Autore: Antonio Trementozzi

  • Udinese – Inter, Stramaccioni sceglie Sneijder

    Udinese – Inter, Stramaccioni sceglie Sneijder

    Il patto con Moratti per Andrea Stramaccioni è chiaro: vincerle tutte per restare. La sua Inter dovrà di fatto affrontare uno spareggio Champions contro l’Udinese di Guidolin, per capire se le ambizioni europee siano ancora realizzabili in questo finale di stagione. I nerazzurri vincendo contro i friulani potrebbero realmente rientrare di diritto nella lotta al terzo posto, considerando come la sfida contro l’Udinese sia un vero e proprio scontro diretto. La classifica parla chiaro, i nerazzurri fermi a quota 49 punti, vincendo potrebbero agganciare i friulani e a quel punto dovrebbero solo attendere i risultati delle altre pretendenti, tra cui la Lazio, la Roma e il Napoli per capire se la corsa Champions sia qualcosa di effettivamente realizzabile.

    UDINESE – Il tecnico dei friulani Guidolin non si fida affatto dei nerazzurri, nonostante abbiano dimostrato di avere una difesa molto perforabile e una discontinuità di risultati evidente, spiegando in conferenza stampa come l’Inter sia nonostante tutto una squadra di campioni. C’è da fare i conti con lista degli indisponibili tra cui figurano i soliti noti : Badu, Isla, Coda, Ferronetti. Squalificato Fernandes in mediana fortunatamente per il tecnico dei friulani c’è il rientro di Pinzi, giocatore fondamentale per gli schemi dei bianconeri. Nel dettaglio Guidolin dovrebbe schierare quindi un 3-5-2 con in difesa Danilo, Benatia e il reintegrato Domizzi dopo la punizione rimediata nell’ultimo turno. In mediana vengono riproposti viste le assenze Pinzi con Pazienza,  con Basta sull’esterno l’ immancabile Asamoah e la velocità devastante di Armero sul versante opposto. Davanti pochi dubbi con Di Natale affiancato da Torje leggermente arretrato, con Barreto che si riaccomoda in panchina vista la brutta prova contro il Chievo.

    Wesley Sneijder © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    INTER – L’indisponibilità di Samuel, unita ai forfait di Chivu e probabilmente anche  quello di Zanetti, pesano moltissimo nella linea difensiva nerazzurra.  Stramaccioni dovrebbe risolvere il problema tenendo in pre-allarme Ranocchia al centro della difesa con Lucio, avendo a disposizione Nagatomo per la corsia laterale. Dovrebbe cambiare anche il modulo, con il già proposto 4-2-3-1 per dare spazio già dal primo minuto a Wesley Sneijder nel suo ruolo naturale di trequartista. Stramaccioni dovrebbe schierare un undici titolare così composto: difesa con Ranocchia e Lucio al centro e Maicon e Nagatomo sugli esterni. Centrocampo a due per proteggere la difesa con Stankovic Cambiasso, mentre più avanzati Alvarez e Zarate dovranno coprire le corsie laterali offrendo spinta e protezione allo stesso tempo. Nel suo ruolo ideale, agirà Sneijder a supporto dell’unica vera prima punta Diego Milito in forma strepitosa che giocherà dal primo minuto a scapito di Pazzini, con l’ex doriano molto nervoso dopo il mancato ingresso contro la Fiorentina. I dubbi maggiori riguardano il centrocampo, con Cambiasso apparso spento nell’ultimo match, e con un Guarin fin troppo poco utilizzato in orbita riscatto.

    Probabili Formazioni Udinese Inter

    UDINESE  (3-5-2):Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Pinzi, Basta, Pazienza, Asamoah, Armero; Torje, Di Natale.
    A disp: Padelli, Neuton, Pasquale, Abdi, Fabbrini, Barreto, Floro Flores.
    Allenatore: Guidolin.

    INTER(4-2-3-1) Julio Cesar; Ranocchia, Lucio, Maicon, Nagatomo; Stankovic, Cambiasso, Sneijder; Alvarez, Zarate, Milito.
    A disp: Castellazzi, Cordoba, Poli, Obi, Guarin, Pazzini, Forlan.
    Allenatore: Stramaccioni.

