Autore: Antonio Trementozzi

  • Il Siena affonda l’Inter 3-1. Stramaccioni come Zeman?

    Il Siena affonda l’Inter 3-1. Stramaccioni come Zeman?

    L’Inter affonda contro il fanalino di coda Siena con un sonoro 3-1. La caduta stavolta fa davvero male, perché mette in evidenza tutti i limiti di una rosa assolutamente poco competitiva e di un allenatore che forse non è più così sicuro di allenare per molto l’Inter. Si è a lungo parlato di assenza di qualità in mezzo al campo, ma come è stato visibile oggi, nonostante i nuovi innesti in mediana, è mancata l’intensità di gioco, la velocità di esecuzione e ancora una volta la solidità difensiva. Schelotto ha fatto la sua comparsa sulla fascia solo per un tempo, mentre Kuzmanovic e Kovacevic non hanno assolutamente giocato come ci si aspettava. Il Siena di Iachini invece ha brillato di luce propria, sapendo sfruttare le ripartenze in velocità e le praterie lasciate sulle fasce dai nerazzurri, colpendo con Sestu e il rookie Emeghara che ha impressionato positivamente tutti i tifosi della Robur. L’Inter deve interrogarsi. Terzo posto a tre punti e rischio aggancio del Milan in serata. Una cosa è certa: non basterà il rientro di Milito per tappare tutte le falle della gestione Branca Moratti Stramaccioni.

    LA PARTITA

    Novità alla lettura delle formazioni, con entrambi i tecnici che usufruiscono dei nuovi arrivati dal mercato di gennaio: Stramaccioni lascia in panchina Kovacic ma schiera dal primo minuto, Schelotto e Kuzmanovic, (preferito a Gargano) mentre Iachini inserisce subito Della Rocca in mediana e Emeghara davanti al posto di Bogdani.

    La partita è una girandola di emozioni continue, regalando gol a grappoli nella prima frazione di gioco. I nerazzurri nei primi minuti devono scontrarsi contro una buona organizzazione difensiva del Siena, per essere colpiti nel momento migliore. Sono proprio i padroni di casa al 21’ a trovare il gol del vantaggio con una splendida azione di contropiede, nata da una percussione devastante di Rubin a sinistra a servire l’assist vincente a Emeghara che deve solo appoggiare in rete da due passi. La partita è caldissima e solo un minuto dopo è l’Inter a trovare la rete del pari con cross da sinistra di Cassano che viene quasi deviato da Nagatomo beffando Pegolo e finendo in rete. Non bastasse al 25’ è ancora il Siena a passare in vantaggio con una rete da cineteca di Sestu che calcia a giro, sorprendendo Handanovic un po’ troppo fuori dai pali, per la rete del 2 a 1. L’Inter ci prova ma senza riuscire a trovare la rete de pari, anzi soffrendo più del previsto sulla corsia presieduta da Schelotto, dove Rubin e Sestu a turno trovano intere praterie.

    Antonio Cassano | ©Fabio Muzzi/AFP/Getty Images
    Antonio Cassano | ©Fabio Muzzi/AFP/Getty Images

    È proprio Schelotto ad uscire nella ripresa lasciando spazio a Kovacic con la difesa che passa a quattro con l’arretramento di Nagatomo in difesa. Non cambia il copione con il Siena che continua a spingere e addirittura al 10’ trova un rigore a proprio favore con Chivu che stende in area Emeghara, concedendo ai padroni di casa il penalty e la superiorità numerica con un rosso diretto. Rosina dagli undici metri non perdona: Siena avanti 3 a 1. Inter in totale confusione. Ci prova Cassano senza fortuna, colpendo la traversa dopo una splendida percussione di Guarin. Sempre meno spazi per la squadra nerazzurra con l’uomo in meno e poche idee in campo. È spaventosamente palese come la manovra nerazzurra sia lentissima e prevedibile. Il match termina sul punteggio di 3 a 1, con Stramaccioni che ne avrà molte da dire in conferenza stampa.

    PAGELLE SIENA INTER

    Emeghara 7 Il giovane attaccante ultimo arrivato dal mercato di gennaio impressiona tutti. Segnando la rete del vantaggio e conquistandosi il rigore del 3 a 1.

    Sestu 7,5 Fa impazzire tutta la difesa nerazzurra, realizzando un gol bellissimo, complice anche un posizionamento errato di Handanovic.

    Rubin 6,5 Sulla sua corsia macina km, trovando anche l’assist per il primo gol di Emeghara.

    Schelotto 4,5 Assolutamente inconsistente. Davanti non si vede, dietro non esiste proprio. Bocciatura completa.

    Chivu 5 Svolge il suo compito bene fino a quando non stende in area Emeghara chiudendo di fatto ogni velleità di rimonta nerazzurra, lasciando i suoi in dieci.

    Kuzmanovic 5 Tocca mille palloni, ma non aiuta in nessun modo i suoi, soprattutto considerando come la difesa in troppe occasioni è poco supportata dal centrocampo.

    Video Gol e Highlights Siena Inter
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  • Siena-Inter, Kovacic dall’inizio?

    Siena-Inter, Kovacic dall’inizio?

    Siena-Inter solo qualche anno fa profumava di scudetto per quanto riguarda l’ambiente nerazzurro, e oggi è quasi una tappa obbligata per chiudere il campionato da vincenti. La squadra di Stramaccioni affronterà alle 15, al Franchi di Siena, l’undici guidato da Beppe Iachini, cercando di ritrovare i tre punti mancati già nell’ultimo turno contro il Torino. Atmosfere diverse in momenti differenti. Rimane da capire se il mercato di riparazione appena concluso possa regalare nuova linfa vitale e soprattutto un gioco con più qualità ai nerazzurri. L’arrivo del giovane Kovacic sta in qualche modo facendo salire molto l’attesa di vederlo giocare, per capire quali siano le reali potenzialità del croato, e per vedere come l’assetto tattico dei nerazzurri possa cambiare con l’inserimento di un regista in mezzo al campo. I padroni di casa invece, con il morale ai livelli della classifica (ultimi in campionato con 14 punti e una penalizzazione pesante di -6 punti), cercheranno di fare la partita della vita per sganciarsi dalla casella dell’ultimo posto.

