Può un presidente entrare nelle scelte tecniche e condizionare l’allenatore? In alcuni casi si, penso alle lunghe chiacchierate tra Ancelotti e Berlusconi o l’intuizione dello stesso presidente nel cambiare il modulo di Zaccheroni e vincere lo scudetto.
Quando però un allenatore è all’inizio della sua nuova avventura in panchina deve avere l’autonomia ed esser leggittimato dalla società in modo da far breccia nei giocatori e acquistarne la stima e il rispetto. I fitti colloqui nel post Palermo prima tra Moratti e Branca e poi tra quest’ultimo e Gasperini hanno sortito le modifiche richieste dalla proprietà, difesa e 4 e Sneijder con Pazzini in campo. Risultato? Sotto gli occhi di tutti. Una squadra senza idee di gioco, senza cattiveria e con tante incongruenze tattiche e tecniche.
Siamo convinti, alla fine pagherà Gasperini, forse già domenica se la Roma, altra nobile in crisi, dovesse riuscire a far risultato pieno a San Siro. L’ex tecnico genoano paga però colpe non sue, come un mercato non in linea con l’allenatore, acquisti tardivi e non mirati ed un gruppo che dopo esser stato riluttante nei confronti di Benitez sembra pronto a replicare con il nuovo tecnico.