L’ex centrocampista di Roma e Liverpool Alberto Aquilani ormai in forza nella Juventus, in un’intervista Sky Sport rivela alcune indiscrezioni sul suo futuro sempre meno più chiaro. Parlando innanzitutto della sua scelta di tornare in Italia e vestire la maglia bianconera e con l’analisi della situazione attuale:
“Sono venuto qui con la speranza di trovare un po’ di continuità dopo due anni in cui avevo giocato veramente poco. Sono venuto in prestito e quindi sapendo di correre anche qualche rischio, in una squadra importante come la Juventus, dove c’era anche il rischio di non giocare. Invece sono contento di aver trovato tanta continuità. Quando giochi così tante partite, ci sono momenti in cui le cose vanno meglio, altre peggio, non ero più abituato a fare tutte queste partite insieme, una dopo l’altra. Sono però soddisfatto, – ha aggiunto il centrocampista bianconero – ovvio che i risultati della squadra condizionano le prove dei singoli giocatori e viceversa. Adesso siamo in un buon momento e da qui alla fine ci sarà un sprint dove cercheremo di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società.
Anche Alberto come Gigi Buffon parla di rammarico guardando alla classifica, evidenziando come adesso sia il momento di rialzarsi e tornare ad essere la vera Juventus: C’è sicuramente rammarico perché abbiamo perso tanti punti, giocato male alcune partite, però non mi piace guardare indietro ma avanti. Purtroppo nel calcio ci sono momenti in cui le cose non vanno bene, ci sono alti e bassi e questo va accettato. Siamo in una posizione di classifica ancora non buona e quindi ci serve ancora qualche risultato positivo per cercare di entrare nella zona che ci compete, la Champions League. Penso che quello sia il nostro obiettivo”.
Sul suo futuro è meno ottimista, visto l’elevato costo del suo cartellino, spiegando come la scelta di giocare alla Juventus per lui sia stata anche dettata dalla volontà di rimettersi in gioco, giocarsi tutte le carte a disposizione:
“Io sono venuto qui rischiando anche qualcosa perché sono venuto in prestito secco, a differenza di altri miei compagni che hanno un obbligo o già una parola per il riscatto. Da parte mia non c’è niente, la Juventus ha soltanto un diritto ma molto alto per il mio riscatto. So dunque che non è facile ma sono tranquillo, non ci sto pensando e cercherò di dare tutto quest’anno perché mi hanno dato la possibilità di tornare in Italia e di avere un ruolo importante in questa squadra”.
Guardando i risultati delle italiane in Champions, con il Tottenham che batte la prima in classifica del nostro campionato e la Roma che perde contro una squadra ucraina che ancora non aveva iniziato il campionato è normale parlare di crisi del calcio italiano? “Non so se la parola crisi sia quella giusta. – questa la risposta del centrocampista bianconero – Io ho giocato in Inghilterra e lì le squadre sono forti, ci sono 5-6 squadre allo stesso livello. Anche il Liverpool, che secondo me è una grandissima squadra, in Italia giocherebbe non in scioltezza, perché la parola scioltezza è sbagliata, però farebbe sicuramente molto bene, mentre lì è sesta o settima. E comunque ha speso più di cinquanta milioni di euro nel mercato invernale, anche perché ha venduto Torres. Le squadre inglesi hanno qualcosa in più, hanno una cultura diversa forse nell’allenamento o nel preparare la partita che ti permette di dare qualcosa di più in campo durante il match”.
Finale di intervista con una domanda sulle differenze tra Roma e Torino e sulla possibilità che la sua ex squadra riesca ad uscire da questo periodo negativo: “Sono due piazze un po’ diverse. I tifosi della Roma sono tutti lì, sono tutti romani, pronti a fischiarti quando le cose non vanno bene e mandarti alle stelle quando le cose vanno bene. Quando le cose vanno male, invece, di meno. Però non so, la Roma è formata da grandissimi calciatori, quindi io penso non abbiano nessun tipo di problema a superare questo momento”.