    SIENA- Iachini non può essere altrettanto contento del mercato di gennaio. Anzi. La sua rosa è stata di fatto smembrata, e il reparto che di più ne ha risentito è stata la retroguardia difensiva. Via il pezzo più pregiato: Luis Novo Neto, saluta i compagni e per la cifra di 7 milioni di euro approda allo Zenit di Spalletti.  A questo punto Iachini ha dovuto ridisegnare la linea difensiva, schierando un 3-4-2-1 con Paci, Felipe e l’adattato Belmonte nel terzetto difensivo. Mediana con il veterano Vergassola al centro, affiancato da Della Rocca, mentre sugli esterni agiranno Angelo e sul versante opposto Rubin. Più avanzati a ridosso del reparto offensivo, spazio all’ex Zenit Rosina in coppia con Reginaldo, a supporto dell’unica punta, il gigante Bogdani.

    Siena Inter | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Siena Inter | © FILIPPO MONTEFORTE/
    AFP/Getty Images

    INTER- Stramaccioni, se da un lato sorride per i colpi regalati dagli ultimi giorni di mercato, rimane con l’amaro in bocca per un’infermeria che sembra impossibile da svuotare. Out per la partita contro i toscani, i soliti Milito, e Stankovic (che dovrebbero rientrare contro il Chievo), a cui si aggiunge anche Cambiasso reduce da una distorsione alla caviglia. La Gazzetta nell’edizione odierna, lancia un’ipotesi molto suggestiva: Kovacic avrebbe ‘stregato’ Stramaccioni, tanto da convincerlo a schierarlo titolare già nel match di oggi pomeriggio. Rimane più plausibile un suo inserimento a partita in corso, con invece la sicurezza del posto da titolare per il nuovo arrivato Schelotto, già profondo conoscitore del nostro campionato, essendo un ex Atalantino. Quindi in sintesi, spazio al solito 3-4-1-2, con Handanovic tra i pali, Chivu, Juan Jesus e Ranocchia in linea difensiva e qualche dubbio sul possibile centrocampo da ridisegnare. Zanetti e Gargano dovrebbero giocare al centro, con l’aiuto sulle corsie laterali di Schelotto e Nagatomo dall’altro lato. Guarin sarà schierato nella solita posizione di trequartista, a ridosso della coppia d’attacco composta da Palacio e Cassano, in attesa che Milito possa recuperare al 100%.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA-INTER
    SIENA (3-4-2-1): Pegolo; Belmonte, Paci, Felipe; Angelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina, Reginaldo; Bogdani. A disposizione: Farelli, Marini, Bolzoni, Mannini, Valiani, Verre, Sestu, Paolucci, Emeghara. Allenatore: Giuseppe Iachini.
    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Schelotto, Zanetti, Gargano, Nagatomo; Guarin; Cassano, Palacio. A disposizione: Belec, Di Gennaro, Silvestre, Pereira, Kovacic, Obi, Benassi, Kuzmanovic, Alvarez, Rocchi. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

  • Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Dopo aver fatto vivere momenti di rabbia, mista a incredulità a tutti i tifosi nerazzurri, la dirigenza dell’Inter capeggiata da Branca, nell’ultimo spiraglio utile di mercato ha di fatto piazzato un vero e proprio ‘Triplete’ acquisto un tris di giocatori, utili a non far rimpiangere le partenze di Sneijder e Coutinho. Sfumato il sogno Paulinho, (con il contemporaneo approdo di Balo al Milan) gennaio sembrava essere il mese perfetto per far tornare l’Inter sulla cresta delle barzellette sportive. Poi come nel miglior film con finale ad effetto, sono arrivati i colpi di scena a rimediare a un impasse tragicomica: Schelotto, Kuzmanovic e la sorpresa finale Kovacic, hanno sicuramente ripuntellato la rosa nerazzurra, nei ruoli dove sembrava essere scoperta,(soprattutto in mediana dove la qualità e la corsa latitavano in modo assurdo) dando a Stramaccioni, quei rinforzi utili a riprendere la corsa al terzo posto, per tornare ad ascoltare la tanto amata sigla dell’Europa dei grandi, la Champions League.

    COME CAMBIA L’ INTER?

    Mateo Kovacic ©  Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images
    Mateo Kovacic © Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images

