro il Chievo, con gli uomini di Ranieri che riescono a chiudere la partita senza subire gol per la seconda partita consecutiva, ritrovando quella solidità difensiva che all’inizio della stagione sembrava essere come svanita. Le prossime partite in trasferta contro l’Atalanta e in casa contro i rivali storici della Juventus diranno se le ambizioni dello scudetto nerazzurre evidenziate da Ranieri siano solo fantasia o qualcosa di più concreto.

    Inter | © Claudio Villa/Getty Images
    Nessuna novità nelle formazioni per i nerazzurri con Ranieri che conferma i pronostici scegliendo la coppia offensiva composta da Pazzini e l’argentino Maurito Zarate parso in grande forma nelle ultime uscite. Nessun turn over in difesa con Lucio e Chivu  titolari, mentre a centrocampo riposa Stankovic con l’ingresso di Thiago Motta. Le novità maggiori sono per il Chievo con Di Carlo che sceglie Vacek al posto di Rigoni e lancia dal primo minuto Paloschi in coppia con Pellissier. PRIMO TEMPO – Partono con velocità e un buon ritmo entrambe le squadre con i nerazzurri che si affidano alle giocate di Sneijder e alle accelerazioni e i dribbling di un ispirato Zarate, mentre il Chievo sfrutta le buone giocate di Pellissier che riesce a far salire bene la squadra e permettere gli inserimenti dei centrocampisti. Praticamente mai chiamati in causa entrambi i portieri alla mezz’ora con una partita giocata soprattutto a centrocampo, a perderci è in particolar modo lo spettacolo. L’Inter gioca con un ritmo decisamente basso permettendo al Chievo di organizzare sempre la difesa e rendere inefficaci le avanzate nerazzurre. Primo brivido proprio intorno alla mezz’ora con un gran tiro di Sneijder dal limite dell’area che impatta sul supporto della porta vicino al palo coperto da Sorrentino. Sempre l’olandese pericolosissimo al 32’ su punizione riesce a trovare l’angolo giusto ma Sorrentino si tuffa e gli nega il gol. Sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente arriva uno stacco imperioso di Thiago Motta che lasciato fin troppo libero di saltare da Bradley, schiaccia di testa e porta i suoi in vantaggio, rompendo il digiuno del gol nerazzurro a San Siro. Arrembaggio nerazzurro subito dopo il gol con Maicon che con le sue discese sulla corsia destra è davvero devastante. Il risultato non cambia e le squadre vanno a riposo sul risultato di 1-0 per i nerazzurri. SECONDO TEMPO – Squadre in campo nella ripresa senza cambi, con i nerazzurri che partono col freno a mano tirato mantenendo un ritmo di gioco molto lento simile a quello della prima frazione di gioco. Il primo pericolo della ripresa arriva dalla solita discesa di Maicon che riesce a trovare lo spazio per far partire un gran destro di poco a lato intorno al minuto 12. Sempre il brasiliano è il più attivo dei suoi al 20’ quando confeziona una bellissima azione scambiando con il compagno Pazzini al limite dell’area che gli permette di calciare ma senza trovare lo specchio della porta. Ranieri applica il turnover sostituendo Sneijder con Stankovic facendo tirare il fiato all’olandese in vista delle prossime sfide. Il copione della partita non cambia con i nerazzurri che cercano di mantenere alta la concentrazione, difendendo il risultato limitando le offensive del Chievo e sfruttando le accelerazioni di Maicon davvero in condizione oggi. Devastante il terzino brasiliano che scende sulla fascia per circa 60 metri e poi fa partire l’ennesimo gran destro che impatta sulla traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Sorrentino già battuto. Per il Chievo le risposte arrivano da Moscardelli che si rende subito pericoloso impegnando Julio Cesar con un gran sinistro dal limite dell’area. Ottime occasioni nei minuti finali prima per Stankovic poi per Castaignos ma entrambe sprecate, i nerazzurri si accontentano dell’1-0 e portano in cascina i primi 3 punti casalinghi.

