Si parla molto di Leonardo erede di Ancelotti sulla panchina del Milan 2009-2010: e naturalmente la cosa ci sta. Ma considerando che Leonardo è il dirigente che ha avuto l’enorme merito di andare a pescare in Brasile il ventenne Kaka (prezzo d’acquisto: 8 milioni di euro) e il diciottenne Pato (21 milioni), e cioè rispettivamente il miglior giocatore e il miglior giovane del mondo (oggi un Real Madrid che volesse prenderli in coppia dovrebbe sborsare qualcosa come 150 milioni), la domanda che sorge spontanea è: siamo proprio sicuri che Leonardo debba sostituire l’allenatore e non magari qualche alto dirigente?
Secondo noi la cosa avrebbe più senso. Anzi: per come la vediamo, sarebbe la soluzione migliore perché il Milan continuerebbe ad avere un bravissimo tecnico in panchina (forse il più bravo di tutti: vedi le due Champions vinte e quella persa nel modo che tutti ricordano nel suo settennato) e darebbe spazio a un dirigente che con geniali intuizioni ha regalato al Milan due tesori inestimabili come Kakà e Pato, e che chissà quanta bravura e competenza potrebbe portare in sede di campagne-acquisti future. Insomma, Galliani ha voglia di andare a Milanello a dare ultimatum a tecnico e giocatori in caso di mancata qualificazione-Champions: la verità è che con le campagne acquisti degli ultimi 7 anni – spesso improntate a mosse suicide come gli acquisti di Rivaldo, Ronaldinho e Shevchenko, per non parlare di sperperi di denaro come Rui Costa e Oliveira – soltanto un mago come Ancelotti avrebbe potuto barcamenarsi e strappare i risultati che il Milan ha ottenuto diventando addirittura il club più vincente al mondo.
Vogliamo fare un giochino nemmeno tanto difficile, rinfrescarci la memoria e andare a vedere nel dettaglio le campagne-acquisti di Galliani & Braida & Bronzetti degli ultimi 7 anni? Detto di Kakà e Pato – due capolavori assoluti da ascrivere, però, a merito del fiuto di Leonardo – vi snoccioliamo un paio di super-squadre di acquisti rossoneri. Tenetevi forte.
SUPER-SQUADRA N. 1 (4-4-2). Kalac; Helveg, Digao, Roque Junior, Grimi; Umit, Emerson, Dalla Bona, Dhorasoo; Jose Mari, Javi Moreno (Kutuzov).
Allenatore: Galliani.
SUPER-SQUADRA N. 2 (4-4-2). Dida; Coloccini, Laursen, Senderos, Contra; Brocchi, Redondo, Vogel, Cardacio; Oliveira, Rivaldo (Bobo Vieri).
Allenatore: Braida.
E naturalmente: se il Milan in questi anni si è arrampicato sul tetto d’Europa e del mondo, nessuno mette in dubbio che un po’ del merito vada anche a loro, ai cari, vecchi dirigenti. Quel che ci preme sottolineare è che se Ancelotti ha sbagliato (e in una cosa ha sbagliato senz’altro: accettare senza discutere ogni scelta della dirigenza, anche quando questa gli portava un Ronaldinho in versione ammazza-Kakà, roba che Tafazzi al confronto è un dilettante), di errori ne hanno commessi ben di più i dirigenti. Quelli che adesso si stracciano le vesti se il Milan di Senderos e Emerson va in giro per l’Italia (e non più per l’Europa) a coprirsi di ridicolo.
di Paolo Ziliani per goal.com