Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Il carattere della squadra vincente è ormai un marchio ben evidente che Ranieri ha impresso nelle mente di tutti i suoi giocatori che scendono in campo. Dati alla mano l’Inter sta seguendo lo stesso strano percorso della passata stagione, quando Leonardo dovette rivitalizzare un gruppo dato per finito. L’arduo compito è capitato nelle mani di Ranieri che con questo filotto di vittorie e il morale alle stelle con la vittoria nel derby è riuscito a ridare colore ad una stagione più nera che azzurra. Il tecnico romano è riuscito nell’integrazione graduale dei più giovani, e nel rigenerare i vecchi senatori come Cambiasso e Maicon che molti davano per bolliti. L’Inter si disfa della pratica Genoa senza troppi problemi, grazie a una perla del terzino destro brasiliano, e con un’azione corale di rara bellezza tra Obi e Poli, a dimostrazione che il valore della panchina nerazzurra non sia così basso. La nota positiva è anche il buon rientro di Sneijder, che mette nelle gambe ottanta minuti e lotta sfiorando il gol in più di un’occasione. Poco da dire per un Genoa rinunciatario ancor prima di scendere in campo nelle parole del suo tecnico e di Preziosi, che hanno snobbato questa competizione per il campionato.

    Andrea Poli | © Marco Luzzani/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Maicon 7,5 Il colosso. Assolutamente devastante, ricorda a tutti chi è il terzino destro più forte del mondo, mettendo la freccia e asfaltando la sua fascia destra. Nemmeno inizia la partita e fa partire un destro che toglie le ragnatele sotto il sette difeso da Lupatelli. Partenza col botto! Non bastasse recupera mille palloni e entra di diritto anche nell’azione del raddoppio servendo l’assist per Poli. Stakanovista della corsa.

    Cambiasso 7 E’ tornato ai suoi livelli migliori, con delega di vice allenatore in campo consegnata direttamente da Ranieri. Urla, lotta e recupera una quantità innumerevole di palloni in mediana, riuscendo a deliziare il suo pubblico anche con qualche giocata di fino. Da segnalare come sia l’unico giocatore a non aver mai riposato da quando c’è Ranieri in panca.

    Poli 7 Contro il Genoa sente ancora l’aria del derby della Lanterna e scende in campo con il coltello fra i denti, ringhiando e rincorrendo ogni avversario. Mette la ciliegina sulla torta trovando il gol del 2-0 nella ripresa, scambiando in maniera spettacolare con Obi e battendo Lupatelli. Primi applausi sentiti per lui di San Siro.

    Sneijder 6,5 Parte bene, cercando il gol con un paio di conclusioni dal limite dell’area, poi cala un po’ cercando giocate che non gli riescono alla perfezione. Nella ripresa scarta due avversari con un tunnel e prova una conclusione a giro che sfiora il palo lontano. C’è tempo per provare un pallonetto da fermo e prendersi i complimenti da Ranieri che lo toglie concedendogli la standing ovation per un rientro importante.

    Castaignos 5 Ranieri gli concede l’occasione e le chiavi dell’attacco nerazzurro ma lui si dimostra troppo timido in una serata in cui avrebbe dovuto dimostrare quanto vale. Spreca l’unica occasione buona nel primo tempo, senza lasciare il segno se non per un retropassaggio sciagurato a servire Pratto lanciato a rete contro Castellazzi.

    PAGELLE GENOA

    Sculli 6 L’aria di ‘casa’ gli fa bene, poiché entra nei minuti finali della ripresa e riesce a incidere sul risultato finale con un gran colpo di tacco al volo che si trasforma nell’assist per Pratto prima della ribattuta di Birsa sul gol del 2-1.

    Kucka 5,5 Sarà che ormai ha già le valigie in mano, o meglio ha già la maglia nerazzurra addosso, che stasera gioca una partita senza lodi, limitandosi a fare il minimo sindacale. Perde di netto il duello con Cambiasso in mediana.

    Birsa 6,5 Buona la sua partita, costellata di buone giocate, un bel tunnel ai danni di Poli, e il gol cercato e arrivato nel finale di match. Come un rapace d’area si è inserito con i tempi giusti per sfruttare la ribattuta sulla traversa di Pratto, per bucare Castellazzi.

    Ze Eduardo 4 Chi? Il suo nome si sente solo nel momento della lettura delle formazioni. Assente ingiustificato.

    HIGHLIGHTS INTER GENOA 2-1

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  • Inter Genoa 2-1, nerazzurri ai quarti di Coppa Italia

    Inter Genoa 2-1, nerazzurri ai quarti di Coppa Italia

    Continua il momento d’oro per l’Inter che dopo aver vinto il derby e riacceso i sogni scudetto, stacca il biglietto per i quarti di Coppa Italia in programma al San Paolo contro il Napoli, battendo un rimaneggiato Genoa. Ancora meriti e lodi per Ranieri che riesce a far quadrare la squadra inserendo forze fresche e giocatori inutilizzati, (trovando il gol di uno che siede in pianta stabile in panca come Poli) risparmiando i senatori in vista della prossima sfida contro la Lazio. Pochi spunti e troppa sterilità offensiva per il Genoa che trova la rete della bandiera solo negli ultimi minuti. I rossoblu già privo di moltissimi titolari devono inoltre fare i conti con due infortuni occorsi durante il match.

    Maicon | © Marco Luzzani/Getty Images

    Novità per entrambi i tecnici alla lettura delle formazioni ufficiali: Ranieri risparmia Chivu per un leggero affaticamento schierando Zanetti al suo posto e avanzando Faraoni in mediana; Marino lancia il primavera Sampirisi dai primi minuti, preferendo Birsa a Biondini e schierando Ze Eduardo con Pratto davanti.

