Autore: Antonio Trementozzi

  • Occasione sprecata, Inter – Atalanta a reti bianche

    Occasione sprecata, Inter – Atalanta a reti bianche

    Noia e molti sbadigli a San Siro, con un’Inter che non regala grandi emozioni, impattando contro l’Atalanta di Colantuono. Ranieri ha sempre meno attenuanti, con una squadra che insieme ai risultati, cerca un gioco che manca totalmente. Da segnalare l’ennesimo rigore fallito da Milito, e un pesante episodio che penalizza gli orobici, su netto fallo da rigore di Lucio su Gabbiadini non ritenuto tale da Gava. Guardando le altre partite, rimane un pizzico di speranza per il terzo posto, considerando la caduta della Lazio a Catania, e rimanendo in attesa del match tra Udinese e Napoli.

    Nel dettaglio la sintesi della partita Inter Atalanta:

    Ranieri punta sui giovani, schierando in mediana Poli e Obi ai lati di Cambiasso. Forlan parte dalla panchina, e davanti titolari Pazzini Milito. Colantuono scegli un modulo più contentivo, utilizzando Marilungo come unica punta vista l’assenza di Denis.

    Javier Zanetti © Claudio Villa Getty Images Sport

    PRIMO TEMPO – Partita che stenta a decollare nei primi minuti. Zero occasioni degne di nota, con l’Inter che fa girare palla e l’Atalanta che si difende con ordine e quando può prova le ripartenze veloci soprattutto con Schelotto.  Al 22’ arriva la possibile  svolta della partita per i nerazzurri con Bellini che abbraccia vistosamente e atterra Pazzini in area. Gava non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Va  Milito dagli undici metri, ma calcia con poca decisione e come contro il Chievo sbaglia nuovamente. Sugli sviluppi del corner successivo Samuel colpisce di testa da un passo ma trova un ottimo posizionamento di Consigli che mantiene il risultato sullo 0 a 0. Buona Inter in questa fase che tiene un ritmo molto elevato, cercando di sfondare spesso sugli esterni, senza riuscire a trovare l’ultimo passaggio utile per arrivare alla via del gol. Ultima occasione prima del finale dei 45 minuti, sui piedi di Pazzini, che fa partire un diagonale rasoterra  in area, facilmente neutralizzato da Consigli.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa e si riparte con gli stessi uomini della prima frazione di gioco. Brutto infortunio per Marilungo al 7’su un contrasto di gioco con Lucio, con l’attaccante atalantino che urla di dolore toccandosi  il ginocchio, lasciando il campo in barella. Colantuono corre ai ripari inserendo Gabbiadini, vista la condizione non proprio ottimale di Tiribocchi, appena recuperato. Buona conclusione dalla distanza di Poli al 12’, sui cui c’è una pronta respinta di Consigli ad allontanare il pallone.Pericolosi  i bergamaschi con Gabbiadini che al 17’ gira di testa un bel cross di Bellini, mettendo in seria difficoltà il portiere nerazzurro, costretto a volare in tuffo per mantenere inviolata la sua rete. Al 18’ Ranieri toglie uno spento Milito per inserire Zarate. Solo un minuto dopo, splendida progressione del capitano Javier Zanetti, che partendo dalla difesa fa fuori mezza squadra avversaria prima di scaricare su Zarate. Altro cambio con Obi che lascia il campo per Faraoni al 20’. Ultima sostituzione per il tecnico nerazzurro che toglie Poli per inserire un attaccante come Castaignos, cercando di sbloccare un risultato congelato. Proteste accese dell’Atalanta  al 35’ su un intervento molto scomposto di Lucio su Gabbiadini con Gava che fa segno di proseguire: le immagini mostrano un rigore solare non concesso. Orobici che crescono nel finale e ci provano con discreta pericolosità. Cinque minuti di recupero con l’Inter che non si rende praticamente mai pericolosa, evidenziando una sterilità offensiva e una latitanza di gioco davvero preoccupanti. Fischio finale sullo 0 a 0, con un’occasione sprecata vista la sconfitta della Lazio.

