
Arbitro in ospedale: UFFICIALE, maxi squalifica e penalizzazione al club - Ilpallonaro.com (Pixabay)
Nel calcio dilettantistico italiano, si sta alzando una pericolosa ondata di intolleranza nei confronti della figura arbitrale. Una spirale di violenza verbale e fisica che, gara dopo gara, si manifesta con episodi sempre più gravi, soprattutto nelle categorie inferiori.
Lungi dall’essere teatro solo di passione sportiva e impegno amatoriale, i campi di Terza, Seconda e Prima Categoria stanno diventando scenari in cui il rispetto per le regole e per chi è chiamato a farle rispettare viene sistematicamente calpestato. Le cronache delle ultime settimane raccontano di squalifiche-record che testimoniano il tentativo della giustizia sportiva di ristabilire un ordine ormai compromesso. Come dimenticare, ad esempio, i due anni di stop imposti al portiere del Torriglia 1977, Stefano Bernini, squalificato fino al 31 marzo 2027 per aver colpito un arbitro in seguito a un’espulsione contestata. O ancora la sospensione fino al 30 giugno 2029 comminata a un dirigente responsabile di un’aggressione fisica in campo, seguita da una diagnosi medica a carico del direttore di gara.
Proprio il Torriglia, esasperato dalle sanzioni e da quanto ritenuto un clima persecutorio nei confronti dei dilettanti, ha inscenato un gesto simbolico insieme al Sant’Eusebio, restando fermo per tre minuti in campo in segno di protesta. Tuttavia, la realtà impone una riflessione ben più profonda: senza un cambiamento culturale e un deciso intervento educativo, nemmeno le sanzioni più dure riusciranno a riportare dignità e sicurezza nei campi di provincia. E se poi è un dirigente ad aggredire il direttore di gara, allora siamo lontani da una soluzione immediata.
Choc in Terza Categoria, schiaffo all’arbitro
Nel campionato di Terza Categoria Varese, si è consumato un episodio tanto grave quanto sconcertante che ha richiesto l’intervento deciso della giustizia sportiva. Durante la sfida tra Calcio Lonate Pozzolo e Beata Giuliana, un dirigente della formazione ospite, Joshua Palumbo, è entrato in campo dopo una decisione arbitrale sfavorevole, rivolgendosi all’arbitro con epiteti ingiuriosi. Fin qui, purtroppo, nulla di inedito. Ma la situazione è rapidamente degenerata: mentre il direttore di gara stava volgendo l’attenzione verso i calciatori, il dirigente lo ha colpito con un violento schiaffo tra la nuca e l’orecchio sinistro, continuando a insultarlo.

Nonostante l’aggressione, l’arbitro ha portato a termine l’incontro, salvo poi recarsi al pronto soccorso dove gli è stata diagnosticata una prognosi di cinque giorni. Il gesto è stato ritenuto di una gravità tale da giustificare una squalifica fino al 30 giugno 2029 per Palumbo, una delle più lunghe mai inflitte a livello dilettantistico. Ma non è tutto: alla Beata Giuliana è stata comminata anche una penalizzazione di due punti da scontare nella prossima stagione. Una pagina nera per il calcio locale, che conferma quanto le tensioni in campo stiano ormai travalicando ogni limite di civiltà , richiedendo provvedimenti sempre più esemplari per difendere il rispetto e la sicurezza.