    PRIMO TEMPO – L’Inter è l’emblema della concretezza e al primo tiro in porta trova il gol del vantaggio: capolavoro calcistico di Maicon che al 9’ fa partire un destro violentissimo dal limite dell’area ad incrociare e battere Lupatelli, con il pallone che si infila nell’angolino alto, facendo esultare la curva nerazzurra.
    L’Inter arretra il baricentro, con il Genoa che si butta a testa bassa davanti senza riuscire a creare però azioni degne di nota. Al 23’ il freddo fa la sua prima vittima, con Rossi per il Genoa che accusa un dolore muscolare e viene sostituito da Constant. Alla mezz’ora si riaffaccia davanti l’Inter, con una bella discesa di Obi a servire Sneijder: l’olandese dal limite dell’area calcia di potenza trovando una pronta risposta di Lupatelli ad evitare il gol del raddoppio. Il primo vero e proprio tiro in porta del Genoa arriva al 40’ con Constant che prova la conclusione col sinistro da quasi 30 metri senza trovare lo specchio della porta di pochissimo. Assenti ingiustificati in questa prima frazione di gioco sia Pratto che Ze Eduardo, annullati dalla difesa interista. Nonostante il Genoa abbia un maggior possesso palla, la squadra di Marino non riesce mai ad essere incisiva, sfruttando pochissime le verticalizzazioni e abusando dei passaggi in orizzontale, rende in questo modo prevedibile ogni azione offensiva.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa con i tecnici che si affidano agli stessi uomini della prima frazione di gioco. Al 5’ arriva il raddoppio nerazzurro, frutto di un’azione bellissima: Maicon crossa dall’esterno, triangolazione tutta di prima tra Poli e Obi in area con l’ex doriano che segna la sua prima rete in nerazzurro. Al 9’ ancora un infortunio tra le fila del Genoa con Constant che a seguito di uno scontro di gioco lascia il posto al capitano della Primavera del Genoa Marchiori.
    Al 13’ grande spunto di Sneijder che con un tunnel salta Marchiori e Sampirisi provando un gran tiro a giro da posizione defilata: se fosse entrato sarebbe stato il gol dell’anno. Ranieri effettua il primo cambio togliendo Castaignos e inserendo Zarate. Pochi minuti più tardi Marino toglie uno spentissimo Ze Eduardo facendo vestire la maglia rossoblu ad una vecchia conoscenza come Giuseppe Sculli. Segnali di risveglio per il Genoa al 25’ quando su una brutta palla persa da Cambiasso è il cileno Jorquera ad approfittarne calciando dal limite dell’area e impegnando in una parata in due tempi Castellazzi.  Ultimi cambi in casa Inter, prima con Nagatomo a sostituire Poli e poi Sneijder che mette 80 minuti nelle gambe prima di lasciare il posto ad Alvarez. Nei minuti finali arriva il gol della bandiera per il Genoa: colpo di tacco di Sculli, Pratto di testa colpisce la traversa e Birsa sulla ribattuta, complice una dormita della difesa interista batte Castellazzi infilando la palla in rete. Fischio finale a distanza di un minuto, con i nerazzurri che continuano a vincere staccando il pass per i quarti di finale contro il Napoli di Mazzarri.

  • Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Cavalcando l’ondata di entusiasmo post derby l’Inter cercherà di allungare il filotto di vittorie consecutive battendo il Genoa negli ottavi di Coppa Italia nella sfida in programma questa sera al Meazza. Claudio Ranieri stigmatizza su chi lo riempie di critiche per un gioco poco brillante e poco spettacolare contro il Milan, spiegando come nel calcio l’importante sia raggiungere i risultati, che in quest’ultimo periodo ai nerazzurri proprio non mancano. Clima diverso per i rossoblu guidati da Marino, che nonostante l’ultima ottima vittoria contro l’Udinese, daranno la massima priorità al campionato, (secondo le stesse parole del tecnico) soprattutto a causa della lunga lista di indisponibili per il match di stasera. Più che una partita di Coppa stasera si assisterà a una vetrina importante per molti calciatori che per diversi motivi non hanno mai trovato spazio nelle rispettive squadre, cercando in questo match l’ultima speranza di convincere i propri tecnici. Kucka, Ze Eduardo, Castaignos, Zarate, e Birsa sapranno sfruttare l’occasione?

    Diego Forlan | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    INTER – Stagione sfortunata per Diego Forlan, che ha accusato un risentimento muscolare nell’allenamento e i risultati degli esami non lasciano molte speranze: stiramento tra il primo e secondo grado al retto femorale della gamba destra (considerando inoltre come avesse appena recuperato dal grave infortunio al bicipite femorale dell’altra gamba). Il tecnico nerazzurro stasera dovrebbe lasciare spazio a chi ha giocato di meno, facendo riposare molti senatori in vista del prossimo big match contro la Lazio. È dunque il turno di Sneijder che dopo il lungo recupero e i pochi istanti giocati nel derby deve mettere più minuti nelle gambe e riprendersi le chiavi del gioco nerazzurro. Possibile l’utilizzo del modulo 4-4-1-1 con Ranocchia che torna a giocare dopo la rete di Cesena, affiancato da una vecchia conoscenza come Cordoba, supportati entrambi sugli esterni da Chivu e Maicon. In mediana, immancabile uno tra Thiago Motta e Cambiasso (leggermente favorito il brasiliano che contro la Lazio sconterà un turno di squalifica) con Poli al centro, mentre sugli esterni agiranno il capitano Javier Zanetti e l’altro argentino Ricky Alvarez. Leggermente avanzato nella sua posizione naturale c’è il ritorno di Sneijder a servire palloni all’unica punta Castaignos. Novità anche tra i pali dove Castellazzi concederà un turno di riposo a Julio Cesar.

