Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter Udinese, Zarate o Milito al fianco di Pazzini?

    Inter Udinese, Zarate o Milito al fianco di Pazzini?

    Anticipo di lusso questa sera alle ore 20:45 sul campo di San Siro dove si affronteranno Inter e Udinese in un match che vorrà dire continuità per i nerazzurri e ulteriori conferme per la splendida Udinese di Guidolin.

    Mauro Zarate e Diego Milito | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Il tecnico interista Claudio Ranieri cerca di dare la scossa ai suoi, inseguendo dopo quella contro il Cagliari e contro il Siena, la terza vittoria consecutiva per dare un senso a una classifica assolutamente non da Inter. L’obiettivo oltre ai tre punti è anche ritrovare la vena realizzativa di bomber di razza come Pazzini e Milito da troppo tempo a digiuno sotto porta. Guidolin invece sembra molto preoccupato per il poco riposo concesso alla sua squadra reduce dal pareggio di mercoledì in Europa League contro il Rennes, non lesinando una polemica in stile mourinhano.

    INTER – Sono moltissimi i dubbi relativi alla formazione che Claudio Ranieri schiererà questa sera a San Siro. L’Udinese messa in campo da Guidolin è una squadra che corre moltissimo, riuscendo a chiudere ogni spazio e a realizzare ripartenze devastanti per qualsiasi squadra. Come evidenziato nelle ultime uscite stagionali, gli uomini di Ranieri sono assolutamente lontani dal bel gioco e da una condizione ottimale, condizioni necessarie per attuare un calcio veloce e di qualità. Difficile dunque dire quali saranno le scelte del tecnico ex Roma e Juve, che potrebbe schierare nuovamente un 4-1-4-1 dando una nuova chance a Alvarez e Zarate, oppure ripiegando sul classico 4-4-2 con il rombo a centrocampo e l’ipotesi dell’utilizzo di entrambe le prime punte di peso Pazzini e Milito. Nel dettaglio se sarà la stessa Inter di Siena, in difesa vedremo nuovamente le assenze di Maicon e Lucio sopperite da questo reparto arretrato: Samuel e Ranocchia al centro con l’aiuto sugli esterni di Nagatomo e capitan Zanetti; centrocampo con Thiago Motta solito play basso, con ai lati Stankovic e Cambiasso mentre più larghi sugli esterni agiranno Alvarez e Zarate a supporto dell’unica punta Pazzini. Ovviamente con l’altro modulo spazio a Milito – Pazzini e novità a centrocampo con alcune indicazioni che fanno presagire un possibile utilizzo di Faraoni come esterno di centrocampo.

    UDINESE – Aggressività e ritmi alti sono i marchi di fabbrica di questa favola Udinese. Ma come spiega Guidolin nella consueta conferenza stampa alla vigilia della partita, è un po’ inspiegabile la scelta di anticipare la partita a sabato sera, ragionando sul fatto che l’Inter debba giocare soltanto mercoledì, togliendo in questo modo un giorno di riposo che sarebbe stato importante per la propria squadra. L’ultima vittoria in campionato contro la Roma ha portato l’entusiasmo alle stelle, lanciando nei piani alti della classifica i friulani, per un sogno e una parola da non pronunciare mai che si chiama Scudetto. Guidolin per quanto riguarda l’aspetto tattico, dovrebbe scegliere il classico 3-5-2, dovendo però fare a meno di Abdi e Domizzi alle prese con gli infortuni, schierando in difesa Danilo, Benatia e Ferronetti proprio a sostituire Domizzi. Centrocampo solido e veloce grazie a Isla, Asamoah, Pinzi, Basta, e il devastante Armero sempre più sui taccuini degli osservatori dei principali club europei. Dubbi in attacco con l’inamovibile Totò Di Natale a quota 9 gol quest’anno (nonostante le statistiche parlino di un digiuno da gol in trasferta lungo 73 giorni), affiancato da Floro Flores o Torje, con il partenopeo leggermente favorito.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER UDINESE

    INTER (4-1-4-1): Julio Cesar; Nagatomo, Ranocchia, Samuel, Zanetti; Cambiasso, Alvarez, Stankovic, Motta; Zarate, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Obi, Coutinho, Poli, Castaignos, Milito.
    Allenatore: Ranieri.

    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Danilo, Ferronetti; Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero; Floro Flores, Di Natale.
    A disposizione: Padelli, Neuton, Badu, Battocchio, Pasquale, Fabbrini, Torje.
    Allenatore: Guidolin.

  • “757 Record di Fedeltà” Zanetti “Inter tornerà in alto, con o senza Tevez”

    “757 Record di Fedeltà” Zanetti “Inter tornerà in alto, con o senza Tevez”

    “757 Record di Fedeltà”, è l’ultimo libro presentato al nuovo negozio Solo Inter di Milano dall’eterno capitano nerazzurro Javier Zanetti. ‘El Tractor’ argentino continua a impressionare tutti alla veneranda età di 38 anni, solcando i campi da gioco come un ragazzino della primavera tirando fuori ogni volta prestazioni  sontuose. Giocatore unico e inossidabile  ha dimostrato anche in questo scampolo di stagione di non sentire la stanchezza e l’età che avanza, inanellando 17 presenze su 17 partite tutte da titolare.

