Che sarebbe stata una giornata trionfale per i tedeschi lo si capisce sin da subito perchè i Panzer passano già in vantaggio al 3′ con un colpo di testa di Muller su cross perfetto di Schweinsteiger. Argentina punita alla prima disattenzione difensiva e che ci mette un bel pò prima di riorganizzarsi: mancano le idee a centrocampo, Messi è annientato dalla marcatura asfissiante di un incredibile Schweinsteiger e Di Maria e Tevez non riescono a supportare a dovere Higuain.
E la Germania, che gioca sulle ali dell’entusiasmo, sfiora il raddoppio con Klose: è Muller che serve un preciso assist per il compagno di club al Bayern Monaco che non centra il sette di poco. Con il passare dei minuti l’Argentina torna in se e comincia a velocizzare le proprie trame offensive ma Messi e compagni trovano difficoltà a scardinare il bunker tedesco. Il primo tempo finisce con l’ammonizione a Muller che gli costerà la semifinale.
Nella ripresa si assiste ad un’altra Argentina che preme sull’acceleratore alla ricerca del pareggio ma la difesa messa in campo da Loew è perfetta e consente alla Seleccion soltanto tiri dalla distanza e centrali che non creano particolari pericoli al portiere Neuer.
La Germania è di una solidità unica e riparte con una tale facilità in contropiede da far paura. Lahm è un motorino instancabile su tutta la fascia, Muller è ovunque: è proprio quest’ultimo a sdradicare il pallone di forza dai piedi di un avversario e lanciare Podolski che poi serve a Klose l’appoggio comodo per il 2-0 tedesco al 68′. Raggiunto il francese Just Fontaine a 13 reti. E’ il crollo dell’Albiceleste. I tedeschi sono un’orchestra sinfonica perfetta e dilagano con Friedrich 6 minuti più tardi: Schweinsteiger decide di fare il Maradona della situazione e si beve quasi tutta la difesa argentina servendo al difensore l’assist del 3-0. Tutto bello, tutto perfetto. Persino la Merkel, il cancelliere tedesco, è estasiata dalla performance della sua squadra.
Le telecamere vanno ad inquadrare uno sconsolato Maradona proprio mentre la Germania cala il poker: Argentina sbilanciata e Klose che ne approfitta per battere Romero per la seconda volta. Con questa rete il goleador tedesco raggiunge il connazionale Gerd Muller a 14 reti nella classifica cannonieri della storia dei Mondiali. Secondo bomber di sempre, solo Ronaldo ha fatto meglio con 15.
La Germania dimostra di essere la nazionale più forte del momento: unica squadra ad aver vinto contemporaneamente il titolo di campione d’europa di categoria Under 17, 19 e 21, a dimostrazione della potenzialità immensa del settore giovanile, nei Mondiali del 2002 venne bloccata dal Brasile in finale, in quello del 2006 giocato in casa si inginocchiò in semifinale al cospetto dell’Italia che poi sarà campione del Mondo, nell’ultimo europeo di due anni fa venne sconfitta in finale dalla Spagna e lo spettacolo che sta offrendo in questo Mondiale si è visto rare volte.
E ora i tedeschi hanno l’occasione di riscattarsi avendo l’opportunità di giocare la semifinale contro le Furie Rosse che saranno impegnate stasera nell’altro quarto di finale contro il Paraguay.
Per una nazione che fa festa ce n’è un’altra che piange: l’Argentina della speranza torna a casa, Maradona è stato sconfitto, Messi termina l’avventura in questa Mondiale senza aver siglato una rete. In tanti lo avevano detto ma nessuno l’avrebbe immaginato così.
Che dire, Komplimente Deutschland!
Il tabellino
ARGENTINA – GERMANIA 0-4
3′ Mueller (G), 68′ Klose (G), 74′ Friedrich (G), 89′ Klose (G)
ARGENTINA (4-3-1-2): Romero; Otamendi (70′ Pastore), Demichelis, Burdisso, Heinze; Mascherano, Rodriguez, Di Maria (76′ Aguero); Messi; Tevez, Higuain.
A disposizione: Pozo, Andujar, Clemente Rodriguez, Gutierrez, Samuel, Garce, Bolatti, Veron, Aguero, Palermo, Milito.
Ct: Maradona.
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Friedrich, Mertesacker, Boateng (72′ Jansen); Khedira (78′ Kroos), Schweinsteiger; Mueller, Ozil, Podolski; Klose.
A disposizione: Wiese, Butt, Badstuber, Tasci, Aogo, Marin, Trochowski, Gomez, Kiessling.
Ct: Loew.
Arbitro: Irmatov (Uzbekistan)
Ammoniti: Otamendi, Mascherano (A), Mueller (G)
Espulsi: