Autore: Antonio Trementozzi

  • Inter è crisi nera, Ranieri unico colpevole?

    Inter è crisi nera, Ranieri unico colpevole?

    Incubo Inter titolava stamattina la rosea. È crisi nera e i numeri parlano chiaro: nelle ultime cinque partite i nerazzurri (considerando anche la Coppa Italia) hanno di fatto perso 4 volte, raccogliendo l’unico punto con il rocambolesco pari del 4-4 contro il Palermo. La peculiarità è che proprio contro il Novara all’andata, con la sconfitta per 3-1 ci fu il capolinea del progetto Gasperini, e questa nuova sconfitta proprio contro l’ultima in classifica mette in seria discussione la permanenza di Ranieri sulla panchina nerazzurra.

    Moratti aveva tuonato dopo il clamoroso ko contro la Roma, spiegando come la stagione fosse ancora lunga, e proiettarsi ora a giugno non potesse che rappresentare un concetto antiproduttivo. Il tecnico, con gli stessi giocatori, sono tutti, nessuno escluso, sotto esame in vista della possibile rifondazione di fine stagione. Ovviamente prima di parlare di rifondazione rimane l’incognita sulla prossima partecipazione alla Champions League, poiché il rullino di marcia di questa squadra è più simile a quella di una neopromossa e fallire l’approdo alla competizione europea vorrebbe dire ridisegnare completamente tutti i possibili piani di investimento futuri.

    NOVARA DOCET – I tifosi nerazzurri vedranno nel Novara ormai la bestia nera più temibile, come lo stesso Valentino Rossi twittava nel corso del match scrivendo “ma i bianchi sono il Real Madrid non il Novara”. Puniti all’andata e affondati al ritorno, con la bellezza di 16 punti in classifica, il Novara si può permettere il ‘lusso’ di strapparne addirittura 6 solamente ai nerazzurri. Ranieri dovrà fare mea culpa e spiegare in qualche modo le continue rivoluzioni tattiche in corso di partita che di fatto ogni volta sconfessano le scelte iniziali: si parte con l’albero di natale a una sola punta e si finisce con tre punte, con un Forlan fuori ruolo, e fuori condizione a sostituire uno dei migliori in campo come Poli! Anche l’ingresso di Nagatomo ha evidenziato come sulla sinistra mancava quella spinta necessaria per la fase offensiva, considerando come l’assenza di Maicon aveva reso la fascia destra orfana delle sue classiche incursioni. L’enigma su Sneijder rimane quello più emblematico, con l’olandese che prima deve riuscire a parlare la lingua della squadra, e poi in assenza di uno come Thiago Motta e del 4-4-2 bloccato deve divenire il condottiero di questa Inter. L’ipotesi più plausibile è la partenza dell’olandese in estate con Ferguson pronto ad accoglierlo a braccia aperte.

    DI CHI LE COLPE? – A questo punto cercare il colpevole diventa un tiro al bersaglio vero e proprio, con Ranieri primo imputato in bella vista. In realtà il tecnico romano a parte gli errori su evidenziati è forse come lo stesso Gasperini il personaggio da criticare di meno. Si stanno evidenziando a lungo termine infatti, le scelte sbagliate fatte da due anni a questa parte dopo l’addio di Mourinho, che praticamente era in grado di dirigere tutto l’ambiente con poteri ampissimi. L’addio del vate di Setubal ha di fatto rotto quegli equilibri che si erano creati nella società e nello stesso spogliatoio. Il presidente tifoso Moratti è tornato quello delle vecchie stagioni nerazzurre, capace di prendere moltissime scelte sbagliate e centrare raramente l’affare in chiusura di mercato. Prima con Benitez un mercato e una progettualità assente hanno costretto Leonardo a cavalcare le ali dell’entusiasmo prima della caduta nel derby e in coppa. Poi l’anno dopo un dejà vu con la scelta in extremis di uno come Gasperini, (dopo i mille rifiuti di altri tecnici eccellenti) e un mercato fatto di seconde scelte, con l’addio di Eto’o, hanno costretto Ranieri a vestire i panni di Mr. Wolf per guarire un’Inter malata, in attesa di un mercato che di fatto ha regalato un secondo affare Forlan, dove l’ultimo arrivato Guarin non potrà essere schierato in Champions.

    Ora dopo aver nuovamente cavalcato l’ondata di entusiasmo frutto delle sette vittorie consecutive i nerazzurri sono di fatto crollati al suolo con le ultime pessime prestazioni, mostrando i limiti di una gestione che ha pensato a sistemare i conti del fair play finanziario senza scrupoli cedendo giocatori anche nell’ultima tranche di mercato, senza ascoltare la voce di chi la squadra la dirige.

    Crisi Inter, di chi la colpa?

    • Moratti (49%, 166 Voti)
    • Giocatori (39%, 132 Voti)
    • Ranieri (12%, 40 Voti)

    Totale Votanti: 338

  • Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Quattro partite e un solo punto raccolto dall’Inter, questo racconta la sfida con la favola del Novara di Mondonico che scende in campo con ordine e riesce a strappare con le unghie e con i denti i tre punti in un campo ostico se non impossibile per una neopromossa. Ranieri ha scelto di giocare con un modulo più abbottonato lasciando spazio ai due trequartisti Sneijder e Alvarez con l’unica punta Milito, ma nel primo tempo ne è venuto poco o nulla di buono. Nella ripresa scelte sconfessate con Pazzini al posto di Alvarez e si ritorna al modulo a due punte. Dopo essere stata colpita e affondata come spesso accade ultimamente, la difesa nerazzurra ha mostrato i suoi evidenti limiti senza la giusta copertura della linea dei centrocampisti. Ancora stravolgimenti dopo il gol di Caracciolo con l’uscita di un buon Poli per far spazio a uno spaesato Forlan con il nuovo modulo a tre punte. A questo punto un po’ per la sfortuna (vedere la traversa di Sneijder) un po’ per la fretta e la troppa voglia di fare gol in mezz’ora di gioco anche con l’uomo in più per l’espulsione di Radovanovic l’Inter ha mostrato tutta la sua approssimazione. Imprecisa e frettolosa, questi sono i due aggettivi che potrebbero descrivere la squadra di Ranieri nella partita di ieri. Viceversa un Novara cinico e spietato con un Caracciolo che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite realizzando gol davvero da cineteca. Ranieri per curare l’Inter a questo punto dovrà tirar fuori un vero e proprio numero di magia.

    PAGELLE INTER

    Chivu 4,5 Ha sempre detto che odia giocare da terzino e che si sente più un centrale e puntualmente lo dimostra con le sue prestazioni sul campo che le sue dichiarazioni sono fondate. Permette a Caracciolo di stoppare la palla dal limite dell’area lasciandogli libero l’angolo per calciare e battere Julio Cesar. Spinge più nel primo tempo e nella ripresa Nagatomo fa molto meglio di lui in fase offensiva. A questo punto perché non schierare  sin dal primo minuto il nipponico?

    Poli 6 Forse il migliore in campo dei suoi. Corre recupera palloni e ha il giusto tempo degli inserimenti. Si vede negare un rigore da Russo inspiegabilmente quando viene atterrato in area da Garcia, con l’arbitro che fa cenno di rialzarsi. Lascia il campo per Forlan nella ripresa .

    Sneijder 5,5 L’olandese è un oggetto misterioso, perché invece di integrarsi nei meccanismi di gioco della squadra gioca praticamente da solo. È sfortunato nel finale quando colpisce la traversa che avrebbe potuto regalare il gol del pari, ma mostra un’imprecisione figlia della voglia di riprendersi il suo posto da leader che ora non ha.

    Forlan 4,5 Lui e Sneijder in teoria dovrebbe essere le armi in più per la sua squadra, ma il loro  inserimento nei meccanismi della squadra è abbastanza lontano. Viene fischiato dal pubblico in un paio di cross sbagliati malamente. Gioca troppo lontano dalla porta e non gli riesce nulla di buono. Irriconoscibile.

    Pazzini 4,5 Entra nella ripresa per dare peso all’attacco ma praticamente è come se non fosse entrato mai in campo. Non è nel suo momento migliore e quando ha sui piedi la palla del possibile pari, da un metro la calcia troppo centrale facendosi neutralizzare la conclusione.

    PAGELLE NOVARA

    Ujkani 6,5 è sempre pronto e reattivo, e dalla sua parata su un tiro di Lucio nasce l’azione della ripartenza che porterà al gol di Caracciolo. Nel finale tiene a galla il risultato impedendo a Pazzini di mettere in rete da due passi.

    Radovanovic 5 In mediana non demerita dove insieme ai suoi compagni cerca di fermare le continue avanzate nerazzurre. Poi compie un’autentica stupidità quando già ammonito calcia via il pallone allontanandolo, attirando l’attenzione di Russo che non può che ammonirlo di nuovo, con conseguente espulsione per doppio giallo.

    Garcia 5,5 Viene graziato dall’arbitro per l’intervento sciagurato che falcia in piena aera Poli. Per il resto tiene a bada gli attaccanti nerazzurri con diligenza.

    Caracciolo 7 L’airone vola alto quando vede nerazzurro. Stop e tiro a giro da vero campione per segnare un gol da ricordare, e per regalare ai suoi una vittoria storica a San Siro.

  • Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Terza sconfitta nelle ultime quattro partite per l’Inter. Definirla crisi sarebbe davvero riduttivo a questo punto. Sconfitta che lascia il segno, con i nerazzurri che perdono in casa contro il fanalino di coda Novara, di fatto perdendo ulteriore terreno nella rincorsa al terzo posto con la Lazio staccata di sei lunghezze. Caracciolo si conferma la bestia nera dell’Inter e Mondonico può sorridere visto che la sua squadra aveva realizzato solo due punti in trasferta prima di questo match, mentre i nerazzurri  mostrano un rullino di marcia da retrocessione: un punto in quattro partite. La panchina di Ranieri balla.