  • Inter-Chievo, probabili formazioni. Ancora Zarate con Pazzini

    Inter-Chievo, probabili formazioni. Ancora Zarate con Pazzini

    Tornare a correre anche in campionato è l’obiettivo fissato da Ranieri per i suoi uomini. Dopo aver conquistato la prima posizione nel girone europeo a seguito della pessima figura nella partita contro il Trabzonspor, l’Inter guidata dal tecnico romano ha fatto bottino pieno vincendo entrambe le sfide europee lontane da San Siro. Conquistare la testa della classifica del campionato, è sicuramente impresa più ardua, ma l’unico modo per staccarsi dall’incubo zona retrocessione è iniziare ad infilare una serie di risultati positivi. Oggi i nerazzurri proprio a San Siro, tra le mura di casa affronteranno il Chievo di guidato da Mimmo Di Carlo, cercando di strappare i primi tre punti della gestione Ranieri ottenuti in casa.

    Mauro Zarate |©Denis Chalert/Getty Images
    Provando anche  a rompere il digiuno del gol proprio a San Siro, risalente alla passata stagione contro il Catania. Ranieri nonostante la classifica e la posizione dell’Inter nella penultima casella non abbandona i sogni scudetto, anzi:  “E’ difficile, ma crediamo nello scudetto. Milan e Inter sono ancora le più forti. Se là davanti rallentano, possiamo farcela”. Un primo assist è arrivato già in serata dalla Juventus che non è riuscita ad andare oltre il pareggio contro un ottimo Genoa. INTER-  Ranieri nella conferenza stampa alla vigilia della partita di oggi contro il Chievo ha voluto lasciare più di qualche dubbio sull’undici titolare da schierare in campo, spiegando però come non ci sarà un uso eccessivo del turn over in vista delle prossime sfide ravvicinate che attendono i suoi giocatori. L’unico titolare fisso e inamovibile sentendo i suoi discorsi sembra essere Pazzini, anche perché grazie alle sue ultime prestazioni e il bellissimo gol segnato contro il Lille si è garantito da solo un posto in attacco. Un tunrn over leggero che dovrebbe dunque far rifiatare forse Chivu con il subentrante Cordoba e Stankovic o Thiago Motta con l’ingresso di Obi. In attacco rimangono le incognite con l’argentino Maurito Zarate favoritissimo su Milito. Formazione classica con il 4-1-2-1-2  con la difesa schierata davanti a Julio Cesar con Lucio e Chivu centrali, Maicon e Nagatomo sulle corsie laterali; centrocampo con l’inamovibile Cambiasso nella sua posizione preferita da play basso, supportato sugli esterni dal capitano Zanetti e Stankovic o Thiago Motta in alternativa. Tandem offensivo composto da Pazzini in coppia con Zarate. CHIEVO- Di Carlo nonostante gli indisponibili non rinuncerà a giocarsi la partita a viso aperto, considerando come il Chievo sia sempre stato un avversario molto ostico per i nerazzurri e non solo. Attenzione a Pellissier che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite con cinque gol realizzati contro. Circolazione palla e ripartenze veloci queste sono le chiavi tattiche dell’incontro dei gialloblu, capaci di sfruttare le corsie laterali proprio grazie a Pellissier e Thereau. Di Carlo rinuncia a Sardo (indisponibile per un mese) schierando un 4-3-1-2 con la difesa composta da Morero e Cesar al centro e Jokic e Frey ai lati, con il francese che sostituisce proprio il terzino infortunato. Centrocampo robusto con Rigoni, l’ultimo arrivato direttamente dagli States Bradley e Hetemaj per dare copertura e supporto alla difesa e garantire allo stesso tempo palleggio e circolazione della palla, mentre nella posizione più avanzata a supporto delle punte dovrebbe giocare Cruzado al posto di Sammarco. Ovviamente come già detto in precedenza il ruolo da protagonista principale in attacco è già stato assegnato, con Pellissier star assoluta, affiancato dal francese Thereau e un Paloschi pronto a subentrare a partita in corso, visto il suo passato da ex rossonero potrebbe avere il dente avvelenato proprio contro i nerazzurri. INTER(4-3-1-2): J. Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Zarate, Pazzini. A disp.: Castellazzi, Cordoba, Jonathan, Thiago Motta, R.Alvarez, Obi, Milito. All.: Ranieri. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Poli, Ranocchia, Coutinho, Viviano, Samuel, Forlan. CHIEVO(4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Cruzado; Pellissier, Thereau. A disp.: Puggioni, Andreolli, Mandelli, Vacek, Sammarco, Moscardelli, Paloschi. All.: Di Carlo. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Sardo, Luciano.

