Alla terza partita arriva la prima frenata della Juventus, in uno stadio che ormai sembra essere un girone dantesco ogni qualvolta che i bianconeri giocano in casa, gli uomini di Conte, incappano in un pareggio contro il Bologna, ma grazie agli altri risultati riescono a mantenere la vetta. La partita comincia con toni molto sommessi, i padroni di casa sembrano non riuscire a sfondare la difesa della squadra rossoblu, ben ordinata in campo e che blocca Pirlo, piazzandogli un uomo fisso alle spalle e asfissiando gli avanti bianconeri con una marcatura a uomo. Il risultato può dunque sbloccarsi solo grazie ad un’invenzione e chi meglio del duo formato dal regista ex Milan e da Mirko Vucinic può riuscire nell’impresa. Ecco che al 29° la Juventus passa, punizione procurata dal montenegrino sulla trequarti avversaria, il regista bianconero si posiziona in battuta e furbescamente lancia subito l’attaccante ex Roma in area, da lì uno come lui non può sbagliare, diagonale ad incrociare sul secondo palo e Gillet è battuto, 1-0 e lo stadio esplode. Sembra adesso tutto facile per la Vecchia Signora e ne è prova anche il fatto che pochi minuti dopo il gol, Krasic con una cavalcata delle sue arriva al limite dell’area e appoggia al capitano, Alex prende la mira e prova un tiro dei suoi a giro sul secondo palo, la palla esce di un nulla. Al 36° è ancora l’esterno serbo a rendersi pericoloso, cross in mezzo di Pepe, svarione della difesa felsinea e palla che arriva sui piedi del biondo esterno, botta di sinistro di prima intenzione ma Gillet risponde presente. Nel calcio si sa niente è scontato ed al 46° che succede l’imponderabile, Vucinic rincorre un avversario e in scivolata tenta di fermarne l’azione, il fallo sarebbe da ammonizione, ma Gava ricorda che il montenegrino è stato già ammonito e lo grazia, in un primo momento, salvo poi essere circondato dai giocatori del Bologna e ritornare sulla propria decisione, secondo giallo e conseguente espulsione, Juve in 10. Ingenuo l’attaccante, troppo condizionabile il direttore di gara. Inizia il secondo tempo e ci si aspetta la reazione del Bologna, forte anche della superiorità numerica e invece è ancora la Juventus a sfiorare il doppio vantaggio, Pirlo, ancora lui, illumina con un lancio millimetrico e pesca Krasic in area, il serbo stoppa bene e tira sul palo lungo da posizione defilata, la palla sfiora il legno alla destra di Gillet e finisce fuori. Nel calcio una legge non scritta vuole che ad un gol sbagliato ne segua uno subìto, ed, infatti così è. I rossoblu passano, al 51° errore madornale di De Ceglie in area che regala a Casarin un tiro a botta sicura a pochi passi da Buffon, ma SuperGigi compie il miracolo e devia in angolo, sul successivo corner, Portanova sovrasta Chiellini e batte l’estremo difensore bianconero siglando il punto del pareggio. Adesso tutto è ristabilito e pensi che la vecchia Juve si rintani in difesa per cercare di proteggere almeno un punto. Sbagliato. Gli uomini di Conte hanno fame di vittoria e sospinti da un pubblico mai domo nell’incitare, collezionano tra il 61° e il 70° minuto diverse azioni pericolose che solo i riflessi di Gillet e la prontezza di Mudingayi vanificano. La squadra però continua a spingere e anche se non si rende più pericolosa, nonostante l’uomo in meno costringe i rossoblu emiliani a proteggere il bottino con 10 uomini dietro la linea della palla, è la Juve che non ti aspetti è la Juve di Conte, una squadra che come detto ha fame di vittorie e che vuol tornare sulla cresta dell’onda. Due punti persi, come dice il tecnico bianconero, ma il carattere c’è e il lavoro, si sa, alla lunga paga.