Le motivazioni della sentenza sullo scandalo scommesse della Corte Federale d’Appello in merito alla squalifica di Antonio Conte ha riportato in auge l’ultima partita del campionato 2010/2011 Albinoleffe-Siena vinta dai bergamaschi allora allenati da Emiliano Mondonico e per gli inquirenti combinata con l’intento di favorire i padroni di casa. Mossi dalla curiosità e con la voglia di farci una nostra idea abbiamo iniziato il nostro cammino a ritroso cercando di ricostruire la vicenda iniziando con le immagini della partita (che vi proporremo a fine articolo), contestualizzandola poi nel campionato e aggiungendoci poi le motivazioni della sentenza, le confessioni di Filippo Carobbio, di Salvatore Mastronunzio e infine valutando la posizione di Antonio Conte.
Cosa c’è scritto nella sentenza della Corte Federale d’Appello?
Leggendo e rileggendo le tredici pagine della sentenza di appello la prima cosa che salta all’occhio è l’unicità dell’argomento: Antonio Conte. Una Corte Federale non può seguire la volontà popolare ma deve esser più completa possibile per sostenere la propria indipendenza e imparzialità. Nella sentenza invece si parla solo e soltanto del caso Conte omettendo ad esempio le motivazioni che hanno portato a rigettare il ricorso di Palazzi all’assoluzione di Pepe, Bonucci e Di Vaio. Andando avanti comunque cerchiamo di capire il perché dei 10 mesi di squalifica al tecnico della Juventus nonostante l’assoluzione per la partita Novara-Siena. Secondo i giudici Carobbio non è credibile per la partita Novara-Siena ma lo è per Albinoleffe-Siena e ad inchiodare Antonio Conte (“che non poteva non sapere”) ci sarebbero le posizioni di Stellini (suo collaboratore) e di Salvatore Mastronunzio.
Filippo Carobbio: Si legge sulla sentenza “La teoria, elaborata dalla difesa del Conte, secondo la quale Carobbio sarebbe un soggetto che avrebbe, in modo quasi scientifico e peraltro a freddo, costruito un vero e proprio castello di menzogne al fine di causare un gravissimo pregiudizio alla società del Siena e al sig. Conte, non convince affatto. Non si vede per quale ragione la versione dei fatti, fornita da Carobbio e fatta propria dalla Disciplinare, sarebbe inattendibile, in quanto il predetto soggetto non avrebbe parlato di Conte quando si trovava in carcere o agli arresti domiciliari ma, più tardi, quando era stato rimesso in libertà. Di solito si sospetta della veridicità delle versioni, fornite da un soggetto quando si trovi in stato di restrizione della libertà personale in quanto si pensa che, al fine di ottenere la rimessione in libertà, un individuo sarebbe disposto a tutto, anche a mentire per compiacere, per così dire, la pubblica accusa”.
Stellini più di Carobbio La posizione di Stellini oltre ad avvalorare la tesi di Carobbio dimostra, sempre secondo i giudici, che Conte “non poteva non sapere”. Stellini in quanto collaboratore e uomo di fiducia di Antonio Conte confessò di aver mandato proprio Carobbio e Terzi al termine della gara di andata a parlare con Bombardini e Garlini per tener buoni i rapporti in vista della gara di ritorno.
La “vipera” Mastronunzio Ultimo cardine è la posizione di Salvatore Mastronunzio messo a detta dei giudici fuori rosa per essersi rifiutato di combinare la partita contro l’Albinoleffe per non aver ottenuto lo stesso trattamento per la partita contro l’Ascoli (nonostante la lunga militanza nell’Ancona) squadra sfavorita dalla vittoria dei bergamaschi.