  • Inter Atalanta, ballottaggio Obi Forlan

    Inter Atalanta, ballottaggio Obi Forlan

    L’Inter di Claudio Ranieri si rituffa nel clima campionato, per archiviare la scottante eliminazione degli ottavi di Champions League contro il Marsiglia. Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta di Colantuono, il tecnico interista parla del momento no della sua squadra, cercando di trovare il bicchiere mezzo pieno, nell’analisi degli ultimi due risultati: 2 vittorie consecutive, nonostante la seconda abbia di fatto sancito l’eliminazione dalla Champions. La corsa al terzo posto rimane un sogno, più che un obiettivo, ma chiudere nel migliore dei modi questo campionato è un dovere che lo stesso tecnico e i giocatori interisti devono a tutti i tifosi e al presidente nerazzurro. Obiettivi ridefiniti dunque, ma nonostante tutto l’Inter deve rialzarsi per cercare di salvare il salvabile.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    INTER- Ranieri ha le idee molto confuse e gli uomini contati, poiché all’infortunio di Sneijder (rimediato proprio in coppa) che lo terrà fuori molto probabilmente anche contro la Juventus, si aggiungono i forfait di Stankovic e Chivu, dove il primo è alle prese con un affaticamento muscolare, mentre il secondo ha accusato un dolore al ginocchio. Spazio dunque al 4-4-2, con molte incognite sui possibili interpreti da utilizzare. Si pensava potesse farcela Andrea Ranocchia, ma viste le condizioni fisiche non eccellenti, dovrebbe partire dalla panchina, quindi in difesa nonostante l’erroraccio contro il Marsiglia, ancora spazio a Lucio, in coppia con Samuel. Sugli esterni agiranno Maicon e Nagatomo, mentre in mediana rimangono i dubbi maggiori: Cambiasso centrale affiancato da Poli, con Obi e Zanetti più larghi, ma salgono le quotazioni di Palombo, fin ad ora poco utilizzato. Rimane anche l’incognita di un Forlan esterno di centrocampo, in supporto del ritrovato duo Pazzini-Milito.

    ATALANTA-La squadra di Colantuono, cerca vista la pesante penalizzazione iniziale, di mettere in cascina ulteriori punti, per cercare di arrivare il prima possibile alla quota 40, che vorrebbe dire salvezza. Il tecnico degli atalantini smorza gli entusiasmi, nonostante l’Inter stia vivendo un momento difficile, rimane un avversario da affrontare con le giuste motivazioni, cercando di sbancare con umiltà e buona determinazione uno stadio importante come quello di San Siro. Orobici in forte emergenza viste le grosse indisponibilità per il match di domani: out il bomber Denis per un problema muscolare al gemello, come lo stesso Peluso per sintomi influenzali e Brighi. Largo dunque a una formazione con il 4-4-2 speculare a quello interista, dove davanti a Consigli agiranno Ferri e Manfredini al centro della difesa con Raimondi sulla corsia destra e Bellini sul versante opposto. In mediana spazio a Carmona e Cigarini, con la velocità dell’oriundo Schelotto da un lato, e dal frasquito Maxi Moralez dall’altro. Nella zona offensiva, peserà non poco l’assenza del capocannoniere degli atalantini German Denis, che verrà sostituito dalla giovanissima coppia d’attacco composta da Marilungo, insieme al trascinatore della nazionale under 21 Gabbiadini.

     PROBABILI FORMAZIONI INTER ATALANTA:

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo ; Zanetti, Cambiasso, Poli, Forlan; Milito, Pazzini.

    A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Palombo, Obi, Castaignos, Zarate.

    All.: Ranieri.

    Squalificati: nessuno.

    Indisponibili: Chivu, Guarin, Sneijder , Stankovic

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Bellini, Ferri, Manfredini, Raimondi; Schelotto, Carmona, Cigarini, Moralez; Marilungo, Gabbiadini

    A disp.: Frezzolini, Stendardo, Minotti, Cazzola, Bonaventura, Carrozza,  Tiribocchi.

    All.: Colantuono.

    Squalificati: Doni.

    Indisponibili:, Lucchini, Capelli, Brighi, Denis, Peluso

  • Inter, Sneijder si ferma e salta Atalanta e Juventus

    Inter, Sneijder si ferma e salta Atalanta e Juventus

    Non bastasse la cocente eliminazione sul finale del match contro l’Olympique Marsiglia, continuano i guai in casa Inter, dove è arrivata la conferma dell’indisponibilità di Wesley Sneijder per la prossima partita di campionato. Il numero dieci olandese, uscito anzitempo nella sfida di Champions contro i francesi per un problema fisico, è stato sottoposto come di routine a degli esami strumentali che hanno evidenziato un risentimento al retto femorale della coscia destra.