  • Inter, Moratti ha scelto Prandelli per la panchina nerazzurra

    Inter, Moratti ha scelto Prandelli per la panchina nerazzurra

    All’indomani dell’inutile pareggio contro la Fiorentina, (tra l’altro maturato solo grazie al rigore parato da Julio Cesar), in casa Inter torna a serpeggiare l’amarezza per l’ennesima chance fallita in vista della lotta al terzo posto. Il pareggio casalingo della Lazio, in contemporanea allo stop dell’Udinese e alla sconfitta della Roma avrebbe agevolato notevolmente la rincorsa dei nerazzurri, e invece l’unica squadra che ha saputo approfittarne è stato il Napoli. Lo stesso tecnico interista Andrea Stramaccioni ha spiegato nel post partita come la squadra abbia fatto un passo indietro rispetto alla prova contro il Siena, evidenziando una sterilità offensiva preoccupante. Il patto stretto con il presidente Massimo Moratti era chiaro: vincerle tutte e conquistare la conferma sulla panchina con il raggiungimento dell’Europa. Con la Lazio distante sei lunghezze a cinque giornate dal termine, il discorso inizia a farsi complicato volendo usare un eufemismo, e la panchina inizia nuovamente a traballare dopo l’ondata di entusiasmi iniziali.

    Cesare Prandelli © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    PRANDELLI- Secondo l’emittente televisiva Sky Sport, Moratti avrebbe le idee chiarissime, e per la prossima stagione avrebbe già preso la sua scelta nella rosa dei possibili tecnici in lista per la panchina nerazzurra: Cesare Prandelli l’attuale c.t. azzurro sarebbe il prescelto. Lo stesso commissario tecnico, si sarebbe sentito offeso dal trattamento riservato da Abete sulla questione degli stage cancellati per il recupero di campionato. Prandelli avrebbe più volte espresso la voglia di tornare a vivere la panchina come un impegno settimanale come un allenatore di club e non come accade nella Nazionale dove il ruolo è più simile a un selezionatore di calciatori. Il desiderio espresso dal c.t. azzurro sarebbe valido sempre dopo aver concluso l’esperienza con la Nazionale, con cui Prandelli è legato sino al termine del Mondiale brasiliano del 2014, quindi a meno di un tracollo abissale nell’attuale Europeo alle porte, l’ipotesi nerazzurra rimane difficilmente percorribile. Un altro punto a sfavore dell’ipotetica trattativa è rappresentato proprio dagli Europei estivi che dovrebbero tenere impegnato Prandelli con la Nazionale e quindi difficilmente il c.t. azzurro potrebbe iniziare ad avere in mente il progetto di Rifondazione che Moratti vorrebbe per la sua Inter. Stesso discorso ipotizzabile anche per l’altro candidato Laurent Blanc, c.t. della Nazionale Francese.

    VILLAS BOAS E BIELSA– Rimangono più plausibili, nel caso Stramaccioni non venisse confermato, le ipotesi che portano all’ex tecnico del Chelsea, André Villas Boas, e al ‘Loco’ Marcelo Bielsa, di cui Massimo Moratti è sempre stato innamorato dal punto di vista calcistico. Ipotesi che garantirebbero una pianificazione del mercato già a partire da fine maggio permettendo quella pianificazione che, dopo l’addio di Mourinho, e la fuga francese di Leonardo l’anno dopo, non fu possibile, lasciando spazio all’improvvisazione e al volersi accontentare di tecnici e giocatori assolutamente inadatti per un top club come l’Inter. Ovviamente prima di pensare al nuovo tecnico o alla riconferma di Stramaccioni, rimane da capire se il finale di stagione nerazzurro regalerà la sorpresa e inaspettata qualificazione Champions, con i relativi introiti finanziari da reinvestire sul mercato, o se nel peggiore dei casi lascerà i nerazzurri fuori dai giochi europei costringendoli a una rifondazione low cost con molti addii importanti.

  • Chievo – Udinese 0-0, Handanovic il pararigori

    Chievo – Udinese 0-0, Handanovic il pararigori

    Finsce 0 a 0 il match tra Chievo e Udinese, con i padroni di casa che dopo aver dominato in un lungo e in largo nel primo tempo, riuscendo a sprecare anche il match ball con un rigore fallito da Thereau, soffrono ma tengono bene le offensive di un’Udinese in versione diesel che inizia a giocarsi la partita fin troppo tardi.

    Guidolin mescola le carte inserendo Barreto al posto di Torje per affiancare Totò Di Natale davanti, confermando le altre previsioni. Per il Chievo Di Carlo non smentisce le scelte ipotizzate, schierando davanti Paloschi come unica punta supportato da Cruzado e Thereau.

    Il Chievo parte con la giusta convinzione e già al 4’ ha la prima occasione utile per segnare: bella azione sulla fascia sinistra, rifinita da una violentissima conclusione di Bradley che dai 25 metri fa tremare il palo con Handanovic battuto. Dopo una mezz’ora arida di occasioni da gol, nel finale il Chievo aumenta il ritmo di gioco e riesce a schiacciare l’Udinese nella sua metà campo sfiorando due volte il gol: prima con Paloschi che dal limite dell’area salta Danilo e sbaglia il tiro calciando a lato, poi con Cruzado che vede negarsi il gol su un gran tiro a giro da un’ottima parata di Handanovic. Tantissime emozioni negli ultimi minuti, proprio con il portiere bianconero che stende in area Thereau concedendo al Chievo il rigore. Dagli undici metri il trequartista francese si fa ipnotizzare da Handanovic che si allunga parando il rigore e mantenendo la porta inviolata.

