Oggi a Roma è il DiBenedetto day, il nuovo patron al momento senza arte ne parte, si presenterà ai tifosi giallorossi e alla squadra nella prima conferenza stampa che sancirà uffucialmente l’inizio dell’avventura di Luis Enrique nella capitale. L’entusiasmo che la nuova cordata ha generato nel tifo giallorosso è però a mio avviso al momento spropositato, chi aveva definito DiBenedetto il nuovo Abramovic o addirittura lo aveva paragonato agli sceicchi ha toppato di grosso. La gestione americana, è attenta al bilancio (giustamente), predilige acquisti low cost e giovani evitando di trattare top player. E’ vero, Sabatini è sinonimo di abilità e competenza ma per vincere lo scudetto non può bastare il giovane e acerbo Lamela e ancor più Josè Angel, poi se il pezzo forte è Bojan scavalcato da Pedro in blaugrana e panchinaro anche nella selezione Under 21. Per mesi poi a difendere i pali della Magica si è accostato il nome di Gigi Buffon e adesso, dopo un lungo vortice che ha coinvolto Viviano, Storari e Stekelenburg si è scelta la soluzione “Low cost” di Kameni. Con tutto il rispetto per il camerunense basta trovare le sue prestazioni con la maglia dell’Espanyol per vedere come il suo rendimento sia altalenante tanto quanto quello dei brasiliani in organico della Roma. Questa mattina poi leggevo che il sostituto di Mexes in difesa sarà il parametro zero Heinze, che il mercato in entrata dipenderà poi dal futuro di De Rossi, Vucinic e Menez. Sicuramente sarà un bluff di Sabatini e ad agosto la Roma avrà i suoi top player ma al momento la favola dello zio Tom non mi convince cosi come l’entusiasmo dei giallorossi.