Arrestato Tonellotto, ex presidente della Triestina

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Flaviano Tonellotto, ex presidente della Triestina Calcio dal 2005 al 2006, è stato arrestato nella giornata di domenica e si trova ora rinchiuso nel carcere di Bollate con l’accusa diappropriazione indebita dei beni della società Triestina Calcio, per un ammontare totale di 4 milioni di euro e di truffa ai danni della Triestina”. L’ex presidente, immobiliarista sessantenne, infatti, aveva prelevato tale cifra con la finalità di rimpinguare le casse di una delle sue società immobiliari, e dovrà scontare nel carcere Lombardo la pena di un anno ed otto mesi di reclusione.

L’ordine di carcerazione è stato emesso dal pm Pietrro Montrone, in esecuzione della condanna definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Trieste, ed il ricorso alla Corte di Cassazione dell’ex presidente il 22 Febbraio è stato dichiarato inammissibile.

Tonellotto era ricercato dal 23 Marzo, data in cui il pm Montrone aveva emesso l’ordine di carcerazione, inserendo i dati dell’ex presidente nel sistema Sdi delle forze dell’ordine. La cattura è avvenuta a Segrate, dove Tonellotto è stato portato in caserma per essere interrogato in merito alla sua posizione, come la prassi prevede. L’ex presidente ha nominato come suo difensore l’avvocato Luigi Colaleo di Milano che ha dichiarato: “Farò tutti i passi necessari per ottenere la libertà o quanto meno i domiciliari”.

I fatti in questione, che hanno portato dapprima all’inchiesta e poi alla condanna dei mesi scorsi, sono legati al crac della Triestina Calcio ed all’attività dellalla Future S.A., ossia la cassaforte di Flaviano Tonellotto. Ma riguardano anche la Ipg di Milano, ossia l’immobiliare collegata alla vicenda dell’hotel “Il Carso” di Malchina, alla quale sarebbero stati versati 3 milioni di euro, prelevati proprio dalle casse della Triestina. Ed, in un intricato incrocio di società collegate fra loro, emerge anche il coinvolgimento dell’hotel “Il Carso”, ipotecato da Flaviano Tonellotto per la somma di 850 mila euro a garanzia di un mutuo concesso dalla Banca Popolare Friuladria, i cui soldi, anche in questo caso, erano spariti.

Nel Maggio del 2008, poco prima della condanna in primo grado, Tonnellotto si dichiarava ottimista sulla vicenda: «Quando tutto sarà definito a livello di Tribunali, riprenderò i lavori…Trieste è una bella città e mi piace. I suoi abitanti molto meno. Qui non c’è la cultura del lavoro. Adesso che abbiamo vinto le elezioni metteremo a posto l’Italia. Bisogna lavorare, avere idee, non tenere i soldi in banca. Io ero venuto a Trieste per portare la squadra in serie A e un vicesindaco mi ha messo la città contro. Da quel momento sono iniziati i miei guai».

Annunciando, inoltre, l’intento di riprendere in futuro in mano la società: “Prima o poi a Trieste ci torno con dieci milioni e mi compro di nuovo la Triestina. Ora ho capito come vanno le cose in questa città”. Ma non solo: il suo intento – fino a pochi mesi fa – infatti, era di effettuare un ritorno in grande stile a Trieste, sia nel mondo del calcio che in politica, candidandosi a sindaco per le prossime elezioni amministrative del 2011, annunciando nello scorso mese di Settembre sulla sua pagina web: “Per molti motivi  dopo aver conosciuto la realta’ politica, economica, giudiziaria e finanziaria, mi presento come Sindaco di Trieste”.

Per ovvi motivi, la candidatura per ora è sfumata e, con tutta probabilità, sarà molto difficile anche il suo ritorno nella Triestina Calcio.

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