Autore: Antonio Trementozzi

  • Napoli Inter, Pandev per Hamsik, torna Milito

    Napoli Inter, Pandev per Hamsik, torna Milito

    Mission Impossible per Ranieri e la sua truppa questa sera al San Paolo, contro un Napoli in grado di rifilare tre schiaffi al Chelsea. Solo un mese fa i rispettivi destini delle due squadre sembravano capovolti, con i nerazzurri carichi dalla vittoria nel derby, e la rincorsa al terzo posto, mentre la squadra di Mazzarri arrancava in campionato collezionando solo pari e brutte sconfitte con le piccole.

    L’Inter si è fermata con la Lazio e la settima vittoria consecutiva, aprendo una striscia di risultati negativi altrettanto costante, con sei sconfitte negli ultimi sette match e un solo punto in bacheca. Il Napoli invece con il mese di febbraio e il profumo di Champions ha saputo ritrovare quelle motivazioni che forse mancavano alla truppa partenopea ricaricando le batterie dei tre tenori e ritrovando quella freschezza e qualità di gioco che tutti i veri appassionati di calcio amano vedere quando la banda Mazzarri scende in campo.

    NAPOLI – Mazzarri nella classica conferenza stampa alla vigilia del match di stasera si è detto molto preoccupato sulle reali difficoltà che presenterà la sfida. Il tecnico dei partenopei è stato chiaro con i suoi giocatori, bisogna dimenticare la strepitosa vittoria contro il Chelsea e concentrarsi sui nerazzurri, considerando come la voglia di rivalsa di un avversario ferito come l’Inter non sia assolutamente un elemento da sottovalutare. Pochi i dubbi per Mazzari sull’aspetto tattico, con la scelta del classico 3-4-2-1 per esaltare la corsa e le giocate dei suoi campioni.

    Nel dettaglio questo l’undici che scenderà in campo al San Paolo: De Sanctis a difendere i pali con il capitano Cannavaro più centrale e Campagnaro (recuperato dopo la botta rimediata contro i Blues) e Aronica più larghi. A centrocampo, spazio a un super Gargano in ottima forma con il compagno di reparto Inler al centro, mentre sugli esterni grideranno presente Maggio e Zuniga per garantire la giusta spinta offensiva e l’equilibrio adatto per la fase di copertura. Complice la squalifica di Hamsik, davanti dovrebbe esserci spazio per l’ex di turno Goran Pandev ad affiancare il duo Lavezzi Cavani, pronti a fa esplodere il San Paolo sotto le note d’o surdato nnamurato

    Milito e Cannavaro | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    INTER – Ranieri sa di giocarsi moltissimo stasera perché, anche che non se ne dica, una sconfitta pesante in serata equivarrebbe alla sua cacciata, con una ‘panchina tecnica’ affidata a Luis Figo con Baresi e Bernazzani. Il tecnico romano sente la fiducia del presidente, e affida il toto nomi per il prossimo allenatore nerazzurro ai giornalisti, dichiarando come questo gioco al massacro sia una tipica cosa italica, cercando in qualche modo di alleggerire una pressione davvero pesante. Perso Maicon per un infortunio meno grave del previsto, è arrivata anche la tegola per Ranocchia, palesando in questo modo come la sfortuna ultimamente abbia preso dimora fissa presso il centro sportivo di Appiano Gentile. Out Castaignos per squalifica con Alvarez e Guarin per infortunio Ranieri dovrebbe puntare nuovamente sul modulo scelto contro l’OM, un 4-3-1-2, riportando Sneijder nel ruolo più naturale di rifinitore per le due punte.

    Nel dettaglio: difesa a quattro con Lucio e Samuel al centro e qualche dubbio sul possibile sostituto di Maicon, con il romeno Chivu in pole, mentre a sinistra agirebbe Nagatomo. In mediana spazio ai tre senatori Cambiasso, Stankovic e Javier Zanetti, con un occhio al possibile inserimento di Poli; mentre più avanzato agirà Sneijder a supporto del duo d’attacco Milito Forlan. Rimane il dubbio su Pazzini che potrebbe scalzare l’uruguaiano al fianco del Principe.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI INTER

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dossena; Zuniga, Lavezzi; Cavani A disp.: Rosati, Fernandez, Grava, Britos, Dzemaili, Pandev, Vargas. All.: Mazzarri

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Chivu, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Milito, Forlan. A disp.: Castellazzi, Cordoba, Faraoni, Poli, Obi, Pazzini, Zarate. All.: Ranieri

  • Moratti, fiducia a tempo per Ranieri

    Moratti, fiducia a tempo per Ranieri

    Si naviga a vista. Questo il sunto del Moratti pensiero dopo l’ennesimo tonfo anche in Europa, post Marsiglia. Il presidente nerazzurro dopo aver evitato di proferire parola nell’immediato seguito alla bruciante sconfitta in Champions League, ha di fatto rilasciato alcune dichiarazioni interessanti in merito al futuro prossimo dell’attuale tecnico interista Claudio Ranieri.

    “Ranieri? Proviamo ad andare avanti con lui, poi vedremo… E’ un momento difficile, ma passerà”.

    Poche parole ma che sanno di fiducia condizionata: ovvero si continua con il tecnico romano, ma occhio a non scivolare nuovamente nel prossimo turno di campionato contro il Napoli. Se i nerazzurri dovessero perdere nuovamente come accadde contro la Roma, evidenziando solo una pessima figura, allora la cacciata del primo capro espiatorio (l’allenatore come spesso accade) sarebbe quasi inevitabile, con le soluzioni immediate di Figo e Baresi già pronte a subentrare alla guida della rosa. La rifondazione partirà molto probabilmente a giugno, a stagione terminata con molte incognite ancora da risolvere. Quindi l’obiettivo nell’immediato è non perdere ulteriore terreno per la lotta al terzo posto, e non arrendersi per preparare una remuntada non impossibile per il ritorno degli ottavi di Champions League a San Siro.

