Il numero 10 è la sua essenza, il suo destino, dai tempi in cui giocava nel corridoio di casa, allenandosi con le punizioni, con una pallina di stoffa ad oltrepassare la “barriera” del divano; dai tempi in cui giocava in giardino le partite notturne, in stile “Coppa dei Campioni” – come si chiamava allora – grazie ad una lampadina montata con tanto amore; dai tempi in cui incantò il popolo bianconero, con uno dei gol più belli mai realizzati, quel tiro al volo contro la Fiorentina, diciott’anni fà. Dai tempi in cui regalò alla Signora la vittoria della Coppa Intercontinentale con la sua rete decisiva; dai tempi in cui è caduto, e con tanta forza si è rialzato, superando critiche ed accuse infondate, sempre con garbo e signorilità, sottraendosi alle provocazioni; dai tempi in cui realizzò il gol al Bari, nel pomeriggio più triste, con lo sfogo più struggente; dai tempi in cui segnò il gol della sicurezza nella notte magica di Dortmund, il biglietto verso la finale Mondiale di Berlino; dai tempi in cui, in quella finale, segnò con freddezza e lucidità il penultimo rigore, alzando al cielo la Coppa del Mondo; dai tempi in cui accettò senza esitare di giocare in serie B da Campione del Mondo, con umiltà e senso di appartenenza, perchè un Capitano non abbandona la nave che affonda. Dai tempi che furono, remoti o vicini, ad oggi. Alex Del Piero è la Juventus, è l’essenza dello spirito bianconero, è la presenza imprescindibile, anche quando siede in panchina ed entra in campo solo nel recupero, con il suo tocco inconfondibile e vellutato, e la sua corsa leggera. E’ l’anima di una squadra che sta ritrovando la sua identità, è il collante fra ciò che prima era certezza ed ora è obiettivo da raggiungere, fra le sicurezze del passato e le speranze del presente. E’ una persona che, nella sua carriera, ha regalato emozioni indescrivibili con le sue gesta sul campo, ed ha suscitato ammirazione e stima per il suo modo di essere fuori dal campo, elegante e posato, riservato nel voler custodire le proprie emozioni più grandi, come il suo matrimonio e la nascita dei tre figli. Per la sua umiltà, nonostante i traguardi raggiunti, che gli permette di fermarsi in allenamento ad allenarsi con tanta costanza sulle punizioni, in compagnia dei più giovani, per trasmettere loro qualche segreto e, soprattutto, per il puro piacere di divertirsi sul campo. Alessandro Del Piero è colui che ha ricevuto, da avversario, la standing ovation del Santiago Bernabeu di Madrid e dell’Old Trafford di Manchester, riscrivendo tutti i record della storia bianconera, segnando più gol di Giampiero Boniperti, collezionando più presenze di Gaetano Scirea, divenendo l’unico juventino a giocare in quattro stadi diversi con la maglia della Signora. Oggi, Alex compie 37 anni ed, ancora una volta, ricorre il numero dieci, come lui stesso ironicamente ricorda. Non 37, ma “3 + 7 = 10+”, un modo divertente per puntualizzare e ricordare, a chi ne avesse bisogno, che quel numero gli appartiene, semplicemente perchè lo sente parte di sè. Il 10 bianconero è suo, è lui: nonostante le frettolose dichiarazioni della Presidenza sul suo addio alla Juventus, da calciatore, alla fine di questa stagione. Nel giorno del suo compleanno, però, le riflessioni malinconiche non devono trovare spazio, anche se è inevitabile non pensare che, questo, potrebbe essere l’ ultimo compleanno da Capitano della Juventus. L’augurio e la speranza che il popolo juventino gli rivolge, e si rivolge, è che Alessandro Del Piero voglia stupirci ancora, regalandoci ancora qualcosa di emozionante, nell’immediato presente e nel prossimo futuro, perchè possa mostrare ancora la sua celebre “linguaccia” in stile Rolling Stones, ed ascoltare ancora a lungo quel coro, che lo stadio bianconero gli dedica da anni: “Io di te non mi stanco, sarò sempre al tuo fianco, sei la cosa più bella che c’è”. Auguri grande uomo, grande Capitano. Auguri Alex. Il racconto di Federico Buffa sul sito ufficiale del capitano [jwplayer config=”180s” mediaid=”104165″]