    PRIMO TEMPO – Primo squillo nerazzurro al 9’ sugli sviluppi di un’azione corale nerazzurra finalizzata da una bella conclusione dal limite dell’area di Sneijder che si vede negare il gol da una pronta respinta di Ujkani. Buona Inter nei primi minuti che tiene palla, cerca il fraseggio stretto con i suoi centrocampisti e costringe come era da copione il Novara a schiacciarsi con tutti gli uomini dietro la linea del centrocampo. Al 14’ problemi fisici per Dellafiore  che lascia il campo e costringe Mondonico a giocarsi il primo cambio con l’ingresso di Morganella. Ancora pericolosa la squadra nerazzurra al 25’ sulla corsia sinistra: bella combinazione tra Chivu e Sneijder con l’olandese che da posizione defilata mette dentro un tiro cross che attraversa tutta l’area senza trovare il tap in vincente di Milito, sfiorando il palo. Rischia moltissimo l’Inter su una ripartenza del Novara, con Julio Cesar costretto a un’uscita spericolata su Caracciolo per togliergli dai piedi il pallone. Molti dubbi su una decisione arbitrale al 35’ con Poli che viene letteralmente abbattuto da Garcia  in area prima di riuscire a calciare, ma Russo fa cenno di proseguire tra le numerose proteste nerazzurre. Il primo tempo si chiude senza regalare troppe emozioni, con due minuti di recupero.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa altro cambio per Mondonico che manda in campo Pesce al posto di Porcari, mentre Ranieri inserisce Pazzini al fianco di Milito togliendo Alvarez. Ottima verticalizzazione di Cambiasso al 7’ con l’inserimento con i tempi perfetti di Milito che entra in area salta un uomo e calcia, indirizzando troppo centrale la conclusione con Ujkani ben piazzato. I nerazzurri spingono molto, ma senza trovare mai l’affondo vincente e come spesso accade nel calcio su uno splendido contropiede è il Novara a essere letale. La doccia fredda arriva per l’Inter al 11’ dai piedi di Caracciolo che inventa un gol bellissimo: l’airone stoppa la palla tra Lucio e Chivu e da fuori area fa partire un tiro a giro sul palo lontano a battere Julio Cesar, confermandosi la bestia nera dei nerazzurri. La risposta dell’Inter arriva subito con una buona conclusione di Stankovic che calcia forte dal limite dell’area sfiorando il palo. Ranieri al 16’ si gioca il tutto per tutto inserendo Forlan al posto di Poli, schierando tre punte per cercare di ribaltare il risultato, mentre Mondonico pochi minuti dopo si copre togliendo Gemiti e inserendo Paci. Paradossalmente nonostante l’Inter si riversi nella metà campo avversario è il Novara ad avvicinarsi nuovamente al gol con un grande anticipo di Julio Cesar su Caracciolo.

    Al 33’ Morganella impegna in una parata in tuffo il portiere nerazzurro su una gran conclusione al volo ad incrociare. Novara in dieci al 34’ con Radovanovic che allontana il pallone dopo un fallo di Nagatomo dal limite dell’area: il serbo era già ammonito  e con il secondo giallo si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Sfortunata la squadra di Ranieri che nel finale con Sneijder impatta la traversa con un destro violentissimo dal limite dell’area. L’ultima occasione capita sui piedi di Pazzini che da un passo calcia centrale facendosi neutralizzare la conclusione, con Ujkani che blocca il pallone e deve solo aspettare il fischio finale che regala i tre punti al Novara e condanna l’Inter a un punteggio inaspettato alla vigilia.

  • Inter Novara, Stankovic e Forlan le sorprese di Ranieri

    Inter Novara, Stankovic e Forlan le sorprese di Ranieri

    Cancellare e dimenticare totalmente la brutta sconfitta subita all’Olimpico nell’ultimo turno di campionato è l’obiettivo principale degli uomini guidati da Ranieri. Inter Novara che si giocherà oggi pomeriggio alle 15, sarà nuovamente un crocevia della stagione nerazzurra, ricordando come nel girone d’andata la sconfitta per 3-1 costò il posto e la panchina all’allora tecnico Gian Piero Gasperini.

    Dopo aver ottenuto le sette vittorie consecutive la banda Ranieri di fatto ha come mollato i remi in barca, perdendo a Lecce, racimolando un rocambolesco pari contro il Palermo e rimediando una dura lezione proprio a Roma. Rialzarsi diventa fondamentale e obbligatorio per rimanere incollati a un terzo posto più lontano, con una Lazio in versione lepre che scatta e si distanzia di 6 punti, mentre l’Udinese incassato lo stop contro il Milan subisce un leggero rallentamento. Occhio anche alle spalle perché la Roma di Luis Enrique è sempre in agguato e potrebbe rappresentare un’altra rivale per la corsa alla zona Champions.

    INTER – Ranieri ha di fatto mescolato un po’ le carte in tavola dopo la sconfitta romana, dovendo rinunciare a Samuel per infortunio (meno gravi di quanto sembra), al nuovo acquisto Guarin ancora fermo in infermeria e a Maicon che dovrà scontare il turno di squalifica. In allenamento sono stati provati diversi moduli, con il 4-3-1-2 che sembra poter offrire maggiori garanzie di copertura, visti gli otto gol presi in sole due partite. Tra i rientri più importanti ci sono quelli di un senatore come Stankovic, e uno come Forlan che deve ancora dimostrare il suo vero valore in maglia nerazzurra.

    Nel dettaglio in difesa c’è un ballottaggio aperto per un posto al centro, dove Ranocchia e Cordoba si giocano una maglia al fianco di Lucio. Sulle corsie esterne Chivu a sinistra e il capitano Zanetti al posto di Maicon. In mediana la linea a tre dovrebbe vedere Cambiasso al centro con Poli e Stankovic ai lati, mentre più avanzato nel ruolo di trequartista torna titolare Sneijder a supporto delle due punte Milito e Forlan. Pazzini dovrebbe rimanere in panchina poiché è stato recentemente colpito da un’influenza.