    Massimo Moratti ©Paolo Bruno/Getty Images

    Certamente la fortuna non aiuta Ranieri che dopo aver perso Maicon, per un infortunio meno grave del previsto (si parla di un’elongazione miotendinea della zampa d’oca con tempi di recupero brevi, intorno ai 15-20 giorni) dovrà fare a meno anche di Andrea Ranocchia che ha accusato in allenamento uno stiramento fra il primo e il secondo grado dell’adduttore breve della coscia destra. Periodo assolutamente negativo per il centrale nerazzurro, considerando come dopo l’erroraccio a Bologna stava passando un momento difficile e ora con l’infortunio perderà anche la convocazione nella Nazionale maggiore. Infortuni a parte il tecnico dovrà dare una scossa alla squadra che nelle ultime 7 partite ha di fato collezionato 6 sconfitte. Come si fa a invertire un trend del genere? Affidarsi ai campioni e ai veterani, come si è visto in Champions non ha pagato, ma il cambio di modulo con il ritorno all’utilizzo di un 4-4-2 con il trequartista più le due punte ha di fatto smentito lo stesso tecnico dimostrando come la squadra possa gestire quel tipo di modulo senza soffrire in maniera evidente. Il rientro di Milito dovrebbe garantire più peso in attacco e magari più cinismo sotto porta, rompendo il digiuno del gol che dura ormai da troppo tempo.

    SOCI ARABI – Fiducia a tempo per Ranieri e per molti giocatori che probabilmente vista l’età nella prossima stagione non vestiranno la maglia nerazzurra. Tutto questo per quanto riguarda il presente e la guida tecnica, ma analizzando il futuro e l’aspetto economico emergono interessanti prospettive all’orizzonte. La Gazzetta dello Sport infatti aveva anticipato pochi giorni fa e nell’edizione odierna, come attraverso il giornale Milano Finanza ci fosse l’ipotesi dell’ingresso di nuovi soci nel club nerazzurro.

    “I rumors delle settimane scorse sul possibile ingresso di soci arabi – racconta MF – hanno lasciato spazio a qualcosa di più concreto e alcune società di consulenza sarebbero già al lavoro per capire quale potrebbe essere il valore economico nerazzurro.”

    Si parlava in principio di una sponsorizzazione forte come accade nel Barcellona o nel Milan con Qatar Foundation o Emirates, sino a vagliare nuove ipotesi, come sostiene sempre Milano Finanza valutando l’eventuale cessione di una quota (minoritaria) del capitale della società, lasciando al tempo stesso la maggioranza alla famiglia Moratti, che non mollerebbe il timone della società calcistica. Le ultime novità parlerebbe di un allargamento degli orizzonti, dove se gli interessi maggiori all’inizio erano prevalenti  in fondi degli Emissari Arabi, ora ci sarebbero nuovi appeal nell’Indonesia, nella quale i nerazzurri starebbero organizzando due amichevoli estive. Tutto ciò porterebbe denaro fresco per mettere fine al periodo dell’austerity che di fatto ha condizionato le ultime campagne di mercato e le ultime stagione nerazzurre.

  • Marsiglia Inter 1-0, le pagelle. Zarate flop

    Marsiglia Inter 1-0, le pagelle. Zarate flop

    Continua anche fuori dal territorio nostrano la spirale negativa innescata da Ranieri e dalla sua Inter. Stavolta non bastano i nove undicesimi della squadra capace di vincere tutto con Mourinho, (con le uniche novità davanti di Zarate e Forlan) poiché nonostante i nerazzurri abbiano ritrovato certi equilibri tattici, davanti la porta è mancato quel cinismo necessario a chiudere la partita, come si era visto contro la Lazio e nel derby. Inter brutta senza dubbio, ma che certamente non ha subito il gioco dei francesi, e che di controparte non ha imposto il proprio, pensando fin troppo a non prendere gol e ad essere eccessivamente prudente. L’immagine della partita è la solita: Julio Cesar rimane inoperoso fino al 92’, quando devia in corner una conclusione di Ayew. Dallo stesso angolo scaturirà nell’ultimo minuto di recupero la zuccata dell’attaccante ghanese a sancire la fine della partita. Perdere così fa davvero male, perché l’Inter dopo averci provato, ha di fatto rinunciato a giocarsi le proprie carte, accontentandosi di un pareggio contro un Marsiglia tutt’altro che insuperabile, per ritrovarsi in fin dei conti con un pugno di mosche in mano e tantissimo amaro in bocca. Pensare di potersela giocare a San Siro con questo dettame tattico e questa sterilità offensiva è più che un’utopia.

    PAGELLE MARSIGLIA

    Mandanda 6 compie un intervento strepitoso nei primissimi minuti per negare il gol sulla zampata al volo di Forlan. Poi si fa trovare sempre ben posizionato, riuscendo a neutralizzare le altre conclusioni nerazzurre senza pericolo. Fortunato nel finale sulla conclusione da due passi centralissima di Stankovic.

    Azpilicueta 6,5  Parte con il freno a mano tirato, ma poi nella ripresa mostra il meglio di se spingendo moltissimo e mettendo in seria difficoltà la retroguardia nerazzurra.

    Nkoulou 6  Difensore roccioso che tiene a bada Forlan e Zarate chiudendo quando può lo spazio con i centimetri e il fisico

    Ayew 7 Praticamente assente per tutto il primo tempo nel finale della partita si accende e inizia a prendere la mira con un paio di colpi di testa di poco fuori. Al minuto 92 dribbla Nagatomo e fa partire un gran tiro dal limite, su cui Julio Cesar devia in corner. All’ultimo respiro, colpevole la dimenticata marcatura di Chivu non può sbagliare e sul cross del calcio d’angolo da due passi colpisce di testa e punisce i nerazzurri.