    Javier Zanetti presenta "757 redord di fedeltà" | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Ricordati che Stanley Matthews ha giocato la sua ultima partita nella English League a 49 anni. In bocca al lupo” queste le parole di Roy Hodgson (ex tecnico di Zanetti) in uno dei contributi raccolti nel libro del capitano. Altri undici anni di carriera per eguagliare un mito del calcio come Matthews, primo calciatore a vincere il Pallone d’oro nell’edizione del 1956, sembrano davvero difficili, ma a sentire Cambiasso forse non è un traguardo impossibile: “Io ho sette anni in meno di lui, ma smetterò sicuramente prima”.

    Raggiunto dai microfoni dei giornalisti sportivi il capitano nerazzurro ha risposto alle domande sui temi attuali, dal tavolo della pace, passando per la situazione di classifica con la Juve primatista, fino al prossimo mercato di gennaio.

    TAVOLO DELLA PACE-  Zanetti argentino non ha dubbi sulle finalità positive del prossimo tavolo della pace in programma il 14 dicembre, evitando di alimentare ulteriori polemiche, spiega come Moratti abbia solo voglia di vedere chiuso questo capitolo nero della storia del calcio: “Credo che ci sia la volontà di fare pace. Il nostro presidente è una persona perbene, se andrà a questo tavolo vuol dire che ci sono i presupposti”.

    JUVENTUS E SCUDETTO-  Sul campionato attuale Zanetti ammette la superiorità della rosa bianconera: “La Juve merita di essere prima in classifica, sta facendo molto bene, ha dimostrato di essere la più continua”. Aggiungendo in seguito come l’Inter nelle prossime sfide non potrà più sbagliare se vorrà tornare nella parte alta della classifica: “Noi dobbiamo cercare di recuperare terreno, poi vedremo dove arriverà questa Inter. Spero che ritorneremo protagonisti il prima possibile, come lo siamo stati negli ultimi anni”. Sul fatto che i nerazzurri risultino esclusi dalla lotta per lo  scudetto, il capitano non si dice infastidito, chiarendo come adesso sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche:  “Lasciamo parlare la critica, concentriamoci partita dopo partita, poi faremo i conti. Mancano tanti incontri, tutto può succedere, sappiamo che è difficile ma ci dobbiamo provare“. Lanciando un occhio alla prossima sfida di sabato sera, che vedrà i nerazzurri affrontare la velocissima e in gran forma Udinese di Guidolin: “Servirà una grande partita, sono in forma, giocano da anni insieme, hanno un allenatore molto intelligente. Ci metteranno in difficoltà”.

    MERCATO: TEVEZ E LINEA VERDE-  Sul prossimo mercato di riparazione a meno di un mese dalla riapertura dalle trattative, capiatn Zanetti si dice fiducioso, guardando al passato recentissimo e alla nuova generazione di baby talenti che l’Inter sta valorizzando: “La società ha fatto sempre sforzi importati, e continuerà a farli, per rendere questa squadra sempre più competitiva. Credo che i successi che abbiamo avuto lo dimostrino. Dobbiamo recuperare quelli che stanno fuori, nel frattempo i giovani stanno dimostrando il loro valore Castaignos? Credo sia molto promettente, ci darà una mano da qui in avanti. Poi vedremo cosa riusciremo a fare”. Capitolo a parte, merita il discorso Tevez, con la concretissima possibilità che l’Apache dopo essere stato a lungo corteggiato dai colori nerazzurri possa finire nella parte opposta di Milano: “Se il Milan prende Tevez arriva un grande campione, noi però guardiamo in casa nostra e cercheremo di risolvere i nostri problemi nel migliore dei modi. Se l’ho sentito? Non parlo con Tevez dalla Coppa America, sarà una sua scelta”.

    Dichiarazioni tratte da: Eurosport.com, Italpress.

  • Moratti “Agnelli? E’ Natale. Ma niente regali”

    Moratti “Agnelli? E’ Natale. Ma niente regali”

    In vista del prossimo “tavolo della pace” convocato dal presidente del Coni Petrucci del 14 Dicembre, il presidente nerazzurro Massimo Moratti intervistato dal giornalista Maurizio Pizzoferrato dell’Agenzia Area in occasione dell’esposizione nell’Inter club di Montecitorio della Coppa del mondo vinta un anno fa, esprime il suo parere in merito a quest’incontro rispondendo ad alcune domande.

    Con che approccio Massimo Moratti parteciperà al ‘tavolo della pace’ del 14 dicembre?
    “Prima di tutto si tratta di un invito, un invito del presidente del Coni, anche se è stato chiamato come l’hanno chiamato precedentemente altri e con altri scopi. Un invito a incontrarsi tra noi presidenti responsabili diretti di squadre di calcio. Lo scopo? Per conto mio lo scopo deve essere costruttivo. È costruttivo, per forza. Ci conosciamo tutti, quindi è importante vedere di costruire, attraverso l’amicizia, attraverso una collaborazione, e poi anche attraverso la Lega, affinché ci siano delle espressioni di costruttività e di progetti nuovi nel calcio italiano, che consentano di avere degli obiettivi che sono più alti di quelli di litigare tutti i giorni. Il passato? Ci sono altri che giudicano, che hanno già giudicato o che stanno giudicando: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato”.

    Il patron dell'Inter Massimo Moratti| ©Valerio Pennicino/Getty Images

    A quel tavolo ci sarà però anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli, che probabilmente chiederà qualcosa, magari anche di restituire lo scudetto del 2006.
    “Va bene che siamo vicino a Natale, ma non credo che pretenda che gli faccia quel regalo… (sorride Moratti, ndr). Credo che quello sia qualcosa di cui sinceramente si può parlare come si può parlare in un bar, ma non sono quelli i tavoli in cui si decide se qualcuno ha avuto per fortuna o per sfortuna un certo tipo di atteggiamento, di comportamento, e qualcun altro no. Certo quel tavolo può solo servire per dire ‘va bene, facciamo finta di dimenticarci di tutto e andiamo avanti’. E questo lo posso dire io, soprattutto”.