    GENOA – La lista degli infortunati del Grifone è interminabile: Dainelli, Kaladze, Antonelli, Bovo e Gilardino sono out per la sfida di stasera. Marino inoltre lascia a casa altri pezzi da novanta: Palacio appena recuperato non è rischiabile, Frey si trascina da tempo un problema alla schiena e Veloso ha bisogno di un turno di riposo. Quindi sarà un Genoa ridisegnato con molti nomi nuovi, e alcuni rientri importanti, tra i quali quelli di Moretti che ha appena scontato il turno di squalifica e la possibilità per Kucka di tirar fuori una prestazione convincente proprio contro la sua prossima possibile squadra. Modulo speculare a quello nerazzurro, con Lupatelli a sostituire Frey, Moretti e l’autore della rete contro l’Udinese Granqvist al centro della difesa, con Mesto e Constant sulle corsie laterali. A centrocampo Seymour e Kucka dovrebbero giocare più centrali, mentre sugli esterni occhio a Rossi e l’ultimo arrivato dal Cagliari Biondini. Dietro l’unica punta Pratto dovrebbe giocare Jorquera, ma il ritorno in patria di Sculli dalla Lazio, potrebbe far cambiare i piani tattici di Marino. Occhio anche all’esterno destro di 19 anni Sampirisi (a metà con il Milan) che rientra nella lista dei disponibili e potrebbe avere un’occasione importante di dimostrare il suo valore.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER GENOA

    Inter (4-4-1-1): Castellazzi; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Alvarez; Sneijder; Castaignos.
    A disp.: Orlandoni, Lucio, Thiago Motta, Faraoni, Obi, Milito, Zarate. All.: Ranieri.

    Genoa (4-4-1-1): Lupatelli; Mesto, Moretti, Granqvist, Constant; Biondini, Kucka, Seymour, Rossi; Jorquera; Pratto.
    A disp.: Scarpi, Marchiori, Samperisi, Birsa, Jankovic, Sculli, Ze Eduardo. All.: Marino.

  • Inter, Tevez o Lucas il dilemma di Moratti

    Inter, Tevez o Lucas il dilemma di Moratti

    Vinto il derby sul campo, Moratti sembra avere tutta l’intenzione di vincere anche quello sul mercato per strappare Tevez ai cugini rossoneri. Almeno questa era l’impressione prima delle parole di Ranieri che hanno di fatto lanciato nei progetti d’acquisto invernali nerazzurri pesanti dubbi. Il tecnico romano ha espresso le sue perplessità su un perfetto inserimento di un giocatore come Tevez, considerando inoltre come lo stesso attaccante argentino sia praticamente fermo da novembre e la sua tenuta atletica sia più di un’incognita.

     

    Il patron dell'Inter Massimo Moratti | © Valerio Pennicino/Getty Images

    RIFIUTO CITY – Dai rumors inglesi e dall’emittente britannica Sky Sports rimbalza la voce che ieri i citizens avrebbero rifiutato l’offerta nerazzurra dei 25 milioni più bonus, forti del rilancio rossonero che nel caso di cessione di Pato avrebbero presentato un’offerta più alta vicina ai 28 milioni per una vendita immediata. Il presidente Moratti ha ribadito la voglia e l’interesse di arrivare al bomber argentino, evidenziando al tempo stesso un raffreddamento della trattativa da parte dei nerazzurri:

    “Tevez è un giocatore interessante Sarebbe divertente vincere il derby goliardico con il Milan, ma non so se vale la pena acquistarlo”.

    DUBBI – A questo punto nascono i reali dubbi sull’utilità di riuscire a vincere questo braccio di ferro tra Milan e Psg. Il giocatore serve realmente ai nerazzurri? Ranieri è stato abbastanza chiaro e l’infortunio di Stankovic ha un po’ scombussolato i piani di mercato previsti. Il reparto da rinforzare nell’immediato è il centrocampo, con le ultime notizie di mercato che parlano di una chiusura immediata per Kucka del Genoa. Il presidente nell’intervista ha parlato di giovani che rinforzeranno la squadra, e in quest’ottica è possibile anche l’arrivo a Milano proprio in questi giorni del difensore Juan Jesus dall’Internacional. Tevez in questo contesto rappresenterebbe una necessità solo nel caso partissero entrambi gli attaccanti Castaignos, e il poco convincente Zarate. Ovviamente spendere quasi 30 milioni di euro dopo aver ceduto solo pochi mesi fa Eto’o alla stessa cifra farebbe sorgere molti dubbi sulla linea del Fair Play finanziario che si cerca di seguire. I mille dubbi legati alla tenuta fisica di Forlan che era stato comprato per sostituire un campione come Eto’o, e invece non è praticamente mai riuscito a essere ricordato se non per le assenze, lasciano intuire come qualche movimento in entrata nel reparto offensivo serva. Milito sembra essere tornato quello dei vecchi tempi, ma è l’unico insieme a Pazzini ad essere una certezza. Molto è legato dunque al rendimento dell’uruguaiano che potrebbe realmente rappresentare un nuovo acquisto nel mese di gennaio. Sono attese le risposte nella prossima sfida in Coppa Italia contro il Genoa, dove El Cacha dovrebbe giocare da titolare.