    Con l’arrivo dei nuovi innesti, come cambia la rosa nerazzurra? Via Sneijder e Coutinho, l’Inter si è privata di entrambi i trequartisti, e di gli unici giocatori in grado di inventare gioco nell’undici in campo. Nonostante l’olandese fosse ai margini del progetto e il brasiliano fosse continuamente alle prese con gli infortuni muscolari, i nerazzurri hanno rinunciato al tassello dell’uomo a ridosso delle due punte, adattando per un paio di partite in quel ruolo Fredy Guarin, con risultati non proprio soddisfacenti. La trasformazione nel modulo avviene praticamente a centrocampo dove si concentrano tutti i colpi di mercato di gennaio. Con i nuovi arrivi il modulo dovrebbe virare verso un 3-5-2 ampio, utilizzando le corsie laterali per sfruttare la corsa e la velocità degli esterni: Schelotto arrivato dall’Atalanta, dovrebbe agire sul versante opposto di Nagatomo. Al centro della mediana, riposo concesso a Cambiasso, con l’inserimento di un vero play basso in grado di vedere e creare gioco, garantito dal nuovo gioiellino Kovacic aiutato da Kuzmanovic. Rimane da capire se il giovane croato saprà ripagare la fiducia e lo sforzo economico di Moratti, o farà la fine di molti giovani in stile Coutinho. Per il momento tutti gli addetti ai lavori nell’ambito calcistico ne tessono le lodi, parlandone come un giocatore pronto per il salto di qualità, ma in fin dei conti solo il campo sarà il giudice supremo. Ovviamente, seguendo sempre in maniera più rigida i dettami del Fair Play Finanziario a cambiare drasticamente, conti alla mano, è anche il bilancio nerazzurro nella voce costi per gli ingaggi: tra la partenza di Sneijder e la nuova politica al ribasso per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori, l’Inter avrebbe risparmiato circa 55 milioni di euro al lordo sugli ingaggi.

    Davanti rimane l’unico grande dubbio sulla partenza di Livaja in direzione Atalanta. Perché lasciar partire il giovane attaccante, senza rimpiazzarlo con un altro nome? Nonostante in campionato la punta croata non avesse di certo fatto sognare il tifo nerazzurro (ricordare il palo clamoroso contro il Genoa), in Europa League il suo score personale parlava di quattro reti segnate. L’infortunio di Milito, e la condizione certamente non proprio da grande professionista di Cassano, non dovrebbero far dormire sonni tranquilli a Stramaccioni. Palacio e Rocchi in stile tramonto della carriera, basteranno fino a giugno? Forse era il caso di far rimpatriare Longo.

  • Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Rimediato un misero punticino contro il Torino, tutt’altro che utile alla rincorsa Champions, l’Inter di Stramaccioni si lecca le ferite nel vero senso della parola, aggiungendo alla lunghissima lista degli infortunati anche i nomi di Chivu e Mudingayi. Se per il difensore romeno non ci sono particolari preoccupazioni, non si può dire lo stesso per il centrocampista belga, che ha avuto come esito dei risultati il peggiore dei riscontri: rottura del tendine d’Achille, con conseguente stop fino al termine della stagione. La curiosità risiede nel fatto che i fastidi al tendine di Achille sono una questione già ben nota in casa nerazzurra, considerando come gli stessi Samuel e Stankovic siano fuori per curare i problemi derivanti dai fastidi al suddetto tendine. Quasi un presagio, come nella mitologia greca, più che tendine di Achille a questo punto bisognerebbe parlare di tallone di Achille, per quanto riguarda il punto debole della rosa nerazzurra, fin troppo fragile, e capace di inanellare una serie infinta di infortuni.

    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images
    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images

    BRANCA TALLONE D’ACHILLE?- Costruzione di gioco che latita, una fragilità difensiva imbarazzante e con appena sei punti realizzati in sei partite giocate, tutto il tifo nerazzurro ha disegnato l’identikit del vero colpevole della crisi Inter: Marco Branca. In lui è stato idealizzato dal popolo il “Tallone d’Achille” dell’Inter post 2010. Dalle ceneri della gloriosa squadra del Triplete non è risorto niente. E la masnada di allenatori matrioska, che nascondevano a turno un nuovo tecnico, e indistintamente un nuovo progetto, sono di fatto risultati tutti attori non protagonisti di un progetto tecnico che in realtà ancora oggi stenta ad esistere. Stramaccioni lanciato nel polverone nerazzurro avrebbe dovuto rilanciare i giovani della primavera, con l’unico risultato di vedere Longo catapultato all’Espanyol in estate, Duncan nelle file del Livorno e Livajia impacchettato, pronto per essere utilizzato come merce di scambio per il prossimo affare di mercato. Escludendo le scelte azzeccatissime di Juan Jesus, Guarin e Palacio, rimangono le pessime scelte in ambito di calciomercato con i nomi di Forlan (5 milioni solo per il cartellino), Jonathan (di cui gira un video su Youtube per l’errore di Udine), Pereira, pagato 13 milioni e di cui ancora si aspettano cross buoni. Continuando si devono aggiungere i nomi di Alvarez, assoluto oggetto misterioso della rosa, e i quasi 3 milioni sciupati per il prestito oneroso di Mauro Zarate. The last but not the least, la scandalosa gestione del caso Sneijder, con una svendita degna dei grandi saldi, al Galatasaray per un giocatore che sicuramente valeva di più di 7 miseri milioni di euro.

    COU PER PAULINHO- Le ultime picconate al fantomatico nuovo progetto Inter, arrivano con la vendita di un classe 92, su cui si puntava moltissimo. L’addio di Coutinho in direzione Liverpool, fa sicuramente capire quanta poca pazienza e poca lungimiranza abbia la società nerazzurra nel vedere crescere i propri giovani. Soprattutto ragionando sul fatto che il sacrificio di due giocatori di qualità come Sneijder e Coutinho, sia collegato all’acquisto (non ancora certo oltretutto) di un giocatore più fisico che tecnico come Paulinho, porti tutti a pensare che il mercato interista non segua una logica ben precisa. Inoltre considerando come il brasiliano del Corinthians abbia un costo che si aggira oltre i 15 milioni di euro, la domanda sorge spontanea: vale la pena fare quest’ingente sforzo economico per ‘scommettere’ letteralmente su un giocatore che non ha ancora mai solcato i campi europei? Alvarez docet.

    Branca dovrà sfruttare al meglio questi due ultimi giorni di mercato, come un buon sarto per rammendare i buchi fatti in estate, cercando di mettere qualche pezza qua e là, dove Stramaccioni sta riscontrando i problemi maggiori. Regista cercasi. Nomi come Lodi e Naingolann potrebbero essere più graditi di Paulinho. Occhio anche davanti, perché Rocchi non sembra essere all’altezza dell’appellativo di vice Milito, mentre Icardi torna di moda, dopo il poker rifilato al Pescara.

  • L’Inter frena con il Torino, Meggiorini incubo nerazzurro

    L’Inter frena con il Torino, Meggiorini incubo nerazzurro

    Termina 2 a 2 il posticipo serale tra Inter e Torino, dimostrando ancora una volta come i problemi di Stramaccioni e della sua squadra forse non saranno risolti nemmeno dagli innesti del mercato di gennaio. Ventura disegna un Torino spregiudicato che nonostante il gol dello svantaggio subito dopo cinque minuti, carica a testa bassa e mette in seria difficoltà la squadra di casa, trovando prima il pari, e poi il vantaggio nella ripresa. L’Inter si rialza con la determinazione e la voglia dei suoi giocatori, mentre il Toro si affida al gioco. Per questo motivo si può senza ombra di dubbio parlare di due punti persi per il Torino e un punto guadagnato dall’Inter. I fischi di San Siro al termine sono un segnale chiaro. Stramaccioni ha la sua bella gatta da pelare.

    LA PARTITA

    Stramaccioni sorprende un po’ le previsioni schierando Mudingay al posto di Pereira, con Zanetti e Nagatomo a scalare sugli esterni, mentre il centrocampista belga agirà in tandem con Gargano al centro. Davanti confermata la coppia Cassano Palacio. Ventura lascia in panchina Bianchi e lancia dal primo minuto Meggiorini affiancato da Barreto.

    Riccardo Meggiorini © Olivier Morin AFP
    Riccardo Meggiorini © Olivier Morin AFP
    Parte subito forte l’Inter, tanto che già al 5’ trova la rete del vantaggio sfruttando una perla su punizione di Chivu dai 22 metri che beffa Gillet, trovando l’angolo giusto e portando il risultato sull’1 a 0. La partita sembra già scritta, ma al contrario il Torino non subisce affatto il contraccolpo psicologico per la rete dello svantaggio, e inizia a macinare gioco sfruttando le corsie laterali. L’Inter soffre, e al 23’ da un erroraccio di Guarin in difesa, i granata trovano la rete del pari: il centrocampista colombiano prova un dribbling maldestro sul limite dell’area, regalando il pallone a Barretto, assist per Meggiorini che trova batte un incolpevole Handanovic. Il primo tempo mostra un’Inter che soffre in mediana la mancanza di un giocatore in grado di inventare e dettare i tempi di gioco, mentre il Torino creando buone trame riesce con facilità a mettere in difficolta la retroguardia nerazzurra.

    La ripresa parte con lo stesso piglio della prima frazione di gioco e al 7’ Cerci si beve Pereira e serve un cross basso su cui arriva nuovamente Meggiorini, timbrando la sua doppietta personale che porta l’Inter in svantaggio. L’Inter cerca di rialzarsi e sfiora il gol con Cambiasso, a seguito di una lunga azione palla a terra. Ed è proprio il centrocampista argentino entrato a sostituire Mudingay a trovare la rete del pari al minuto 22’: Zanetti entra in area saltando Rodriguez e servendo un tap in vincente a Cambiasso che da due metri non può sbagliare. La partita si infiamma e con squadre lunghissime, ed è il Torino a sfiorare la rete del 3 a 2, con Bianchi che si vede negare il gol da una prodezza di Handanovic e da un palo. Nei minuti finali il Toro cala sotto l’aspetto fisico ed è l’Inter a provarci con più intensità, senza però trovare mai il guizzo vincente, anzi è proprio Meggiorini nell’ultimo minuto a sfiorare il gol, negato solo dall’ennesimo miracolo di Handanovic . Partita che termina sul 2 a 2, con un risultato che sta più stretto al Toro che ai padroni di casa.

    PAGELLE INTER TORINO

    Handanovic 7 Nonostante le due reti subite, è l’uomo partita per i suoi, evitando un passivo che sarebbe stato sicuramente peggiore. Fortunato nell’azione del palo. Determinante sulla parata nel finale di Meggiorini.

    Pereira 4 Inguardabile. Si fa bucare da Cerci con una facilità estrema. In difesa non è evanescente, in attacco non mette dentro un cross buono. Quaresma bis?

    Zanetti 6,5 Il capitano parte a rilento, ma nella ripresa inizia a macinare km, regalando l’assist perfetto per Cambiasso

    Guarin 5 Regala un pallone a Meggiorini che di fatto si tramuta nella rete del 1 a 1. Errore imperdonabile. Ne risente per tutto il match provando a smacchiare una prestazione non sufficiente.

    Cerci 7 Scatenato. Sulla sua corsia brucia ogni difensore avversario. L’incubo di Pereira. Suo l’assist perfetto per Meggiorini sul gol del 2 a 1.

    Barreto 6,5 Perfetto per i movimenti e assolutamente geniale nell’assist che regala il pari al Torino firmato Meggiorini

    Meggiorini 7,5 Scatenato. Incontenibile. Man of the match. Doppietta contro la squadra che lo ha fatto esordire in serie A. Cosa vuoi di più della vita?

