Si parla di progettualità futura, di inserire i giovani gradualmente nelle grandi squadre facendoli crescere, di vivai al centro di ogni progetto, di filosofia della cantera con in concreto l’immagine dei moltissimi giovani portati in prima squadra dal Barcellona, e poi alla fine che si fa? Si vendono i giovani gioielli nostrani per monetizzare e spendere il ricavo in investimenti sicuri ma anche datati. Guardando in Italia e in particolar modo in casa Inter, proprio i nerazzurri in queste ultime stagioni in vista del FPF (Fair Play Finanziario) hanno riveduto e corretto la vecchia rotta morattiana delle spese folli e senza freno, cercando di puntare su giovani talenti provenienti dal vivaio cercando di valorizzarli e inserirli a titolo definitivo in prima squadra. Bellissima idea, e grande progetto, ma solo nelle parole perché nel concreto l’ideale si trasforma e cambia radicalmente negli intenti. Vediamo nel dettaglio le sorti di due possibili campioni futuri del nostro calcio epurati dal progetto Inter per fare cassa e per il poco spazio trovato nel corso delle stagioni passate. BALOTELLI- Il primo nome che viene in mente è proprio quello di Super Mario Balotelli, talento puro, genio e sregolatezza, che fa praticamente innamorare i tifosi nerazzurri sin dalle sue prime apparizioni, dapprima con una doppietta in Coppa Italia contro la Juventus e poi con i primi gol in campionato appena 17enne conquistando la piena fiducia di Mancini. Il rapporto stenta a decollare con Mourinho e nonostante non faccia mancare l’apporto con i suoi gol ai nerazzurri, il poco impegno e le sue gesta più eclatanti (una su tutte fu il lancio della maglia nerazzurra per terra davanti ai suoi tifosi) fecero davvero perdere la pazienza a tutto l’ambiente interista. Moratti in primis si stancò di difenderlo e decise che la sua cessione fosse quasi una necessità. Col senno di poi vendere Balotelli è stato quasi un’azione necessaria visto il pessimo rapporto anche con gran parte dello spogliatoio e dell’ambiente nerazzurro in generale, ma ai semplici fini sportivi è davvero un peccato enorme veder partire uno dei rarissimi talenti italiani che a soli 20 anni è capace di realizzare giocate impossibili per chiunque. SANTON- Oggi è arrivata l’ufficialità, ‘il bambino’ come amava chiamarlo Mourinho nella sua stagione migliore, saluta Milano e sbarca a Newcastle, diventando uno dei Magpies. Le cifre dell’operazione dovrebbero essere vicine ai 6 milioni di euro più eventuali bonus, ma aspetti economici a parte, per ogni singolo tifoso nerazzurro la partenza di un così giovane talento italiano lascia senza dubbio non poco amaro in bocca. Dopo il lancio nel grande calcio ad opera dello Special One che decise di scalzare dalle gerarchie della fascia addirittura Chivu e Maxwell , Davide Santon non deluse le aspettative del portoghese, collezionando prestazioni da sette in pagella, tanto da guadagnarsi il posto da titolare negli ottavi di Champions contro il Manchester United. L’uomo da fronteggiare? Cristiano Ronaldo, allora top player assoluto, e giocatore inarrestabile. Come molti tifosi ricordano quella sera ‘il bambino’ non deluse le aspettative e giocò una partita perfetta, tanto da prendersi gli appellativi di nuovo Facchetti. Ma i sogni a volte finiscono e il giovane Davide a seguito di un infortunio non è riuscito più a tornare ai suoi livelli, ricordando in particolar modo una brutta prova contro il Palermo che gli precluse il posto per diverse giornate, sino ad arrivare nella passata stagione a dover approdare al Cesena per trovare spazio. Il ritorno a Milano quest’anno non è dei migliori e l’Inter seguendo le orme di altri piccoli talenti cresciuti in casa decide di venderlo per ottenere soldi da reinvestire o per rimpinzare il bilancio in rosso. La notizia dell’ultima ora è che l’Inter ha acquistato il giovanissimo Lorenzo Tassi, classe 1995 definito il nuovo Baggio. Il problema è che molto probabilmente anche lui fra qualche anno diverrà una delle tante contropartite tecniche per acquistare un trentenne Kakà da sempre nei pensieri di Moratti.