    LUCAS SUBITO? – Ed è a questo punto che si fa largo l’idea di strappare al San Paolo sin da subito il talentuoso Lucas Moura. Il giocatore carioca ha un costo del cartellino vicino ai 25 milioni, quindi praticamente l’Inter deve decidere se puntare sull’argentino del City, 27enne a lungo lontano dai campi di gioco, o azzardare la scommessa del 19enne Lucas, che nonostante le lodi di tutti gli addetti ai lavori deve ancora confrontarsi con un campionato di livello superiore come quello europeo. Considerando la posizione da trequartista del talento carioca, rimangono i dubbi su una possibile partenza di Sneijder in estate. Moratti continua a tenersi stretto il suo numero 10 olandese, ma la sua assenza come si è vista nella cavalcata nerazzurra non è stata così traumatica, e il cambio di modulo insieme all’esplosione di Alvarez hanno dimostrato come i nerazzurri possano fare a meno di uno dei suoi simboli. Anche in questo caso sarà necessario verificare l’abilità di Ranieri nel riuscire ad inserire Wesley nel nuovo modulo, senza distruggere quegli equilibri e quell’intesa creata nei meccanismi di gioco.

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    Dopo l’appellativo di normalizzatore, Ranieri conferma l’etichetta di uomo derby, riportando la vittoria nella Milano nerazzurra dopo quasi due anni. Proprio perché l’ultimo trionfo in una stracittadina per l’Inter porta la data 24 gennaio 2010, con in panchina Mou, il sapore di questa vittoria esalta in maniera particolare il popolo dei tifosi interisti. Nel mezzo l’era Benitez, Leonardo e quella di Gasperini, avevano palesato la supremazia dei colori rossoneri, spegnendo le luci nerazzurre a San Siro. L’arrivo di Ranieri serviva appunto a riportare quell’entusiasmo e quei risultati che mancavano ad una squadra che nei primissimi turni di campionato aveva un rullino di marcia da zona retrocessione.

    Claudio Ranieri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SERIE B – Solo due mesi fa l’Inter ristagnava nelle ultime posizioni della classifica, con le serie preoccupazioni di Moratti e soci per la difficile rincorsa al posto nella prossima Champions League. L’arrivo di Claudio Ranieri aveva inizialmente sortito buoni effetti, prima contro il Bologna in campionato e poi contro il Cska di Mosca in Champions League. Successivamente esaurita la carica motivazionale il tecnico ha dovuto fare i conti con i numerosissimi acciacchi e una squadra rimaneggiata a centrocampo. Le sconfitte interne contro Napoli e Juventus sono state le più difficili da digerire per il popolo interista e sono corrisposte a una sterilità sottorete delle punte, con Milito in primis capace di sbagliare gol impossibili e aggiudicarsi il Bidone d’oro della stagione. Ranieri, nel frattempo con la sua esperienza e la sua calma serafica, continuava a ripetere ai suoi giocatori e ai giornalisti che lo criticavano di avere pazienza e di vedere nonostante gli scarsi risultati, una squadra in notevole crescita sotto l’aspetto fisico.

    6 VITTORIE – Sor Claudio sapeva di avere una fuoriserie in mano, ma comprendeva anche i limiti derivanti dalla partenza di una stella come Eto’o e un preparazione fisica e soprattutto tattica sbagliata ad inizio stagione, che aveva scombussolato molti equilibri all’interno della rosa nerazzurra. Il problema maggiore è stato proprio trovare la quadratura di uno dei reparti più forti degli ultimi anni: la difesa. Julio Cesar, Lucio, Samuel e Maicon sono state le colonne portanti del triplete e in questa stagione proprio la retroguardia nerazzurra era il reparto messo più sotto accusa per le troppe reti incassate. Il tecnico romano con il nuovo modulo 4-4-2 ha saputo riportare alla compattezza di un tempo un reparto colabrodo, supportato ovviamente dal doppio scudo composto da Thiago Motta e Cambiasso in appoggio alla difesa. Meriti anche per l’esplosione di Alvarez, che nonostante la prova non brillantissima nel derby ha saputo svegliarsi e cambiare il passo rispetto alle sue prime apparizioni. L’arma in più è stata sicuramente ritrovare e far rinascere come l’araba fenice un bomber di razza come il Principe Milito, capace, grazie al gol vittoria nel derby di andare a segno per tre turni consecutivi, ritrovando quel feeling col gol che gli mancava da troppo. Questi gli ingredienti principali con cui Ranieri ha costruito la sua scalata ai piani alti della classifica. Dati alla mano l’Inter mette a segno la sesta vittoria consecutiva, recuperando 9 punti dalla capolista in sei giornate, e portandosi a tre punti dal terzo posto dell’Udinese. Non c’è dubbio: la cura Ranieri funziona!

    SNEJDER, TEVEZ, FORLAN – Ora le incognite maggiori rimangono su come Ranieri riuscirà a far incastrare l’ingresso di Sneijder e Forlan nel nuovo modulo di gioco, scegliendo chi verrà sacrificato. Lo stesso tecnico non si dice preoccupato, scongiurando il problema dell’abbondanza. Volendo fare un pensiero anche al mercato in entrata, il possibile forfait di Stankovic per l’operazione che lo terrà fuori un paio di mesi, si traduce nella necessità di rinforzare il centrocampo più che l’attacco. Quindi l’acquisto di uno come Tevez pare allontanarsi secondo le stesse parole di Ranieri:

    “Tevez? Gli equilibri si sono compattati, nelle difficoltà questa squadra si è coesa di più e questo mi è piaciuto molto. La domanda è ‘quanto può dare questo ragazzo che non gioca da tanto tempo?’. Cercheremo con il presidente di analizzare al meglio la situazione”.