    Proprio nella seduta di allenamento odierna, il trequartista olandese ha svolto una sessione di lavoro differenziata, calcolando come salterà di sicuro il prossimo match in programma contro l’Atalanta. Rimangono piccole speranze di recuperarlo in vista del big match successivo, dove l’Inter dovrà vedersela contro i rivali storici della Juventus a Torino. Dopo la buona prova di Chievo, torna a riempirsi di ombre il futuro del giocatore olandese, fischiato e rimproverato (per l’eccesivo tempo passato su Twitter) dai suoi tifosi,  sembra essere a questo punto il primo indiziato a salutare Milano in estate, nonostante le continue dichiarazioni d’amore per i colori nerazzurri.

    Wesley Sneijder © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    REBUS FORMAZIONE- Vista l’indisponibilità dell’unico vero trequartista puro della squadra, Ranieri potrebbe tornare alle origini, riproponendo il famoso 4-4-2, che gli permise di agguantare il suo record personale di sette vittorie consecutive sulla panchina nerazzurra. In mediana non dovrebbero farcela nemmeno Alvarez, ancora alle prese con i guai al ginocchio, e il nuovo acquisto portoghese, Fredy Guarin, che nonostante abbia svolto parte del lavoro con il gruppo, difficilmente dovrebbe essere arruolabile per la partita contro i bergamaschi. Spazio dunque a Poli e Obi nella linea di centrocampo, sfruttando il fattore freschezza atletica, con l’esperienza di Zanetti e Cambiasso, o Stankovic per completare il reparto. Mentre in avanti i dubbi sono di meno, con Forlan, sommerso di fischi dopo la brutta prestazione contro il Marsiglia, che dovrebbe accomodarsi in panchina, lasciando il posto da titolare a Pazzini, capace di andarsi a trovare e poi realizzare il rigore del 2 a 1 contro i francesi.

  • Inter, Moratti è pronto per la Rifondazione nerazzurra

    Inter, Moratti è pronto per la Rifondazione nerazzurra

    Dopo la cocente eliminazione dalla Champions League ai danni di un non certo imbattibile Olympique Marsiglia, l’ Inter deve rialzarsi per chiudere nel migliore dei modi una stagione assolutamente insufficiente. Moratti ha parlato ai microfoni dei giornalisti dopo la sconfitta con i francesi spiegando  come con la fine di questo ciclo, non ci sarà da aspettarsi una rivoluzione totale, con la cacciata dei grandi giocatori che con questa maglia hanno vinto praticamente tutto. Mercato bloccato dunque? Niente affatto, ma si cercherà di puntellare la squadra attuale con giocatori nuovi in grado di reggere sin da subito il palcoscenico internazionale:

    “Oltre alla capacità di giocatori nuovi con più corsa, serve l’esperienza. Parecchi rimarranno, qualcosa di nuovo prenderemo”.  

    Obiettivi assolutamente ridimensionati, poiché il terzo posto utile alla qualificazione alla prossima edizione della Champions League è ormai quasi un miraggio e lo stesso presidente Moratti consapevole delle difficoltà sprona i suoi a provare a compire un’impresa:

    “È quasi impossibile. Speriamo di farcela, sarebbe una dimostrazione di carattere da parte della squadra”.

    FUTURO- Rimangono molte incognite sul futuro dell’Inter, con le indiscrezioni giornalistiche che si susseguono a lasciare aperti nuovi scenari inaspettati. L’Adnkronos riferisce come da ambienti sportivi molto vicini al club il presidente Massimo Moratti avrebbe incaricato una delle banche primarie di sondare il terreno per la vendita di alcune quote della società. Un segnale forte che come aveva anticipato la Gazzetta dello Sport poche settimane fa, si tradurrebbe in una ricerca di nuovi soci, magari proprio in Oriente per rilanciare l’Inter ai vertici dell’Europa.

    Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

    CHI RESTA CHI VA? Ranieri dopo le lacrime e le belle parole, ha ormai le ore contate sulla panchina nerazzurra, con la solita margherita di nomi da sfogliare per capire chi sarà il suo sostituto alla guida della squadra: Andrè Villas Boas in pole su tutti, considerando anche la cena privata con Moratti, poi c’è Laurent Blanc apprezzatissimo da Massimo Moratti, e infine rimane più defilata l’ipotesi Pep Guardiola, poiché il rinnovo con il Barcellona sembra divenire giorno dopo giorno sempre un affare più probabile. La ‘rifondazione’ colpirà oltre al tecnico anche numerosi calciatori, già con la valigia in mano. Il posto fisso è roba per pochi, considerando come gli inamovibili a questo punto sarebbero solo Javier Zanetti, Cambiasso, Samuel, Ranocchia, Poli (che verrà sicuramente riscattato), Alvarez e altre giovani di prospettiva come Obi, Faraoni e Castaignos. Molte le incognite sugli altri giocatori, con Lucio che dopo le pessime prestazioni, nonostante il biennale firmato potrebbe valutare le ipotesi estere, Maicon ha ancora estimatori importanti come Mancini e Mourinho, ovviamente con un costo del cartellino sicuramente alleggerito. Chivu molto probabilmente non vedrà rinnovarsi il contratto, così come Zarate che visto il costo dell’operazione (15 milioni di euro per il riscatto) non vestirà la maglia nerazzurra nella prossima stagione. Sneijder è il primo imputato per la cessione che potrebbe dare respiro alle casse interiste, ma la scelta spetterà al prossimo allenatore. Capitolo finale con l’attacco, dove Forlan non ha mai convinto, Pazzini ha deluso e Milito con il passare degli anni non potrà che abbassare la sua media gol. Da chi si riparte quindi? Juan Jesus, Caldirola che dovrebbe tornare dal Brescia, e Coutinho che sta dimostrando il suo reale valore con l’Espanyol. I sogni di mercato parlano dell’arrivo di Lucas e il sogno proibito Lavezzi, ma prima di pensare a giugno c’è un campionato da finire provando ad agganciare quel sogno chiamato Champions.

  • Inter, Coutinho doppietta e l’Espanyol se lo gode

    Inter, Coutinho doppietta e l’Espanyol se lo gode

    In attesa di sapere quale sarà il futuro della prossima Inter, e di chi sarà il prossimo tecnico per il nuovo progetto di rifondazione nerazzurro, le migliori promesse interiste fioriscono lontano da Milano. Philippe Coutinho, baby talento brasiliano acquistato dall’Inter addirittura all’età di 16 anni, quando militava nelle file del Vasco da Gama, con un costo del cartellino di 3,5 milioni di euro, proprio lontano dai colori nerazzurri sta facendo intravedere le sue qualità migliori. Non avendo rispettato le aspettative dei tecnici interisti, è finito a gennaio in prestito alla seconda squadra di Barcellona, l’Espanyol guidato da Pochettino, cercando in questo modo di non perdere il treno per l’Olimpiade di Londra. Prestito che ha di fatto rigenerato un giocatore di qualità che ad Appiano Gentile durante gli allenamenti riusciva ad inventare giocate da grande campione, puntualmente mai ripetute in partite ufficiali. Qualche buono spunto nei match giocati in Serie A, trovando anche una bella rete contro il Cagliari, ma senza la fiducia e la continuità il giocatore non trova lo spazio adeguato a far esplodere le sue potenzialità. L’esperienza spagnola rappresenta un’enorme opportunità per dimostrare a tutti il suo reale valore, e Coutinho non se la lascia scappare dimostrando di essere un vero fuoriclasse.

    Philippe Coutinho © Jasper Juinen/Getty Images Sport

    Nell’ultimo match della Liga il suo Espanyol demolisce il Rayo Vallecano per 5 a 1, grazie anche a una sua doppietta che di fatto lo fa diventare uno degli idoli dei suoi sostenitori. Il primo gol arriva al minuto 9’ con la firma del raddoppio dopo il gol del vantaggio messo a segno da Uche (altro gioiellino arrivato in prestito nel mercato di gennaio), dove il talento carioca deve solo toccare in rete da due passi. La sua seconda marcatura invece è una perla di rara bellezza arrivata al minuto 22, quando da posizione defilata si incunea tra due avversari, riuscendo a dribblare con il sinistro e ad anticipare il portiere con un colpo di destro di precisione assoluta. Al minuto 73’ viene sostituito e si prende una standing ovation meritatissima, a testimoniare come sia entrato sin da subito nel cuore dei tifosi spagnoli. Nonostante la formula del prestito sia senza diritto di riscatto, con una formula secca, rimangono molti dubbi sul suo ritorno a Milano, proprio perché in Spagna sembra aver trovato l’ambiente più idoneo alla sua crescita calcistica.