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS INTER TORINO
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  • Inter – Torino, Stramaccioni recupera Cassano e cerca i tre punti

    Inter – Torino, Stramaccioni recupera Cassano e cerca i tre punti

    Si chiude questa sera il ventiduesimo turno del campionato italiano con il posticipo serale che vede il Torino ospite al Meazza, contro l’Inter di Stramaccioni. La compagine nerazzurra dopo aver in parte metabolizzato la sconfitta contro la Roma in coppa Italia, è alla ricerca di una smarrita continuità in campionato, considerando come le statistiche parlino chiaro: 5 punti in 5 partite non è uno score ideale per chi sogna di tornare nell’Europa dei grandi. Il tecnico interista orfano del suo bomber Milito, sganciata la grana Sneijder, e con il nuovo tormentone di mercato appena esploso Coutinho per Paulinho, cerca di ritrovare gli equilibri che prima del match contro la Juventus avevano permesso alla sua rosa di ambire addirittura a traguardi di prima fascia. Basteranno la corsa, l’estro di Guarin e la buona vena realizzativa di Palacio nei pressi dell’area gol, per tornare a correre in campionato, e perché no rubacchiare quei punticini utili sia alla Lazio che alla Juventus fermate ieri sera?

    Antonio Cassano © Claudio Villa Getty Images Sport
    Antonio Cassano © Claudio Villa Getty Images Sport

    INTER- Le buone notizie per Stramaccioni arrivano dall’infermeria nerazzurra, che lentamente si sta svuotando, facendo ritrovare nomi importanti nella lista dei convocati, con Alvarez pronto a doversi scrollare l’etichetta di eterna promessa e Cassano che scalpita per tornare in campo. Il tecnico interista dovrebbe confermare il suo modulo ideale con il 3-4-1-2 dove in difesa assente ancora Samuel, dovrebbe schierare la linea a tre confermando i soliti noti, Juan Jesus (apparso in ottima forma contro la Roma), Ranocchia e il rientrante Chivu. Centrocampo folto con l’unico dubbio sull’utilizzo di Cambiasso o Zanetti al centro a copertura della difesa affiancati da Gargano. Più larghi sugli esterni dovrebbero agire Nagatomo e sul versante opposto Alvaro Pereira. Nel suo nuovo ruolo di trequartista come nuovo Sneijder agirà Guarin, a supporto del tandem offensivo Palacio, Cassano. Se il genio di Bari Vecchia non dovesse farcela, spazio a uno tra Livaja e Rocchi per affiancare l’attaccante argentino.

    TORINO- Il diktat di Ventura è molto chiaro: giocare bene, proporre gioco senza timore, per essere sfrontati e battere i nerazzurri proprio in casa loro. Dopotutto il modulo adottato dal tecnico granata non ammette timore o troppo rispetto per gli avversari, nemmeno che il blasone sia quello dell’Inter: un 4-2-4 che con il bel gioco mette in difficoltà qualsiasi avversario. Per quanto riguarda il possibile schieramento iniziale, si può ipotizzare una linea difensiva con Glik e Rodriguez al centro e con D’Ambrosio e Masiello sulle corsie laterali. In mediana Gazzi in collaborazione con Brighi svolgeranno il ruolo di interditori, e argineranno come dighe le offensive della sqaudra di Stramaccioni. Sugli esterni con la licenza estremamente offensiva agiranno da un lato Santana e dall’altro Cerci. Spazio davanti alla ditta B&B targata Bianchi e Barreto, considerando come Ventura abbia rinnovato la fiducia nel secondo, già schierato contro il Pescara e nelle migliori condizioni per poter far male alla difesa nerazzurra.

    Probabili formazioni Inter Torino:

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Juan Jesus, Chivu, Ranocchia; Pereira, Gargano, Zanetti, Nagatomo; Guarin, Palacio, Cassano.

    Torino (4-2-4): Gillet; D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Gazzi, Brighi; Cerci, Barreto, Bianchi, Santana.

  • Vice Milito? Moratti apre il calciomercato, Sneijder partirà

    Vice Milito? Moratti apre il calciomercato, Sneijder partirà

    Il mercato dell’Inter ad oggi è decisamente ‘Sneijdercentrico’. Traduzione? Tutto ruota intorno al futuro del numero dieci olandese in chiara rottura con il club nerazzurro. Moratti è stato molto chiaro, o rinnovo con ingaggio decurtato o si vende. Inoltre il patron nerazzurro, a seguito della vittoria contro il Napoli, intercettato dai microfoni dei giornalisti sportivi ha garantito che qualcosa bolle in pentola per regalare un vice Milito a Stramaccioni, e che questa opzione resta la necessità primaria per il mercato di gennaio. In realtà una volta sistemato-scaricato-venduto Sneijder il piano di mercato dell’Inter per la prossima finestra di mercato diverrà più chiaro. Il primo passo è liberarsi dall’ingaggio fin troppo oneroso dell’olandese, soprattutto considerando come a questo punto nel braccio di ferro tra le parti, un accordo per ricucire il rapporto e con il conseguente rinnovo spalmato su più anni più che una possibilità concreta, sembra diventare una favoletta a cui nemmeno i bambini potrebbero credere più.

    Massimo Moratti apre al vice Milito © Claudio Villa/Getty Images
    VICE MILITO- Tralasciando per un momento la grana Sneijder, è utile tracciare un possibile identikit del giocatore che possa far tirare il fiato a Diego Milito. Già in estate era stato fatto un tentativo in extremis per cercare un sostituto ideale per il Principe, provando a bussare (senza risultati) alla porta della Lazio per Floccari. Considerando i soli Palacio e Livaja, entrambi non adattissimi nel ruolo di prima punta assoluta, Stramaccioni avrebbe convinto Moratti a rimettere mano al portafoglio per regalargli una prima punta classica, adatta alla staffetta con il numero 22 nerazzurro. I nomi che circolano sui maggiori quotidiani sportivi sono i soliti: Mauricio Pinilla, Huntelaar, Rolando Bianchi e ancora Sergio Floccari. Per Pinilla sarebbe un ritorno in nerazzurro, considerando come l’Inter l’abbia portato per prima in Italia, ma il prezzo richiesto da Cellino non sarebbe un ostacolo facile da sormontare. Huntelaar, con un passato rossonero non proprio felice, è tornato ad essere un ottimo attaccante d’area e sarebbe in scadenza di contratto nel 2013, quindi potrebbe essere acquistato ad un prezzo diciamo di saldo. Lo stesso discorso è valido per l’attaccante del Torino Bianchi, che non avrebbe ancora trovato l’accordo con i granata e con il contratto in scadenza il prossimo anno. Solo nei prossimi giorni si farà maggiore chiarezza sul possibile sostituto di Milito.