    Mauro Zarate | © BORIS HORVAT/AFP/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Chivu 4,5 Davvero è inspiegabile come un difensore possa avere certi cali di concentrazione a 30 secondi dalla fine della partita. È come se il romeno fosse già negli spogliatoi con la testa, perché la mancata marcatura su Ayew nel finale non fa altro che accentuare quanto poca attenzione ci sia in fase difensiva in queste ultime uscite per i nerazzurri. Da segnalare un inutile fallo a centrocampo che gli costerà la squalifica per il match di ritorno.

    Cambiasso 7 Il Cuchu dopo diverse partite da voto mediocre, torna a essere quel giocatore fondamentale per il centrocampo nerazzurro, lottando e ringhiando in mediana, senza contare l’innumerevole numero di palloni recuperati e la corsa messa a disposizione della squadra. Buone idee anche in fase di costruzione con gli ottimi assist sprecati per Zarate e Forlan. La nota positiva della serata.

    Sneijder 5,5 Doveva essere l’uomo in più, il trascinatore della squadra, e invece in campo ti trovi solo il fantasma del giocatore che solo due anni fa meritava di vincere il Pallone d’oro. Sbaglia numerosi appoggi, e tanti controlli, evidenziando una tranquillità che gli manca da tempo. L’addio a giugno sembra cosa fatta.

    Forlan 5,5 Tanta corsa, molto movimento e tanto sacrificio per il bene della squadra. Ma schierato da prima punta a uno come lui si chiede solo il gol e come dimostrano le ultime prestazioni sembra aver dimenticato come si faccia a segnare.

    Zarate 4,5 Esaurisce il suo credito verso Ranieri. Prova a saltare l’uomo con le solite giocate, che puntualmente non gli riescono, perdendo palla  o facendosela rubare senza creare mai qualcosa di buono.

    VIDEO HIGHLIGHTS MARSIGLIA INTER 1-0

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  • Marsiglia – Inter 1-0, beffa Ayew al 93′

    Marsiglia – Inter 1-0, beffa Ayew al 93′

    L’Inter non riesce a replicare le gesta eroiche di Milan e Napoli fuori dall’Italia nella Champions League, e come accade praticamente sempre nelle ultime partite al primo tiro in porta viene punita. Ci sarà molto da discutere in merito a questo match, ma rimane l’amaro in bocca ad ogni tifoso nerazzurro nel vedere Ranieri rinunciare a giocarsi la partita, per ‘accontentarsi’ di un pareggio che alla fine sfugge via quasi per uno strano scherzo del destino.Pochi meriti ad un Marsiglia che non ha di fatto incantato ne emozionato, ma tantissimi demeriti ad un’Inter provinciale e assolutamente senza idee. A San Siro servirà un aiuto dal cielo.

    Grande sorpresa nella lettura delle formazioni con Ranieri che stupisce tutti schierando un 4-3-1-2 con Sneijder dietro le due punte Zarate e Forlan, lasciando in panca due big come Milito e Pazzini. In mediana spazio all’esperienza con Cambiasso, Stankovic e Zanetti. Nessuna novità per Deschamps che conferma i pronostici schierando Brandao in coppia con Ayew davanti e utilizzando il recuperato Diarra in mediana.

    PRIMO TEMPO – E’ dei padroni di casa il primo squillo, con il centrocampista francese Cheyrou a provare la conclusione dal limite dell’area nei primissimi minuti, calciando di poco a lato. Nerazzurri coperti e molto attenti in fase difensiva, ma assolutamente senza idee e con molti errori in fase di impostazione. L’occasione buona per far male capita ai nerazzurri al 11’: Cambiasso si invola sulla corsia laterale e serve un cross col contagiri a Forlan, l’uruguaiano calcia a botta sicura ma spreca trovando una parta decisiva di Mandanda. Strepitoso recupero di Zanetti su Morel con il capitano dell’Inter che riesce anche a mettere un buon pallone in area con Zarate che anticipa il portiere dell’OM ma calcia fuori.

    È il turno dei francesi che iniziano a esercitare una certa pressione, con Azpilicueta che al 20’ prova una gran conclusione da fuori area sfiorando la traversa. Pericolosissimo il Marsiglia alla mezz’ora sugli sviluppi di una punizione tagliata in area con Diawara che colpisce male, facendo tirare un sospiro di sollievo a Julio Cesar. Poca cattiveria sottoporta per i nerazzurri al 36’ su un ottimo inserimento di Cambiasso, Zarate riceve palla ma calcia fin troppo centrale e senza la giusta forza. Pessimo l’impatto dell’attaccante argentino sul match, con molti dribbling sbagliati e poca convinzione nelle giocate provate. Si chiude il primo tempo senza ulteriori emozioni e senza recupero.

    Andre Ayew | © BORIS HORVAT/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Cambio per Ranieri nella ripresa con l’ingresso di Nagatomo al posto di Maicon  che ha accusato un problema fisico. Qualche errore di troppo nell’Inter per Sneijder , che sbaglia appoggi e passaggi decisamente non difficili. Fase di gioco con moltissimi ribaltamenti di fronte, e altrettanti errori in fase di finalizzazione, senza vere azioni degne di nota. Cambio per Ranieri che al 19’ toglie uno spento Zarate inserendo un centrocampista di tanta corsa come Obi, con la squadra pronta a schierarsi con un 4-4-2 classico.  Da segnalare al 22’ la pesante ammonizione di Chivu che essendo diffidato salterà il match di ritorno a Milano. Primo cambio per Deschamps al 29’ con l’ingresso del secondo fratello Ayew, il più piccolo Jordan , che subentra al posto di Brandao. Ancora un’ottima occasione per l’Inter alla mezz’ora sugli sviluppi di un calcio di punizione con Stankovic che in area da due passi calcia al volo, colpendo senza forza e fin troppo centrale senza impensierire il portiere francese. Brividi per i nerazzurri con A. Ayew che sfiora il gol del vantaggio a 12 minuti dal termine, colpendo di testa e mandando il pallone di poco a lato.