    Di un tavolo della pace aveva parlato precedentemente anche Andrea Della Valle. Il fatto che adesso l’invito al tavolo venga da un’istituzione cambia qualcosa?
    “Certo, cambia lo scopo, perché allora l’invito era a un tipo di tavolo in cui io ero l’imputato innocente però ero l’imputato. Questo è un tavolo che non credo proprio abbia questo tipo di impostazione, anche perché come era assurda allora sarebbe assurda adesso”.

    PETRUCCI RISPONDE- Il  presidente del Coni Gianni Petrucci cerca di buttare acqua sul fuoco visto che il 14 dicembre si avvicina e le polemiche relative a quest’incontro non smettono di crescere, spiegando come il nome tavolo della pace non sia proprio il più adatto:

    “Non so perché il tavolo che ho convocato sia stato definito della ‘pace: ogni giorno c’è una nuova puntata di questa telenovela. Io ho già parlato direttamente con gli interessati, tutti mi hanno espresso le loro richieste ma poi alla fine sono contenti solo se polemizzano con me. L’incontro servirà soprattutto a rasserenare gli animi nel mondo del calcio. Vado avanti per la mia strada”.

    Il numero del Coni tende a precisare alcuni questioni relative all’annosa polemica senza fine di Calciopoli, punzecchiando i presidenti invitati e ribadendo come il Coni sia parte attiva in questa vicenda:

    “Tutti sono preoccupati per quello che diranno loro – ha voluto aggiungere Petrucci al termine della giunta del Coni – e nessuno si preoccupa per quello che dirò io. Parlerò eccome, esprimendo il mio punto di vista e spiegando quello che può essere fatto per lo sport italiano. Ogni giorno c’è una nuova puntata, e tutti danno per scontato che noi saremo passivi, ma il Coni sarà parte attiva. Nessuna mi detta l’agenda, io invito chi desidero. Avete fatto tutti i nomi. Non ho incontrato Agnelli ma anche se lo avessi fatto non lo direi. Ho parlato comunque al telefono con tutti: Agnelli, Diego Della Valle, Moratti”.

    Dichiarazioni tratte da : Fc Inter News.it, Eurosport.com

  • Siena Inter 0-1, le pagelle. Ranieri fortunato e salvato da Castaignos

    Siena Inter 0-1, le pagelle. Ranieri fortunato e salvato da Castaignos

    La fortuna aiuta gli audaci recita un famoso proverbio latino, ma Ranieri sa benissimo che dovrà affidarsi a qualcos’altro per continuare a fare punti nelle prossime sfide che attendono l’Inter in campionato. L’audacia dimostrata dal tecnico nel finale non si discute, quando ha rischiato moltissimo togliendo Cambiasso e inserendo Milito disegnando un’Inter a trazione anteriore con 3 punte di ruolo, ma il gioco espresso nel corso dei 90 minuti devono far preoccupare tutto l’ambiente nerazzurro.

    Claudio Ranieri | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Se mancava il gol da parte di un attaccante da così tanto tempo è perché la manovra di gioco nerazzurra è assolutamente inadeguata e lenta per i ritmi del nostro campionato. Senza i vari Sneijder, Maicon, Forlan e soci i nerazzurri perdono tantissima qualità e anche se il nuovo modulo cerca di dare più peso al centrocampo, non riesce a mettere nelle condizioni migliori un attaccante d’area come Pazzini.

    Discorso a parte per il Siena che assolutamente non merita la sconfitta, cedendo solo nel finale della ripresa dopo aver disputato una partita di contenimento e velocissime ripartenze. Proprio per come è arrivata la vittoria nel finale Ranieri avrà molto lavoro da fare, perché sia il gioco espresso, sia la gestione della partita non sono stati affatto sufficienti per un allenatore che guida un grande club come l’Inter.

    Pagelle Siena

    Calaiò 6 Non si discute il suo impegno, soprattutto considerando come fosse in dubbio fino all’ultimo per il recupero dall’infortunio. Tiene il campo benissimo cercando di sorprendere i difensori nerazzurri senza troppa fortuna. Bocciato per la freddezza sottoporta, quando gli capitano un paio di occasioni buone calcia male senza trovare mai lo specchio della porta.

    D’Agostino 6,5 Assolutamente positiva la prova del centrocampista bianconero, che quando vede una big tira fuori una prestazione da giocatore di livello. Regge il peso del centrocampo toscano trascinando i suoi evitando in moltissime occasioni le incursioni dei giocatori interisti. Serve assist perfetti per gli attaccanti combattendo con Cambiasso per il ruolo di signore del centrocampo, tessendo ogni trama di gioco per la sua squadra.

    Brienza 5,5 Mezzo voto in meno per l’idiozia commessa nel finale quando rompe una bandierina per disapprovare una decisione arbitrale e si becca il secondo giallo finendo la partita in anticipo con un’espulsione decisamente evitabile. Partita di assoluto sacrificio per un attaccante di ruolo che gioca tutti i 90 minuti a supportare la fase difensiva come un terzino puro.

    Larrondo 5,5 L’argentino corre tantissimo e fa spesso a sportellate con Samuel e Ranocchia, ma non riesce mai a risultare pericoloso dalle parti di Julio Cesar. Anche lui è assolutamente prezioso in fase di ripiegamento.