    NOVARA – Mondonico non ha molto da sorridere vista la lunga lista di indisponibili che conta i nomi di Ludi, Marianini, Coser e Morimoto. Non bastasse la classifica parla da sola con il Novara fermo a quota 13 punti, ultima ruota del carro di questo campionato. Motivazioni opposte dunque per una squadra che cerca punti salvezza utili a staccarsi dal fondo, ma sa, che di fronte troverà un avversario nettamente superiore almeno sulla carta.

    Per battere i nerazzurri serve una grande partita e Mondonico va verso la conferma di nove undicesimi della formazione vista contro il Cagliari: linea a quattro dietro con al centro Lisuzzo e Centurioni, mentre Dellafiore e Garcia agiranno sulle corsie laterali. A centrocampo rimane il dubbio tra la scelta di Radovanovic (che stringe i denti per la pubalgia) e Pesce, con Gemiti e Morganella più larghi. Più avanzati davanti dovrebbero agire Rigoni e Mascara a supporto dell’unica punta l’airone Caracciolo, che più volte ha saputo punire i nerazzurri realizzando reti importanti con le squadre in cui ha militato. Se Mondonico dovesse schierare le due punte, spazio a Jeda in coppia con Caracciolo, ed ad accomodarsi in panchina dovrebbe essere Mascara.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER NOVARA

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Cordoba, Chivu; Poli, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Forlan, Milito. A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Palombo, Alvarez, Nagatomo, Pazzini. All.: Ranieri

    Novara (4-3-2-1): Ujkani; Dellafiore, Lisuzzo, Centurioni, Garcia; Morganella, Pesce, Gemiti; Rigoni, Mascara, Caracciolo. A disp.: Fontana, Paci, Rinaudo, Radovanovic, Porcari, Rubino, Jeda. All.: Mondonico

  • Inter, Spalletti e Guardiola per il post Ranieri

    Inter, Spalletti e Guardiola per il post Ranieri

    Contro il Milan e contro la Lazio non c’era stato il bel gioco ma erano arrivati puntualmente i risultati e i fondamentali tre punti per la rincorsa in campionato. Contro il Napoli in coppa non c’è stato il gioco ed è arrivata l’eliminazione. A seguire solo risultati negativi, contro il Lecce una sconfitta inaspettata, contro il Palermo un pareggio rocambolesco che ha di fatto evidenziato una difesa allo sbaraglio e, per finire, contro la Roma una vera e propria lezione che i nerazzurri forse non meritavano.

    L’unico vero caprio espiatorio in questi casi come spesso accade è il tecnico che deve agire da parafulmine e prendersi molte delle colpe. Ranieri il normalizzatore, dopo aver ottenuto la striscia di sette vittorie consecutive rischia di vedere sfumare tutto il lavoro realizzato, con un Moratti di fatto furioso dopo la sonora sconfitta romana. Com’è strano il destino: se Gasperini fu esonerato subito dopo la sconfitta contro il Novara, lo stesso tecnico testaccino contro la squadra guidata da Mondonico avrà un bel banco di prova da superare se vorrà rimanere ancora a lungo sulla panchina nerazzurra. Ovviamente dalle ultime dichiarazioni di Moratti sembra quasi che questa Inter stia navigando a vista, in attesa del prossimo mercato di giugno dove dovrebbe esserci una specie di rifondazione.

    La domanda a questo punto sorge spontanea: Ranieri sarà ancora il tecnico dell’Inter per la prossima stagione o avrà avuto un semplice ruolo di traghettatore in vista dell’arrivo di uno tra Guardiola, Spalletti, Capello o Blanc? La conquista della Champions, o meglio del terzo posto che permette l’accesso tramite i preliminari alla Champions, è l’obiettivo minimo stagionale fissato dalla dirigenza interista per Ranieri, che in caso di mancata qualificazione alla massima competizione europea dovrebbe dire addio alla panchina, con una squadra costretta a vendere molti big, perdendo gli introiti importanti derivanti dalla partecipazione alla Coppa dalle grandi orecchie.

    Guardiola è forse il nome che più di tutti stuzzica le fantasie di Massimo Moratti, da sempre grandissimo estimatore del tecnico capace di rendere invincibili gli azulgrana. Pep Guardiola continua a rinviare l’appuntamento con il suo rinnovo annuale del suo contratto con i colori del Barcellona, lasciando in questo modo sempre una porta aperta alle speranze dei tifosi nerazzurri, con Maradona che recentemente ha di fatto ‘avallato’ questa operazione dichiarando come se Guardiola dovesse lasciare il Barcellona avrebbe scelto molto probabilmente l’Inter in Italia per una nuova esperienza.

    L’altra pista forte porta al nome dello Zar di Russia Luciano Spalletti a lungo cercato nella scorsa estate da Moratti, con la Gazzetta dello Sport che lancia molte indiscrezioni di mercato sul fatto che il tecnico ex Roma abbia qualche problema di rinnovo. Intervistato da SkySport24, il vicedirettore della Gazzetta, Umberto Zapelloni, ha spiegato la difficile situazione sulla panchina dell’Inter: “Moratti si arrabbierà – scherza – ma quest’Inter non ha idee dalla notte di Madrid, ossia da quando Mourinho è salito sulla macchina di Perez. Adesso la squadra andrà rifondata e, come abbiamo anticipato noi della Gazzetta qualche settimana fa, il nome buono per ripartire è quello di Luciano Spalletti”.