  • Fiorentina Lecce 0-1, le pagelle. Cuadrado asfalta Vargas

    Fiorentina Lecce 0-1, le pagelle. Cuadrado asfalta Vargas

    Lecce cinico e spietato all’insegna della filosofia di gioco del suo tecnico Serse Cosmi, un calcio pratico che dopo una serie infinita di risultati negativi porta i primi 3 punti stagionali in una trasferta difficile come quella di Firenze.

    Cuadrado e Vargas | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    La partita contro i viola dal punto di vista dello spettacolo ha poco da regalare, con poche azioni degne di nota e un lungo possesso palla sterile da parte di entrambe le squadre, dove nei salentini a fare la differenza è spesso l’esterno di centrocampo Cuadrado, eccelso sia in fase propositiva contro un cliente scomodo come Vargas, sia in fase di contenimento chiudendo ogni varco.
    Fiorentina completamente “spuntata”, quando i pochi cross che arrivano dalle fasce cadono nel vuoto, e soprattutto quando nelle due chiarissime occasioni da gol capitate su Ljajic vengono sprecate malamente viene da chiedersi se la storia sarebbe stata diversa con un bomber di razza e d’esperienza in area. Rossi ha le sue colpe, ma le soluzioni difficilmente sono rintracciabili nella rosa viola, quindi l’attesa per cercare il giusto sostituto di Gilardino non deve prolungarsi troppo a lungo.

    PAGELLE FIORENTINA

    Nastasic 6,5 Nonostante la giovanissima età, fa il suo mestiere con l’esperienza di un veterano. Ottimo colpo di mercato di Corvino che ha scovato un centrale davvero di personalità. Nella partita non sbaglia praticamente nulla o quasi, evitando il due a zero fermando in extremis Di Michele lanciato a rete. L’unico errore è sottoporta quando nelle vesti dell’attaccante calcia in malo modo mancando la rete del pari.

    Natali 5,5 Partita di ordinaria amministrazione fino al pasticciaccio del contatto in area con Muriel che regalerà il rigore ai salentini. Ha l’occasione del riscatto subito dopo con un colpo di testa, ma manca il gol di pochissimo.

    Jovetic 5,5 Non brilla come al solito intestardendosi in qualche dribbling di troppo. La squadra gira tutta intorno a lui e quando si inceppa tutti ne risentono. Meglio nella ripresa quando serve un assist perfetto al compagno Ljajic, con quest’ultimo che spreca un’ottima occasione. Mai come oggi gli sarebbe servito il supporto di una punta d’area con cui scambiare.

    Ljajic 5 Fin troppo acerbo e poco lucido sottoporta. Mostra numeri e giocate dall’alto tasso tecnico con cui delizia il pubblico in mediana, ma riesce a divorarsi due palle gol impossibili da sbagliare. La prima saltando il portiere e non trovando più il pallone, la seconda calciando male e facendosi murare da Benassi. Rimandato.

    Vargas 4,5 Nonostante salvi su Oliveira un gol già fatto, soccombe in maniera indecorosa nel duello personale contro Cuadrado, trasformando la sua fascia in terra di conquista per le incursioni del Lecce.

    PAGELLE LECCE

    Benassi 6,5 Pronto e reattivo su una forte e pericolosa conclusione di Montolivo nel primo tempo, si supera nella ripresa chiudendo lo specchio della porta a Ljajic lanciato a rete. Nell’uscita improvvisata però sfortunatamente s’infortuna dovendo abbandonare il campo: prognosi frattura del setto nasale.

    Cuadrado 7 Stravince la sfida personale contro Vargas sulla fascia, demolendo in tutti i sensi il laterale peruviano. Assolutamente devastante sia in fase offensiva con continui assist per i compagni di reparto, e altrettanto fondamentale nelle chiusure in difesa. Cosmi si coccola il migliore dei suoi. Uomo partita Sky.

    Di Michele 6 si vede poco nel corso della partita, ma quando c’è da assumersi la responsabilità di calciare il rigore decisivo lui non si tira indietro realizzandolo con la freddezza di un killer.

    Muriel 6 Partita di alti e bassi. Mezzo voto in più per il rigore procuratosi in maniera furba. Nella ripresa cala vistosamente e inizia a sbagliare giocate che normalmente gli sarebbero riuscite con facilità. Cosmi è attento e lo sostituisce con Corvia.

  • Fiorentina Lecce 0-1, Di Michele stende i viola

    Fiorentina Lecce 0-1, Di Michele stende i viola

    La gara più importante della stagione, come l’aveva definita Delio Rossi, si conclude nel peggiore dei modi per la Fiorentina che soccombe in casa contro un Lecce agguerrito e compatto. Cosmi grazie al rigore trasformato da Di Michele strappa i primi tre punti del 2012 iniziando a vedere la luce dopo un periodo buio. È opportuno invece fare un’analisi approfondita sulla Fiorentina, fin troppo sterile in attacco, priva di un bomber di razza come Gilardino, e poco incisiva in mezzo al campo, che non riesce ad ottenere una buona reazione nemmeno dopo il gol di svantaggio. Rossi dovrà fare del suo meglio per risollevare la squadra, ma come si è visto oggi in campo, i primi aiuti dovranno arrivare dal mercato di riparazione.

    David Di Michele | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nessuna novità nelle formazioni per entrambi i tecnici, con Rossi che punta molto sull’ottimo stato di forma del gioiellino Jovetic, supportato davanti da Ljajic mentre Cosmi rinnova l’undici visto contro la Juve affidandosi ai numeri di Muriel e Di Michele in fase offensiva. Infortunio dell’ultimo secondo per Obodo che per problemi al ginocchio viene sostituito da Grossmuller.

