Anche Guido Rossi se ne lava le mani. Chi assegnò lo scudetto del 2006?

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Lo scudetto del 2006 inizia a scottare troppo e tutti quelli che allora premiarono l’Inter attribuendogli il tricolore per “assenza dei comportamenti poco limpidi” iniziano a ritrattare la propria posizione. Per primo fu il presidente della Commissione dei tre saggi Wolfang Aigner a puntualizzare la sua posizione a adesso scende in campo Guido Rossi, commissario straordinario della Federcalcio al tempo delle revoca del titolo alla Juventus e dell’assegnazione all’Inter seguita ai fatti di “Calciopoli”.

Rossi in una intervista concessa all’Ansa dichiara “Lo scudetto 2006 non l’ho assegnato io, devono smetterla di dire queste cose. Io non intervengo mai, ma c’è molta gente che farebbe bene a tacere. Non mi ha dato fastidio nulla e non mi sorprende, mi dovrei sorprendere se qualcuno che fa il proprio dovere seriamente non venisse criticato. Se ho fatto il mio lavoro correttamente? Assolutamente sì

Rossi, poi, se la prende con chi continua a legarlo alle vicende calcistiche. “Ma tutte le persone che incontro mi devono chiedere di calcio? Abbiate pazienza. So di aver avuto un ruolo importante, ma è finita e ho anche vinto i campionati del mondo”, ha concluso.

1 COMMENTO

  1. riportato:
    La procura di Napoli ha reagito dopo la pubblicazione delle telefonate tra Moratti e Bergamo parlando di un tentativo di “fare disinformazione” e sottolineando che l’esistenza di una telefonata non rappresenti necessariamente un reato. La cosa che però lascia molto perplessi arrivati a questo punto, è che il Pm Giuseppe Narducci in data 27 Ottobre 2008, nella sua requisitoria di apertura del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 11 imputati, tra i quali Antonio Giraudo, aveva smentito categoricamente l’esistenza di altre telefonate che riguardassero altri dirigenti; ”balle smentite dai fatti” per usare le sue parole.
    Lo scopo era quello di liquidare la tesi sostenuta da diversi imputati, tra i quali Moggi e Giraudo, seconda la quale ad intrattenere rapporti con i designatori erano tutti i dirigenti di tutte le squadre e che la cosa fosse normale e risaputa. Queste le parole del Pm Narducci nella sua requisitoria:
    ”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”.

    piaccia o non piaccia……..

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