    L’OM ha qualcosa in più nel finale e il solito Ayew si libera dal limite calcia benissimo e si vede negare il gol da una buona parata del portiere nerazzurro che devia in angolo.  Dallo stesso corner nel minuto finale ne scaturisce la doccia fredda  per i nerazzurri: Chivu perde la marcatura proprio su Ayew e gli permette di colpire di testa da due passi e portare i suoi in vantaggio. Gol al 93’ e la partita finisce a favore dei padroni di casa. Con la sesta sconfitta su 7 partite la panchina di Ranieri si fa sempre più cocente.

  • Champions League Marsiglia Inter, Sneijder in coppia con Milito?

    Champions League Marsiglia Inter, Sneijder in coppia con Milito?

    L’ora della verità è arrivata in casa Inter. Proprio stasera contro il Marsiglia di Deschamps nell’andata degli ottavi di Champions League, Ranieri si gioca la chance fondamentale per rimanere ancora alla guida dell’Inter, e dare un senso a una stagione che da qui alla fine difficilmente regalerà ulteriori emozioni ai tifosi interisti. Dopo l’ultima debacle casalinga contro il Bologna, il morale è ai minimi storici, ma si sa che in queste partite da dentro o fuori, i veri campioni sanno tirare fuori le grandi prestazioni, diventando dei veri e propri trascinatori del proprio gruppo. È quello che Ranieri chiede di fare a Sneijder, cercando di farlo tornare il leader di una squadra che soli due anni fa saliva sul tetto del mondo. Occhio però, perché sull’olandese non smettono di fioccare critiche, soprattutto da personaggi illustri: Van Basten l’ha definito poco professionale poiché avendo esaurito le possibilità di vittoria con il suo club sia proiettato con la testa già al prossimo europeo.

    Una curiosità: la sfida nella sfida è quella tra i due tecnici, dove proprio Claudio Ranieri cercherà di ottenere una “rivincita” su Deschamps, in ricordo della sconfitta del suo Chelsea, quando fu eliminato dalla Champions, proprio dal Monaco guidato dal tecnico francese.

    MARSIGLIA – Deschamps non vuole sbagliare una partita molto importante per la sua squadra, cercando di approfittare del momentaccio che i nerazzurri stanno attraversando. I francesi sono un avversario ostico, considerando come non perdono un match da fine novembre dopo aver iniziato una stagione in maniera molto simile a quella interista. Il tecnico ex bianconero che dovrà fare a meno, di uno dei suoi giocatori migliori, Remy, fuori per infortunio (potrebbe recuperare per il ritorno a Milano), dovrebbe schierare la formazione migliore, con un 4-3-3 molto roccioso e offensivo al tempo stesso. Nel dettaglio: tra i pali Mandanda con davanti a sé una linea a quattro, con Diawara e Nkoulou centrali e Azpilicueta e Morel sugli esterni. In mediana stringe i denti Diarra, recuperato in extremis, affiancato da Cheyrou, con Amalfitano e Valbuena più avanzato. Davanti assente Remy dovrebbe prendere il suo posto Brandao, insieme alla stella ghanese A. Ayew, figlio di Abedì Pelè, storico giocatore del Marsiglia.

    Wesley Sneijder | © Claudio Villa/Getty Images

    INTER – Sacrificare Sneijder e la sua qualità per schierare una formazione più equilibrata, o utilizzare il folletto di Utrecht più avanzato in coppia con Milito, è il dubbio maggiore che attanaglia Claudio Ranieri. Alla ricerca di un equilibrio che manca da ormai diverse partite, dove qualsiasi modulo scelto evidenzia come la ‘coperta sia troppo corta’ e renda vulnerabilissimo un reparto difensivo fino a poco tempo fa impenetrabile, urge una soluzione per arginare la velocità e le ripartenze dei francesi. Le buone notizie arrivano dall’infermeria, con il recupero di una pedina fondamentale come Walter Samuel in difesa, e per il ritorno di una punta di peso come Milito fermato a Bologna dall’influenza. Nel dettaglio le possibili scelte relative all’undici che scenderà in campo: in difesa si torna sul classico con Lucio e Samuel al centro e Maicon a destra e Chivu in ballottaggio con Nagatomo a sinistra. Centrocampo a quattro bloccato, con Cambiasso e Poli o Palombo più centrali e Zanetti e Obi più larghi sulle fasce. Novità in attacco dove oltre al recuperato Milito dovrebbe giocarsi le sue chance Sneijder nel nuovo ruolo di seconda punta. Occhio alla voglia di rivincita di uno come Forlan che sente queste partite di Champions in maniera particolare. Considerando come sia rimasto fuori da questa competizione per il malaffare estivo, avrà voglia di dimostrare il suo reale valore più di tutti i suoi compagni.

    PROBABILI FORMAZIONI MARSIGLIA INTER

    MARSIGLIA (4-3-3): Mandanda; Azpilicueta, Diawara, N’Kolou, Morel; Valbuena, Cheyrou, A. Diarra; Amalfitano, Brandao, A. Ayew. All. Deschamps.
    A disp.:
    Bracigliano, Fanni, Traore, Sabo, Kabore,  J. Ayew.

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Stankovic, Cambiasso, Obi; Forlan, Pazzini. All. Ranieri.
    A disp.:
    Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Palombo, Poli, Sneijder, Milito.