    Da segnalare inoltre anche il primo gol di Khrin con la maglia del Bologna contro lo Lazio, a testimoniare nuovamente come forse prima di parlare di progetto e rifondazione la dirigenza nerazzurra debba guardarsi in casa propria anziché cercare lontano le nuove stelle. Destro ne è l’esempio lampante, poiché il giovane attaccante inforza al Siena, dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro sta dimostrando il suo valore in toscana, dopo essere stato ceduto al Genoa nell’affare Milito. Ora il ritorno di fiamma per Destro da parte dell’Inter  non fa altro che denotare come l’assenza di programmazione e di pazienza nel vedere i giovani maturare sia davvero un gesto di puro autolesionismo. La dirigenza nerazzurra si faccia una domanda e si dia una risposta.

     

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  • Verso Inter – Marsiglia, Ranieri si gioca tutto

    Verso Inter – Marsiglia, Ranieri si gioca tutto

    L’Inter guidata da Claudio Ranieri si appresta a giocarsi domani sera l’ultima chance per il proprio cammino in Champions League. I nerazzurri  dopo aver interrotto il digiuno dei tre punti che durava da oltre un mese, trovando  la vittoria per 2 a 0 in trasferta a Chievo, riescono ad arrivare con il morale risollevato al match di ritorno contro i francesi dell’Olympique Marsiglia. Situazione completamente capovolta rispetto al match di andata, dove l’Inter arrivava bastonata dalla striscia di risultati negativi inanellati in campionato e in Coppa Italia, poiché stavolta è proprio la squadra guidata da Deschamps a risultare leggermente sfavorita, nonostante l’1 a 0 casalingo che pesa sulle sorti del match.

    L’OM sta vivendo un momento speculare a quello nerazzurro, venendo da quattro sconfitte consecutive, in cui pesa moltissimo l’assenza di reti realizzate. In aiuto di Deschamps in vista di domani c’è il rientro di un top player come Remy, assoluto bomber dei suoi. Importante anche il rientro di Valbuena, che ha smaltito i dolori muscolari e sarà utilizzabile sin dal primo minuto. I francesi giocheranno molto probabilmente abbottonati, in attesa di trovare gli spazi che l’Inter offrirà riversandosi davanti. Servirà il giusto equilibrio per non subire un gol che potrebbe di fatto chiudere il match prima della fine dei 90 minuti.

    Claudio Ranieri ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Umore diverso per Ranieri che tira una boccata d’aria fresca dopo la vittoria contro il Chievo, lasciandosi scappare una lacrima liberatoria per tutte le pressioni subite a bocca cucita. Gran parte della sua stagione rimane ancora in bilico, e proprio il match di domani sarà lo spartiacque del suo viatico in nerazzurro. Portare l’Inter ai quarti, potrebbe anche garantirgli un sorteggio agevole che potrebbe far continuare a sognare il presidente i tifosi. C’è chi vocifera come il raggiungimento del terzo posto e/o di un’ipotetica semifinale di Champions potrebbero valergli il normale rispetto del contratto di due anni, facendolo accomodare in panchina anche nella prossima stagione.

    I suoi uomini sembrano non volerlo abbandonare proprio adesso, e la ritrovata verve di Sneijder e di uno della vecchia guardia come Stankovic rappresentano un segnale di carica e motivazioni fortissimi. Rimangono i dubbi sull’eventuale formazione da schierare, considerando come Maicon nonostante abbia accusato qualche problemino fisico dovrebbe essere nell’undici titolare, direttamente dalle parole di Ranieri. Possibile che si riveda l’Inter formato triplete, con un modulo a rombo a centrocampo, Sneijder nel suo ruolo naturale di trequartista, per riprendersi le redini della sua squadra. Dubbi in attacco dove Ranieri scioglierà le ultime perplessità solo domani, con Milito unico titolare inamovibile, e Pazzini e Forlan a giocarsi una maglia in due. Rimangono fuori dalla lista dei convocati Guarin, (non utilizzabile in Champions) che esordirà probabilmente domenica contro l’Atalanta e Alvarez non ancora recuperato per il problema al ginocchio.