    PRIMO TEMPO – Il primo guizzo della partita è del Lecce al 11’ con Cuadrado che sfida in dribbling Vargas, lo supera e prova la conclusione trovando una pronta respinta di Boruc a deviare in angolo. Poca Fiorentina nei primi minuti, con tanti passaggi sbagliati e molti errori banali in fase di impostazione, mentre il Lecce mostra un buon fraseggio con Cosmi soddisfatto dell’interpretazione della partita da parte dei suoi. I viola sembrano davvero spenti, evidenziando poco movimento senza palla, assenza di velocità e guizzi decisivi nel reparto avanzato.
    Partita molto noiosa alla mezz’ora con entrambe le squadre che abusano del possesso palla senza cercare mai una verticalizzazione per le punte. Si vede la Fiorentina davanti, per la prima volta al 33’ con una gran conclusione di Montolivo dal limite dell’area, su cui arriva una reattivissima risposta in tuffo di Benassi a negargli il gol. Occasione clamorosa per Ljaijc al 35’ che, servito in area da un lancio perfetto di Behrami, mette a sedere il portiere salentino e incredibilmente si fa anticipare da Tomovic mancando una rete impossibile da sbagliare. Bella azione del Lecce al 44’, con la finalizzazione di Oliveira che da fuori area fa partire un tiro diretto all’incrocio dei pali, trovando una parata perfetta di Boruc a mantenere il risultato fermo sullo 0-0. Finisce senza ulteriori azioni degne di nota il primo tempo.

    SECONDO TEMPO – Cambio per Rossi che nella ripresa sostituisce Salifu inserendo Lazzari cercando in questo modo di lasciare più libertà di movimento a centrocampo per Montolivo. Dopo una buona occasione per il Lecce c’è da segnalare una ripartenza fulminea della Fiorentina al minuto 6, sull’asse Jovetic Ljajic, con quest’ultimo lanciato a rete che si fa murare una debole conclusione dall’estremo difensore del Lecce. Nell’uscita Benassi prende un brutto colpo che non gli permette di continuare la partita. Cosmi  è costretto a sostituirlo con l’ex portiere della Roma Julio Sergio.
    In un momento in cui la partita sembrava assolutamente statica, al 20’  il Lecce sfrutta una ripartenza di Muriel che entrato in area viene atterrato da Natali: Calvarese  non ha dubbi e assegna il penalty ammonendo Cassani per proteste. Di Michele dagli undici metri è implacabile e batte con una conclusione forte e centrale Boruc, portando i suoi in vantaggio. Rossi corre ai ripari togliendo Ljajic e inserendo Cerci. Buona la risposta immediata dei viola al 23’ prima con Jovetic e poi con Natali a sfiorare il gol del pareggio.
    Cambi per entrambi i tecnici al 34’ con Corvia a sostituire uno spento Muriel, e Romulo per i viola al posto di Cassani. È poca cosa la reazione della Fiorentina nel finale, non riuscendo mai a creare occasioni degne di nota, rischiando anche qualcosa con le ripartenze di Di Michele. La partita dopo 4 minuti di recupero, volge al termine regalando i primi 3 punti d’oro della gestione Cosmi e segnalando come la Fiorentina non stia vivendo un bel momento.

  • Fiorentina Lecce, probabili formazioni. Ljajic favorito su Cerci

    Fiorentina Lecce, probabili formazioni. Ljajic favorito su Cerci

    Sfida dai sapori particolari oggi pomeriggio all’Artemio Franchi di Firenze, dove Delio Rossi con la sua Fiorentina affronterà il fanalino di coda della classifica, il Lecce di Cosmi, di fronte al pubblico viola per la prima volta in questo inizio del 2012. Rossi cerca di trovare la quadratura della squadra, procedendo con un andamento quantomeno altalenante, dove ad un sonoro 3-0 contro il Novara è corrisposto in Coppa Italia lo stesso risultato a reti inverse proprio contro la Roma, dimostrando come sia necessario ancora del tempo per trovare la giusta continuità di gioco e risultati.

    Delio Rossi | © Valerio Pennicino/Getty Images

    FIORENTINA – Il tecnico viola nella classica conferenza stampa alla vigilia della partita non ha usato mezzi termini per descrivere la sfida odierna:

    “Domani per noi sarà la gara più importante della stagione. Abbiamo tutto da perdere e niente da guadagnare”.

    Gara che potrebbe rappresentare mille insidie, con un Lecce alla ricerca disperata di punti salvezza, e con i viola reduci da un pesante 3-0 contro la Roma di Luis Enrique, nonostante una buona prova sul campo.
    Non cerca giustificazioni Rossi proprio sulla sconfitta in coppa, elogiando comunque la buona prova dei suoi ragazzi:

    “Ho visto una squadra che ha cercato di fare la partita. Questo è un passo fondamentale. Per sessanta minuti la Fiorentina mi è piaciuta. C’è però ancora tanto da fare. I tre errori che hanno condizionato il risultato? Nascono dalla poca esperienza di alcuni dei miei ragazzi. In questo momento i giovani mi danno un pizzico di spensieratezza in più. E’ ovvio che quando sei giovane è più facile sbagliare”.

    Per quanto riguarda l’aspetto tattico, Rossi dovrebbe scendere in campo con un modulo speculare a quello del Lecce, il 3-5-2, lasciando spazio agli stessi undici che hanno fatto bene a Novara. Dunque difesa composta da Natali, Gamberini e Nastasic. Da segnalare la prima convocazione di Felipe che dovrebbe comunque partire dalla panchina. In mediana confermato il giovane ghanese Salifu, supportato da Behrami e Montolivo, mentre sugli esterni agiranno Vargas e Cassani. Vista la forma strepitosa in attacco è praticamente impossibile fare a meno di Jovetic, che in assenza di una vera e propria punta centrale sarà supportato dal giovane Ljajic favorito su Cerci.