  • Inter, fiducia a Ranieri ma pronte le alternative

    Inter, fiducia a Ranieri ma pronte le alternative

    Dopo la serie record di 7 vittorie consecutive è arrivata con la stessa regolarità una striscia nera di risultati negativa in cui il tecnico nerazzurro Ranieri ha conquistato in sei partite un punto collezionando cinque sconfitte. L’ultima batosta in ordine cronologico ha di fatto intaccato gli equilibri all’interno dello spogliatoio e fatto perdere la pazienza a un presidente che ha lasciato anzitempo lo stadio prima del tracollo finale sul 3-0. Ranieri non si è arreso, senza nemmeno considerare per un attimo l’ipotesi dimissioni, convinto che la squadra possa ancora seguire le sue direttive, ma nel frattempo oggi al centro sportivo di Appiano Gentile si è di fatto tenuta una riunione tra i vertici societari e il tecnico.

    CHAMPIONS LEAGUE – Tutto in stand by per il momento, con l’obiettivo di affrontare il prossimo match di Champions League contro il Marsiglia senza incrinare ulteriormente gli equilibri abbastanza compromessi. Ranieri rimane in panchina, ma navigando a vista, dove un tonfo contro i francesi potrebbe realmente rappresentare l’ultima sua presenza con le vesti di tecnico nerazzurro. Proprio oggi Ranieri alla ripresa degli allenamenti ha radunato la squadra per parlare con tutti i giocatori e in seguito ha ricevuto la visita dei massimi dirigenti nerazzurri: il direttore tecnico Marco Branca, il direttore sportivo Pietro Ausilio e il vicedirettore generale Stefano Filucchi erano tutti presenti per dare un segnale forte alla squadra.

    Claudio Ranieri | © Claudio Villa/Getty Images

    FUTURO? –Difficile capire quale sarà il futuro di questa Inter, ma meno oscuro è quello relativo al tecnico, poiché anche se dovesse fare bene in entrambe le sfide europee difficilmente Ranieri continuerà a sedere sulla panchina nerazzurra nella prossima stagione. Nell’immediato, una sonora sconfitta in ambito europeo probabilmente aprirebbe le porte a un gestione ‘tecnica’ e temporanea della rosa, nelle mani del vice allenatore Beppe Baresi, e in quelle del ministro degli esteri nerazzurro Luis Figo. Soluzione quantomeno fantasiosa che non affascina fortemente Moratti, stufo di cambiare così spesso allenatore. Diverso il discorso per il futuro prossimo, dove continua il corteggiamento sibillino tra il presidente nerazzurro e Guardiola. Notizie dell’ultima ora confermano come il rinnovo del tecnico blaugrana stia diventando un affare più complicato del previsto e questo punto si potrebbe iniziare a fantasticare sul quella sciarpa nerazzurra portata da Pep nella sfida contro il Leverkusen.

    ALTERNATIVE – Le alternative non mancano di certo, dove dopo il si di Hiddink all’Anzhi rimane libera la casella relativa a Fabio Capello, strada però difficilmente percorribile dopo le dichiarazioni negative dello stesso tecnico in merito all’affare con l’Inter. Rimane aperta una possibilità per il sogno del presidente Moratti che vorrebbe vedere sedersi sulla sua panchina il Divin Codino Roberto Baggio. Volendo continuare non mancano le suggestioni, con l’ipotesi Villas Boas che se non dovesse andare avanti in coppa, proprio contro il Napoli, chiuderebbe di fatto una stagione deludendo ogni aspettativa di Abramovic. Rimane anche la pista che porta a un ex nerazzurro come Walter Zenga, idolo dei tifosi, ma sempre poco considerato dai vertici nerazzurri per il suo curriculum senza esperienza in una grande piazza. Lo special one Josè Mourinho rimane invece solo un sogno, per tutti i tifosi che ieri urlavano a squarciagola il suo nome, in memore dei tempi del triplete, e dell’Inter in cima al mondo.

    Prima di intavolare trattative e pensare al successore di Ranieri, come aveva già spiegato lo stesso presidente Massimo Moratti c’è ancora una stagione da disputare, e arrivati a questo punto da salvare. Marsiglia è la prima tappa, poi ci sarà la sfida contro il Napoli al San Paolo. Partite da dentro o fuori, in cui si capiranno le reali potenzialità di una squadra che potrebbe risorgere come l’araba fenice o continuare a sprofondare come mai si era visto negli ultimi anni.

  • Inter Bologna 0-3, le pagelle. Moratti abbandona come Schettino

    Inter Bologna 0-3, le pagelle. Moratti abbandona come Schettino

    È ufficialmente concluso il ciclo della seconda grande Inter della storia. Dopo Helenio Herrera, e dopo Mourinho, termina probabilmente con questa stagione il ciclo delle vittorie nerazzurre. Stagione da Zeru tituli parafrasando il Vate di Setubal, ma anche con molte inspiegabili scelte di mercato e societarie (vedere la cacciata di Oriali). I nerazzurri in Inter Bologna hanno mostrato di essere tornata la vecchia squadra del passato, un melting pot di campioni male assemblati in mezzo al campo, che rincorrevano il pallone singolarmente senza una mezza idea di gioco. Anche perché che se ne voglia dire sull’età della squadra e sugli stimoli che mancano in questa squadra, sulla carta qualsiasi giocatore dell’Inter supera di livello qualsiasi del Bologna, e soprattutto del Novara. Morale della favola, senza un progetto e un buon modo di giocare non si vince nulla. Il cerchio si chiude, l’Inter continua ad affondare e prendere batoste, Ranieri continua sempre di più ad essere il capro espiatorio con colpe importanti ma non fondamentali per il declino, e il presidente cosa fa? Emula Schettino abbandonando la nave dopo aver sbagliato la manovra nel mese di gennaio, lasciando partire Thiago Motta e facendo “l’inchino” ai francesi.