    PAULINHO E VERRATTI?- I sogni non proprio impossibili da realizzare si chiamano Paulinho e Verratti. Per entrambi il discorso è legato alla cessione di Sneijder, poiché con i soldi della vendita dell’olandese Moratti vorrebbe strappare al Corinthians il giocatore paulista già a gennaio. Il centrocampista carioca ha dichiarato di aver ricevuto l’offerta dell’Inter, ma che potrebbe valutare anche l’ipotesi di rimanere in patria ancora un altro anno. Si rivedono i fantasmi dell’affare Lucas con il Psg all’orizzonte. Proprio il club francese potrebbe aver trovato l’accordo sull’ingaggio per l’acquisto di Wesley Sneijder, con 6,5 milioni di euro per 3 stagioni. La situazione troverebbe conferma in una specie di dietrofront di Ancelotti, che avrebbe prima dichiarato il mercato del Psg chiuso, per poi smentire tutto con parole da interpretare: “Il nostro mercato è già finito, almeno questo è il programma. Poi però se Leonardo mi dicesse che c’è un accordo con un giocatore non mi arrabbierei: in fondo i programmi sono fatti per essere cambiati”. A questo punto come spiega la Gazzetta dello Sport, l’Inter aprirebbe le porte per la trattativa ai francesi anche in caso di una contropartita tecnica già individuata da Stramaccioni, che gradirebbe molto un regista puro come Verratti nel suo centrocampo ideale. Il natale ci dirà se arriveranno i regali di Moratti o se il periodo di austerity colpirà nuovamente i colori nerazzurri.

  • Inter spietata, sorpasso sul Napoli. Le pagelle

    Inter spietata, sorpasso sul Napoli. Le pagelle

    È un’Inter cinica e spietata, che soffre e nonostante tutto batte in casa propria per 2 a 1 un avversario mai domo come il Napoli. Stramaccioni senza Samuel reinventa Cambiasso centrale e affida le chiavi del centrocampo a Guarin, con il colombiano che caricato delle giuste responsabilità diventa l’uomo decisivo nel match. Al Napoli manca quel pizzico di lucidità e anche di fortuna sotto porta, perché nel complesso, la formazione partenopea non avrebbe certamente demeritato un pareggio. Rimane l’amaro in bocca agli uomini di Mazzarri puniti nelle due uniche occasioni del primo tempo, mentre c’è da fare i complimenti a Stramaccioni per aver ritrovato nei suoi uomini quella voglia di vincere, di soffrire e non mollare mai, come un collettivo unito e coeso. Si torna a sognare per la rincorsa alla Juventus, con un meno quattro in classifica e un punto in più proprio sul Napoli.

    LA PARTITA

    Tanta pretattica in conferenza stampa per Stramaccioni che alla lettura delle formazioni sorprende lasciando in panchina Silvestre e arretrando Cambiasso al centro della difesa. Spazio a Guarin e Pereira in mediana e davanti rimane fuori Palacio, con Milito e Cassano in coppia. Mazzarri conferma tutte le previsioni lanciando Insigne al fianco di Cavani.

    Fredy Guarin © Claudio Villa/Getty Images
    Parte col botto la formazione nerazzurra sugli sviluppi di un calcio d’angolo, al 8’ schema preparato dagli uomini di Stramaccioni che cercano Guarin sul secondo palo con il colombiano che di piatto colpisce a botta sicura battendo De Sanctis sul proprio palo. Il Napoli nonostante lo svantaggio non accusa il colpo, ma ha due chiari occasioni da gol non sfruttate, prima con Insigne e poi con Hamsik con entrambe le conclusioni di poco a lato. I nerazzurri soffrono e subiscono la supremazia territoriale del Napoli, ma nel momento più inaspettato grazie a una splendida percussione di Pereira, con l’assist confezionato da Guarin, arriva il raddoppio dell’Inter firmato Diego Milito: l’argentino con un destro vincente batte De Sanctis e firma la sua ottava rete stagionale, rompendo il digiuno con il gol. Inter cinica e spietata, con due tiri e due gol.

    Mazzarri nella ripresa manda in campo Pandev, schierando le tre punte, togliendo Gamberini e schierando una difesa a quattro. È l’Inter a sfiorare la terza rete nei primi minuti del secondo tempo, con Cassano che servito da Pereira trova l’esterno del palo. Il Napoli dopo due miracoli di Handanovic accorcia le distanze : azione rocambolesca con una traversa, un paio di salvataggi sulla linea, e alla fine arriva il gol del 2 a 1 firmato Cavani, che da due passi beffa tutta la difesa nerazzurra. Dai replay si nota la posizione di partenza di Pandev in fuorigioco non segnalata. Nel frattempo Stramaccioni toglie Cassano e inserisce Palacio. Stessa sorte alla mezz’ora per Milito, che lascia il campo per Coutinho. Brividi nel finale con Pereira che rischia di mettere la palla nella propria porta, deviando goffamente un traversone di Cavani. Finale concitato con occasioni pericolose da una parte e dall’altra, e fino all’ultimo minuto partita apertissima. Triplice fischio e Inter che può esultare per una partita tutt’altro che facile.