Video Albinoleffe-Siena 1-0 28 maggio 2011
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Che vergogna, permettere tutto questo,la juventus vuole farsi risarcire dalla federazione? ma vada dal suo allenatore che stipendia a farsi risarcire i danni d’immagine che le ha arrecato,è propio vero quando una persona grida tanto è perchè mente.Bisogna rispettare le regole,la juventus non centra ,perchè tanta animosità a difendere conte, lo licenzi e si faccia rimborsare,questo deve fare il sig. Agnelli.(suo nonno e padre si stanno rivoltando nella tomba)
Mastronunzio ha già smentito proprio ieri di essere stato messo fuori rosa, le ultime tre giornate di quel campionato era infortunato e i certificati medici lo dimostreranno. cazzate solo cazzate e nient’altro che cazzate. Non c’è una prova non c’è un riscontro non c’è un elemento che sia certo .
” Di solito si sospetta della veridicità delle versioni, fornite da un soggetto quando si trovi in stato di restrizione della libertà personale in quanto si pensa che, al fine di ottenere la rimessione in libertà, un individuo sarebbe disposto a tutto, anche a mentire per compiacere, per così dire, la pubblica accusa ”. Ma cos’è una relazione psichiatrica?? Si fa una sentenza su un opinione personale?? ma vi rendete conto….
Ivan Parlongo, come la maggior parte degli aspiranti giornalisti che usano come personale arena il web sei disinformato. Certamente in buonafede hai fatto un miscuglio incredibile. Non hai letto la sentenza e si capisce. Nella sentenza non c’è nemmeno per sbaglio il nome dell’Ancona, ma quello dell’Ascoli. Era la squadra che, a detta di Carobbio (?) e di Palazzi (sic!), Mastronunzio avrebbe chiesto di favorire Il tuo errore però è probabilmente foglio della logica, l’errore dei giudici invece è un’inquietante mostruosità, da cui si comprende come lavorano…
Il senso di una storia senza senso. Ciò che volevano ottenere l’hanno comunque ottenuto, la destabilizzazione di un ambiente che ahimé per loro era vincente e prometteva di continuare ad esserlo per molti anni. Mi ricorda qualcosa, un dejavu, con intercettazioni omesse saltate fuori solo anni dopo e poi prescritte e la demolizione di un unico gruppo vincente, vincente per merito e non certo per le manie di potere di un direttore sportivo di certo sopra le righe. Funziona così il calcio di oggi, pubblici ministeri federali che invitano imputati a fare nomi sonanti, così prendono le prime pagine o forse su rischiesta di misteriosi mandanti, pubblici ministeri amici degli imputati accusatori, pippo pippo facci un nome caro pippo, fatto un nome fatta la colpevolezza, tanto poi sta a lui provare la sua innocenza, immaginate se funzionasse così la giustizia ordinaria, ma questa è la giustizia sportiva e quindi può anche non essere poi così giustizia. Il senso della storia senza senso è solo questo, se vincono, troviamo il modo di fermarli.
Cara Cecilia, ha ragione quella parte dell’articolo era un po’ ingarbugliata. Ma l’Ancona non la dovevano nominare i giudici bensì era una constatazione sul passato di Mastronunzio, giocatore simbolo dei marchigiani e quindi rivale dell’Ascoli. Per quanto riguarda l’aspiranti giornalista, tranquilla non ho nessuna intenzione di diventarlo
I Sigg. Agnelli si rivoltano nella tomba se sentono commenti come quello di Sergio De Angelis che non mi sembra sia aggiornato sui fatti.
Anzichè dare giudizi affrettati, dovrebbe conoscere i fatti e le persone in causa: accusati, accusatori, organi giudicanti e giudici.
Essere accusati e non potersi difendere. Ti sembra giusto??
Da quando iscritto a, il pallonaro, E’ la seconda volta che scrivo un commento, E’ per la seconda volta non lo vedo publicato. C’e’ una ragione? Grazie
Francesco Calabrone
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Salve Francesco Calabrone ho appena controllato. Il suo commento precedente, delle 6:50 di questa mattina è finito giustamente nello spam, visto il tentativo, seppur celato di suggerire ai nostri lettori il suo blog
Ottimo articolo! complimenti!