    LECCE – La squadra salentina, ferma ormai all’ultimo posto in classifica necessita assolutamente di una scossa e di vittorie per staccarsi dal fondo. Considerando come il morale sia ai minimi storici poiché i giallorossi vengono da 6 sconfitte su 7 partite e l’ultima vittoria risale al 6 novembre contro il Cesena, vincere oggi sarebbe più che un’impresa. Occhio però perché la squadra di Cosmi ha ottenuto gran parte dei punti fuori casa e oltretutto i segnali intravisti nell’ultimo turno contro la capolista Juventus fanno ben sperare. Il tecnico dei salentini dovrebbe scendere in campo con il 3-5-2 dell’ultimo turno cercando di bloccare le iniziative degli avversari e far male sfruttando le ripartenze con la velocità dei suoi uomini d’attacco. Nel dettaglio la difesa con l’indisponibilità di Carrozzieri e Oddo vedrà Ferrario al centro e Tomovic con Esposito più esterni; in mediana fa rumore l’esclusione dalla lista dei convocati di Mesbah, spiegata prontamente da Cosmi:

    “Non fa parte dei convocati perché, anche se non c’è nulla di ufficiale, all’inizio della prossima settimana dovrebbe trasferirsi al Milan, e poi perché la moglie aspetta ad ore un figlio”.

    Largo dunque ai soliti noti con Giacomazzi, Brivio, Oliveira, Grossmuller e Cuadrado. In attacco confermatissimo il tandem offensivo composto da Di Michele con Muriel.

    PROBABILI FORMAZIONI FIORENTINA LECCE

    Fiorentina (3-5-2): Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Behrami, Montolivo, Salifu, Vargas; Jovetic, Ljajic.
    A disp.: Neto, De Silvestri, Pasqual, Munari, Lazzari, Cerci, Romulo.
    All.: D. Rossi.

    Lecce (3-5-2): Benassi; Tomovic, Esposito, Ferrario; Cuadrado, Giacomazzi, Grossmuller, Olivera, Brivio; Muriel, Di Michele.
    A disp.: Petrachi, Bergougnoux, Diamoutene, Obodo, Piatti, Pasquato, Corvia.
    All.: Cosmi.

  • Tevez, Inter favorita ma occhio al ritorno del Milan

    Tevez, Inter favorita ma occhio al ritorno del Milan

    Con l’uscita di scena del Milan dalla corsa a Tevez, parlare di affare ormai definito è assolutamente sbagliato. Come nei migliori libri gialli, il finale di questo intreccio di mercato è ancora tutto da scoprire proprio perché nonostante i giochi sembrino chiusi, con l’Inter in vantaggio sul Psg, un possibile rientro in corsa del Milan è ancora ipotizzabile. I possibili scenari della trattativa potrebbero essere principalmente tre:

    carlos tevez | © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    INTER – La prima ipotesi vedrebbe trionfare l’Inter, con i nerazzurri che dopo aver corteggiato a lungo in estate (dopo l’addio di Eto’o e poi l’arrivo di Forlan a far raffreddare la trattativa) l’Apache sarebbero riusciti a battere la concorrenza dei cugini e dei francesi, tagliando fuori entrambi gli avversari di mercato con un’azione mirata a strappare prima di tutto l’accordo con il club inglese. Sarebbe stata apprezza la differenza di imbastire la trattativa come quella del Milan, che aveva non poco indispettito lo sceicco Mansour e la dirigenza dei citizens per aver sbandierato ai quattro venti le foto che ritraevano Galliani con Tevez a Rio, dimostrando in un certo senso un modo poco corretto di trattare prima con il giocatore e poi con i proprietari del suo cartellino. Ovviamente anche la miglior offerta economica dei 25 milioni più bonus con l’obbligo, e non il diritto di riscatto (come era previsto nella trattativa con i rossoneri) ha fatto pendere l’ago della bilancia a favore dei nerazzurri.
    L’inaspettato stop di Pato ha ovviamente frenato in maniera brusca qualsiasi approccio alla trattativa, tagliando momentaneamente i rossoneri fuori dalla corsa all’argentino. Nonostante il via libera però, c’è l’attesa di Moratti e Branca, che prima di tentare l’affondo finale aspettano il risultato del derby, considerando come l’innesto di Tevez sia utile solo per la rincorsa scudetto, vista l’indisponibilità del giocatore in Champions League. Tra le motivazioni valide per cui acquistare subito Tevez c’è da considerare, come, nonostante l’investimento sia certamente oneroso dal punto di vista economico, c’è da ricordare come dalla prossima stagione gli addii illustri di Chivu e Muntari porteranno un bel alleggerimento del monte ingaggi, e attualmente le probabili partenze di Castaignos e di Zarate (dal cui mancato riscatto si risparmieranno circa 16 milioni di euro) dovranno essere rimpiazzate con un attaccante per colmare un vuoto nel reparto offensivo.

