Archiviata la sua stagione NBA 2010-2011, con l’eliminazione al primo turno dei playoff dei suoi Denver Nuggets (ai quali è arrivato a Febbraio dai New York Knicks dopo un mega scambio per avere la super star Carmelo Anthony) da parte dei Thunder, Danilo Gallinari torna in Italia per preparare gli Europei che prenderanno il via alla fine di Agosto in Lituania. Assieme ad Andrea Bargnani ed a Marco Belinelli dovrà formare il trio capace di trascinare la nostra Nazionale al livello più alto possibile.
Ecco le sue parole in vista della manifestazione continentale:
- “La Nazionale mi mancava da tanto tempo e finora i tornei a cui ho preso parte non sono andati benissimo. Finita la stagione NBA, non vedevo l’ora di far parte del gruppo azzurro. Ci siamo sentiti con coach Pianigiani, ma dobbiamo ancora parlare di pallacanestro “vera”. Non abbiamo parlato di quale sarà il mio ruolo“.
Gallinari però non ha buone sensazioni in vista degli Europei:
- “Non penso che le aspettative debbano essere troppo alte. Io ho giocato solo tornei continentali a livello giovanile. Il nostro è un gruppo nuovo e giovane mentre le altre squadre sono veri e propri arsenali per questo non ho aspettative altissime. Personalmente, penso che non avrò grossi problemi a riadattarmi al basket europeo. Ma in campo si va in 5, quindi sarà fondamentale creare subito la chimica di squadra”.
Traccia anche un bilancio della sua ultima annata in NBA:
- “Ora sono in una squadra che si è stabilizzata fra le big. Mi trovo bene, la società è ottima. Certo le aspettative sono molto alte visto che da anni centrano i playoff, mentre a New York sono tanti anni che non si vince: lì c’è molta più pressione e hai 20 giornalisti ad ogni allenamento, mentre a Denver ne hai solo 2! Coach George Karl vorrebbe che diventassi la prima opzione offensiva della squadra, è una cosa che mi fa onore, non ho paura e lo ringrazio per la fiducia. Il passaggio da Denver a New York non è stato un problema. Io sono cresciuto in Italia dove c’è ancora il concetto di bandiera e di voler giocare il maggior numero di anni in una stessa squadra, in NBA questo è valido solo per le star, per questo avevo messo in conto un mio passaggio ad un’altra squadra. Certo il problema maggiore lo hanno avuto i miei genitori ed i miei amici perché New York è la città più vicina all’Europa, è facile da raggiungere, mentre a Denver non si arriva mai. Però mi sono trovato subito bene nei Nuggets“.
Sulla Finale NBA (al momento sul risultato di 2-2 tra Miami e Dallas) ha le idee chiare:
- “Penso che Miami sia favorita. Avevo previsto gli Heat in finale, ma non pensavo Dallas potesse arrivare in fondo. Non avevo visto i Mavericks in grande condizione nell’ultima parte della regular season: poi, però, hanno cambiato marcia“.
Ed alle domande sul basket italiano e sulla sua squadra del cuore, l’Olimpia Milano, Danilo risponde così:
- “Mi auguro che Milano torni a vincere in Italia e a fare bene in Europa, quest’anno, da tifoso, mi aspettavo di più dall’Armani Jeans. Ci sono stati cambiamenti durante la stagione, penso che ora si debba dare la possibilità e la tranquillità di lavorare ad un coach come Sergio Scariolo. Ha dimostrato di essere un allenatore di prim’ordine, bisognerà dargli la possibilità di sviluppare i proprio progetti. Per lo scudetto invece Siena è favorita, c’è ancora tanta distanza tra le 2 finaliste. Cantù è la squadra che ha mostrato il basket più bello però, ed ha meritato di andare in finale“.
Un pensiero alla fine viene dedicato anche al caos calcio-scommesse scoppiato in questi giorni ed anche su questo argomento Gallinari è molto chiaro:
- “Fin da piccolo ho sempre creduto nello sport animato dal lavoro e dalla meritocrazia. Pensare che da qualche parte c’è dell’altro ad alterare un risultato è davvero molto triste”.
Fonte: Eurosport, Repubblica, La Stampa