  • Chievo – Inter, Ranieri recupera Maicon e sceglie Sneijder

    Chievo – Inter, Ranieri recupera Maicon e sceglie Sneijder

    Nel giorno del suo 104esimo compleanno, l’Inter cerca in trasferta contro il Chievo, una vittoria fondamentale per rompere una striscia negativa che dura da troppo, gettando al tempo stesso un occhio  alla gara di coppa contro l’Olympique Marsiglia. Ranieri incassata la fiducia a tempo determinato, non dovrebbe avere le stesse pressioni degli ultimi giorni, poiché il banco di prova fondamentale per la sua permanenza fino a giugno sarà proprio nel ritorno di Champions League contro i francesi. A meno di una debacle clamorosa, la sfida contro il Chievo dovrebbe rappresentare, un’occasione utile a portare in alto il morale prima della sfida decisiva europea. Occhio però, perchè i gialloblu sono storicamente un avversario ostico per i colori nerazzurri, con Pellissier che vede proprio in Julio Cesar una delle sue vittime preferite. Moratti si aspetta i tre punti per festeggiare nel migliore dei modi il compleanno della sua Pazza Inter. Solo il campo dirà se Ranieri si presenterà alla festa con o senza regalo.

    Maicon Inter Chievo © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    CHIEVO- Di Carlo, vorrà sicuramente approfittare del momento negativo dei nerazzurri, considerando inoltre come il Chievo al Bentegodi  rappresenti un avversario duro da affrontare per qualsiasi squadra. Accortezza tattica, ordine e ripartenze veloci per innescare una prima punta di valore come Sergio Pellissier, in grado ogni anno di arrivare in doppia cifra. Out Sardo, infortunatosi nel riscaldamento pre partita contro la Juventus, Di Carlo non dovrebbe regalare sorprese schierando l’undici visto in campo contro i bianconeri. Nel dettaglio il modulo scelto dovrebbe essere il 4-3-2-1 con Sorrentino tra i pali, la coppia centrale Andreolli-Acerbi mentre sulle corsie laterali spazio a Frey e Dramè. In mediana per fermare le avanzate nerazzurre, agiranno l’americano Bradley supportato da Rigoni e Luciano. Leggermente più avanzato nelle vesti del trequartista spazio a Thereau in aiuto della coppia Paloschi Pellissier ad insidiare l’area interista.

    INTER– Ranieri deve fare a meno dei soliti indisponibili: Guarin, Alvarez che accusa ancora dolori al ginocchio e Ranocchia. Recuperato e arruolabile un pezzo da novanta come Maicon, che tornerà a riappropriarsi della sua fascia destra , permettendo a Zanetti di avanzare in mediana. Per il modulo rimangono alcuni dubbi, con l’utilizzo di un possibile 4-3-1-2, provando nuovamente Sneijder nella sua posizione di trequartista puro. Nel dettaglio: davanti a Julio Cesar linea a quattro uomini con Lucio e Samuel centrali, il rientro di Maicon a destra e Nagatomo sul lato opposto in ballottaggio con Chivu. In mediana ci saranno i cambiamenti più evidenti con il turno di riposo quasi obbligato per Cambiasso, dopo l’episodio sgradevole dello scorso turno. Al suo posto dovrebbe giocare Poli, apparso in buonissima condizione, affiancato da Obi e il rientrante Stankovic. Più avanzato a ridosso delle due punte, spazio dal primo minuto per il numero dieci Wesley Sneijder,  ad innescare il ‘double Diego’ : Milito e Forlan.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO – INTER

    Chievo (4-3-2-1): Sorrentino; Frey, Andreolli, Acerbi, Dramé; Bradley, L.Rigoni, Luciano; Thereau; Pellissier, Paloschi.

    A disp.: Squizzi, Dainelli, Cesar, Cruzado, Hetemaj, Sammarco, Moscardelli.

    All.: Di Carlo.

    Inter (4-3-1- 2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Obi, Stankovic, Poli; Sneijder; Forlan, Milito.

    A disp.: Castellazzi, Chivu, Faraoni, Palombo, Zanetti, Cambiasso, Pazzini

    All.: Ranieri

  • Inter, Moratti a cena con Villas Boas

    Inter, Moratti a cena con Villas Boas

    Il giallo sul prossimo allenatore dell’Inter continua a infittirsi, con le ultime indiscrezioni arrivate direttamente dall’Inghilterra che riporterebbero di una cena londinese avvenuta nello scorso week end tra Massimo Moratti e l’ormai ex tecnico del Chelsea Andrè Villas Boas.

