Al termine del campionato, prima della finalissima di Coppa Italia ci trovammo a scrivere su come potessero cambiare le panchine di serie A mettendo in dubbio il futuro di Leonardo all’Inter, il tecnico brasiliano pur autore di un autentico miracolo nel girone di ritorno sulla panchina nerazzurra non convinceva Moratti, sopratutto per la gestione delle due partite più importanti della stagione. I nerazzurri trattarono a più riprese Guardiola, prima scelta, e poi Villas Boas al momento ancora uno dei papabili alla successione. I no dello spagnolo e del portoghese e la mancanza di alternative reali, insieme alla vittoria della Coppa Italia, sembrava potesse far proseguire il matrimonio fino al terremoto di due giorni fa. Ovviamente la notizia ha spiazzato tutti ma non i milanisti, nel caos attuale nerazzurro i rossoneri infatti vedono molte analogie con l’avventura in panchina al Milan nella scorsa stagione. Leo, ha un carattere difficile da accettare le critiche e consigli del presidente, non riesce a coinvolgere interamente lo spogliatoio privandosi anche di giocatori fondamentali per l’equilibrio (Gattuso, Inzaghi, Seedorf, Sneijder, Maicon). Proviamo però a leggere tra le righe e capire i motivi della rottura.
- Per prima cosa è il contratto pluriennale propostogli dal Paris Saint Germain. 5 milioni di euro all’anno per provare a rilanciare il club transalpino nel grande calcio grazie alle sue intuizioni manageriali.
- La consapevolezza che al primo errore nella prossima stagione avrebbe fatto la stessa fine di Benitez.
- La richiesta, rifutata, di un rinnovo fino al 2013 senza nessun cavillo e o obiettivo.
- L’allontanamento di Beppe Baresi dalla panchina lasciando spazio a Angelo Castellazzi, uomo di fiducia arrivato a dicembre insieme al brasiliano dal Milan.
- Divergenze sul mercato come la cessione di Sneijder e sopratutto lo scambio con il Real Madrid tra Maicon e Kaka.
Proprio l’ìipotesi di scambio tra Maicon e Kaka apre a nuovi sospetti, il rapporto tra Leonardo e Mourinho sembra sia cosi forte che dietro la decisione di lasciare l’Inter pare ci sia proprio l’appoggio dello Special One.