    Pagelle Inter

    Samuel 6,5 torna ad appendere il cartello “non si passa” sulla zona da lui presidiata, chiudendo ogni velleità degli attaccanti toscani, e svettando su ogni pallone alto che si aggira nella propria area. Duro come una roccia l’argentino con l’aiuto di Ranocchia tiene inviolata la porta nerazzurra, e di questi tempi fa notizia.

    Zanetti 6,5 Trentotto anni e non sentirli, il capitano sempreverde nerazzurro, corre come un ragazzino senza fermarsi un istante, dimostrando la sua duttilità tattica giocando in qualsiasi ruolo lo schieri Ranieri. Chiusure perfette e diagonali difensive da manuale del calcio. Il pallone che toglie sulla testa di Calaiò gli vale un abbraccio da Julio Cesar e un coro da parte dei suoi tifosi.

    Alvarez 5 Talento puro o fuoco di paglia? Non bisogna eccedere nelle critiche, ma nemmeno negli elogi perché il giovane argentino non riesce a ripetere le buone cose evidenziate contro il Cagliari e contro i turchi, giocando al rallentatore e intestardendosi in dribbling inutili. Due buoni cross pervenuti in 45 minuti di gioco sono poca roba e Ranieri lo boccia perché troppo avulso dal gioco.

    Thiago Motta 6,5 Il playmaker italo brasiliano che dovrebbe dettare i tempi di gioco alla manovra nerazzurra è fin troppo spesso raddoppiato dai giocatori del Siena e non riesce mai a servire la palla giusta ai suoi compagni. Non sfigura in fase di interdizione, ma Ranieri gli chiede di costruire gioco e lui si vede solo nel finale quando serve l’assist vincente per Castaignos. Buona anche la punizione calciata nella ripresa, con una pronta respinta di Brkcic.

    Castaignos 6 Assolutamente inesistente per 44 minuti. Viene mandato in campo per sostituire Zarate e garantire il giusto mix di spinta e copertura in fase di ripiegamento, ma non riesce a combinare niente di buono, anzi perde diversi palloni sbagliando controlli decisamente facili. Qualcosa cambia nel finale quando prima conquista una buona punizione dal limite dell’area e all’ultimo respiro inventa il gol del vantaggio sorprendendo tutti, (forse anche Ranieri) e regalando una vittoria inaspettata che gela la squadra toscana.

    VIDEO HIGHLIGHTS SIENA INTER 0-1

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  • Castaignos all’ultimo respiro Siena Inter 0-1

    Castaignos all’ultimo respiro Siena Inter 0-1

    Dal 24 settembre a Bologna nessun attaccante nerazzurro riusciva più a trovare il gol e con la rete di Castaignos l’Inter torna a casa con 3 punti fondamentali dalla difficile trasferta di Siena, anche senza  convincere per il gioco espresso. Ranieri punta forte con il nuovo modulo, ma la partita stenta a decollare con pochissime azioni da gioco rilevanti e un Pazzini a fare lo spettatore in attacco. È il Siena a giocarsela, coprendo tutti gli spazi e rischiando di trovare il vantaggio in diverse occasioni. Stesso copione nella ripresa, nonostante i cambi di Obi e Castaignos per Alvarez e Zarate, l’Inter gioca un calcio compassato e lento che si riduce spesso all’inutile fraseggio in orizzontale e in pochissime verticalizzazioni. Quando la partita sembra finire sul pari, arriva il guizzo vincente di Castaignos che ripaga la fiducia del tecnico romano segnando la sua prima rete stagionale e regalando 3 punti assolutamente decisivi per una risalita in classifica.

    Nel dettaglio la sintesi di Siena Inter:
    Ranieri non cambia nulla rispetto alle previsioni iniziali e sceglie il 4-1-4-1 già visto contro il Trabzonspor: centrocampo con Motta affiancato da Cambiasso e Stankovic, mentre Alvarez e Zarate agiscono sugli esterni in appoggio di Pazzini. Tribuna per l’altro baby talento Coutinho, che non ha smaltito al meglio i fastidi muscolari. Niente novità nemmeno per Sannino che scioglie i dubbi sull’attacco, vista l’indisponibilità di Destro schierando dal primo minuto Calaiò in coppia con Larrondo.

    Castaignos decide Siena Inter | ©Getty Images

    PRIMO TEMPO- Squadre molto chiuse nei primissimi minuti, con entrambe le compagini che chiudono tutti gli spazi e di conseguenza la partita si gioca molto a centrocampo in attesa che vengano serviti palloni migliori per le punte. Primi spunti nerazzurri che arrivano dalla fascia di Alvarez al 16’, con l’argentino che serve un gran cross in area a trovare la torre di Pazzini per un colpo di testa facilmente neutralizzabile da Brkcic di Zarate. Ritmi fin troppo lenti per i nerazzurri che si appoggiano troppo spesso a Julio Cesar in fase di ripartenza, permettendo in questo modo al Siena ogni volta di riorganizzare la linea difensiva.

    La partita si infiamma alla mezz’ora sugli sviluppi di un calcio d’angolo per l’Inter, con Samuel che avrebbe l’occasione di segnare il gol del vantaggio e invece calcia malissimo addirittura facendo uscire il pallone fuori dall’area. A seguire ripartenza velocissima del Siena che ha sui piedi di Brienza l’occasione buona per punire l’Inter, con la conclusione del giocatore bianconero che va di poco alta sulla traversa. Ancora Siena nel finale con Calaiò che fa a sportellate con Samuel, calcia a incrociare di precisione sul secondo palo sorprendendo Julio Cesar ma il pallone finisce di poco a lato.