  • Inter, con il Chievo Ranieri non pensa al turnover

    Inter, con il Chievo Ranieri non pensa al turnover

    Ranieri ha risollevato il cammino europeo dei nerazzurri vincendo prima contro il Cska Mosca in terra sovietica e in seguito nell’ultimo turno di coppa contro il Lille in Francia. Come ha recentemente dichiarato il portiere Julio Cesar, l’Inter ha realizzato più punti in due partite di Champions che in sei turni di campionato. Ed è questo il dato preoccupante che deve far riflettere e soprattutto preoccupare gettando un occhio alla classifica che vede i nerazzurri penultimi in classifica. L’inizio traumatico di Gasperini con 0 vittorie ha sicuramente inciso in maniera evidente sull’attuale classifica, ma Ranieri come ha più volte dichiarato Moratti è stato chiamato appositamente per “curare” i malanni di questa rosa e farla tornare a volare in fretta.

    Claudio Ranieri | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    La vittoria contro il Lille ha portato sicuramente una buona dose di fiducia e morale in casa nerazzurra, ma il modo in cui sono arrivati questi 3 punti deve far assolutamente riflettere. È evidente, come già successo nelle ultime uscite stagionali, come l’Inter inizi bene per poi crollare fisicamente nei secondi tempi. In Francia i nerazzurri hanno “respirato” in mediana grazie agli importantissimi rientri di Thiago Motta e Sneijder che hanno appunto portato corsa e un po’ di ossigeno fresco in un reparto fin troppo logoro. Proprio l’olandese che è entrato da protagonista nell’azione del gol nerazzurro contro il Lilla, è l’arma in più su cui Ranieri ha deciso di far ripartire la sua squadra. Attenzione però all’effetto rilassamento considerando inoltre come l’Inter in questa stagione sia ancora a secco a San Siro: l’ultimo gol segnato risale alla sfida della passata stagione contro il Catania con marcatore Yuto Nagatomo. Alla domanda su chi scenderà in campo l’unico in grado di dare una risposta certa è proprio Claudio Ranieri che, nella tradizionale conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Chievo, lascia aperti molti dubbi e conferma come non sia ancora il momento di fare un massiccio turnover: “Turnover? Non sono dell’avviso di farne poi così tanto… Qualcosina domenica, qualcosina mercoledì… Strada facendo qualche giocatore girerà: quelli più in forma, comunque, non sono orientato a toglierli. Pazzini? È tra quelli più in forma. Quindi giocherà? Chissà…”. Il Chievo guidato da Mimmo Di Carlo presenta una squadra corta e veramente efficace nelle ripartenze, con Pellissier davanti che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite. Unico dubbio per gli indisponibili Sardo e Sammarco con Frey spostato sulla fascia in difesa e Cruzado al posto del trequartista italiano. I 3 punti per i nerazzurri sono più che indispensabili per iniziare un percorso di risalita della classifica, per alzare il morale, e una vittoria casalinga potrebbe rappresentare una panacea davvero inaspettata. Per quanto riguarda l’Inter e la formazione che scenderà in campo ci sono molti ballottaggi da sciogliere. Buone le possibilità che giochi Zarate apparso in buona forma contro il Lille, e soprattutto in vena di assist dopo che il presidente Massimo Moratti gli avrà ricordato la sua clausola bonus nel contratto. In difesa dovrebbe tornare a giocare centrale Chivu affiancato da Lucio. A centrocampo se dovesse riposare Thiago Motta largo a Obi, con Stankovic lanciatissimo da titolare sin dal primo minuto.

  • Catania-Inter 2-1, le pagelle. Bergessio e Almiron sugli scudi

    Catania-Inter 2-1, le pagelle. Bergessio e Almiron sugli scudi

    Inter-mittenza, questa è la parola più adatta alla squadra guidata da Ranieri, proprio perché i nerazzurri accendono la luce con Cambiasso nel primo tempo mostrando poca qualità di gioco, ma molto sostanza e soprattutto una solidità difensiva ancora mai vista in questa stagione.