    Pagelle Inter Bologna

    Julio Cesar 5 Prende 3 gol su 3 tiri, e come nelle ultime partite non mostra quella sicurezza che l’aveva contraddistinto in passato. Soprattutto considerando come tutte le conclusioni fossero rasoterra, e le prime due sul suo palo.

    Lucio 4,5 Regge la baracca meglio del suo dirimpettaio Ranocchia, ma compie degli errori clamorosi anche lui. Prima nel primo gol facendosi saltare da Ramirez,  poi nel finale spegne la luce: blackout totale. Si scontra con Ranocchia e si lascia sgusciare via Acquafresca coadiuvato da Nagatomo prima di vedere l’ex attaccante nerazzurro segnare la pesantissima rete del 3 a 0.

    Ranocchia 4 Inguardabile. Entra di diritto in tutti e tre i gol del Bologna. Nel primo si fa imbambolare dalla finta di Di Vaio, come lo stesso Nagatomo. Nel secondo compie un errore che nemmeno in terza categoria se ne vedono di tali, dimenticandosi di aver l’attaccante alle spalle e in vista di una vena impellente di altruismo regala di petto l’assist vincente proprio a Di Vaio. Nel terzo si fa portare a spasso come i suoi compagni da Acquafresca prima della conclusione. La domanda è: ma quando torna Samuel?

    Pazzini 4 Etereo. Rimane da accendere Rai 3 e vedere se appare nella prima fascia di Chi l’ha visto, perché stasera non è proprio sceso in campo.

    Forlan 4,5 Sostituire Eto’o con lui è davvero qualcosa che potrebbe risultare surreale anche agli occhi di un pittore come Dalì. Ma siamo matti? Stasera avrebbe avuto l’ennesima occasione di sbloccare la partita, ma prima calcia addosso a Gillet, e poi calcia in malo modo incrociando con la flemma di un bradipo addormentato.

    Di Vaio mattatore di Inter Bologna | ©Getty Images

    Gillet 7,5 Splendide le parate che tengono a galla la partita nel primo tempo e nella ripresa. Respinge di piede la schiacciata di testa di Maicon a inizio partita. Nella ripresa prima si allunga sulla conclusione sporca di Forlan, poi un vero e proprio volo d’angelo sul colpo di testa di Ranocchia. Spiderman

    Ramirez 6,5 Buona la partita dell’uruguaiano che non voleva sfigurare di fronte a sua maestà Forlan, ma se vogliamo dirla tutta gli toglie il culo dal trono! Manda fuori tempo Lucio e serve un assist d’oro per Perez che poi servirà Di Vaio nella prima rete.

    Mudingay 7 Roccioso e granitico in mediana recupera mille palloni e fa sfinire di corsa uno come Faraoni. Cerniera perfetta in mediana per permettere a Pioli di tenere davanti tre giocatori offensivi come Diamanti, Di Vaio e Ramirez.

    Di Vaio 7,5 c’è da dire che non aveva ancora mai segnato all’Inter con la maglia del Bologna, e quando gli capita un’occasione così ghiotta non se la fa scappare segnando addirittura una bella doppietta. Nel primo gol finta di sinistro manda in tilt la difesa nerazzurra e segna di destro. Nel secondo di astuzia anticipa Ranocchia addormentato e buca nuovamente Julio Cesar.

    Video highlights Inter Bologna 0-3
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  • Inter Bologna 0-3, sprofondo nerazzurro. Di Vaio firma l’impresa

    Inter Bologna 0-3, sprofondo nerazzurro. Di Vaio firma l’impresa

    Sei mesi di gestione Ranieri, e proprio da Bologna dove Ranieri aveva iniziato la sua avventura nerazzurra arriva l’ennesimo schiaffone a ribadire come l’Inter dei campioni sia solo un ricordo sbiadito. Il Bologna sbanca San Siro punendo l’Inter con un 3-0 pesantissimo ma al tempo stesso meritato, poiché nonostante i rossoblu con soli 3 tiri realizzino altrettanti reti, i nerazzurri non riescono mai a rientrare in partita, lanciando agli avversari un segnale chiaro ed inequivocabile: la fase difensiva è totalmente da dimenticare. L’immagine della disfatta dell’Inter è quella di Massimo Moratti che lascia anzitempo lo stadio, con la posizione di Ranieri che si fa sempre più difficile da decifrare. Marsiglia è alle porte e a questo punto più che la cura Ranieri servirà un pellegrinaggio a Lourdes per risolvere i problemi nerazzurri.

    PRIMO TEMPO – Inizio senza troppe emozioni con le due squadre che partono con il freno a mano tirato. Il primo squillo della partita è nerazzurro con Sneijder che prova la sua azione personale, concludendo con un destro dal limite dell’area fin troppo centrale e facilmente neutralizzabile da Gillet. Cresce il ritmo dei nerazzurri che iniziano a spingere con continuità e al 18’ il risultato rimane invariato solo grazie a un parata straordinaria di Gillet su colpo di testa di Maicon, lasciato libero di saltare e schiacciare sugli sviluppi di un corner. È ancora sulla testa del terzino brasiliano l’occasione buona per portare i suoi in vantaggio alla mezz’ora, con il pallone che sfiora il palo. Solo un minuto dopo c’è un’altra ghiotta occasione per Forlan che, solo davanti a Gillet, si fa parare la conclusione grazie a un’uscita decisiva del portiere belga.

