Prima giornata a Melbourne decisamente incolore per l’Italia con i sei giocatori impegnati nel primo turno australiano tutti eliminati. Esordio sul velluto per Novak Djokovic e David Ferrer con Maria Sharapova che rifila il classico “cappotto” alla connazionale Puchkova.
Ormai non sorprendono più i debacle italiani nei primi turni dello slam che non sia il Roland Garros, resta da capire che senso ha continuare ad illudersi di poter giocare a determinati livelli in riferimento soprattutto a Fabio Fognini e Simone Bolelli.
I due giocatori italiani sicuramente più dotati dal punto di vista tecnico che fisico hanno giocato la solita partita incolore ed in alcuni tratti anche imbarazzante con Fognini che addirittura si permette il lusso di regalare completamente il primo set, perso per 6-0, per poi capitolare al quinto dallo sconosciuto spagnolo Roberto Bautista-Agut con il punteggio di 6-0 2-6 6-4 3-6 6-1 in due ore e 29 minuti. Sconfitta anche per Simone Bolelli 7-5 6-4 6-3 in due ore e 15 minuti dal polacco testa di serie 26 Janowicz mentre Paolo Lorenzi non ha avuto scampo dal tedesco Kamke (6-1 6-4 6-1 lo score).
Esordio facile per il numero uno del Mondo Novak Djokovic (6-2 6-4 7-5) al francese Mathieu, avanza senza fatica lo spagnolo David Ferrer, promosso numero 4 del tabellone per l’assenza di Nadal, e il ceco Berdych, numero 5, mentre Almagro, testa di serie numero 10, deve ricorrere al quinto set per superare il qualificato americano Johnson. Tra le donne fuori le due italiane impegnate con Karin Knapp a capitolare in tre set 3-6 6-3 6-3 dalla mancina portoghese Maria-Joao Koehler e la promessa azzurra Camila Giorgi, fuori in due set per mano di Stephanie Foretz Gacon. Detto di Maria Sharapova, avanzano al secondo turno senza problemi anche Venus Williams, Agnieska Radwanska e Samantha Stosur.
Domani ci sarà l’esordio di Roger Federer ed Andy Murray e si spera in un pronto riscatto in casa Italia dato che saranno impegnate Sara Errani, Roberto Vinci ed Andreas Seppi oltre a Francesca Schiavone contro la ceca Petra Kvitova.