    Sergio Almiron | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Poi nella ripresa la luce si spegne per 6 minuti ed è black out totale. Almiron e Lodi stendono l’Inter con una combinazione dritto e montante usando uno slang pugilistico. La reazione che solo un paio di anni fa avremmo visto nei nerazzurri specialisti nelle rimonte si fa attendere ma non arriva. Anzi al contrario è proprio il Catania a legittimare il punteggio dimostrando con un paio di occasioni nitide da gol di poter chiudere i conti e aumentare lo scarto del vantaggio. Ranieri dovrà capire cosa c’è che non va e sicuramente i rientri di Sniejder e Thiago Motta daranno un po’ di respiro ad un centrocampo apparso più che in affanno. Interpretazione perfetta della partita per Montella e per i suoi, con un Almiron assolutamente in splendida forma e un Bergessio che con le sue qualità può mettere in difficoltà qualsiasi difesa. INTER Castellazzi 6 Voto pieno nonostante l’ingenuità sul calcio da rigore concesso sull’atterramento di Bergessio, il portiere nerazzurro tiene a galla il risultato fino alla fine riuscendo a compiere un paio di miracoli prima su Delvecchio e poi su Catellani limitando il passivo dei suoi. Lucio 5 sicuro e deciso nella prima frazione di gioco, assolutamente fuori tempo e spaesato nella ripresa quando non riesce a tenere testa a Bergessio sull’azione del primo gol e quando ancora una volta si fa superare dall’attacante argentino in occasione dell’azione che porterà al rigore per il Catania. La coppia di centrali del triplete Lucio-Samuel è acqua passata. Pazzini 4,5 Affonda sotto il diluvio che si imbatte al Massimino. Mai in partita, mai decisivo, non riesce a entrare nel vivo del gioco. Pochi palloni giocabili senza dubbio per un rapace d’area come lui, ma in questi casi l’assenza per 90 minuti dal campo di gioco non è un alibi. Cambiasso 6,5 Unico superstite dei suoi, in una serata davvero più nera che azzurra. Parte benissimo segnando al 6’ un bel gol contro una delle sue vittime preferite (doppietta lo scorso anno proprio contro il Catania). Detta i tempi e prende in mano le chiavi del centrocampo nerazzurro. Nella ripresa segue la parabola discendente come i suoi compagni e cala vistosamente. CATANIA Legrottaglie 6,5 No fly zone sulla zona difesa da lui. Praticamente svetta su tutti i palloni alti eliminando sul nascere ogni velleità offensiva di Pazzini e Milito su eventuali cross nerazzurri. Buone anche le chiusure su Zarate e soci nel finale. Almiron 7,5 partita da vero leader. Inserimenti perfetti, assist per i compagni e molta sostanza in mezzo al campo. La firma sulla partita è il suo gol capolavoro all’inizio della ripresa quando calcia a giro con Castellazzi che può solo guardare il pallone finire sotto l’angolino. Forse galvanizzato dal suo passato da ex bianconero ha decisamente tirato fuori una prestazione da campione. Lodi 7 L’ex idolo di Empoli e Frosinone riesce a ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo del Catania, entrando spesso nel vivo del gioco. Una certezza nel nuovo ruolo davanti alla difesa con compiti da regista alla Pirlo, serve moltissimi palloni e quando c’è da trasformare il rigore si assume la responsabilità trafiggendo senza paura Castellazzi. Bergessio 7,5 Dire che sia in forma sarebbe davvero riduttivo. Corsa, accelerazione e dribbling sono le sue armi vincenti. Chiedere a Lucio e Castellazzi per avere una conferma. Entra direttamente in entrambi i gol, servendo una bellissima palla ad Almiron per la prima rete e guadagnandosi il rigore che Lodi realizzerà in seguito.

  • Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri

    Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri

    Ancora uno stop al nuovo corso nerazzurro di Ranieri con l’Inter che perde 2-1 sul campo di un ottimo Catania nell’anticipo della settima giornata di campionato in uno stadio colpito dalla pioggia incessante. Partita dai due volti con un primo tempo noioso nel quale i nerazzurri vanno subito in vantaggio e riescono senza troppi problemi a difendersi e gestire il risultato.