    Antonio Di Natale © Dino Panato/Getty Images

    Nella ripresa il copione è ancora lo stesso con un pressing asfissiante degli uomini di Di Carlo che riescono a spezzare sul nascere il gioco dell’Udinese, e quando possono ad affacciarsi nei pressi dell’area rivale. Guidolin infatti dopo i primi minuti corre ai ripari cambiando qualcosa con l’inserimento di Floro Flores al posto di uno spentissimo Barreto. La prima vera occasione dell’Udinese capita sui piedi di Di Natale che dopo aver messo a sedere Acerbi calcia forte ma senza trovare lo specchio della porta. Ancora il capitano dei friulani inventa una magia calciando al volo in scivolata, con una grande risposta di Sorrentino a negargli il gol.  Meglio l’Udinese nella ripresa che dopo aver ‘sonnecchiato’ nella prima frazione di gioco è cresciuta notevolmente nella qualità del gioco espresso, senza però riuscire a trovare la via del gol, con ancora Di Natale a provare l’eurogol nell’ultimo minuto utile calciando al volo sopra la traversa.

    PAGELLE CHIEVO UDINESE

    Acerbi 7 Una partita da centrale roccioso e impenetrabile, svettando su tutte le palle alte e anticipando quasi sempre un cliente scomodissimo come Di Natale. Ora è chiaro perché il Milan lo voglia tra le sue fila.

    Dainelli 6,5 Parte titolare al posto di Andreolli e gioca una partita perfetta senza sbavature assistito da un compagno di reparto in forma perfetta.

    Bradley 6,5 Un mastino in mediana con il vizio del tiro. Nei primi minuti fa tremare il palo da fuori area, poi serve anche un bell’assist a Paloschi confermando con molti recuperi la sua buona prova.

    Handanovic 7 Miracolo su Cruzado, poi regala il rigore al Chievo con un’uscita sconsiderata, ma da grandissimo portiere annulla la conclusione di Thereau. +3 al fantacalcio.

    Asamoah 6,5 L’unico nella mediana friulana a non soffrire in maniera devastante il pressing continuo del Chievo, regalando ordine al reparto.

    Di Natale 6 Non riceve molti palloni, ma quando prende palla è sempre pericoloso. Spreca un’ottima occasione calciando alto e nel finale prova a realizzare un gran gol al volo, senza fortuna.

    Chievo: Sorrentino 6,5, Frey 6, Dainelli 6,5, Acerbi 7,  Drame’ 6,  Luciano 6,5 ( 23’ 2T Sammarco 6 ),  Rigoni 6,  Bradley 6,5, Cruzado 6 (35’ 2T Cesar s.v.), Paloschi5,5 (42’ 2T Grandolfo),  Thereau 5.

    Udinese: Handanovic 7,  Benatia 6,5,  Danilo 6,5, Coda 6 ( 39’ Ekstrand 6), Basta 6 (35’ 2T Abdi s.v.),  Fernandes 6,  Pazienza 5,5, Asamoah 6,5,  Armero 5,5 , Barreto 5 (12’ 2T Floro Flores 5,5), Di Natale 6.

  • Chievo – Udinese, Guidolin affianca Torje a Di Natale

    Chievo – Udinese, Guidolin affianca Torje a Di Natale

    Ad aprire la trenquattresima giornata di Serie A oggi alle 18 c’è la sfida tra Chievo e Udinese, una sorta di rivincita degli ottavi di finale di Coppa Italia, che allora vide trionfare i gialloblu per 2 a 1. La sfida pomeridiana vede affrontarsi due squadre con motivazioni assolutamente diverse, con i friulani guidati da Guidolin alla rincorsa del terzo posto utile alla qualificazione Champions, mentre il Chievo già raggiunta la quota salvezza a 42 punti vorrà semplicemente riscattare la sconfitta nell’ultimo turno ai danni del Milan giocando una partita a testa altissima. L’Udinese dall’altro lato non sta attraversando un ottimo momento, anche dovuto alle numerose assenze, considerando come nell’ultimo match di campionato abbia perso 3 a 1 proprio contro una diretta concorrente per il terzo posto come la Roma, non può più permettersi passi falsi. Soprattutto in merito al recupero del prossimo match che vedrà i friulani giocarsi l’ennesimo scontro diretto contro l’Inter.