    Lo stesso numero uno nerazzurro nelle sue ultime dichiarazioni aveva smentito qualsiasi contatto con altri allenatori, confermando a pieni voti la fiducia all’attuale tecnico Claudio Ranieri. Mossa strategica che ricorda quella del 2007 con l’incontro smentito senza mezze misure tra Moratti e Josè Mourinho, dopo l’addio di Roberto Mancini. A seguire il tecnico portoghese sarebbe diventato nell’estate seguente il nuovo allenatore nerazzurro.

    André Villas Boas © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    Secondo i rumors inglesi Moratti e Andrè Villas Boas avrebbero condiviso una cena all’‘Egerton House Hotel, zona Knightsbridge di Londra. Analizzando l’attuale situazione nerazzurra, l’incontro sarebbe servito dunque a ribadire come il tecnico portoghese sia ancora di più oggi la scelta forte del presidente. Considerando come AVB sia già stato sulla panchina dell’Inter come secondo di Mourinho, il suo ambientamento non richiederebbe di certo tempo. Ovviamente a meno di clamorosi colpi di scena e pessime figure in campo dei nerazzurri, Claudio Ranieri dovrebbe rimanere sulla panchina dell’Inter sino al termine della stagione, consentendo al nuovo tecnico di insediarsi  a giugno, innestando le sue idee per la creazione di un nuovo progetto interista.

    Nonostante in Francia si parli moltissimo di Laurent Blanc come in pole per la candidatura alla panchina nerazzurra della prossima stagione, la stima e le ultime notizie confermerebbero come in realtà Villas Boas starebbe staccando tutti gli altri pretendenti alla corsa per guidare l’Inter che verrà. Il vantaggio di essere già stato vice allenatore nerazzurro è di certo un dettaglio non trascurabile, considerando però come per ripetere le imprese dello Special One, non basterà lo Special Two con il bagaglio delle sue idee, ma sarà necessario investire e anche in maniera importante sul mercato, cercando di non ripetere gli errori evidenti palesati nel biennio post Triplete.

  • Inter, Blanc in pole per il dopo Ranieri

    Inter, Blanc in pole per il dopo Ranieri

    Il toto allenatori sulla panchina dell’Inter continua a regalare nuovi colpi di scena con il passare dei giorni. Ranieri come un condannato a morte, aspetta la data della sua ‘esecuzione’, rimanendo aggrappato alla sua panchina in attesa delle due sfide che decideranno molto del suo futuro: il match in trasferta contro il Chievo e poi il ritorno di Champions League contro l’Olympique Marsiglia. Le ultime notizie che arrivano direttamente dalla Francia danno favoritissimo per accasarsi sulla panchina nerazzurra nella prossima stagione, l’attuale c.t. della nazionale francese Laurent Blanc. La notizia sarebbe stata riportata dal prestigioso quotidiano Le Parisien, che annunciava appunto una scelta già indirizzata verso l’ex giocatore nerazzurro da parte del presidente Massimo Moratti.

    A calmare gli animi e le voci è arrivata la risposta dell’agente del tecnico, Jean-Pierre Bernès, che direttamente dai  microfoni dell’emittente francese RMC ha smentito categoricamente di avere avuto contatti con i vertici dell’Inter:

    “Per adesso le grandi squadre sono impegnate a portare a termine la stagione e a conseguire i loro obiettivi. Laurent è stato un giocatore dell’Inter, ma il presidente Moratti sa bene che al momento è impegnato con la Francia. Oggi a parte il Chelsea nessun club sta cercando un nuovo tecnico. Il discorso è uguale a quello del Barça, con Guardiola che è in scadenza di contratto. Le società devono aspettare. In ogni caso non c’è stato nessun contatto con l’Inter né con altri club. Laurent non mi ha dato alcun mandato di cercare altre squadre”.

    Laurent Blanc © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Discorso chiuso? Niente affatto perché alla domanda su un’eventuale possibilità di poter firmare ora per un club con cui legarsi in seguito alla fine degli Europei, Bernès precisa:

    “Tutto è possibile.  Anche se il suo obiettivo ora sono gli Europei, dove cercherà di fare la migliore apparizione possibile. Ha a disposizione una grande squadra e si respira una bella atmosfera all’interno del gruppo. Quando Laurent ha firmato con la Nazionale era richiesto dai migliori club. Lui ha scelto la Francia per l’affetto che lo lega alla Nazionale. Poi, ripeto, tutto è possibile. Ora Laurent e il presidente Noël Le Graët non vogliono sollevare la questione”.

