Non si andrà in campo, quindi. Il torneo di Apertura, che sarebbe dovuto iniziare già alla metà di agosto, è rimandato.Ma anche i calendari delle serie minori sono stati paralizzati: alla base della storica decisione c’è una questione economica molto delicata. In Argentina, infatti, sono tantissimi i club che versano in situazioni drammatiche e che, da mesi, non pagano stipendi ai giocatori. Un esempio emblematico è dato dal Boca Jrs, il cui presidente, solo un mese fa, ha dichiarato di mettere l’intera rosa sul mercato.
I soldi mancano anche agli eterni rivali del River Plate, ma tutte le maggiori società hanno enormi problemi di bilancio. Così non si può proprio andare avanti. E per questo ci si ferma. Fuori dai palazzi dell’AFA a Buenos Aires è anche scoppiato un tentativo di rivolta. Circa 100 tifosi hanno lanciato bombe carta. Il calcio, da quelle parti, è qualcosa di sacro e nessuno dei tifosi vuole restarne privo. Ma la pratica del buonsenso aprirà qualche spiraglio. L’Argentina non vuole rimanere senza calcio, ma le società non possono fare a meno del denaro.
da:goal.com