    Catania-Inter | © Maurizio Lagana
    L’avvio della ripresa è una doccia fredda per l’Inter che prende due schiaffi in rapida successione prima con il gol di Almiron e poi con il rigore trasformato da Lodi. Il campanello d’allarme che deve far riflettere l’intera società nerazzurra è la pessima condizione fisica di tutto i giocatori apparsi visibilmente stanchi e con un ciclo di partite importanti ancora da disputare. Lille è vicina e Ranieri avrà un bel po’ di problemi da risolvere. Nessuna novità per quanto riguarda le formazioni per i nerazzurri con Ranieri che sceglie il tandem offensivo Pazzini-Milito, mentre per il Catania targato Montella l’unica novità è l’utilizzo di Adrian Ricchiuti al posto di Delvecchio. Problema dell’ultim’ora nel riscaldamento per Capuano che non ce la fa e viene sostituito da Marchese. PRIMO TEMPO – Dopo una bella partenza del Catania è l’Inter a sferrare il colpo vincente al 6’ sugli sviluppi di una bella azione prolungata di Milito e Stankovic, con l’attaccante argentino che scarica su Maicon e il brasiliano che crossa tagliando fuori tutta la difesa, trovando Cambiasso in area libero di calciare e battere Andujar per la gioia dei tifosi nerazzurri. È un’Inter molto chiusa e molta stretta tra le linee con i centrocampisti che aiutano il reparto difensivo limitando le azioni del Catania. Alla mezz’ora ancora molto pericolosa la manovra dell’Inter sull’asse Maicon-Milito: il Principe va sul fondo e mette dentro un pallone deviato dall’intervento in extremis da Spolli. Catania che avrebbe la palla del pareggio con Gomez al 33’ su una bella azione di contropiede, ma l’argentino colpisce malissimo il pallone calciando alto sugli spalti. Qualche altro guizzo per i nerazzurri in un primo tempo che si chiude senza grandi occasioni da entrambi le parti dove il copione della gara vede un’Inter molto attenta in fase difensiva, cercando di non far giocare il Catania e provando a far male con le ripartenze. SECONDO TEMPO Squadre che tornano in campo con le stesse formazioni. Nemmeno il tempo di iniziare e il Catania prova una percussione devastante con Bergessio che resiste in corsa alla pressione di Lucio, serve il pallone a Almiron che calcia a giro un pallone imprendibile per Castellazzi portando il risultato sull’1-1. Partita che cambia nel giro di 5 minuti con Bergessio che prende in velocità la difesa nerazzurra, si presenta solo davanti a Castellazzi che in uscita butta giù l’attaccante del Catania. Orsato non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri Lodi è inflessibile e segna con la freddezza del grande campione portando il Catania in vantaggio per 2 -1. I nerazzurri sono visibilmente colpiti da questo uno due del Catania, Ranieri cambia le carte in tavola inserendo Alvarez al posto di Stankovic e Zarate a sostituire Milito. La sfortuna sembra non finire mai per l’Inter e subito dopo il doppio cambio è Samuel a chiedere la sostituzione per un problema muscolare, con l’ingresso di Cordoba al suo posto. La reazione dell’Inter non c’è, l’occasione per chiudere i conti è del Catania sui piedi Delvecchio che libero di calciare dal limite dell’area trova una bella parata di Castellazzi a negargli la rete del possibile 3-1. Ancora Catania al 37’ con Catellani lanciato da solo a tu per tu con l’estremo difensore nerazzurro che rimane in piedi fino all’ultimo istante e riesce a parare  la conclusione dell’attaccante numero 30. Forcing finale nerazzurro sterile che non crea più occasioni, dopo 4 minuti di recupero Orsato fischia e da inizio ai festeggiamenti dei giocatori del Catania.

  • Catania-Inter, probabili formazioni. Out Julio Cesar e Sneijder

    Catania-Inter, probabili formazioni. Out Julio Cesar e Sneijder

    La partita della prudenza, così sarà soprannominata la sfida che i nerazzurri guidati da Claudio Ranieri andranno ad affrontare oggi in terra siciliana. Catania-Inter apre la settima di campionato, con l’allenatore interista che sceglie di lasciare a casa molti giocatori importanti, evitando di correre rischi ed allungare nuovamente i tempi di recupero degli infortunati.

    Claudio Ranieri | © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    La partita di martedì contro il Lille in Champions è alle porte e Ranieri ha deciso di convocare una lista di uomini ristretti, lasciando ad Appiano Julio Cesar, Chivu e Sneijder. Le ultime brutte notizie sul fronte infortuni (Forlan stiramento di 3° grado, e Coutinho stiramento di secondo grado) hanno imposto la linea della prudenza, perché in questo mese c’è un lungo tour de force che attende i nerazzurri e arrivare cotti è l’ultimo pensiero di Mr. Ranieri. Montella dal canto suo si presenta in classifica con due punti in più rispetto all’Inter, con la voglia di dimostrare come la sua squadra al Massimino avrà il dodicesimo uomo in campo grazie al supporto del suo pubblico, in uno stadio dove il Catania non firma per il pari. CATANIA – Montella alla prima contro Claudio Ranieri in panchina, proverà a insidiare i nerazzurri con un modulo un po’ diverso dal solito. Molto probabile l’utilizzo di un 3-5-2 più che del solito 4-3-3. Bellusci e Spolli sono alle prese con degli acciacchi, e quindi il rebus difesa è ancora da sciogliere. Se entrambi dovessero stringere i denti saranno regolarmente in campo, mentre se Bellusci non ce la dovesse fare è pronto Marchese affiancato dall’ex juventino Legrottaglie. Centrocampo numeroso a cinque per arginare le offensive nerazzurre composto da Izco, Lodi, Almiron, Delvecchio e Capuano. Dubbio in mediana per l’utilizzo di Lanzafame, in ballottaggio con Izco o Capuano. In attacco Bergessio è in splendida forma e quindi inamovibile, affiancato con molta probabilità da Gomez, mentre in panchina siede uno scontento Maxi Lopez che in quest’inizio di stagione non ha trovato lo spazio che voleva. INTER – Come detto già in precedenza per i nerazzurri la formazione è d’obbligo, senza molte possibilità di scelta. La lista degli infortunati e degli indisponibili sembra non finire mai: Poli, Sneijder, Thiago Motta, Chivu, Cordoba, Ranocchia, Julio Cesar, Forlan, Coutinho. Con gli uomini contati e con il morale ai minimi storici dopo la sonora sconfitta contro il Napoli e la brutta situazione di classifica, la cura Ranieri si chiama vincere e portare a casa 3 punti. Formazione molto semplice da ipotizzare con un 4-4-2 senza rombo di centrocampo e l’utilizzo di una linea a 4 nella mediana. Tra i pali a sostituire Julio Cesar c’è Castellazzi, con davanti la coppia di centrali del triplete Lucio, Samuel. Corsie esterne occupate da Maicon e Nagatomo per garantire molta spinta ma anche la giusta copertura. In mediana nessun rombo, con Cambiasso e Stankovic al centro e l’utilizzo delle corsie laterali adibita alle incursioni di Zanetti e Muntari. Davanti vista l’indisponibilità di Forlan è molto probabile l’utilizzo di due prime punte come Milito e Pazzini, con la possibile alternativa nella scelta di Zarate che potrebbe rappresentare l’arma in più di Ranieri. CATANIA (3-5-2): Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Izco, Lodi, Almiron, Delvecchio, Capuano; Gomez, Bergessio. A disp.: Kosicky, Marchese, Sciacca, Ricchiuti, Lanzafame, Maxi Lopez, Catellani. All: Montella INTER (4-4-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic;  Muntari; Milito, Pazzini. A disp.: Orlandoni, Jonathan, Cordoba, Thiago Motta, Alvarez, Zarate, Castaignos. All: Ranieri.  

  • Moratti sulla Juve “Esposto Uefa? Non hanno fatto una bella cosa”

    Moratti sulla Juve “Esposto Uefa? Non hanno fatto una bella cosa”

    Il Presidente nerazzurro Massimo Moratti nonostante l’inizio di stagione non affatto facile con soli 4 punti in classifica al quart’ultimo posto non si dice affatto abbattuto, ma fiducioso per il futuro,  e in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport analizza il momento particolare che sta vivendo la sua squadra: “Ci sono tanti fattori in una stagione: da quello fisico, all’amore che il gruppo mette nel lavoro quotidiano per confermarsi ad alto livello. Ho fiducia nel fatto che la squadra possa dare altre soddisfazioni. Il gruppo può fare ancora bene.