    Totò Di Natale © Dino Panato/Getty Images

    CHIEVO- In casa gialloblu l’atmosfera è tranquilla, poiché Di Carlo, raggiungendo quota 42 punti ha di fatto staccato il terzultimo posto di otto lunghezze, garantendo a  tutto l’ambiente la giusta serenità per lo scorcio di stagione rimanente. Con la squalifica di Pellissier e le assenze di Moscardelli e Sardo lo schieramento iniziale non lascia molti dubbi, con l’utilizzo di un 4-3-2-1 così schierato: nella linea difensiva spazio ad Acerbi (nel mirino del Milan per il prossimo mercato) con Andreolli al centro e Frey e Dramè larghi sulle corsie laterali. In mediana linea a tre con Bradley e Luciano per arginare le ripartenze bianconere e Rigoni a dare qualità a centrocampo. Leggermente avanzati Cruzado e il francese Thereau nel ruolo di supporto all’unica punta Alberto Paloschi che in assenza del titolare Pellissier, dovrà di fatto reggere il peso dell’attacco sulle sue spalle.

    UDINESE- Tre punti di ritardo dalla Lazio non sono tanti, ma occhio anche dietro a due rivali importanti come Roma e Inter che nonostante il ritardo sono rientrate prepotentemente nella corsa Champions. Guidolin a questo punto cerca di caricare i suoi, per tornare a vincere e non perdere ulteriore terreno dal terzo posto. Nella scelta della formazione pesa il dissidio interno con Domizzi, dove lo stesso tecnico ammette di non averlo convocato per punirlo, dopo che lo stesso giocatore avrebbe abbandonato anzitempo il campo senza permesso in seguito a un diverbio con Armero in allenamento. Rimangono indisponibili i soliti Badu, Isla e Pinzi squalificato, mentre recuperano Floro Flores, Benatia, Basta e Fabbrini. L’undici titolare dovrebbe vedere un 3-5-1-1 così composto: difesa a tre con Coda al posto di Domizzi, affiancato da Danilo e Benatia. In mediana centrocampo folto con Fernandes, Pazienza, e Asamoah più centrali rispetto ad Armero e Basta sugli esterni. In attacco inamovibile Totò Di Natale supportato alle spalle da Torje.

    Probabili formazioni Chievo Udinese

    CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino; N. Frey, Andreolli, Acerbi, Dramé; Luciano, L. Rigoni, Bradley; Cruzado, Thereau; Paloschi. All. Di Carlo

    A disp: Puggioni, Dainelli, Cesar, Vacek, Hetemaj, Sammarco, Grandolfo

     

    UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Coda; Basta, Fernandes, Pazienza, Asamoah, Armero; Torje; Di Natale. All. Guidolin

    A disp: Padelli, Ekstrand, Pasquale, Pereyra, Abdi, Floro Flores, V. Barreto

     

  • Inter, assalto a Kolarov e Destro

    Inter, assalto a Kolarov e Destro

    In ottemperanza alle nuove logiche del fair play finanziario, l’Inter del futuro è già in cantiere nei progetti di mercato del presidente Massimo Moratti. In estate verrà completamente ridisegnata la rosa nerazzurra, considerando come molti giocatori siano in scadenza di contratto, ci saranno plausibilmente diversi addii importanti, con buona parte della retroguardia interista già con le valigie in mano. Nonostante le partenze illustri, la dirigenza interista capeggiata da Marco Branca e Piero Ausilio sta lavorando in anticipo per non ripetere gli errori abbastanza evidenti delle ultime campagne acquisti che nonostante le cifre importanti investite non hanno portato i giusti ricambi per sostituire le partenze di due big come Eto’o e Thiago Motta. Sarà un calciomercato estivo caldissimo, con i possibili ritorni alla casa base di Mario Balotelli e Mattia Destro, entrambi ex nerazzurri ora in forza al City e al Siena di Sannino.

    INTERCITY – ‘Intercity’ è la parola che meglio potrebbe racchiudere il prossimo mercato nerazzurro, considerando come sul taccuino di Branca i primi nomi della lista siano Alexandre Kolarov e Balotelli. Sul terzino sinistro serbo si fa sempre più pressante l’interesse dell’Inter, già palesato prima dell’approdo in quel di Manchester, con un importante ritorno di fiamma, dettato presumibilmente dall’addio di un terzino come Maicon e dal rendimento altalenante di Nagatomo proprio a sinistra. Il serbo non sta vivendo un momento d’oro, perché Clichy sembra averlo superato di netto nelle gerarchie di Mancini, rilegandolo a un ruolo da riserva che non gli si addice. L’Inter a questo punto dopo aver messo gli occhi prepotentemente  su Mauricio Isla dell’Udinese potrebbe in estate tentare l’assalto in terra britannica per Kolarov, rifacendosi in un solo colpo il look sulle fasce. Ovviamente per due giocatori che arrivano, ce ne sarebbero altri due da vendere, con Chivu (in scadenza di contratto a cui la dirigenza nerazzurra avrebbe proposto un prolungamento con un’importante riduzione) e Maicon che nonostante il periodo no e gli infortuni ha sempre estimatori in tutto il mondo.