    SECONDO TEMPO- Cambio a sorpresa per Ranieri che inaspettatamente all’inizio della ripresa boccia entrambi gli esterni e sostituisce Alvarez inserendo Obi,  con Castaignos a rilevare Zarate. Non cambia il modulo ma cambiano gli interpreti, ma è ancora il Siena ad essere pericoloso nei primissimi minuti con il solito Calaiò particolarmente ispirato. Il cambio effettuato da Ranieri non sembra modificare l’atteggiamento dei nerazzurri, che faticano a creare gioco, con i tifosi ancora in attesa di un azione degna di nota in zona offensiva. È invece il Siena a fare la partita e a rendersi particolarmente pericoloso nei pressi dell’area presidiata dal portiere nerazzurro, aiutato dalle tempestive chiusure di Samuel e Zanetti che tengono ancora immutato il risultato. Intanto Sannino al 19’ sostituisce uno stremato Calaiò inserendo Reginaldo. L’Inter di rivede in attacco al 21’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo in un azione molto rocambolesca dove arrivano alla conclusione prima Stankovic, poi Ranocchia, ma entrambi vengono murati senza trovare la porta del Siena. Ancora un cambio per Sannino che affida il peso dell’attacco a Gonzalez rilevando uno spento Larrondo, mentre Ranieri si gioca l’ultima carta rischiando tutto inserendo Milito per Cambiasso, con un’Inter a trazione anteriore. Arriva all’ultimo respiro il vantaggio nerazzurro con il peggiore in campo sin in quel momento, Castaignos che riceve palla da Thiago Motta, spalle alla porta controlla, si gira e calcia di precisione battendo Brkcic, segnando il suo primo gol in maglia nerazzurra. Espulsione negli ultimi minuti per Brienza che macchia la sua prova distruggendo per un gesto di stizza con un calcio la bandierina del corner, rimediando il secondo giallo e terminando la partita anzitempo.

    Fischio finale e i nerazzurri passano all’Artemio Franchi con una prova decisamente opaca che garantisce comunque i 3 punti fondamentali per la risalita.

  • Siena Inter, ultime e probabili formazioni. Ranieri conferma Alvarez

    Siena Inter, ultime e probabili formazioni. Ranieri conferma Alvarez

    Si torna a respirare il clima campionato in casa nerazzurra dove gli uomini guidati da Claudio Ranieri, impegnati nella difficile trasferta di Siena all’Artemio Franchi, dovranno tornare a correre per scalare una classifica che ancora profuma di zona retrocessione.

    Ricky Alvarez | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Anche se lo stadio evoca ricordi particolari per i nerazzurri, dove appunto si decisero lo scudetto 2007, e quello del 2010 (che diede inizio al Triplete nell’era Mourinho), oggi l’Inter dovrà affrontare una squadra che ha dimostrato sia contro l’Atalanta che contro il Cagliari in Coppa Italia di essere davvero in gran forma. Anche la classifica sorride ai toscani, recitando Siena 14 e Inter 11. Ranieri dal canto suo, punta forte su Alvarez in continua crescita dopo la buona prova contro il Cagliari e il primo gol contro il Trabzonspor, dando all’argentino una nuova possibilità di sorprendere in positivo i suoi tifosi.

    SIENA – Sannino sta lentamente diventando il nuovo idolo dei tifosi, riuscendo a far esprimere al suo Siena un calcio di qualità che porti allo stesso tempo a buoni risultati. L’ultima vittoria contro il Cagliari in Coppa Italia (2-1) garantisce una buona dose di morale in vista della complicatissima sfida contro l’Inter. Il tecnico sa perfettamente come sulla carta i nerazzurri, visto l’elevato tasso tecnico, siano favoriti ma carica i suoi spronandoli a dare il massimo, chiedendo in particolar modo una partita fatta di sacrificio. Sulla situazione infortunati, rimangono ancora ai box Vergassola e Grossi, con l’aggiunta dell’ultima ora del bomber Mattia Destro (per lui si parla di una distrazione all’otturatore dell’anca sinistra). Il giovane attaccante è un ex di turno, poiché è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, poi è stato girato al Genoa nell’affare Ranocchia.

    Sannino dovrebbe dunque schierare un classico 4-4-2, con il recuperato Brkcic tra i pali, una linea difensiva composta da Vitiello, Rossettini, Terzi e Del Grosso. Centrocampo robusto con D’Agostino e Gazzi centrali, supportati sulle corsie laterali dall’ex Napoli Mannini e Brienza. Tanti dubbi in attacco, dove ci sono da valutare le condizioni di Calaiò, rientrante da un infortunio, con Gonzalez che dopo aver punito in Cagliari in Coppa Italia scalpita per avere una nuova occasione. L’alternativa all’italiano dovrebbe essere Larrondo.

    INTER – Ranieri si presenta all’Artemio Franchi con una squadra quasi priva di terzini, poiché all’ultimo infortunio di Lucio (stiramento di secondo grado) si aggiungono i forfait di Chivu alle prese con i soliti dolori alla caviglia e quello di Jonathan per un’infiammazione al ginocchio destro. Scelte obbligate almeno per quanto riguarda la fase difensiva, con Nagatomo unico terzino di ruolo titolare e Zanetti sicuramente arretrato per coprire l’altra fascia. Il tecnico nerazzurro ha spiegato ieri nella conferenza stampa come tutti questi infortuni non permettano di far riposare i giocatori più utilizzati, e di come in attesa dei vari Sneijder e Forlan, ci sarà bisogno di stringere i denti ancora per un po’. Si torna al 4-1-4-1 (o meglio il 4-2-3-1) cercando di allargare in maniera forte il gioco sugli esterni, utilizzando Alvarez nella posizione più consona alle sue caratteristiche, supportato sull’altra fascia dal compagno Zarate.