    Rispettando il miglior copione delle ultime partite l’Inter attacca tanto e alla prima occasione concessa viene punita: al 37’ Ramirez scarta Lucio, assist per Perez che serve in area Di Vaio, l’attaccante del Bologna mette a sedere Nagotomo e Ranocchia prima di battere Julio Cesar. Non bastasse arriva il gol del raddoppio un minuto dopo, su un semplice lancio lungo, con Ranocchia che commette un’ingenuità imperdonabile stoppando il pallone di petto e di fatto regalandolo a Di Vaio appena dietro di lui. L’attaccante rossoblu si trova solo davanti a Julio Cesar e senza pensarci su due volte calcia bucando per la seconda volta l’estremo difensore nerazzurro: Bologna 2 Inter 0. Il primo tempo si chiude con un verdetto evidente, i nerazzurri continuano a soffrire in maniera imbarazzante in difesa.

    Inter Bologna 0-3 | © Claudio Villa/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Si torna in campo con gli stessi ventidue uomini del primo tempo. Nei primi minuti è ancora il Bologna a fare paura davanti, nuovamente con Di Vaio che porta a spasso in area Ranocchia e prova la conclusione sporcata dal centrale nerazzurro che sfiora il palo lontano alle spalle di Julio Cesar. Inter inguardabile, con il reparto offensivo completamente scollegato dal centrocampo, e il risultato è un’azione costantemente lenta e farraginosa, frutta di un possesso palla sterile e senza finalità offensive. Mai come prima si sente l’assenza di un giocatore tecnico come lo era Thiago Motta, in grado dare le giuste geometrie e i giusti tempi di gioco alla manovra nerazzurra. Al 13’ ennesima palla gol sprecata dagli uomini di Ranieri, con Nagatomo che entra in area fornisce l’assist perfetto a Forlan che dall’altezza del dischetto calcia angolato ma senza la giusta forza, concedendo il tempo a Gillet di allungarsi in tuffo e negargli il gol.

    Stranissimo cambio con Ranieri che toglie un attaccante e inserisce un centrocampista: fuori Forlan e dentro Poli al 16’. Altro miracolo di Gillet che in tuffo al 21’ nega il gol a Ranocchia su uno splendido colpo di testa vicinissimo al palo, mantenendo la rete inviolata. Altro cambio per Ranieri che toglie Faraoni per Castaignos, mentre Pioli fa entrare Konè per Ramirez. Esce anche il man of the match Di Vaio alla mezz’ora lasciando il posto a un ex nerazzurro come Acquafresca. Nulla la reazione dell’Inter, e il presidente Massimo Moratti sicuramente infastidito abbandona lo stadio anzitempo. La punizione più severa arriva nel finale al 40’ con Acquafresca che in mezzo a tre difensori totalmente in bambola, trova lo spazio per calciare e infilare Julio Cesar sul secondo palo, regalando ai suoi tifosi un 3-0 inaspettato per qualsiasi bookmaker.

  • Inter Bologna, out Milito Ranieri lancia Forlan

    Inter Bologna, out Milito Ranieri lancia Forlan

    Vietato sbagliare. Ranieri sa che un altro fallimento contro il Bologna non gli costerebbe la panchina ma sarebbe altamente rischioso presentarsi all’appuntamento europeo contro il Marsiglia con gli strascichi polemici dell’ennesima sconfitta in campionato. I tempi delle sette vittorie consecutive sembrano essere estremamente lontani, e l’unico modo per uscire da questa crisi è fare risultato per non perdere di vista quel famoso terzo posto da cui dovrebbe partire la rifondazione Inter nella prossima estate. Il Bologna è un avversario ostico, considerando come gli uomini di Pioli fermi negli ultimi due turni causa neve per le condizioni proibitive del Dall’Ara, hanno di fatto giocato cinque partite senza mai perdere. Come nella sfida contro il Novara sulla carta la netta favorita è l’Inter, ma come il calcio insegna e soprattutto considerando il momento no dei nerazzurri questa sfida potrebbe rappresentare altre sorprese, senza fare gli scaramantici in vista della data odierna venerdì 17.

    INTER – Ranieri ha spiegato nella classica conferenza stampa alla vigilia della partita, come la sua squadra debba in qualche modo ritrovare quegli equilibri smarriti. In un certo senso è come se si fosse tornati ai suoi esordi sulla panchina nerazzurra, quando l’Inter costruiva molto e venisse punita al primo tiro in porta. Morale della favola? L’inserimento di Sneijder e Forlan non è ancora riuscito e il modulo che gli dava tutte le garanzie, il 4-4-2, senza uno come Motta è difficilmente realizzabile. Alla ricerca di una vittoria che possa in qualche modo liberare del carico psicologico i suoi ragazzi Ranieri potrebbe optare per un modulo ad una sola punta, il 4-4-1-1, o al limite il 4-3-2-1. Da segnalare le assenze importanti di Milito e Stankovic, entrambi alle prese con i sintomi influenzali, con Alvarez per un dolore al ginocchio, e Samuel a riposo per tentare un recupero lampo in vista della sfida contro il Marsiglia. Nel dettaglio in difesa, nella linea a quattro spazio a Lucio e Ranocchia al centro, con il rientrante Maicon a destra e Nagatomo a sinistra. In mediana bloccati al centro Cambiasso e Zanetti a fare schermo alla difesa mentre sugli esterni Faraoni e Forlan leggermente avanzato. Sneijder agirà alle spalle dell’unica punta Pazzini.