    Alexandre Kolarov © Laurence Griffiths/Getty Images

    DESTRO E BALO – Sempre sull’asse del City nonostante si parli moltissimo di un ritorno in patria di Super Mario Balotelli, è necessario fare alcune precisazioni. Innanzitutto il costo del cartellino del giovane bomber andrebbe in controtendenza rispetto alle logiche del sopracitato FPP, senza considerare le continue dichiarazioni di Mino Raiola, il procuratore del bad boy, che assicura come Mario non si muoverà da Manchester per il prossimo anno.  Inoltre se il caratteraccio di Mario sia riuscito a creare problemi in uno spogliatoio unito e in un periodo vincente come quello del Triplete (con un sergente di ferro come Mourinho), figurarsi in un periodo di transizione e magari senza la Champions quanto scompiglio il suo reintegro potrebbe arrecare alla squadra. A questo punto sarebbe più lecito puntare sull’usato sicuro, con Mattia Destro che con il Siena ha già realizzato 8 reti dimostrando come l’Inter nell’affare Milito abbia rinunciato ad una giovane promessa con troppa fretta. Preziosi e il Genoa sono proprietari di metà del cartellino, e quindi l’affare non si chiuderà facilmente, ma Massimo Moratti sembra realmente intenzionato a riportare il giovane attaccante italiano alla Pinetina, per iniziare al meglio la sua ‘RifondInter’.

  • Stufo della Russia. Eto’o torna all’Inter

    Stufo della Russia. Eto’o torna all’Inter

    Clamoroso o no, la liasion tra Samuel Eto’o e i colori nerazzurri sembra non essere mai finita. Come riporta nella sua edizione odierna il Corriere dello Sport, il bomber camerunense in forza all’Anzhi, avrebbe nostalgia della sua Inter con Moratti seriamente intenzionato a riportarlo a Milano. Secondo il giornalista Andrea Ramazzotti, autore dell’articolo, il ‘Re Leone’  si sarebbe stufato dell’esperienza russa, con la squadra del magnate Kerimov arenata lontana dai vertici della classifica, e di conseguenza fuori da ogni discorso europeo. A secco da quattro gare, con l’ultima rete realizzata il 27 novembre (considerando la ripresa del campionato) Eto’o non sarebbe riuscito ad ambientarsi e ad apprezzare il calcio russo come avrebbe prospettato negli intenti iniziali. L’ Anzhi staziona in settima posizione nella classifica russa, con squadre più blasonate davanti come lo Spartak Mosca, il Cska, la Dinamo, la Lokomotiv e il Rubin Kazan, a dimostrazione che il progetto di elevazione del club come nelle idee iniziali non sia nemmeno lontanamente realizzabile nell’immediato.

    Eto'o torna all'Inter | ©Mike Kireev/Epsilon/Getty Images
    INTER- Il presidente nerazzurro Massimo Moratti non ha mai nascosto il suo innamoramento per l’ex numero nove in grado di trascinare l’Inter allenata da Leonardo alla vittoria della Coppa Italia e in una rimonta clamorosa sfumata solo nel finale a suon di gol. Il suo addio ai colori nerazzurri ha di fatto lasciato un vuoto immenso nella rosa interista, dimostrando come la sua sostituzione con Forlan sia stato un esperimento mai riuscito. Un giocatore di fatto insostituibile, per professionalità e voglia di vincere. Ma è realmente realizzabile un ritorno a Milano nella prossima stagione? Volendo fare due considerazioni, la notizia sembra puro fantamercato, poichè l’ingaggio faraonico del bomber del Camerun (20 milioni netti a stagione) cozza completamente con le nuove direttive del fair play finanziario che sta seguendo il club nerazzurro. Inoltre nonostante già a gennaio si parlò di un possibile prestito da parte dell’Anzhi, riportare Eto’o a Milano avrebbe un costo sicuramente molto oneroso per le casse interiste, e considerando come la nuova politica del club sia trovare giovani calciatori di prospettiva in grado di diventare campioni nel futuro, l’affare sembra davvero utopico.

    A questo punto molto dipenderà dalle reali intenzioni del giocatore, quasi a voler confermare che i soldi non fanno la felicità, Samuel potrebbe rinunciare all’ingaggio sontuoso e tornare a vestire la maglia nerazzurra alla corte di un presidente come Massimo Moratti che lo stesso Eto’o poco tempo fa definiva come Dio in terra, e l’Inter come una famiglia.