    Quindi nel dettaglio la difesa sarà composta da Samuel e Ranocchia a sostituire Lucio, con Zanetti e Nagatomo per garantire copertura e spinta sulle corsie laterali. Centrocampo con Thiago Motta play basso, aiutato ai lati da Cambiasso e Stankovic. Ad allargare il gioco sugli esterni come già detto in precedenza ci saranno Alvarez e Zarate, con l’unico terminale offensivo Pazzini assolutamente favorito su Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA INTER

    Siena (4-4-2): Brkcic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Larrondo, Calaio.
    A disp.:
    Pegolo, Contini, Rossi, Angelo, Bolzoni, Reginaldo, Gonzalez.
    All.
    Sannino

    Inter (4-1-4-1): Julio Cesar; Nagatomo, Samuel, Ranocchia, Zanetti; Cambiasso; Alvarez, Motta, Stankovic, Zarate; Pazzini
    A disp.:
    Castellazzi, Cordoba, Poli, Obi, Coutinho, Castaignos, Milito.
    All.:
    Ranieri

  • Verso Siena Inter, Ranieri: “Tevez? Sicuri che non ci interessi?”

    Verso Siena Inter, Ranieri: “Tevez? Sicuri che non ci interessi?”

    Tornare a sorridere in Italia dopo essere riusciti a tornare primi in Europa, questo è l’obiettivo del tecnico nerazzurro Claudio Ranieri. L’Inter proprio dopo aver appena conquistato il primato e la qualificazione con un turno di anticipo nel proprio girone europeo, ha l’occasione di risollevare una classifica, che nemmeno il peggiore dei pessimisti avrebbe immaginato agli inizi del campionato.

    Claudio Ranieri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    ALLARME ROSSO – Nella tradizionale conferenza stampa alla vigilia del match Siena Inter, il tecnico nerazzurro precisa, a chi gli chiedesse eventuali chiarimenti sulle preoccupazioni del patron interista Massimo Moratti, come sin da quando è seduto sulla panchina dell’Inter si parli sempre di “allarme rosso”. Essere sulla graticola dopo ogni partita non è certo l’ambiente ottimale per coltivare un progetto di qualsiasi allenatore, e gli ultimi cambi di panchina scelti dalla dirigenza nerazzurra non hanno fatto altro che destabilizzare un ambiente che probabilmente avrebbe avuto bisogno di continuità. È infatti sul capitolo dei numerosissimi infortuni che stanno falcidiando la rosa nerazzurra dove Ranieri motiva il pessimo trend dei suoi, spiegando come i continui cambi di allenatori si traducano in diversi cambi di preparazione. È confermato oltre all’infortunio di Lucio, (ad aggiungersi ai soliti forfait di Sneijder e Forlan) anche l’indisponibilità di Chivu contro il Siena per continui problemi alla caviglia.

    MILITO E PAZZINI – Ranieri conferma a parole sue una bocciatura sulla possibilità di vedere coesistere Milito e Pazzini insieme con il nuovo modulo. Il 4-3-2-1 provato già contro il Cagliari e contro i turchi del Trabzonspor ha evidenziato netti miglioramenti nell’allargare il gioco sugli esterni, permettendo a Alvarez di esprimersi al meglio e a Zarate di riuscire a trovare lo spazio giusto per trovare il guizzo vincente:

    Milito e Pazzini con un altro sistema di gioco potranno fare bene, ma con il nuovo modulo si alterneranno.

    TEVEZ – Sulle recenti notizie che parlano di un Carlitos Tevez sempre più vicino al Milan, con l’Inter che sembra aver mollato la presa dopo una corte serratissima all’argentino in estate, Ranieri lancia un segnale chiaro:

    Non parlo di mercato, questo spetta alla società. Ne stiamo parlando, ma questa squadra ha ancora tanto da fare. Stanno sondando, escono dei nomi. Alcuni sono veri, altri no. Ma bisogna chiedere a loro. Se un allenatore dice un nome, impennano le sue quotazioni. Io sono molto contento di questa rosa e se avrò bisogno di qualcosa lo chiederò a Moratti e Branca. Tevez? Non lo so. Siete convinti che non ci sia niente?“.

    CONVOCATI SIENA INTER – In riferimento alla prossima sfida di campionato tra Siena e Inter, ecco la lista dei 21 convocati stilata dal tecnico nerazzurro Claudio Ranieri.

    Portieri: 1 Julio Cesar, 12 Luca Castellazzi, 21 Paolo Orlandoni.
    Difensori: 2 Ivan Ramiro Cordoba, 16 Luca Caldirola,  23 Andrea Ranocchia, 25 Walter Samuel, 37 Marco Davide Faraoni, 55 Yuto Nagatomo.
    Centrocampisti: 4 Javier Zanetti, 5 Dejan Stankovic, 8 Thiago Motta, 11 Ricardo Alvarez, 18 Andrea Poli, 19 Esteban Cambiasso, 20 Joel Obi, 29 Coutinho.

    Attaccanti: 7 Giampaolo Pazzini, 22 Diego Milito, 28 Mauro Zarate, 30 Luc Castaignos.

  • Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Piove sul bagnato in casa Inter. Arriva l’ennesima brutta notizia dall’infermeria nerazzurra sull’infortunio occorso a Lucio uscito malconcio dalla sfida europea contro il Trabzonspor. Questo è il comunicato ufficiale apparso sul sito dell’Inter:

    In seguito a un dolore muscolare accusato al termine della gara con il Trabzonspor, dopo la seduta ‘di scarico’ nella giornata di ieri, Lucio è stato sottoposto ad accertamenti strumentali in mattinata che hanno evidenziato uno stiramento di 2° grado all’adduttore della gamba sinistra. Il difensore è già stato sottoposto al primo ciclo di fisioterapia.

    Lucio | © Maurizio Lagana/Getty Images

    L’infortunio dovrebbe tenere fermo ai box il brasiliano verosimilmente per circa un mese, quindi per il suo rientro è ipotizzabile aspettare gli inizi del nuovo anno. Brutta tegola per Ranieri che aveva appena recuperato la coppia centrale Lucio e Samuel e ora non potrà concedere il giusto riposo ai centrali difensivi utilizzando Andrea Ranocchia rientrato da poco da un infortunio muscolare proprio contro il Cagliari e risparmiato a Trebisonda.

    Assente ad Appiano Gentile anche Forlan che fa slittare il suo rientro alla Pinetina a domani poiché il volo con cui doveva tornare a Milano ha avuto problemi di natura tecnica. Allenamento che ha visto la presenza del presidente Massimo Moratti da spettatore privilegiato, che ha voluto assistere personalmente agli allenamenti e parlare con Ranieri. Il tecnico romano nella seduta odierna ha provato a lungo nuovamente il modulo con Alvarez e Zarate larghi dietro all’unica punta Pazzini.

  • Inter, Ranieri lancia la baby revolution

    Inter, Ranieri lancia la baby revolution

    Conquistato il primato nel girone e la qualificazione con un turno d’anticipo, Ranieri può iniziare a prendersi le lodi che gli spettano per aver risollevato quantomeno il cammino europeo interista, leggermente compromesso già nella prima giornata contro i turchi proprio da Gasperini. In campionato la strada da percorrere è sicuramente più lunga e impervia, ma le garanzie e gli aiuti ad una rosa definita troppo vecchia e logora arrivano non dal mercato di gennaio, ma dal mercato estivo che fa sbocciare con i tempi giusti la linea verde nerazzurra: Alvarez e Coutinho.

    Coutinho | ©Giuseppe Cacace/Getty Images

    LINEA VERDE

    I due giovani talenti nerazzurri sono stato fin troppo presto bollati come due brocchi, due bidoni, assegnando all’Inter la palma del peggior mercato in entrata. Lo stesso Sneijder in una recente intervista con la propria nazionale aveva spiegato come il problema nell’Inter fosse la differenza troppo evidente tra i titolari e chi si accomoda in panchina. Voilà ecco servito l’assist perfetto per dimostrare il contrario: a Cagliari, l’olandese si infortuna e Coutinho entra al suo posto, mentre Alvarez destinato alla tribuna si accomoda in panchina. La sorpresa è doppia perché il baby brasiliano mostra un modo di giocare totalmente nuovo, ostentando quella sicurezza che fino ad ora non aveva mai mostrato, riuscendo persino a regalare il gol della sicurezza ai suoi. E Alvarez non è da meno entrando di diritto in entrambe le azioni da gol, aiutando il centrocampo e mostrando quelle doti tecniche che gli avevano garantito in patria il soprannome Maravilla.

    LODI A RANIERI

    – Ranieri è stato lungimirante, come spesso ripeteva ai giornalisti bisognava assolutamente considerare i tempi di adattamento al calcio italiano, poichè entrambi i giocatori in allenamento mostravano giocate da grandi campioni. Il tecnico nerazzurro ha atteso il momento giusto inserendoli gradualmente e con l’intelaiatura dei senatori a supportarli, considerando come il nuovo cambio di modulo sia molto più adatto alle loro caratteristiche.

    Claudio Ranieri | © Str/Getty Images
    Infatti la svolta c’è stata con l’utilizzo del    4-2-3-1 allargando il gioco sugli esterni e permettendo ad Alvarez di esprimersi al meglio. La conferma del continuo miglioramento si è avuta proprio ieri contro il Trabzonspor dove Ricky Maravilla nel primo tempo ha disputato una gara di grandissima qualità, segnando un gol bellissimo e iniziando ad entrare nei meccanismi di gioco nerazzurri. Ovviamente è presto per parlare di nuovi campioni, ma la strada intrapresa è quella giusta, e già nella prossima sfida contro il Siena il ricambio generazionale interista avrà la possibilità di mettersi in mostra, con un occhio di riguardo per un altro baby talento: Marco Davide Faraoni, il terzino strappato alla Lazio e che potrebbe rappresentare un ottimo investimento per il futuro.

    CURIOSITA’- Gianluca Di Marzio esperto di mercato di Sky Sport in una recente intervista ha preso le difese di Alvarez, in merito a chi l’avesse definito come un affare sbagliato della dirigenza nerazzurra, spiegando come le cifre per l’acquisto del cartellino siano assolutamente state ingigantite: “L’Inter ha chiuso l’affare per 5,5 milioni più 4 di bonus, questa è la verità. Altre cifre, gonfiate, servono solo per bocciare un acquisto che meritava e merita invece fiducia”.