    MILAN – Rossoneri tagliati fuori? Solo momentaneamente poiché Galliani come insegna la storia calcistica è uno dei migliori, se non il migliore dirigente per strappare accordi a prezzi assolutamente favorevoli al suo club. Non è escluso un possibile contrattacco del Milan all’Apache, poiché l’accordo raggiunto con il giocatore testimonia la volontà (sovrana come spesso accade in queste trattative) del calciatore di vestire unicamente la maglia rossonera. Quindi è ipotizzabile nonostante le smentite di rito che il Milan continui a seguire l’affare mantenendo un low profile, affidandosi proprio all’apprezzamento dell’argentino, considerando inoltre come l’assenza di Cassano si potrebbe far sentire nei mesi a venire, in cui l’affare scudetto potrebbe divenire una lotta più difficile del previsto.

    MANCHESTER CITY – Impossibile che l’argentino rimanga al City? Non è da escludere questa ipotesi, nonostante la sua permanenza in terra inglese risulti davvero difficile, analizzando come il rapporto con Mancini sia ai minimi storici dopo il rifiuto di scendere in campo nella sfida contro il Bayern. Basterebbero le scuse ancora non arrivate al tecnico di Jesi per ricucire un rapporto compromesso? Difficile ma non impossibile. Il vice del Mancio David Platt nell’ultima conferenza stampa ha detto la sua in merito all’argentino:

    Se Tevez può restare? Non so perché fino ad oggi ne sono successe di cose strane. Non so se il Milan tornerà alla carica a fine mercato, non conosco i dettagli della trattativa, ma penso che a meno che l’accordo non sia soddisfacente per il club l’affare non si farà in ogni caso”.

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    Derby di mercato. Tevez e Muntari, il Milan batte l’Inter

    Il derby a Milano è già nell’aria da un pezzo. Partita la scalata da parte degli uomini guidati da Ranieri, e conferme alla mano con i rossoneri che hanno una rullino di marcia inarrestabile, si prevede una stracittadina da cardiopalma per i tifosi.

    Carlos Tevez | © Julian Finney/Getty Images

    Iniziano già le prime tecniche comunicative per allentare la pressione da parte di un furbo Ranieri, che in una recente intervista dichiara come i rossoneri abbiano più da perdere perché stanno lottando per lo scudetto, mentre la sua squadra ancora no. La ricerca della continuità per l’Inter, un’ulteriore conferma per avvicinarsi al titolo di campione d’inverno per gli uomini di Allegri, tagliando virtualmente fuori i cugini dall’affare scudetto. In realtà Ranieri sa benissimo come perdere ora potrebbe rappresentare un contraccolpo psicologico non indifferente, guardando al recente passato è facile ricordarsi come due partite (il derby e i quarti contro lo Schalke04) rappresentarono uno dei momenti decisivi in negativo della scorsa stagione interista.

    DERBY DI MERCATO –  Ovviamente in attesa del derby sul campo, quello sul mercato è già acceso da un bel pezzo, come le vicende Tevez, e l’ultimo caso Muntari testimoniano. Sull’argentino è in atto un vero e proprio intrigo di mercato, con in nerazzurri primi corteggiatori in estate dopo la cessione di Eto’o, per poi puntare dritti su Forlan. I rossoneri privi di Cassano con il placet di Berlusconi e Galliani hanno iniziato a sondare il terreno in quel di Manchester per capire le reali possibilità di strappare l’Apache ai citizens con un prestito con diritto di riscatto, forti di un accordo con il giocatore in quel di Rio. La storia si è evoluta come tutti sanno con l’inserimento-sgarbo da parte di Moratti e Branca, che intravisto uno spiraglio (o solamente per esercitare una pura azione di disturbo) hanno presentato un’offerta decisamente superiore a quella rossonera, puntando su un prestito con obbligo di riscatto a quote più alte, vicina ai 27 milioni di euro.

    MILAN – È notizia di oggi che Galliani sia volato a Londra per chiudere l’affare, e portare in rossonero l’Apache pareggiando quantomeno l’offerta dei cugini nerazzurri. Le ultime notizie parlano inoltre di una “contromossa” secondo cui i rossoneri avrebbero opzionato per giugno il centrocampista nerazzurro Sulley Muntari, in scadenza di contratto alla fine di questa stagione, e quindi a parametro zero. L’affare Tevez potrebbe però veder partire in direzione PSG il brasiliano Pato, ancor più ai ferri corti con Allegri.  Se la prima offerta pervenuta di 28 milioni più bonus non è stata ritenuta valida, fissando l’asticella intorno ai 40 milioni, l’impressione è che intorno ai 35 l’affare si potrebbe chiudere realmente. Occhi puntati anche sul nostro campionato dove il Milan avrebbe intenzione di strappare al Lecce Mesbah per il prossimo mercato estivo.

    INTER – Nerazzurri che anche non riuscendo a strappare Tevez al Milan avrebbero comunque fatto lievitare il prezzo dell’Apache costringendo la dirigenza rossonera ad un esborso più oneroso. Resta da vedere ora dove l’Inter cercherà di reinvestire quei soldi destinati all’argentino: l’ipotesi più calda porta al terzino sinistro Kolarov ex Lazio, ora in forza al City, con i citizens che in questo modo rimedierebbero al no per Tevez e riuscirebbero a togliersi un giocatore che non ha brillato come Mancini si aspettava, cercando di venderlo ad un prezzo non svalutato. Altro nome caldo per l’entrata è quello del giovanissimo classe ‘93 Dybala, stella della seconda divisione argentina già caldeggiato da capitan Zanetti. In merito al caso Kolarov c’è da considerare l’ipotesi di una cessione di Maicon fortemente voluto dall’ex tecnico Leonardo in forza al Psg, che in questo modo potrebbe “saccheggiare” le due milanesi di due campioni del calibro di Pato e Maicon. L’offerta per il terzino carioca potrebbe arrivare subito o a giugno, con i rumors che parlano di quote vicino ai 15 milioni di euro più bonus.