    Un’altra pista calda è quella che porta al tecnico francese Laurent Blanc che potrebbe portare in dote un gioiello della Ligue 1 da sempre pupillo di Moratti come Eden Hazard. Il commissario tecnico della nazionale francese che di fatto ha vestito la maglia nerazzurra dal 1999 al 2001, vedrebbe esaurirsi il suo contratto al termine dell’europeo calcistico, rimanendo in questo modo libero per essere chiamato alla corte di un suo caro amico come Massimo Moratti.

    I nomi che si fanno per il dopo Ranieri sono tanti, ma come lo stesso presidente ha ribadito ci sono giocatori che devono capire come la stagione non sia ancora finita, e prima di tirare i remi in barca c’è da impegnarsi sul campo per raggiungere il terzo posto in classifica: ovvero la condizione fondamentale per una rifondazione di qualità e nel caso Ranieri non dovesse rimanere per scegliere un allenatore di livello.

  • Roma Inter, De Rossi c’è, Sneijder no

    Roma Inter, De Rossi c’è, Sneijder no

    La sfida che ha di fatto monopolizzato gli ultimi campionati, prima del tricolore rossonero, e le ultimissime finali di Coppa Italia, vede affrontarsi oggi la Roma di Luis Enrique e l’Inter di Ranieri con un sapore decisamente diverso. Velleità ridimensionate per entrambe le società, che non potendo puntare all’affare scudetto, cercano chi un posto in Champions, chi uno in Europa League.

    Poco lo spettacolo offerto all’andata quando sulla panchina nerazzurra sedeva Gasperini, con uno scialbo 0-0 che fece sbadigliare tutti i tifosi. Per questa nuova sfida dal sapore diverso, l’aspettativa è sicuramente maggiore, poiché in entrambi i casi la cura Ranieri e quella spagnola di Luis Enrique hanno comunque dato risultati positivi come testimonia la classifica, dopo una partenza da incubo. La cosa che accomuna entrambe le squadre è la penuria di risultati negli ultimissimi turni di campionato, con una specie di maledizione che le ha colpite dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Entrambe le squadre in scia di risultati positivi, dopo essere state battute e eliminate in Tim Cup (rispettivamente da Napoli e Juventus) hanno rallentato visibilmente in Campionato. Un ulteriore stop non sarebbe ben digerito da entrambe le parti, quindi a beneficiarne dovrebbe essere lo spettacolo proprio per la felicità dei tifosi che si possono aspettare un big match.

    ROMA – Vincere per dare nuove conferme al progetto Roma, questo è l’obiettivo di Luis Enrique. Battere l’Inter sarebbe un’iniezione di fiducia e morale notevole, dimostrando come attraverso il bel gioco si possano ottenere anche i risultati necessari alla risalita della classifica. Il tecnico spagnolo può sorridere per il rientro di un giocatore fondamentale come De Rossi in mediana, potendo in questo modo schierare la miglior formazione possibile. Discorso diverso per Kjaer e Josè Angel che dopo la brutta prestazione contro il Cagliari dovrebbero accomodarsi in panchina per lasciare il posto a chi ha fatto meglio.

    Per quanto riguarda l’aspetto tattico è possibile l’utilizzo di un 4-3-1-2, dove in difesa ci saranno il brasiliano Juan affiancato da Heinze al centro con Rosi e l’adattato Taddei nella sua nuova veste di terzino difensivo. In mediana largo al rientrante capitan futuro De Rossi, con l’argentino Gago e Pjanic. Leggermente più avanzato nella sua nuova posizione di trequartista Francesco Totti subito dietro le due punte Lamela  e Borini.

    INTER – Ranieri deve risolvere i problemi di un centrocampo da rinnovare, dopo la partenza di Thiago Motta spuntano le numerose indisponibilità come quelle di Stankovic, Guarin, e in ordine di tempo quelle di Alvarez e Sneijder che non recupera dalla botta presa contro il Palermo. Out anche Faraoni, l’idea è quella di schierare il classico 4-4-2 con nuovi interpreti in mediana. L’importante è superare gli errori evidenziati nella sfida contro il Palermo, con una solidità difensiva andata a farsi benedire.

    Ranocchia è uno dei maggiori imputati, quindi Ranieri dovrebbe riproporre la solita coppia difensiva con Lucio e Samuel centrali. Sulle corsie laterali spazio a Maicon con Chivu a sinistra mentre il nuovo centrocampo dovrebbe prevedere quattro uomini in linea: Cambiasso e Poli agiranno più centrali per fare da schermo alla difesa, mentre più larghi sugli esterni ci saranno Nagatomo e capitan Zanetti. In attacco nessun dubbio per il tecnico nerazzurro che schiererà il ritrovato eroe del gol Milito affiancato da Pazzini.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA INTER

    ROMA (4-3-1-2)  Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Borini, Lamela.
    A disposizione
    : Curci, José Angel, Kjaer, Perrotta, Simplicio, Greco, Bojan.
    Allenatore
    : Luis Enrique.

    INTER (4-4-2) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Nagatomo; Pazzini, Milito.
    A disposizione
    : Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Palombo, Obi, Zarate, Castaignos.
    Allenatore
    : Ranieri.