    PAZZINI AFFAMATO-

    Se non bastasse la voglia di riscatto delle giovani promesse nerazzurre, sicuramente ci penserà la fame di vittorie palesata dal bomber Giampaolo Pazzini che in una recente intervista al Guerin Sportivo ha parlato della sua Inter e della sua voglia di vincere: “Ormai questa maglia comincio a sentirla sulla pelle, qui ti rendi conto di essere in una grande squadra e di lottare per traguardi importanti. Quando sono arrivato a Milano, mi è cresciuta la voglia di vincere, mi è venuta una fame mai avuta sin lì”. Sul difficile rapporto nato con Gasperini il Pazzo preferisce evitare polemiche, spiegando invece come Moratti l’abbia preso subito a cuore : “Lasciamo stare, non ero contento, ma rispetto le scelte di un tecnico. Quando però Moratti lo richiamò dissi cavolo! Moratti non è un presidente qualunque, lui ha avuto tantissimi cannonieri. Ero felice e sorpreso, emozionato e stupito”.

  • Trabzonspor Inter 1-1, le pagelle. Alvarez finalmente Maravilla

    Trabzonspor Inter 1-1, le pagelle. Alvarez finalmente Maravilla

    L’Inter formato europeo simile a quella vista col Cagliari strappa un punticino d’oro nella bolgia turca del Trabzonspor. Niente di più facile penseranno in molti, ma vista la situazione nerazzurra questo risultato con la qualificazione e il primato nel girone, conquistati con un turno d’anticipo rappresentano una boccata d’ossigeno puro per una squadra che ha sempre di più bisogno di tirare il fiato mentre il calendario impone a tutte le società di correre.

    Ricky Alvarez | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Partita scoppiettante con i turchi che partono forte, ma è l’Inter con Ricky Alvarez, in occasione Maravilla per le notti europee, a segnare il suo primo gol in nerazzurro. Non basta il tempo di fare due calcoli che Halil Altintop capace di segnare un solo gol in tutta la stagione turca ti tira fuori un gol da cineteca (con la complicità della deviazione di Samuel). Le squadre non rinunciano a giocare e si danno lotta a suon di occasioni con i turchi che nella ripresa sfiorano la vittoria con il palo di Mierzejweski. Ranieri ovviamente in vista della prossima trasferta a Siena avrà molto lavoro da fare, considerando come la squadra allenata da Sannino vista contro l’Atalanta sia sembrata in ottima salute. Altri errori in campionato sarebbero fatali per la rincorsa al terzo posto.

    Pagelle Trabzonspor

    Alanzinho 6,5 Assolutamente devastante! L’ala brasiliana che manda in completo tilt la difesa nerazzurra e Nagatomo in primis riesce a liberarsi dell’avversario e calciare con una facilità imbarazzante. Sfiora la rete in un paio di occasioni con Julio Cesar che si immola nel primo tempo a negargli un gol bellissimo dal limite dell’area. Nella ripresa ci riprova con un diagonale tesissimo che fa sospirare la curva dei tifosi turchi.

    Tolga 7 Ancora una volta decisivo come nella sfida di San Siro, riesce a mantenere il risultato sul pari con un paio di interventi miracolosi. Ingaggia un duello tutto personale con Zarate e lo vince a mani basse, prima negando il gol nel primo tempo all’argentino, e poi nella ripresa con un paio di uscite basse utili a mantenere la porta inviolata. Notevole la parata sul gran tiro al volo da fuori area di Stankovic.

    Altintop 6,5 Non combina granchè in tutta la partita, ma si inventa un gol impossibile scambiando prima al limite dell’area con un compagno e poi calciando un tiro che trova la deviazione di Samuel e si infila sotto la traversa per la gioia dei tifosi locali.

    Mierzejweski 6 Entra nella ripresa e nel finale sfiora il gol del vantaggio, lasciato fin troppo libero di schiacciare di testa da Lucio, colpisce il palo, lasciando ammutolito e impietrito Julio Cesar che la scampa per un pelo.

    Burak 6,5 Non male il gioiellino turco di cui aveva ben parlato Hiddink. Sfiora il gol anticipando prima Lucio e poi Julio Cesar con il pallone che attraversa l’area e sfiora di pochissimi cm il palo. Trova un cliente scomodo come Samuel che gli complica decisamente la vita.

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 6,5 Assolutamente incolpevole sul gol, poiché la deviazione di Samuel imprime una traiettoria imprevedibile che fa schizzare il pallone sotto la traversa. Si mette in mostra sempre nel primo tempo con una grandissima parata sul tiro di Alanzinho dal limite dell’area con pochissima visuale libera.

    Samuel 6 Mezzo voto in meno per la sfortunata deviazione che ha portato al pari di Altintop. Comunque fa il suo mestiere tenendo a bada Burak e gli altri attaccanti del Trabzonspor. Ovviamente non essendo supportato a dovere dai compagni di reparto, non riesce a tappare tutte le falle difensive, e il soprannome the Wall stasera non gli si addice proprio.

    Alvarez 6,5 Bellissimo il primo tempo dell’argentino, che finalmente riesce a far capire ai tifosi nerazzurri perché in Argentina venisse chiamato Maravilla. Scambia con Milito danzando tra i difensori turchi e infilando il portiere Tolga con la grazia di un ballerino. Non bastasse recupera anche palloni in fase difensiva aiutando il centrocampo. Poi blackout totale, nella ripresa sparisce dalla telecronaca e il suo nome spunta solo per la sostituzione. Ammonizione stupida nel finale.

    Zarate 5,5 Corre tanto, salta l’uomo, ma serve una quantità di assist fuori misura che quasi perdi il conto. Non è serata a si capisce quando inizia a sprecare ogni occasione buona per fare gol. Si dispera nel finale quando Glowaski si immola sulla linea di porta a negargli il gol a porta totalmente sguarnita.