    Massimo Moratti | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Inevitabilmente l’occhio cade alla classifica e il numero uno nerazzurro ammette le sue perplessità: “Mi fa un’impressione strana. Il cambio di modulo, l’allenatore, la sconfitta contro il Napoli: è successo un po’ di tutto. Non guardiamoci indietro e non guardiamoci troppo avanti. Pensiamo partita dopo partita. Juve e Napoli hanno un grande passo“. VINCERE CON IL CARATTERE – Ovviamente a parte questo inizio di stagione buio se si guarda al recentissimo passato i nerazzurri in sei anni hanno conquistato moltissimi titoli, dopo un lungo periodo di digiuno e Moratti spiega a parole sue come tutto ciò sia stato realizzabile: “Non c’è un segreto dietro alle nostre vittorie. Il merito e della professionalità dei giocatori ma anche della bravura dei tecnici, da Mancini a Mourinho che hanno valorizzato alla grande il materiale umano a disposizione. Possiamo ancora vincere a patto che la squadra mantenga il carattere che le ha permesso di vincere in questi anni“. NAPOLI E JUVENTUS – Parole contrapposte per le due squadre al vertice della classifica, con un occhio di riguardo per i partenopei visto l’ottimo rapporto con De Laurentiis e l’ennesima provocazione verso i bianconeri sempre nell’ambito post Calciopoli. Per il Napoli parole al miele: “Hanno un gioco di ottima qualità. Il merito è di Mazzarri, un tecnico capace che stimo molto. Si parla tanto degli attaccanti, ma sabato Cannavaro ha fatto una grande partita. Aggiungendo ulteriori particolare sulla sua speciale ammirazione per Lavezzi, accostato più volte ai colori nerazzurri: “E’ vero che la scorsa estate ho parlato di lui con De Laurentiis, un mio carissimo amico. Ha un grande talento e un ottimo cambio di passo, ma è legato la Napoli“. Sui rivali storici della Juventus, il discorso è indirizzato verso il nuovo impianto sportivo bianconero: “Lo stadio di proprietà da loro una grande spinta. Noi non l’abbiamo mai sottovalutata. Le capacità della squadra e la loro storia possono garantire loro di stare in alto. Ovviamente noi cercheremo di insidiarli. Senza lesinare nel finale, l’ultima delle provocazioni sulla recente richiesta di esclusione dalla Champions dei nerazzurri presentata dalla Juventus all’Uefa: “Non mi sembra una bella cosa denunciare la propria federazione e un’altra squadra alla Uefa. PASTICCIO ROCCHI – In merito alla bruttissima direzione di gara di sabato in Inter – Napoli, Moratti abbassa i toni, ma non cambia il succo del discorso rincarando la dose sull’arbitro Rocchi, reo di aver fin troppe volte penalizzato i nerazzurri: “Arrabbiarsi a caldo è umano, anche perché pensi che i sacrifici che hai fatto vengano rovinati. Perdere così da ancora più fastidio. Rispetto gli arbitri e li ritengo una classe di prestigio e proprio per questo non possono andare in campo pensando che possono sbagliare come i calciatori. Ciò che è successo sabato non è accidentale. Non è la prima volta che capita. Da questo punto di vista Rocchi ha avuto continuità. Spero che in futuro si usi buon senso“. BASTA SPESE FOLLI – L’era del Moratti compra tutti è finita da un bel po’ di anni, e lo stesso presidente nerazzurro cerca di tranquillizzare i suoi tifosi spiegando come in epoca di Fair Play Finanziario le regole del mercato impongano nuovi dogmi: “Faremo qualcosa anche in futuro. I tifosi devono stare tranquilli, magari cederemo qualche giocatore, ma arriveranno dei nuovi. Sono fiero che l’Inter abbia ancora vinto con la famiglia Moratti. Non penso a vendere il club. Voglio vincere“. Anche se gli ultimi acquisti non hanno ancora reso come nelle aspettative Moratti spiega la nuova filosofia di mercato nerazzurra: “Quando acquisti un giovane vuoi che sia la fotocopia del campione che ti ha fatto vincere, ma non è così. Noi abbiamo fiducia nei nostri ragazzi. Faremo acquisti mirati che integreremo con i nostri campioni. Un ultimo appunto sulla gestione economica del club: “Bisogna aumentare i ricavi. Stiamo facendo delle manovre in maniera tale da valorizzare l’aspetto commerciale e le sponsorizzazioni. Solo così possiamo competere con le altre leghe europee. Fonte: Corriere dello SportFc Inter News.it