Il giorno di Villas Boas è arrivato, il Chelsea lo ha ufficialmente presentato alla stampa dando il via alla nuova era, quella dello Special Two, nel luogo dove lo Special One ha operato, seguendo l’ iter storico della carriera di Josè Mourinho, approdando proprio dal Porto al Chelsea, dopo aver vinto un trofeo Europeo, ossia l’Europa League. La filosofia di Villas Boas è molto chiara: vincere ma farlo con una certa dose di talento, ossia divertire, fare spettacolo, con qualità in campo e filosofia d’ attacco, come risulta anche – parole dello stesso Villas Boas – dalla composizione del suo stesso staff, tutte persone che amano il bel gioco, come lo stesso Roberto Di Matteo. Naturalmente, oltre all’estetica, una squadra come il Chelsea deve puntare anche alla sostanza, ossia ad obiettivi concreti, a lottare su più fronti: ma per farlo, è assolutamente necessario creare un’ empatia, una condivisione di ideali e di obiettivi, creando un gruppo unito e motivato, uno “Special Group”, di cui lui rappresenta solo una parte, anche se importante e prendendo, così, le distanze dalle “manie di protagonismo” dello stesso Mou. Il suo rapporto contrattuale con i Blues durerà tre anni, tempo più che necessario per perseguire con calma e programmaticità il raggiungimento di traguardi importanti, plasmando la mentalità dei suoi giocatori, così come ha fatto con quelli del Porto, al quale è rimasto molto legato, e che ha lasciato con non poca sofferenza. Il passato, però, ormai è alle spalle, la sua era è già iniziata: lo Special Two è già proiettato per divenire uno Special one, e per riuscire laddove lo stesso “maestro” non è riuscito: vincere la Champions League con i Blues.