    Ovviamente la notizia presenta più di un fondo di verità, poiché secondo un altro importante quotidiano nazionale francese come Le Figaro lo stesso Blanc starebbe valutando l’ipotesi di tornare ad allenare un club, per gli ultimissimi dissidi avuti proprio con il presidente della FFF Noël Le Graët, in merito al rifiuto del rinnovo contrattuale dello stesso tecnico.

     


  • Ranieri in bilico, pronti Stramaccioni e Villas Boas

    Ranieri in bilico, pronti Stramaccioni e Villas Boas

    Ranieri ora è più in bilico che mai. Il pareggio acciuffato nel finale contro il Catania potrebbe avergli allungato la permanenza sulla panchina nerazzurra solo fino alla prossima sfida di Champions contro l’Olympique Marsiglia. In concomitanza con le pessime prestazioni ottenute dal tecnico romano, arriva con un tempismo quasi perfetto l’esonero di Andrè Villas Boas da parte del Chelsea, che libera e rimette sul mercato uno dei migliori tecnici in circolazione a lungo corteggiato da Massimo Moratti. La situazione si fa calda, e nonostante il presidente nerazzurro ieri non fosse presente allo stadio, i rumors parlano di umore nero, e di come la rifondazione possa partire prima del previsto per evitare un declino evidente.

    LE COLPE DI RANIERI – Il tecnico nerazzurro Claudio Ranieri è stato spesso difeso dagli addetti ai lavori e dallo stesso Moratti, poiché con la rosa a disposizione non poteva aver enormi concorsi di responsabilità nei risultati negativi ottenuti. Invece analizzando attentamente gli ultimi match si nota come lo stesso allenatore abbia mescolato troppo le carte, non riuscendo a dare un’identità di gioco chiara alla sua squadra, ripercorrendo quasi lo stesso errore di Gasperini. Nello specifico si dovrebbe adattare il modulo ai giocatori a disposizione e non il contrario, considerando come in mancanza di un’ala pura, venga schierato e sacrificato Forlan esterno di centrocampo. Rimangono i dubbi anche sul poco utilizzo dei giovani in grado di fornire quella boccata d’ossigeno ai senatori stremati e usurati come Cambiasso e soci. Poli, ha sempre ben figurato in ogni occasione in cui sia stato chiamato in causa, guadagnandosi una collezione infinita di panchine. Lo stesso per Faraoni, in grado di giocare partite da sette in pagella, nella cavalcata della striscia di vittorie consecutive, per poi essere considerato una riserva. Bruciare i giovani in questo modo è rischioso, non per il presente, ma per il futuro, considerando come svendere oggi dei potenziali campioni porterebbe un domani a rimpiangere le scelte poco oculate fatte.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    AVB E STRAMACCIONI – Moratti a questo punto non avrebbe ancora deciso sul futuro di Ranieri, considerando come alle porte ci sia la delicatissima sfida contro i francesi dell’OM. In realtà voci vicine ai vertici nerazzurri avrebbero riferito come il numero uno interista avrebbe già preallertato l’allenatore della primavera nerazzurra Andrea Stramaccioni, che sta ben figurando nel suo ruolo. Reduce dalla vittoria nel derby contro la primavera rossonera, il tecnico ex Roma potrebbe cogliere un’occasione unica per dimostrare il suo valore sulla panchina della prima squadra. Rimangono aperte le ipotesi che vedrebbero alla guida della rosa il duo Baresi- Bernazzani, mentre la Gazzetta dello Sport rilancia per la candidatura anche nell’immediato di Andrè Villas Boas. La rosea parla del portoghese come un’alternativa forte e credibile, considerando come il regolamento Uefa non avrebbe nulla in contrario al suo ingaggio sin da subito. Il lusitano vice di Mourinho conosce benissimo Appiano Gentile e tutto l’ambiente nerazzurro, quindi non avrebbe problemi nell’insediarsi alla guida della squadra, soprattutto considerando come ora più che mai, servirebbe un segnale forte, una scossa per smuovere quell’orgoglio necessario a svegliare la fame di vittoria dei campioni nerazzurri.