Arrestati Pulvirenti e vertici Catania: nuovo scandalo in Serie B

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Negli ultimi anni estate e calcio sono diventati un binomio perfetto non tanto per i colpi di mercato che si susseguono in questo periodo, quanto per una serie di inchieste che ancora una volta gettano fango su quello che viene considerato lo sport più seguito ed amato in Italia. Questa volta a finire nel mirino della giustizia sportiva (e non solo)  è il Catania accusato di aver comprato alcune partite di Serie B per evitare la retrocessione.

Questa mattina la polizia ha eseguito 7 ordinanze cautelari nei confronti di alcuni dirigenti del Catania come il Presidente Antonino Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore sportivo Daniele Delli Carri, oltre ai procuratori Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti.

Catania-Calcio-744x445Sono 5 le gare di Serie B sospettate di essere truccate al fine di evitare al Catania la retrocessione in Serie B nel campionato appena conclusosi: Varese-Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0, Catania-Livorno 1-1.
Questo quanto dichiarato stamattina dal dirigente della Questura Antonella Paglialunga nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel capoluogo siciliano:

Gli arresti sono arrivati dopo un’indagine molto complessa e nata da una denuncia dello stesso Catania. I sospetti sono nati prima della partita con il Varese ma lo schema era sempre lo stesso. Tutto partiva dal presidente Pulvirenti che dava avvio al tentativo di combine con l’agente di scommesse online Giovanni Impellizzeri. A quel punto si attivava uno schema di combine grazie all’altro agente Piero di Luzio prima della consegna del denaro ai giocatori per truccare le partite“.

L’operazione è stata denominata “treni dei gol” poiché gli indagati denominavano treni le partite truccate mentre per gli “orari di arrivo” erano i numeri delle maglie dei giocatori in campo coinvolti nella combine.

Pare che i giocatori corrotti avrebbero ricevuto in media 10mila euro ciascuno. Nell’inchiesta sono complessivamente indagati 19 persone, ma nessun giocatore del Catania. Sono invece indagati il proprietario del Messina calcio Pietro Lo Monaco (ex dirigente del Catania calcio), l’amministratore delegato Alessandro Failla e i giocatori Alessandro Bernardini (Livorno) Riccardo Fiamozzi (Varese), Antonio Daì (Trapani) e Matteo Bruscagin (Latina).

Pulvirenti intanto tramite il suo legale si è detto “estraneo” alle accuse contestate e “certo di potere dimostrare, con la massima fiducia nella magistratuta, la totale estraneità ai fatti“. Pulvirenti – ha annunciato il suo legale – “intende prendere delle decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania, al fine di potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi della società sportiva“.

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