  • Inter, Forlan, Poli e Palombo nella lista Champions. Fuori Guarin

    Inter, Forlan, Poli e Palombo nella lista Champions. Fuori Guarin

    Archiviato il rocambolesco pareggio di ieri sera contro il Palermo, l’Inter di Ranieri butta l’occhio alla prossima Champions League, comunicando all’Uefa le nuove liste di giocatori utilizzabili nella competizione europea. A differenza di quelle consegnate all’inizio della stagione calcistica, questa volta si potevano inserire solo 3 nuovi nuovi di giocatori nella lista dei 25.

    C’è pero da ricordare come in estate la lista nerazzurra contasse solo 24 giocatori, visto il pasticcio firmato Branca e soci per il caso Forlan, con l’uruguaiano non inseribile poiché aveva già giocato il primo turno preliminare con l’Atletico Madrid. La nuova lista ne conta solo 23, poiché le partenze dettate dal mercato di riparazione sono state quattro, con gli addii di Thiago Motta, Jonathan, Coutinho e Caldirola. Quindi i nuovi nomi inseriti nella lista sono stati quelli di Forlan, di Poli che ieri ha giocato un’ottima partita e dell’ultimo arrivato Angelo Palombo. L’escluso di lusso dunque è Cordoba. Rimane fuori anche il giovane olandese Luc Castaignos.

    Diego Forlan | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    I nerazzurri questa volta non dovrebbero avere particolare problemi in attacco come nella fase a gironi quando con il pasticcio Forlan e i continui acciacchi di cui soffriva Diego Milito ad inizio stagione, erano arruolabili i soli Giampaolo Pazzini e Mauro Zarate, quest’ultimo fu decisivo nella trasferta di Mosca siglando il 2-3 definitivo nella vittoria che fu crocevia poi del cammino nerazzurro in Champions seguente la sconfitta all’esordio a San Siro contro i turchi del Trabzonspor.

    Ovviamente rimane fuori anche l’acquisto più illustre del mercato di gennaio, Fredy Guarin, poiché avendo già giocato nelle competizioni europee con il Porto, dovrà aspettare il prossimo anno per vestire la maglia nerazzurra nelle partite di coppa.

    Ecco la lista Champions nerazzurra:

    Portieri: Julio Cesar, Castellazzi, Orlandoni;
    Difensori: Maicon, Lucio, Ranocchia, Samuel, Chivu, Nagatomo, Faraoni;
    Centrocampisti: Zanetti, Stankovic, Sneijder, Alvarez, Palombo, Poli, Cambiasso, Obi, Crisetig;
    Attaccanti: Pazzini, Forlan, Milito, Zarate

  • Inter Palermo 4-4, le pagelle. Milito e Miccoli eroi nel ghiaccio

    Inter Palermo 4-4, le pagelle. Milito e Miccoli eroi nel ghiaccio

    Partita che dal punto di vista dello spettacolo regala la massima intensità mostrando a pieno a chi non fosse mai stato innamorato di questo sport la bellezza e l’imprevedibilità del calcio. Volendo fare un’analisi dal punto di vista tattico, rimane più di qualche dubbio sulla solidità difensiva della retroguardia nerazzurra, prima con Ranocchia, poi con Lucio entrambi superati dalla velocità e dalla bravura di uno stratosferico Miccoli in serata di grandi numeri. Dopotutto se una partita regala così tante reti ed emozioni non è solo merito degli attaccanti, ma soprattutto demerito delle difese che lasciano troppo spazio di movimento a due giocatori micidiali in area come Milito e Miccoli.

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 5 Inevitabilmente se ne prendi 4 in una sola partita un minimo di responsabilità ricadono sul portiere e anche in questo caso non c’è eccezione che regga. Incolpevole sul primo gol, sul secondo rimane immobile sul diagonale di Miccoli, convinto che la palla finisca fuori. Sul terzo nuovamente poche colpe, ma nel finale si fa nuovamente beffare dalla stessa conclusione di Miccoli non riuscendo a tuffarsi in tempo. Ricorda la partita contro il Tottenham con Bale al posto di Miccoli.

    Nagatomo 6 Parte frenato nel primo tempo, si riscatta nella ripresa spingendo moltissimo sulla sua fascia, riuscendo a guadagnarsi con astuzia il rigore del 2 a 2. Nota negativa quando si fa bruciare da Miccoli sul colpo di testa che porta il Palermo sul 3 a 3.

    Ranocchia 5 Non una serata perfetta, soprattutto quando uno con le sue leve lunghe deve vedersela contro uno scatenato piccoletto come Miccoli.  Si fa sorprendere dalla velocità del numero dieci rosanero sul gol del 2 a 1, quando Miccoli lo porta a spasso in area e poi lo beffa calciando sul palo opposto. Stesso scherzetto con Lucio, anche lui autore di una prova da dimenticare.

    Sneijder 6+ Parte bene e prova con qualche conclusione a sbloccare il risultato. Ranieri cambia modulo e lui finisce esterno a sinistra, senza sfigurare mai, anzi, servendo palloni e cambi di gioco col goniometro. Nel finale di primo tempo gli manca il cinismo sottoporta quando avrebbe potuto calciare invece di provare l’assist anticipato dall’intervento miracoloso di Balzaretti. Difficile da spiegare e soprattutto da digerire il cambio fatto da Ranieri sul 3-3.

    Milito 8,5 Il Principe è ufficialmente tornato ai suoi livelli, trasformando come Re Mida faceva con l’oro ogni pallone toccato in gol. Pokerissimo stasera per lui, anzi cinque addirittura i gol segnati volendo contare quello annullato dall’arbitro sul cross di Maicon finito fuori dalla linea di fondo campo. Anche in questo caso inspiegabile la sua sostituzione da parte di Ranieri sul 4-4, togliendo dal campo l’uomo con più voglia di vincere tra i suoi.

