Claudio Lotito non finisce mai di sorprendere e stupire: solo qualche giorno fa il Consiglio Federale aveva deciso che i club di serie A possono diventare proprietari di club di serie D, ed il vulcanico presidente biancoceleste non se l’è lasciato ripetere due volte, andando all’assalto di un club dalla storia importante come la Salernitana.
Un investimento di 300 mila euro, non molto se rapportato alle cifre dominanti nel mondo del calcio, un investimento dettato da ragioni di cuore e di interessi. In primis, “questioni familiari”, ossia il rapporto fra Lotito ed il cognato Mezzaroma, compagno del ministro Mara Carfagna, salernitana.
Una “buona azione” per tentare di risollevare le sorti di un club dal passato importante, una grande piazza che vive di entusiasmi e di calore, e che merita qualche soddisfazione in più del presente grigio che sta vivendo, aspirando a tornare fra i professionisti. In quel caso, però, Lotito dovrebbe lasciare il club per conflitto di interessi, in quanto la normativa cconsente la doppia proprietà soltanto nel caso in cui uno dei due club sia nella serie dilettantistica. In quel caso, ci sarebbe, però, già pronta la soluzione: entrerebbe in gioco proprio Mezzaroma, uomo di famiglia e di fiducia di Lotito.
Un’iniziativa comunque ambiziosa ed importante quella dell’innovatore Lotito, che potrebbe presto essere seguita, in altre piazze, da altri presidenti intenzionati ad espandere il proprio “bacino di competenza”.
Ma, anche nel caso della Salernitana, Lotito potrebbe trovare la concorrenza di altri imprenditori intenzionati a presentare offerte per rilevare la proprietà della società campana, Rainone e Lombardi.
Nonostante la concorrenza, però, sembra escluso che Lotito possa lasciarsi intimorire: la tenacia e la caparbietà sono il suo carattere distintivo.