    PAGELLE INTER-NAPOLI

    Handanovic 7 Spiderman. Vola su tutte le conclusioni dei giocatori del Napoli, e sull’occasione del gol nega la rete in almeno 3 occasioni, prima di vedersi beffare da Cavani

    Juan JEsus 6,5 Mezzo voto in meno per il nervosismo espresso nel finale. Decisivo in almeno un paio di recuperi su Cavani e soci azzurri.

    Guarin 7,5 Man of the match. È praticamente in ogni punto del campo. Lotta, si batte, trova una bellissima rete e confeziona l’assist (splendido) per il 2 a 0 di Milito

    Milito 7 Un cecchino. Gli arriva un pallone giocabile e lui non perdona, rompendo il digiuno che durava da quattro gare.

    Insigne 7 Il pericolo costante nella retroguardia nerazzurra. Costringe Ranocchia agli straordinari, e sfiora due gol da cineteca in un paio di occasioni.

    Gamberini 5 Non convince, soprattutto nell’azione in cui non tiene botta a Milito e gli concede il tiro che si trasformerà nel gol del 2 a 0.

    Cavani 6,5 El Matador lotta e ci prova per tutta la serata. Segna un gol di rapina e timbra il suo personale cartellino aggiungendo l’Inter alle sue vittime preferite in Serie A.

    INTER (3-5-2): Handanovic 7; Ranocchia 6.5, Cambiasso 6 , Juan Jesus 6,5; Nagatomo 6.5, Zanetti 6.5, Gargano 6, Guarin 7.5, Pereira 5.5; Cassano 6 (59′ Palacio 6), Milito 7 (’74 Coutinho 5,5).

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6.5; Britos 6, Cannavaro 6, Gamberini 5 (46′ Pandev 6); Maggio 5.5, Behrami 6.5, Inler 5 (58′ Dzemaili 5.5), Zuniga 6; Hamsik 6 (83′ Mesto s.v.), Insigne 7; Cavani 6,5.

    Video Gol e Highlights Inter-Napoli
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  • Inter-Napoli, la sfida dei bomber: Cavani vs Milito

    Inter-Napoli, la sfida dei bomber: Cavani vs Milito

    Sale l’attesa per la sfida tra Inter-Napoli del posticipo serale della sedicesima giornata di campionato. Il match mostrerà a entrambe le compagini, quale delle due squadre, nella rincorsa allo scudetto potrà ambire al titolo onorevole di vera e unica anti Juventus. Un aiuto indiretto è arrivato dalla qualificazione bianconera agli ottavi di Champions, considerando come la Juventus, dovendo lottare su più fronti potrebbe inevitabilmente mollare un po’ la corsa nel campionato, lasciando spiragli di speranza per le altre due contendenti al titolo. Entrambe le squadre, sia Inter che Napoli hanno di fatto praticato un massiccio turn over nell’ultimo turno di Europa League di giovedì sera, con i partenopei che hanno rimediato una sconfitta contro il Psv, e i nerazzurri che si sono accontentati di un pareggio casalingo contro il modestissimo Nefcthi, dimostrando come la sfida di campionato fosse già nelle menti dei due tecnici. Mazzarri vs Stramaccioni, Cavani vs Milito, chi la spunterà?

    Diego Milito ©Claudio Villa/Getty Images

    INTER – Stramaccioni nelle vesti di pompiere, cerca di spegnere le polemiche nate dal mancato utilizzo di Sneijder, che ufficialmente è escluso per problemi muscolari, mentre ufficiosamente non gioca per il mancato rinnovo del contratto. Non bastassero le grane, peserà moltissimo l’assenza nel reparto arretrato di Samuel, che deve scontare un turno di squalifica inflitto dal giudice sportivo. A questo punto sono plausibili due ipotesi: la prima con l’utilizzo di Silvestre come centrale affiancato da Ranocchia e Juan Jesus, ma l’argentino non sembra essere nella miglior forma, soprattutto di fronte ad avversari come Cavani e Hamsik. La seconda vedrebbe Cambiasso scalare nella linea dei difensori, con il suo nuovo adattamento come centrale e in mediana spazio a Guarin al suo posto affiancato dall’ex di turno Gargano. Spazio sulla fascia per Nagatomo (apparso in buonissima condizione nelle ultime uscite) che dovrebbe insidiare un Zuniga non certo specialista nella fase difensiva. Davanti rientra Cassano, con l’ipotesi più concreta dell’utilizzo delle tre punte, con il talento di Bari vecchia affiancato da Palacio e Milito.

    NAPOLI- Mazzarri tira un sospiro di sollievo per il recupero di Hamsik, che ha smaltito con tempi da record una lieve sindrome influenzale. Pochi dubbi per il tecnico dei partenopei che dovrebbe confermare in blocco la formazione scesa in campo nelle ultime gare: Spazio a Britos, con Cannavaro e Gamberini nella retroguardia, con Campagnaro che di conseguenza (complice la non migliore condizione fisica e le contemporanee buone prestazioni di Britos) dovrebbe accomodarsi in panchina. Per il centrocampo è recuperato Maggio dall’infiammazione al tendine dell’adduttore che l’aveva tenuto fuori contro il Pescara. Spazio quindi a Zuniga, Beherami e lo svizzero Inler che sembra essere in uno dei suoi momenti migliori insieme al compagno Hamsik. Davanti inamovibile il bomber azzurro Matador Cavani, con il ballottaggio tra Insigne e Pandev, che dovrebbe essere a favore del primo, e con il macedone pronto a subentrare a partita in corso.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-NAPOLI

    INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Silvestre, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Palacio, Milito, Cassano
    A disp.: Castellazzi, Belec, Pasa, Mbaye, Mariga, Benassi, Romanò, Duncan, Coutinho, Livaja, Guarin, Pereira.
    All.: Stramaccioni

    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Zuniga; Hamsik; Insigne, Cavani
    A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Campagnaro, Fernandez, Aronica, Dzemaili, Mesto, Donadel, Dossena, Vargas, Pandev. All.: Mazzarri

  • L’Inter vince ma non convince, l’autogol di Garcia salva Stramaccioni

    L’Inter vince ma non convince, l’autogol di Garcia salva Stramaccioni

    Dopo quasi un mese, dall’ultima vittoria allo Juventus Stadium, l’Inter torna a vincere contro il Palermo guidato da Gasperini, riprendendo la rincorsa ai piani alti della classifica. La squadra di Stramaccioni, vince ma non convince, con una sterilità offensiva preoccupante, mascherata solo dalla fortunata autorete firmata Garcia. L’assenza di Cassano pesa decisamente, e con un Milito sottotono e un Palacio fisicamente non al meglio, l’Inter davanti dimostra di avere molti più limiti di quanto si potesse immaginare. È decisamente sfortunato Gasperini, che aveva comunque disegnato una formazione che effettivamente ha concesso poco ai padroni di casa, ed è stata di fatto punita da un episodio sfortunato e sfavorevole. Sicuramente contro il Napoli, nel prossimo turno di campionato, l’Inter e Stramaccioni avranno bisogno di qualcosa in più rispetto alla fortuna.

    LA PARTITA

    Stramaccioni si affida alla fantasia schierando Coutinho sulla trequarti e rinunciando a Guarin in mediana. A sorpresa vince il ballottaggio sulla corsia laterale Pereira su Nagatomo, mentre non cambia nulla dietro. Gasperini conferma tutte le scelte, recuperando in extremis Von Bergen in difesa, e schierando Dybala come sostituto ideale al posto dello squalificato Miccoli.

    Sfortunato autogol di Santiago Garcia © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Le squadre partono al piccolo trotto, con un’Inter poco ispirata davanti e un Palermo che nonostante nei primi minuti non sia mai pericoloso, non rinuncia mai a giocare, con un buon fraseggio in mezzo al campo. Si sente l’assenza di un vero regista basso nelle file nerazzurre, con spesso Ranocchia costretto a impostare il gioco, con scarsi risultati. La partita non regala grandissime emozioni, e solo nel finale si vedono un paio di fiammate nerazzurre con Milito a cui manca solo la rete. Primo tempo che termina dunque a reti bianche.

    La ripresa ricalca il copione della prima frazione di gioco. L’Inter ha una buona occasione per portarsi in vantaggio, ma una buona occasione al quarto d’ora è sprecata da Ranocchia, che calcia un sinistro di poco alto sopra la traversa. Stramaccioni al 18’ rimescola le carte utilizzando un doppio cambio, con Milito che esce (visto le non ottimali condizioni fisiche) e subentra Guarin, mentre un po’ a sorpresa esce anche il capitano Javier Zanetti per Nagatomo. Sono subito protagonisti i nuovi entrati in un’azione pericolosissima, conclusa da Guarin, con un super Ujkani che annulla il match ball in tuffo. Alla mezz’ora la dea bendata si veste di nerazzurro e aiuta la squadra di casa: Ranocchia crossa dalla trequarti e trova l’involontaria deviazione di Garcia che ‘corregge’ il cross del difensore italiano nella propria porta. Inter in vantaggio e Palermo che accusa il colpo psicologico. Quattro minuti di recupero e i nerazzurri grazie un episodio favorevole tornano a vincere.

    PAGELLE INTER PALERMO

    GUARIN 6,5 Il miglior impatto sulla partita: entra sostituendo Zanetti e si prende subito tutte le responsabilità, non deludendo la fiducia di Stramaccioni

    RANOCCHIA 6,5 Presente ovunque. Chiude in ogni occasione in fase difensiva, e si prende la licenza di spingere davanti, sfiorando il gol in un paio di occasioni, e propiziando l’autogol di Garcia nel momento migliore dei suoi.

    MILITO 5 Il Principe non è in ottime condizioni e si vede. Lotta, cerca il gol, ma non è la sua giornata. Stramaccioni lo manda in panchina per primo.

    DYBALA 6,5 Il giovane talento argentino mette in mostra tutti i suoi colpi migliori, costringendo Samuel e soci agli straordinari. Da tenere d’occhio

    GARCIA 5 Il difensore rosanero è effettivamente sfortunato, ma l’autogol è davvero evitabile. Bastava una comunicazione più efficace con Ujkani per evitare la frittata difensiva che di fatto è costata la partita al Palermo.

    PISANO 6 Corre con discreta continuità, chiudendo spesso su un cliente scomodo come Javier Zanetti, riuscendo a mandare in ombra la prova del capitano nerazzurro. Latita in fase offensiva.

    Inter: Handanovic 6; Ranocchia 6,5, Samuel 6,5, Juan Jesus 6; Zanetti 5,5 (18′ st Nagatomo 6), Gargano 5,5, Cambiasso 6 (36′ st Mariga s.v), Pereira 5,5; Coutinho 5,5; Palacio 5,5, Milito 5 (18′ st Guarin 6,5).

    Palermo: Ujkani 5,5, Munoz 6, Von Bergen 6, Garcia 5; Morganella 5,5, Barreto 6, Kurtic 6, Pisano 6; Ilicic 6 (31′ st Budan), Brienza 6,5 (23′ st Giorgi), Dybala 6,5 (34′ st Zahavi).

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS INTER PALERMO

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