    Fabrizio Miccoli | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    PAGELLE PALERMO

    Munoz 4,5 Sbaglia ingenuamente l’intervento su Nagatomo nella ripresa, trattenendolo per la maglia in area dopo essersi fatto superare in velocità, regalando di fatto il rigore del 2-2 all’Inter.

    Mantovani 5,5 Buona la sua prova all’inizio, quando si inserisce con il tempo perfetto in area, approfitta del liscio di Pazzini, si libera dalla marcatura e realizza il gol dell’1-0 per il Palermo. Soffre come tutto il suo reparto sui gol realizzati da Milito.

    Balzaretti 6,5 Partita da incorniciare, dove riesce nel primo tempo a salvare il risultato sulla linea di porta anticipando l’assist di Sneijder per Cambiasso, e poi nella ripresa quando mette dentro un pallone forte e teso per il colpo di testa di Miccoli.

    Miccoli 9 In una parola devastante. Quando vede Julio Cesar si trasforma e mette i panni del cecchino implacabile, realizzando una tripletta con 3 tiri in porta. Si toglie la soddisfazione di segnare anche di testa e vista la sua altezza non è poco. Chapeaux per gli altri due gol realizzati con coefficiente di difficoltà molto elevati. Legittima il titolo di Romario del Salento!

    HIGHLIGHTS INTER PALERMO 4-4

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  • Inter Palermo 4-4, Milito e Miccoli show a San Siro

    Inter Palermo 4-4, Milito e Miccoli show a San Siro

    Festival del gol a San Siro tra Inter e Palermo, in una partita che sembra non poter smettere mai di regalare emozioni. Finisce 4-4 lasciando molta amarezza in bocca agli uomini di Ranieri che dopo essere passati in svantaggio, si fanno recuperare ben 2 volte da uno stratosferico Miccoli. Nell’Inter superlativa la prestazione di Milito che realizza addirittura quattro reti, ma nel finale viene un po’ inspiegabilmente sostituito da Ranieri. Il terzo posto, dopo la vittoria dell’Udinese, è lontano cinque punti e la gran rincorsa sembra essere stata quasi annullata con solo due partite.

    PRIMO TEMPO – La prima occasione è nerazzurra con Sneijder che finalizza di testa un bel cross di Pazzini mandando di poco a lato, quasi a sancire la pace tra i due dopo le discussioni di Lecce. L’Inter sembra soffrire le ripartenze veloci dei rosanero e al 17’ è proprio il Palermo a portarsi in vantaggio con Mantovani che sugli sviluppi di un calcio d’angolo si libera dalla marcatura e finalizza da due passi, battendo un incolpevole Julio Cesar. Al 22’ arriva la reazione dell’Inter, con un pizzico di sfortuna per i rosanero, quando su cross di Maicon arriva la deviazione di Silvestre che serve il pallone su piedi di Milito: l’argentino non perdona battendo Viviano con un diagonale rasoterra riportando la partita sul pari. Ancora una buona occasione per i nerazzurri con Milito che al 35’ servito da Zanetti dal fondo, calcia mandando il pallone alto sopra la traversa. Tanta Inter dopo il gol di Milito, con Ranieri che schiera un 4-4-2 ridisegnato senza rombo con Sneijder ad agire largo sulla fascia a sinistra. Salvataggio in extremis nei minuti di recupero per il Palermo:  splendida percussione di Sneijder che mette una palla tesa in area  trovando la chiusura sulla linea di porta da parte di Balzaretti su Cambiasso, mantenendo il risultato invariato.

    Diego Milito | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa con gli stessi uomini del primo tempo per entrambe le squadre. È il Palermo a tornare in vantaggio al 6’ con una splendida invenzione di Miccoli che servito da Budan, protegge palla entra in area eludendo la marcatura di Ranocchia per calciare da sinistra all’angolo opposto, realizzando un gol fantastico. Non passa nemmeno un minuto e Milito pecca di egoismo, calciando di poco a lato, quando invece al centro dell’area c’era solissimo Pazzini a reclamare palla. Al 9’ il match cambia nuovamente: Nagatomo, servito da Poli supera Munoz con l’argentino che in maniera ingenua lo stende in area. L’arbitro Guida senza dubbi indica il dischetto del rigore. Milito si fa perdonare l’errore precedente battendo con freddezza dagli undici metri l’ex compagno Viviano, portando la partita sul punteggio del 2-2. Al 16’ Cambiasso di testa serve l’assist ancora per l’attaccante argentini che brucia sul tempo la difesa rosanero (in sospetta posizione di fuorigioco) entra in area e mette a sedere Viviano realizzando la sua tripletta personale, ribaltando la partita sul punteggio di 3-2.