    Claudio Ranieri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    BOLOGNA – Pioli dopo la lunga sosta dovuta al maltempo torna a far scendere in campo i suoi, e recupera diversi giocatori dalla lista degli indisponibili. L’unico a rimanere a casa è Loria, mentre sono nuovamente arruolabili Konè e Pulzetti, con quest’ultimo che potrebbe contendere il posto da titolare con Garics sull’esterno del centrocampo. Scelte confermate con un 3-4-2-1 molto simile a quello visto contro il Lecce, dove Pioli chiederà alla squadra di rimanere molto corta e sfruttare le ripartenze con le giocate di Ramirez e Di Vaio. Nel dettaglio questo l’undici titolare: Gillet tra i pali, con davanti a se Raggi, Portanova e Antonsson. In mediana l’esperienza e il fisico di uno come Mudingay affiancato da Perez al centro, mentre più larghi sulle corsie laterali agiranno Pulzetti, da un lato e Morleo, dall’altro. Rimane qualche dubbio davanti dove l’idea è quella di schierare due uomini alle spalle dell’unica punta, dove le giocate di Ramirez e l’assistenza di Taider dovranno risultare l’arma in più per rifornire assist vincenti verso il bomber rossoblu Marco Di Vaio, che è alla ricerca del suo primo gol all’Inter con la maglia del Bologna. Il ballottaggio rimane dunque tra Diamanti e Taider a contendersi un posto in due.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER BOLOGNA

    Inter (4-4-1-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Faraoni, Zanetti, Cambiasso, Forlan; Sneijder; Pazzini.
    A disp.: Castellazzi, Cordoba, Chivu, Obi, Palombo, Castaignos, Zarate.
    All.: Ranieri.

    Bologna (3-4-2-1): Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Pulzetti, Perez, Mudingayi, Morleo; Ramirez, Taider; Di Vaio.
    A disp.: Agliardi, Garics, Cherubin, Rubin, Diamanti, Kone, Acquafresca.
    All.: Pioli.

  • Crisi Inter, Moratti insoddisfatto e senza un progetto

    Crisi Inter, Moratti insoddisfatto e senza un progetto

    Diversamente dal comandante Schettino che abbandonò la sua nave mentre naufragava sulle coste dell’Isola del Giglio, il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che di fatto ha visto affondare la sua Inter contro il Novara e nelle ultime partite, rimane al timone confermando al tempo stesso la fiducia a Ranieri.

    La crisi c’è, ed è evidente, con i numeri riguardanti il mercato in entrata e in uscita impietosi: considerando come dal glorioso 2010 ad oggi i nerazzurri abbiano incassato 90 milioni di euro dalle cessioni e ne abbiano investiti 70 portando a casa giocatori che poco o nulla si sono inseriti nell’ossatura di gioco della squadra attuale. Ranocchia, Pazzini e Nagatomo sono gli unici a rimanere nell’olimpo dei più utilizzati, dovendo scartare la lunga lista di promesse non mantenute, tra cui Jonathan, Biabiany, Coutinho, Alvarez, Zarate, Forlan, Castaignos, etc. Il ricambio generazionale non c’è stato, e l’Inter ha continuato a cullare l’ipotesi di poter tornare sul tetto del mondo con gli stessi eroi di Madrid del 2010, a due anni di distanza, non considerando come due anni nel calcio rappresentino un’eternità. Ha prevalso la logica del presidente tifoso, e non quella dell’imprenditore che riesce a fare una pura e tecnica analisi dei pro e i contro. I risultati tirando le somme sono evidenti e per uscire da questa spirale, c’è davvero bisogno di un progetto nuovo.

    massimo moratti |© Valerio Pennicino/Getty Images

    Moratti intervistato dai giornalisti ha spiegato il momento che sta vivendo in prima persona come presidente del club nerazzurro: “È chiaro che in questo momento molto soddisfatto non posso essere, però questa è una squadra che ha vinto tanto e se ha vinto tanto, tutto diciamo, significa che i giocatori erano messi insieme bene, ma soprattutto eccezionali singolarmente e molto bravi. Ai questi giocatori ci siamo abituati, ci siamo abituati anche al lato stilistico di ognuno di loro, perciò cambiarli non è facile, perché devi trovare giocatori allo stesso livello e vorresti quasi rivedere lo stesso giocatore da giovane. Quindi è abbastanza difficile trovare un modello al quale poco a poco riesci a cambiare nei pezzi, in modo di riavere subito quello che avevi prima. Quindi puoi e devi farlo con calma e, nella calma, ci sta anche ci siano dei periodi nei quali le cose non vadano bene. Questo è il periodo attuale, come lo è stato a inizio anno”.

    COMPLICE LA SFORTUNA – Il numero uno nerazzurro conferma la fiducia all’attuale tecnico interista, spiegando come nelle ultime sfide la squadra sia stata spesso anche sfortunata:”Claudio Ranieri è una persona molto per bene, che si è trovato un po’ in difficoltà all’inizio e poi avuto modo di esprimersi meglio, caricare la squadra e avere buoni risultati. Poi adesso è arrivata anche un po’ di sfortuna, partita di Roma a parte, che non è stata per niente sfortuna, ma che è stata estremamente brutta e basta. Quella contro il Novara è stata abbastanza sfortunata, come anche quella contro il Palermo, se vogliamo. Quindi certamente Ranieri non è stato neppure aiutato da questo e noi non siamo stati conseguentemente aiutati. Però, questo non cambia quello che può essere il programma”.

    PROGETTO – Moratti continua il discorso, ma sembra quasi infastidito dalla parola ‘progetto’: “Continuiamo a parlare sempre di progetto, che è una cosa che mi fa venire in mente sempre qualcuno che ti dice qualche cosa che succederà chissà quando… Ma che progetto? Il calcio lo viviamo ogni settimana con tutta la passione, la paura, il dolore e la felicità. Quindi parlare di progetto dà sempre un po’ fastidio. Io credo che ogni giorno siamo qui a cercare di fare in modo che arrivi la fine con qualche soddisfazione in più di quelle minime che ci sta dando adesso. E soprattutto stiamo lavorando molto per cercare di capire come costruire la squadra che invece possa riportarci ad avere più fiducia ancora di quella che pensavamo di avere all’inizio dell’anno. Mi sembrava non male questa squadra, poi invece purtroppo così non è… Ma più ho fiducia ancora negli anni prossimi, portando ragazzi giovani”.

    Senza i tre punti di Bologna ai tifosi non basteranno più le promesse di un futuro migliore, questo è certo.