Annalisa Minetti un bronzo che vale oro

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Annalisa Minetti © Scott Heavey/Getty Images

Grandi emozioni alle Paralimpiadi 2012 dove la squadra azzurra arriva a quota 11 medaglie solamente dopo pochi giorni dalla cerimonia d’apertura: a portare a casa un fantastico bronzo è infatti Annalisa Minetti che è riuscita a conquistare il gradino più basso del podio nella gara dei 1500 metri T12. L’atleta azzurra, sotto la guida di Andrea Giocondi, ha raggiunto il traguardo con un ottimo 4’48″88, preceduta solamente dalla spagnola Elena Congost, medaglia d’argento, e dalla russa Elena Pautova, vincitrice della gara.

Anche qui infatti la Minetti è riuscita ad imporsi dopo aver vinto al Festival di Sanremo nel 1998 ed aver partecipato anche come concorrente a Miss Italia, dimostrazione di grande determinazione e grinta. Nota positiva è inoltre il fatto che le due atlete che hanno conquistato la prima e seconda posizione sono ipovedenti e quindi Annalisa è riuscita a conquistare la vittoria nella categoria delle non vedenti, stabilendo anche il nuovo record del mondo. In merito alla decisione di unire le gare nonostante i vari gradi di disabilità si è espresso il presidente del Comitato paralimpico italiano Luca Pancalli dichiarando:

Annalisa Minetti © Scott Heavey/Getty Images

“Gare così fanno perdere credibilità al movimento. I criteri sono migliorabili e le classificazioni devono essere aggiornate di continuo. Va bene lo spettacolo, ma il concetto paralimpico deve essere quello di gare in cui gli atleti gareggiano con pari opportunità”.

Parole giuste che vanno a sottolineare lo spirito delle Paralimpiadi: nonostante questo però Annalisa Minetti ha festeggiato il bronzo come valesse oro, spiegando di dover questo risultato alla grande preparazione fatta con Andrea Giocondi il quale “Ha trasformato le mie gambe da Miss ad atleta”. Con queste parole infatti la cantante italiana ha voluto ringraziare la propria guida, la quale ha spiegato di aver faticato non poco per cambiare la mentalità di Annalisa, dichiarando però che sarà in grado di diventare ancora più forte grazie alla sua determinazione interna che l’ha aiutata soprattutto durante la fase in cui la malattia l’ha colpita rendendola non vedente.

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