    Al 19’ esordio per Angelo Palombo con Ranieri che toglie un altro ex sampdoriano come Poli per far entrare il centrocampista appena acquistato. Partita che non smette di regalare emozioni nemmeno un istante, quando al 21’ Balzaretti mette in area un cross forte e teso, pescando il secondo gol in tuffo di Miccoli. Ranieri subito dopo il gol toglie Sneijder inserendo Obi, tra i mugugni del pubblico di San Siro. Tripudio nerazzurro al 23′ con il poker di Milito: Palombo da centrocampo apre per Zanetti largo a destra, il capitano mette in area e su una conclusione sporcata di Pazzini, il Principe tocca di prima e insacca nuovamente alle spalle di Viviano. Poco dopo, al 28′, annullato il quinto gol di Milito perché sul cross di Maicon secondo il guardalinee la traiettoria del pallone avrebbe passato la linea di fondo. Il Palermo non si arrende e al 42’ ancora una volta è Miccoli a ripetere l’azione del bellissimo gol del 2-1, stavolta anticipando Lucio e angolando sul palo opposto di Julio Cesar. Il risultato non cambia e il Palermo grazie a uno straordinario Miccoli in opposizione a un Milito stellare, ferma l’Inter in casa.

  • Inter Palermo, Ranieri lancia Sneijder con Pazzini

    Inter Palermo, Ranieri lancia Sneijder con Pazzini

    Appena chiuso il mercato di riparazione che ha di fatto rivoluzionato la mediana nerazzurra (con un Thiago Motta in meno) Ranieri torna a San Siro dopo la sconfitta di Lecce, trovando sulla sua strada il Palermo di Mutti.

    Nonostante il caso Sneijder impazzi in casa Inter, Ranieri ha l’obbligo di non perdere ulteriori punti cercando di rimanere incollato al treno che porta al terzo posto in classifica, sfruttando magari un passo falso di Lazio e Udinese davanti. Il Palermo ha riscoperto un reparto offensivo in gran forma con Mutti e grazie al suo capitano Miccoli vuole bissare il colpaccio del turno d’andata battendo nuovamente i nerazzurri. Occhio al numero dieci salentino che vede nei nerazzurri e in particolare in Julio Cesar una delle su vittime preferite con 5 gol segnati al portiere brasiliano.

    INTER – Ranieri in conferenza stampa ha cercato di buttare acqua sul fuoco sul cocente nodo Sneijder, spiegando come l’olandese sia fondamentale per la sua rosa aggiungendo però come l’adattamento del singolo è prioritario sull’adattamento del gruppo nei suoi confronti. La rincorsa che ha permesso ai nerazzurri di tornare in alto è stata realizzata con il 4-4-2, tanta corsa e tanto sacrificio da parte di tutti senza aver in dote le prestazioni dell’olandese. Quindi ora è proprio Sneijder a doversi integrare e inserire al meglio nei movimenti che la squadra ha già automatizzato e non il contrario. L’olandese deve parlare la stessa lingua della squadra, altrimenti Ranieri come ha già spiegato non avrà paura di prendere scelte anche impopolari per portare l’equilibrio che con il trequartista manca alla sua Inter.

    Wesley Sneijder | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Contro il Palermo rimangono i dubbi sul nuovo modulo da utilizzare, poiché Alvarez è affaticato e probabilmente non sarà titolare, quindi Ranieri potrà scegliere il modulo con l’olandese dietro una o due punte, oppure schierandolo in un 4-4-2 come seconda punta. Più probabile la prima ipotesi con l’utilizzo del 4-4-1-1 dove in difesa potrebbe avere un turno di riposo Samuel e la coppia di centrali dovrebbe essere Lucio e Ranocchia con Maicon e Chivu sugli esterni. In mediana salutato Thiago Motta c’è spazio per Cambiasso e capitan Zanetti al centro, mentre più larghi agiranno Obi e Nagatomo spostato sull’esterno di centrocampo. Solo panchina per il nuovo arrivato Palombo. Sneijder si muoverà da trequartista  dietro l’unica punta Pazzini, leggermente favorito su Milito.

    PALERMO – Mutti sull’onta dell’entusiasmo sfrutta il morale alto dopo le due vittorie consecutive contro Genoa e Novara, cercando di sbancare uno stadio notoriamente ostico ai suoi. Fare risultato fuori casa è la nuova mission rosanero, dopo i pessimi risultati raccolti in questa stagione lontano dal Barbera. Difficoltà climatiche a parte l’allenatore rosanero si presenterà a Milano cercando di imporre il proprio gioco, schierando le due punte che ultimamente hanno fatto benissimo in coppia: Miccoli e Budan. L’unico dubbio che rimarrà fino all’ultimo momento riguarda la scelta del trequartista da schierare dietro le due punte, con un ballottaggio serrato tra Bertolo e Ilicic.

    Mutti quindi dovrebbe confermare lo stesso modulo utilizzato nelle ultime due partite, schierando un 4-3-1-2 con in difesa Mantovani e Silvestre centrali, Balzaretti e Munoz sulle corsie laterali. Centrocampo solido con al centro l’ultimo arrivato Donati, affiancato da Migliaccio e Barreto ai lati. Già annunciato il ballottaggio tra Bertolo e Ilicic per il posto da trequartista, mentre davanti nessun dubbio con la confermatissima coppia del gol Miccoli Budan.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER PALERMO

    INTER (4-4-1-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti,  Cambiasso, Obi, Nagatomo; Sneijder; Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Samuel, Palombo, Alvarez, Zarate, Castaignos, Milito
    Allenatore: Claudio Ranieri.

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano; Munoz, Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Migliaccio, Donati, Barreto; Bertolo; Miccoli, Budan.
    A disposizione: Tzorvas, Pisano, Aguirregaray, Zahavi, Ilicic, Vazquez, Lores.
    Allenatore: Bortolo Mutti.