  • Inter, Stramaccioni Sneijder dove lo metti?

    Inter, Stramaccioni Sneijder dove lo metti?

    Dopo lo slittamento della 33esima giornata di Serie A per i tragici eventi relativi alla morte di Piermario Morosini, Udinese-Inter sarà rigiocata molto probabilmente sabato o domenica prossima, con il turno successivo che dovrebbe vedere le squadre in campo il 25 aprile. Una settimana che a questo punto potrebbe essere sfruttata al meglio da uno degli assenti più importanti per l’Inter, come Wesley Sneijder, per recuperare dai guai fisici e candidarsi a un posto da titolare. Stramaccioni ha più volte ribadito come l’olandese sia un giocatore fondamentale per questa squadra, e che le sue qualità siano assolutamente fuori da ogni discussione. Parole che sembrano ricalcare il leit motiv di Ranieri, che prima di recuperare il jolly olandese aveva usato solo parole al miele per il numero dieci, scoprendo invece in seguito di avere un grosso problema relativo al suo collocamento tattico.

    UDINESE BANCO DI PROVA- Genoa, Cagliari e Siena sono state le prime tre sfide raccolte e affrontate da Stramaccioni. Senza nulla voler togliere alle squadre citate, la sfida contro l’Udinese sarà il vero banco di prova per il tecnico nerazzurro, riuscendo a misurare in caso di vittoria o sconfitta le reali ambizioni europee dell’Inter. Affrontare le ripartenze e la velocità dei friulani, mostrerà quanto Stramaccioni sia realmente preparato tatticamente e quanto ci sia del suo in questo piccolo periodo di lavoro con la rosa a disposizione. Il rientro di giocatori importanti come Sneijder e Alvarez offriranno maggiori garanzie o complicheranno la vita al tecnico romano?

    Wesley Sneijder © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    ADDIO 4-3-3?- Risulta evidente a tutti come il sistema di gioco preferito da Stramaccioni, e che gli ha permesso di ‘creare’ un’Inter più realizzativa in fase offensiva, sia il modulo con le tre punte davanti.  A questo punto la domanda sorge spontanea: con il rientro di Sneijder il modulo dovrebbe cambiare in un più plausibile 4-3-1-2? Collocare un trequartista puro come Wesley in un modulo che non prevede nessun giocatore a supporto delle punte diventa quasi impossibile. Gasperini aveva avuto i suoi problemi, provando ad adattarlo in un ruolo alla Pizzarro ai tempi della Roma, come vertice basso del centrocampo, ma con licenza di innescare i compagni più avanzati. L’esperimento non ebbe i risultati previsti e il giocatore non si mostrò mai contento del nuovo ruolo. Ranieri avrebbe provato a schierarlo largo come esterno d’attacco con pessimi risultati, spiegando come il trequartista nel suo 4-4-2 non garantiva i giusti equilibri in fase di copertura. La palla passa a Strama che a questo punto dovrebbe rinunciare alle tre punte, schierando un centrocampo a rombo in stile Mourinho, utilizzando Sneijder a supporto di Milito e uno tra Forlan e Zarate.

    FUTURO-  Il finale di stagione mostrerà se l’olandese si trasformerà nell’arma in più per i nerazzurri per spiccare il volo nella corsa alla zona Champions, o l’ennesimo problema di inserimento in una rosa che sembra (come con Ranieri all’epoca del 4-4-2) aver trovato la sua quadratura. I dubbi rimangono anche in merito alla permanenza di Sneijder nella prossima stagione con la maglia nerazzurra, poiché il primo sacrificabile per le regole del Fair Play Finanziario, insieme a Maicon è proprio l’olandese. Le sirene inglesi da Manchester e quelle russe con l’Anzhi in prima fila torneranno a suonare in estate, e Moratti difficilmente stavolta risponderà picche.

  • Inter torna Leonardo con Lucas e Kolarov

    Inter torna Leonardo con Lucas e Kolarov

    Prima con l’addio di Ranieri, e poi con l’arrivo di Stramaccioni, Massimo Moratti sta ponendo le basi per l’Inter che verrà. Ma la rifondazione della squadra non passa solo dalla scelta dell’allenatore o dei giocatori della rosa, bensì anche dalla scelta di nuovi dirigenti, competenti e che evitino di sbagliare i prossimi colpi di mercato. Sotto quest’ottica il possibile addio di Leonardo dalla poltrona di direttore generale del Psg, si potrebbe interpretare come già evidenziato dalla stampa parigina e italiana, come un chiaro segnale di voler tornare nella Milano nerazzurra con cui il brasiliano si era lasciato in maniera troppo frettolosa nella passata stagione. Lo stesso Leonardo appena pubblicate queste indiscrezioni su un suo possibile addio parigino ha voluto gettare repentinamente acqua sul fuoco, tranquillizzando i tifosi francesi e la sua dirigenza:

    “Non so da dove vengono fuori le voci su un mio addio. Sono in contatto con tutte le società con cui ho lavorato ma non mi sono accordato con l’Inter per tornare a Milano. Ho un bellissimo rapporto con il presidente Moratti, ma non ho parlato con lui per ritornare a lavorare insieme. Sono felicissimo a Parigi ma sono legato anch’io ai risultati. Io non prometto nulla, ma sono qui per il Psg, resto e sono felice”.

    A questo punto l’ago della bilancia potrebbero essere i risultati, e visto come il Montpellier in Francia abbia di fatto scavalcato il Psg, l’idillio tra Leonardo e la dirigenza del Qatar, proprietaria del club francese potrebbe realmente essere giunta al capolinea.

    Leonardo © Valerio Pennicino/Getty Images

    INTER- Moratti rimane alla finestra, da sempre affascinato dal carisma e dalle capacità di un uomo di mercato oltre che di un dirigente come Leonardo. Lo stesso presidente nerazzurro intervistato a margine dell’apertura del nuovo locale di Cambiasso e Zanetti (il Botinero) ha tessuto le lodi di Stramaccioni, spiegando come aver realizzato 7 punti in tre partite fosse qualcosa a cui i nerazzurri non erano più abituati. Chiusura netta su Leonardo, con un secco ‘ho letto ma non so nulla’, giustificando in seguito i continui contatti con il brasiliano, per un buon rapporto che li lega , e soprattutto in merito all’affare Thiago Motta concluso solo a fine gennaio tra le due società.

    LEONARDO CON LUCAS?- Il dubbio su un clamoroso ritorno a Milano, come dirigente nerazzurro rimane, considerando come Oriali difficilmente affiancherà nuovamente Branca, e a questo punto Leonardo potrebbe realmente rappresentare il nuovo braccio destro dell’attuale direttore sportivo nerazzurro. Come suggerisce lo stesso TuttoSport nell’edizione odierna Leonardo affiancherebbe Branca, avendo un importante ruolo sul mercato e di raccordo tra i media e le istituzioni, portandosi dietro in dote il talento brasiliano Lucas, su cui le attenzioni dell’Inter sono fortissime già da molto tempo. Il primo obiettivo del prossimo mercato interista è rappresentato proprio dalla stella 19enne del San Paolo, e proprio attraverso il ‘potere’ e l’influenza che Leonardo ha in Brasile potrebbero aprire una corsia preferenziale per l’approdo del giovane campione nella Milano nerazzurra.

    KOLAROV- Rimanendo sempre in tema di mercato sono interessanti le parole di Branca che parlando di possibili colpi per il prossimo mercato estivo, spiega come Alexandre Kolarov interessi molto all’Inter, (con il giocatore che è scalato nelle gerarchie di Mancini con l’arrivo di Clichy) chiudendo al tempo stesso l’ipotesi su un possibile ritorno di Mario Balotelli. Inizia dunque a prendere forma la prossima Inter del futuro, con una possibile conferma di Stramaccioni in panchina, Isla come obiettivo confermatissimo, Kolarov in rampa di lancia e Lucas come ciliegina sulla torta. Rimane da capire chi saranno i sacrificabili per fare cassa.

  • Zanetti intramontabile a quota 570 presenze

    Zanetti intramontabile a quota 570 presenze

    Intramontabile. Questo forse  è l’aggettivo che meglio di qualunque altro riassume il capitano dell’Inter Javier Zanetti. Ieri il giocatore argentino ha eguagliato uno dei numerosi record battuti in questi ultimi anni, toccando quota 570 presenze in Serie A, agganciando al terzo posto nella classifica con i giocatori con più presenze una leggenda come Dino Zoff. Più staccati ma non di molto, davanti siedono Gianluca Pagliuca secondo con 595 presenze e primo assoluto Paolo Maldini con 648. Inoltre l’obiettivo del capitano nerazzurro da qui alla fine della stagione è quello di collezionare quota 800 presenze con la maglia della sua Inter, cifra facilmente raggiungibile giocandole tutte fino all’ultimo match in trasferta contro la Lazio.

    ZOFF- Lo stesso Dino Zoff si è detto felice di essere stato raggiunto da un giocatore esemplare ed eccezionale dentro e fuori dal campo, non risparmiandosi nelle lodi:

    “Zanetti è un atleta incredibile che ha costruito su un fisico super e sulla professionalità la sua carriera. Un esempio per i giovani. Giocando ovunque, e non in porta, credo che meriti più di altri questo traguardo, anzi gli auguro di andare oltre. Ho avuto la fortuna di incrociarlo in campo quando allenavo la Fiorentina e devo dire che è una persona squisita”.

    Javier Zanetti © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Particolare è stata la giornata di ieri dove i capitani storici di due squadre come Juventus e Roma, hanno realizzato due reti importantissime, dove Totti è tornato al gol dopo un lungo digiuno, e Del Piero ha di fatto regalato i tre punti ai bianconeri con una magia su punizione. Lo stesso Javier Zanetti senza entrare nl tabellino dei marcatori, nel match di ieri contro il Siena è risultato essere il migliore in campo dei suoi, senza accusare minimamente il peso delle 39 primavere sulle spalle, solcando avanti e indietro sulla sua fascia di competenza e dribblando avversari come fossero birilli, guadagnandosi standing ovation e applausi da tutto San Siro.

    A questo punto si parla tanto di ringiovanire la rosa dell’Inter, di abbassare l’età media della rosa, ma uno come Zanetti fa storia a sé. Quando smetterà di giocare, la fascia di capitano andrà di diritto a Cambiasso (sempre che non smetta prima lui), ma il vuoto che El Tractor lascerà in mezzo al campo sarà difficilmente colmabile. L’età anagrafica non rispecchia le prestazioni sul campo, anzi, il capitano nerazzurro come il buon vino invecchiando migliora, facendosi rincorrere dai primavera, dimostrando come con il duro allenamento e la professionalità che manca in molti giovani (Balotelli in primis), si può ottenere l’elisir di lunga vita in campo. La domanda che la dirigenza interista dovrà iniziarsi a fare tra un paio d’anni è come sostituire un giocatore così insostituibile ed unico?

  • Leonardo rompe con il Psg per tornare all’Inter?

    Leonardo rompe con il Psg per tornare all’Inter?

    Fosse arrivata solo qualche settimana fa, la notizia che Leonardo avesse intenzione di lasciare il ruolo di direttore generale del Paris Saint Germain, avremmo parlato di un pesce d’aprile riuscitissimo. L’indiscrezione però arriva direttamente dal giornale francese  Le 10 Sport, secondo il quale Leonardo sarebbe realmente intenzionato a lasciare la carica dirigenziale per fare un clamoroso ritorno in Italia. Insomma altro che bufala, e l’ex tecnico nerazzurro ormai incline a clamorosi colpi di scena potrebbe prima dell’estate regalarne un altro a tutti gli addetti ai lavori.

    MOTIVAZIONI – La domanda sorge spontanea: su quali basi il brasiliano avrebbe cambiato le sue idee in così poco tempo? Sempre secondo il giornale francese le motivazioni che spingerebbero Leonardo a voler mollare tutto sarebbero molteplici. In primo luogo la sua famiglia non si sarebbe adattata alla vita parigina, rimpiangendo tutto ciò che avrebbero lasciato in Italia. Poi si mormora di rapporti non idilliaci con l’attuale dirigenza, considerando inoltre come i continui rifiuti dei maggiori colpi estivi (Pato e Tevez su tutti) abbiano di fatto ridimensionato le ambizioni della squadra, dimostrando come non bastino i soldi per vincere qualcosa. Volendo si potrebbe aggiungere la scarsità di risultati, considerando il sorpasso in classifica da parte del Montpellier che vincendo per 3 a 1 contro il Marsiglia è lanciatissimo verso la conquista del titolo.

    Leonardo © FRANCK FIFE AFP

    CLAUSOLE – Iniziano quindi ad aprirsi molte crepe in un progetto che fino a poco tempo fa sembrava solidissimo. Si parla inoltre di una clausola speciale che permetterebbe a Leonardo di abbandonare il Psg in qualsiasi momento . A questo punto rimane incerto anche il futuro di Carlo Ancelotti,  che potrebbe liberarsi (anche lui grazie a una clausola speciale) in caso arrivasse una chiamata da un club di primo piano, dove Le 10 Sport, ipotizza il caso della Federazione Inglese alla ricerca del sostituto di Fabio Capello.

    INTER – Secondo le ultime indiscrezioni è ipotizzabile nel caso Leonardo tornasse in Italia, un rientro a Milano, destinazione Inter. I precedenti incontri con Massimo Moratti potrebbero rappresentare un segnale forte e chiaro di un legame mai interrotto. Ovviamente è da escludere un ruolo come tecnico, precisando come il brasiliano potrebbe rientrare nei nuovi piani di rifondazione in mente del presidente per quanto riguarda i cambi al vertice della dirigenza. In tal caso Branca e soci non avrebbero più le stesse certezze.